senegal dakar bissau

Transcript

senegal dakar bissau
SENEGAL
DAKAR BISSAU
1° giorno
Dakar
Arrivo a Dakar, assistenza e trasferimento in hotel.
Pernottamento all’hotel Teranga Pulman (Gruppo ACCOR), standard internazionale.
2° giorno
Propaggini Sahariane
Partenza mattutina per la visita del centro di Dakar, vivace e grande metropoli africana che fu il
centro intellettuale e culturale dell’Africa Occidentale Francese. Di quest’epoca restano il palazzo
della presidenza, il museo dell’IFAN (Institut Francais d’Afrique Noire) bel edificio stile coloniale
che raccoglie una
importante raccolta di oggetti d’arte Africana, provenienti da tutto il continente. Alla sua apertura il
museo fu diretto da Theodor Monod, grande esperto del Sahara e fine africanista. Dopo
l’indipendenza la sigla IFAN rimase ma il nome divenne Institut Fondamental d’Afrique Noire.
Pranzo al ristorante e continuazione in pulmino per il deserto di Lampoul. Ai limiti delle dune un
veicolo 4x4 ci attenderà per raggiungere il nostro campo. Cena e pernottamento nelle confortevoli
grandi tende di un campo fisso il Lodge di Lampoul. Danze locali.
3° giorno
Fra storia e ornitologia
Partenza mattutina per una regione ai confini della Mauritania. Scopriremo un isolato ecosistema
umido, circoscritto a nord dalle dune del Sahara e a sud dalle aride savane Saheliane. Il Parco di
Djoudj, “oasi naturale” composta da centinaia di chilometri parzialmente inondati, è abitata da
milioni di uccelli sia s stanziali sia migratori che qui nidificano. Questo “paradiso umido” ai confini
del deserto ha la più grande concentrazione di pellicani mai registrata. Vi s’incontrano anche
numerose specie di gru, aironi, cicogne. Un’escursione in barca ci permetterà di avvicinare grandi
varani e con un po’ di fortuna anche qualche coccodrillo. Pranzo al lodge del parco e continuazione
per San Louis, una cittadina che per la sua storia, per le sue atmosfere coloniali e per la sua vivacità
merita un capitolo a parte. Saint Louis a ridosso dell’estuario del fiume Senegal fu un avamposto
della penetrazione coloniale francese. Dal fiume affluivano spezie, schiavi, oro, gomma arabica. La
cittadina è edificata su due grandi isole fra fiume ed oceano. Grazie a questa situazione climatica
ventilata e favorevole, la presenza permanente di mercanti europei fu costante ancor prima
dell’epoca coloniale. Sant Louis fu la capitale dell’Africa Occidentale Francese e divenne lo scalo
principale dell’Aeropostale, in questa cittadina era di casa Saint Exupéry pioniere dell’aviazione e
grande scrittore (Il piccolo Principe, Volo di notte, La terra degli uomini). Il modo migliore per
scoprire la città, le sue viuzze coloniali, i quartieri dei pescatori è in calesse, mezzo di trasporto in
voga presso la popolazione Cena e pernottamento all’hotel “Residence” che sa sapientemente
miscelare confort e belle atmosfere coloniali (o hotel similare).
4° giorno
Universo nomade
Partenza in direzione delle regioni aride del deserto del Ferlo. Pranzo presso un piccolo ristorante
ed in seguito partiremo, abbandonando la strada asfaltata, alla ricerca delle steppe dove
nomadizzano le grandi mandrie di Zebù dei nomadi Peul.
I Peul sono i più grandi allevatori dell’Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal
Senegal al Tchad. Eredi di una storia millenaria ancora poco conosciuta , si dividono in numerose
tribù sia nomadi sia sedentarie. I Peul, che possiedono una grande diversità di tradizioni, si
riconoscono tutti nel comune culto della bellezza, che peraltro ben si addice ai loro fini lineamenti
nilotici. La nostra meta sarà una minuscola struttura alberghiera gestita dalla popolazione locale.
Composta da simpatiche capanne, semplicemente arredate con letti e zanzariere e munite di
spartani ma puliti servizi e docce individuali, sarà la nostra base per visitare villaggi e accampamenti
circostanti. La sera, potremmo assistere al ritorno degli armenti e, se lo vorremo, partecipare alla
mungitura
5° giorno
Tuba e la confraternita dei Muridi
L’arrivo di un gruppo di viaggiatori occidentali è un avvenimento inconsueto presso la città sacra di
Tuba: qui scopriremo il senso di ospitalità che caratterizza le grandi confraternite dell’Islam
Africano. A Tuba abitano circa 500.000 seguaci della confraternita dei Mouridi, la città sacra è uno
“stato nello stato”, l’autorità suprema è il Califfo discendente del fondatore Sufi Amhadou Bàmba
Mbake. Durante la loro festa, si stima che la città sacra venga visitata dai due ai quattro milioni di
pellegrini. A testimonianza della potenza di questa confraternita si sente spesso dire che “solo un
affiliato alla stessa può diventare presidente del Senegal”. Una cosa è certa: la grande importanza
sociale ed economica dei Mouridi, il loro attaccamento a una visione pacifica dell’Islam, la loro
“Africanità” sono il vero bastione che ha difeso e difende il Senegal dalla penetrazione di forme
estremiste di questa religione. Durante la visita saremo accompagnati da un appartenente alla
confraternita dei “Bay Fall”, una colorata e pacifica milizia al servizio dei Mouridi.
Tuba è una città sacra, per essere accettati bisognerà seguire alcune semplici regole: durante la
visita non è possibile fumare, portare vestiti provocanti, bere alcool ed ascoltare musica.
Rispetteremo queste regole e saremo ben accolti. I Mouridi sono fieri della loro città ed
apprezzeranno il nostro interesse a visitarla.
Lasceremo il perimetro sacro in direzione di Thies dove ci attenderà il nostro hotel. Camere con
bagno privato ed aria condizionata.
6° giorno
Navigare
Arrivo, in fine mattinata, al porto di Dakar dove lasceremo i nostri veicoli per imbarcarci sul traghetto
che ci condurrà all’isola di Goré.
L’isola, di fronte a Dakar, fu punto di raccolta degli schiavi destinati alle Americhe. Di quell’epoca
buia conserva ancora numerose vestigia. Oggi l’isola ha assunto una nuova dimensione: grazie al
suo clima sempre rinfrescato dalla brezza marina, alla storia, alla ben conservata architettura
dell’epoca, ai numerosi e simpatici ristorantini e boutiques, Gorè ha saputo trasformarsi in
apprezzata meta di escursione sia per i locali, sia per i viaggiatori, come noi, venuti da lontano.
Faremo ritorno al porto per imbarcarci sulla motonave “Aline Sitoe Diatta” che salperà in serata.
Cena presso il ristorante della nave e pernottamento in semplici ma pulite cabine con servizi.
7° giorno
Casamance, fuori dai sentieri battuti
Questo viaggio è caratterizzato da un continuo e graduale cambiamento di paesaggi, di climi, di
natura e di culture. Dopo la notte di navigazione, scopriremo il più grande dei cambiamenti: lasciato
l’oceano, risaliamo un largo corso d’acqua, il fiume Casamance. Immersi nella luce rosata
dell’alba, i pescatori in piroga ritireranno le reti e le nasse per aprirci il passaggio. I delfini ci
seguiranno festosi. Intorno a noi, ai limiti del fiume, scopriremo un nuovo paesaggio: quello
lussureggiante dei grandi alberi africani, delle foreste sacre dove con l’animismo sopravvivono le
forme più autoctone ed originali di religiosità di questo continente… La nostra navigazione terminerà
a Ziguinchor, i veicoli 4x4 ci attenderanno per portarci alla scoperta delle zone più incontaminate di
questa regione. Un percorso in fuori–pista fra spiagge e savane ci porterà alla scoperta di minuscoli
villaggi. Raggiungeremo in serata Cap Skirring, famosa per le sue spiagge.
Cena e pernottamento all’hotel “La Pailotte”: grandi e confortevoli bungalow circondati dalla
lussureggiante vegetazione che domina la spiaggia (o hotel similare).
8° giorno
I Re sacerdoti
Le architetture d’argilla dei Dioula della Casamance riflettono il senso di difesa tipico delle società
tribali egualitarie e acefale, spesso vittime dell’espansionismo delle etnie che invece hanno
espresso forme di organizzazione gerarchica. Le case a impluvio sono autentiche costruzioni
“fortificate”, dove l’armonia delle forme e la fusione dei materiali tradizionali (legno e argilla) ne
fanno un bell’esempio di “architettura sculturale”. Saremo ricevuti dal monarca di uno dei più
antichi reami Dioula della Casamance. Il Re appartiene alla categoria più tradizionale dei monarchi
africani, quella in cui oltre che capo politico della comunità ne è anche il leader magico-religioso, il
“grande sacerdote” che unisce poteri politici e spirituali. Sua Maestà ci riceverà attorniato dai
notabili. In qualità di guardiano ed erede delle tradizioni saprà, meglio di ogni altro, illustrarci la
storia del suo popolo. Avremo l’opportunità di accompagnarlo nella “foresta sacra” per assistere ai
riti e sacrifici propiziatori destinati a celebrare l’incontro.
Arrivo in serata a Ziguinchor, cena e pernottamento all’hotel Kadiandoumange, confortevolmente
situato presso il fiume Casamance, (o hotel similare).
9° giorno
Lamantini e popoli del Rio Cachungo
Partenza mattutina per la frontiera con la Guinea Bissau, (che prima dell’indipendenza era la
Guinea Portoghese).
Lasciata la strada, raggiungeremo una spiaggia dove potremo intravedere i Lamantini che
affioreranno per respirare lasciando apparire la punta del naso, il dorso incrostato di conchiglie e la
tipica coda.
Il Lamantino africano Trichechus senegalensis e un sirenide che vive nei fiumi e sulle coste
occidentali dell’Africa. Grande mammifero, munito di due seni e due remiganti simili a corte braccia,
con cui la femmina può tenere il piccolo durante l’allattamento, é considerato all’origine del mito
delle sirene (metà pesce e metà donna) e proprio come le mitiche sirene è (durante il periodo degli
accoppiamenti) in grado di emettere un suono simile al canto.
Considerato a rischio di estinzione, è uno degli animali più elusivi e di difficilissimo avvistamento.
Durante le ricerche sul terreno abbiamo individuato il luogo dove una fonte sotterranea crea una
polla d’acqua dolce nell’acqua salata di braccio di mare, in questo polla d’acqua dolce
sottomarina, vengo ad abbeverarsi i Lamantini (visto il carattere mobile ed elusivo di questi grandi
mammiferi, gli orari ed i luoghi dell’incontro potranno variare).
Lasciamo i veicoli per una pianeggiante camminata di circa sei chilometri che ci porterà attraverso
dighe d’argilla e sentieri, raggiungendo villaggi dove il turismo è sconosciuto. Incontreremo le tribù
Felupe e Baiote.
Queste popolazioni vivono all’interno di un ecosistema isolato, dedicandosi principalmente alla
coltivazione del riso attraverso l’uso di una complessa “tecnologia ancestrale”, che permette loro di
bonificare i terreni salini.
Continueremo a piedi tra lagune salate, terre piatte e campi di riso. All’orizzonte isolati grandi alberi
(Kapok e Baobab) offrono ombra a piccoli insediamenti umani.
Le abitazioni sono l’espressione di un’architettura africana unica: una grande piattaforma di terra
battuta fa da base a vaste capanne d’argilla circondate da una veranda. Un grande tetto di paglia
copre sia la capanna sia la veranda, nella parte superiore del tetto un’apertura simile ad un abbaino
è rivestita da un secondo minuscolo tetto. Le pareti di argilla, la veranda e i tetti sono supportati da
una complessa struttura di pali in legno di palma.
Le genti Felupe praticano antiche cerimonie e i gruppi iniziatici comprendono un potente clan di
sacerdotesse. Tutte le loro cerimonie sono annunciate dal suono di grandi tamburi sacri chiamati
“Bombolon”.
A bordo di una spaziosa canoa motorizzata ci inoltreremo nel labirinto di un’estesa foresta di
mangrovie. Solo l’esperienza del nostro marinaio locale ci permetterà di trovare la giusta via
attraverso la rete di canali naturali che si biforcano in centinaia di corsi differenti, per raggiungere il
Rio Cacheu. Ammireremo i pellicani bianchi (con i loro 10 kg di peso sono considerati tra gli uccelli
più pesanti), gli aironi goliath ( i più grandi di questa specie), le cicogne e i fenicotteri rosa.
I veicoli ci attenderanno nella letargica cittadina di Cacheu.
Cacheu fu porto Portoghese dal 1588, molto prima dell’epoca coloniale e guadagnò importanza
economica come centro della tratta negriera nel 17° e 18° secolo. Del passato commerciale rimane
un minuscolo forte, una serie di statue bronzee rappresentanti i primi navigatori e qualche edificio
dell’epoca coloniale.
Continuazione per Cachungo. Pernottamento a Casa Cachungo. Si tratta di un piccolo hotel,
semplice ma confortevole, composto da piccoli bungalow costruiti con criteri eco-compatibili: energia
solare, sanitari secchi e docce a basso consumo . Parte dei profitti realizzati dall’hotel è impiegato
a sostegno di progetti di sviluppo.
10° giorno
Bijagos: l'arcipelago sconosciuto
Di prima mattina avrete la possibilità di un’ escursione ,facoltativa, alla scoperta dei villaggi Pepel e
dei loro feticci. In alternativa potrete scegliere un po’ di relax.
In tarda mattinata, partenza per 4 giorni di navigazione che ci porteranno, d’isola in isola, alla
scoperta del più sconosciuto arcipelago africano.
L’arcipelago delle Bijagos dista mediamente 40 miglia dal continente ed è il più vasto d’Africa con
88 isole e isolotti, di cui solo 21 permanentemente abitate. Grazie ai paesaggi idilliaci,
all’eccezionale fauna e a una cultura tribale intatta, le Bijagos sono considerate un autentico
“gioiello geografico”. Picnic a bordo. Il verde intenso della foresta domina l’isola di Orango, la
sabbia bianca ricopre le spiagge frequentate solo dagli uccelli e le rocce brune fanno da contrasto al
blu dell’oceano. Escursione a piedi al villaggio sacro di Okinka Pampa che ospita le tombe delle
regine, luogo affascinante perché le etnie Bijagos praticano una forma di matriarcato.
Cena e pernottamento a Parque Hotel: confortevoli bungalow con vista sull’oceano.
11° giorno
Le isole del Sud
Un’intensa navigazione in mare aperto per raggiungere le “Isole del Sud” nella parte più remota
dell’arcipelago, divenuta “Parco Marino di Poilao e João Vieira” zona protetta e incontaminata che
si estende lungo 495 Km2.
Scopriremo la selvaggia isola di Meio le sue insenature propizie alle nuotate, le spiagge bordate
dalla foresta che si prestano a una camminata. Le nostre impronte sulla sabbia, saranno il segno
dell’’unica presenza umana sull’isola.
Cena e pernottamento presso il confortevole campo tendato fisso sulla sabbia nel golfo di João
Vieira, o similare.
12° giorno
L’isola degli iniziati
In fuoribordo raggiungeremo l’isola di Canhabaque per una giornata di cammino, alla scoperta dei
villaggi nascosti nella foresta. Come opzione alla giornata di cammino potrete scegliere di visitare
meno villaggi e passare più tempo in relax sulla spiaggia, all’ombra della vegetazione.
Le popolazioni Bijagos hanno subito pochissimo l’influenza del mondo esterno, grazie
all’isolamento tipico di un arcipelago, all’assenza di trasporti e non ultimo all’attaccamento verso le
tradizioni. Le donne indossano ancora il “saiya”, gonnellina tradizionale in paglia. La vita nei villaggi
è caratterizzata dall’importanza che è riservata alle maschere, ancora oggi utilizzate durante
cerimonie spesso segrete. Picnic.
Canhabaque peraltro è la più tradizionale di tutte le isole: scopriremo villaggi dove i giovani uomini
devono passare insieme sette anni d’iniziazione, senza alcun contatto con il sesso femminile.
In serata arrivo all’Isola di Rubane e pernottamento Hotel Ponta Anchaca o Fishing Club.
Confortevoli grandi bungalow immersi nella lussureggiante vegetazione tropicale. Aria condizionata
e acqua calda.
13° giorno
Vita quotidiana sulle isole
Visita di Bubaque, centro urbano delle Bijagos. Unica isola collegata settimanalmente con il
continente tramite nave.
Visita del museo etnografico e del mercato.
Nel pomeriggio relax sulle spiagge incontaminate, o attorno alla piscina dell’hotel.
Possibilità di passeggiata alla scoperta di villaggi.
Pernottamento Hotel Ponta Anchaca o Fishing Club. Confortevoli grandi bungalow immersi nella
lussureggiante vegetazione tropicale. Aria condizionata e acqua calda.
14° giorno
La capitale Fantasma
Partenza mattutina per Bolama che fu la capitale della Guinea portoghese, dalla sua creazione nel
1871 al 1941, quando la stessa fu trasferita a Bissau.
Gli autoctoni ci vennero a vivere dopo la partenza dei portoghesi. Oggi la città cade in rovina, in
parte invasa dalla vegetazione tropicale. Bolama fu costruita sul modello del Castro Romano con
grandi viali soleggiati e ormai silenziosi, larghe piazze vuote, fontane asciutte, giardini da cui
deborda la vegetazione, begli edifici amministrativi e il palazzo del governatore dal grande colonnato
neoclassico…. dove oggi pascolano le capre. A Bolama aleggia l’atmosfera surreale di una città
fantasma, ancora abitata. Continuiamo con i nostri motoscafi fino a Bissau.
Al porto di Bissau ci attenderanno i veicoli per una breve visita della città e dei vecchi quartieri.
Raggiungeremo Baiana la più animata piazza della capitale. Cena libera. Alcune camere saranno a
vostra disposizione per l’ultima doccia, prima del tardivo trasferimento in aeroporto.
15° giorno
Italia
Arrivo in Italia
HARMATTAN Srl - via Marignana, 98 - 31021 Mogliano V.to
Tel. 041 8122956/041 5420641 Fax 041 8122938
[email protected] - www.harmattan.it
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)