2015.07-25-31 - Ambasciata d`Italia
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2015.07-25-31 - Ambasciata d`Italia
Rassegna Stampa settimanale dal 25 al 31 luglio 2015 Ambasciata d’Italia a Zagabria POLITICA ESTERA Cittadino croato rapito nel deserto nei pressi del Cairo A sei giorni dal rapimento del cittadino croato nel deserto egiziano, nessun gruppo si è dichiarato responsabile. T.S., 31 anni, originario della Slavonia, negli ultimi otto mesi ha lavorato per la società multinazionale francese CGG Veritas con sede a Parigi, che si occupa di ricerche geologiche e geofisiche. Le Autorità di Polizia croate sostengono che ci possano essere tre possibili ragioni per questo rapimento: l’azione di un gruppo criminale senza motivazioni politiche; un’azione dell’ISIS con motivazioni politiche o finanziarie; un atto di violenza per motivi personali. In base alle informazioni in possesso del Ministero degli Esteri croato, in Egitto lavorano ancora 36 croati. Secondo informazioni non ufficiali, T.S. era l’unico cittadino croato in servizio presso la francese CGG è questo è il primo caso di rapimento di un loro dipendente. La Croazia per la prima volta affronta una situazione del genere e non dispone di procedure standardizzate per casi di rapimento. (Jutarnji list, Vecernji list) Vescovo ortodosso Fotije: i Serbi in Croazia sono cittadini di seconda classe “I Serbi in Croazia sono cittadini di seconda classe che non hanno diritto a contrassegnare i loro luoghi di sofferenza con lettere cirilliche” ha dichiarato il Vescovo dalmata Fotije Sladojevic al quotidiano “Vecernje novosti” di Belgrado, spiegando che le lapidi costruite in memoria dei deceduti a Golubic, nei pressi di Knin, vengono regolarmente distrutte la notte successiva alla posa. “Fino alla guerra degli anni novanta in Dalmazia vivevano circa 120 mila serbi ed oggi ne sono rimasti meno di un quarto, in maggioranza anziani,” ha sottolineato il Vescovo ortodosso, aggiungendo che la Chiesa ortodossa non intende partecipare alla celebrazione del ventesimo anniversario dell’operazione militare “Oluja” (Tempesta). (Jutarnji list, Vecernji list) La nave militare croata “Andrija Mohorovicic” partecipa all’operazione “Triton” La nave della Marina militare croata “Andrija Mohorovicic”, con 49 membri delle Forze armate e cinque membri della Polizia di frontiera, è partita dal Porto militare di Spalato verso il Mediterraneo dove nei prossimi tre mesi parteciperà all’operazione umanitaria congiunta “Triton” dell’Unione Europea. L’equipaggio aiuterà l’esercito italiano nella salvaguardia dei confini marini e nel salvataggio dei migranti. La nave può accogliere da 250 a 300 persone, ma se sarà necessario anche di più. “Questa sarà una buona esperienza per la Croazia che si accinge ad entrare nel sistema Schengen,” ha dichiarato il Ministro della Difesa Kotromanovic. (Jutarnji list, Vecernji list) Arbitrato per il Golfo di Pirano Il Governo si e' ritirato dall'arbitrato per la delimitazione dei confini nel golfo di Pirano, come conseguenza della violazione dell’accordo di arbitrato da parte del giudice sloveno e della rappresentante slovena presso la Corte. “Dal contenuto del loro colloquio, che nessuno ha smentito, si può evincere che, contro tutti i regolamenti, sono stati successivamente aggiunti dei documenti,” ha spiegato la Vice Premier Pusic, aggiungendo che si è ritenuto pertanto che il processo sia stato invalidato a punto tale che sia diventato impossibile riprendere il procedimento arbitrale. Le rappresentanti croate presso l’arbitrato Maja Sersic e Andreja Metelko-Zgombic sono state rimosse dall’incarico. Tuttavia, Pusic ha sottolineato il desiderio e l’obbligo della Croazia di risolvere la questione della delimitazione del confine con la Slovenia. “La Croazia e la Slovenia, due Paesi UE e alleati della NATO, devono risolvere la questione bilaterale. Gli Stati Uniti appoggiano le dichiarazioni del Vertice croato che ha espresso il desiderio di risolvere questo problema e incoraggiano le due parti a definire la miglior strada per continuare le trattative” ha commentato l’Ambasciatore statunitense a Zagabria in merito all’accordo di arbitrato per la delimitazione del confine nel Golfo di Pirano. E mentre gli Stati Uniti ritengono che l’arbitrato non sia l’unica soluzione, l’Unione Europea sostiene che “non esiste alternativa al processo di arbitrato”. Intanto, Budislav Vukas, giudice dell’arbitrato indicato dalla Croazia, si è dimesso dalla carica. La Croazia è stata invitata a nominare, entro 15 giorni, un nuovo giudice. Alle minacce slovene che non permetterà, di conseguenza, alla Croazia di aderire al sistema Schengen, dato che i nuovi membri aderiscono in seguito al consenso di tutti i Paesi membri, il Vice Premier e Ministro degli Esteri Pusic ha risposto che anche la Slovenia, entrando a far parte del sistema Schengen, non aveva risolto completamente i suoi problemi relativi al confine esterno. Nel caso della Croazia si tratta di un confine interno all’Unione. (dnevnik.hr, Jutarnji list, Vecernji list) POLITICA INTERNA Il Ministro dell’Ambiente blocca la costruzione della centrale idroelettrica Ombla Il Ministro dell’Ambiente Zmajlovic ha respinto la richiesta dell’azienda “Hrvatska elektroprivreda” (Ente di distribuzione di energia elettrica) di costruire una Centrale idroelettrica a Ombla, motivando la propria decisione con le notevoli conseguenze negative del progetto sull'ambiente. Secondo il Ministro, l’impatto non può essere attenuato nemmeno dalle misure di protezione previste. La decisione è definitiva e non è impugnabile. Il valore stimato del progetto avrebbe dovuto raggiungere 152 milioni di euro. La centrale idroelettrica avrebbe dovuto alimentare la produzione di energia elettrica per oltre 220 giga watt ora (GWH). Allo stesso tempo il Ministro dell’Ambiente ha dichiarato di supportare le ricerche degli idrocarburi in Adriatico, a condizione, però, di effettuare valutazioni dell’impatto sull’ambiente su ogni singolo lotto potenzialmente disponibile per attività di ricerca e di sfruttamento. (Jutarnji list) Annullate le sentenze contro l’ex Premier Sanader La Corte Costituzionale ha annullato le sentenze nei confronti dell’ex Premier Sanader nei casi Hypo e INA-MOL stabilendo la ripetizione del processo. “La presente decisione non ha vagliato la colpevolezza di Sanader per il reato di corruzione ma la correttezza del processo” è citato nell’introduzione della decisione. Nel caso Hypo, Sanader è stato condannato per abuso di potere quando era Vice Ministro degli Esteri. Nel caso INA-MOL la Corte ha annullato la sentenza dal momento che la legge non prevede che un Premier possa essere accusato di corruzione. Una delle conseguenze della decisione della Corte Costituzionale con la quale si annulla la sentenza all’ex Premier Sanader per il reato di corruzione nei tempi di guerra, sarà la sospensione di tutti i processi avviati per tale reato. Il Tribunale regionale di Zagabria ha reso noto che l’udienza preliminare nel nuovo processo a Sanader per i casi Hypo e INA-MOL è stata fissata per il 7 settembre presso l’Ufficio del Giudice Ivan Turudic. Per lo stesso mese è prevista anche l’udienza per il caso Planinska dinanzi alla Giudice Smiljanic. Il caso Planinska, terzo processo a carico di Sanader negli ultimi anni, riguarda una presunta tangente di 2,2 milioni di euro, ricevuta dall’ex Premier per l'acquisto, da parte del Ministero dello Sviluppo Regionale, di un palazzo di proprietà della catena di macellerie Fiolic, ad un prezzo notevolmente superiore a quello di mercato. (Jutarnji list, Vecernji list) ECONOMIA Gli americani e gli austriaci rinunciano alle ricerche di gas e petrolio in Adriatico Il consorzio formato dalle societa' Marathon Oil e OMV ha rinunciato alle ricerche e allo sfruttamento di petrolio e gas in Adriatico e ha informato la direzione dell'Agenzia per gli idrocarburi che non intende firmare il relativo contratto con il Governo croato. Quale ragione di questa rinuncia hanno citato la questione irrisolta del confine tra Croazia e Montenegro. Quest'informazione giunta allo Jutarnji list da ambienti petroliferi, e' stata confermata dal Ministro dell'Economia Ivan Vrdoljak. „E' vero, non concluderemo i negoziati con la Marathon Oil e la OMV. Non abbiamo potuto accettare le condizioni poste dalla controparte e, tenuto conto dei rischi da un lato e dell'interesse nei confronti dei campi di esplorazione dall'altro, abbiamo valutato che per lo Stato sara' meglio presentare i suddetti campi di esplorazione in occasione di una seconda gara pubblica.“ Il Ministro Vrdoljak ha ammesso che il problema di base e' la questione aperta del confine con il Montenegro e le assicurazioni che la Croazia avrebbe offerto relativamente al presunto problema di definizione del confine non sono state giudicate sufficienti dalla controparte nel momento in cui si e' verificato il problema relativo al procedimento arbitrale con la Slovenia. Tuttavia, il Ministro dell'Economia precisa che il progetto non e' fallito. Questa e' quindi la prima conseguenza, per la Croazia eccezionalmente negativa, dello scandalo relativo al Golfo di Pirano. I vertici della Marathon Oil e della OMV , a seguito dello scandalo dell'arbitrato, avrebbero concluso che gli conviene uscire da questo „deal“ costato circa 10 milioni di dollari, piuttosto che attendere per anni nell'incertezza la decisione relativa al confine tra Croazia e Montenegro. La Marathon Oil e la OMV hanno avuto autorizzazioni per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi in 7 lotti (di cui tre ai limiti meridionali delle acque croate) nelle immediate vicinanze del confine con il Montenegro. In base all'Accordo sul confine temporaneo firmato nel 2002 dalla Croazia e dalla Repubblica Federale di Jugoslavia, il confine tra la Croazia e il Montenegro e' immediatamente adiacente a questi lotti di ricerca. Secondo l'interpretazione del Montenegro, invece, il confine di Stato sarebbe collocato più a nord e attraverserebbe i lotti i cui permessi sono detenuti da Marathon Oil e OMV e il lotto la cui autorizzazione e' detenuta dall'INA. Il consorzio si è ritirato quindi non solo dall'Adriatico meridionale, ma anche da quello centrale dove i problemi non si sono verificati. Lo stesso consorzio ha partecipato alla gara per le ricerche degli idrocarburi in Montenegro, i cui vincitori non sono ancora noti. Il progetto croato si è ridotto ora a tre lotti di cui uno detenuto dall'italiana ENI e Medoilgas e due dalla croata INA. Il Governo croato firmerà a settembre i contratti con queste compagnie e indirà una nuova gara per i restanti lotti. (Jutarnji list) Intervista a Barbara Doric: “Perverranno offerte migliori” In un intervista al quotidiano “Vecernji list” Barbara Doric, Direttrice dell’Agenzia nazionale per gli idrocarburi, ha spiegato che le società Marathon Oil e OMV avrebbero rinunciato alle ricerche e allo sfruttamento di petrolio e di gas in Adriatico in seguito alla valutazione del rischio a causa di possibili problemi di confine con il Montenegro. Doric ha ammesso che questa è la conseguenza negativa dello scandalo relativo al Golfo di Pirano. Le assicurazioni offerte dalla Croazia che, qualsiasi cosa succeda, le ricerche potranno continuare come previsto dall’accordo, non sono state giudicate sufficienti nel momento in cui si è verificato il problema con la Slovenia. L’Agenzia ha quindi deciso di non insistere a cercare altre soluzioni, ma di attendere nuove ed eventuali migliori offerte da altre società. La Direttrice si è detta ottimista per quanto concerne il successo di una nuova gara che verrà indetta alla fine di settembre. La maggior parte di esperti petroliferi sostiene, invece, che il problema maggiore è rappresentato dal calo del prezzo del petrolio e dall’incertezza dell’eventuale referendum ambientale che potrebbe bloccare le ricerche. Tuttavia, il Ministero dell’Economia confida nelle compagnie petrolifere Anadarko, Exxon, Conoco Philips che avevano espresso interesse per la gara precedente, vinta da Marathon oil e OMV. Rimane incerta la stipula dei contratti con Ina ed ENI per i restanti tre lotti. (Vecernji list) RIFERIMENTI ALL’ITALIA Due giovani italiani morti in un grave incidente sulla strada statale In un grave incidente stradale occorso martedì sulla strada statale nei pressi di Jadranovo (Crikvenica) sono deceduti due motociclisti italiani e il terzo, gravemente ferito, è stato trasportato presso il Centro clinico Susak di Fiume. L’incidente ha visto coinvolto un camper francese che ha investito i tre motociclisti, Albano Mahmutaj, nato nel 1991, Daniele Pedron, nato nel 1992, ambedue residenti a Terres (TN) e Daniel Zambanini, nato nel 1989, residente a Flavon (TN). A detta dei media i ragazzi si sarebbero fermati in attesa di girare verso il rifornitore di benzina, sulla parte opposta della strada, quando sono rimasti travolti dal camper. (Jutarnji list, Vecernji list) Red. Macanovic