soluzioni italiane in 4 continenti a supporto dell`erogazione del

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soluzioni italiane in 4 continenti a supporto dell`erogazione del
Pubblicazione di CRIF / primavera-estate 2011
CRIF: soluzioni italiane in
4 continenti a supporto
dell’erogazione del credito retail
4 nuove operazioni in USA, Cina,
Giamaica e Benin
Contrasto alle frodi sui mutui:
la soluzione CRIF utilizzata da BancaSAI
Antifrode: le novità sul
fronte UCAMP
e la soluzione Fraud Analyser Evolution
di CRIF già compliant
Geomarketing:
il territorio come chiave per conoscere
il cliente
La (nuova) valutazione integrata
delle potenzialità d’impresa:
il plus dell’analisi esperienziale
Pagamenti delle imprese europee:
le evidenze dello Studio 2011 di CRIBIS D&B
Direttiva Credito ai Consumatori
2008/48/CE:
le novità normative recepite in Italia e le
soluzioni CRIF per essere compliant
Il nuovo approccio CRIF COL
al recupero crediti
Cessione del Quinto dello
Stipendio: accordo tra CRIF
e ASSOFIN
per agevolare la contribuzione e
l’accesso alle informazioni del SIC EURISC
da parte delle società associate
Flashnews
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Bologna - n. 28, 2011
Le imprese: come sceglierle,
valutarle, gestirle. L’approccio CRIF
Pubblicazione di CRIF
CRIF: soluzioni italiane in 4 continenti a supporto dell’erogazione del credito retail
4 nuove operazioni in USA, Cina, Giamaica e Benin a conferma dell’impegno verso una espansione globale
CRIF continua la sua espansione internazionale concludendo, nell’arco delle
ultime settimane, 4 importanti operazioni che portano l’azienda a rafforzare la
sua presenza a livello mondiale:
•negli Stati Uniti, l’acquisizione di Cypress Software Systems, uno dei
principali provider di servizi di loan origination per banche, credit union e
istituti finanziari statunitensi;
•in Cina, la costituzione di una nuova società per fornire alle banche e alle
istituzioni finanziarie locali soluzioni per il credit risk management;
•in Giamaica, la costituzione di una joint venture finalizzata a ottenere una
licenza per realizzare un credit bureau nel Paese e alla distribuzione di
soluzioni a supporto del credito nell’area caraibica;
•in Benin, nell’Africa occidentale, la vincita del bando internazionale per la
costituzione di un Sistema di Informazioni Creditizie.
Leader nell’Europa continentale nelle soluzioni a supporto dell’erogazione e
gestione del credito retail, a partire dalla fine degli anni ’90 CRIF ha conosciuto
una forte accelerazione nel proprio sviluppo internazionale e oggi gestisce
direttamente credit bureau, oltre che in Italia, in Repubblica Ceca, Repubblica
Slovacca e Ungheria, e al contempo fornisce soluzioni e piattaforme
tecnologiche per quelli in Russia, Marocco, Vietnam e Bangladesh.
“L’esperienza acquisita da CRIF nello start-up, implementazione e gestione
di credit bureau in differenti Paesi consente di offrire soluzioni consolidate
e personalizzate sugli specifici bisogni dei mercati e dei contesti normativi
locali” - commenta Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di
CRIF. “Inoltre, l’espansione internazionale ci consente di esportare su scala
mondiale un modello di business fondato su tecnologia e know how italiani e,
al contempo, di affinare ulteriormente le conoscenze e le competenze che ci
consentono di rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze dei
nostri clienti”.
In questa ottica di sviluppo internazionale, un mercato assolutamente strategico
per CRIF è indubbiamente quello degli Stati Uniti, in cui, nel corso degli ultimi
anni, ha investito oltre 137 milioni di dollari nella creazione di un vero e proprio
“polo”, CRIF Lending Solutions, che attualmente impiega più di 250 persone e
supporta 650 banche, credit union e istituti finanziari statunitensi.
L’ultima operazione è stata perfezionata il 3 maggio 2011, con l’acquisizione
della società texana Cypress Software Systems, specializzata in software e
servizi che supportano gli istituti finanziari nell’automatizzare la valutazione e
la gestione delle pratiche di finanziamento e i processi decisionali, migliorando
la gestione del rischio di credito e diminuendo i costi attraverso una più
elevata qualità ed efficienza di gestione delle pratiche di finanziamento.
Attualmente, Cypress conta oltre 100 clienti attivi negli Stati Uniti e in altri 16
Paesi nel mondo. L’avventura americana di CRIF è iniziata già nel 1999, con
la costituzione della società CRIF North America Corp. ma è soprattutto negli
ultimi 2 anni che CRIF ha consolidato la sua presenza nel continente nord
americano attraverso l’acquisizione di altre 5 società locali, la più importante
delle quali risale al 2010, quando CRIF ha rilevato APPRO Systems da Equifax,
società quotata all’indice Standard&Poor’s 500, con un fatturato di circa 24
milioni di dollari e 100 dipendenti.
Nel continente asiatico, invece, CRIF ha ufficializzato in Cina la costituzione
della nuova società CRIF Pechino, che offrirà sistemi di supporto decisionale e
soluzioni software alle banche e alle istituzioni finanziarie locali per una gestione
più efficiente e innovativa delle procedure e dei processi del credito retail,
dalla fase di acquisizione dei clienti e targeting, al portfolio management e al
recupero crediti.
Questa scelta strategica consolida la posizione di CRIF nel mercato asiatico
dei servizi analitici avanzati e integrati, delle soluzioni IT e dei servizi di
consulenza, a supporto delle banche e delle istituzioni finanziarie nello sviluppo
commerciale e nella gestione del portafoglio crediti.
Per altro CRIF opera in Cina già dal 2008 attraverso Huaxia CRIF, joint venture
con Huaxia Credit Consulting che offre credit application processing, soluzioni
per il credito al consumo, servizi di recupero crediti, di supporto decisionale e
per il pre-employment screening.
Altra conferma dell’impegno di CRIF verso uno sviluppo globale viene dalla
costituzione in Giamaica di CRIF NM Credit Assure Limited, joint venture con
il partner locale Neal & Massy fondata per realizzare un sistema di informazioni
creditizie di livello internazionale e fornire servizi collegati a valore aggiunto.
CRIF NM ha già presentato domanda alla Bank of Jamaica per ottenere la
licenza per realizzare un credit bureau al servizio degli operatori finanziari
locali, dei consumatori e delle imprese: nello specifico si raccoglieranno
informazioni creditizie sia positive (sulla regolarità dei rimborsi di pagamento dei
finanziamenti) che negative (su eventuali ritardi di pagamento) relative a privati
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e piccole e medie imprese, offrendo così benefici sia ai prenditori di credito che
alle istituzioni finanziarie durante il processo di erogazione e concessione di
credito. Inoltre, la società distribuirà nell’area caraibica servizi a valore aggiunto
per la gestione del credito retail.
Infine, recentemente la dimensione internazionale di CRIF si è ulteriormente
ampliata anche nel continente africano, tramite la realizzazione di un credit
bureau in Benin. Questo progetto avrà grande importanza anche sotto il profilo
sociale, per la forte focalizzazione sul microcredito.
Nello specifico, CRIF ha vinto il bando internazionale organizzato da
MCA-Benin (Millenium Challenge Account Benin, agenzia di aiuti internazionali
indipendente creata dal Congresso degli Stati Uniti nel 2004): la soluzione
proposta da CRIF gestirà, attraverso una piattaforma tecnologica evoluta, le
informazioni creditizie contribuite sia da banche e società finanziarie sia dalle
istituzioni di microcredito locali, che saranno integrate in un unico report di
affidabilità del richiedente credito. Il credit bureau aiuterà a prevenire il rischio
di sovraindebitamento, tutelando sia i prenditori che gli enti finanziatori,
generando un immediato effetto positivo sul mercato del credito e, di
conseguenza, sull’intera economia del Paese.
“Siamo entusiasti di poter contribuire alla crescita economica del Paese
africano con un sistema che renderà più fluido ed efficiente l’accesso al credito
per la popolazione e le microimprese beninesi e, al contempo, contribuirà
efficacemente al contenimento della rischiosità creditizia per gli operatori
finanziari e le istituzioni di microcredito locali” - commenta Enrico Lodi,
Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF.
primavera-estate 2011
Contrasto alle frodi sui mutui:
la soluzione CRIF utilizzata da BancaSAI
pratica e alla sua chiusura. Tramite questo canale
diretto il rischio di frode è tipicamente contenuto.
Il canale tramite Agenti e Promotori finanziari
ha invece un iter di istruttoria differente, con un
provider esterno che cura l’acquisizione di tutta la
documentazione funzionale alla concessione del
mutuo, interroga le banche dati e presenta la pratica
pronta per il processamento in sede. In questo
secondo caso la rischiosità è maggiore. Entrambi i
canali confluiscono poi le pratiche di finanziamento
all’organo deliberante competente”.
Cliente: BancaSAI
Esigenze: rafforzare i propri controlli antifrode
nel processo di origination mutui per ridurre e
prevenire il rischio di frodi creditizie.
Soluzione: Fraud Analyser Evolution, la
soluzione CRIF per la prevenzione delle frodi
creditizie.
Risultati: riscontri molto significativi del servizio
sia in test “a ritroso” su specifici casi di frodi
subite sia su un ampio portafoglio di pratiche,
con conseguente acquisizione di expertise in
ottica di prevenzione.
Costituita nel 2001 a Torino, BancaSAI è controllata
dal gruppo assicurativo Fondiaria-Sai. L’azienda di
credito, con una concreta integrazione tra offerta
assicurativa, finanziaria e bancaria, sviluppa e
promuove prodotti bancari e di risparmio gestito
e servizi di finanziamento dedicati alle imprese e,
attraverso la società controllata Finitalia, opera nel
settore del credito al consumo fornendo servizi di
finanziamento personale e rateizzazione dei premi
assicurativi.
L’azienda di credito ha scelto CRIF come partner
per un progetto di prevenzione frodi nell’ambito
dei propri processi di accettazione mutui che
consentisse di contenere i rischi e le perdite. Il
fenomeno del furto di identità per la richiesta di
finanziamenti con l’intenzione fraudolenta di non
rimborsarli è purtroppo sempre più diffuso nel
nostro Paese.
Abbiamo chiesto a Gianluca Potenza, Responsabile
Risk Management & Controllo del Credito di
BancaSAI, di raccontarci della collaborazione e del
lavoro svolto assieme a CRIF per il contrasto del
fenomeno fraudolento.
“I nostri canali di erogazione di mutui residenziali
sono di due distinte tipologie: quello diretto
attraverso le filiali e quello indiretto attraverso la rete
di Agenti/Promotori finanziari.
Nel primo caso” - spiega Potenza - “l’iter di
istruttoria è completamente interno alla filiale,
dall’acquisizione della documentazione e
conoscenza del cliente, al processamento della
“Il fenomeno delle frodi” - continua Potenza “rappresenta il primo rischio operativo per una
banca e vanno tenuti molto in considerazione i
rischi reputazionali. Ricordiamo anche che in caso
di frodi le assicurazioni non intervengono. Nella
nostra esperienza un caso concreto ed emblematico
di frode ci ha portato a fare delle riflessioni e porci
degli interrogativi su questo fronte”.
Il caso riguarda 16 mutui, erogati da BancaSAI
nel biennio 2007-2008, di cui 13 sono già passati
a sofferenza e gli altri tre stanno rapidamente
volgendo verso questo stesso status, per un
valore complessivo di 1,6 milioni di euro. L’analisi
di questo caso da parte della banca ha fatto
emergere molti elementi comuni, quali l’unicità
dell’Originator (erano veicolati tramite lo stesso
promotore finanziario), l’ubicazione degli immobili
su piazze diverse della stessa regione, la stessa
agenzia immobiliare che ha presentato il cliente, lo
stesso notaio che ha seguito l’operazione, l’importo
erogato utilizzato solo parzialmente per l’acquisto
dell’immobile e un valore di perizia nettamente
superiore al valore dell’immobile.
Nei propri processi di valutazione BancaSAI utilizza
già alcune soluzioni di CRIF, oltre al SIC EURISC,
l’application processing Sprint e le business
information di CRIF. “Abbiamo scelto di integrare
nelle soluzioni CRIF già utilizzate dalla Banca
anche Fraud Analyser Evolution. Abbiamo scelto
tale strumento perché ci siamo resi conto che
non è un semplice servizio di outsourcing, ma
è molto di più”. Soluzione unica e consolidata
nel mercato, utilizzata da oltre 130 aziende in particolare banche e finanziarie ma anche
assicurazioni, telecom e utilities - e che fornisce
ogni giorno informazioni su oltre 15.000 anagrafiche
interrogate online, Fraud Analyser Evolution supporta
BancaSAI nella verifica dell’identità del soggetto
al momento della richiesta di un finanziamento e
nell’individuazione di comportamenti anomali. È il
risultato di 5 sorgenti informative del gruppo CRIF,
tra cui lo “Storico Antifrode”, database esclusivo
di CRIF che rappresenta la più ricca fonte di dati
di controllo attualmente disponibile in Italia.
“Abbiamo prima di tutto testato la soluzione” continua Potenza - “lavorando a ritroso, cioè su
quei 16 casi fraudolenti, rilevando che il 75% veniva
segnalato come anomalo o comunque erano
segnalati come da approfondire. Successivamente
abbiamo implementato anche un test batch su
un campione di 3000 anagrafiche, e anche in
questo caso i riscontri del servizio sono stati molto
soddisfacenti. Dalle analisi condotte con Fraud
Prevention Solutions - il team di CRIF specializzato
sui temi antifrode - attraverso l’utilizzo della
soluzione è emerso che quasi il 7% dei casi risultava
con documenti falsi o contraffatti, mentre quasi il
20% presentava dati di contatto anomali”.
Sul fronte dei suggerimenti e delle best practice
condivise su come prevenire una frode si evidenziano i
seguenti punti:
•adozione di adeguati presidi organizzativi, in
particolare indipendenza dell’organo deliberante dalla
funzione commerciale, maggiore cooperazione tra
area operativa/commerciale e gestori del recupero
crediti;
•valutazione dei dealer/agenti/promotori in base alle
performance del portafoglio;
•approfondimento dei casi dubbi: check del datore di
lavoro, verifica recapito telefonico, controperizia, ecc.
•rifiuto o accettazione ben ponderata dei casi “dubbi”.
“Nell’ambito della collaborazione con CRIF
desideriamo lavorare insieme per migliorare
ulteriormente gli strumenti di intelligence, arricchendoli
e integrando in essi le informazioni tratte da esperienze
significative come quella menzionata in precedenza” conclude Potenza.
Per maggiori informazioni:
[email protected]
L’utilizzo di Fraud Analyser Evolution per l’origination mutui di BancaSAI
L'origination dei
mutui residenziali
avviene attraverso due
distinti canali
Iter di istruttoria
interno
Rischio Frode minimo
Filiali
Organo competente interno:
DELIBERA
Agen
t
i
Iter di istruttoria
esterno
Presenza Rischio Frode
Verifica Antifrode
Modelli Sociologici e
Strategie Decisionali
3
Storia Creditizia
Verifica Protesti e Pregiudizievoli
cariche e qualifiche in altre imprese
Pubblicazione di CRIF
ANTIFRODE: LE NOVITÀ SUL FRONTE UCAMP E LA SOLUZIONE
FRAUD ANALYSER EVOLUTION DI CRIF GIÀ COMPLIANT
Novità sul fronte UCAMP. Dopo lunghe attese il 23 marzo scorso
è stato finalmente approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto
legislativo che consentirà l’apertura di significative banche dati
istituzionali per effettuare controlli dei dati anagrafici a scopo di
prevenzione delle frodi di identità.
Nel corso del workshop “La gestione sicura dell’identità in
banca” organizzato da ABI Lab lo scorso mese di maggio,
Maria Luisa Cardini - Senior Business Consultant di CRIF
Fraud Prevention Solutions - ha affrontato il tema dell’accesso
agli archivi centralizzati dei Codici Fiscali e UCAMP. “L’accesso
a queste banche dati offre nuove e importanti opportunità nella
prevenzione delle frodi e sottolinea il fronte comune istituzioni,
aziende di credito e società private nella lotta al fenomeno
fraudolento” - afferma Maria Luisa Cardini. “Ma la strada è
ancora in salita, infatti il decreto legislativo traccia le linee guida
ma solo il regolamento attuativo che verrà emanato dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze entro 6 mesi dalla pubblicazione
del D.lgs sulla Gazzetta Ufficiale porterà maggiore chiarezza
nelle modalità di utilizzo e potrà sgombrare il campo da alcune
problematiche emerse per quanto riguarda la definizione dei
casi in cui sarà consentito l’accesso e le regole di adesione e
contribuzione al sistema UCAMP”.
Il via effettivo alla banca dati è atteso non prima del 2012, e
nel frattempo ancora molto lavoro dovrà essere fatto dal tavolo
UCAMP. CRIF Fraud Prevention Solutions - il team CRIF dedicato
alle soluzioni antifrode - è stato uno dei primi partner a prendere
parte al progetto UCAMP (Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi
di Pagamento, Ministero dell’Economia e delle Finanze) ed è
anche per questo che Fraud Analyser Evolution - la soluzione
CRIF per la prevenzione del furto di identità - è già pronta per
utilizzare le informazioni aggiuntive messe a disposizione da
UCAMP. Utilizzata da oltre 130 aziende - in particolare banche
e finanziarie ma anche assicurazioni, telecom e utilities - Fraud
Analyser Evolution fornisce ogni anno informazioni su oltre 5
milioni di anagrafiche interrogate online in fase di apertura conto
corrente, cambio assegni, erogazione di credito al consumo o per
contratti di leasing, mutuo, cessione del quinto o a pagamento
differito. Ognuno di questi prodotti finanziari subisce frodi con
caratteristiche specifiche e differenziate tra loro, ma un elemento
comune è la presenza di anomalie sui dati anagrafici, sia per i furti
d’identità che per le identità inesistenti.
“Il set di controlli effettuati da Fraud Analyser Evolution viene
regolarmente monitorato e aggiornato” - aggiunge Cardini
- “il centro di competenza CRIF Fraud Prevention Solutions
- con l’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie - analizza
costantemente il trend e le caratteristiche del fenomeno, per poter
mettere in atto i controlli più adeguati in relazione ai nuovi schemi
di frode che si presentano sul mercato. Grazie all’integrazione di
Fraud Analyser Evolution con i dati che verranno resi disponibili
da UCAMP l’azienda di credito avrà a disposizione una soluzione
pronta all’uso e integrata, comprensiva di tutte le banche dati
disponibili sul mercato italiano in materia di prevenzione
delle frodi”.
I vantaggi dell’utilizzo di Fraud Analyser Evolution
UCAMP compliant
Massima prevenzione delle frodi di identità grazie a un
patrimonio informativo completo e fruibile con un semplice click.
L’azienda di credito può consultare con un solo click tutte le
banche dati disponibili in Italia sul tema della prevenzione delle
frodi: oltre alla neo arrivata UCAMP, nella soluzione CRIF sono
infatti presenti controlli anche su altre banche dati, quali in
particolare i data base di proprietà esclusiva di CRIF, dove è
presente un hit rate superiore al 95% per le anagrafiche di soggetti
residenti in Italia, ma anche l’Archivio Storico antifrode, l’unica
fonte di dati di controllo aggiornata in tempo reale sulle variazioni
e sui tentativi di frode verso un soggetto anagrafico. L’insieme di
queste fonti informative fornisce oggi la più ampia profondità e la
maggiore predittività nel contrasto alle frodi.
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Indicatore di sintesi UCAMP compliant con la garanzia del know-how di CRIF
L’azienda di credito ha a disposizione - grazie al Fraud Score - un unico indicatore
sintesi di tutte fonti informative disponibili sul mercato italiano in materia di prevenzione
delle frodi, con la garanzia del know-how ventennale di CRIF nella gestione delle
informazioni e nella lettura intelligente degli esiti delle singole banche dati.
Nessuna interpretazione soggettiva lasciata all’operatore
Con Fraud Analyser Evolution i complessi esiti delle banche dati UCAMP non rischiano di
essere gestiti in maniera manuale e soggettiva da ciascun utente, ma nella soluzione CRIF
tali esiti vengono interpretati in chiave antifrode e resi così disponibili a tutti gli operatori
dell’azienda di credito in maniera omogenea e oggettiva, applicando le più idonee regole di
aggregazione, ove i risultati provenienti da fonti diverse possono avere contenuti e tempi di
aggiornamento non omogenei tra loro.
Nessun investimento IT: interfaccia ad hoc verso UCAMP già realizzata da CRIF
La soluzione CRIF presenta già la connessione verso le banche dati UCAMP e pertanto
non si rende necessario da parte dell’azienda di credito nessun intervento IT. L’azienda - se
già utilizza Fraud Analyser Evolution - può infatti continuare a utilizzarla senza prevedere
alcun intervento tecnico.
Il set completo di soluzioni antifrode di CRIF non si ferma alla prevenzione delle frodi da
furto d’identità ma fornisce anche supporto per l’antiriciclaggio, attraverso l‘“adeguata
verifica” della clientela privati - con IDea Persone Fisiche - e imprese - con IDea Titolare
Effettivo direttamente online con un click dal portale www.servizicrif.com o in via massiva.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Frodi creditizie: si allungano i tempi di scoperta
Le ultime analisi dell’Osservatorio CRIF
I tempi di scoperta della frode da parte delle vittime si sono allungati nel 2010
rispetto al 2009: in quasi il 40% dei casi, infatti, la scoperta della frode è avvenuta
dopo 2 anni dalla erogazione del finanziamento, mentre nel 2009 era pari a poco
più del 25%. Osservando la distribuzione del credito nell’anno 2010 per fasce di età
emerge che la maggior incidenza delle vittime di furto di identità si concentra nelle
fasce di età compresa tra 31 e 40 anni e tra 51 e 60 anni.
Queste alcune delle ultime rilevazioni dell’Osservatorio sulle frodi creditizie di CRIF
presentate al recente convegno “Banche e Sicurezza”, organizzato da ABI. L’analisi
dell’Osservatorio è di tipo qualitativo e si basa su un campione rappresentativo di
casi di furto di identità e di frodi creditizie.
Maria Luisa Cardini, Senior Business Consultant di CRIF Fraud Prevention
Solutions, è intervenuta come speaker al convegno ABI nella sessione Fraud
Management con uno speech dal titolo “L’escalation delle frodi, dalle persone
fisiche alle imprese: l’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie e gli strumenti a
supporto di ultima generazione”. Cardini ha evidenziato come i prestiti finalizzati
continuino a essere la tipologia di finanziamento maggiormente colpita (74% dei
casi). Le tipologie di prodotti maggiormente oggetto di una frode sono auto e moto
(oltre 6 casi su 10), seguiti da prodotti di informatica, telefonia ed elettronica. Un
altro fenomeno che sta emergendo è l’aumento delle frodi effettuate tramite soggetti
persona giuridica, nei confronti di contratti di leasing, renting e fidi di conto e sui
servizi tipici dell’attività bancaria quali l’apertura di conto corrente e il cambio assegni.
primavera-estate 2011
Geomarketing: il territorio come chiave per conoscere il cliente
L’importanza delle dimensioni territoriali nel marketing al centro dell’intervento tenuto da CRIF e Findomestic Banca
all’evento “Dimensione Cliente” di ABI
disposizione oltre 200 indicatori statistici sulla clientela consumer e oltre
100 sulle imprese, per conoscerle in maniera completa dal punto di vista
dell’affidabilità/rischiosità finanziaria, della rischiosità commerciale - per le
imprese - e della propensione e marketing.
Findomestic si è rivolta a CRIF e Data4Value per avere uno strumento
efficace e ricco dal punto di vista informativo per la valutazione del
territorio che - presso i propri sistemi informativi, in maniera facile e dinamica consentisse di rispondere concretamente a domande semplici ma al contempo
determinanti in chiave competitiva, quali ad esempio: dove sono i miei clienti?
Dove è il rischio sul territorio? Dove sono i più propensi? Dove è meglio
localizzare le filiali e dove è maggiore la pressione competitiva? Dove e come si
concentra la domanda nell’ultimo periodo?
In estrema sintesi, l’obiettivo perseguito da Findomestic attraverso la chiave
interpretativa “territorio” era comprendere meglio clienti e prospect e
indirizzare l’offerta giusta al cliente giusto. Ciò è stato reso possibile grazie
ai servizi e alle “viste” territoriali fornite da Data4Value - evolute e al contempo
fortemente intuitive - sulla concorrenza, sulla domanda e sulla propensione
verso vari prodotti finanziari (mutui, carte di credito, fidi di conto), oltre alle
analisi pluridimensionali e di sintesi elaborate dagli specialisti della società
del Gruppo CRIF. Agire attraverso il geobusiness significa riuscire a incrociare
informazioni per localizzare, ad esempio, le aree con maggiore pressione
competitiva, maggiore rischio e maggiore richiesta finanziaria. L’analisi
congiunta delle dimensioni di domanda effettiva e di potenzialità permette di
scoprire nuove aree di domande e fotografarne il suo andamento nel tempo. Ne
deriva la capacità degli strumenti di business intelligence e geomarketing
di Data4Value basati sulla micro-zona di individuare con semplicità e
precisione i mercati locali di maggior interesse per sviluppo del business,
e di stimarne dimensioni e potenzialità - in assoluto e in relazione alla
presenza competitiva - sino a costruire veri e propri business plan locali.
Durante l’annuale edizione di Dimensione Cliente di ABI, evento tenutosi a
Roma il 14 e 15 aprile, Federico Aguggini, Senior Account Manager di
CRIF, è intervenuto presentando l’esperienza di successo di Findomestic nello
scoprire e cogliere le potenzialità del territorio, grazie all’utilizzo dei servizi e
degli strumenti di geobusiness messi a disposizione da Data4Value, la società
del gruppo CRIF specializzata nelle soluzioni di marketing.
Il “territorio” e la localizzazione del business sono diventati sempre di più
elementi fondamentali a supporto delle scelte strategiche e della gestione
operativa delle aziende di credito ed è proprio in questo contesto che
si inseriscono le attività e le soluzioni di Data4Value, i cui strumenti di
geomarketing, oltre a una profonda conoscenza specialistica e know-how,
rappresentano un asset strategico dell’azienda.
Data4Value integra sinergicamente all’interno del Gruppo CRIF
informazioni, indicatori geoanalitici e tool di geomarketing che nascono
dall’unione delle competenze di specialisti nel trattamento di dati e
informazioni, sia anagrafiche che territoriali, e di esperti di marketing operativo.
In particolare i nuovi e originali modelli statistici Zone Score sono stati
sviluppati da Data4Value attraverso tecniche innovative di analisi multivariata
applicata alla dimensione “spaziale”, ovvero la variabilità dei fenomeni sul
territorio per segmentare il mercato con velocità, precisione, efficacia. Si tratta
di modelli “Click and go”: con poche informazioni in input (ad esempio indirizzo
ed età) stimano la propensione a fenomeni socio-economico-finanziari.
Nello specifico Data4Value mette a disposizione Data4Zone, il più ampio
archivio statistico su “micro-zona” presente in Italia. Per sviluppare azioni
mirate e realmente capillari sul territorio la “micro-zona” rappresenta la
dimensione chiave. Si tratta della più piccola unità territoriale ufficiale italiana,
un’area basata sulla sezione di censimento ISTAT - circa 380.000 a copertura
dell’intero territorio nazionale - che corrisponde in media a poco più di 0,6 km2
di estensione, circa 80 abitazioni, 62 famiglie, 162 individui.
Il patrimonio informativo Data4Zone comprende informazioni aggregate su
affidabilità finanziaria, domanda di prodotti (numero e tipologia di richieste di
credito) e portafoglio prodotti posseduti (numero, forma tecnica, importo e
durata dei prodotti), oltre a informazioni statistiche e socio-demografiche,
istituzionali e di fonte pubblica (ISTAT, ISVAP, ecc.). Data4Zone mette a
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Per maggiori informazioni: [email protected]
Pubblicazione di CRIF
Le imprese: come sceglierle, valutarle, gestirle. L’approccio CRIF
CRIF da anni investe fortemente nell’ambito della valutazione del rischio di
credito e commerciale delle imprese, in particolare attraverso:
•l’implementazione quantitativa e qualitativa delle fonti informative sulle
imprese;
•il rafforzamento delle competenze analitiche e di business rispetto alla
gestione a 360° del credito alle imprese (dalle ditte individuali al segmento
corporate).
Nel consolidare il proprio posizionamento su un segmento di clientela
assolutamente strategico per le aziende di credito come quello imprese, i passi
più significativi compiuti da CRIF nell’ultimo biennio, concreta testimonianza
di questi investimenti, sono stati prima l’acquisizione a giugno 2009 della
filiale italiana di Dun & Bradstreet (D&B), il più importante attore a livello
mondiale nel campo delle business information, con la nascita della società
specializzata CRIBIS D&B, e successivamente, a inizio 2010, l’avvio da
parte di CRIF di un’attività strutturata di emissione di rating unsolicited su
portafogli bancari di imprese corporate. Nell’ambito di tale attività i rating
CRIF si basano, oltreché sull’applicazione di rigorosi modelli quantitativi, anche
sulle competenze e professionalità degli analisti del Dipartimento di Rating e
degli Organi che deliberano i rating stessi.
Le componenti distintive dell’offerta CRIF
La gamma di soluzioni di CRIF per la valutazione e gestione delle imprese
è oggi un unicum sullo scenario italiano in termini di informazioni creditizie
e commerciali, robusti indicatori quantitativi, expertise analitica e sistemi e
soluzioni in outsourcing. Le aziende di credito possono beneficiare quindi di:
Un patrimonio unico di informazioni
Informazioni complete e affidabili provenienti da molteplici fonti, di duplice natura:
•creditizia, grazie a EURISC, il SIC di CRIF, che conta tra le proprie 77
milioni di posizioni di credito oltre 8 milioni di dati sulle imprese e tassi di
significatività superiori al 90%;
•commerciale, con CRIBIS iTRADE, il più ampio patrimonio informativo sui
comportamenti di pagamento delle aziende italiane ed estere, con 26 milioni
di esperienze di pagamento sul mercato italiano.
Robusti indicatori quantitativi
Oltre 20 indicatori fortemente predittivi dei fenomeni del rischio di insolvenza
creditizia (tra i quali ad esempio PERFORM, il Credit Bureau Score di CRIF) e
della performance dei pagamenti delle imprese verso i propri fornitori (CRIBIS
D&B Paydex), oltre a sistemi evoluti di antifrode per identificare le aziende
“scam” (SCAM Company Alert).
Knowledge Engineering
La competenza di oltre 100 analisti, che lavorano quotidianamente per
Dal dettaglio alla sintesi. I report CRIF
di ultima generazione
Per rispondere alle differenti esigenze nella valutazione delle imprese e
nell’utilizzo delle business information da parte delle aziende di credito, CRIF
ha ulteriormente migliorato e arricchito i propri report di dettaglio e sviluppato
innovativi report di sintesi.
Tutte le informazioni di dettaglio: i Report Impresa
I Report Impresa di CRIF contengono tutti i dettagli informativi necessari per la
valutazione di un’azienda o di una persona fisica.
Da maggio 2011 racchiudono nuove informazioni e indicatori statistici, in una
veste grafica completamente rinnovata per una navigazione ancora più intuitiva
e senza alcun impatto IT o costi aggiuntivi per i già utilizzatori. Alcune delle
novità di contenuto sono:
•informazioni relative all’individuazione dei Gruppi Aziendali di appartenenza
e la definizione del Titolare Effettivo (in conformità al D.Lgs. 231/2007
sull’antiriciclaggio);
•innovativi indicatori statistici di rischio commerciale e creditizio: PERFORM, il
CRIF Credit Bureau Score di CRIF, uno score ad hoc per la valutazione delle
imprese e indicatori sulle abitudini di pagamento di un’impresa verso i
propri fornitori;
•nuova riclassificazione di bilancio e nuovo tableau degli indici delle società
di capitali in conformità alle novità normative in materia (D.Lgs 17 gennaio 2003
n° 6 e D.Lgs Correttivo sul diritto societario art. 37-310 del 2004); maggiore
6
arricchire l’enorme patrimonio informativo e valutare le imprese, e una rete
di 170 periti altamente qualificata, certificata e specializzata sulla valutazione
degli immobili business.
L’expertise di CRIF è a disposizione delle aziende di credito attraverso team
di lavoro congiunti e osservatori di mercato (Osservatorio sulla Finanza per i
Piccoli Operatori Economici, Studio pagamenti delle aziende, Barometro della
domanda di credito delle imprese).
CRIF Credit Rating
L’opinione di CRIF sul merito creditizio di un’impresa, sintetizzata da una
classe di rating cui si perviene al termine di un percorso di valutazione che
combina analisi quantitative e aree di approfondimento qualitative.
Outsourcing
La valutazione e il monitoraggio del profilo di rischio delle imprese grazie ai
sistemi ingegnerizzati gestiti da CRIF e facilmente accessibili dall’azienda di
credito - come Sprint Business, il sistema per la valutazione e gestione delle
richieste di finanziamento da parte delle imprese - e la gestione delle attività
non core attraverso i team dedicati di CRIF BPO per l’Acquisizione bilanci
(acquisizione ottica o cartacea dei bilanci di ditte individuali, società di persone
e società di capitali) e l’Anticipo Fatture (dall’inserimento delle fatture ai controlli
di eleggibilità, proseguendo con i controlli sul ceduto, fino alla gestione delle
distinte e contabilizzazione finale dei pagamento).
Oltre al supporto in fase di affidamento, le soluzioni CRIF coprono ogni fase della
relazione con l’impresa grazie a evoluti servizi di monitoraggio delle imprese
affidate, che forniscono alert tempestivi sulle variazioni intervenute (Operational
Risk Advisor Full Monitor) e, per la fase di acquisizione e per il marketing, CRIF
offre alle aziende di credito Liste Imprese 3D qualificate sulla base di una vista
“tridimensionale”, che coniuga rischiosità creditizia, commerciale e propensione
all’acquisto dei prodotti finanziari da parte degli esponenti dell’impresa.
Un punto di osservazione privilegiato sulle imprese
Grazie al patrimonio informativo unico e alle proprie competenze analitiche,
CRIF è un punto di riferimento privilegiato per conoscere le caratteristiche di
affidabilità creditizia e commerciale delle imprese, l’andamento del mercato italiano
in termini di domanda di credito, rischiosità, sia attraverso analisi dei trend che
confronti di benchmark. In particolare CRIF realizza osservatori e analisi periodiche
come l’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici (in
collaborazione con Nomisma) e il Barometro CRIF sulla domanda di credito
delle imprese mentre lo Studio pagamenti delle aziende di CRIBIS D&B offre
una fotografia esclusiva sull’andamento dei pagamenti commerciali tra imprese, a
livello italiano e di confronto internazionale.
navigabilità e comprensibilità degli aggregati di Stato Patrimoniale grazie
all’adozione del criterio di riclassificazione finanziaria in ottica temporale su
tre livelli di approfondimento; nuova selezione di indicatori, che permettono
all’analista di condurre in modo sistematico e veloce l’esame del bilancio a
partire dall’equazione del ROE;
•innovativi indicatori di benchmark settoriale: oltre 15 indici di bilancio
tra i più significativi che identificano lo stato di salute di un settore, le voci
prevalenti del conto economico e dello stato patrimoniale, con possibilità
di approfondimento per classe di fatturato, per territorio, e per tipologia del
settore di riferimento. Classificazione di oltre 270 settori economici - secondo
codice Ateco (Istat) - per fornire indicazioni di benchmark quanto più
analitiche e coerenti; •all’interno dei settori è altresì possibile un’analisi per filiera, offrendo indicatori e
parametri di confronto sia per le attività a monte che per quelle a valle dell’intero
processo produttivo e commerciale.
sintesi
CRIF
Rating
Report
CRIF Zenith
CRIF Report Impresa
dettaglio
primavera-estate 2011
La (nuova) valutazione integrata delle potenzialità d’impresa:
il plus dell’analisi esperienziale. CRIF speaker al “Forum Banca e Impresa”
Renato Maino, membro del Supervisory Board di CRIF, è intervenuto al
secondo “Forum Banca e Impresa” organizzato dal Sole 24Ore lo scorso 14
aprile con uno speech sul tema della valutazione delle imprese.
Maino ha evidenziato come i sistemi di rating interno siano stati uno dei più
grandi investimenti in conoscenza, processi e procedure di questi ultimi anni.
Ormai giunti alla fase di maturità operativa e diventati strumenti ordinari di
gestione, i sistemi di rating sono stati investiti di compiti sempre più ampi che
possono nascondere scopi diversi tra loro. Per tale ragione, può scattare una
sindrome “one size fits all” che comporta effetti negativi quando le decisioni
da prendere sono di natura diversa e implicano criteri differenti (ad esempio in
termini di orizzonte temporale o di sensibilità al ciclo economico).
Di fronte a break strutturali, come quello che il sistema finanziario ha vissuto in
questi anni, i sistemi di rating tradizionali possono mantenere una “memoria”
che li rende troppo lenti nell’adeguarsi al mutamenti del contesto economico:
in momenti di frattura, infatti, il passato non ha ancora espresso informazioni
sufficienti ad aggiornare i modelli di valutazione.
Per guidare con efficienza i rapporti tra finanziatori e finanziati, occorre quindi
investire ulteriormente sui sistemi di valutazione in modo da assicurare
maggiore coerenza tra rating e decisioni e maggiore “lungimiranza” dei
giudizi. L’obiettivo diventa quello di una nuova “rating philosophy” per
valutare l’impresa. Il rating deve passare da strumento nato per ottimizzare
le informazioni per la stima della probabilità di default a valutazione “a tutto
tondo” dell’impresa. In tal senso il rating si mostra utile anche per sostenere il
rilancio dell’economia industriale italiana, meglio rappresentando le potenzialità
e opportunità finanziarie.
Venendo agli aspetti operativi, un approccio strutturale al rating significa:
•porre attenzione ai fattori competitivi di lungo periodo della controparte, non
solo a quelli di breve termine;
•dividere i fattori di rischio finanziario da quelli di carattere reale, competitivo,
produttivo e reddituale;
•dare adeguata rilevanza ai fattori qualitativi e al giudizio esperto, con un
processo di attribuzione del rating multistadio.
L’approccio strutturale ha poche alternative nella valutazione di rating per le
PMI. Ciò sostanzialmente per due ragioni. Mano a mano che la dimensione
d’impresa si riduce, la dipendenza dai fattori macroeconomici si attenua
anch’essa a favore degli elementi idiosincratici, legati a ben precisi elementi di
competitività (di nicchia, di distretto, di segmento). Inoltre, occorre orientare il
rating in una prospettiva anticipatrice (forward looking) per guidare le scelte di
posizionamento nell’erogazione di credito e servizi.
L’attenzione sui fattori di competitività di lungo periodo, impresa per impresa,
appare assai più vantaggiosa e accurata della correzione ciclica attraverso
I nuovi report di sintesi
SCAM Company Alert fornisce un report innovativo sul mercato
italiano frutto di oltre 100 controlli effettuati sull’impresa e i suoi
esponenti da un team di specialisti CRIF. Con un semplice click,
consente di verificare se l’impresa prospect è fraudolenta o al
contrario rappresenta un’opportunità di business.
CRIF Zenith - la soluzione CRIF che allarga l’orizzonte di
conoscenza sulle imprese - guida e semplifica l’istruttoria del gestore
evidenziando gli aspetti salienti e i punti di attenzione dell’impresa
grazie ai principali indicatori di bilancio, benchmark, posizionamento
competitivo dell’impresa nel suo settore di riferimento a confronto
con altre omogenee per classe di fatturato.
In questo modo il processo di pre-screening (per campagne
commerciali) o di istruttoria (per affidamenti) risulta più agevole
veloce e controllato, liberando al contempo l’effettivo valore aggiunto
che il gestore può apportare tramite la relazione con l’impresa
cliente. CRIF Zenith capitalizza l’insieme di indicazioni, regole,
conoscenze ed esperienze di analisi del Dipartimento Rating di CRIF.
CRIF Rating Report è il report a valore aggiunto che rappresenta
l’opinione di CRIF e dei propri analisti sull’impresa sulla base
della “CRIF Rating Methodology” (www.creditrating.crif.com), il
documento descrittivo delle logiche e degli strumenti per il rating
di CRIF.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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previsioni di natura generale, non legate all’effettiva situazione individuale.
Diviene quindi fondamentale un “plus” di analisi esperienziale basata su
valutazioni qualitative. Le imprese - ha evidenziato Maino - usciranno da
questa crisi con più sistema e più squadra, più filiera, più capitale di rischio,
più strategia, più competenze distintive. Le strategie d’impresa saranno
vincenti solo se anche accompagnate da un disegno finanziario chiaro,
sostenibile, comprensibile e adeguatamente comunicato.
Banche e imprese non potranno che puntare, quindi, su relazioni di lungo
periodo. Si uscirà dalla crisi con maggior specializzazione, maggior
concentrazione, maggiore condivisione di disegni e di obiettivi comuni. I giudizi
di rating sono essenziali ma occorre investire in conoscenza, con un “plus”
di analisi, e giustifica il costo della personalizzazione delle valutazioni e della
espressione delle potenzialità d’impresa.
Un’opportunità - ha concluso Maino - può essere fornita da una Credit
Rating Agency italiana specializzata in PMI, settori, segmenti, filiere, reti e
distretti territoriali, per cogliere tutti i segnali rilevanti, ancorché deboli, ai
fini della valutazione.
Pagamenti delle imprese europee:
le evidenze dello Studio 2011 di CRIBIS D&B
Nel 2010 la media europea di imprese puntuali nel pagamento delle fatture dei
propri fornitori è stata del 40,4%, mentre la percentuale di quelle che hanno
pagato con un ritardo fino a 30 giorni è stato di poco inferiore al 51% del totale.
Il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi) riguarda il 2,9% delle imprese in
Europa: tra queste, l’1,7% supera i 120 giorni.
Questa la principale salienza emersa dall’edizione 2011 dello Studio sui
comportamenti di pagamento delle imprese europee realizzato da
CRIBIS D&B, società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information.
A livello nazionale, Germania, Olanda, Spagna e Svizzera si contraddistinguono
per una percentuale di pagamento alla scadenza superiore alla media europea,
con il raggiungimento di una quota del 60,5% nel caso delle imprese tedesche
e del 68,2% in quello delle svizzere.
Situazioni con maggiori criticità quelle di Portogallo e Polonia, Paesi in cui, a
fronte di un’alta percentuale di pagatori oltre i 30 giorni medi di ritardo (21,9%
per il primo e 15,2% per il secondo), il pagamento puntuale è rimasto modesto,
meno del 30% sul totale.
In Italia, dove la quota di imprese regolari nei pagamenti è al di sotto
della media europea (37,5% contro 40,4%), nel 2010 è stato raggiunto il
livello più basso dal 2007 (quando era il 50,8%) e si è registrato un notevole
incremento dei pagamenti con lieve ritardo.
Infine, si segnala la bassa percentuale di pagamenti puntuali nel Regno Unito,
pari al 24,7% del totale.
Lo Studio CRIBIS D&B approfondisce l’analisi dello scenario dei pagamenti
delle imprese europee nel 2010 in relazione sia al pagamento puntuale sia ai
ritardi gravi e superiori ai 90 giorni medi.
Nello specifico, la Svizzera registra la quota più elevata di “buoni pagatori”
(68,2%), seguita dalla Germania (60,5%) e dall’Olanda (54,6%). Per la Spagna,
invece, si osserva una performance sostanzialmente in linea con la media
europea (43,1% nella classe in oggetto).
Più critica la situazione della Polonia, del Regno Unito e del Portogallo: il gap
con il dato medio europeo raggiunge, infatti, i 10,8 punti percentuali per il
primo, i 15,7 per il secondo e i 19 per il terzo.
A livello europeo si è osservato un miglioramento significativo della quota
di imprese che pagano con grave ritardo, che nel 2010 si assesta al 2,9%,
recuperando 2,9 punti percentuali sull’anno precedente e raggiungendo il valore
meno critico dal 2007.
Il livello maggiore di gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi) spetta alla Spagna
che, con una quota del 10,7% del totale, si distanzia di quasi otto punti
percentuali dalla media europea.
Male anche Polonia e Portogallo, con il 9,8% e il 10,5% di imprese che
regolano le transazioni commerciali con un ritardo superiore ai 90 giorni rispetto
ai termini pattuiti.
Ottima situazione invece per Francia e Belgio per i quali si registra,
rispettivamente, l’1,4% e l’1,6% nella classe di ritardo considerata.
A livello settoriale si rileva una generale omogeneità delle performance di
pagamento fra i vari comparti analizzati in Europa. In relazione ai ritardi più gravi
il valore più elevato spetta ai trasporti e all’industria estrattiva, con circa il 3,5%
di imprese che paga dopo 90 giorni rispetto ai termini contrattuali.
Pubblicazione di CRIF
Direttiva Credito ai consumatori 2008/48/CE:
le novità normative recepite in Italia e le soluzioni CRIF per essere compliant
Il Decreto Legislativo n.141 del 13 agosto 2010 ha recepito e attuato la Consumer Credit Directive (2008/48/CE), introducendo nel nostro Paese una serie di più
stringenti doveri per gli enti finanziatori relativamente ai contratti di credito con i consumatori. Di seguito vengono approfondite le principali novità normative e le
soluzioni CRIF per essere compliant.
Verifica del merito creditizio (Art. 124 bis del TUB)
Attraverso le disposizioni attuative di Banca d’Italia la normativa ricorda ai finanziatori, come parte integrante e non derogabile del concetto di sana e prudente
gestione, la necessità di assolvere all’obbligo di valutazione del merito creditizio come previsto ai sensi dell’Articolo 124-bis del TUB. Successivamente, con
comunicazione del 7 aprile 2011, Banca d’Italia raccomanda ai finanziatori di “rafforzare le procedure interne volte a valutare la sostenibilità dell’operazione da
parte della clientela, conformemente a quanto previsto dalla disciplina sulla valutazione del merito creditizio” anche per le operazioni di cessione del quinto.
Per la concessione della cessione del quinto il supporto del SIC EURISC di CRIF è fondamentale sia per le informazioni riguardanti innanzi tutto l’impresa datore
di lavoro, in termini di solvibilità dell’impresa privata e suo stato di indebitamento verso il sistema bancario e finanziario, ma anche il dipendente richiedente il
finanziamento e, nello specifico, relativamente all’eventuale presenza di altre recenti richieste di cessione del quinto e di anticipi, che potrebbero essere segnali di
credit shopping o di un tentativo fraudolento.
Banche dati (Art. 125 del TUB)
LA VERIFICA DEL MERITO CREDITIZIO CCD COMPLIANT:
GLI STRUMENTI CRIF
È opportuno che nel credito ai consumatori ogni ente finanziatore controlli i
processi di valutazione e monitoraggio della clientela affidata al fine di assicurare
una omogeneità di comportamento (ad esempio tra fasce diverse di importo o tra
diverse categorie di clientela) per quanto attiene la verifica del merito creditizio,
nonché si assicuri di poter essere sempre in grado di dimostrare di aver
adempiuto all’obbligo di verifica del merito creditizio stesso.
Diventa quindi fondamentale affiancare i consolidati indicatori di credit scoring e di
rating con indicatori che stimino il reale livello di sostenibilità del credito da parte
della clientela.
A tal fine, a partire dal ricco patrimonio informativo di EURISC, sono stati sviluppati
innovativi indicatori statistici dal robusto potere predittivo finalizzati a dimostrare
che, all’atto della verifica del merito creditizio, il finanziamento eventualmente
concesso era effettivamente sostenibile dal cliente, sia sulla base degli impegni
creditizi e finanziari in essere e stimabili, sia sulla base della sua situazione di
tensione finanziaria.
Ponendo particolarmente l’accento sulla dimensione della sostenibilità, per le
aziende di credito è infatti necessario adottare criteri di valutazione che non solo
distinguano i buoni clienti da quelli meno affidabili, ma che individuino anche quelli
“finanziariamente stressati”, al fine di valutarne le reali possibilità nel sostenere
il costo del finanziamento. In tale percorso si stabilisce inizialmente la capacità
creditizia del cliente tramite indicatori di rischio, sia interni (scoring e rating basati
sui dati interni dell’istituto) che esterni (PERFORM, il Credit Bureau Score di CRIF).
In questo modo è possibile ottenere una valutazione del cliente che tenga conto del
suo comportamento rispetto all’intero sistema creditizio italiano. È noto, infatti, che
la quota di clientela con finanziamenti presso più istituti contemporaneamente è in
crescita e che i problemi di pagamento tendono a propagarsi in modo rapido su
tutti gli affidamenti in corso. Questo primo step valutativo consente di individuare i
soggetti con elevata rischiosità, non in grado di sostenere l’affidamento, sia che si
tratti di primo affidamento che, a maggior ragione, di affidamento aggiuntivo. Sul
cliente con una buona qualità del credito, in coerenza con le politiche dell’azienda
di credito, è fondamentale dotarsi di metriche nuove che consentano di stabilire
se il soggetto è in condizione di stress finanziario e individuare la reale capacità e
sostenibilità creditizia.
L’Indicatore di Tensione Finanziaria - il nuovo indicatore a valore aggiunto del SIC
di CRIF - basandosi sul più recente comportamento creditizio del cliente in EURISC
è in grado di intercettare in modo estremamente sensibile e tempestivo i soggetti
che nel ricorso al credito sono propensi alla mobilità finanziaria e maggiormente
favorevoli a finanziare con il debito i propri consumi. Inoltre, la definizione della rata
mensile sostenibile consente di poter valutare in modo corretto e preciso anche
gli oneri complessivi del cliente, stimando nel SIC attraverso sofisticati algoritmi
previsionali gli oneri derivanti da obbligazioni finanziarie e la loro dinamica nel tempo
(EURISC Outstanding). L’uso integrato dell’Indicatore di Tensione Finanziaria
con la valutazione del rischio di credito permette così di affinare ulteriormente la
valutazione della capacità finanziaria del cliente, supportando in caso positivo
la scelta di concessione del finanziamento. In caso negativo l’azienda di credito
può comunque comunicare al cliente le giuste motivazioni sottostanti l’eventuale
rifiuto dell’affidamento, rendendolo maggiormente consapevole sulle proprie reali
possibilità finanziarie. Nello specifico, attraverso l’utilizzo di PERFORM Profiling - la
nuova generazione di modelli di credit bureau scoring di CRIF - l’azienda di credito
ha infatti la possibilità di capire subito il profilo del cliente identificando chiaramente
quali sono i fattori che maggiormente influiscono sul suo livello di rischio.
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Per quanto attiene ai Sistemi di Informazioni Creditizie gestiti nel territorio
della Repubblica italiana la normativa sul credito ai consumatori non
introduce particolari novità rispetto a quanto già previsto dal Codice di
Deontologia1, prevedendo nel dettaglio:
Comunicazione in caso di rifiuto basato su informazioni presenti in
una banca dati
Già previsto dal Codice di Deontologia (cfr. Art. 5 comma 6); tuttavia va
sottolineato che mentre nel Codice Deontologico si fa preciso riferimento
alle informazioni presenti di tipo negativo, l’Art. 125 del TUB e le
disposizioni attuative parlano genericamente di “informazioni”. Nello spirito
della norma, a fronte di una richiesta di credito rifiutata, occorre quindi
fornire gli estremi della o delle banche dati le cui informazioni sono state
determinanti per rigettare la richiesta di credito.
Informazione preventiva al consumatore nel caso di prime
segnalazioni negative a banche dati
Già previsto dal Codice di Deontologia (cfr. Art. 4 commi 6 e 7)
Informazione esatte e aggiornate
Già previsto dal Codice di Deontologia (cfr. Art. 4 commi da 1 a 5).
Le indicazioni normative di cui sopra possono ritenersi una novità
nell’ambito della loro applicazione a tutte le banche dati includendo,
quindi, anche le Centrali Rischi pubbliche che, di fatto, sono escluse dagli
adempimenti previsti dal Codice di Deontologia.
primavera-estate 2011
Accesso dei Finanziatori degli Stati Membri da parte dei gestori delle
banche dati (Art. 125 del TUB)
CRIF, quale membro di ACCIS (Association of Consumer Credit Information
Suppliers) ha siglato un accordo operativo bilaterale denominato Cross Border
Data Exchange, introdotto fin dalla fine degli anni ’90 tra i principali credit
bureau associati. Nello specifico l’accordo consente agli enti finanziatori italiani
di accedere attraverso CRIF ai dati di altri credit bureau europei senza obbligo
di siglare accordi e/o contratti con i credit bureau esteri e di contribuzione
dei dati relativi al credito eventualmente erogato (che viene già segnalato alla
banca dati nel Paese di origine); vengono così garantite le condizioni “non
discriminatorie”, applicate ai finanziatori locali come previsto dalla normativa
sul credito al consumo.
Inadempimento fornitore (Art. 125 –quinques del TUB)
La normativa introduce novità riguardo al legame tra il bene finanziato e
il finanziamento ad esso collegato e, conseguentemente, nel rapporto tra
finanziatori e fornitori: in caso di grave inadempimento del fornitore, dopo
averne inutilmente effettuato la messa in mora del fornitore, il consumatore ha
diritto alla risoluzione del contratto di credito e del relativo rimborso da parte
del finanziatore (Art. 125 -quinques del TUB).
Nel caso il finanziamento sia già stato trasmesso a EURISC, CRIF ha previsto
di gestire la segnalazione creditizia come segue:
1. l’ente finanziatore, ricevuta la comunicazione dal consumatore, richiede a
CRIF l’inserimento di una nota di contestazione sul finanziamento secondo
le medesime procedure e modalità già in essere per la gestione dei casi di
contestazione del consumatore (mail al team dedicato:
[email protected]).
2. la verifica con il fornitore può risultare in:
•conferma che si è in presenza di un grave inadempimento: in
questo caso l’ente finanziatore richiederà a CRIF la cancellazione del
finanziamento secondo le medesime procedure e modalità già in essere
(mail al team dedicato: [email protected]).
•smentita che si è in presenza di un grave inadempimento: in questo caso
l’ente finanziatore richiederà a CRIF di eliminare la nota di contestazione
- secondo le medesime procedure e modalità già in essere
(mail al team dedicato: [email protected]) - e aggiornerà i dati sul finanziamento segnalando anche eventuali inpagati secondo le consuete regole di contribuzione mensile.
Qualora il consumatore ritenga di aver comunque ragione, potrà inviare a CRIF la
contestazione e intraprendere le azioni che ritiene più opportune nei confronti di
fornitore ed ente finanziatore.
Attraverso la contribuzione mensile a EURISC per ogni rapporto di credito
viene raccolta l’informazione relativa all’eventuale esercente convenzionato/
dealer che ha trattato la pratica di finanziamento. Grazie a queste informazioni
presenti in EURISC sono disponibili strumenti di monitoraggio dei dealer in grado
di analizzare i comportamenti degli stessi rispetto a benchmark di sistema. In
particolare, attraverso la duplice vista delle informazioni creditizie (tratte dal SIC
EURISC) integrata con quelle delle business information di CRIF sono disponibili
sistemi di monitoraggio tempestivi (Operational Risk Advisor) che consentono
di intercettare le variazioni del profilo dei dealer affidati; possono infatti essere
tempestivamente intercettati nuovi protesti o nuove pregiudizievoli, o nuovi depositi
e variazioni di elenchi soci, e/o variazioni della credit history di EURISC (nuovi
finanziamenti richiesti, o peggioramento del profilo di rischio creditizio). Alla luce
delle novità normative tali sistemi verranno potenziati attraverso l’integrazione
di indicatori volti a verificare concentrazioni “anomale” di fenomeni quali, nello
specifico, il grave inadempimento.
Recesso del consumatore (Art. 125 –ter del TUB)
Secondo le disposizioni previste dall’Art. 125 -ter del TUB il consumatore
può recedere dal contratto di credito entro 14 giorni dandone comunicazione
all’ente finanziatore e, nel caso il contratto abbia avuto esecuzione, rimborsare il
finanziatore stesso entro i termini previsti dalla norma (30 giorni).
Nel caso il finanziamento sia già stato trasmesso a EURISC:
1. il finanziatore, ricevuta la comunicazione del cliente, richiede a CRIF
l’inserimento di una nota informativa (“è stato esercitato il recesso dal
rapporto di credito”) sul finanziamento secondo le medesime procedure
e modalità già in essere per la gestione dei consumatori (mail a
[email protected]).
Si suggerisce inoltre che il finanziatore al contempo comunichi al cliente che
nel caso non venga rispettato il termine previsto per la restituzione dell’importo
già erogato (trenta giorni), questa informazione verrà segnalata al SIC EURISC.
2. Il consumatore può poi restituire l’importo dovuto nel termine dei 30 giorni
oppure no:
•nel caso il consumatore restituisca quanto dovuto entro il termine
previsto, il finanziatore richiede cancellazione del finanziamento in
EURISC secondo le medesime procedure e modalità già in essere (mail a
[email protected]);
•nel caso il consumatore non restituisca quanto dovuto entro il termine
previsto, Il finanziatore deve segnalare come scaduto e non pagato
attraverso la contribuzione mensile il numero totale di rate e l’intero
importo che il cliente deve restituire; nel caso in cui il consumatore abbia
effettuato un pagamento parziale di quanto dovuto deve necessariamente
essere segnalata la sola parte di debito non coperta da tale pagamento.
Successivamente gli aggiornamenti mensili seguiranno le consuete regole
di contribuzione.
Intermediari del credito (TITOLO VI –bis del TUB)
Il Decreto Legislativo n. 141 del 14 agosto 2010 introduce le nuove disposizioni
che disciplinano l’attività degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori
creditizi (c.d. intermediari del credito). In attesa delle disposizioni attuative e
della costituzione degli Organismi preposti alla tenuta degli Elenchi, ricordiamo
che attraverso la contribuzione mensile a EURISC, per ogni rapporto di credito
oggetto di intermediazione creditizia, viene raccolta l’informazione relativa
all’Agente in attività finanziaria o al Mediatore Creditizio che ha mediato la
pratica. Grazie a queste informazioni CRIF è in grado di fornire strumenti
di monitoraggio degli intermediari del credito che consentono di analizzare i
comportamenti rispetto a benchmark di sistema, nei quali verranno integrati
indicatori volti a verificare concentrazioni “anomale” di fenomeni quali il recesso
e l’estinzione anticipata.
Microcredito (Art. 111)
In accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Associazione
Bancaria Italiana CRIF ha realizzato il primo Sistema di Informazioni
Creditizie italiano per la gestione delle operazioni che ricadono nella
definizione di microcredito. Nello specifico, all’interno di EURISC è stato
introdotto il nuovo tipo di operazione “PM” (Prestito Microcredito) che il
partecipante al SIC potrà utilizzare, senza alcun impatto tecnico - laddove
abilitato e nel rispetto del principio di reciprocità previsto dall’Art. 1, comma 1
lett. E del “Codice di Deontologia per i sistemi informativi” - per la valutazione
del merito creditizio dei soggetti coinvolti, siano essi persone fisiche, ditte
individuali o società.
Per maggiori chiarimenti: [email protected], il punto d’incontro con gli
specialisti CRIF sul Microcredito.
Per ricevere il manuale di contribuzione di EURISC aggiornato a seguito delle
ultime novità normative: [email protected].
Per informazioni sulle soluzioni CRIF: [email protected]
1Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità
nei pagamenti (G.U. n. 300 del 23 dicembre 2004)
9
Pubblicazione di CRIF
10
primavera-estate 2011
Il nuovo approccio CRIF COL al recupero crediti
All’area di recupero crediti è oggi richiesto di divenire un processo di business
industrializzato, controllato e strutturato, affrancandosi da un approccio
decentrato che spesso comporta anche una scarsa tempestività ed efficacia
nelle azioni di collection generalmente poste in essere.
Rispetto alle azioni di recupero intraprese da operatori di filiale non focalizzati
è invece auspicabile e consigliabile perseguire vantaggi misurabili già
adottando modelli di collection in outsourcing specifici per prodotto e basati su
professionalità specializzate in tal senso.
CRIF COL supporta l’istituto elaborando il portafoglio a recupero e indirizzando
le pratiche ai professionisti più adatti, con la garanzia di raggiungere obiettivi
di maggior recuperato e minor accantonamento a fondo rischi attraverso
la conduzione di strategie flessibili e work-flow personalizzati a seconda
del merito creditizio di ogni cliente.
Un approccio così realizzato potrebbe tuttavia non essere completamente
soddisfacente per gli istituti bancari, che prediligono comunque un approccio
“cliente centrico” volto ad analizzare il singolo debitore nel complesso delle
sue attività in essere con l’istituto e non con riferimento al singolo prodotto
a recupero.
In tale contesto CRIF COL, la linea CRIF di Collection Outsourcing, propone
la propria soluzione come un’evoluzione al tradizionale approccio di recupero
crediti, trasformando finalmente le attività di collection da “mera” funzione
amministrativa a evoluto processo di business e assicurando all’istituto
strategie mirate a incrementarne gli obiettivi di redditività e competitività.
CRIF COL, tramite la struttura CRIBIS Teleservice, offre infatti il proprio
supporto per attuare un approccio innovativo di gestione del credito,
individuando e applicando gli interventi di recupero più adatti per la specifica
tipologia di clientela trattata.
Quando è possibile un’analisi puntuale del portafoglio insoluti e dei
comportamenti dei clienti insolventi, CRIF COL individua le azioni di contatto
che meglio si adattano alle esigenze dei suoi clienti preservando con azioni di
customer care le relazioni commerciali con le “insolvenze occasionali”
oppure ponendo in essere attività di recupero mirate per i clienti con
“insolvenze punta dell’iceberg”. Per fare questo non si limita alla suddivisione
dei debitori in segmenti omogenei per trattamento - rapidità, cortesia/
aggressività, numero e ritmi di solleciti telefonici, mix di attività telefoniche
e scritte - ma li arricchisce con i dati di comportamento e li assegna agli
operatori appropriati, quelli che per formazione iniziale, ma soprattutto alla
prova dei fatti, raggiungono migliori risultati su quel segmento di clientela.
Al termine del periodo di gestione, CRIF COL restituisce poi all’istituto le
pratiche assegnate arricchendo l’anagrafe clienti con preziose informazioni
di rintraccio eventualmente reperite.
CRIF COL dispone inoltre di un efficace sistema di misurazione e
incentivazione dei collectors: le squadre di recuperatori sono specializzati,
focalizzati e misurati su obiettivi diversi, con sistemi premianti diversi in
base agli specifici segmenti di debitori assegnati, garantendone un forte
orientamento al risultato e all’incremento delle performance di recupero.
Il flusso operativo CRIF COL di gestione del credito
ATTIVITÀ DI FINE-TUNING
ISTITUTO
Invio pratiche a recupero
CRIF COL
Arricchimento e
normalizzazione
anagrafiche
1g.
Assegnazione
pratiche a
recuperatore
2gg.
30-45 gg.
Lettera
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Monitoraggio
Risultati
Azione
Phone
Collection
Field
Collection
primavera-estate 2011
Pubblicazione di CRIF
Cessione del Quinto dello Stipendio: accordo tra CRIF e ASSOFIN
per agevolare la contribuzione e l’accesso alle informazioni del SIC EURISC. Per le Associate Assofin
benefici in ottica di valutazione completa dei richiedenti credito in linea con la Direttiva CCD e di riduzione dei rischi di frode.
L’andamento della cessione del quinto dello stipendio
in Italia si contestualizza nel più ampio quadro
del mercato del credito al consumo. Dalle ultime
rilevazioni dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio
Assofin, CRIF e Prometeia, nel primo semestre
2010 il mercato del credito al consumo è risultato
in contrazione (-4,8%) rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente, e anche i dati aggiornati a
settembre 2010 confermano il trend di riduzione delle
erogazioni (-5,1% nei primi nove mesi).
Per quanto riguarda lo specifico della cessione del
quinto dello stipendio/pensione, le erogazioni hanno
proseguito il trend in peggioramento, cominciato a
partire dal secondo semestre 2009, che ha portato
per la prima volta a una netta contrazione dei volumi
erogati (-13,4% nei primi nove mesi del 2010).
La cessione del quinto ha le caratteristiche per
essere un prodotto appetibile e alla portata di
un’ampia fetta di consumatori. A prescindere dalle
fragilità e dagli impatti congiunturali che tuttora
caratterizzano l’attuale scenario del mercato del
credito alle famiglie nel suo complesso, la cessione
del quinto sconta fattori specifici che ne frenano
lo sviluppo, inerenti la struttura del processo di
erogazione e in particolare i tempi di istruttoria
elevati con una notevole quantità di pratiche
burocratiche da gestire.
CRIF ha stretto un accordo di collaborazione
con Assofin per agevolare la contribuzione e
l’interrogazione delle informazioni su questa
forma di finanziamento da parte delle società
associate Assofin all’interno di EURISC - il
Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF.
Con la contribuzione a EURISC, il SIC di CRIF,
delle informazioni sulle operazioni di cessione del
quinto le società finanziarie potranno accedere
al profilo creditizio completo del richiedente
un finanziamento ed effettuare una più precisa
valutazione, anche relativamente al rapporto ratareddito e alle sue effettive capacità di rimborso.
Ciò permette quindi, in ottica di Credito
Responsabile, di intercettare e gestire un’eventuale
eccessiva esposizione creditizia come richiesto
anche dalla recente normativa sul Credito ai
Consumatori, Direttiva 2008/48/CE.
Nelle fasi di erogazione e gestione del credito le
informazioni dei Sistemi di Informazioni Creditizie
sono indispensabili. EURISC, il SIC più completo
e affidabile presente in Italia, con 77.000.000 di
posizioni creditizie - di cui 8.000.000 relative a
imprese - è l’unico SIC che raccoglie informazioni
sul comportamento di pagamento e sul livello di
indebitamento non solo dei consumatori, ma anche
delle imprese italiane, mettendo inoltre a fattor
comune dati di provenienza bancaria e finanziaria.
L’accesso a EURISC consente un’analisi a 360
gradi integrando il processo di valutazione per
la concessione della cessione del quinto con
informazioni riguardanti innanzi tutto l’azienda
datrice di lavoro (solvibilità dell’azienda privata e
suo attuale stato di indebitamento verso banche e
finanziarie), ma anche il dipendente richiedente il
finanziamento (in particolare per ciò che concerne
l’eventuale presenza di altre recenti richieste di
cessione del quinto e di anticipi, che potrebbero
denotare un comportamento fraudolento o
di credit shopping).
CRIF propone un innovativo sistema di
informazioni specifico sul datore di lavoro
che permette di condividere i dati sugli incidenti
acclarati, controllare il credit shopping e più in
generale mettere a fattor comune gli elementi
specifici sull’azienda che possono costruire una
base storica di conoscenze in grado di evidenziare
comportamenti anomali o sospetti. Viene così
definita una soluzione informativa con focus
specializzato sulle aziende, per la Cessione del
Quinto, che prevede la presenza storica delle
richieste di credito effettuate e la contribuzione
dei relativi esiti sull’erogazione effettuate. Sarà
così possibile per l’azienda di credito disporre di
tutte le informazioni utili all’interno del processo di
valutazione, come per esempio:
•il numero di richieste di credito per contratti di
Cessione del Quinto presenti per una specifica
azienda, a livello complessivo e anche solo per
uno specifico arco temporale, oppure l’eventualità
di sinistri, frodi, concentrazioni di richieste;
•la storia dei finanziamenti erogati accorpati a
livello aziendale.
Quali sono i vantaggi per l’azienda di credito?
Dal sistema elaborato di network informativo i
vantaggi sono molteplici:
•diminuzione negli impatti tecnico-organizzativo;
•capitalizzazione dell’informazione;
•mitigazione complessiva del rischio assunto, con
ripercussioni virtuose sul circuito di assicurazione
del credito e sulla competitività dell’offerta
dell’istituto.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Flashnews
CRIF FINANCE MEETING, 6 ottobre 2011
Il CRIF Finance Meeting 2011 è il primo evento organizzato
da CRIF per riunire gli oltre 800 clienti del mercato finance
(banche, confidi, società finanziarie, mediatori creditizi)
nella principale community italiana del credito. Partecipa
attivamente alla realizzazione dell’incontro: proponi subito
i temi che vorresti venissero approfonditi scrivendo a
[email protected]. Valuteremo insieme le novità
normative, i trend del mercato e le soluzioni di ultima
generazione per alimentare il tuo business, perché credito,
liquidità, capitalizzazione e marketing non siano più
un rompicapo.
SAVE THE DATE: 6 ottobre, 2011 - Bologna, Hotel Carlton
Responsible Lending: CRIF realizza uno studio originale insieme a EFMA
Il recepimento nei Paesi europei della Direttiva sul Credito al Consumo, i principali trend sul mercato del credito al dettaglio
e le best practice per prevenire il sovra-indebitamento della clientela retail. Questi i temi analizzati nello studio sul
“Responsible Lending”, originale e innovativo, che CRIF ha realizzato insieme a EFMA e focus dell’intervento di Simone
Capecchi, Director, Corporate Offer Italy & Western Europe di CRIF, e di Marco Salemi, Director Research & Innovation di
CRIF Decision Solutions, al convegno EFMA 2011: Consumer Finance. Moving forward in new direction (Parigi, 16 e 17
giugno). L’analisi si fonda sui risultati di una survey che ha coinvolto oltre 300 player europei e su alcune interviste dirette a
referenti delle principali aziende di credito continentali.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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sintesi
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primavera - estate 2011
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di Bologna N. 7538 del
21/04/2005
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