Sargassum muticum

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Sargassum muticum
Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): 568-570
D. Curiel, M. Scattolin1, A. Rismondo, M. Marzocchi2
SELC Società Cooperativa, Via dell’Elettricità, 3d - 30175 Marghera (VE), Italia.
[email protected]
1
Comune di Venezia, Assessorato all’Ecologia, S. Marco 4136 - 30100 Venezia, Italia.
2
Dipartimento di Biologia, Università di Padova, Via Trieste, 75 - 35121 Padova, Italia.
DISTRIBUZIONE DI SARGASSUM MUTICUM E UNDARIA
PINNATIFIDA (PHAEOPHYTA) NELLA LAGUNA DI VENEZIA
SARGASSUM MUTICUM AND UNDARIA PINNATIFIDA
(PHAEOPHYTA) DISTRIBUTION IN THE LAGOON OF VENICE
Abstract
A number of new macroalgal species, endemic of other world districts, have been recently found in the
Lagoon of Venice. The city of Chioggia, close to several aquaculture farms importing molluscs and fish
from other countries and the port of Venice, heavily impacted by maritime traffic, are the main diffusion
sites for these allochthonous species. Undaria pinnatifida and Sargassum muticum, because of thallus sizes
and colonization wideness, appear to be highly invasive non-indigenous species. 
Key words: invasive species, macroalgae, Venice Lagoon.
Introduzione
In questi ultimi decenni lungo le coste atlantiche europee e del Mediterraneo
sono state rinvenute numerose specie algali provenienti da altre parti del mondo.
La Laguna di Venezia è risultata un sito particolarmente recettivo, sia perché sono
presenti numerosi centri di importazione e di allevamento di molluschi, sia perché
è presente un intenso traffico marittimo. Tra le varie alghe non indigene rinvenute
dall’inizio degli anni ’90 nella laguna si segnalano per diffusione ed abbondanza
le Rhodophyta Polysiphonia morrowii Harvey, Antithamnion pectinatum Brauner
ex Athanasiadis et Tittley, Grateloupia turuturu (Yamada), mentre recentemente
sono stati rinvenuti anche esemplari di Lomentaria hakodatensis Yendo, Agardhiella subulata (C. Agardh) Kraft et M.J. Wynne e Soliera filiformis (Kützing)
P.W. Gabrielson, le Phaeophyta Sargassum muticum (Yendo) Fensholt, Undaria
pinnatifida (Harvey) Suringar e Desmarestia viridis (O.F. Müller) J.V. Lamouroux
ed alcuni esemplari della Chlorophyta Prasiola sp. (Bellemo et al., 2001; Curiel et
al., 1998, 2002, 2004, 2005; Gargiulo et al., 1992; Miotti et al., 2005; Rismondo
et al., 1993; Tolomio, 1993). L’Amministrazione Comunale ha avviato delle indagini per caratterizzare negli anni l’espansione delle due specie più importanti, S.
muticum e U. pinnatifida.
Materiali e metodi
L’area di indagine ha interessato prevalentemente i substrati duri naturali situati
nelle vicinanze della città di Chioggia, di Venezia e delle sue isole, e i substrati
artificiali quali le bricole dei canali, dei mareografi e di varie altre infrastrutture.
Le indagini sono state eseguite effettuando campionamenti di superfici note per la
stima della densità, del ricoprimento e della biomassa o eseguendo prospezioni a
Distribuzione di Undaria pinnatifida e Sargassum muticum
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vista durante le basse maree dato che le due specie colonizzano prevalentemente
il mesolitorale (Curiel et al., 1998, 2001).
Risultati e conclusioni
Considerata la dimensione dei talli delle due Phaeophyta, sino a 3 m per S.
muticum e sino a 2 m per U. pinnatifida, è stato relativamente facile seguire dettagliatamente la loro progressiva espansione sui substrati duri della laguna.
Dalla fine degli anni ’80 (Sfriso, comm. pers.) S. muticum ha colonizzato in
modo puntiforme e discontinuo i substrati duri di Chioggia e soprattutto del litorale lagunare dell’isola di Pellestrina (laguna sud); per alcuni anni non è stato
segnalato nella laguna centrale e nelle aree limitrofe alla città di Venezia, probabilmente per la mancanza di rilevamenti specifici, ma anche a causa dell’ostacolo
naturale fornito dall’estesa bocca di porto di Malamocco (Comune di Venezia,
1994; Curiel et al., 1995). Nel 1996 l’alga è stata segnalata anche nelle bocche
di porto di Malamocco e di Lido (Sfriso, 1996; Sfriso e Marcomini, 1996), e poi
con regolare progressione negli anni, anche in diversi siti di Venezia e nelle isole
limitrofe (Murano, S. Erasmo, La Giudecca, S. Michele). Di particolare interesse
sono i popolamenti presenti nelle bocche di porto, dove l’alga coesiste e compete
con i talli di Cystoseira barbata (Stackhouse) C. Agardh var. barbata, anch’essa
in graduale espansione nella laguna dopo anni di regressione (Comune di Venezia,
2001).
Nei primi anni ’90 U. pinnatifida si è invece rapidamente insediata con coperture uniformi e continue lungo le rive dei canali di Chioggia e di Venezia (Isola
della Giudecca). Questa specie si è progressivamente diffusa prima nei principali
canali del centro storico di Venezia e delle isole limitrofe (Murano, S. Michele e
S. Giorgio Maggiore), poi anche nei canali interni e nelle rive dell’isola del Lido.
La rapida diffusione di U. pinnatifida sui substrati duri è stata favorita dall’efficace sistema riproduttivo che permette di ricolonizzare in 1-2 anni i substrati
oggetto di interventi di ristrutturazione o di asportazione sperimentale (Curiel et
al., 1998).
La densità dei talli di U. pinnatifida è massima nella tarda primavera e varia
a seconda degli habitat. La lunghezza e la biomassa dello sporofito variano nell’arco dell’anno, appare in novembre-dicembre per degradarsi e scomparire nei
mesi più caldi (giugno-luglio) (Comune di Venezia, 2003).
S. muticum ed U. pinnatifida prediligono habitat differenti. Nelle sponde verticali dei canali prevale U. pinnatifida, mentre dove i canali digradano con pietre e
laterizi domina S. muticum. Ambedue le Phaeophyta non hanno mai colonizzato,
se non in modo sporadico e casuale, i fondali incoerenti perché generalmente privi
di adeguati substrati per supportare i talli.
Le due alghe brune dopo circa 15 anni dalla loro segnalazione in Laguna di
Venezia appaiono ancora in graduale espansione, soprattutto nella laguna centrale, dove numerosi sono ancora i substrati duri adeguati al loro insediamento.
A nord della bocca di Lido la loro presenza è scarsa o nulla probabilmente per
la minore antropizzazione e per la salinità mediamente inferiore per l’apporto di
acque dolci di alcuni fiumi.
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D. Curiel, M. Scattolin, A. Rismondo, M. Marzocchi
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