maggio 2012 / anno 5

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maggio 2012 / anno 5
ANNO 5 - NUMERO 05
1 MAGGIO 2012
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
Festa del Lavoro: voglio fare la contadina
Il primo maggio è dedicato alla
Festa del Lavoro. Una festa simbolica perché oggi troppi non hanno
un lavoro.
E ci sono lavori che sembrano
destinati a non avere un seguito
perché i giovani non li scelgono.
Fra questi c’è il lavoro del contadino-agricoltore, che oggi può essere
considerato coraggioso, viste le
condizioni di disagio in cui opera.
Nel territorio di Lerici, al
Senato, continua questa antica
attività una donna: Carmela
Bianchini.
L’abbiamo intervistata per proporre la sua figura come esempio
di lavoro faticoso che lei ha deciso
con coraggio di non abbandonare.
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
non ha alcun finanziamento pubblico e
si regge solo grazie
alla pubblicità degli
inserzionisti che
permettono la
D. Perché ha scelto di fare
la contadina?
R. Vengo da una generazione di
contadini che operavano con molta
fatica con i poveri mezzi a disposizione, mentre io per fortuna posso
lavorare con più modernità date le
tecnologie del giorno d’oggi. È pur
sempre faticoso come lavoro, ma
lascia opportunità notevoli. La soddisfazione di veder crescere quello
che si è seminato è tanta e quando
si raccoglie quasi quasi dispiace,
ma poi vedere la contentezza delle
persone quando ricevono il prodotto fresco mi ripaga.
D. Con quale sistema coltiva
e quante persone lavorano
nell’azienda?
R. Praticamente sono da sola in
azienda, qualche volta mi aiuta
Carmela Bianchini
mio marito quando la sua schiena
glielo permette.
La mia coltivazione è prettamente a metodo biologico anche se
ho rinunciato alla certificazione
perché la burocrazia è tanta e poi
sinceramente anche alcune regole
non le capisco. Tanto per fare un
esempio il seme delle colture deve
essere prettamente di provenienza
bio; questo limita alcune piantagioni se in azienda non si ha la
possibilità di farsi il seme. La mia
opinione è che il controllo deve essere sul prodotto e sul terreno analizzandoli ogni stagione.
D. Come organizza durante
l’anno il tempo di lavoro e il
tempo libero?
R. L’attività agricola lascia poco tempo libero impegnando gran
parte della giornata. Durante la
primavera e l’estate, oltre che a
raccogliere quello che si è seminato, bisogna programmare il raccolto della stagione invernale e così
viceversa anche durante l’inverno.
Il tempo libero lo dedico anche alle
associazioni dei coltivatori, faccio
(Continua a pagina 2)
DISTRIBUZIONE
GRATUITA
alla popolazione
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori
(Continua da pagina 1)
parte di “Turismo verde” e del
“Consorzio degli agriturismi”
in quanto gestisco anche
l’agriturismo “Cà Lorenzo”.
D: Quali sono i prodotti
coltivati nell’azienda?
R. In prevalenza ortaggi di
stagione, ma anche colture
autoctone come lo zucchino ad
alberello di Sarzana, la lattuga moretta di Sarzana, il cavolo nero spezzino nonché la du-
PRODUZIONI TIPICHE
Ci sono alcune varietà orticole e alcuni frutti di casa nostra che rischiano di essere dimenticati. Ecco quindi che io
ho deciso di parlarne su Lerici
In, dopo che una risposta della
intervista alla contadinaproduttrice del Senato Carmela
Bianchini ha destato stupore
nella redazione di San Terenzo: i ragazzi non riconoscevano
i nomi di alcune produzioni
tipiche della piana di Sarzana.
Da non dimenticare, da far conoscere.
Zucchino alberello di Sarzana
Tipica coltura della piana di
Sarzana, lo zucchino viene coltivato in pieno campo durante
il periodo primaverile / estivo e
sotto copertura in autunno per
avere un prodotto extrastagio-
rona di Sarzana. La fragola è
in nostro fiore all’occhiello, ma
coltivo anche albicocche e pesche.
D. Quante aziende agricole sono rimaste nella frazione Senato?
R. Al Senato ormai sono
rimaste solo tre aziende agricole. Negli anni ‘60 ce n’erano
almeno dieci e cinque mezzadri del latifondista Palan.
D. Ci sono giovani che
vengono a lavorare la terra?
R. I giovani rifiutano un po’
questo lavoro, lo ritengono
troppo impegnativo, faticoso e
poco remunerativo. Tutti i torti forse non li hanno, ma non
considerano che possiamo gestire il nostro tempo e il modo
di impegnarlo. Certo le vacanze in estate non possiamo farle, ma tutto non si può avere.
La redazione di Lerici
nale. Predilige terreni fertili e
freschi e nella quasi totalità
delle coltivazioni il trapianto
ha sostituito la semina diretta.
La denominazione zucchino
alberello sta ad indicare la forma delle piante.
trova al Senato di Lerici presso
Carmela Bianchini che ne ha
salvato alcune piante.
La drupa è di colore rosso
scuro, la buccia è lucida. La
polpa è soda e croccante, ben
attaccata al nocciolo (di qui il
nome “durona”).
Lattuga moretta di Sarzana
Si tratta di una lattuga cappuccina il cui colore (verde scuro brillante) ha determinato
l’appellativo “moretta”. Specie
a ciclo autunno-inverno, trova
nei terreni alluvionali tendenzialmente sabbiosi le condizioni ottimali per la sua coltivazione.
La durona di Sarzana
È una varietà di ciliege di
straordinaria bontà e di antica
derivazione, che dopo essere
quasi scomparsa negli anni
Ottanta, in stagione ancora si
Cavolo nero spezzino
Appartiene al gruppo dei
cavoli da foglia con fusto allungato e foglie picciolate di colore
verde scuro più o meno ricche
di infossature e bordi ricci rialzati. Coltivato in tutta la Val
di Vara, dove in cucina rappresenta un ingrediente essenziale in numerose preparazioni, si
presenta come una specie biennale di cui vengono utilizzate
le singole foglie raccolte dalla
base verso l’alto.
Gabriella Molli
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione si riunisce lun. e mer. dalle ore 14 alle 15. Gli scritti, le lettere e le
Redazione di Lerici richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale eGiorgia Milazzo Stella Polloni
mail, dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la Direzione Didattica
Karl Horstmann Irene Gennaro
di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a: l e r i c i . i n @ li be r o . i t .
Tommaso Terza- Carolina Saisi
no
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
Redazione di S. Terenzo articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Christopher Desalvo Nicolò Conti
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
Virginia Bracco
Marco Meneghini
più scrupolosa precisione e attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
Andrea Gubertini
Edoardo Santoro
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
Alessandro Vegnuti Pietro Tesi
Federico Buonanno Jacopo Collini
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (1/3 di pagina circa) è di euro 70 + IVA,
Francesco Mencacci Matteo Basta
½ modulo è di euro 35 + IVA. Per la pubblicità si può contattare il n° di teleFrancesco Di Benedetto Chiara De Maria
Ilham El Hasnaoui Pietro Bragazzi fono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o [email protected] .
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
caporedazione
Maria Luisa Eguez
redattore docente
Gabriella Molli
LERICI IN… - maggio 2012
Pagina 2
Al la ricerca dei piccoli musei
Il museo CA’ LUNAE
nomia e arte potessero convivere e avere voce.
Il Museo Ca’ Lunae, dedicato alla cultura del vino, si sviluppa nelle stanze dell’antica
casa padronale, all’interno
dell’antico Borgo di Ca’ Lunae,
risalente alla metà del ‘700, ristrutturato nel rispetto delle
forme e delle materie che ne
hanno caratterizzato la storia.
Si trova in loc. Palvotrisia nel
Comune di Casteluovo Magra.
Nel piccolo borgo, oltre al
museo, trovano spazio parte
delle attività dell’azienda vinicola Lunae di Paolo Bosoni
con un’enoteca, una cantina
interrata destinata alla maturazione dei grandi crus, ambienti dedicati alla degustazione. all’accoglienza e il laboratorio dell’antica liquoreria ligure “Essentiae Lunae”.
L’idea di Paolo Bosoni, fondatore e anima di Lunae, è
stata quella di creare un’area
di ricerca, sviluppo e accoglienza, dove vino, enogastro-
CONAD City
Il MUSEO CA’ LUNAE è
un percorso evocativo del mondo contadino della Lunigiana
storica, attraverso una collezione di antichi oggetti agricoli. Uno sguardo al passato, non
nostalgico, ma anima di ogni
nuova idea. Punto di partenza
di ogni percorso futuro.
Nato dalla raccolta personale di Paolo Bosoni, sotto la
guida di esperti e storici del
settore, si sviluppa in 5 sale
dove possiamo rivivere momenti, luoghi e persone che caratterizzarono questo mondo:
la terra, la vendemmia, l’artigiano, la cantina, il vino.
Due installazioni video, all’inizio ed alla fine del percorso e
piccoli segni di arte contemporanea, che lentamente si scoprono durante la visita, vogliono comunicare l’idea portante
del museo: il legame fondamentale tra passato e futuro,
tra tradizione e ricerca, che da
sempre è alla base della filosofia del marchio “Lunae”.
La 2ª sala tratta della vendemmia e della spremitura
dell’uva con una vasta collezione di roncole, forbici, coltelli,
ceste (cavagni), bigonci. Un
tempo la vendemmia era una
festa che coinvolgeva diverse
famiglie che si scambiavano le
giornate lavorative nei vari vigneti. L’uva veniva pigiata 2
volte al giorno per mezz’ora
circa, per 8 giorni consecutivi.
Solo agli inizi del ’900 venne introdotto l’uso delle macchine ammostatici a cilindri
scannellate, per velocizzare le
operazioni di spremitura.
Nella 3ª sala sono esposte le
attrezzature per i lavori di manutenzione della fattoria
(seghe, carrucole, forge, bilance, martelli, ecc.).
Nella 4ª sala sono riunite le
attrezzature della cantina dove si conserva e si travasa il
vino. Nella 5ª sala infine il
LA VISITA: Nella 1ª sala vino esce alla luce rinchiuso
sono raccolte testimonianze nelle bottiglie, pronto per
sulla coltivazione e la cura del essere consumato.
vigneto. Troviamo vari tipi di
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aratri, vanghe, zappe, picconi.
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Pagina 3
LUNGOMARE SHELLEY
Dopo più di vent’anni d’impegno dell’Associazione “Amiche e
amici di Mary Shelley” (presenti
Giovanna Longhena e Alessandra Del Monte), sabato 14 aprile
2012 il lungomare dietro al castello di San Terenzo è stato
dedicato a Percy e Mary Shelley. Protagonisti dell’evento la
scrittrice e pittrice Carla Sanguineti e il giornalista e scrittore Riccardo Bonvicini che, sotto un cielo plumbeo, hanno rievocato le
vite tragiche e intense dei due
letterati inglesi.
Le vicende sono fin troppo
note per essere ancora qui ricordate nei dettagli, ma il naufragio
di lui davanti alle coste viareggine, la perdita dei suoi figli da parte di lei, il loro libero amore condannato dalla società inglese coeva, le sregolatezze dei loro
comportamenti che suscitavano
stupore e perplessità nella gente
del borgo, il reflusso degli ideali
rivoluzionari negli anni grigi della
Restaurazione: tutto quel mondo,
tutta quell’epoca sono stati magistralmente sintetizzati con grande
partecipazione emotiva da Sanguineti sotto il pungolo piacevolmente ironico di Bonvicini.
Presente il sindaco Fresco,
l’assessore Misuri ha fatto da
madrina alla scopertura della targa e il volume “Come un incantesimo – Mary e Percy Shelley nel
Golfo dei Poeti” ha avuto un buon
riscontro di pubblico.
Maria Luisa Eguez
℡
Le targhe del 14 aprile 2012 a San Terenzo
Nel pomeriggio, alle ore 15,
si è inaugurata la targa in ricordo del soggiorno del pittore
svizzero Arnold Böcklin davanti al numero civico 26 di
Via Matteotti, dove egli ha abitato per lunghi periodi con
la sua famiglia e dove ha dipinto il famoso autoritratto
conservato nel Museo di Basilea. Di questa iniziativa ci
sentiamo partecipi e orgogliosi
perché il nostro giornalino ha
dedicato, da novembre 2011 a
febbraio 2012, tre articoli al
grande pittore svizzero per
farlo conoscere meglio ai nostri lettori.
Abbiamo avuto l’onore e il
piacere di avere ospiti della
Pro Loco Gianfranco Casaglia
e Arnoldo Böcklin con le loro
famiglie. Gianfranco Casaglia
di Ivrea che è in costante contatto con il Professor svizzero
Hans Holenweg, il maggior
studioso vivente di Arnold Böcklin, sta scrivendo un libro
sul soggiorno in Italia del pittore.
Arnoldo Böcklin, residente
a Roma, porta il nome italianizzato dell’illustre bisnonno
ed ha moltissimi ricordi di famiglia, soprattutto del nonno
Carlo che era proprio l’architetto che sconsigliò al padre la
NUMERI UTILI
PREFISSO TELESELETTIVO 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 96 712 9
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8.00 alle 22.00 fax 967270
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giorni feriali dalle ore 9.00 alle ore 12.00
LERICI
2012
LERICI IN…
IN…- -maggio
maggio
2012
costruzione di uno studio sullo
scoglio di Santa Caterina dove
qualche anno dopo l’ammiraglio Ugo Gregoretti costruì la
villa che noi ricordiamo ancora
con il suo nome.
Presenti alla manifestazione tutti i condomini del fabbricato, in testa Giacomo Degl’Innocenti, pronipote di Giacomo
Rossi che ospitò Arnold Böcklin, gli fu amico e condivise
con lui gran parte del tempo
del suo soggiorno a San Terenzo, portandolo a pescare, a vedere angoli caratteristici del
nostro territorio dove Böcklin
faceva sempre qualche schizzo
per i suoi quadri e , perché no,
a visitare le osterie del paese.
Sio-Ca’ (Alfredo Lupi)
14 aprile 2012 - Arnoldo Böcklin,
pronipote del grande pittore, scopre la targa. La Presidente della
Pro Loco Bianca Cardosi sorride
soddisfatta del buon esito della sua
iniziativa.
ufficio PASS tel. 960309
Anagrafe tel. 960253
altri uffici aperti con il seguente orario:
Ragioneria Tributi martedì, giovedì, sabato ore 9-12
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stato civile tel. 960253/18) Cimiteri: Lerici tel. 967237,
S. Terenzo tel. 971091, Tellaro senza n.t..
Pagina 4
SOSTA
E VIABILITÀ
A LERICI.
Sino al
14 giugno 2012
la ZTL (zona traffico limitato) è in vigore
solo il sabato, la domenica e i festivi dalle
ore 9 alle ore 19, dopo le ore 19 e sino alle ore
9 del giorno successivo il transito è libero.
ATTENZIONE al semaforo che segnala,
ai varchi, quando il transito è libero:
verde entrata libera - rosso ZTL in atto.
Da lunedì a venerdì, esclusi i festivi,
tutti i veicoli (anche senza pass) possono
transitare nella ZTL di Lerici e San Terenzo
con possibilità di parcheggio, a pagamento,
solo in loc. Erbetta e lungomare Venere Azzurra. Chi non ha l’apposito pass non può sostare
in altre aree all’interno della zona a traffico
limitato. Il parcheggio in loc. La Vallata
(Lerici) e Bagnara (San Terenzo) dal 1° maggio
è a pagamento tutti i giorni. Quando è in vigore la ZTL chi non dispone di pass può parcheg-
giare l'auto solo nei parcheggi in Località Vallata (Lerici) e Bagnara (San Terenzo), dove è
previsto il servizio di bus navetta gratuito che
collega i parcheggi con i centri storici. Il transito di ciclomotori e motocicli è sempre
consentito liberamente; la sosta è prevista
negli spazi indicati dalla segnaletica.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti
alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze
ASL, ecc.) possono essere rilasciati presso i
punti informativi aperti sabato, domenica
e festivi: a Lerici (apertura ore 8.30 - 12.30)
all'ingresso della galleria Primacina (entrata
del parcheggio della Vallata) e a San Terenzo
(apertura ore 14.30 - 17.30), rotatoria via Gozzano c/o galleria Scoglietti (strada Lerici-La
Spezia).
L’ufficio IAT è alla Venere Azzurra. Apertura tutti i giorni ore 9 - 12 e ore 14 - 16 - tel.
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COME FUNZIONA lunedì per terminare alle ore
GUARDIA MEDICA
8.30 del lunedì successivo.
IL SERVIZIO
ore notturne dalle ore 20.00 alle
ore 8.00 dei giorni feriali e nei
DELLE FARMACIE
Farmacie di turno
Le farmacie sono aperte dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore
16 alle 20 (sino al 24-10); chiuse i festivi e il lunedì mattina.
La farmacia di turno effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 8.30 alle ore
13.00 e dalle ore 15.30 alle 21.
La farmacia di turno nelle
ore di chiusura garantisce il
servizio a chiamata con reperibilità del titolare. I turni delle farmacie iniziano alle ore 8.30 del
UBI
•
•
•
•
del mese di maggio 2012:
dal 30 aprile al 7 maggio e dal
28 maggio al 4 giugno farmacia Giudici di Lerici,
dal 7 al 14 maggio farmacia
Padre Pio di Tellaro (farmacia
Giudici di supporto nella stessa data),
dal 14 al 21 maggio farmacia
Bello di Lerici,
dal 21 al 28 maggio farmacia
Ghigliazza di San Terenzo.
Banco di San Giorgio
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a qualsiasi esigenza
in campo finanziario
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Terenzo anche in presenza di
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rilasci alla farmacia la marca, il
modello e la targa dell’autovettura. I dati verranno trasmessi
all’Ufficio Polizia Municipale per il
debito riscontro ad esenzione
della violazione.
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LERICI IN… - maggio 2012
Pagina 5
Dolci a tavola: il Poncré di San Terenzo
Paolo Oriani, custode dell’antica ricetta
Il borgo di San Terenzo ha
due tipicità di dolci: la torta di
riso dolce e il poncrè. La torta
di riso dolce (riso, latte, uova,
zucchero, buccia di limone)
veniva fatta in casa ed è
un’usanza di festeggiamento
comune a tanti altri borghi:
Pitelli, Vezzano, Sarzana, Castelnuovo Magra, Ortonovo.
Lerici, Pugliola e Pitelli ne
hanno mantenuto la tradizione nel tempo in occasione delle
feste patronali. A Lerici la si
fa per la Madonna di Maralunga. Tellaro ha acquisito
l’uso solo dopo l’ultima guerra.
Prima, per la festa di San
Giorgio, in casa era di rito soltanto la torta di riso salata.
Oggi si usa invece fare
quella dolce, come riferisce la
nostra prof.ssa Patrizia Cabano. Perché questa diversità
rispetto a San Terenzo? Forse
perché l’approvvigionamento
di zucchero era più difficile (il
borgo fino all’inizio del ‘900
era isolato), il sale invece viene tratto dall’acqua di mare.
Oppure Tellaro seguiva le linee della cucina genovese che
come rito di festeggiamento
usava la torta di riso salata.
San Terenzo, oltre alla torta di riso dolce, ha acquisito
nel 1918 un suo dolce caratteristico: il poncrè, che nasce
grazie a un cittadino milanese.
Lo strano nome ricorda il
“plumcake” riadattato nella
versione dialettale e, forse,
deriva dalla frequentazione
dei porti londinesi da parte dei
naviganti santerenzini. Ma il
nome, in effetti, venne dato
dall’acronimo (iniziali delle
parole): P-pasticcere
O-Oriani
N-Nino
C-creatore
R-ricetta
E-esclusiva
Nino Oriani, innamorato di
San Terenzo, quando si è trasferito nel borgo ha notato
l’uso del pandolce alla genovese e, in alternativa ad esso, ha
iniziato a produrre questo
nuovo dolce.
Dopo Nino Oriani la tradizione è passata al figlio Gino,
e ora ai nipoti Paolo e Maria
Velia. Ho domandato quindi
alla signora Maria Velia qual
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devono pervenire entro le ore 11, salvo urgenze.
LERICI IN… - maggio 2012
è la composizione. Mi ha risposto che gli ingredienti sono
farina, lievito, zucchero,frutta
candita, burro, vanillina, uova, cremovo (vino liquoroso da
dessert, gradevolmente aromatizzato), uva sultanina, pinoli,
latte, liquori e aromi naturali.
La consistenza morbida
dell’impasto e quel piacevole
gusto che lo distingue, lo fa
amare anche dai turisti, oltreché dai santerenzini (è il dolce
natalizio più gettonato).
Si serve a fette assieme a
un vino dolce: Vin Santo o
Sciacchetrà.
Anche le nonne usavano il
marsala per dare gusto ai loro
buccellati, mi ha detto Gabriella Molli che scrive su tradizioni di cucina. La sua mamma andava a comprare il marsala con il bicchiere. Quel vino
aromatizzato veniva da lontano ed era un’eccezione andarlo
ad acquistare. Costava tanto e
in tempo di guerra quasi nessuno poteva comprarsene una
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1940: quando il Giro d’Italia passò da San Terenzo biamo sempre considerato uno dei no-
Il prossimo 5 maggio partirà dalla Danimarca il 95° Giro d’Italia che arriverà a Milano il
27 maggio. La tappa più vicina al nostro territorio sarà Seravezza-Sestri Levante del 17
maggio. Potrete seguire tutte le fasi del giro
sui giornali, noi invece vogliamo ricordare il
passaggio del Giro d’Italia del 1940 da S. Terenzo. Nella foto si vede chiaramente sullo
sfondo la piazza con la fontana di Biscaretti e
la colonna della libertà che fu abbattuta poco
tempo dopo dai fascisti locali.
Il Giro partì da Milano il 17 maggio ed arrivò a Milano il 9 giugno: questa era la 3ª tappa
Genova-Pisa del 19 maggio di 188 Km. che fu
vinta da Diego Marabelli.
Si possono leggere i nomi di Gino Bartali,
Diego Marabelli, Giordano Cottur, Francesco
Albani, Pierino Favalli e Vasco Bergamaschi
che il cronista dell’epoca, il santerenzino Ambrogio Perfetti, scrisse di suo pugno sulla fotografia (sopra). Allora erano tutti corridori noti,
ma a me piace sottolineare la presenza di
Francesco Albani, nativo di Trebiano, che abtel. 0187-966327
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LERICI IN… - maggio 2012
stri atleti migliori. Ricordo ancora le
sue fotografie nella sede di via XX Settembre dell’Unione Sportiva Santerenzina che i dirigenti ci mostravano con
orgoglio. Albani si merita molto più
spazio per essere ricordato e mi riprometto di farlo in un prossimo articolo
dedicato solo a lui.
Il Giro del 1940 segnò l’esordio di
Fausto Coppi che nella squadra della
Legnano doveva fare soltanto da gregario al suo capitano Gino Bartali il quale
cadde durante le prime tappe e fu messo fuori gioco per la vittoria finale. Coppi ebbe così via libera e nella tappa Firenze - Modena staccò tutti sull’Abetone, arrivò primo al traguardo, conquistò la maglia rosa e la portò fino a Milano.
Il futuro campionissimo che era nato il 15
settembre 1919 fu ed è tuttora il più giovane
vincitore del Giro d’Italia.
I nostri concittadini conoscevano già Fausto
Coppi perché il 6 agosto dell’anno prima, correndo come “indipendente”, a Pugliola aveva
vinto una corsa in linea (vedi Lerici In settembre 2009).
Nel 1997 è stata apposta una bella lapide
sul muro della piazzetta del paese per ricordare l’evento. Da allora viene disputata ogni estate una corsa ciclistica dedicata al ricordo del
campionissimo e vengono sempre invitati i figli
che collaborano volentieri con l’organizzazione.
L’anno scorso purtroppo, a causa dei numerosi smottamenti sulla strada, la corsa non è
stata disputata. Ci auguriamo che per la prossima estate si possa riprendere questa bella
tradizione.
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Macra che, per cammin corto, parte lo Genovese dal Toscano
(Paradiso IX,89.90)
Con queste parole Dante
sintetizza in maniera concisa e lapidaria, quasi scolpisse su di una lastra bianca delle Apuane, la funzione esercitata nei secoli dal
corso del fiume Magra, nel
suo breve fluire dai monti
al mare, ricco di storia, di
cultura, di tradizioni e di
fascino ambientale e paesaggistico.
Il sommo poeta conosce bene la Val di Magra e la Lunigiana tutta, che ha visitato in
lungo ed in largo, quando a
Mulazzo ospite di Franceschino Malaspina fungeva da paciere fra i Marchesi Malaspina
ed il Vescovo Conte di Luni,
raggiungendo l’accordo conclusosi con la pace di Castelnuovo
Magra, stipulato il 6 ottobre
1306. Nei castelli di Lunigiana
apprende direttamente dalla
viva voce dei protagonisti la
storia e le vicissitudini della
nostra terra «Se novella vera
di Val di Magra … sai … dilla
a me» (Purgatorio 8, 116-117).
Guarda ammirato le Apuane
ed esclama «Su nei monti di
Luni dove ronca lo carrarese….che di sotto alberga….
ebbe tra i bianchi marmi una
spelonca……si che alle stelle e
Il Macra che, per cammin corto, parte lo Genovese dal Toscano
al mar non gli era la veduta vittoria della Meloria, nel 1284
ritorna con il suo castello sotto
tronca» (Inferno 20, 47-51).
Nel 1221 Corrado L’Antico, il potere di Genova. In passato
personaggio di spicco della Di- prima che i romani sottometvina Commedia, aveva diviso i tessero il fiero e ribelle popolo
feudi malaspiniani in quelli dei liguri apuani, la Magra
posti sulla sinistra del fiume segnava il limite invalicabile
Magra, chiamati dello “Spino dell’espansione etrusca verso
Fiorito” soggetti a maggiore occidente. Questo popolo raffiinfluenza toscana (Firenze, nato che occupava l’attuale
Lucca, Pisa) e avente come Toscana e parte del Lazio e
sede principale Filattiera, e dell’Umbria e che si era attequelli posti sulla riva destra stato sulle rive dell’Arno (VI-V
della Magra detti dello “Spino a.C.) occupando Pisa e VolterSecco”, con capoluogo Mulaz- ra, si trovava nelle condizioni
zo, sotto l’egemonia della Sere- di avanzare lungo la costa tirnissima Repubblica di Genova. renica a ridosso delle Apuane.
La presenza della Tuscia in
«Tra Lerici e Turbia»…
Molto probabilmente Dante è terra di Magra è accertata, ma
passato da Lerici che, dopo la
(Continua a pagina 9)
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(Continua da pagina 8)
non si hanno prove sicure che
determinino lo stazionamento
in maniera continuativa di
popolazioni etrusche in Val di
Magra. Nel III secolo a.C. intorno all’anno 193 la Repubblica Romana, avendo occupato
quasi interamente la penisola
italica, si trovava a dover subire e affrontare le insidie e le
molestie da parte dei Liguri
Apuani, primitivo popolo guerriero che abitava in Lunigiana
e sulle sue montagne.
La guerra che Roma ha intrapreso per sconfiggere questo popolo ostile è dura e lunga. In questo contesto i Romani dovranno subire anche
l’onta di una sconfitta da parte
degli Apuani avvenuta nell’anno 184 a.C. in località “Il Marzo” nei pressi del Senato di
Lerici, che prende il nome dal
ELENA ROLLA
A “BALLANDO CON TE”
In data 24 marzo 2012, la
nostra concittadina Elena Rolla è stata ospite in diretta del
programma televisivo condotto
da Milly Carlucci su Rai 1:
“Ballando con te”.
Ha realizzato uno dei suoi
sogni ballando poco prima e
dopo la diretta televisiva sul
palco dove viene registrato lo
spettacolo. I ballerini Samuel
console romano Marzio sconfitto dai liguri. Alla fine i Romani vinceranno nel 186 a.C.
con lo scontro avvenuto nel
promontorio del Caprione, sul
monte che, in ricordo del console romano Marcello vincitore
della battaglia, verrà chiamato Montemarcello.
I Liguri Apuani sconfitti
verranno deportati nel Sannio:
si parla di circa quarantamila
persone. Nel 177 a.C. i Romani fondano la colonia di Luna
sulla riva sinistra della Magra
dove sorgerà il suo porto. Con
la loro razionalità e concretezza i Romani stabiliscono che la
Magra segni il confine tra la
provincia IX (Liguria) e la VII
(Etruria). L’affermazione e il
progredire di Luni sono riconosciuti unanimemente e hanno
riscontro in riferimenti letterari e storici “Lunae portum
Peron, Simone Di Pasquale,
Gianluca Todaro presenti ogni
sabato alla trasmissione hanno ballato il tango con Elena
con molto entusiasmo e gioia.
Nello studio della Rai Elena
ha conosciuto personalmente
Milly Carlucci, il musicista
Paolo Belli e parte della sua
band.
Eccola a lato in una foto a
ricordo di quella serata così
speciale!
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LERICI IN… - maggio 2012
est operae conoscere cives”… è
l’invito di Ennio a conoscere il
porto di Luni.
Plinio giudica i vini di Luni
come i migliori di Etruria:
“Etruriae palmam Luna
habet”. In altri versi del poeta Marziale vengono citati i
formaggi di grandi dimensioni
segnati dal marchio di Luni
“Caesus Etruscae signatus imagine Lunae praestabit pueris prandia mille tuis”.
Ai nostri giorni il territorio
già occupato dalla Lunigiana
storica è diviso, dal punto di
vista giurisdizionale, in una
zona ligure assegnata alla provincia della Spezia e una toscana con capoluoghi Massa e
Carrara. La “Macra” continua
a essere linea di demarcazione
tra “lo genovese e il toscano”:
come ai tempi di Dante.
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Pagina 9
Due profughi istriani raccontano… (2)
Dopo aver sentito Vittorio
Sopracase ascoltiamo quello
che ci riferisce Amorino Armenio (il cui lungo racconto, per
necessità, è stato brevemente
riepilogato) sulle vittime e sull’esodo degli italiani d’Istria,
riservandoci di ritornare sull’argomento il prossimo anno.
Maria Luisa Eguez
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«Dopo 60 anni di silenzio ci dice Amorino Armenio penso sia un dovere parlare
anche dell’accoglienza riservata agli esuli, senza buttare
tutto alle nostre spalle.
Una storia scomoda perché
si sarebbe dovuto parlare della
tragedia delle foibe e dell’Esodo di 350.000 Italiani, e da
cosa e da chi fu causata una
simile tragedia. Così ancora
oggi, nonostante l’istituzione
del “Giorno del Ricordo” da
celebrarsi il 10 febbraio di ogni anno, molti italiani fanno
una grande confusione e poco
o nulla conoscono su quelle
vicende e ancor meno sui particolari più oscuri e dolorosi.
Si è dovuto attendere la fine del comunismo, perché si
trovasse il coraggio di parlare
di certi avvenimenti. Basterebbe citare come esempio un
episodio occultato per anni
dalla ”intellighenzia”, l’eccidio
della Malga di Porzus, dove i
partigiani comunisti italiani
trucidarono altri partigiani
che non condividevano la stessa ideologia.
Durante la II guerra mondiale, e ancor più dopo l’8 settembre 1943, tutta la regione
istriana subì una serie di attentati da parte dei partigiani
comunisti jugoslavi, i quali
portavano avanti un loro ambizioso progetto: impadronirsi
di una parte del territorio italiano, occupare la Dalmazia,
l’Istria, la città di Trieste, per
assoggettarle allo Stato jugoslavo. Per raggiungere il loro
scopo agirono senza porsi alcuno scrupolo, gli italiani venivano prelevati dalle proprie
abitazioni e di loro non si avevano più notizie.
Le persone prelevate dai
partigiani comunisti slavi
sembravano svanite nel nulla,
inutile risultava ogni ricerca.
La verità è che gli italiani venivano uccisi e poi gettati barbaramente nelle cavità o fosse
caratteristiche di quel territorio carsico, dove vengono chiamate col nome di “foibe”.
Questo macabro rito veniva
messo in atto con l’intento di
occultare la tragica fine delle
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vittime e, molte volte, si facevano precipitare nelle “foibe”
persone ancora vive.
Come sono arrivato a La
Spezia? Con la mia mamma
sono partito da Pola con il piroscafo “Toscana” l’11 febbraio
1947 e sono sbarcato a Venezia il giorno dopo. Da lì ci hanno trasferito in treno a Bergamo dove avveniva lo smistamento verso le città di destinazione. Mia mamma aveva
scelto La Spezia perché era
una dipendente dell’Arsenale
Militare di Pola, pertanto pensava di avere un diritto di precedenza per l’assunzione. Non
fu così e dovette attendere
molti mesi per essere riassunta dal Ministero della Marina
presso la polveriera di Vallegrande a Pagliari.
Senza tema di smentita,
posso affermare (ci sono le cronache giornalistiche dell’epoca) che La Spezia fu oltremodo
ostile nei nostri confronti, ma
una sincera solidarietà ci venne dalla Marina Militare e
questo ci fu di grande conforto.
La sistemazione “provvisoria” nel campo profughi di
Ruffino si protrasse per diversi anni: le prime famiglie ottennero la casa dopo 8 anni,
altre dopo 13, infine le ultime
dopo ben 16 anni.»
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Il territorio di mezzo e il monastero di S. Maria l’ordine di appartenenza delle
Nei tempi del VescovoConte, le “Terre di Mezzana”
sono le terre di mezzo; quelle
che si trovavano a metà della
distanza tra il borgo di Barbazzano e i confini del suo distretto, verso Praticella e il
Monte di Lerici; questi ultimi,
nella giurisdizione di Vezzano.
Tutto questo è documentato
dall'inizio del XXII secolo.
Questa parte di territorio
chiamata Mezzana, confina
con Flascharino, Marlamoza,
Cala, Serra e Arliano. Nel Codice Pelavicino, il luogo è citato nel documento n. 17. Il documento, privo di data, attesta
l’acquisto da parte del Vescovo
Conte di uomini e redditi appartenenti al nobile Ardoino di
Carrara e a sua moglie.
Terre e uomini del luogo si
ritrovano nei documenti del
sopracitato Codice, ai numeri
375, senza data, e 374 del 3
marzo 1197, come pure nel
documento n.16, che porta la
data del 22 giugno 1274. Nel
testo sono chiaramente espressi gli obblighi e le testimonianze di coloro che sono nati e vivono sulla terra di Mezzana.
Il Poggi, in "Lerici e il suo
castello", alla pagina 242, riporta la notizia di un
“convento di Santa Maria sulla Costa di Mezzana, tra Fia-
scherino e la Serra, distrutto e
abbandonato
probabilmente
con la fine di Barbazzano”.
L'annotazione era già stata
riportata dal Gonetta, nel suo
Saggio storico descrittivo della
Diocesi di Luni-Sarzana, alla
pagina 177, dove il canonico
parla di “Convento di monache
con chiesa di S. Maria già posto alla Costa, presso La Serra
e derelitto dopo la distruzione
di Barbazzano”.
La medesima notizia è confermata da don Maurizio Muraglia che fu parroco di Serra,
e che nei registri parrocchiali
annotava che “Nei Mezzana
esistono le vestigia di un monastero, negli scorsi anni, sono
state trovate tracce di una
chiesa e di una croce di ottone.” (don M. Moraglia nato ad
Ameglia nel 1814 e morto a
Serra nel 1857 - Arch. Vesc.
Sarzana). Non si sa che fine
abbia fatto la croce, né tanto
meno, come fra i tanti ruderi
ancora esistenti nella zona,
all’epoca, si potesse individuare la chiesa.
Nei primi anni del '900 gli
affittuari della zona pagavano
ancora sette misure d'olio al
seminario di Brugnato, ma a
oggi, non si sono trovate tracce documentarie che dimostrino l’esistenza del convento e
suore.
Nella tradizione popolare di
Tellaro, il monastero viene
ricordato privo di finestre e
gestito da monache di clausura.
Gino Cabano
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Il colmo per una zanzara
Avere il pied-à-terre in una noce
moscata.
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Amori felini
Il micio alla micia:
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Notizia Flash
Un maiale è caduto dal quinto
piano e ha fatto: speck!
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Tra cuccioli di cane
-Io da grande farò il caneriere!(Ilham El Hasnaoui)
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elaborato creato in modo digitale sul quale è poi intervenusupporto di una cartolina po- to manualmente.
stale fornita dal Liceo ArtistiFederica Lazzari
co seguendo lo spirito della
La motivazione del 2° premio
Mail Art.
Quest’ultimo genere artistiLa decorazione floreale su
co, grande polmone di libera fondo azzurro a diversi toni di
sperimentazione e ricerca, è intensità risulta di grande elegannato negli Stati Uniti d’Ameri- za e misura, ma la composizione
ca negli anni Sessanta e si de- trae la sua efficacia dal trattadica alla elaborazione di carto- mento audace e originale a cui è
stato sottoposto il supporto, con
line, di buste da lettera, di
grande perizia artigianale ricopertimbri e di imitazione di fran- to con un lucido strato trasparencobolli. È previsto che le carto- te e incorniciato da un doppio
line prodotte vengano affran- spago bianco a rilievo che amcate e spedite via posta in mo- morbidisce gli spigoli e dona al
do da essere scambiate per lavoro, pur nella sua piccola divere. Questo tipo d’arte è in mensione, una dignità artistica a
grado di sviluppare rapporti tutto tondo.
d’amicizia, di favorire la comMaggio all’Astoria
prensione delle diversità e
l’espressione e la condivisione • giovedì 3 maggio ore 10 - prosa
per le scuole - L’acqua invisibidel proprio sentire.
I ragazzi delle scuole si sfidano in Mail Art
Davvero bravi cinque ragazzi della scuola media
dell’Istituto Comprensivo di
Lerici che hanno recentemente
partecipato al progetto Arte
Postale/Conoscere conoscersi,
promosso dal Liceo Artistico
della Spezia in occasione del
decennale di apertura della
scuola.
Il 30 marzo scorso, nella
sede del Liceo Artistico, quattro di loro (su quindici ragazzi
segnalati) hanno ricevuto un
diploma di merito: sono Giulio
Lombardi e Alberto Simonazzi
della classe 3ª A di Lerici, Adele Moltedo della classe 3ª di
San Terenzo e Juri Giovannini
della 3ª B di Lerici. Gabriele
Venturini, della 3ª C di Lerici, si è classificato secondo con
un elaborato “di grande eleganza e misura” che si è distinto anche per il “trattamento audace e originale a cui è
stato sottoposto il supporto”,
come si legge nella motivazione della premiazione.
Al progetto hanno partecipato gli alunni delle classi terze delle due scuole medie
Nella foto sopra è visibile la
dell’Istituto seguiti dalle insegnanti di Arte e Immagine cartolina di Gabriele VenturiMarina Niccoli e Federica Laz- ni, seconda classificata al conzari. Ai ragazzi è stato chiesto corso del Liceo Artistico.
Gabriele è partito da un
di produrre un elaborato sul
le (spettacolo di educazione ambientale)
• sabato 5 maggio ore 21 - prosa
- Anton Cechov - Tre atti unici ingresso gratuito
• venerdì 25 maggio ore 21,00 prosa - Euripide: Medea - ingresso gratuito
ANAGRAFE in marzo 2012
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LERICI IN… - maggio 2012
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Progetto Continuità:
I 50
il pedone consapevole
Martedì 6 Marzo 2012 nell’auditorium di San Terenzo,
in relazione al Progetto Continuità “Il pedone consapevole”,
sono intervenuti due agenti
della Polizia Municipale di Lerici per illustrare le regole che
nella strada il pedone deve
rispettare. Alla lezione hanno
assistito i bambini dell’ultimo
anno della Scuola dell’Infanzia
di San Terenzo insieme agli
alunni delle prime classi delle
Scuole primarie di Tellaro e di
San Terenzo.
La lezione è stata stimolante e coinvolgente.
Per meglio illustrare il codice della strada i due agenti
hanno utilizzato cartelloni colorati e raccontato la storia di
Codicino; i bambini hanno seguito con interesse e attenzione intervenendo con osservazioni e domande appropriate.
Al termine è stata fatta una
simulazione di come si attraversa la strada rispettando il
codice del pedone. In aprile è
stata effettuata una passeggiata nel paese, sempre con la
presenza dei vigili urbani, e
sono stati messi in pratica gli
insegnamenti acquisiti.
Il progetto termina nel mese di maggio con un esame di
pratica nel cortile della Scuola
Primaria di San Terenzo, al
termine del quale è prevista
la patente di “Pedone consapevole”.
Anna Bardelli e
Paola Domenici
L’uso delle parole inglesi nella lingua italiana te è sapere che siamo giunti a
Parlando un giorno con
un'amica mi ha detto di non
sapere una parola d'inglese, di
essere un “caso disperato” ma
che aveva bisogno per il suo
lavoro di conoscere almeno le
basi. Ovviamente ho colto la
palla al balzo.
“Ah sì, non parli inglese nel
senso che non sai mettere insieme una frase o che non conosci nemmeno una parola?”,
“Ok, ti dico solo qualche
parola e vediamo: computer,
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LERICI IN… - maggio 2012
un totale di circa 750 milioni
di persone che parlano l’inglese divisi così: come lingua madre circa 350 milioni, come
seconda lingua circa 300 milioni e i parlanti l'inglese come
lingua appresa a scuola, ma
non in uso nel proprio paese,
circa 100 milioni.
Il numero di coloro che non
usano l'inglese come lingua
madre supera dunque quello
di coloro che lo parlano dalla
nascita. La sua diffusione trae
origine principalmente grazie
all'espansione delle colonie di
cui si potrebbe dialogare in
un'altra occasione.
-fonte dati WikipediaAlice Newall
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A l l e r gi e : c on o s c e r l e m e gl i o
Allergia è una parola di
origine greca significante “risposta anomala” e, in effetti, è
una malattia del sistema immunitario caratterizzata da
reazioni eccessive portate da
particolari anticorpi (IgE) da
noi prodotti nei confronti di
sostanze abitualmente innocue come ad esempio pollini,
alimenti, metalli, farmaci ecc...
Chi soffre di allergia sa
quanto può diminuire la qualità della propria vita nei confronti del lavoro, dello svago,
della vita sociale ecc..., con un
frequente disagio psicologico
sia per i limiti che questa condizione appunto può porre, sia
per la dipendenza da farmaci.
Attualmente in Italia le persone allergiche sono in costante
aumento.
Teoricamente tutte le sostanze con cui veniamo a contatto sono potenziali allergeni:
esistono allergeni aerei
(pollini), domestici (polveri),
animali (pelo), additivi (conservanti, coloranti), farmacologici, alimentari, da contatto
(metalli, vernici).
Caratteristiche principali di
ogni allergia sono la specificità, per cui la malattia si manifesta esclusivamente in presenza della sostanza verso la
quale è diretto l'anticorpo, e la
velocità per cui, la reazione
allergica, è per definizione immediata (da 5 a 30 minuti).
L'allergia è una malattia
influenzata da fattori genetici ma ciò che viene ereditato è
solo la generica predisposizione: la probabilità di sviluppare una allergia in un bambino
con entrambi i genitori atopici
si aggira intorno al 40-60%,
con nessun genitore atopico si
riduce al 5-10%. Parallelamente a quelli genetici, i fattori ambientali investono un
ruolo importante nell'insorgenza dell'atopia.
Addirittura una recente
teoria indica nell'eccesso di
igiene una delle cause: infatti
un ambiente (o cibo) eccessivamente "sterilizzato" non è salutare per il sistema immunitario che diviene più soggetto
allo sviluppo di allergie; nei
bambini, ad esempio, che vivono in ambiente rurale la probabilità di allergia si riduce in
modo significativo.
Ruolo importantissimo hanno l’inquinamento in senso
lato con l’esposizione a nuove
sostanze (negli alimenti, nell’aria, scorie industriali, gas di
scarico) e il fumo che, oltre ad
aumentare le probabilità di
insorgenza di asma e patologie
respiratorie, aumenta la con-
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LERICI IN… - maggio 2012
( 2 ª p ar te )
Il Gambero
Nero
centrazione di IgE.
È inoltre dimostrato che lo
stress ha un profondo impatto
biochimico, ormonale e immunitario sul corpo, potendo ridurre di molto la capacità
dell’organismo umano di affrontare le richieste della vita.
Riprova di tutto ciò è il dato
statistico che sono più colpiti
da allergie coloro che appartengono a ceti alti, figli unici
che vivono in aree urbane con
alti standard igienici ed elevato livello di stress.
L’allergia è caratterizzata
da una risposta infiammatoria
agli allergeni e i sintomi tipici
sono: rinite, congiuntivite,
bronco costrizione (asma), dermatiti, eczema, orticaria, sintomatologia gastrointestinale
con vomito, diarrea o stipsi,
problemi sessuali, problemi
cardiaci fino alla più grave
risposta allergica sistemica
detta anche anafilassi che
può causare reazioni cutanee,
broncospasmo, edema, ipotensione fino alla shock anafilattico e il coma, a volte letale.
La diagnosi viene fatta
principalmente con i test cutanei “Prick test” o ricercando
nel sangue gli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche "IgE" (PRIST e RAST).
Marco Sturlese
Medico chirurgo
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Il Gambero nero
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Golfo dei Poeti: Pasolini e Lerici
Sotto il titolo “L'usignolo
della Chiesa Cattolica” Pasolini raccolse e pubblicò nel
1958, presso l'editore Longanesi, un gruppo di poesie datate 1943-1949. Una di queste
poesie è dedicata a Lerici.
A ricordarcelo è
stata la presentazione al CAMEC della Spezia, sabato 14
aprile scorso, del
libro “Pasolini ultimo traguardo”
di Pietro Lazagna e Carla Sanguineti.
Il libro, oltre alla ricostruzione fedele e appassionata
degli anni Sessanta e dello
sforzo di dialogo su comuni
Questi i versi di Pier Paolo
Pasolini, contenuti nella quinta sezione della raccolta “L’usignolo della Chiesa Cattolica”
dal titolo “Italia” (1949), che si
riferiscono a Lerici:
“...Fresco tremava il monte
di Lerici d’olii azzurri
davanti al battello tra le
luci della Spezia,
mentre l’inverno accarezzava l’alba con mani dolci di
brezza, amare di sole…”.
valori al di là delle frontiere
artificiose tra credenti e non
credenti, offre un’approfondita
indagine e interpretazione dell’opera di Pasolini dal punto di
vista della religiosità. Dopo lo
studio sulla multiforme produzione del poeta, è interessante
l’indagine sulle varie fasi della
personalità di Pasolini, che
inizia con l’individualismo
narcisistico, la scoperta di una
sessualità non conclamabile e
Lo sai qual è il gioco pre- Fra tassi
il peccato d’origine dell’intellet- ferito del Parlamento?
tuale borghese, per sfociare
Sì, la tassa
con l’espro-priazione di sé atpigliatutto!
traverso il doppio binario
dell’amore cristiano verso gli
altri e della lotta per la giustizia sociale (dall’introduzione
di Giuseppe Mariuz).
1° MAGGIO
(2) Per fare una
caccia al tesoro
(1) Perché ti sei
vestito così?
(4) Un
lavoro
(3) Cosa vorresti trovare?
Disegno: Fabiana Riera
Testo: Tommaso Terzano
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Il 1° Maggio in Germania
In Germania il 1° maggio è
la “Giornata del lavoro”. Non
c’è scuola. Tante persone non
vanno al lavoro mentre altre
dimostrano per la mancanza
di lavoro. Originariamente
questa festa prende avvio nella città statunitense di Chicago dove, il primo maggio del
1886, migliaia di lavoratori
scesero in piazza per lavorare
solo otto ore al posto di dieci o
anche quattordici.
Da più di cent’anni si va in
strada per chiedere un guadagno più alto. La confederazione sindacale tedesca (DGB)
organizza dimostrazioni e manifestazioni politiche in tutto
il Paese. Ad alcune persone,
purtroppo, questo non basta e
usano la violenza. Questo suc-
di Karl Horstmann
cede soprattutto nelle grosse
città come Berlino. A quelle
persone non interessa la festa
ma solo la voglia di distruzione. Sono prevalentemente giovani che si mettono in contatto
attraverso Internet e provengono da tutta la Germania.
Le famiglie invece approfittano di questo giorno festivo
per fare una gita in bicicletta
con gli amici che termina spesso con un picnic sui prati.
La sera precedente il 1°
maggio si organizzano un po’
dappertutto feste danzanti,
con cui si saluta l’arrivo di
questo mese (Tanz in den
Mai). Queste feste si richiamano ad una vecchia tradizione,
con cui si salutava l’arrivo definitivo della primavera. In
LERICI IN… - maggio 2012
Ci proviamo ad alzare
il tasso di natalità?
Fra tassi
Volentieri!
Testo: Karl Horstmann
Disegno: Fabiana Riera
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GRUPPO CALEVO
dal 1888
alcune località
viene innalzato
anche il Maibaum (l’albero
di maggio): anche questa è una vecchia tradizione con cui
in origine si onorava la fertilità della primavera, rappresentata simbolicamente dal Maibaum (nella foto quello di Monaco).
materiale per l’edilizia,
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