- Laboratorio di Storia Sociale

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Università di Bologna
Polo Scientifico Didattico di Rimini
Dipartimento di Discipline Storiche, Antropologiche e Geografiche
imaGo
Laboratorio di ricerca storica e di documentazione iconografica
I percorsi
Gothic and Lolita nei social forum italiani e europei
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Gothic and Lolita nei social forum italiani e europei
di
Federica Berti
Questo saggio è una rielaborazione di una parte della tesi:
“Gothic and Lolita nei social forum italiani e europei”
Relatore: Prof. Paolo Sorcinelli, Correlatore: Prof.ssa. Daniela Calanca
Materia: Storia Sociale
Corso di Laurea in Culture e tecniche del costume e della moda
Anno Accademico 2008-2009 Facoltà di Lettere e Filosofia
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – Sede di Rimini
Si ringrazia per il materiale fotografico il forum italiano Gothic Lolita Zone ed in particolare
Chickiecherry13, Mana-Sama, KuroYume e Abigale
!
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1. Moda o subcultura?
Il tema qui trattato parte dall'analisi del fenomeno Gothic&Lolita, un tipo di abbigliamento nato in
Giappone negli anni Ottanta grazie all'originalità di alcuni stilisti nipponici (Cfr. P. Macias, I. Evers,
Japanese Schoolgirl Inferno, Tokyo teen fashion subculture handbook, San Francisco, Chronicle Books, 2007).
Attualmente, la tesi dominante sembra descrivere il Gothic&Lolita come una subcultura, ossia “un
gruppo di persone i cui stile di vita e sistema di valori sono in contrasto con quelli della cultura
dominante”(P. Keet, The Tokyo Look Book, Stylish to spectacular, goth to gyaru sidewalk to catwalk, Tokyo,
Kodansha International, 2007, cit. p. 60).
Diversamente, l'ipotesi di fondo di questa ricerca è che non vi sia nel panorama occidentale una
ragione di tipo ideologico o un segno di disagio sociale riconducibile ad una qualche subcultura,
bensì si potrebbe pensare al Lolita come ad una moda vera e propria, così come spesso viene
ripetuto da chi frequenta i social forum dedicati.
Le fonti bibliografiche a nostra disposizione sono rare e includono la recente versione inglese della
rivista giapponese “Gothic&Lolita Bible”, che offre traduzioni dall'originale e qualche articolo
dedicato alle lolite americane, e libri con informazioni generali in lingua inglese e riguardanti il solo
Giappone.
Il nostro obiettivo non è certo quello di mettere in discussione queste fonti bibliografiche, dal
momento che descrivono una realtà a noi sconosciuta, quella giapponese, ma di valutare se in
Europa e in Italia si può parlare del Gothic&Lolita nei termini di stile di vita e subcultura.
A questo proposito, il web costituisce una fonte inesauribile di informazioni utili ad approfondire la
moda Gothic&Lolita e a conoscere chi la veste e perché.
Va precisato che il web non è l'oggetto del nostro studio ma il mezzo della ricerca storico-sociale.
In particolare, i social forum permettono di stabilire l'età media, la provenienza, gli interessi e le
riflessioni di chi veste Lolita nel tempo libero o tutti i giorni.
Tra i forum esaminati alcuni non sono più attivi, ma comunque consultabili, come l'internazionale
Blue-Period, l''inglese UK Lolita e il tedesco Claire et Sombre.
I forum europei attivi sono il finlandese Enfant Terrible e lo svizzero Sous-Sol des Saccharine,
mentre il tedesco Dunkelsuess è accessibile solo da utenti madrelingua.
Ampio spazio è stato dato ai due forum italiani: il Nocturne Gothic Lolita e il Gothic Lolita Zone.
Poiché ogni subcultura non si identifica solo ed esclusivamente con un tipo di abbigliamento, si è
deciso di indagare i gusti musicali, letterari e cinematografici di chi veste Lolita, tentando di
individuare oltremodo linguaggi e comportamenti ricorrenti.
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2. La storia e lo stile Lolita
Prima degli anni Cinquanta la parola Lolita era semplicemente un nome proprio di persona che,
dopo l'uscita del romanzo omonimo di Nabokov nel 1955, finì col diventare sinonimo di una
adolescente precoce in grado di suscitare le attenzioni sessuali di uomini adulti (Cfr. M. 'Nguyen,
Gothic&Lolita history, “Gothic&Lolita Bible”, vol. 1, Febbraio 2008, pp. 8-9).
Eppure, l'estetica della ninfetta descritta da Nabokov è ben lontana da quella della Lolita che
passeggia per le strade di Tokyo, tanto che l'autore la veste con jeans arrotolati alla caviglia, sporchi
e scoloriti (Cfr. V. Nabokov, Lolita, Milano, Gli Adelphi, 2008).
Ciononostante, a partire dagli anni Ottanta in Giappone, la parola Lolita è usata per identificare un
preciso modo di vestire, che però nulla ha a che vedere con il Lolicon , un genere di manga e anime
in cui le protagoniste sono adolescenti o addirittura bambine in situazioni erotiche o pornografiche
(Cfr. Ed ebbe inizio il Lolita, Gothic Lolita Info Point, 10 Luglio 2008, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Infatti questo modo di vestire possiede semmai una componente “spensierata” che si rifà all'estetica
del Rococò (1730-1770 ca.), dell'era Vittoriana (1837-1891) e della Belle Epoque (1901-1910) (Cfr.
M. 'Nguyen, Gothic&Lolita history, “Gothic&Lolita Bible”, vol. 1, Febbraio 2008, pp. 8-9).
A queste epoche storiche si sono ispirati diversi stilisti giapponesi, primi fra tutti Pink House
(etichetta già operativa dalla metà degli anni Settanta), Milk e Emily Temple Cute, poi nel 1988
nasce una delle più note case di moda del movimento, ossia Baby, The Stars Shine Bright, marchio
che ha dato origine ad uno degli stili Lolita più amati: lo Sweet Lolita (Cfr. P. Macias, I. Evers, Japanese
Schoolgirl Inferno, Tokyo teen fashion subculture handbook, San Francisco, Chronicle Books, 2007 pp. 117-131).
Inizialmente il Lolita non riceve le corrette attenzioni e viene definito alla stregua del Cosplay, ossia
«l'arte di riprodurre gli abiti di personaggi immaginari come possono essere quelli di manga, anime,
film, eccetera...» (Classificazione stile Lolita, il topic di riferimento, Lolita Info Point, 25 Febbraio 2005,
http://www.gothiclolita.forumcommunity.net, cit.).
Il Cosplay è dunque una maschera e non un tipo di abbigliamento e, a sua volta, il Cosplay-Lolita
non è uno stile ma bensì «un vestiario che enfatizza in modo quasi teatrale il Lolita» al punto da
cadere nel ridicolo, sia per la qualità che per la quantità di materiali e accessori indossati (Op. Cit).
Senza dubbio, una delle ragioni che ha portato ad etichettare il Lolita come una forma di Cosplay è
l'emergere del fenomeno del Visual Kei, un movimento all'interno del Rock giapponese di
ispirazione Glam Rock e Hair Metal che, nato negli anni Ottanta e giunto a maturità nei Novanta, ha
saputo distinguersi grazie ad un look estremo (Cfr. Visual Kei, quando il rock diventa immagine,
http://www.landofvisual.com).
Alcuni di questi artisti musicali hanno fatto del Lolita il proprio stile di punta, tanto che le strade di
Tokyo si sono popolate di giovani lolite che ne imitavano il look (Cfr. Ed ebbe inizio il Lolita, Lolita Info
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Point, 10 Luglio 2008, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Nel 1993 avviene però il riscatto del movimento con la nascita di un'altra marca di abbigliamento,
Metamorphose Temp de Fille, e da questo momento in poi il fenomeno del Lolita inizia ad emergere
senza la continua associazione alla scena musicale del Visual Kei (Ibid.).
Tuttavia, è solo nel 1999 che il movimento varca il confine e inizia a diffondersi prima negli Stati
Uniti e poi in Europa grazie alla Moi Mème Moitiè, marca di abbigliamento fondata da Mana,
chitarrista e leader dei Moi Dix Mois (Ibid.).
Quando all'alba del nuovo millennio il fenomeno giapponese giunge nel vecchio continente, il
Lolita viene completamente frainteso, oltre che confuso con il movimento gotico occidentale e la
sua ideologia, poiché accompagnato da un altro termine, quello di Gothic (Ibid.).
Effettivamente esiste un Gothic Lolita ma come sottogenere del Lolita e con affinità al gotico
relative solo ad alcuni canoni estetici, come l'uso del colore nero o delle croci.
Tuttavia l'uscita nel 2001 della prima rivista di genere in giapponese, la “Gothic&Lolita Bible”, ha
offerto le prime spiegazioni sulle differenze esistenti tra lo stile Lolita e quello Goth, servendosi di
immagini e scatti rubati per strada (Cfr. P. Macias, I. Evers, Japanese Schoolgirl Inferno, Tokyo teen fashion
subculture handbook, San Francisco, Chronicle Books, 2007 pp. 117-131).
Infatti, il Gothic di cui si fa riferimento nel titolo riguarda alcune subculture orientali, tra cui quella
dei Goth Punks, dei Cyber Goths e dei Wa Goths (Cfr.M. Yoshinaga, K. Ishikawa, Gothic&Lolita, Phaidon,
2007) e
quindi nulla in comune col tema qui trattato, esclusivamente quello del fenomeno Lolita, che
ora spiegherò attraverso i codici stilistici.
Innanzitutto un completo Lolita si compone di una petticoat, ossia di una sottogonna che, essendo
vera e propria biancheria intima, non può essere messa in mostra.
Inoltre la petticoat è indispensabile per render gonfia e voluminosa la gonna del proprio scamiciato,
che deve avere una forma tondeggiante o comunque svasata e triangolare (Cfr. Regole base,
http://www.orologisilenziosi.com).
Sotto lo scamiciata si può indossare una camicia con maniche corte a palloncino, ma non troppo
voluminose, oppure maniche lunghe arricciate alla pala o in altri punti (Ibid.).
In genere il colletto è rotondo e abbastanza grande e non troppo corto (non è comunque un obbligo,
dato che alcune camicie sono sprovviste di collo) (Ibid.).
Svariati gli accessori che è possibile indossare: un headdress (crestina) o un fiocco importante tra i
capelli, un basco in inverno, un piccolo cilindro, una cuffietta o una principesca coroncina, mentre
ai piedi calzini lunghi appena sotto il ginocchio (Ibid.) e calzature come le Maryjane o le Rocking
Horse Shoes di Vivienne Westwood, comparse per la prima volta sulle passerelle nel 1993 (Cfr.
Vivienne Westwood rocking horse ballerina shoes, http://www.lacarmina.com).
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Di questa scarpa esistono diverse varianti, una è la ballerina indossata dalla protagonista di
“Kamikaze Girls” di Tetsuya Nakashima, poi vi è la versione con cinturino alla caviglia o ancora
quella con lacci da incrociare al polpaccio (Ibid.).
I principali sottogeneri Lolita sono: Sweet Lolita, Classic Lolita, Gothic Lolita, Punk Lolita, Kimono
Lolita, Erotic Lolita e Grotesque Lolita.
L'Amaloli o Sweet Lolita è uno stile molto delicato ed elegante che si caratterizza per tutte le
sfumature di colore, dai colori pastello, fino al bianco e al nero, senza dimenticare stampe di frutta,
pasticcini, fiocchi, caramelle, cuoricini, barboncini e ricami (Cfr. Stili Lolita, Gothic&Lolita ABC, 20
Dicembre 2008, http://www.nocturne.forumfree.net).
Allo Sweet Lolita appartengono diverse sfumature di stile, tra cui alcune basate principalmente sulla
discriminante colore: ad esempio lo Shirololi adotta abiti dalla forma infantile di colore bianco, il
Kurololi invece si caratterizza per il colore nero, così come il Mizuirololi sceglie le tinte che vanno
dal blu all'azzurro e il Pinkuloli usa esclusivamente il rosa (Ibid.).
Infine, altri due sottogeneri dello Sweet Lolita sono l'Himeloli e il Countriloli.
La parola Hime significa principessa e infatti questo particolare stile di ispirazione Rococò si
caratterizza per la combinazione dei colori bianco, rosa e azzurro e per accessori come la tiara,
talvolta anche lo scettro o l'himecut, un particolare taglio di capelli su tre livelli (Ibid.).
Il Countriloli si caratterizza, invece, per l'uso dei colori della terra, come l'ocra, il beige, il
marroncino, i rossi e i viola spenti, oltre a motivi bucolici e stampe Vichy.
Tra gli stili Lolita il più elegante in assoluto è sicuramente il Classic Lolita, destinato però a donne
più adulte, dal momento che l'uso di colori scuri in tonalità spente (dal porpora, al nero fino al blu)
offre a chi lo indossa un aspetto più maturo (Ibid.).
Veniamo ora allo stile più conosciuto, ma non per forza il più indossato, ossia il Gothic Lolita o
Gosurori, stile che si basa prevalentemente sull'accostamento del bianco e del nero (Ibid.).
In realtà la gamma dei colori usati per questo genere di abbigliamento è ben più vasta, tanto che il
nero può essere sostituito dal blu scuro, dal marrone o dal prugna.
Va precisato che il Gothic Lolita non è da confondere con una sfumatura di Sweet Lolita, il Kurololi,
che usa anch'esso il nero ma accompagnato da una maggiore quantità di pizzi, nastri e fiocchi per
ingentilire il tutto (Cfr. Classificazione stile Lolita, il topic di riferimento, Lolita Info Point, 25 Febbraio 2005,
http//:www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Molto comune è anche il Punk Lolita, stile che non condivide l'ideologia del punk occidentale ma
solo alcuni clichè stilistici (fantasie scozzesi, cravatte, catenine, zip, teschietti, spille da balia),
risultando, inoltre, molto più calcolato ed elegante del punk originale, che ha uno stile più casuale e
disfatto (Ibid.).
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Un ponte tra il Lolita e l'abbigliamento tradizionale orientale è rappresentato dal Kimono Lolita
nelle sfumature Wa Lolita e Qi Lolita.
Il Wa Lolita riprende i tradizionali costumi giapponesi, come il kimono e la yukata, ma adattandoli
alle esigenze del Lolita e quindi, pur avendo il tipico taglio da kimono e l'obi in vita, questo stile
non può comunque fare a meno della gonna in stile Lolita corredata di pettycoat (Ibid.).
Il Qi Lolita adatta, invece, abiti del costume tradizionale cinese come il qipao, tipico abito in seta
con ricami a fiori e fantasie orientali, caratterizzato da un colletto alto e rigido (Ibid.).
Entrambi gli stili possono essere completati da acconciature da geisha o dalla tipica pettinatura
cinese, che si presenta in forma di code o trecce arrotolate sui lati del capo.
Senza ombra di dubbio, fra tutti gli stili rientranti nel Lolita, l' Erololi o Cocquettish-Loli è quello
più equivocabile, poiché la parola Ero rimanda ad un universo erotico, sexy e provocante.
In realtà, l' Erololi è solo una versione più scollata del Lolita, con spalle scoperte, corsetti stringivita
e gonne di qualche centimetro più corte (Ibid.).
Infine, va ricordato il Grotesque Lolita, o Guruloli, che si caratterizza per essere uno stile molto
scenografico, capace di riprendere qualunque stile Lolita ma in una chiave piuttosto horror,
adottando accessori quali: sangue finto, garze, trucchi scenici, eyepatch, siringhe e bende
“piratesche” (Ibid).
3. I forum europei
Il Blue-Period è un forum in lingua inglese fondato presumibilmente nel dicembre 2003, che conta
5953 membri, 3868 topic e 43605 post, aggiornati al 4 Maggio 2009 (Cfr. Home,
http.//www.blueperiod.suddenlaunch.com).
Scorrendo le pagine dedicate alle informazioni generali sui membri, si nota che nella maggioranza
dei casi i membri omettono l'età e la provenienza, o addirittura forniscono dati di fantasia.
Pertanto, avendo a disposizione solo dei dati parziali, si può ipotizzare che l'età media degli iscritti
sia
compresa
tra
i
dodici
e
i
quarantuno
anni
di
età
(Cfr.
Members,
http.//www.blueperiod.suddenlaunch.com).
Nonostante non si possa dire con certezza la nazionalità di ogni membro del forum, le informazioni
a disposizione sono sufficienti per farsi un'idea complessiva della internazionalità del Blue-Period,
che conta membri provenienti da ogni angolo del globo (Ibid.).
Eppure, nonostante il carattere internazionale, il Blue-Period è una community con una scarsa
partecipazione da parte degli utenti, al punto da chiedersi se effettivamente il forum sia ancora
attivo.
In mancanza di risposta al questionario inserito per indagare i gusti e le motivazioni di chi veste
Lolita si è posto l'accento su alcuni topic utili alla nostra ricerca.
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In particolare, in data 9 Ottobre 2005, viene aperto un argomento con titolo: “Quanto spesso vesti
Lolita?” (Cfr. How often do you dress?, Parlour, 27 Settembre 2005, http://www.blueperiod.suddelaunch.com).
“Duplica”, utente al tempo diciottenne che scrive dall'Austria, dice di vestire Lolita in occasione di
raduni di anime e manga o, talvolta, quando fa shopping con le amiche.
“Kirrus” scrive dalla Finlandia, sostenendo che lo stile Lolita è molto costoso e per questa ragione
lo veste raramente e soltanto a scuola, dal momento che non conosce altri posti adatti dove può
uscire così abbigliata.
Invece, “PetitAnie” veste lo stile quasi tutti i giorni, visto che frequenta in Svezia una scuola di
fumetto dove la creatività non lascia spazio ai giudizi e ai commenti negativi.
Infine, la ventiduenne “Malakuma” scrive da Tokyo dicendo di vestire Lolita una sola volta al mese
e in occasione di feste a cui è stata invitata.
Aggiunge di dover vestire in maniera comune durante il lavoro e di trascorrere i fine settimana a
casa col fidanzato, il quale si sente a disagio ad accompagnarla per le vie di Harajuku, quartiere di
Tokyo popolato di lolite.
Ritroviamo “Elle” in una discussione successiva in cui si chiede quali siano le motivazioni che
spingono a vestire questa moda, facendo alcune ipotesi: «Perché è cool? Perché è differente? Perché
non vuoi crescere? Perché ti piace lo stile?» (Cfr. Why do you dress in Lolita?, Parlour, 9 Ottobre 2005,
http://www.blueperiod.suddenlaunch.com).
In linea generale, le risposte sono piuttosto simili e si potrebbe pensare che chi veste secondo questa
moda lo fa semplicemente perché gli piace, perché si adatta alla propria persona completandola o,
come dice “Duplica”, «perché fa sentire bene, come se non ci fossero problemi» ( Op Cit.).
Un altro topic pone una domanda molto simile alla precedente: “Cosa significa per te Lolita?” (Cfr.
What does Lolita mean to you ?, Parlour, 1 Luglio 2005, http://www.blueperiod,suddenlaunch.com).
“Ezzora” è un'utente olandese, al tempo diciottenne, che risponde di non apprezzare molte delle
mode di oggi, perché unisex o troppo mascoline.
Invece, ciò che “Ezzora” ama del Lolita è il fatto che sia elegante e femminile, così come la
connazionale “Yvonne” riconosce a questa moda il merito di saper fare emergere la bellezza
interiore.
Passando alla sezione “Abbigliamento, capelli e make up” vi sono quasi esclusivamente argomenti
dedicati alla moda Lolita, fatta eccezione per un topic intitolato “Cosa indossi quando non vesti
Lolita?” (Cfr. What do you wear when not wearing Lolita?, Dressing Room, 19 Luglio 2005,
http://www.blueperiod.suddenlaunch.com).
Qui “Digica” si definisce una “style surfer”, affermando di cambiare spesso stile e genere, variando
dal punk all'iperfemminile.
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Infatti, leggendo i commenti lasciati dalle utenti, si ha l'impressione di trovarsi all'interno di quel
“supermarket dello stile” (A. Giancola, Immaginari giovanili e consumo di moda, in A. Giancola (a cura di), La
moda nel consumo giovanile. Strategie & immaginari di fine millennio, Milano, Franco Angeli,1999, cit. p. 35) di
cui
parlava Ted Polhemus, potendo così scegliere tra jeans e t-shirt, gonne tartan, spille da balia e
catene punk, pantaloni baggy in stile skater, camicie hippy, tute sportive e dettagli militari.
Passiamo ora a due forum non più attivi ma comunque consultabili: l'inglese UK Lolita e il tedesco
Claire et Sombre.
Il UK Lolita è una web Community fondata il 7 Settembre 2007, che conta, in data 30 Aprile 2009,
126 membri, 116 topic e 698 post (Cfr. Home, http://www.xdolfiex.proboards.com).
Dei 126 membri, 89 hanno dichiarato la propria età, potendo così presumere un target complessivo
che va dai quattordici ai cinquantatre anni.
Va precisato che solo 36 degli utenti iscritti hanno lasciato un proprio intervento sul forum,
variando da 1 a 226 post a testa (Cfr. Members, http://www.xdolfiex.proboards.com).
Un argomento di possibile interesse per la nostra ricerca è “Lolita in pubblico?” (Cfr. Public Lolita?,
Society & Culture, 9 Settembre 2007, http://www.xdolfiex.proboards.com).
La allora diciannovenne “Dolfie” domanda quali siano le reazioni e i commenti di chi incontra una
lolita in pubblico.
“Vesuvia” racconta che i commenti più ricorrenti sono: «Halloween è la prossima settimana»,
«Non è Halloween!», «Halloween era venerdì!» (Ibid.).
Per non affrontare queste critiche, “Koitsuki” evita di uscire vestita Lolita e di preferire uno stile
gotico occidentale, aggiungendo che sarebbe più facile se potesse uscire con il sostegno di un
gruppo.
La londinese “Sieglinde”, al tempo diciannovenne, spiega di non aver mai indossato il suo abito
Lolita in Inghilterra, ma in Russia dove studia, e di aver notato che le persone fanno di tutto per non
guardare, fingendo di non essere interessate.
Infine, “Ladyraven” racconta di non ricevere solo commenti negativi, ma di incontrare talvolta
persone che apprezzano il suo stile, diversamente da “Dolfie”, che affronta quotidianamente le
critiche del padre, che definisce il suo abbigliamento paragonabile a quello di una specie di
prostituta sospesa nel tempo.
Passiamo ora al Claire et Sombre, forum tedesco fondato nel giugno 2004, che conta, in data 30
Aprile 2009, 257 iscritti, 321 topic e 3772 post (Cfr. Home, http://60264.forum.onetwomax.de).
Sulla base di questi dati si può presumere che si tratti di un forum piuttosto piccolo, che offre
soprattutto informazioni in merito al Lolita e poche notizie su chi un tempo vi partecipava.
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Anche per il Claire et Sombre non è possibile dire con assoluta certezza l'età media degli iscritti,
per cui tenuto conto dei dati parziali a disposizione, si può supporre che il target d'età sia compreso
tra i tredici e i venticinque anni.
La giovane età delle utenti è provata anche del topic “Scuola” (Cfr. Schule, Plauderecke, 2 Luglio 2004,
http://60264.forum.onetwomax.de)
in cui “Salvia” domanda in che modo le utenti vestono durante le
lezioni e se le loro scelte di stile sono soggette a critica.
Molte ragazze dicono di vestire Lolita o Visual Kei solo nel tempo libero, poiché non ne hanno il
coraggio a scuola e temono di essere derise e giudicate, mentre altre vestono lo stile senza eccessi
per non attirare troppo l'attenzione, ricevendo comunque insulti e critiche.
Solo “Arisu” dice di aver avuto qualche problema di troppo, in particolare con l'insegnante di
religione del liceo cattolico che frequenta.
“Arisu” scrive di essere stata più volte ripresa per il proprio abbigliamento e di aver avuto dei
colloqui privati con la suddetta insegnante, che avrebbe domandato in che cosa la ragazza credeva e
se fosse stata una satanista.
Nella sottosezione “Media” del forum gli argomenti trattati vertono principalmente sulle
trasmissioni televisive in cui si parla di Gothic&Lolita (Cfr. Arte+taff Bericht , Medien, 29 Gennaio 2006,
http://60264.forum.onetwomax.de).
Senza distinzione alcuna, le utenti criticano fortemente i servizi televisivi dedicati al fenomeno.
In particolare è il servizio di “Taff”, programma televisivo simile all'italiano “Verissimo”, a creare
più spunti per la discussione, dal momento che alcune utenti dicono di conoscere le ragazze apparse
nel filmato e di aver parlato con loro.
Le lolite intervistate si sarebbero lamentate del fatto che i giornalisti hanno richiesto loro di non
indossare abiti neri, onde evitare di dare un'immagine troppo gotica.
Forse, l'intenzione dei giornalisti era di sfatare il mito secondo cui chi veste Lolita usa solo il colore
nero.
In realtà, non mancano nel filmato nemmeno immagini di lolite giapponesi con abiti neri, tuttavia,
la scelta di prediligere lolite vestite in tonalità chiare ha contrariato le utenti del forum, che
vorrebbero che il Lolita fosse riconosciuto nella totalità delle sue sfumature.
Un altro motivo di discussione è l'idea che il Lolita sia uno stile di vita che presuppone particolari
scelte musicali.
Ancora una volta le utenti mettono in discussione quanto detto nei servizi, sottolineando di nuovo
che il Lolita è una moda e che, pertanto, nulla obbliga a seguire per forza il Visual Kei.
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Infatti, in data 7 Settembre 2006, viene aperto il topic “Musica, Musica, Musica”, dove le utenti
indicano le proprie preferenze in fatto di musica (Cfr. Musik, Musik ,Musik, Medien, 7 Settembre 2006,
http://60264.forum.onetwomax.de).
Così, oltre ai soliti gruppi Visual Kei, diversi sono gli artisti di fama mondiale qui citati: Placebo,
Evanescence, My Chemical Romance, Björk, Kate Bush, Christina Aguilera e Anastacia.
Trattiamo ora i due social network europei attivi: lo svizzero Sous-Sol de Saccharine e il finlandese
Enfant Terrible.
Il primo è una web community fondata il 28 Agosto 2006, che conta, in data 30 Aprile 2009, 113
topic, 1651 post (Cfr. Home, http://www.iphpbb.com) e soltanto 48 utenti, di cui 30 hanno dichiarato
l'anno di nascita, indicando così un target di età parziale compreso tra i quattordici a i trentasei anni
(Cfr. Memberlist, http://www.iphpbb.com).
Le informazioni sono davvero poche e quasi tutti gli interventi vertono sul tema Lolita.
Probabilmente, l'unico topic utile alla nostra ricerca è “Lolita e Tatuaggio” (Cfr. Tatoo und Loli!?,
Styling und Klamotten, 17 Luglio 2007, http://www.iphpbb.com).
L'allora ventunenne “Hiyume” scrive per sapere se lo stile Lolita consente tatuaggi e piercing.
Alcune utenti sostengono che lo stile Lolita non è definito o non possiede una definizione certa, che
impedisca di lasciare libero spazio alla propria creatività, inoltre difficilmente un tatuaggio può
creare problemi dal momento che il Lolita prevede abiti piuttosto coprenti.
Diversamente, un piercing sul viso non può essere nascosto e, se eccessivo, può stonare con un
completo Lolita.
Eppure, come qualcuno fa notare, un sottogenere del Lolita, il Punk Loli, si caratterizza per clichè
tipicamente punk, piercing compresi.
Quindi, secondo alcune utenti, qualche concessione allo stile è permessa, l'importante è che non
comprometta definitivamente i canoni del Lolita.
Nella discussione non manca chi, invece, è contrario a piercing e tatuaggi, sostenendo che esistono
delle regole nel Lolita e che vanno rispettate.
Infine, l'Enfant Terrible è una web community fondata nel Giugno 2006, che conta, in data 29
Aprile 2009, 1006 membri, 595 topic e 313555 post (Cfr. Home, http://www.enfantterrible.fi).
Anche in questo caso, mancano in buona parte i dati relativi all'età delle utenti, per cui si può solo
ipotizzare che il target d'età del forum sia compreso tra i dodici e i trenta anni di età.
Ciononostante, la maggior parte dei membri che partecipano alle discussioni sono adolescenti che
frequentano le scuole superiori, come è confermato dalla lettura dei profili delle utenti attive.
Oltre ad una sottosezione dedicata allo stile Lolita, è presente un'area dedicata alla moda
occidentale, con una particolare propensione per la griffe e i prodotti di marca.
Oltre ai topic “Haute Couture”, “Marimekko”, “Vivienne Westwood” e altri dedicati alle tendenze
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di stagione, alle scarpe e agli accessori, vi sono argomenti che trattano firme e celebrità che non
hanno nulla a che vedere col Lolita (Cfr. Muoti ja pukeutuminen, http://www.enfantterrible.fi).
Altra sezione interessante è la “Sala del tè” dove si affrontano discussioni di carattere generale e che
vertono, in particolare, sul Giappone e la sua cultura.
Tuttavia, anche qui non mancano i topic in cui le utenti indicano le loro preferenze in fatto di
cinema, televisione, musica e letteratura.
I gusti delle utenti spaziano così tra film come “Titanic” e “The Ring” (Cfr. Elokuvat (viimeksi nähdyt),
Teehuone , 8 Luglio 2006, http://www.enfantterrible.fi),
(Cfr.
Suosikkinne
televisiossa
http://www.enfantterrible.fi), oltre
pyörivistä
programmi televisivi come “CSI” e “ I Simpson”
ohjelmista/sarjoista,
Leikkikehä,
Teehuone,
11
Gennaio
2007,
a libri come il diario di Anna Frank o “Candido” di Voltaire (Cfr.
Lukemianne kirjoja, Teehuone , 9 Luglio 2006, http://www.enfantterrible.fi),
fino a cantanti e musicisti di ogni
genere musicale, da Mozart a Madonna, passando per i Ramones fino ai Metallica e gli AC/DC (Cfr.
Musiikkia kansalle, Leikkikehä, Teehuone , 3 Luglio 2006, http://www.enfantterrible.fi).
4. I forum italiani
Il Nocturne Gothic Lolita viene fondato il 15 Febbraio 2003 e conta, in data 20 Maggio 2009, 496
iscritti, 6135 discussioni e 109885 messaggi (Cfr. Home, http://www.nocturne.forumfree.net).
Solo una minima parte degli utenti iscritti al forum indica nel proprio profilo informazioni utili a
stabilire l'età e la provenienza e, per tale ragione, si suppone che l'età media dei membri del forum
sia compresa tra i quattordici e i trentacinque anni, mentre si ipotizza che la moda Lolita sia
rappresentata da Nord a Sud dello stivale (Cfr. Utenti, http://www.nocturne.forumfree.net).
“Lolita&Lifestyle” è il primo topic utile per capire se è lecito parlare del Lolita in termini di
subcultura oppure di moda (Cfr. Lolita&Lifestyle, mettiamo un po' di chiarezza?, About Gothic Lolita, 13 Febbraio
2009, http://www.nocturne.forumfree.net).
La diciottenne “Victorian Sadism” interviene sostenendo che, a suo parere, non esiste alcun legame
tra il vestire Lolita e il proprio modo di essere, volendo così sfatare il mito che chi indossa abiti
Lolita ascolta solo musica giapponese e si comporta in modo aggraziato ed educato.
Infatti, “Victorian Sadism” racconta di bere, fumare e di essere un po' rude, ma tuttavia di non
volere cambiare il suo modo di essere per indossare una maschera.
“Razor” ha ventuno anni e spiega che il vestire Lolita non significa cambiare le proprie abitudini,
sebbene riconosca che ogni tipo di abito ispiri naturalmente un determinato modo di comportarsi.
Uno dei pochi ragazzi iscritti al forum, “Mana Sama”, diciannove anni da Roma, dice che può
definirsi lolita solo colei che rispetta le rigide regole del vestire, nonostante ammetta che i modi
poco garbati stonino con il Lolita.
La diciannovenne “Lift” racconta di apprezzare il Lolita perché non le impone alcun modo di
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pensare e comportarsi, poiché si tratta solo di una estetica che richiede di apparire belle ma non di
esserlo.
Certo, “Lift” non ama i modi poco raffinati, ma pensa che l'educazione sia un fatto del tutto
personale che non ha nulla a che vedere con le mode.
Infine , la venticinquenne “Shoegal” dice di non giudicare chi veste Lolita ma non si comporta in
modo fine, per la pura e semplice ragione che «alla fine siamo figlie dei nostri tempi» (Op. Cit).
“Gothic Lolita in Italia: quante persone vestono così? Quando?” è invece un sondaggio che, non
solo offre qualche informazione in più rispetto alla frequenza d'uso del Lolita, ma aiuta anche a
comprendere le ragioni di chi lo veste, lolite full time comprese (Cfr. Sondaggio:Gothic Lolita in Italia:
quante persone vestono così? Quando?, About gothic lolita, 1 Luglio 2007, http://www.nocturne.forumfree.net).
Il grafico indica le opzioni di risposta e i risultati su un campione di settantaquattro partecipanti.
Vesto sempre GL
Vesto GL nei week end e in vacanza
Vesto Gl occasionalmente(fiere, raduni, ecc...)
Vesto Gl in privato (solo autoscatti)
Vorrei vestire GL ma non mi sentirei a mio agio
Vorrei vestire GL ma non trovo i vestiti/costano troppo
Non vesto GL per problemi di salute/peso/corporatura
Il GL mi piace da vedere, ma non da indossare
Non mi piace molto il GL, vesto Gothic/Punk/Cyber o altri stili
Non capisco come possa piacere
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Sulla base di questi dati, si può notare che il numero delle lolite full time è inferiore rispetto a chi,
invece, mostra una maggiore propensione a vestire Lolita durante i week end e le occasioni
particolari.
“Darkness's Lady” ha vent'anni e dice: «sono full da tre anni, quasi senza questo stile mi sentirei
nuda, spogliata e privata di una parte di me. E' la mia armatura di tutti i giorni e una gran fonte di
forza» (Op. Cit).
Ancora, la diciannovenne “Charmantes Mortes” di Rimini spiega: «ho scelto il GL perché
rispecchia esattamente la mia idea di donna e di eleganza. Non vesto in nessun altro stile nemmeno
per andare in palestra (anche se ovviamente riadatto). Credo che ad andare in giro in jeans...bah.
Non so che dire...mi sentirei nuda e ridicola, come un pavone privato della propria coda» (Op. Cit).
Chi invece ha risposto di vestirlo solo occasionalmente, nei week end o vorrebbe farlo ma non può,
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motiva la propria scelta spiegando che il Lolita non è pratico, è costoso, richiede troppo tempo e
cura, non si adatta all'ambiente di lavoro o all'università, non è accettato dai genitori ed esige una
figura longilinea.
Da notare, inoltre, che il sondaggio rivela che il forum non è solo visitato e vissuto da chi veste
Lolita o è interessato a questo stile, ma anche da chi non lo apprezza e veste secondo altre mode.
Ripensando a chi aveva risposto di non poter vestire Lolita per paura del giudizio della famiglia,
viene da chiedersi “Cosa ne pensano i genitori?” (Cfr. Cosa ne pensano i genitori?Apprezzano il vostro stile?,
About gothic lolita, 21 Ottobre 2005, http://www.nocturne.forumfree.net).
In questo topic la maggior parte degli interventi rivela una certa disponibilità da parte dei genitori
che accettano o, addirittura, appoggiano con entusiasmo il desiderio dei figli di vestire secondo la
propria inclinazione.
Tuttavia, in alcuni casi la famiglia si mostra poco propensa a capire e ad accettare la moda Lolita.
Ad esempio, “Darkness's Lady” di vent'anni spiega che suo padre detesta l'eccentricità del Lolita
perché, a suo parere, allontana i ragazzi e la possibilità di vedere la figlia fidanzata.
“Kami” ha sedici anni e racconta di odiare i propri genitori perché non comprendono che il Lolita è,
per lei, qualcosa di importante, che non ha nulla a che vedere col desiderio di mettersi in mostra
davanti agli altri.
“Kami” non si lamenta e sopporta in silenzio qualunque gesto di disapprovazione da parte dei
genitori, che le hanno addirittura bruciato diversi vestiti Lolita.
“Gotika88” è di Milano, ha ventuno anni e dice: «il ragionamento di mio padre è: mia figlia ha un
ragazzo metallaro dai capelli lunghi che suona in un gruppo, lei si veste di nero, ascolta Marilyn
Manson, [quindi] mia figlia è una satanista e anche il suo ragazzo» (Ibid.).
Invece, la madre paragona la figlia ad una “tossica” e, per tale ragione, “Gotika88” spiega di uscire
di casa come preferiscono i genitori e poi di cambiarsi in garage o nella macchina di amici.
Tuttavia, ciò che infastidisce maggiormente le utenti sono i commenti della gente comune e,
soprattutto, documentari televisivi e articoli di giornale, riviste, blog e siti Internet che equivocano il
Lolita.
A tal riguardo, “The Dark Subculture of Japanese Youth” è il titolo dato dallo psicologo giapponese
Yo Yahata ad un articolo che, parlando di drammi giovanili, descrive tra l'altro anche il fenomeno
Gothic Lolita (Cfr. The Dark Subculture of Japanese Youth, Yo Yahata – Sekai, Articoli, recensioni e documentari, 27
Giugno 2006, http://www.nocturne.forumfree.net).
I membri del forum che partecipano alla discussione lamentano, innanzitutto, il fatto che l'autore
abbia paragonato il Gothic Lolita al movimento dark occidentale, poiché l'abbigliamento Lolita
viene limitato al solo colore nero, accompagnato da un trucco che, secondo Yahata, corrisponde ad
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una “maschera di morte” (Y. Yahata, The Dark Subculture of Japanese Youth, http://www.worldpress.org, cit.).
Secondo lo psicologo, dietro a tutto questo si celerebbe un disagio giovanile che potrebbe culminare
in fenomeni di autolesionismo o addirittura in omicidio, come verrebbe confermato da un fatto di
cronaca accaduto nella provincia di Osaka nel 2003, dove un diciottenne uccide la madre, incolpa il
padre e il fratello, poi scappa con la fidanzatina sedicenne che veste Gothic Lolita.
Le utenti reagiscono sdegnate alle conclusioni a cui è giunto l'autore, in parte perché non si
riconoscono nell'immagine di giovani masochiste e depresse, in parte perché ritengono sia azzardato
riportare un singolo caso ad esempio di tutto il Lolita.
Procedendo oltre, nella sezione “Off Topic” del forum vengono trattati tutti quegli argomenti non
attinenti al Lolita e di più ampio interesse.
In “Arte & letteratura” si parla di pittura, fotografia e, in particolar modo, vengono citati e discussi
diversi libri.
Nel topic “Libri, cosa state leggendo?” l'utente “Lady Jolie” racconta di aver letto a tredici anni
quattro libri della serie “Le Ragazzine” di Mondadori, spiegando che: «dietro c'è scritto “Dagli 11
anni” ma non sono infantili come sembra, anzi sapreste...non fanno altro che parlare di pomiciate
qua e là [...] ma sono carini davvero! Adatti alle teenagers! Allora...tra quelli che ho letto vediamo
se ricordo... “Era solo un bacio della buonanotte”(il mio preferito, il più pomicioso di tutti), “Non
sono più una bambina!”, “Scappo dalla campagna” ...» (Cfr. Libri,cosa state leggendo?, Arte & Letteratura,
3 Ottobre 2005, http://www.nocturne.forumfree.net).
Passando alla sottosezione “Cinema&TV”, le utenti si limitano ad elencare una serie di pellicole, ad
esempio “Rouge”, al tempo diciannovenne, ricorda “Donnie Darko”, “Il Favoloso Mondo di
Amelie” e “Velvet Goldmine”, mentre la tredicenne “Lady Jolie” dice di non aver film preferiti ma
di aver visto e apprezzato “Il Signore degli Anelli” e “Mean Girls” con Lindasy Lohan (Cfr. Il vostro
film preferito, Cinema & TV, 23 Agosto 2006, http://www.nocturne.forumfree.net).
Le utenti seguono con molto interesse telefilm e serie televisive come provato da alcuni interventi
(Cfr. Telefilm in generale, Cinema & TV, 21Dicembre 2005, http://www.nocturne.forumfree.net).
“Nehelenia” è l'amministratrice del forum, abita a Lugano e ha diciannove anni nel momento in cui
scrive di aver l'abitudine di acquistare, portafogli premettendo, i cofanetti di dvd che raccolgono le
stagioni dei suoi telefilm preferiti: “Una Mamma per Amica”, “CSI”, “Crossing Jordan” e “Dr.
House”.
“Nehelenia” aggiunge che non le piacciono i telefilm “The O.C” e “Dawson's Creek”, dove i
protagonisti sono dei trentenni che vestono le parti di adolescenti, mentre da bambina guardava
“Baywatch”, “Supercar” e “Super Vicky” e detestava “Alf “e “Genitori in Blue Jeans”.
Anche “Insanity” è svizzera e dichiara: «Io ribadisco “The O.C” è una....figata! Mi ha trasmesso il
virus mio fratello! Però devo dire che è bello sul serio. In fondo pur non essendo realista al 100% è
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sicuramente meno deprimente del vecchio “Dawson's Creek” che ultimamente faceva veramente da
tramite per il suicidio! Poi “The O.C “ è molto più veloce, nel senso che non bisogna aspettare venti
puntate prima che si bacino...per questo rispecchia abbastanza la realtà poi fa ridere...chi ha presente
Seth Coen? Ma quanto fa ghignare!!!E poi è anche figo!» (Op. Cit).
Per quanto riguarda la musica, bisogna dire che molte ragazze iscritte al forum sono appassionate di
Gothic Metal, sottogenere Metal melodico caratterizzato prevalentemente da voci femminili (Cfr.
Gothic Metal, perché tutte le ragazze lo amano?, Musica, 12 Febbraio 2006, http://www.nocturne.forumfree.net).
Ciò non esclude l'interesse per altri generi musicali o per cantanti e musicisti italiani.
“Sereny” ha diciannove anni quando risponde alla discussione “Musica italiana, non è tutta da
buttare, dai..” , spiegando di ascoltare poca musica italiana, tra cui musicisti che di solito cantano in
inglese, come Elisa e i Lacuna Coil, anche se non disdegna i Subsonica, Tiziano Ferro e Anna
Tatangelo.
“Karybdis” ha ventidue anni quando racconta di non sopportare buona parte della musica italiana,
compresi i personaggi più famosi come Vasco Rossi e Ligabue.
Mentre la palermitana “Lacrimadverto” , al tempo diciassettenne, racconta di adorare le vecchie
canzoni di Ligabue, i Subsonica e Elio e le Storie Tese, oltre ad apprezzare i cantautori italiani, che
tuttavia non conosce ancora bene (Cfr. Musica Italiana, non è tutta da buttare, dai.., Musica, 17 Giugno 2006,
http://www.nocturne.forumfree.net).
Infine il Gothic Lolita Zone, forum fondato il 24 Dicembre 2004 che conta, in data 27 Maggio
2009, 2282 iscritti, 10338 discussioni e 256290 messaggi (Cfr, Home, http://www.nocturne.forumfree.net).
I membri del forum hanno un'età compresa tra i dodici e i trenta anni circa (Cfr. Intervista al Nocturne,
Articoli, recensione e documentari, 3 Febbraio 2009, http://www.nocturne.forumfree.net)
e provengono da ogni
singola regione italiana (Cfr. GLZ Meetings,http://www.nocturne.forumfree.net).
Nella sezione “Lolita Info Point” le utenti si consigliano sui più svariati problemi legati allo stile e
non manca chi si domanda se il Lolita sia una controcultura (Cfr. Ma alla fine il Lolita è una
controcultura?, Lolita Info Point, 19 Agosto 2008, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
La palermitana “Gothic Flower”, classe 1992, spiega di aver letto un intervento sull'Elegant Gothic
LiveJournal in cui si definiva il Lolita una controcultura.
Manifestando tutta la sua confusione, “Gothic Flower” domanda se il Lolita sia soltanto un modo di
vestire oppure una vera e propria forma di ideologia fondata sul buon gusto e in opposizione alla
moda dominante.
“Dorothiel” abita a Milano, ha venticinque anni e dice che il Lolita è solo una moda che indossa per
il piacere di farlo, senza alcuna motivazione o ideologia.
“Dorothiel” racconta di non vestire sempre Lolita e, infatti, quando si reca all'università indossa
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pantaloni larghi e scarpe da tennis, senza dover cambiare il proprio modo di essere.
Fatta chiarezza all'interno del forum, resta da capire come il fenomeno sia percepito all'esterno
dall'opinione pubblica.
Nel topic “Problemi con la gente, come li risolvete?” la ventenne “Bunny Momo” riporta la sua
personale esperienza di lolita nella città di Catania (Cfr, Problemi con la gente, come li risolvete?, Quattro
Chiacchiere, 21 Gennaio 2009,http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
“Bunny Momo” dice che al Sud è sufficiente portare una gonna per essere disapprovati e che la
maggior parte delle ragazze sembra portare una divisa: jeans attillati, scarpe da tennis e magliette
ridotte.
“Bunny Momo” veste Lolita anche quando esce per fare la spesa o per andare alle poste, senza dare
importanza alle occhiate e ai sorrisi divertiti dei suoi coetanei, precisando che a prenderla in giro
sono solo ragazzine che hanno una età media compresa tra i sedici e i vent'anni.
Di “Murasaki Duffodil” non si conosce l'età ma si sa che abita a Bologna, dopo essersi trasferita da
Ragusa.
Della sua città natale,“Murasaki Duffodil” dice: «[...] è capitato di gente che mi fermasse per strada
o di macchine che mi seguissero ( e il mio stile non è neanche tra i più appariscenti). Addirittura a
me e una mia amica che era venuta a trovarmi è capitato di essere fermate da un'intera scolaresca...
inutile dirsi che non si sono sprecati in "complimenti". La cosa ancora peggiore è che a Ragusa, la
bellissima patria del formaggio (dato che sembra l'unica cosa che abbia un senso per il ragusano) mi
hanno fermata o deriso anche solo perché avevo una maglia particolare (e non intendo scollata o
sconcia) o il cappotto con le scarpe da tennis o le rocking horse sotto i jeans. Addirittura un gruppo
di mie ex compagne di scuola si è convinto che io sia lesbica (sinceramente non so per quale giro
mentale...) e una mia ex amica si è rifiutata di uscire con me se -parole sue- mi sarei ostinata o
uscire conciata in quel modo...» (Op. Cit).
Diversa l'esperienza di “Pain Killer”, ventinove anni di Bari, che racconta di non aver mai avuto
problemi a causa del suo abbigliamento: «a me è sempre capitato che le persone guardavano e
passavano avanti...sarà che spesso guardo con sufficienza tutti quanti per strada» (Op. Cit).
Di “Arashi's Fan” non si conosce l'età e la provenienza, ma si può supporre che frequenti ancora
scuola, visto che riporta alcuni commenti fatti dai compagni di classe: «Sembri una cameriera...»
oppure «Un Happy Meal per favore!» (Op. Cit).
Veniamo, dunque, agli interessi che le lolite del forum condividono.
Nel topic “Cosa state leggendo di bello?” la ventiquattrenne romana “Kawaii Killer” racconta di
aver letto tutti i libri di Sophie Kinsella e di aver appena terminato “Uomini che Odiano le Donne”
dello svedese Stieg Larsson.
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“Charmantes Mortes” ha diciannove anni, è di Rimini e ha letto con delusione “Amore 14” di
Federico Moccia, con commozione “Lettera ad un Bambino Mai Nato” di Oriana Fallaci e con
grande piacere “L'Eleganza del Riccio” di Burbery Muryel (Cfr. Cosa state leggendo di bello?, Bookshelf,
28 Giugno 2008, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Nel topic “Il libro più odiato” vengono elencati diversi titoli e autori che le utenti non apprezzano,
spesso perché imposti dalla scuola.
“Hitsugi” aveva vent'anni quando ricorda con amarezza il tempo passato leggendo e studiando “I
Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni o “La Divina Commedia” di Dante Alighieri, di cui ha
apprezzato solo “L'inferno”.
“Hitsugi” cita anche “Il Signore degli Anelli” di Tolkien, che definisce bellissimo ma noioso in
alcuni passaggi anche per i più appassionati del genere.
La romana “Dakrua” ha diciannove anni quando scrive di aver apprezzato abbastanza “I Promessi
Sposi” ma di aver odiato “I Malavoglia” di Giovanni Verga e “La Coscienza di Zeno” di Italo
Svevo, aggiungendo di non leggere per principio “Tre Metri Sopra il Cielo” di Federico Moccia.
La ventenne romana “Saigai” non sopporta, invece, i best sellers come quelli sui vampiri di Anne
Rice, o le opere di Oriana Fallaci che definisce incoerenti (Cfr. Il libro più odiato, Bookshelf, 9 Maggio
2005, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Passiamo ora agli interessi cinematografici delle utenti, che si limitano ad elencare i film preferiti e
a raccontarne la trama (Cfr. I vostri film preferiti, ma proprio in assoluto, Cinema e Tv, 22 Agosto 2008,
http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
“Kiara Valentine” ha ventisei anni e cita “2001: Odissea nello Spazio”, “Dracula” con Gary Oldman
e “Sleepy Hollow” di Tim Burton.
La romana “Kawaii Killer” ha ventiquattro anni e ricorda “Kill Bill”, “Barry Lyndon” e “Colazione
da Tiffany”, mentre la coetanea “Phoenix” di Rimini cita “Independence Day”, “Gli Intoccabili”,
“Indiana Jones e l'Ultima Crociata”, “Full Metal Jacket” e “Il Labirinto del Fauno” del regista
Guerrillo del Toro.
“Lacrimaadverto” ha vent'anni, è di Palermo e ricorda in particolare “Lezioni di Piano” e “Shining”,
specie per la interpretazione dei protagonisti.
“Lucifera” è di Pesaro, ha diciotto anni e i suoi film preferiti sono del regista Tim Burton, “La
fabbrica di Cioccolato” e “The Nightmare Before Christmas”, mentre il coetaneo “Ganja friend” è
appassionato di “Star Wars”, “Full Metal Jacket” e “Arancia Meccanica”.
Infine ricordiamo “Chibina” che ha quindici anni e tra i suoi film preferiti ricorda: “Resident Evil”,
“L'Alba dei Morti Viventi”, “Moulin Rouge”, “L'Esorcista” e “Saw”.
Per quanto riguarda la musica, si può dire che i gusti delle utenti vertono principalmente sulla
musica giapponese e sul metal occidentale.
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Scorrendo la lista dei topic, vi sono moltissimi argomenti dedicati ad artisti giapponesi, mentre non
esiste una discussione che verte sulle preferenze musicali.
Ciò non significa che musicisti e cantanti famosi non siano fra le scelte delle utenti, ad esempio un
gruppetto di ragazze dai diciassette ai trenta anni ricorda David Bowe, altre tra i diciotto e i ventitre
anni apprezzano i Nirvana, ancora, un piccolo gruppo tra i ventinove e i diciotto anni ricorda i My
Chemical Romance (Cfr. Musica, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Si tratta, in ogni caso, di rare e brevi discussioni che coinvolgono un numero ristretto di utenti.
5. Le interviste ai forum
Per approfondire il lavoro di ricerca si è deciso di inserire nei forum sopra descritti una intervista,
datata 3 Febbraio 2009, avente come obiettivo quello di scoprire più da vicino le utenti e il loro
rapporto con il Lolita e il forum, strumento di conoscenza e divulgazione delle informazioni.
L'intervista si compone come segue:
Breve presentazione (età,città,studio/lavoro,interessi e hobby)
Cosa significa per te vestire Gothic&Lolita?
Perché hai scelto di vestire Gothic&Lolita?
Vesti sempre Gothic&Lolita o solo occasionalmente? Specificare il perché.
Come sei venuta a conoscenza dell'universo Gothic&Lolita?
Cos'è per te il forum? Come ti è utile nella conoscenza e nella diffusione del Gothic&Lolita?
Hanno partecipato a questa breve intervista i forum Sous-Sol de Saccharine, Enfant Terrible,
Nocturne Gothic Lolita e Gothic Lolita Zone.
Dalle risposte al questionario si deduce che il Lolita è una moda che rispecchia i gusti di chi la
indossa, così come si evidenzia in alcuni interventi.
Ad esempio, “Snowrain” è una ragazza diciottenne di Catania che ritiene volgare e poco elegante la
moda dominante e a proposito del Lolita dice: «La trovo semplicemente una moda. Sono ormai 5
anni che lo vesto e non potrei più vestire in altro modo (i pantaloni mi fanno sentire insaccata), ci
sto benissimo. Ma non lo sento come un lifestyle né altro, semplicemente come altre ragazze
indossano jeans e maglietta io indosso camicia e gonnellona» (Cfr. Intervista al Gothic Lolita Zone, Mass
Media, 3 Febbraio 2009, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
Non dissimile l'intervento di “Littleiceblu”, ventunenne originaria di Helsinki, che racconta di
vestire Lolita da quattro anni e che ciò che più apprezza di questa moda è l'estetica di ispirazione
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Vittoriana e Rococò, capace di esprimere un tipo di femminilità basata più sull'eleganza che non
sull'esibizione della propria sessualità.
Semplicemente, “Littleiceblu” veste Lolita perché rappresenta un parte della sua personalità e
perché le piace il modo in cui gli abiti la valorizzano.
Tuttavia, poiché esistono tante altre mode che le piace indossare regolarmente, “Littleiceblu” veste
raramente Lolita, circa una volta al mese, in occasione dei raduni con i membri del forum e gli
appuntamenti con gli amici (Cfr. Interview with Enfant Terrible Community, Tapahtumat ja ilmoitukset,
Ilmoitustaulu, 3 Febbraio 2009, http://www.enfantterrible.fi).
Anche la ventunenne milanese “Itrill” veste Lolita occasionalmente e infatti spiega: «Lavoro sei
giorni su sette indossando una divisa, quando rincaso (a meno che non debba uscire nuovamente)
non indosso vestiti Lolita. Ai raduni e nei giorni di riposo, o nelle uscite random indosso sempre
vestiti Lolita (umore permettendo)» (Op. Cit.).
Sempre di Milano è la ventitrenne “Alige” che, grazie alla sua attività di sarta specializzata in
corsetteria, indossa regolarmente Lolita, realizzando da sé i propri completi.
“Alige” aggiunge di fare comunque acquisti online per tutti quei capi basilari che richiedono tempo
e stampe particolari, mentre raramente trova accessori nei negozi e nelle fiere, spiegando che in
Italia si ha un'idea pornografica del Lolita e, pertanto, gli abiti sono realizzati con tessuti di scarsa
qualità o con tagli che non si adattano ai canoni estetici del Lolita (Ibid).
A proposito di shopping, per quanto riguarda gli abiti, la diciottenne “Laquaza” di Berna si serve
quasi esclusivamente da internet, acquistando capi di seconda mano sul sito Closet Child o sulla
sezione vendite del EGL LiveJournal, oppure attraverso gli Shopping Service (Cfr. Interview with
Schweizer Gothic Lolita Community, Kunst und Kulturelles, 3 Febbraio 2009, http://www.iphpbb.com).
Anche la coetanea “Risu” di Tampere fa acquisti attraverso gli Shopping Service e talvolta
direttamente sui siti delle firme giapponesi e, sebbene non lo abbia ancora fatto, intende in futuro
comperare abiti di seconda mano, ad esempio nella sezione del forum dedicata all'acquisto e alla
vendita di abiti e accessori (Cfr. Interview with Enfant Terrible Community, Tapahtumat ja ilmoitukset,
Ilmoitustaulu, 3 Febbraio 2009, http://www.enfantterrible.fi).
Sebbene non tutto ciò che è pubblicato sul web è attendibile e rischia di confondere le idee alle più
inesperte, Internet ha un ruolo chiave nella scoperta del Lolita, come ricorda “Littleiceblue”,
ventunenne di Helsinki, che si è dapprima imbattuta in alcune immagini di Mana, cantante dei
Malice Mizer, e si è servita poi del web per informarsi.
“Littleiceblue” prosegue dicendo che il forum è in assoluto il miglior strumento per essere avviati al
Lolita e per incontrare persone con lo stesso hobby, che non possono vestire regolarmente Lolita
perché non possiedono la disponibilità economica o temono il giudizio altrui.
Come moderatrice del forum finlandese, “Littleiceblue” si propone di suggerire nuove idee e di
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inserire nuovi topic di discussione per ispirare e riaccendere l'amore per il Lolita, una moda che
abbraccia la giovinezza, la fantasia e il desiderio di indossare ciò che si vuole, indipendentemente
dalle aspettative della società (Ibid.).
Anche per la sedicenne di Lohja “Paradoxal” la scoperta del forum è avvenuta grazie ad alcune
immagini di Mana, anche se all'inizio non sapeva che lo stile di questo cantante Visual Kei non era
propriamente Lolita.
In un secondo momento, navigando sul web, “Paradoxal” ha scoperto le fotografie di ragazze
abbigliate con abiti rosa e da allora ha desiderato conoscere il più possibile a proposito del Lolita,
finché non si è imbattuta nel forum Enfant Terrrible, che risulta essere la fonte principale di ogni
informazione utile a conoscere questa moda (Ibid.).
“Piccola Akane” è una studentessa diciottenne di Varese che ha scoperto questa moda grazie al film
“Kamikaze Girls” di Tetsuya Nakashima, ma è stato il forum a darle le giuste informazioni per poter
ricreare lo stile e soprattutto per fare amicizie, non solo virtuali ma anche reali, grazie ai raduni e
agli incontri organizzati sul forum (Cfr. Intervista al Nocturne, Articoli, recensione e documentari, 3 Febbraio
2009, http://www.nocturne.forumfree.net).
La ventenne genovese “Poison Candy” ha scoperto lo stile nel 2003, leggendo il manga “Nana” di
Ai Yazawa, in cui uno dei personaggi era vestito da lolita.
Poi, qualche anno più tardi ha incontrato una Gothic Lolita sul treno e dal quel momento ha iniziato
a cercare in formazioni su Internet, dove si è imbattuta nel forum, in cui non si parla solo di Lolita
ma anche di argomenti non attinenti e che rendono il Gothic Lolita Zone un forum completo (Cfr.
Intervista al Gothic Lolita Zone, Mass Media, 3 Febbraio 2009, http://www.gothiclolita.forumcommunity.net).
“I-Poddle” è studentessa napoletana fuori sede che piega: «Per me il forum è un posto dove sentirmi
capita per quel che riguarda la parte “vestiaria” della mia vita. Se vado a dire ad un'amica che veste
un altro stile che la mia petticoat si sta sgonfiando lei non saprà, giustamente, che dirmi. Se lo dico
qua posso avere la comprensione e i consigli di ragazze che magari vivono la mia stessa situazione»
(Ibid.).
Infine, la ventiduenne di Novara “Caska Langley” spiega di preferire che il Lolita non si diffonda,
non tanto per una questione di elitarismo, quanto perché spesso vede nel desiderio di diffusione la
speranza di essere riconosciuti e accettati (Ibid.).
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6. Riferimenti bibliografici e sitografia
D. Calanca, Storia sociale della moda, Milano, Mondadori, 2002
L. Carroll, (a cura di) P. Faini, A. Valori Piperno, Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo
specchio magico, Newton Compton 2009
M. Chorak, Lolita U.S.A, “Gorhic&Lolita Bible”, vol.1, Febbraio 2008, pp. 16-18
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