DAL MAR MEDITERRANEO AL MAR BALTICO ...con amore

Transcript

DAL MAR MEDITERRANEO AL MAR BALTICO ...con amore
DAL MAR MEDITERRANEO AL MAR BALTICO
...con amore
A cura di Viola Lilith Russi e Valentina Tovaglia
dipinti – fotografie – installazioni
ROBERTO ANGELOTTI, ALBERTO BATTAGLIOLI, ROSASPINA BUSCARINO CANOSBURI
EGIDIO CASTELLI, ANTONIO MASSARI, PIERLUIGI MONTANI, GIOVANNA SCIANNAMÈ
LUIGI STAZZONE, EMMA VITTI, MAYA ZIGNONE
con la partnership di
realizzata e promossa da
col patrocinio di
e col prezioso contributo di
shipping team s.r.l.
comunicato stampa
DAL MAR MEDITERRANEO AL MAR BALTICO ...con amore
rassegna d’arte contemporanea realizzata e promossa dalla Fondazione D’Ars - Oscar Signorini onlus
a cura di Viola Lilith Russi e Valentina Tovaglia
Inaugurazione mercoledì 16 settembre 2009 ore 18.00
dipinti – fotografie – installazioni di
ROBERTO ANGELOTTI, ALBERTO BATTAGLIOLI, ROSASPINA BUSCARINO
CANOSBURI, EGIDIO CASTELLI, ANTONIO MASSARI, PIERLUIGI MONTANI,
GIOVANNA SCIANNAMÈ, LUIGI STAZZONE, EMMA VITTI, MAYA ZIGNONE
Da giovedì 17 settembre a domenica 18 ottobre 2009
GALATA Museo del Mare – Saletta dell’arte 1° piano –
Genova, Calata de Mari 1 – 16126 Genova
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.30
Per tutto l’anno, lunedì chiuso per individuali ma aperto per scuole e gruppi. Per il solo mese di agosto,
lunedì aperto per tutti.
La mostra è compresa nel biglietto d’ingresso al Museo
Recapiti per informazioni al pubblico:
tel. 010. 23.45.655; [email protected] www.galatamuseodelmare.it
Sede del Galata Museo del Mare
Calata De Mari, 1 (Darsena - Via Gramsci) 16126 Genova
Ufficio Stampa
Eleonora Errico tel. 0102345322; [email protected]
Promozione e organizzazione
Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus
Via Sant’Agnese, 3 20123 Milano tel. 02 860290 /fax. 02 865909
[email protected] www.fondazionedars.it
LA MOSTRA
Provienente dalla Ava Galleria di Helsinki, la mostra Dal Mar Mediterraneo al Mar Baltico… con
amore, ideata e promossa dalla Fondazione D'Ars - Oscar Signorini onlus e a cura di Viola Lilith Russi e
Valentina Tovaglia, è ora ospitata dal Galata Museo del Mare di Genova come prestigioso approdo di un
viaggio itinerante artistico e espositivo ispirato al Mare.
[… ]Il Mediterraneo.
Marinai e commercianti per tradizione, viaggiatori e gente di porto, se la mediterraneità sta nello
scambio, porgiamo in dono l’emozione dell’incontro sotto le vesti sibilline di ciò che di più
insospettatamente potente esista: le immagini. Pacifiche e non capaci di violenza portano in sé il
messaggio del cuore. Un baratto di culture verso e con il Mar Baltico, all’incrocio di due mari. Una
navigazione simbolica che ricalchi le antiche vie di passaggio oggi nascoste da una geografia che ha
azzerato riti e distanze, ma dove la comunicazione simbolica non ha smesso di appartenerci.
Ci si incontra valicando i mari e attraversando terre, con in mano il proprio immaginifico e
interattivo omaggio…
Viola Lilith Russi
Dalle trame oniriche intrecciate meditando sui gradini del faro, nascono le composizioni fotografiche
di Roberto Angelotti. Scopriamo poi, con le fotografie di Emma Vitti, che il fluire continuo
dell’acqua non soltanto scuote le forme di tutto quanto sprofonda sotto le sue superfici, ma ha lo
straordinario potere di influenzare le dinamiche interiori di chiunque sia predisposto a coglierne il
respiro profondo. Se fermiamo un momento lo sguardo verso la linea dell’orizzonte, ecco che le ombre
dei gabbiani in volo delle installazioni di Alberto Battaglioli giocano sulla doppia rappresentazione
generata da una sorgente luminosa. L’intervento pittorico di Rosaspina Buscarino Canosburi fa
scomparire il supporto di carta stampata dei suoi indecifrabili sillabari, tessiture compatte di segni,
quasi fossero i codici di una navigazione marittima accessibile soltanto a pochi eletti. Dall’altra parte,
un segnale deciso di apertura, ad opera dell’inesauribile risorsa marina, verso la comunicazione con
l’altro, si concretizza nell’installazione interattiva di Maya Zignone, un tessuto da vela che riproduce
il mare, i suoi colori, le sue sfumature e i suoi elementi, tutti quanti trasformati nel loro alter ego
linguistico. Dalle parole alle forme della materia: con Giovanna Sciannamé, lo scorrere apparente di
piccoli ruscelli, trasferiti su pannelli in plexiglass e ricettivi ad ogni variazione di intensità della luce o
soffio di vento, scuote la dimensione spaziale. Il fluire ritmico delle acque spiega le ali
dell’immaginazione e ingloba le emozioni nel suo circuito universale: così sono trattate le tele di
Pierluigi Montani, che sa ugualmente cogliere la delicatezza comunicata dal mare calmo e
l’incertezza trasmessa dall’impetuosità delle onde. Linee e colori ci fanno rimbalzare ad uno stato
primordiale di astrazione, che ancora fa affiorare dalla superficie del mare i ricordi, nella forma di
una fusione di presenze simbiotiche nelle tele di Egidio Castelli, e di dinamiche composizioni
geometriche in quelle di Luigi Stazzone. Un mare che con Antonio Massari non è solo stratificazione
di memorie, ma di stati e di elementi, che si eclissano negli abissi o spiccano il volo verso sfere più
alte.
Valentina Tovaglia
GLI ARTISTI
Note biografiche
ROBERTO ANGELOTTI
Roberto Angelotti è nato a Pesaro nel 1956. Ha fatto parte dello staff dello Studio 33 di Pesaro, occupandosi
della parte fotografica. Successivamente ha aperto un proprio studio a Milano, dove ha iniziato a collaborare con
le più prestigiose riviste di moda. Dal 2004 si dedica esclusivamente alla fotografia. Vive e lavora a Milano.
Ero in cima al molo del porto seduto sui gradini del faro verde a contemplare le mie disgrazie in meditazione
Zen, all’ora che l’umidità del mare, salendo, si confonde con il cielo grigio di una giornata di , con lo sguardo
fisso verso l’orizzonte ormai non più definito, dove volavano i miei sogni di ragazzo maturo e si perdevano in
fantasie d’avventura in memoria di Ulisse (…).
Roberto Angelotti
ALBERTO BATTAGLIOLI
Alberto Battaglioli vive e lavora come pittore e designer orafo nella provincia di Pistoia, dove si è diplomato
Maestro d’Arte nel 1991. Nella sua carriera artistica ha partecipato a performance collettive e personali, ha
conseguito premi di critica e da alcuni anni si occupa di didattica del disegno. Attualmente ha ricevuto una
commissione dal comune di Monsummano Terme (PT) per un’opera che si collocherà all’entrata del cimitero di
Montevettolini. In questi anni ha sperimentato diverse tecniche: disegno a carboncino, quadri a olio, china,
acquarello e collage per arrivare infine a dipingere principalmente in acrilico su vetro. Si può considerare un
vero artefice nel cercare attraverso la superficie del supporto, il vetro appunto, una propria dimensione
espressiva. Infatti, egli crea un modo originale di vedere il mondo, rubando dall’apparenza delle cose altre e
diverse forme. Grazie alla trasparenza del materiale e attraverso una fonte luminosa, appaiono due opere
distinte ma fuse in una. La prima appunto in acrilico su vetro, mentre l'altra, in rapporto simbiotico con
l’immagine, emerge sfruttando l’ombra della proiezione del soggetto dipinto. Le doppie rappresentazioni ci
fanno svelare farfalle che diventano nudi sinuosi, fisionomie di donna nei gabbiani in volo, volti e corpi avvolti
nelle fiamme della passione, tutte immagini che ci fanno scoprire un artista capace di trovare sempre, entro le
frontiere della realtà, lo spazio per sognare.
Monica Savarese
ROSASPINA BUSCARINO CANOSBURI
Rosaspina Buscarino Canosburi è nata a Bergamo, dove vive e lavora. Compie gli studi a Milano, dove si laurea in
Pedagogia con una tesi di estetica, attraverso cui riflette sul rapporto tra arte e storia, arte e linguaggio e sulla
specificità del fatto artistico. Dopo un periodo di insegnamento arriva la svolta netta della pittura, che si pone
da subito come impegno totale, anche se completamente isolato, sottratto a qualsiasi contatto con l'esterno.
All'inizio degli anni '90 prevale l'utilizzo delle carte a mano – la cui consistenza si accompagna alla densità della
materia pittorica nell'accogliere il segno – parallelamente all'impiego della carta di giornale impregnata di
pigmenti, dove la parola stampata mantiene un suo ruolo espressivo, in quanto forma, immagine, tessitura di
segni. Nella seconda metà degli anni '90 permane l'utilizzo della carta stampata, ma come puro supporto
completamente occultato dalla materia pittorica: nascono il Sillabario e il Toconoma. Il primo si presenta come
una tessitura compatta di segni, il secondo come drappo che avvolge, ricopre, veste il quadro, ma non
completamente.
EGIDIO CASTELLI
Egidio Castelli, nato a Tradate (VA) nel 1947, dopo gli studi tecnici, intraprende la carriera di progettista
spaziando in vari settori, dal campo elettromeccanico a quello meccanico. È ora Amministratore Unico di una
società che nel proprio settore è di primaria importanza in campo europeo. Collezionista e amatore d’arte, si
appassiona prima di pittura antica e di pittura italiana dell’Ottocento, poi di pittura contemporanea. In
collaborazione con il maestro vetraio Afro Celotto produce a Murano vetri artistici per la propria collezione.
Dalle fine degli anni '60 è fotografo amatoriale. Nel 2007 si propone in campo artistico come sperimentatore
utilizzando nuovi materiali pittorici e nuovi supporti. Nel 2008 espone in alcune fiere d'arte contemporanea ed è
protagonista di due personali. Egidio Castelli vive e lavora in provincia di Varese.
ANTONIO MASSARI
Antonio Massari è nato a Lecce nel 1932. Dal 1970 risiede a Milano. Ha esposto in moltissime città italiane e
all’estero (Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Germania, Finlandia, Stati Uniti,
Giappone, Uruguay, Brasile, Colombia, Argentina, Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina). Ha pubblicato Les Bouvards
Sechese con prefazione di Pierre Restany - edizioni Lara Vincy, Parigi; Edoardo – edizioni D’Ars, Io sono straniero
sulla terra – edizioni D’Ars; 29 giugno 2000 con Grazia Chiesa, Pierre Restany e Maurizio Nocera. Pittore
figurativo per 35 anni, è uscito fuori dal mondo, provocando immagini casuali (con inchiostri galleggianti)
catturate da fogli di carta, lavoro che gli ha procurato la definizione di “Il meccanico delle acque” da parte di
Pierre Restany.
Io, Antonio Massari, meccanico delle acque… e del fumo. Il Salento è una penisola nella penisola; siamo
circondati per tre quarti dal mare… Quando mando agli amici una cartolina di acque che palpitano un disegno di
luce scrivo: “Dalle acque del meccanico etc etc... vostro meccanico delle acque”, ma anche del fumo… e mi
spiego.
Antonio Massari
PIERLUIGI MONTANI
Pierluigi Montani, nato a Borgonovo Val Tidone (PC) nel 1957, risiede a Fiorenzuola d'Arda (PC). Svolge l’attività
professionale di Architetto a Parma dal 1984. Consegue il Diploma di Maestro d’Arte presso l’Istituto d’Arte
Paolo Toschi di Parma e la Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1982. È docente di “Arte
della Modellistica dell'Arredamento e della Scenografia” presso la sezione di Architettura e Arredo all'Istituto
Statale d'Arte di Parma dal 1984. Tiene un corso di lezioni “of Architecture” presso il Pitzer College di
Claremont, Los Angeles, nel 1996. In campo artistico si è occupato di diverse esperienze artistiche dal 1976, ma
solo da pochi anni ha reso pubblico il suo lavoro, esponendo le proprie opere di pittura, scultura e ceramica.
L’esperienza pittorica non è la sola fatta negli anni, altre hanno intrecciato la vita professionale ed emotiva,
altre derivano dall’evolversi continuo del lavoro.
Le pitture sul tema del mare propongono, stuzzicano la memoria, l’immaginazione, consentono a tutti di
intervenire, di ampliare la fantasia, di fare proprie le esperienze universali; interessano l’area delle emozioni,
i fenomeni naturali, l’evolvere del flusso continuo e ripetuto dell’acqua.
Pierluigi Montani
GIOVANNA SCIANNAMÉ
Pittrice, fotografa, docente di corsi di aggiornamento per insegnanti di educazione all’immagine e convegni sulla
creatività, espone dal 1967 in mostre collettive ed estemporanee in moltissime città italiane e all'estero
(Spagna, Belgio, Germania, USA). Vive e lavora a Bologna.
La pratica dell'arte come trasformazione dello spazio fisico dell'opera, la dimensione del colore come divenire
della percezione e delle sue possibilità plastiche, l'immagine della natura come modificazione della forma e
degli effetti luminosi della materia: queste sono le tensioni primarie che accompagnano la ricerca di Giovanna
Sciannamè nel lavoro dell'ultimo decennio, attraverso l'esplorazione di molteplici tecniche, dalla pittura alla
scultura, dal disegno al collage, dalla grafica alla fotografia, dall'oggetto autonomo all'installazione
ambientale.
Claudio Cerritelli
LUIGI STAZZONE
Luigi Stazzone è nato a Catania; vive e lavora a Milano in Ingegnere, ha studiato Calcografia alla Scuola
Internazionale di Grafica di Venezia; ha frequentato gli studi di Dina Viglianisi a Catania e di Giuseppe Stefanelli
a Milano. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all'estero organizzate da D'Ars Agency, dal Gruppo di
Giuseppe Stefanelli e dalla Galleria D’Arte Antonio Battaglia. Ha esposto a Bologna, Como, Firenze, Lenno,
Torino, Parma, La Spezia, Trento, Catania, Milano, Parigi e Innsbruck.
Arte coinvolgente quella di Luigi Stazzone… Con i suoi lavori riesce a riportare a galla una complessità di
elementi che richiamano alla mente visioni, sapori e addirittura odori di luoghi e situazioni note ed evocate con
grazia. Pochi e decisi tratti di colore talvolta l’inserzione di elementi matrici o carboncino con cui l’artista si
diverte a giocare... piccoli rimandi di carattere figurativo creano un tutt’uno in grado di farci spiccare il volo e
condurci a luoghi che inconsciamente conosciamo da sempre: “gli orizzonti della memoria”. La raffinatezza
delle composizioni rispecchia la complessità della formazione e delle esperienze di questo artista, che reclama,
con la forza delle sue suggestioni, l’esistenza di spazi irrinunciabili dell’immaginazione. Dai suoi segni e dai
suoi colori emergono immagini che, esplorando realtà nascoste, rendono visibile l’ineffabile. Ammalianti
segreti, essenziali seppure descrittivi, le sue tele esprimono un complesso microcosmo emozionale che si evolve
con il passare del tempo fino alla definizione di un linguaggio fortemente evocativo e coinvolgente: con lievità
e poetico incanto dei suoi blu e viola dà una interpretazione lirica e suadente… Sondando il terreno
dell’immaginario, Luigi Stazzone riapre nuove strade e prospettive alla piena espressione della sensibilità e
della fantasia.
Chiara Carfì
EMMA VITTI
Emma Vitti si diploma in Pittura a Torino, presso l’Accademia Albertina di Belle Arti e frequenta la scuola di Arte
Terapia “Il Porto-Adeg”. Vive e lavora a Milano. La sua sensibilità verso le qualità emozionali della
comunicazione la porta ad indagare gli aspetti terapeutici dell’arte nella cura del disagio psichico e sociale e a
svolgere l’attività di arte terapeuta e di docente di arte terapia. Questo particolare “taglio” segna anche la sua
attività artistica di fotografa, da sempre caratterizzata dal gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato
la ricerca di un sempre maggiore approfondimento degli aspetti linguistici dell’opera d’arte e dall’altra, la
necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dell’ineluttabilità.
MAYA ZIGNONE
Nasce a Genova, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti. Si specializza in: ceramica (smalti e impasti ceramici)
a Genova e a Faenza ; grafica e comunicazione a Milano; tecniche grafiche a Genova. È impegnata dal 2002 in
un’attività di studio e di ricerca su segno, energia e spazio, che concretizza nella realizzazione di disegni,
fotografie, installazioni, performances e video arte. Vive e lavora a Genova.
Il punto nodale del mio lavoro, in particolare per le installazioni, è l’interazione che si viene a creare tra
fruitore, opera e spazio. L’osservatore, dopo l’aver superato il senso di straniamento dato dall’opera, è portato
ad entrarne in diretto contatto e rimanerne coinvolto pur conoscendone la condizione di transitorietà,
sviluppando una nuova percezione di spazio inteso come contenitore di interazioni espressive e ambientali; la
possibilità di fruizione-accesso lo coinvolge in un percorso con cui si deve direttamente e fisicamente
confrontare e lo avvia verso un processo di comunicazione e di riflessione con gli altri visitatori. Questa
partecipazione, a mio avviso, assume un ruolo determinante nei confronti del lavoro e facilita il superamento
della comune contemplazione passiva. Unitamente a questa indagine e riflessione sullo spazio, considerato in
una visione concettuale/astratta, sento la necessità costante del confronto con il reale, che sviluppo sempre
più spesso inserendo nei miei lavori elementi che riportano alla quotidianità del vivere.
Maya Zignone