Anziani e studenti: coinquilini speciali

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Anziani e studenti: coinquilini speciali
Anziani e studenti:
«coinquilini speciali»
L'esperienza di Casa alla Vela della cooperativa Sad. Tra «vecchi» che insegnano
la Divina Commedia e giovani che distribuiscono abbracci a chi è giù di morale
potrebbe diventare molto più
comune di quanto si possa penLuigia Zanchetta, 95 anni, mila- sare. Non solo per i vantaggi loginese della Bovisa, una vita da stici, organizzativi ed economici
istitutrice in famiglie di indu- che ne derivano, ma anche per
striali come i Falk, si diletta a rac- la sperimentazione di un luogo
contare la Divina Commedia. nuovo dove mettere in comune,
«Le cose si dimenticano - dice - ciascuno per la sua parte, la proma quando si è vecchi rispunta- pria esperienza, le proprie conono». Tra le sue coinquiline c'è scenze e la propria umanità. Al
Clara, giovane studentessa fuori piano terra e al primo vivono gli
sede che viene da Mazara del anziani, al terzo gli studenti, tre
Vallo: «Mi trovo bene con lei», ragazzi e tre ragazze. Ognuno ha
continua. «La chiamo Scorpione la sua stanza, arredata come gli
perché è piccola, scura e piena pare, poi ci sono i luoghi comudi capelli». Valeria, piemontese, ni, dove incontrarsi e passare
ha scelto la facoltà di ingegneria del tempo assieme, in assoluta liambientale di Mesiano: «Mi pia- bertà. «E come una grande famiceva l'idea di venire da Ivrea a glia», dice Valeria. «Ogni tanto ci
Trento per trovare una seconda parliamo anche dal terrazzo.
famiglia, con tante persone an- L'altro giorno Irma era in giardiziane che ti fanno un po' da non- no: mi ha detto che era giù di
ni. L'altro giorno Olga mi ha in- morale. "Scendo e ti abbraccio",
terrogato per un'ora sulla raccol- le ho risposto». Una "terapia"
ta differenziata. Luigia invece, che «funziona per loro ma anche fa la sarta, ha voluto una del- che per noi».
le nostre gonne per studiarsela e
Casa alla Vela è un'alternativa
ha anche fatto l'orlo a quella di all'assistenza domiciliare, che
Clara».
«va bene finché la persona è in
Cinque anziane, due assisten- grado di gestirsi anche la notte»,
ti e sei studenti universitari sotto spiega la presidente di Sad, Dalo stesso tetto. La "Casa alla Ve- niela Bottura. «Quando cominla" della cooperativa Sad è una cia a subentrare la paura della
famiglia allargata del nuovo mil- solitudine, ma non sei "da casa
lennio, quello che vede i di riposo" perché in grado di
"vecchi" moltiplicarsi in manie- condurre la tua vita a casa, quera esponenziale e i giovani fati- sta soluzione è l'ideale. Nella
care sempre di più a trovare un Rsa si è soggetti a un invecchiaalloggio, un lavoro, un loro po- mento precoce e si tende a lasto nel mondo. Un'esperienza sciarsi andare. Qui invece il ralpilota di una forma di conviven- lentamento dell'invecchiamenza inedita oggi, ma che in futuro to è evidente, perché la persona
di Luca Marognoli
è continuamente stimolata, si
rende utile e ha una prospettiva
davanti. La testa è tutto...».
Silvana Degasperi sta preparando delle poesie per il primo
compleanno della casa, che si festeggerà a breve. Da ragazza ha
lavorato come ragioniera in uno
studio associato, poi è diventata
casalinga. «Qui mi trovo benissimo, sono servita e riverita», dice.
«La domenica, quando le nostre
assistenti, "molto pazienti" e
brave, sono di riposo, vengono a
farci compagnia gli studenti.
Con loro parlo di scuola, di politica, di tutto...». Durante la settimana, nel pomeriggio, vengono
organizzate attività manuali, teatrali, di giardinaggio, o passeggiate. C'è una coordinatrice, Isabella, che tiene lefiladi un gruppo di venti volontari. La domenica il parroco, don Davide, viene
a celebrare la messa. «La casa è
aperta a tutti e la comunità può
partecipare a questi momenti»,
spiega Bottura. C'è spazio anche
per la creatività delle ospiti: Silvana fa degli ottimi ossobuchi,
Luigina il pane. Luigia invece intrattiene tutti con i racconti dei
"vip" incontrati in Toscana: da
Virna Lisi («le facevo la frittata»)
a Walter Chiari («si divertiva a
farmi arrabbiare»), fino a Lady
Diana («dolce, sensibile e di
un'affettuosità incantevole con i
bambini»).
Olga Montagnier, 91 anni, nata a Musile di Piave ma prove-
niente da Merano, ha il figlio a
Trento. È stato lui a proporle
questa soluzione abitativa. «È la
saggia del gruppo, una persona
squisita», la presenta Daniela
Bottura. Lei, un passato da impiegata allo stato civile, sorride:
«I ragazzi? Sono molto simpatici: ci fanno anche il tè e la merenda. Parliamo spesso dei loro
studi».
Per Luigina Figliolo, la più giovane con i suoi 81 anni, nata a
Matera e sposata con un trentino di Capriana, è venuto naturale scegliere la Casa alla Vela do-
po avere frequentato per due an- ora è capitato che sia lei a benefini il centro diurno Sad, che ha ciare delle attente cure delle assisede a Mattarello. «Sono stata la stenti. «È il nostro Pierino», ride
prima a prenotarmi», racconta Daniela Bottura. «Alterna girelfiera. «I mieifigliabitano in Sviz- lo, bastone e poi pistaaa». «Sì, sozera. La sera ero sempre sola e no quella che non sta mai ferma.
anche la mattina facevo fatica, E non sono capace di stare sola»,
così sono venuta qui. Ma quan- dice lei. Ha avuto un'esperienza
do ho voglia di uscire, al centro negativa con una badante. «Qui
ci vado lo stesso: mi piace balla- mi trovo molto meglio», dice.
re». In estate si è anche dedicata
La retta è persino di poco infeall'orto, assieme a Lorenzo, un riore a quella di una Rsa. Peccavolontario di 16 anni.
to solo che di luoghi come questi
Irma Fontanari, 89 anni, per- ce ne siano ancora pochi. «Io per
ginese, è stata infermiera: «Ho sicurezza - dice la presidente
fatto le notti tante volte», ti rac- Bottura - il mio posto l'ho già
conta. La ruota della vita gira e prenotato».