ROA “STABILIZZANTE”

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ROA “STABILIZZANTE”
Unione bancaria europea: percorso,
primi passi (aqr, stress test,..), implicazioni gestionali
Vincenzo Chiorazzo
Resp. Ufficio Analisi Economiche
7 Maggio 2015
Dalla crisi all’Unione bancaria
La valutazione approfondita (Comprehensive Assessment)
SSM, cantieri regolamentari aperti, implicazioni gestionali
Conclusioni
2
L’UNIONE BANCARIA EUROPEA E’ IL PUNTO DI ARRIVO DI UN
PROCESSO ED IL PUNTO DI PARTENZA DI UN NUOVO PERCORSO
Le risposte alla crisi finanziaria … e i cantieri regolamentari
(1° fase, prima dell’Unione bancaria)
La risposta Europea: le regole
La risposta Europea: la vigilanza
BASILEA III
3
Basilea 3  risposta lungo più direttrici….
Timing di implementazione di Basilea 3:
Elementi fondanti di Basilea 3:






Fissazione di più elevati requisiti
patrimoniali minimi
Innalzamento della qualità del
capitale
regolamentare
per
aumentare la capacità di assorbire le
perdite (Common Equity T1)
Estensione della copertura dei
rischi in particolare per le attività di
trading,
le
cartolarizzazioni,
le
esposizioni a veicoli fuori bilancio e al
rischio di controparte connesso a
strumenti derivati
Buffers patrimoniali anticiclici
Introduzione di un indice di leva
finanziaria armonizzato a livello
internazionale
Introduzione di
due ratios
liquidità (standard minimi)
di
……ma, in pratica, considerando anche il diverso timing, SOPRATTUTTO in
termini di inasprimento dei requisiti di capitale
4
CONCETTO CARDINE DELLA FILOSOFIA DI BASILEA (ACCORDO CAPITALE):
CAPITALE DEVE ASSORBIRE LE PERDITE INATTESE E QUINDI ESSERE
CORRELATO AL RISCHIO DELL’ATTIVITA’ SOTTOSTANTE
Somma di varie componenti, in
relazione alle quali si determina
l’indicatore –Common Equity
Tier1, Tier2, ecc
Capital ratio
CR = CAPITALE / RISK WEIGHTED ASSETS
Attività ponderate
per il rischio
•
•
•
Conformità con requisiti dipende sia da numeratore che da denominatore
•
100 euro di ATTIVO diventano, grosso modo:
Tema di corretta misurazione RWA
A parità di capitale e di totale attivo, le banche commerciali hanno CR
inferiori alle banche di investimento perchè hanno RWA superiori
- 60/70 euro di RWA per le BANCHE COMMERCIALI
- 30/35 euro di RWA per le BANCHE DI INVESTIMENTO
5
… con effetti pronunciati non tanto e non solo sui modelli di business che
hanno generato la crisi ma l’intero sistema bancario
IMPATTO COMPLESSIVO PIU’ FORTE:
IN TERMINI RELATIVI PER LE BANCHE DI INVESTIMENTO
-MA IN TERMINI ASSOLUTI PER LE BANCHE COMMERCIALI………….
-
Requisiti di Capitale: Basilea II vs Basilea III
(dati in % del totale attivo)
Tipologia di
banca
RWA
Var. (%)
Basilea II
Basilea III
Banca di
investimento
36.7%
58.6%
Banca
Commerciale
62.6%
+60%
Impatto
sulle RWAs
Impatto totale
sul capitale
Common Equity
Basilea II
Basilea III
0.73%
4.10%
Var.
(basis
points)
+337
+26bp
69.7%
+11%
1.25%
4.88%
+363
… che ne escono penalizzate, anche perché si trovano a dover fare i conti con le
difficoltà indotte dalla dinamica del ciclo dell’economia reale.
Fonte: Associazione Bancaria Italiana
6
EFFETTI BASILEA 3: BREVE PERIODO vs LUNGO PERIODO
- BP: transizione ai nuovi livelli; LP: sostenibilità dei nuovi livelli Implicazioni sulla REDDITIVITA’ DI FONDO: esempio numerico
AREA EURO – dati 2009 in mld di euro)
RWA (ipotesi tasso di crescita 5%)
Capital ratio - CR (vecchio)
Capitale
T1
T2
18000
18900
8%
8%
1440
1512
Incremento di capitale in T2 x stabilizzare il CR
72
Capital ratio (nuovo)
10%
10%
Capitale
1800
1890
Incremento di capitale x stabilizzare il CR
90
.. passando da 8% a 10%  :
1) 360 mld di capitale addizionale, da 1440 a 1800) per raggiungere il
nuovo livello richiesto (10%)….ma questo non basta
2) 18 mld di incremento del capitale addizionale (90 anziché 72) per
rimanere stabilmente su un CR del 10%
7
ROA “STABILIZZANTE”: concetto…
e parallelo con “Debt stabilizing primary balance”.. in finanza
pubblica
RoA che genera tanto capitale da mantenere costante il “capital
ratio” cioè il rapporto tra capitale e Risk Weighted Assets
Il ROA stabilizzante può essere ricavato algebricamente. Si consideri lo stock di
capitale al tempo t (Kt) e la sua equazione di crescita per sola via interna
Kt=Kt-1+Ut*(1-d)
(1)
dove
Ut = utile netto
d = quota % di profitti distribuiti
I coefficienti patrimoniali sono rapportati alle RWAt =risk weighted assets
Dividendo entrambi i lati della (1) per RWAt e ricordando che
RWAt = RWAt-1*(1+g), con
G = tasso di crescita annuo di RWA e che
RWAt =At*wt
con
At = asset totali
Wt = coefficienti di rischio e Ut/At=RoAt
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RoA stabilizzante
LA FORMULA
Capital ratio (+)
Crescita Risk
weighted Asset (+)
RoAs = [kt * g/(1+g) * wt] / (1–d)
Coefficiente di
rischiosità (+)
Quota profitti distribuiti (+)
I FATTORI DA CUI DIPENDE IL ROA STABILIZZANTE:
•
•
•
•
Livello del capital ratio (+)
Tasso di crescita delle RWA (+)
Grado di rischio delle attività (+)
Politica di distribuzione dei dividendi (+)
9
LA CRISI VISTA NEL SUO ASSIEME: tre fasi, tre lezioni e….
LA CRISI
Prima fase: 7/07-9/08 (crisi finanziaria)
Lezione 1: il modello di banca commerciale è vincente (ed il modello
di supervisione light touch è perdente).
Seconda fase: 9/08-5/2010 (crisi reale)
Lezione 2: i nodi macroeconomci strutturali vengono al pettine nelle
fasi dure ed il conto si paga: vanno sciolti
Terza fase: 6/2010 – 7/2012 (crisi sovrana)
Lezione 3: la sostenibilità del debito pubblico (non solo effettiva, ma
percepita..) è vitale
10
… (per le banche italiane) tre diversi “conti”
Prima fase: 7/2007-9/2008 (crisi finanziaria)
IMPATTO: relativamente leggero
Seconda fase: 10/2008-5/2010 (crisi reale)
IMPATTO: importante ma gestibile
Terza fase: 6/2010 – luglio 2012 (crisi sovrana)
IMPATTO: molto rilevante
11
… e particolarmente negativo PER LA REDDITIVITA’ sia assoluta che relativa …
EU (IT esclusa)
di cui: Banche d'investimento
di cui: Banche commerciali (ex IT)
Italia rettificato*
Italia
ROE target minimo
20%
15%
10%
•
Calo generalizzato di redditività
del settore rispetto al periodo precrisi: negli ultimi 7 anni nel suo
complesso il settore bancario
europeo ha generato ritorni sul
capitale inferiori al cost of equity
(ROE<COE)
•
Cmq
forte
relazione
tra
performance
e
ambiente
macroeconomico
(misurabile
anche econometricamente)
•
Top
performer
anche
con
modello di banca commerciale, ma
operanti in Paesi a buona crescita
economica e degli investimenti.
9%
5%
0%
14,8%12,8%
3,5% 5,7% 1,0%
-1,2%
3,5% 3,8%
-2,0%
-5%
-10%
-15%
-20%
Crisi
finanziaria
Crisi
economia reale
Crisi
sovrana
Ripresa?
prosegue
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Fonte: Abi su bilanci aziendali
12
L’UNIONE BANCARIA EUROPEA:
«MISSING EQUATION» DEL SISTEMA UEM E FIGLIA
DELLA TERZA FASE DELLA CRISI
-
Spread Btp-Bund (p.p)
• Componente remota: disegno incompleto dell’UEM
(Padoa Schioppa)
• Componente recente (III fase crisi):
•
Dopo la risposta delle politiche di bilancio, da 3/12
interazione rischio sovrano, rischio bancario fa
ripartire lo spread
•
Consiglio europeo del 6/12
•
«What ever it takes» di Draghi del 7/2012
La risposta Europea: la vigilanza
UNIONE BANCARIA EUROPEA
13
L’UNIONE BANCARIA EUROPEA, L’SSM E GLI ALTRI
PILASTRI: RISULTATI POSITIVI E CASO DI SUCCESSO
Caso di successo: realizzazione in tempi brevi
Lo stato avanzamento lavori dei tre pilastri dell’UBE è diversificato:
1) l’SSM è un cantiere chiuso (infrastruttura in funzionamento dal 4/11/2014);
2) l’SRM (Single Recovery Mechanism) è a buon punto
3) Il DGS (Deposit Guarantee Scheme) è di là da venire…
Nel complesso il giudizio può essere positivo
L’SSM ha previsto in via propedeutica al suo avvio un Comprehensive
Assessment che è stato positivo per il settore bancario europeo e che ha
previsto un’analisi degli attivi e uno stress test (vd oltre).
Esiti migliori delle attese (per Asset Quality Review –AQR- e Stress Test -ST)
Le banche hanno anticipato e si sono preparate rafforzandosi patrimonialmente
con circa 200 miliardi di incremento di capitale.
Le banche europee hanno alle spalle un esame duro e difficile, che è stato ben
superato. E le banche commerciali in generale e italiane in particolare,
sono state penalizzate in termini relativi.
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Dalla crisi all’Unione bancaria
La valutazione approfondita (Comprehensive Assessment)
SSM, cantieri regolamentari aperti, implicazioni gestionali
Conclusioni
15
Valutazione approfondita (AQR+Stress Test) ed esigenze di
ricapitalizzazione
Identificato un deficit potenziale per le banche italiane di 2,9 mld € per 2 banche
che non hanno superato lo scenario avverso dello ST (ok AQR e Baseline ST)
I risultati per le banche italiane: in sintesi
Potential shortfall
In Italia
€
N°
banche
Fine 2013
9,7 € mld
9
Gen-Set 2014 aumenti capitale
3,3 € bln
4
Gen- Set 2014 – altre misure di
rafforzamento
2,9 € bln
2
16
AQR: NATURA DELL’ESERCIZIO (PRUDENZIALE, NON CONTABILE) E
CARATTERISTICHE

Complesso e faticoso (2 fasi; 10 blocchi di lavoro nella seconda fase; enorme
mole di info fornite; notevole sforzo organizzativo)

L’AQR è stato un esercizio di natura prevalentemente prudenziale, non
contabile. Infatti, la metodologia si è basata sull’applicazione di criteri
valutativi molto conservativi e sull’utilizzo di metodi di tipo statistico.

L’AQR è stata condotta con riferimento a definizioni TENDENZIALMENTE
armonizzate, incluse quella relativa alle esposizioni deteriorate (non
performing exposures, NPE).

Nei fatti, esercizio che si è occupato prevalentemente di RISCHIO DI CREDITO
e poco degli altri rischi

Valutate sia la correttezza della classificazione dei prestiti tra quelli in
bonis e deteriorati sia l’adeguatezza degli accantonamenti, tenendo conto
di una valutazione conservativa delle garanzie.

Ha comportato (in generale, a prescindere dal caso italiano) una
ricapitalizzazione quando i richiesti accantonamenti addizionali (per
insufficiente provisioning sulle posizioni già classificate come deteriorate o per
passaggio da posizioni in bonis a deteriorate) hanno portato il CET1 ratio
sotto la soglia dell’8 per cento.
17
CARATTERISTICHE DELL’AQR
ESAMI ANALITICI, PROIEZIONI E COMPONENTI DI STIMA STATISTICA
•
1. Selezione di un campione di “credit files” per esame analitico
2. Proiezione dei risultati ai portafogli complessivi
(1 + 2)  rettifiche specifiche
•
Per le analisi delle rettifiche forfettarie e per alcuni portafogli di crediti al
dettaglio, l’esame si è basato su un modello quantitativo, il c.d. challenger
model, che ha utilizzato informazioni riferite in gran parte al 2013 e
quantificato gli accantonamenti “teorici” sulla base di stime delle perdite
attese
•
Gli esiti dell’AQR sono stati incorporati nello stress test.
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Impatto AQR: modesto in termini assoluti e mediamente più rilevante per
le BANCHE COMMERCIALI…
AQR Impact on CET 1 ratio (median figures)
N°
banks
CET 1 ratio
2013
CET post AQR
Impact AQR
change in CET 1
ratio
with 2014 major
capital measures
a
b
b-a
c
130
12,3%
11,8%
-0,43%
12,1%
Italy
15
9,4%
7,9%
-1,43%
9,8%
France
13
11,7%
11,7%
0,00%
11,7%
Germany
25
12,5%
12,5%
-0,04%
12,5%
Spain
15
10,6%
10,3%
-0,35%
10,5%
Investment Banks*
27
13,4%
13,4%
0,00%
13,5%
Commercial Banks*
84
11,8%
11,2%
-0,61%
11,7%
Large*
25
12,0%
11,7%
-0,25%
12,0%
Medium*
31
10,8%
10,3%
-0,59%
11,5%
Small*
74
14,0%
13,5%
-0,46%
13,3%
Europe
CET post AQR
(*) ABI-Ebr, see ABI Report on the European banking market
19
… soprattutto per le banche medie e piccole
AQR Impact on CET 1 ratio – by bank size (median figures)
N°
banks
CET 1 ratio
2013
CET post
AQR
AQR Impact
CET 1 ratio
change
CET post AQR
With 2014 major
capital measures
a
b
b-a
c
25
12,0%
11,7%
-0,25%
12,0%
Italy
2
10,9%
10,6%
-0,22%
11,1%
France
6
10,9%
10,7%
-0,19%
11,2%
Germany
5
13,4%
13,2%
-0,20%
13,2%
Spain
4
10,5%
10,5%
-0,07%
11,0%
31
10,8%
10,3%
-0,59%
11,5%
Italy
4
10,1%
8,2%
-1,95%
10,4%
France
2
17,2%
16,7%
-0,48%
16,7%
11
10,6%
10,6%
-0,03%
12,1%
3
10,6%
10,3%
-0,37%
10,3%
71
14,0%
13,5%
-0,46%
13,3%
Italy
9
8,8%
7,5%
-1,27%
9,2%
France
5
14,1%
14,1%
-0,01%
14,1%
Germany
9
13,2%
12,8%
-0,39%
12,8%
Spain
8
10,6%
10,1%
-0,52%
10,7%
Large Banks
Medium Banks
Germany
Spain
Small Banks
20
CREDITI DETERIORATI: conferma del buon allineamento prassi italiane con
i nuovi standard europei EBA. Hanno inciso invece più che altrove i criteri di
valutazione delle singole posizioni …
Riclassificazioni dal portafoglio in bonis al portafoglio NPE
NPE (definizioni nazionali)
variazione %
NPE post AQR
743
EU
IT
EU (ex IT)
18%
EU
da armonizzazione definizioni
da armonizzazione definizioni
da revisione qualità attivi
da revisione qualità attivi
55
EU
EU
81
879
198
IT
0,4
10%
545
EU (ex
IT)
662
2%
IT
IT
18,6
217
21%
40%
54,6
EU
(ex
IT)
EU (ex IT)
62,4
47%
60%
98%
53%
Parte degli aggiustamenti di valore è derivato dalla riclassificazione di posizioni in bonis alla categoria delle partite
deteriorate. Per le banche italiane le riclassificazioni sono dovute quasi interamente all’analisi delle posizioni,
condotta su base individuale e statistica. Ciò riflette in parte l’utilizzo, per la riclassificazione dei prestiti alle
imprese affidate, di indicatori più stringenti di quelli contabili. L’applicazione di questi criteri ha influenzato
soprattutto la valutazione delle esposizioni verso le piccole e medie imprese italiane, tendenzialmente
caratterizzate da bassa redditività e indebitamento elevato. In Europa oltre il 50% delle riclassificazioni sono
invece dovute al passaggio alla nuova definizione armonizzata di partite deteriorate
21
GARANZIE IMMOBILIARI:
per le banche italiane svalutate meno
(1) I dati relativi all’Italia riguardano sia immobili situati nel nostro paese (inclusa una quota minima relativa a filiazioni in Italia di
gruppi stranieri), sia un piccolo campione di immobili situati all’estero dati in garanzia a gruppi bancari italiani. Per una categoria
residuale di paesi (tra cui i paesi nordici e quelli baltici) i risultati della valutazione non sono riportati nella figura citata. La media
ponderata è calcolata utilizzando come peso il valore attribuito alla garanzia dall’intermediario.
22
STRESS TEST: DESIGN E CARATTERISTICHE
CONCETTO: verificare resistenza ad uno sforzo (scenario) altamente
improbabile,
ma
possibile
(mai
confondere
l’improbabile
con
l’impossibile)
•
Orizzonte temporale: 3 anni
•
Scenario di base: soglia CET1 8%
•
Scenario avverso: soglia CET1 5,5%
Esercizio molto severo: sia negli USA, sia negli esercizi fatti in Europa
negli anni passati, orizzonte temporale di 2 anni. Soglia CET1 scenario
avverso comunque superiore a soglia minima regolamentare
•
CANALI
DI
TRASMISSIONE
DELLO
SHOCK
PATRIMONIALE (CAPITALE) DELLE BANCHE:
ALLA
SITUAZIONE
. Stato patrimoniale STATICO sia per lo scenario di base che per quello
avverso, quindi effetti prevalentemente via PREZZI (riduzione del valore
delle attività – prestiti, titoli, ecc.- aumento del costo del funding,…)
- Rinnovo delle sole poste di bilancio in scadenza (quindi congelamento
composizione del MODELLO DI BUSINESS)
23
STRESS TEST: SCENARIO PARTICOLARMENTE
SEVERO PER L’ITALIA, IN GENERALE….E PER
LE IPOTESI DI CRESCITA
Variazione cumulata del Pil reale (%; 2008-2016*; 2012-2016*)
2012-2016
2008-2016
1,3
0,9
0,5
-0,4
-1,5
-2,6
-4,1
-7,2
-7,4
-11,6
UK
FR
DE
ES
IT
* Per 2014-2016 tassi di crescita dello scenario avverso
Source: ABI on EBA and Datastream data
24
STRESS TEST: LA PENALIZZAZIONE DELLE
CONDIZIONI DI PARTENZA
•Oltre che dalle ipotesi dell’esercizio di STRESS, le banche italiane sono PARTITE DA


UN LIVELLO INIZIALE PENALIZZANTE per 2 fattori:
Assenza di aiuti di Stato
Forte recessione che ha impedito alle ns banche di produrre capitale per via
interna
•Della prima si è molto parlato, ma anche la seconda è stata importante. Quanto ?



Fonte: Rapporto AFO, dicembre 2014
La relazione tra crescita economica 200813 e Cet1 al 2013 evidenzia che 1 punto
di Pil ha aggiunto, mediamente, 3
decimi di punto al CET1 2013.
Se l’Italia (quadratino VERDE) fosse
cresciuta come la Francia sarebbe partita
da un CET1 del 13,2%, oltre 3 punti in
più
La recessione ha quindi penalizzato
fortemente il ns settore che è arrivato alla
la corsa dell’esame BCE già fortemente
provato…e di questo non si è tenuto conto
nel disegno dello stress test.
Inoltre, adottato l’approccio dell’armonizzazione ASIMMETRICA alle discrezionalità nazionali
 Titoli di Stato (parziale rimozione filtro prudenziale)
 Avviamenti (nessuna rimozione, con vantaggi per alcuni Paesi)
25
STRESS TEST: RISULTATI ED EFFETTI SUL CET1 RATIO
(in % delle RWA – Attività Ponderate per il Rischio -)
BANCHE
ITALIANE
BANCHE
MVU
CET1 2013 pre-Aqr
10,2
11,8
Aqr
-0,7
-0,4
CET1 post-Aqr
= 9,5
= 11,4
Risultato di gestione post stress*
+3,4
+2,3
Perdite portafoglio bancario*
-7,2
-4,5
Minusvalenze su titoli sovrani*
-0,3
-0,2
Effetto fiscale e dividendi*
+1,0
+0,4
RWA e altro*
-0,5
-1,0
= 6,1
= 8,4
CET1 2016 post Aqr e Stress test*
(*) Impatti cumulati nel triennio 2014-16 relativi allo scenario avverso dello stress test.
26
Dalla crisi all’Unione bancaria
La valutazione approfondita (Comprehensive Assessment)
SSM, cantieri regolamentari aperti, implicazioni gestionali
Conclusioni
27
LA PRIMA FASE DI SUPERVISIONE UNICA:
ALCUNE INCERTEZZE DA GESTIRE ….
•
Nel complesso l’operazione di avvio dell’SSM (CA e dintorni) è stata di grande
successo……
•
……MA nella prima fase seguita all’avvio si sono create incertezze e alimentate
anche confusioni in ordine ai fabbisogni di capitale delle singole banche
•
Scarsa chiarezza tra Pillar 1 e Pillar 2
•
Al di là delle incertezze derivanti da problemi di comunicazione…e possibili
misunderstandig….esiste una incertezza generale derivante dal «più da
farsi» per uniformare le prassi di vigilanza.
•
I cantieri sono tanti. Sono troppi. Tra i principali:
•
Esame e possibile rimozione anticipata delle discrezionalità nazionali;
•
Crediti deteriorati e soglie di materialità
•
Revisione/futuro dei modelli interni delle banche
•
Revisione metodo standard
28
…..I TANTI (TROPPI) CANTIERI
REGOLAMENTARI ANCORA APERTI…..….
•
Trattamento (ponderazione diversa da zero e/o limiti
Titoli di Stato
•
TLAC con le sue interrelazioni con l’MREL;
•
Di fondamentale importanza ai fini delle prospettive del modello di business e
quindi del modo in cui le banche si devono preparare ai cambiamenti di
contesto:
di concentrazione) sui
1) l’evoluzione della supervisione e delle politiche macroprudenziali in una
ottica forward looking: per esempio nell’esercizio di SREP per il quale le
banche sono chiamate esplicitamente a valutare la sostenibilità del
modello di business
2) Banking structural reform (ex Liikanen)
3) Capital Markets Union.
•
.. l’insieme di questi dossier prospetta un contesto regolamentare futuro
molto sfidante e forti difficoltà, nell’immediato, per LIQUIDITY, CAPITAL E
FUNDING PLANNING, cosa che peggiorando la performance delle banche
rischia di contribuire a frenare la ripresa dei volumi di credito
•
Insomma: RISCHIO DI OVERDOSE E FORTE EFFETTO INCERTEZZA (BCE lo sa…)
29
Yves MERSCH (membro Comitato esecutivo BCE)
(speech del 10 marzo 2015)
“is now key to provide more regulatory clarity”
… e più precisamente:
“Regulators have put a large burden on banks and it has
probably come at a cost. If banks are simultaneously having
to lower costs while raising the resources they dedicate to
regulatory compliance, there must be a consequence
elsewhere. For instance, IT resources may be diverted away
from innovation. We also still hear reports from market
participants that regulatory uncertainty is constraining bank
lending. It is therefore time to make clear how the future
regulatory landscape will look”.
30
UNIONE BANCARIA EUROPEA:
LE IMPLICAZIONI GESTIONALI
• L’Unione bancaria produrrà conseguenze dirette e «veloci» soprattutto sulle
banche e i gruppi bancari più grandi, quelli considerati (in passato) too big to fail:
1)pressione della vigilanza e del rispetto dei ratios patrimoniali e di liquidità (effetti
diretti del CA)
2) le banche dovranno essere più efficienti di quanto non lo siano mediamente
oggi ((riflessi su modelli di business, linee strategiche, strutture organizzative,
processi distributivi)
3)pressione concorrenziale sui mercati all’ingrosso
4) convergenza verso nuovi standard tecnici EBA (NPE e Forborne) potrebbero essere
peggiorativi con riflessi sulla gestione del rischio di credito
• Effetti (di riflesso) sulle banche di minori dimensioni:
1)allineamento alle prassi di vigilanza (implicazioni indirette dei risultati del
CA)
2)incremento della concorrenza delle maggiori banche (anche via efficienza)
3) maggiore concorrenza anche nell’accesso al mercato dei capitali
4) incremento costi di compliance (contributi a fondi europei: DGS, SRF).
• Possibili implicazioni sulla struttura dell’offerta bancaria nell’Area Euro (M&A)
• Importanti implicazioni per i rapporti banche-clientela (soprattutto imprese)
31