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ROSH HASHANAH:
IL MATRIMONIO DEL MESSIA
di EDDIE CHUMNEY
traduzione di Susanna Giovannini
La Bibbia è un patto di matrimonio. Sia il Tanach (il Vecchio Testamento) che il Brit
Hadashah (il Nuovo Testamento) descrivono come Dio, attraverso il Mashiach (Messia),
cioè lo sposo, stia per celebrare il matrimonio con la Sua sposa, coloro che credono in
Lui, i quali alla fine vivranno e dimoreranno per sempre insieme a Lui.
Dio ha ordinato e stabilito il matrimonio e la sua santità divina nella Torah, il primo libro
della Bibbia, la Genesi (Bereishit), quando ha condotto insieme Adamo ed Eva per
divenire una sola carne (Genesi 2:21-24). In questo modo, abbiamo un prototipo vivido
del Messia che sposa coloro che credono in Lui. Esaminiamo questa situazione più da
vicino.
Adamo è il modello del Messia Yeshua. Adamo fu fatto a somiglianza di Yeshua (Romani
5:14). Yeshua (Gesù) fu fatto a somiglianza di Adamo (Filippesi 2:8). Difatti, Yeshua è
chiamato l'ultimo Adamo (1 Corinzi 15:45-47). In Genesi 2:21, Dio fece cadere un sonno
profondo su Adamo. Il sonno è sinonimo di morte (Daniele 12:2; Giovanni [Yochanan]
11:11-14; 1 Corinzi 15:51-54; Efesi 5:14). Il sonno profondo che Dio fece cadere su
Adamo è un sinonimo della crocifissione e della morte di Yeshua, il Messia ben Joseph.
Dio fece cadere il sonno su Adamo per poter trarre una costola dalla sua carne. Tutto ciò
ha richiesto uno spargimento di sangue. Questa è la figura di Yeshua che fu trafitto nella
carne, che ha versato il Suo sangue appeso al legno (Giovanni [Yochanan] 19:34).
Dalla costola di Adamo, Dio fece Eva. Allo stesso modo, per mezzo della morte di Yeshua
e della fede (emunah) in Lui, Dio ha costituito l'assemblea di credenti conosciuta in
Ebraico con il nome di kehilat. Coloro che credono nel Messia, cioè la Sua sposa, si
sposano con Lui per fede (emunah). Questo matrimonio si trova nel Tanach (Vecchio
Testamento) ed anche in Geremia 23:5-6, dove sta scritto: "…questo sarà il nome con cui
sarà chiamato: L'Eterno nostra giustizia" (Geremia [Yermiyahu] 23:6). In Geremia
33:15-16 sta scritto: "…Questo sarà il nome con cui sarà chiamata: L'Eterno nostra
giustizia" (Geremia [Yermiyahu] 33:16). Da questi passi di Geremia, vediamo che c'è in
corso un matrimonio. Perciò, accettando e credendo nel Messia, la sposa del Messia, i
Suoi seguaci, diventano uno con Lui. Queste persone sono sia Giudei che non Giudei
che hanno vissuto dai tempi di Adamo in poi, compresi Noè, Abrahamo, Isacco,
Giacobbe, Mosè, Davide e Salomone, così come i profeti.
Dio diede al popolo ebreo le consuetudini, il servizio e le cerimonie del matrimonio
(Romani 3:2; 9:4) per insegnarci del Messia Yeshua (Colossesi 2:16-17). Con questo in
mente, esaminiamo la cerimonia del matrimonio biblico che Dio diede al popolo ebreo.
L'antica cerimonia del matrimonio ebraico che Dio diede al popolo ebreo per insegnarci
qualcosa sul matrimonio del Messia, comprende 12 passi.
1. La scelta della sposa.
Di solito la sposa veniva scelta dal padre dello sposo. Il padre mandava il suo
servo fedele, conosciuto come agente del padre, a cercare la posa. Un esempio
eccellente di questa pratica si trova in Genesi 24. In questo capitolo, Abrahamo
(modello di Dio il Padre) si adopera per assicurare una sposa per Isacco (modello
del Messia) e manda il suo servo Eliezer (prototipo dello Spirito Santo [Ruach
HaKodesh]) per adempiere questo scopo (Genesi [Bereishit] 24:2-4; 15:2). E' il
ruolo dello Spirito Santo (Ruach HaKodesh) convincere il mondo di peccato e
condurlo a Dio (Giovanni [Yochanan] 16:7-8). Proprio come la sposa di solito
veniva scelta dal padre dello sposo, così i credenti vengono scelti da Dio (Giovanni
[Yochanan] 15:16). Lo sposo sceglie la sposa e versa il suo amore su di lei ed in
cambio lei gli dona il suo amore. Tutto ciò si può vedere in Efesini 5:25, come sta
scritto: "Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha
dato se stesso per lei". In Genesi (Bereishit) 24, Rebecca (Rivkah) acconsentì a
sposare Isacco (Yitzachak) ancor prima di incontrarlo. Oggi, i credenti nel Messia
Yeshua acconsentono di diventare la sposa del Messia ancor prima di averlo visto.
1 Pietro (Kefa) 1:8 parla di questo, come sta scritto: "Che pur non avendolo visto,
voi amate e, credendo in lui anche se ora non lo vedete, voi esultate di una gioia
ineffabile e gloriosa".
2. É stato stabilito un prezzo per la sposa.
Bisognava pagare un prezzo per la sposa. Il patto con cui si stabiliva il prezzo in
ebraico si chiamava "mohar". Yeshua, per diventare il nostro sposo, ha pagato un
prezzo molto alto per la Sua sposa, il corpo dei credenti. Il prezzo che ha pagato è
stato la Sua vita. Yeshua considerò il prezzo che doveva pagare per la Sua sposa
prima della morte, mentre entrava nel Giardino del Gethsemane a pregare, come
sta scritto in Matteo (Mattityahu) 26:39 - "E, andato un poco più avanti, si gettò con
la faccia a terra e pregava dicendo: Padre mio, se è possibile, allontana da me
questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu". Yeshua in effetti
stava dicendo: "Padre, tu hai scelto questa sposa ed io ho accettato questi termini,
ma capisci quale prezzo bisogna pagare per lei?". Il nostro mohar, il nostro prezzo
nuziale, era la Sua vita. 1 Pietro (Kefa) 1:18-18 dice: "Sapendo che non con cose
corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere
tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza
difetto e senza macchia". In 1 Corinzi 6:20 sta scritto: "Infatti siete stati comprati a
caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che
appartengono a Dio".
3. Lo sposo e la sposa sono fidanzati l'uno all'altra.
Questo è il primo passo verso il matrimonio, e viene chiamato kiddushin. Ho
parlato a lungo sul fidanzamento nel capitolo 6, che riguarda lo Shavuot.
Ricordate, il fidanzamento è il primo dei due passi nel processo di matrimonio. Il
fidanzamento in ebraico è conosciuto con il nome di kiddushin o erusin. Il
fidanzamento unisce legalmente lo sposo e la sposa in un contratto di matrimonio,
ma i due non vivono ancora insieme. Storicamente, Dio si è fidanzato con Israele
sul Monte Sinai (Geremia 2:2; Osea 2:19-20). Se accetti il Messia nel tuo cuore e
nella tua vita, sei fidanzato a Lui per tutto il tempo che vivrai sulla terra.
4. Si stipula un documento scritto, chiamato "ketubah". Questo contratto di
fidanzamento in ebraico si chiama "shitre erusin".
La ketubah è il contratto di matrimonio che attesta il prezzo della sposa, le
promesse dello sposo e i diritti della sposa. La parola ketubah significa "ciò che è
scritto". Lo sposo promette di lavorare per lei, di onorarla, di sostenerla, di esserle
fedele, di provvederle cibo, vestiario ed ogni necessità, e di vivere insieme a lei
come marito e moglie. La ketubah era il diritto inalienabile della sposa. La ketubah
deve essere redatta e firmata prima della cerimonia del matrimonio. Tutte le
promesse che Dio ha fatto ai credenti sono legalmente nostre, come sta scritto in 2
Corinzi 1:20 - "Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il sì e l'amen…".
5. La sposa deve dare il suo consenso.
Come abbiamo visto nel capitolo 6°, che ci parla di Shavuot (Pentecoste), Dio si è
fidanzato con Israele sul Monte Sinai, come ha dichiarato in Geremia 2:2. Israele
ha acconsentito alla proposta di matrimonio di Dio e ha detto: "Si, lo voglio", come
riporta Esodo (Shemot) 24:3. Allo stesso modo, l'applicazione personale (halacha)
di coloro che desiderano che il Messia entri nel loro cuore e viva in loro è accettare
il Suo invito per fede (emunah), come sta scritto in Romani 10:8-10 - "Ma che dice
essa? La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore. Questa è la parola
della fede [emunah], che noi predichiamo; poiché se confessi con la tua bocca il
Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai
salvato. Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa
confessione per ottenere la salvezza". Perciò, anche oggi, per divenire la sposa
del Messia, bisogna che tu Gli dica: "Lo voglio".
6. La sposa riceveva dei doni e insieme allo sposo beveva una coppa chiamata
coppa del patto.
Il rito del fidanzamento (erusin) si completava quando lo sposo dava qualcosa di
valore alla sposa e questa accettava. Il dono dato più spesso oggi è l'anello.
Quando lo sposo mette l'anello al dito della sposa, si completa il rito del
fidanzamento. Questo rito completo è conosciuto in ebraico come kiddushin, che
significa "santificazione".
I doni alla sposa sono simboli di amore, decisione e fedeltà. Il dono che Dio dà a
coloro che accettano il Messia è lo Spirito Santo (Ruach HaKodesh) (Giovanni
[Yochanan] 14:26; 15:26-27; Atti 2:38; 2 Corinzi 1:21-22). Quando Yeshua è
asceso al cielo, Egli ha dato dei doni agli uomini (Efesi 4:7-8). Questi doni
comprendono giustizia (Romani 5:17-18), vita eterna (Romani 6:23), grazia
(Romani 5:12,14-15), fede (Efesi 2:8-9) ed altri doni spirituali (1 Corinzi 12:1,4).
Questi sono saggezza, conoscenza, guarigione, compire miracoli, profezia,
discernimento degli spiriti, il dono delle lingue e l'interpretazione delle lingue (1
Corinzi 12:8-11), come anche i doni di aiuto e di amministrazione (1 Corinzi 12:28).
Inoltre, lo sposo e la sposa bevevano insieme ad una coppa del patto che
conteneva del vino. Così facendo, la coppia bevevano da una coppa comune.
Prima beveva lo sposo, poi la sposa. Questa coppa, conosciuta come coppa del
patto, è citata anche in Geremia 31:31-33, come sta scritto: "Ecco, verranno in
giorni, dice l'Eterno, nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la
casa di Giuda; non come il patto che ho stabilito con i loro padri nel giorno in cui li
presi per mano per farli uscire dal paese di Egitto, perché essi violarono il mio
patto, benché fossi il loro Signore, dice l'Eterno. Ma questo è il patto che stabilirò
con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice l'Eterno: Metterò la mia legge nella loro
mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio
popolo" (Geremia [Yermiyahu] 31:31-33).
Geremia parlava della coppa del Nuovo Patto (Brit Hadashah) descritta anche in
Luca 22:20.
7. La sposa faceva una mikvah (immersione nell'acqua), che era un rituale di
purificazione.
Mikvah è una parola ebraica che significa "piscina" o "corpo d'acqua". Mikvah è un
cerimoniale di purificazione che avviene per mezzo dell'immersione in acqua.
Indica separazione da un vecchio ad un nuovo stile di vita. In caso di matrimonio,
indica lasciare la vecchia vita per condurre una nuova vita con il coniuge (Genesi
[Bereishit] 2:23-24; Efesi 5:31). Immergersi nella mikvah vuol dire rinascere
spiritualmente, perché la mikvah ha il potere di cambiare completamente una
persona. Riguardo il matrimonio con Israele sul Monte Sinai, Dio ha detto in
Ezechiele 16:8-9 - "Ti feci un giuramento, stabilii un patto con te e tu divenisti mia.
Ti lavai con acqua…". Il lavacro, o l'immersione, si riferisce qui a quello di Israele
prima che il popolo ricevesse la Torah, quando Dio la fidanzò a Sé sul Monte Sinai
(Esodo [Shemot] 19:14-15). Yeshua parlò a Nicodemo (Nakdimon) il Fariseo,
dicendogli che doveva nascere di nuovo (immergersi) per entrare nel Regno di Dio
(Giovanni [Yochanan] 3:1-7). Coloro che credono nel Messia devono essere
immersi nel nome di Yeshua (atti 19:4). Lo Spirito Santo (Ruach HaKodesh) è colui
che immerge per Dio (Luca 3:16; Atti 1:5; 11:15-16).
8. Lo sposo andava via, ritornava a casa del padre, per preparare la stanza delle
nozze.
A questo punto, lo sposo lasciava la sposa e ritornava a casa di suo padre per
preparare la stanza delle nozze per la sua sposa. Era chiaro che era suo dovere
ritornare da suo padre, costruire una casa, e preparare tutto l'occorrente per il
matrimonio. Prima di andare via, comunque, faceva una promessa alla sposa: "Io
vado a prepararti un posto; io vado, ma ritornerò a prenderti". Questa è la stessa
promessa che Yeshua fece in Giovanni (Yochanan) 14:1-3 prima di ritornare a
casa del Padre in cielo, dicendo: "Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e
credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo
avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò
preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinchè dove sono io
siate anche voi".
9. La sposa era consacrata e separata per un periodo di tempo mentre lo sposo
costruiva la casa.
Prima che lo sposo potesse andare a prendere la sposa, il padre dello sposo
doveva essere soddisfatto da ogni preparativo fatto da suo figlio. Solo allora dava il
permesso al figlio di andare a prendere la sposa. In altre parole, mentre lo sposo
lavorava nella stanza delle nozze, era il padre che dava l'"okay" alla stanza
nuziale. Lo sposo non sapeva quando suo padre avrebbe dichiarato pronta la
stanza nuziale e quando gli avrebbe ordinato di andare a prendere la sposa.
Questo è esattamente ciò a cui si riferisce Yeshua in Marco 13:32-37.
Nel frattempo, la sposa doveva aspettare ansiosamente il ritorno dello sposo. Nella
mente della sposa, lo sposo poteva venire ad ogni momento, persino durante la
notte o a mezzanotte. Perciò, doveva essere pronta in ogni tempo. Yeshua si
riferisce a ciò in Marco 13:32-37 e in Matteo 25:1-13. Mentre aspettava la venuta
del suo sposo, la sposa poteva pensare: "Sta tornando veramente per me?
Manterrà la sua parola?". Questo è un pensiero al quale Pietro (Kefa) risponde in 2
Pietro 3:1-13.
10. Lo sposo tornerà con un grido: "Ecco, lo sposo viene" e si udrà il suono di
una tromba (shofar).
Di solito l'ora nella quale arrivava lo sposo era mezzanotte. Quando arrivava, si
udiva un grido (Matteo 25:6) e un suono di tromba (shofar) (1 Tessalonicesi
4:16-17; Apocalisse 4:1). Il matrimonio avveniva sotto una chupah o capanna del
matrimonio. Dato che il Cielo è simbolo della chupah, vediamo che quando Yeshua
griderà per la Sua sposa, e si udrà il suono di una shofar (tromba), il matrimonio fra
Yeshua e la sua sposa avverrà in Cielo.
La cerimonia matrimoniale aveva una processione sacra. Per questo motivo, lo
sposo (Yeshua) veniva condotto per primo alla chupah. Quando lo sposo si
avvicinava alla chupah, i cantori cantavano: "Benedetto è colui che viene".
"Benedetto è colui che viene" è un'espressione idiomatica che vuol dire
"benvenuto". Yeshua ha detto che non ritornerà prima che queste parole verranno
pronunciate (Matteo 23:39). Lo sposo è salutato come un re sotto la shupah.
Durante questo tempo, Yeshua lo sposo, verrà coronato Re sotto la chupah, cioè in
Cielo.
11. Condurrà la sua sposa, di solito durante la notte, nella stanza nuziale dove
verrà consumato il matrimonio. Questo matrimonio completo in ebraico viene
detto nesu'in.
Lo sposo e la sposa andranno nella stanza nuziale, in ebraico chadar, dove verrà
consumato il matrimonio. Staranno in quella camera per sette giorni, cioè una
settimana. Alla fine di questi sette giorni, usciranno entrambi dalla stanza. Questa
scena si può vedere in Gioele 2:16.
La parola settimana in Ebraico è resa con shavuah, che significa "sette". Può
indicare sette giorni o sette anni. Un esempio per dimostrare che la parola ebraica
shavuah può indicare anche sette anni si trova in Daniele 9:24, dove sta scritto:
"Settanta settimane [shavuah, 490 anni] sono stabilite per il tuo popolo…" e in
9:27, "Egli [il falso Messia conosciuto come anticristo] stipulerà pure un patto con
molti per una settimana [shavuah, sette anni]…". La settimana a cui si riferisce
Daniele 9:27 è conosciuta dai credenti come il periodo della tribolazione. Il popolo
ebraico dice che questo tempo saranno le doglie del parto del Messia, conosciute
nell'escatologia ebraica come la Chevlai shel Mashiach. Tutto questo è tratto da
Geremia 30:5-7. Da questo possiamo vedere che i credenti saranno con il Messia
in Cielo per il matrimonio mentre sulla terra ci sarà un periodo di tribolazione che
durerà sette anni, il Chevlai shel Mashiach.
12. Alla fine, ci sarà una cena di matrimonio per tutti gli ospiti invitati dal padre
dello sposo.
Lo sposo e la sposa resteranno nella stanza di nozze per sette giorni. Quando
all'inizio gli sposi entrano nella camera, l'amico dello sposo rimane fuori dalla
porta. Tutti gli ospiti si radunano fuori, aspettando che l'amico dello sposo annunci
la consumazione del matrimonio, cosa che gli viene detta dallo sposo. Giovanni
(Yochanan) il Battezzatore (Battista) si riferisce a questo in Giovanni 3:29. A
questo segnale, scoppia una grande gioia (Giovanni 3:29). Il matrimonio viene
consumato la prima notte di nozze (Genesi [Bereishit] 29:23). Questa notte verrà
esposto il panno macchiato di sangue che prova la verginità della sposa
(Deuteronomio [Devarim] 22:13-21).
Il giorno del matrimonio, lo sposo viene visto come un re e la sposa come una
regina. Durante la consumazione del matrimonio, lo sposo (Yeshua) sarà coronato
re su tutta la terra e la sposa (i credenti in Yeshua, il Messia) vivrà con Lui e
regnerà con Lui per sempre. Il coronamento del Re e il matrimonio sono descritti in
Isaia 62:3-7. Alla fine della settimana (sette anni di tribolazione, o le doglie del
Messia), avverrà la cena del matrimonio. Questa cena non si consumerà in Cielo.
Dopo il matrimonio, lo sposo e la sposa torneranno sulla terra. La cena avverrà
sulla terra e solo gli ospiti invitati dal Padre dello Sposo (Dio Padre) saranno
presenti al banchetto.
Questo si può vedere in Apocalisse 19:7-16 e 20:4. Yeshua parlò del banchetto di
nozze in Luca 12:35-38 e in Matteo 8:11. La cena delle nozze è un tema della festa
di Sukkot, che discuteremo più avanti in un altro capitolo. Durante la Sukkot, Dio
istruì il popolo di costruire un rifugio temporaneo. Una delle cose che Dio comandò
di fare fu quella di mangiare lì. Quando mangiano, lasciano un piatto per sette
persone diverse. Fra queste sette persone ci sono Abrahamo (Avraham), Isacco
(Yitzchak) e Giacobbe (Ya'akov). Questo è ciò a cui si riferisce Yeshua in Matteo
8:11.
I non credenti consumeranno un banchetto separato dove gli uccelli dell'aria
mangeranno la loro carne. Tutto ciò si può vedere in Apocalisse 19:17-18.
La casa della sposa era Gerusalemme ed era lo sposo che andava ad abitare con
lei. É a Gerusalemme che i credenti regneranno con il Messia, durante l'età
messianica, o Millennio. Tutto ciò si può vedere in Apocalisse 21:1-3; Ezechiele
43:1-2,7; Isaia 2:2-4; Michea 4:1-5 e Zaccaria 2:10-12.
Pubblicato Maggio 2011
IL MESSAGGIO DI DIO
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