[g-mmi - 22] giorno/giornale/mil/60 09/12

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[g-mmi - 22] giorno/giornale/mil/60 09/12
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LE NOSTRE INIZIATIVE
MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012
I GIOVANI E LA MODA, SCELTE E CONDIZIONAMENTI
Come ci si veste
nel tempo della crisi
— MILANO —
OGGI GRAN PARTE degli adolescenti tende a seguire la moda. Per integrarsi nel gruppo e non essere esclusi, per essere in sintonia con se stessi o
perché molto spesso il mercato non dà
scelta. Pochi sono totalmente estranei
alle tendenze. Ma come si diffonde
una moda ? I mass media considerano
il mondo giovanile come «un impero
da colonizzare», bombardandolo di
spot pubblicitari. Il loro fine è, secondo le regole del consumismo, uno solo: vendere. Basti pensare agli orari
delle pubblicità. Nel pomeriggio soprattutto – quando i giovani seguono i
loro programmi – le réclame lanciano
nuove tendenze o promuovono prodotti mirati agli adolescenti. Internet, vetrine, riviste, la gente per strada, le celebrità e l’ambiente in cui si vive fanno
il resto.
C’ È PURE da dire che la merce proposta spesso è molto costosa, aspetto non
irrilevante per questo periodo storicosociale di profonda crisi economica.
Dunque, i ragazzi come acquistano?
Alcuni aspettano gli sconti, altri usano
la paghetta settimanale o i propri ri-
sparmi, altri ancora hanno bisogno del
grande aiuto dei genitori e, generalmente, riescono ad ottenere ciò che desiderano. Paradosso dei tempi e della
crisi. Il fascino del mondo della moda
però è ambiguo. La comunicazione, la
pubblicità, lo spirito di imitazione,
condizionano gli adolescenti che tendono a vestirsi e a conciarsi tutti allo
stesso modo, perdendo unicità e originalità. È anche vero che spesso sentirsi
omologati agli altri nasconde paure e
incertezze e cercare di distinguersi dal
gruppo per quello che si è può sembrare più complicato. Nell’ordinarietà della moda di un gruppo ci si sente più al
sicuro e tranquilli. Qualunque sia lo
stile seguito. Secondo quanto appare
guardandosi intorno, lo stile casual è
quello preferito (a scuola bisogna stare
comodi). Le ragazze prediligono pantaloni attillati, leggins, felpe, ballerine,
capelli preferibilmente lunghi, ombretto e matita sugli occhi, unghie coloratissime. I maschi jeans a vita bassa,
scarponi sportivi slacciati con la linguetta fuori dai pantaloni (che fatica
camminare!), cappellini con visiera.
INCONTRO CON LO STILISTA MILANESE GIANCARLO PETRIGLIA
«Comprate la qualità, il riuso è uno stile»
— MILANO —
C’È LA CRISI. La moda di quest’anno,
per fortuna, aiuta a stare al passo coi tempi in libertà di stile e senza spendere tanto. Basta saper scegliere, buon gusto,
buon senso e tanta fantasia. Milano, città
aperta, dalle mille tendenze e dalle mille
culture, ci rende liberi di esprimere stili e
preferenze. Cuore pulsante della moda,
possiede una delle più note e importanti
vie commerciali di tutta Europa. È corso
Buenos Aires, lungo circa 1200 metri con
oltre 350 negozi, punto di riferimento per
i giovani e per le loro tasche.
COME CONIUGARE, dunque, stile e risparmio in questo momento difficile? Ec-
co alcuni suggerimenti dello stilista e designer milanese Giancarlo Petriglia, ex direttore artistico di Trussardi: «Comprare
cose giuste e di qualità, che durino nel
tempo. Dare meno importanza all’abbigliamento e più agli accessori, borse, sciarpe, foulard. C’è maggiore attenzione al dettaglio ancheda parte di noi stilisti, con meno loghi e orpelli. Poi ci sono delle catene
che fanno prodotti di buona qualità a
buon prezzo. Dobbiamo comprare meno,
ma meglio, anche perché non abbiamo bisogno di tantissime cose. Evitare le cineserie. Conviene avere stile, più che seguire
la moda. Basta con l’omologazione. È fondamentale che questa crisi aiuti a far venire fuori la propria identità. Da qui l’importanza del riuso che deve diventare il
tuo stile».
I. C. Teodoro Ciresola - 2F
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