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La Galleria “J. Barozzi” con il patrocinio e il contributo della Città di Vignola Galleria Jacopo Barozzi Vignola Centro Documentazione d’Arte Contemporanea diretta da Margherita Franchini La Signoria Vostra è invitata Con il patrocinio e il contributo della Città di Vignola Sabato 22 Ottobre 2011 alle ore 17 all’inaugurazione della Mostra di la Galleria “J. Barozzi” presenta opere di: Gino Covili Nello Marranci Mario Venturelli GALLERIA “J. BAROZZI” L’esposizione rimarrà aperta fino al 18 Novembre 2011 Via J. Barozzi, 5 - 41058 Vignola (MO) DECO Oggetti d’Arte - Tel. e Fax 059 76.26.01 Orari: 9,30 - 12,30 / 16,00 - 19,30 compreso i festivi Chiuso: lunedì mattina e giovedì pomeriggio E-mail: [email protected] - www.artedeco.it Gino Covili Nello Marranci Mario Venturelli 22 ottobre 2011 18 novembre 2011 Gino Covili (1918 - 2005) Gino Covili nacque a Pavullo nel Frignano (MO) il 21 marzo 1918 dove morì il 6 maggio 2005. Nato e cresciuto in una famiglia modestissima, fu un artista dalla forte tempra e solide radici e può essere considerato un grande “irregolare” dell’arte di ogni tempo. Attraverso il suo “mondo” seppe svelare l’elemento costante e fondamentale di tutte le conquiste; la tenacia, la grinta, la volontà di piegare ciò che sembra incontrollabile ed invincibile. Raggiunse la notorietà negli anni Settanta a Milano: dal ’73 frequentò l’Ospedale psichiatrico di Gaiato per cinque anni, da questa esperienza nacque uno dei suoi cicli più importanti, Gli esclusi. Le mostre si susseguirono e tra esse si ricordi quella di Perugia, del 1990, presentata da Tullio Seppilli, Mario de Micheli e Vico Faggi. Tra le più recenti: a Roma nel 2001 presso la Fao, e nel 2002 il lavoro con Vittorio Storaro (che a Covili dedicò una monografia cinematografica), che si concluse con una mostra congiunta alla Camera dei deputatiÙ “Utopia, speranza, profezia, ragione? L’arte non è fatta per dare spiegazioni, è fatta però per risvegliare le coscienze assopite, per sollecitarle, per suscitare allarme, interrogarivi. E questo senz’altro fanno le immagini di Covili. A guardarle non si può restare indifferenti. Si capisce che è in gioco la sorte dell’uomo, non un puro problema del gusto o dell’estetica. E questo è il segno della loro autenticità. Dalla sequenza di queste immagini, a cui egli ha dato respiro e vita, è questo il senso primario che ne sgorga: l’epico senso popolare di una pittura che, per virtù proprie, sì è aperta la strada sino al cuore della poesia.” Mario De Micheli Nello Marranci (1922 - 1975) Nello Marranci nacque a Bologna l’11 settembre 1922, si laureò in medicina. Morì prematuramente il 19 dicembre 1975 a Savignano sul Panaro dove svolse con tanta dedizione la sua attività di medico ma anche di pittore. Autodidatta, iniziò il suo percorso artistico negli anni ’50. Fu tra i fondatori dell’Associazione Medici Pittori Italiani. Fu eletto accademico dei “Cinquecento” della “ Tiberina” e della “San Marco” fu socio della Legion d’oro”. Dopo un periodo legato allo stile figurativo, si avvicinò alla pittura chiarista legandosi in amicizia con i pittori modenesi Tino Pelloni e Arcangelo Salvarani e con i vignolesi Tullio Toschi e Cesare Soli. Come gli Impressionisti predilesse soggetti paesaggistici immersi nelle nebbie e dominati dalle acque, ma con tonalità più eteree ed evanescenti. L’elemento dominante della sua pittura è la luce, il chiarore espanso in gradazioni sempre più tenui, velate da una luce malinconica. Pittore delicato e sensibile trova nel chiarismo lo stile più appropriato alla sua personalità. Molte le mostre e le collettive allestite in varie città italiane; la sua produzione più fiorente fu tra gli anni sessanta e settanta. Margherita Franchini Mario Venturelli (1925 - 1999) Mario Venturelli nacque a Modena località Tre Olmi, il 26 novembre del 1925 e qui cesserà la sua vita il 14 novembre 1999. Frequentò l’istituto d’arte di Modena, dove ebbe per maestri Arcangelo Salvarani, Kay Castellucci e Renzo Ghiozzi, fondatori con Mafai e Scipione della Scuola Romana”. Insegnò all’Istituto d’Arte Venturi di Modena, al Liceo Artistico di Bologna, fu docente del corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Allestì numerose ed importanti mostre in tutta Italia ed all’estero, molti critici scrissero di lui e tra i più importanti ricordiamo: Vittorio Sgarbi, Ermanno Solmi, Luigi Casteluccio, Franco Basile. Nel periodo romano visse l’intensa esperienza di artisti come Attardi, Ferroni, Vespignani, Calabria, Guerreschi, qui si parla del linguaggio della “Nuova figurazione”. Sono di questo periodo interni, nature morte che l’artista dipinge con estrema poesia e ricchezza di particolari. Negli anni ottanta inizia ad esplodere la matericità ed il colore, gli impasti succosi e la gestualità d’esecuzione che coprono ampi spazi di tele. Ne sono testimonianza le mostre a Torino, Sabbioneta, Mesola, Bologna e Modena. “…Fiori, figure, ma soprattutto nel comunicativo itinerario dell’ artista, delicate visioni pugliesi e lagunari. Teoria di case, che, come amabili fantasmi si impongonosu cieli luminosi, campielli, architetture veneziane che al definire lieve del segno e del colore aggiungono un tiepido e sottile fluire di ricordi…” Luciano Bertacchini “…l’ispirazione naturalistica, l’amore per i grandi spazi aperti dai quali l’artista si lascia inebriare, abbandonandosi al richiamo dei colori, lavorando con gesto ampio, vigoroso, sicuro, affondando il pennello e la spatola nella materia grassa e duttile che pare prendere vita sotto il controllo vigile ed esperto dell’artista…” Franco Basile