salvaguardare la competitività nonostante il boom
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salvaguardare la competitività nonostante il boom
ATTUALITÀ / TENDENZE SALVAGUARDARE LA COMPETITIVITÀ NONOSTANTE IL BOOM DEI PREZZI: LA RICETTA DI CAVIRO di Lorenzo Tosi Aumenti a due cifre su un mercato interno già in forte sofferenza. Lo scaffale verso una ristrutturazione dell’offerta Le gamme dei diversi prodotti Caviro, in bottiglia e brik, venduti nel mercato inglese, cinese, giapponese e russo. D Fuori dal coro Caviro, azienda ue anni di forte siccità leader del settore vitivinicolo na e conseguenti scarse zionale, forte di una quarantina vendemmie e la produ di cantine associate con più di zione italiana di vino cade a li 15mila viticoltori su tutto il ter velli mai visti (39,3 milioni di hl ritorio nazionale. Dopo il fattura secondo le stime Assoenologi to di € 247 milioni nel 2011, il meno 20% rispetto al 2010). gruppo ha chiuso il 2012 a 283 L’effetto immediato: quotazioni milioni e con 194 milioni di litri all’origine (soprattutto dei vini commercializzati. Un bilancio comuni) schizzate del 4050% record frutto e aumento degli exploit dell’import, L’AUMENTO DEI PREZZI METTE LE CANTINE ALLA sui mercati soprattutto da PROVA. DAGNINO: esteri (+17 Spagna e Usa. «OCCORRE MIGLIORARE I RAPPORTI DI FILIERA» nel 2011; La difficoltà a +18% nel trasferire gli 2012) ma anche dell’ incre aumenti sulle bottiglie scatena mento sul fronte interno (nella il panico in cantina. «Puntiamo gdo è stata in pratica l’unica solo sul mercato estero, lascia azienda a crescere nel 2012 sia mo perdere quello interno». in valore che in volume), grazie «L’Ocm vino e la strategia italia anche al successo di referenze na del blocco degli impianti so come Tavernello frizzante bian no da rivedere»: così hanno rea co e rosè in bottiglia, che hanno gito importanti produttori. rinnovato la brand ad ormai trentanni dal lancio. Domanda “elastica” «Il 2013 riconosce il direttore generale Sergio Dagnino, sarà un anno difficile. Sugli scaffali le referenze inferiori a 1 euro sono destinate a sparire, o au menteranno di prezzo rischian do di intasare la già inflazionata fascia di prodotto tra 2 e 5 euro, quella mediana che negli ultimi anni ha registrato il minor tasso di rotazione». A questi aumenti di costo strutturali del settore 16 Sergio Dagnino, sullo sfondo cumuli di vinacce destinate all’utilizzo energetico. però, c’è poco da opporre, se non una concreta rivisitazione dello scaffale. Caviro ha rico perto fino in fondo il ruolo di leader nel 2012 assorbendo i costi incrementali della ven demmia precedente. Ma ciò non è bastato, e l’ultima ven demmia ha costretto a rivedere i listini con incrementi a due ci fre, annunciati già all’indomani della raccolta dell'uva. «Siamo consapevoli che ciò potrà com portare una contrazione delle VIGNEVINI n.3 marzo 2013 ATTUALITÀ / TENDENZE Le performance delle cantine nella gdo (2012) Var % in valore Caviro I vecchi alambicchi di rame e moderne colonne di distillazione da cui si ricava bioetanolo per utilizzo farmaceutico. vendite, ma non è più tempo di produrre in perdita: il reddito dei soci viticoltori va salvaguar dato». In effetti i dati di vendita dei vini evidenziano la forte “elasticità” della domanda: gli aumenti di prezzo comportano contrazioni più che proporzio nali dei volumi di vendita (3% le vendite a volume registrate nel 2012, con una forte contra zione nel terzo trimestre: 6% a fronte di un aumento dei prezzi di solo +0,6%). Anche per questo la GDO sta puntando ad un’azione “cal mieratrice”, forzando i fornitori a contenere le richieste di revi sione dei listini. Un’azione a cui Caviro può in parte sottrarsi grazie alla politi ca di brand. Si rivela così pre miante la strategia di potenzia mento di marchi come Tavernel +11,8 8,0 Coop Vini di Romagna -0,3 3,1 Caldirola -1,1 3,1 Giv -2,1 3,0 Cantine Riunite -2,0 3,0 Coltiva +4,3 2,4 Zonin -4,8 2,2 Cielo e Terra +4,2 1,7 Gotto d'Oro +7,5 1,6 Chiarli +8,1 1,4 Duca di Salaparuta -1,9 1,3 Cavit -1,9 1,2 Verga +2,2 1,1 Cavicchioli +3,1 1,1 Antinori +3,4 1,1 Fonte: Symphony Iri, Isls Italia 2012 lo e Botte Buona, leader nel settore daily, ma anche, Romio e Brumale, marchi con assorti menti profondi e dall’ottimo Il ranking delle migliori cantine nella grande distribuzione nel 2012 Fonte:SymphonyIRI, ISLS Italia 2012 VIGNEVINI n.3 marzo 2013 Quota mercato rapporto qualità prezzo nel seg mento vetro da 0,75 litri, , una strada che ora anche altri pro duttori vorrebbero imitare. Tavernello fa rima con Brunello Il recente accordo con “DalleVi gne”, società titolare dei marchi “Leonardo da Vinci” e “Cantina di Montalcino” punta poi a raf forzare l’offerta anche sul fronte superpremium. Non basta però l’origine: molte Doc e Igt non riescono a sottrarsi alla stagna zione, soprattutto quelle di fa scia media di prezzo . «Nella Gdo italiana si stima vi siano ol tre 17.000 referenze sugli scaf fali della grande distribuzione, con rotazioni di vendita anche inferiori ad una bottiglia a setti mana. Se vogliamo salvaguar dare la domanda di vino in Ita lia, bisogna migliorare i rapporti 17 ATTUALITÀ / TENDENZE di filiera: la GDO deve riuscire a programmare assieme ai pro duttori, come avviene sui mer cati esteri, uscendo dalla logica del “divide et impera”». È giu sto dare anche un valore concre to al prodotto vino, per evitare posizionamenti a scapito della qualità. E per far questo, secon do Dagnino, anche i produttori devono uscire dalla logica del l’improvvisazione. «Le politiche Fecce e vinacce, in attesa di essere destinate all’utilizzo energetico, creano spettacolari effetti cromatici. Della vite non si butta niente Un tempo leader nella distillazione e produzione di mosti concen trati, Caviro ha dimostrato la capacità di programmare anche in questi settori. Prevenendo gli effetti del cambiamento dell’Ocm vino ha convertito i propri impianti per tempo verso la produzione di energia rinnovabile (14 MW prodotti dalla centrale termica che brucia vinacce, fecce e scarti di potatura più l’energia e il calore prodotti da un impianto digestore a biogas) e alla produzione di lavorati per l’industria farmaceutica. Energia pulita Due settori innovativi in cui Caviro è precursore. A Faenza il primo progetto ecosostenibile di sfruttamento degli scarti di lavorazione è infatti dei primi anni '80. L’attuale centrale termoelettrica, inaugurata due anni e mezzo fa, è alimentata da biomasse solide (per complessive 140.000 ton./annue tra scarti agroalimentari e lignocellulosici) e biogas (prodotto dalla depurazione delle bor lande interne e dei reflui esterni) e produce vapore ad alta pres sione ed alta tempe commerciali non possono dura re lo spazio di una stagione. Bal zi repentini dei prezzi come quello registrato quest’anno ri schiano di penalizzare la com petitività sui mercati esteri, ma cosa succederà se la prossima vendemmia tornerà ad essere abbondante? Il vino italiano de ve dimostrare più capacità di programmazione e di remunera zione della qualità». ratura ed è dotata di due turboalternatori per la produzione di energia elettrica. Questa autoproduzione consente a Caviro la quasi totale indipen denza dall’approvvigionamento dalla rete elettrica nazionale, mentre dal punto di vista termico, l’azienda è già completamente autosufficiente. La centrale assicura infatti sia il 100% del vapo re necessario per distillazioni e lavorazioni interne che il 100% dell'energia elettrica (60% da vapore e 40% da biogas). In alcune situazioni Caviro è anche in grado di cedere energia alla rete elettrica nazionale. Nulla dei materiali derivanti dalla produzione di vino e alcol dell'azienda va dunque perduto e tutto contribuisce a produrre energia pulita. In questo processo si evita l'immissione in atmosfera delle circa 23.000 tonnellate annue di CO2 che sarebbero derivate dall'uso di combustibili fossili. Usi farmaceutici Caviro ha parzialmente riconvertito in chiave sostenibile anche l’attività della distilleria, dove a fianco degli alambicchi in rame, vestigia di una gloriosa tradizione “alcoligena” sono sorti nuovi impianti per le diverse denaturazioni di bioetanolo utilizzato per usi farmaceutici e cosmetici (a faen Nell’impianto di Faenza, la centrale termoelettrica a za viene ad esempio prodotto uno dei biomasse e i digestori per il biogas assicurano una più diffusi colluttori per l’igiene den potenza complessiva di 14 MW. tale). Potenziata anche l’attività di estrazione dei sottoprodotti dalle vi nacce, con la messa a punto di un nuovio metodo per ricavare cristalli puri particolarmente ricercati di aci do tartarico e con il rinnovato interes se per l’enocianina, colorante sem pre più utilizzato oltreoceano dopo la messa al bando di alcuni coloranti rossi sintetici. Enocianina che viene estratta dalle vinacce di uve “rossis sime” come l’Ancillotta. 18 VIGNEVINI n.3 marzo 2013