Rassegna Stampa Circolo PD L`Unione Sarda 25

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Rassegna Stampa Circolo PD
L’Unione Sarda 25 novembre 2014
Quartu Sant’Elena
Viale Colombo, i lavori slitteranno di un giorno
Domani c'è il mercato, IsGas ci ripensa: poserà l'asfalto da giovedì
I lavori per riasfaltare viale Colombo dureranno fino al 12 dicembre, alta stagione per regali di Natale,
acquisti vari e cinepanettoni.
LA NOVITÀ Ma c'è una novità: l'IsGas ha fatto sapere che inizieranno giovedì e non più domani, com'era
previsto in origine, nel tratto tra piazza Santa Maria e via Salieri. I cartelli con l'avviso dell'apertura del
cantiere - per ripristinare la strada dopo i tagli dovuti al posizionamento della rete del gas - e l'eventuale
segnaletica della viabilità alternativa dovrebbero essere sistemati oggi. Lo conferma il responsabile della
società, Giuseppe Deroma: «Faremo slittare i lavori di un giorno per una questione di buonsenso, visto che
nelle vicinanze domani si svolge il mercatino», riferisce. «Quanto alla durata, l'eventuale conclusione
anticipata dipenderà dalla situazione meteoclimatica». Ma nella strada dei negozi storici (alcuni sono aperti
anche da quarant'anni) non hanno da lagnarsi soltanto per i lampioni (guasti) rimossi e mai sostituiti.
TIMORE Per ora c'è soltanto timore: «Speriamo che non ci portino via la chance di lavorare in prossimità
delle feste», dice Giuseppe Cabras, operatore di un'azienda che da trent'anni nel settore florovivaistico. «La
crisi è pesante, si sarebbe potuto scegliere un altro periodo per posare l'asfalto. E il Comune avrebbe
potuto coinvolgere cittadini e negozianti per trovare una soluzione». Molti, infatti, neppure sanno che
presto viale Colombo (ri)diventerà cantiere. Lo ignorano senz'altro Giovanni Farci e Raimondo Floris,
pensionati, che attendono l'ora di pranzo seduti in una panchina della piazzetta di via Paganini: «Ma che
l'asfalto debba essere ripristinato è un dato di fatto, purché non si creino troppi disagi a cittadini e
attività».
PERPLESSITÀ È giusto che i lavori vengano realizzati al più presto anche secondo Carla Stagi, che per
quarant'anni è stata titolare di un negozio di giocattoli: «Spero che il Comune faccia eseguire le opere in
tempi accettabili perché, va detto, non ci sono grandi alternative viarie a viale Colombo. E poi, spero anche
che gli esercenti della zona, alcuni ormai storici, non vengano dimenticati come nel caso dei lampioni
rimossi per guasto e mai più rimpiazzati, o per le luminarie: ogni Santo Natale, abbelliscono solo il primo
tratto del viale». Riccardo Soro, dal bancone della tabaccheria, auspica che «i lavori vengano effettuati a
tratti, lasciando carrabile almeno metà sede stradale». Altrimenti sarà la fine, almeno per Maurizio Climan
e Giacomo Pili, dipendenti del negozio accanto: «È ridicolo come in città vengono gestiti questi cantieri»,
sentenziano. «Quartu non è un paese: in tutta Europa interventi con ricadute simili sulla collettività
vengono eseguiti di notte. Qui no: perché?».
Lorenzo Piras
@lorenzopiras71
Incrocio a rischio Postino travolto in via Cagliari
Proteste: «Ora i dissuasori»
Ancora un incidente in via Cagliari, nell'incrocio con via Cimabue, già teatro dello scontro tra un'auto e un
escavatore qualche giorno fa.
Questa volta a farne le spese è stato un portalettere: mentre percorreva via Cagliari a bordo dello scooter
delle Poste, è stato travolto da un veicolo che arrivava da via Cimabue e non avrebbe rispettato lo stop. Il
postino, dolorante a una gamba a causa della rovinosa caduta, è stato soccorso e trasportato con
l'ambulanza in ospedale per ulteriori controlli mentre, sul luogo dell'incidente, operavano i vigili urbani per i
rilievi di rito. L'investitore, Marco Loi, mortificato per l'accaduto, spiega: «La strada è completamente
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transennata, pensavo che quel tratto fosse chiuso, mi sono fatto ingannare dal colore delle transenne. Mi
sembrava una linea arancione continua. Invece, proprio in pieno incrocio, c'è un piccolo varco di passaggio.
Non mi aspettavo che sbucasse lo scooter del portalettere, mi dispiace molto e spero non abbia riportato
gravi danni. Per fortuna andavo piano proprio a causa delle transenne». Monta la protesta anche tra i
residenti della zona. Marco Floris esprime così il suo disappunto: «In questo incrocio gli incidenti non si
contano più. Abbiamo più volte chiesto provvedimenti al Comune ma ancora non è stato fatto niente. Il
traffico in via Cagliari non è mai stato di queste proporzioni, urge la sistemazione di dissuasori prima che
possa accadere qualcosa di più grave».
Paolo Melis
Un aiuto alle società dilettantistiche
Ecco 60 mila euro per la stagione sportiva 2011/2012
Sessantamila euro a sostegno dell'attività svolta nella stagione agonistica 2011/2012 dalle 39 società
sportive dilettantistiche operanti nel territorio. Il contributo concesso va da un massimo di 7 mila euro
assegnati all'Antonianum basket a un minimo di 129 euro al Quartu 2000. Alla Polisportiva Santo Stefano
sono andati 1.954 euro, alla Tespiense 3.300 euro, alla Ferrini Calcio 2.800 euro, alla Ferrini Basket 3.200
euro. Alla Asd Sant'Elena 975 euro, allo Sporting club Tennis 3.100 euro, al “Sa Tanca golf club” 291 euro.
E ancora 3.300 euro alla Asd Ritmica 2000, 976 euro alla società “Il gabbiano”, 1.300 euro al Costa di Sopra,
294 euro al “Pianeta mare for casting”, 170 euro a “Le aquile”, 318 euro al Tennis tavolo Quartu, 1.600 euro
al Circolo damistico, 876 euro alla Asd Taekwondo, 1.560 euro al Flumini, 788 euro alla Sardinia monunatin
bike, 1.400 euro alla “Happy dance”, 3.500 euro alla Asd Basket disabili, 1.900 euro alla Sandalium, 550
euro allo Yacht club, 500 euro al club Kanazawa di karate, 1.300 alla scuola di ginnastica Quartu, 875 euro
alla Full time, 1.025 euro a Is Arenas, 420 euro alla Asd Quartu, 1.300 euro al Tempio di Shaolin, 2.600 euro
alla Acs Grazia Deledda, 3.149 euro al Basket Quartu, 413 euro all'Agorà, 2.300 euro alla Janas volley.
Antonio Serreli
Monserrato
Pitbull quasi sbranato durante un combattimento
Recuperato dalla Polizia stradale e ricoverato nel canile
Il sospetto è da shock: combattimenti clandestini di cani nel Cagliaritano. Per scommessa o per un malsano
senso di balentia, non è dato saperlo. C'è un punto di partenza per arrivare alla verità: nel canile Shardana
tra Monserrato e Selargius qualche giorno fa è stato portato un pitbull in condizioni disperate. Quasi
sbranato da un altro cane e abbandonato dal “padrone”. Non ha ancora un nome, ma si salverà: «Grazie
alla sua tempra», rivela Salvatore Magliani, titolare del canile che recupera e segue i randagi di diverse
cittadine dell'Hinterland, Monserrato compreso.
SALVATO Lo ha recuperato la polizia stradale venerdì sulla 554 all'altezza di Quartu. Esausto, moribondo. Il
pitbull, con la zampa anteriore quasi staccata dal resto del corpo, si è abbandonato alle cure della
veterinaria Carla Cortis, «con un atteggiamento nei nostri confronti commovente», racconta Magliani.
LE FERITE Ieri l'operazione per ripulire la necrosi della parte lacerata. Che sia stato ferito in un
combattimento tra cani è più di un'ipotesi. «Ma per avere una verifica bisognerà aspettare a quando starà
bene e sarà messo in relazione con altri cani», dice Magliani. Che ha pochi dubbi: «Sì, si svolgono ancora
combattimenti organizzati con tanto di scommesse». Potrebbe essere questo un pitbull guerriero, razza
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prediletta dai malavitosi.
IL GATTINO Nel canile quotidianamente arrivano animali salvati. «La squadra di vigili di Monserrato del
comandante Massimiliano Zurru è molto attenta e sensibile alla causa», dice Magliana. L'ultimo episodio
venerdì, quando la municipale ha bloccato il traffico di via Giulio Cesare per soccorrere un gattino investito.
«Ha il bacino rotto. Lo cureremo e lo daremo in adozione».
I NUMERI Nel 2014 a Monserrato sono stati affidati 23 cani, 11 restituiti ai padroni, 69 aspettano ancora
una sistemazione. «Le adozioni sono state da record, grazie anche a tutte le iniziative», svela il titolare di
Shardana. Accogliere le scolaresche sta aiutando a sensibilizzare. «Capita che i bimbi tornino la sera con i
genitori per adottare qualche cucciolo». A volte accadono i miracoli. «Un bimbo autistico ha iniziato a
interagire felice con un cane del nostro staff: le maestre si sono messe a piangere». Nel frattempo entra
nell'ufficio Sonia, giovanissima addestratrice, con un cucciolo a macchie bianche e nere: «È stato
abbandonato in un cassonetto a Dolianova, aveva ancora il cordone ombelicale. Ha solo bisogno di tanto
amore». Anche lui ce la farà.
Virginia Saba
Selargius
Felleca rompe il suo silenzio:
«In Aula non parlo ma lavoro»
L'esponente dei Riformatori non ha mai preso la parola in Consiglio
«Prendere il microfono giusto per mettermi in mostra non mi piace. Lo lascio fare ad altri». Un passato
nella serie D del calcio isolano, il presente diviso tra un ruolo da manager della ThyssenKrupp e una sedia fantasma - tra i banchi della maggioranza. Roberto Felleca, eletto con i Riformatori, in Consiglio non si sente
mai. Tanto che qualcuno lo chiama “signor sì”, altri “la mano”. Il suo silenzio costa 27 euro lordi a seduta. E
in due anni e mezzo poco meno di 2.200 euro.
Ha qualcosa da dire in sua discolpa?
«Ho molto da imparare ma niente da rimproverarmi. Preferisco ascoltare piuttosto che parlare a vanvera».
Esistono le vie di mezzo.
«Certo, infatti a volte intervengo».
In sei mesi di Consiglio non ha aperto bocca.
«In Commissione parlo».
L'Aula la mette in soggezione?
«Assolutamente no, se non ho niente da dire preferisco non intervenire».
Crede che i suoi elettori l'abbiano votata per star zitto?
«Mi hanno scelto perché sono una persona seria, affidabile e corretta».
Ogni tanto sarebbe bello sentire anche la sua voce.
«Le parole contano poco, l'importante sono i fatti».
Frase fatta.
«In Consiglio ci sono alcuni colleghi che parlano molto e lavorano poco. Io faccio il contrario».
Nomi?
«Non sta a me farli. Gli interessati sanno che mi riferisco a loro».
Sono in maggioranza o in opposizione?
«Da entrambe le parti».
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Si dia un voto come politico.
«Da uno a dieci?».
Come preferisce.
«Due anni e mezzo fa mi sarei dato uno, non conoscevo neanche la terminologia politica. Adesso penso di
aver raggiunto la sufficienza e di dare il mio piccolo contributo».
Silenzioso.
«Non pubblicizzo ciò che faccio».
Ultima proposta fatta?
«Incentivare gli imprenditori a dare in appalto le concessioni degli impianti sportivi. La privatizzazione è
l'unico modo per sopravvivere alla crisi».
Manager e imprenditore. Ma la politica le interessa davvero?
«Certo, ma per ora mi appassiona di più fare il manager»
Chi sarà il prossimo sindaco?
«La sfida sarà tra Fabrizio Canetto e Gigi Concu».
Chi voterebbe?
«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Sono tutti e due validi e competenti».
Sara Marci
Raid notturno nelle scuole: denunciati due ragazzi
Sorpresi mentre tentavano di compiere un furto nel caseggiato scolastico che ospita la scuola primaria, in
via Roma, due ragazzi sono stati denunciati in stato di libertà dai carabinieri con l'accusa di tentato furto
aggravato. Sotto accusa è finito anche un minorenne, accusato di recente di un altro furto messo a segno in
un'altra scuola cittadina.
Il fatto è accaduto durante la notte tra domenica e ieri: due giovani, M. E., 17 anni, e M. S., di 18, hanno
scavalcato il muro di cinta della scuola e, dopo aver forzato un infisso, sono riusciti a entrare all'interno del
caseggiato. I loro movimenti sono stati seguiti attimo per attimo attraverso le telecamere dalla società che
gestisce l'impianto di videosorveglianza di cui è dotata la scuola (la Sicurtecnica). Sono stati così messi in
allarme i carabinieri della stazione, arrivati prontamente a scuola: i due ragazzi sono stati bloccati,
accompagnati in caserma e poi denunciati a piede libero.
Assemini
Centinaia di tetti in eternit, finiti i fondi per sostituirli
Il Comune: «Vorremmo stanziare 200mila euro l'anno per le case»
Assemini non è solo la città della ceramica, ma anche dell'amianto. Le coperture di eternit fanno ormai
parte del paesaggio urbano e pochi possono permettersi di eliminare quel materiale cancerogeno.
NIENTE CONTRIBUTI «Purtroppo non ci sono più incentivi e accollarsi tutte le spese sarebbe troppo
pesante», lamenta Felice Girau, che in via Carmine ha 400 metri quadri di coperture in cemento-amianto:
«In passato ho usufruito di un contributo di cinquemila euro, se ora ci fosse un'iniziativa analoga sarei
pronto a sacrifici pur di risolvere il problema una volta per tutte e far sparire questi tetti di amianto». Ma i
soldi non ci sono più: il contributo arrivava dalla Provincia che si occupava delle graduatorie e
dell'assegnazione di fondi appositi messi a disposizione dalla Regione.
L'ULTIMO BANDO «Per l'ultimo bando abbiamo ricevuto richieste per oltre un milione di euro e i contributi
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concessi sono stati meno della metà», spiega Ivana Dettori, responsabile del settore Bonifiche della
Provincia, «abbiamo dovuto coprire anche le spese per gli interventi al Poetto. Dalla Regione ci hanno
comunicato che ci saranno altri stanziamenti nella Finanziaria, ma non ne conosciamo ancora l'entità». I
soldi erogati dalla Provincia sono riservati ai costi di rimozione e smaltimento delle coperture di amianto,
ma non aiutano i privati a ricostruirsi il tetto e in pochi possono permettersi costi così elevati. A fronte delle
centinaia di tetti di eternit che colorano di grigio il cuore di Assemini, nel 2010 solo 24 residenti erano
entrati nella graduatoria della Provincia per i contributi.
AMIANTO COMUNALE A un anno e mezzo dall'indizione della gara per la bonifica dell'amianto dagli uffici
pubblici, dopo due distinte gare, il Comune nei giorni scorsi ha affidato all'Ecoserdiana un intervento da 11
mila euro per la rimozione di alcuni serbatoi di cemento-amianto dal Palazzo civico e da alcune scuole. «Per
il 2015 e il 2016 vorremmo stanziare 200 mila euro l'anno per contributi a fondo perduto, volti alla
riqualificazione degli immobili», spiega l'assessore comunale all'Ambiente, Gianluca Mandas: «Potranno
essere sfruttati per la sostituzione delle coperture in amianto, ma anche per rifare le facciate». Un altro
incentivo per l'eliminazione dei tetti di eternit è contenuto nel pacchetto del Piano urbanistico comunale.
«Abbiamo previsto un incentivo volumetrico per chi sostituisce il tetto di amianto», aggiunge Mandas. In
pratica, chi smantellerà e smaltirà la copertura malata, potrà aumentare le cubature.
Marcello Zasso
Sestu
Con venti abitanti in più, Sestu sorpassa Monserrato
Lo ha certificato il servizio di rilevamento demografico dell'Istat
Almeno sulla carta il sorpasso c'è già stato: Sestu conta ormai 20376 residenti, mentre Monserrato ne
indica 20356. A certificarlo è l'Istat, col servizio Geodemo, il sistema di rilevazione periodico dei dati
demografici delle città italiane. Ormai da qualche anno, i due centri confinanti sono protagonisti di un testa
a testa, separati da una manciata di abitanti.
UN TESTA A TESTA Ma il primo sorpasso della storia registrato dall'Istituto nazionale di statistica potrebbe
già essere ribaltato tra qualche settimana, nella rilevazione di fine anno: ieri mattina, infatti, l'Ufficio
anagrafe monserratino comunicava - per bocca del sindaco Gianni Argiolas - di aver raggiunto i 20632
residenti, mentre quello sestese era fermo a 20597. La fotografia Istat svela che a Sestu gli uomini superano
le donne (10214 contro 10162), mentre tra i cugini monserratini la proporzione è ribaltata (9734 contro
10622). Curiosità? Anche gli stranieri si equivalgono: 272 a Monserrato, 276 a Sestu.
IL BOOM DEMOGRAFICO L'elemento che divide in maniera evidente i due centri vicini è l'impennata
demografica registrata da Sestu, con poche analogie in tutta l'Isola: nel 2001 l'ex frazione di Cagliari contava
20829 abitanti, mentre dieci anni dopo era scesa a 20449. Negli stessi anni, invece, la popolazione sestese è
cresciuta da 15.233 a 19.893, raddoppiando - di fatto - la propria popolazione in meno di trent'anni.
I RICORDI Un boom che ha portato con sé ricchezza, ma anche disagi e problemi. «Prima ci si conosceva
tutti» ricorda Giorgio Piras, 62 anni, «ora la città ha cambiato volto e, spesso, non ci si parla nemmeno tra
persone dello stesso palazzo. In più si sono moltiplicate le automobili, mentre le strade in centro sono
rimaste quelle d'un tempo». Dello stesso avviso Stefano Mereu, 63 anni: «Quando ero ragazzo noi eravamo
un paese» sorride, «spesso si andava a Monserrato in bicicletta, perché era già una cittadina. Ora non c'è
più alcuna differenza».
I PROBLEMI «Sestu è cambiata nel decennio 1995-2005» spiega il vicesindaco Sergio Cardia, assessore
all'Urbanistica, «senza un Puc sono nati tre quartieri (Dedalo, Cortexandra e Ateneo) con 5 mila abitanti.
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Quando da paese stavamo diventando città non c'è stata una progettazione dei servizi: viabilità, fogne,
illuminazione e verde. Col nostro Puc abbiamo cercato a riposizionare gli spazi, provando a recuperare il
ritardo».
Francesco Pinna
Capoterra
La minoranza sempre più forte: «Dessì ci ascolti»
La richiesta
A dettare le regole è ormai l'opposizione, diventata un tutt'uno con una parte della maggioranza. Lo ha
dimostrato anche durante l'ultimo Consiglio comunale in cui si doveva scegliere il nuovo presidente della
Commissione ai lavori pubblici. La vecchia maggioranza aveva individuato come candidato Giorgio
Marongiu, costretto alle dimissioni da presidente dell'Assemblea appena un mese fa, mentre la nuova
compagine politica aveva scelto Giuseppe Fiume. A spuntarla è stato quest'ultimo per 11 voti a 9. Una
sconfitta che acuisce un periodo politico davvero da dimenticare per l'ex sindaco.
«La maggioranza che ha vinto in maniera netta le scorse elezioni non esiste più - dice Gigi Frau, consigliere
di minoranza - la nomina di Fiume come presidente della Commissione ai lavori pubblici lo conferma. Il
sindaco deve cominciare a prendere in considerazione anche l'opposizione nelle scelte programmatiche da
prendere nel prossimo anno e mezzo di legislatura, del resto se ha i numeri per poter proseguire il suo
mandato lo deve anche a noi». In un Consiglio comunale dove la differenza tra maggioranza e minoranza
non è più così netta, Silvano Corda aspetta che il sindaco sciolga le ultime riserve per la nomina della nuova
Giunta. «Non ci resta che aspettare - dice Corda - i suoi piani non sono ancora chiari, non è escluso un
coinvolgimento della minoranza per portar avanti temi importanti per il paese come il Piano urbanistico
comunale, o il decollo della zona Pip ferma al palo da troppo tempo. La nomina di Fiume non è una
sorpresa».
Ivan Murgana