SCOPPIATA LA MODA 205 - Club Storico Peugeot

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SCOPPIATA LA MODA 205 - Club Storico Peugeot
autunno 2011
SCOPPIATA LA MODA 205
www.peugeot.it/clubstorico
Benvenuto ad Olivier Mornet, nuovo AD di Peugeot Italia - La fortunata
versione cabriolet della 205 festeggia i 25 anni - Il prototipo della 205
elettrica anticipa di circa 30 anni la iOn - Uno dei primi viaggi
in Inghilterra con una Peugeot Tipo 7 - La gamma moto Peugeot, 100 anni fa
25
ANNI DI
205
Nella gamma Peugeot le vetture cabriolet non sono
mai mancate. L’auto nasce con una struttura “aperta”,
ma poco dopo si chiude per riparare gli occupanti dalle
intemperie. Guidare una vettura aperta ha sempre
avuto la connotazione di "viaggio" più che di semplice
trasferimento da un luogo all'altro. Oggi viaggiare
con una spider (vettura aperta a 2 posti) o con una
cabriolet (vettura aperta a 4 o più posti) ha ancora lo
stesso significato: il contatto con i profumi, la luce,
il sole al tramonto, ma anche il sapore e lo scorrere
delle emozioni che inaspettatamente la natura offre
durante il tragitto. Ancor più per Peugeot che con
il claim “Motion & Emotion” vuole ribadire questa
filosofia e riaffermare un atteggiamento da sempre
insito nel DNA della Marchio. Giusto 25 anni fa, infatti,
una nostra icona, la 205, perse la testa; è quindi giunta
l’occasione per ripercorrere insieme la storia di quel
fortunato modello oggi sempre più apprezzato dai
collezionisti.
LA STORIA
Quando il 10 luglio 1979 il gruppo PSA decide di rilanciare il Marchio Talbot si mette subito al lavoro per
realizzare modelli caratterizzanti. E’ il caso della Talbot
Samba, basata sul pianale della Peugeot 104, presentata nell’autunno del 1981 e prodotta fino al 1986
in 252.330 esemplari. Subito Pininfarina propone la
realizzazione di una piccola cabriolet sul pianale Samba,
un buon successo: ben 9.914 in solo due anni, nel 1982
e 1983. Con il lancio della 205 la formula della piccola
cabriolet viene riproposta e nel marzo 1986 ecco la 205
cabriolet far bella mostra di sé presso i concessionari. La
gamma inizialmente si basa su due versioni, la tran-
CABRIOLET
quilla CT di 1.124 cc e la sportiva 1.580 cc GTI da 105
CV. A partire dal marzo 1988 la CT viene affiancata
e poi sostituita dalla CJ caratterizzata dal rivestimento dei sedili in jeans. E’ del 1989 l’arrivo della
versione “Roland Garros” dal tipico colore verde
metallizzato con capote bianca e interno in pellestoffa, ma soprattutto con capote questa volta
elettrica. Sarà poi la volta del motore con catalizzatore
nel 1992. La 205 cabriolet proseguirà poi fino a luglio
1994 (versione CTI) e luglio 1995 (verisone CJ).
L'IDEAZIONE
Nel maggio 1983 Peugeot decide di studiare in collaborazione con Pininfarina la versione cabriolet della 205,
partendo dal successo e dall’esperienza della Samba
cabriolet. Inizialmente viene valutata anche una soluzione stilistica che prevede la presenza di una coda con
lo scopo di offrire maggiore spazio per i bagagli, ma infine si decide di riproporre la stessa coda della berlinetta.
Dal maggio dell’anno successivo gli ingegneri di Peugeot e Pininfarina collaborano per lo sviluppo dei prototipi.
I primi 11 vengono costruiti in primavera e 4 scocche
sono inviate alla Peugeot per le prove di resistenza. Un
prototipo subisce un estenuante test di 5.011 km sulla
pista automatica che simula le vibrazioni e le flessioni
dovute al pavé che una vettura subisce nel corso del suo
ciclo di vita. Ogni 400 km il prototipo viene ispezionato
e dopo 2.500 km smontato completamente per rilevare
gli elementi soggetti a stress. Un altro prototipo subisce
un test stradale di 83.000 km a capote aperta e chiusa,
in condizioni gravose, senza contare poi le verifiche in
camera di corrosione e le prove di tenuta acqua della
Daniele Bellucci, l'esperto di 205
Libri sulla 205 ne hanno pubblicati molti. Alcuni sulla fantastica GTi, altri
sulle innumerevoli vittorie sportive. Mancava però una pubblicazione
che permettesse a un giovane inesperto di identificare esattamente
tutti i modelli e le versioni speciali della 205. Ci ha pensato Daniele
Bellucci con un nuovo libro in italiano che è disponibile certamente come
strenna natalizia. Partendo dal numero del telaio è possibile identificare
esattamente la versione e grazie al testo e alle innumerevoli immagini
sarà possibile verificare se tutti i dettagli di allestimento sono presenti
nella vettura analizzata.
capote. Nel settembre 1985 arriva il via libera alla produzione.
Il pianale è quello di serie, ma i longheroni esterni sono a sezione maggiorata con anima centrale che li collega ai longheroni interni e al montante anteriore. Tutto questo migliora la
rigidità. Sotto i sedili anteriori viene posizionata una traversa
scatolata, mentre davanti al serbatoio viene saldata una lamiera che attraversa tutto l’abitacolo. All’interno della cornice
del parabrezza viene incorporato un tubo d’acciaio costituendo così un roll-bar. Le portiere originarie vengono modificate
con un deflettore fisso. Anche i parafanghi posteriori vengono
adattati e il cofano bagagliaio incernierato in alto. La scocca
grezza pesa 228 kg con un aumento di 40 kg rispetto alla
berlina tre porte, anche a seguito dell’aumento nello spessore
di alcune lamiere che passa da 0.7 mm a 2 mm.
LA PRODUZIONE
Dalla Peugeot di Mulhouse alla fabbrica Pininfarina di
Grugliasco giungono gli elementi di carrozzeria e i pianali
appositamente realizzati. Pininfarina produce le porte e i
componenti caratteristici. Dopo i trattamenti di anticorrosione la scocca passa in verniciatura per essere poi avviata per il
montaggio su una catena di assemblaggio con 22 postazioni
successive dalla capacità iniziale di 50 vetture al giorno. Alla
fine ogni vettura viene sottoposta a una doccia di 4 minuti per verificare la tenuta acqua. Le carrozzerie infine, con
appositi autotreni, vengono trasferite al Centro di Produzione
di Mulhouse per il completamento della parte meccanica e
la delibera finale.
Peugeot 205: che numero!
Questo era il titolo di una campagna
pubblicitaria dell’epoca. Mi suona,
in effetti, un po’ strano parlare di
auto d’epoca, ma è cosi. Mi piace
ricordare la 205 perché "io c’ero".
Si è scritto molto su questo modello
che ha permesso al nostro Marchio
di farsi conoscere anche "all’estero",
infatti erano tempi in cui si parlava
ancora di auto straniere, perlomeno
nel nostro Paese fortemente legato
al marchio nazionale. La incontrai per la prima
volta a Montecarlo là dove venne presentata
alla stampa e ai concessionari. Era il 1983, mi
piacque subito e provai una forte emozione
quando apparve sul palco, ma non era possibile
rendersi conto immediatamente di cosa la 205
avrebbe rappresentato per Peugeot in Italia... ed
anche per me. L’ho seguita lungo il decennio di
vita, dalla berlina alla cabrio, alla potente Turbo
16, all’ammiratissima GTI, alla piccola Rally. In
pubblicità ha fatto faville, i suoi spot hanno fatto
veramente il giro del mondo. E’ stata Campione
del Mondo Rally (‘85-’86) e in versione Raid ha
vinto un paio di Parigi-Dakar. Sì e vestita con
abiti diversi: Lacoste, Roland Garros, El Charro e
Best Company in Italia. Un solo restyling, oltre 5
milioni di unità prodotte, in Italia ne sono state
vendute più di mezzo milione. La mia prima 205
era blu metallizzata. Anch'io nel frattempo sono
cresciuta, ma quando vidi l’ultimo spot - quello del
bimbo che, con aria da scavezzacollo, si mostra
compiaciuto nella sua scatola di legno con la scritta
205 - ho sorriso e, come la prima volta, mi sono
emozionata.
Grazie 205, è stato un piacere averti accompagnata
nella tua brillante carriera!
Patrizia Sala
anno
produzione
anno
produzione
anno
produzione
1985
252
1989
8.787
1993
3.450
1986
9.250
1990
11.099
1994
736
1987
5.530
1991
12.982
1995
48
1988
8.290
1992
11.718
TOTALE
72.142
La produzione delle Peugeot 205 cabriolet
Domenica 25 giugno è stata l'occasione per
reincontrare i soci del Club dopo il Raduno
Internazionale. Il Parco del Valentino ha fatto
da cornice sia per il momento di incontro iniziale
per ammirare le vetture ante 1918 della TorinoAsti-Torino, sia per il pranzo in riva al Po presso la
Canottieri Cerea. Il pomeriggio è stato dedicato
alla visita del rinnovato Museo dell'Automobile
e agli aspetti formali. Dopo l'approvazione del
consuntivo 2010 e revisione 2011, l'assemblea
ha preso atto della nomina a Presidente di Walter
Bertolaso, a Tesoriera Patrizia Sala e come Segretario
Fabrizio Taiana. Le votazioni hanno
riconfermato come Consigliere
Daniele Bellucci e nominato Beppe
Cossetta che subentra a Mario
Casiroli, che ringraziamo per la
collaborazione da sempre dimostrata.
Lara e Loris sposi in cabriolet
L'ASSEMBLEA AL MUSEO DI TORINO
Due cari amici e soci del Club si sono sposati.
Lazzaretti Lara e Loris hanno coronato il loro
sogno in una cornice esclusiva, raggiunta a
bordo naturalmente di una Peugeot: la 203
cabriolet del socio Giuseppe Fassi.
UNA 304 ALLA VERNASCA SILVER FLAG
Le tranquille colline del
Piacentino tutti gli anni, a
fine giugno, vengono invase dal ruggito del motore
della famosa Vernasca
Silver Flag. Questa edizione ha visto come apripista
la 304 cabriolet rossa di
Alberto e Lorella Minissi.
Peugeottisti fin da giovani
Dalla carrozza al futuro
Il club Scuderia Marche e il Lions di Macerata hanno organizzato un evento
culturale che si è articolato dal 25 al 27 agosto. L'occasione è stata la
presentazione del rinnovato Museo della Carrozza alla quale è seguito un
convegno. Le oltre 50 vetture d'epoca presenti hanno avuto un'apripista
di eccezione: la Peugeot iOn, che è addiritura salita sul palco dell'Arena
Sferisterio durante lo spettacolo musicale a sostegno della C.R.I. di Macerata.
Il papà, Flavio Gamalero, non
manca occasione di trasferire
il suo cuore agonistico alla
fortunata serie delle 205. Ma il
suo cuore è tutto per la piccola
Violetta che fin da giovane respira
l'aria Peugeottista.
Tutti a Padova il 29 ottobre
Il mercato delle vetture d'epoca è in grande fermento. Considerate dagli investitori come
beni-rifugio, in situazioni di incertezza finanziaria anche le vetture d'epoca di qualità
diventano appetibili e questo ne fa lievitare il valore. In Europa ogni nazione ha una fiera
di settore come riferimento e per l'Italia è quella di Padova del 28 -30 ottobre. Il Club
sarà presente con la solita modalità, ma quest'anno sarà l'occasione per organizzare una
cena di saluto e festeggiare così Patrizia Sala, la nostra Tesoriera, che lascia il suo ruolo
all'interno di Peugeot, ma che rimarrà comunque sempre collegata alle nostre iniziative.
Al giorno d’oggi il marchio è un elemento determinante per la vendita.
La sua immagine si costruisce nel tempo riempiendola di contenuti
e offrendo prodotti di qualità. A differenza di altri costruttori europei,
che hanno deciso di utilizzare la chiave architettonica per inserire le
loro collezioni storiche e comunicare così il ponte tra passato e futuro,
Peugeot ha una storia diversa. Anzitutto dietro al Marchio c’è una vera
famiglia, con persone in carne ed ossa e le loro emozioni. Per il Leone,
quindi, la storia non è solo un freddo “asset” da utilizzare in chiave
manageriale, ma è anche l’espressione di una continuità. L’orgoglio di
contribuire al successo del Marchio deriva anzitutto dalla condivisione
di valori profondi, come appunto quelli di una famiglia, che riverberano
poi nelle attività quotidiane di management. L’Aventure Peugeot, nelle
sue tre branches (club, museo, archivio) è lo strumento attraverso cui si
esprime questa volontà di continuità.
E’ quindi molto importante conoscere la storia per poter analizzare la realtà quotidiana, metterla in
prospettiva e decidere per il futuro?
Direi che è determinante. La storia, anche quella di un’azienda, è come un fiume il cui corso può essere
temporaneamente fermato da una diga, guidato verso direzioni volute, ma non può essere arrestato.
Conoscere l’origine dei mille flussi che lo compongono, le sue dinamiche, ci permette di controllare la sua
direzione e quindi di agire per il meglio. Si tratta di rispettare il passato, ma contemporaneamente di avere
il coraggio per innovare e scegliere nuove direzioni. I risultati col tempo diventeranno anch’essi storia e
costituiranno la base per chi dovrà continuare a gestire il marchio nel tempo.
Parliamo della 205, che in Italia rappresenta un mito e il simbolo di Peugeot per molti…
Quando ho iniziato a lavorare in Peugeot, la 205 era già uscita di produzione, ma l’impatto di questo
modello sulla quotidianità era ancora molto elevato. Non solo in
Italia la 205 è molto rappresentativa, ma in Francia, dove vivevo,
lo era ancor di più. I giovani ambivano alla Golf GTI o alla Peugeot
GTI, un duello sul piano tecnologico e prestazionale continuamente
riproposto. Alla fine, il vero scontro era tra l’anima emozionale e latina
della Peugeot e quella teutonica ed efficiente della Golf. Io sono
francese, quindi latino…
UNA PASSIONE PER OLIVIER MORNET
Peugeot come “vive” la sua storia ormai bicentenaria?
Quando le è capitato di guidare una Peugeot d’epoca, che sensazioni ha ricavato?
Recentemente ho potuto percorrere alcuni chilometri al volante di una 402 Découvrable del Museo.
Già ammirarne l’estetica affusolata e i particolari Art Deco provoca una sensazione di appagamento.
Al volante poi è come un salto nel tempo: ci si accorge di quanti passi in avanti abbia fatto la tecnica
automobilistica. Allora guidare era una cosa impegnativa, lo sterzo era pesante senza servosterzo, i
freni bisognava pigiarli con energia perché erano a cavo. Sono rimasto, invece, sorpreso positivamente
dalle prestazioni e dal cambio Cotal, quasi un cambio sequenziale senza elettronica. Incredibile come
Peugeot già fosse all’avanguardia 80 anni fa: un atteggiamento che ritroviamo ancora oggi in vetture
all’avanguardia come la nuova iOn a propulsione elettrica.
La prima volta di Mornet
Anche se da molto tempo si lavora nel mondo dell'auto può capitare di non
aver mai fatto l'esperienza di una vettura d'epoca. Non a tutti capita però
di fare il proprio debutto su una vettura importante che appartiene a un
Museo. In occasione del RIAP 2011 Olivier Mornet ha viaggiato con la 402
B Coach Découvrable del Museo di Sochaux: una vettura avveneristica per
l'epoca e dal fascino ancora intatto. Un design corretto ed elegante infatti
non passa mai di moda. Peugeot lo sa e questo atteggiamento è ormai
consolidato nel suo DNA e lo ritroviamo ancora oggi come nella nuova 508.
Charles Stewart Rolls, che nel 1904 fondò la Rolls-Royce, fu uno dei primi automobilisti
in Inghilterra e si impegnò affinché nel 1896 venisse superato il limite di velocità di
4 miglia all’ora e l'obbligo di far precedere le prime vetture da un uomo sventolante una
bandiera rossa o una lanterna di notte. Rolls fu la prima persona a guidare un’automobile
lungo un tragitto di 50 miglia, da Londra a Cambridge, un’impresa che venne raccontata
da H.F. Morris nel suo libro “Due fratelli coraggiosi” del 1918. La condividiamo con voi
QUANDO ROLLS GUIDAVA LA PEUGEOT
<<Le mie prime esperienze automobilistiche
iniziarono in Francia nel 1894. La prima vettura che
portai in Inghilterra fu una Peugeot 3 ¾ HP usata
(Peugeot Tipo 7, costruita in 25 esemplari tra il
1894 e il 1897). All’epoca veniva considerata una
vettura molto potente e pericolosa, più potente della
precedente 3 HP (Peugeot Tipo 3). Era una vettura
abbastanza pesante appoggiata su tre molle e che
ondeggiava terribilmente lungo le discese, il motore
era un Daimler a V posizionato dietro. La norma
delle 4 miglia all’ora naturalmente condizionava
pesantemente la motorizzazione in Gran Bretagna.
Mi diedi comunque da fare per ottenere una
specie di permesso dalla Contea di Hertfortshire e
Cambridgeshire e mi venne concesso. Questo mi
permise di compiere il mio primo viaggio tra Londra
e Cambridge. C’è sembrato saggio viaggiare solo di
notte e la prima parte del viaggio da Potters Bar lo
facemmo secondo la legge, ognuno di noi scendeva
a turno e anticipava la vettura sorreggendo la
lanterna rossa. Ad un certo punto la monotonia
venne interrotta quando demmo un passaggio
ad un poliziotto. Mentre camminavo iniziai la
conversazione con un uomo delle forze dell’ordine
“Buonasera” mi disse, “Buonasera” risposi, erano
circa le due di notte. “Ah, è una di quelle carrozze
senza cavallo…” “Si” risposi. “Non se ne vedono
molte da queste
parti e mi
piacerebbe salirci.
Mi sembrerebbe
così strano”.
”Salga” lo
invitai. Cosi salì
a bordo e dissi
“ora prenderemo
quella discesa, si tenga ben stretto con una mano
e con l’altra tenga forte il suo cappello, tanto per
un altro miglio e mezzo non c’è nessuno”. E cosi
partimmo lasciando scorrere la vettura per una
velocità ben superiore alle 4 miglia e con il motore
che diventava caldo. Dopo Potters Bar la vettura
cominciò a non andare molto bene, si perdeva molto
tempo per rifornirsi di acqua che spesso era difficile
da reperire. Spesso entravamo in giardini privati e
la prendevamo dai pozzi, ma il divertimento venne
quando fermammo la macchina in un villaggio
facendo così tanto rumore che svegliammo tutti
e da ogni finestra comparvero persone abbigliate
da notte. Naturalmente a quell’epoca non c’erano
radiatori e non si potevano compiere più di 10
Il Registro Storico ha come obiettivo quello di censire le Peugeot d'epoca (più
di 20 anni) presenti in Italia. L'iscrizione al Registro è gratuita e consente al
proprietario di ricevere un attestato di iscrizione. Per segnalare una vettura
basta inviarci una foto, il numero di telaio e le informazioni contenute
nella scheda scaricabile dal sito. Ad oggi sono oltre 450 le vetture inserite,
delle quali 75 anteguerra. Un Registro parallelo tiene nota inoltre anche
di motociclette, biciclette ed altri oggetti importanti della storia Peugeot.
Ricordatevi quindi di segnalarci le vetture in vostro possesso.
Un patrimonio da conservare
MOTO PEUGEOT 100 ANNI FA - 1911-2011
miglia con la stessa acqua di
raffreddamento, anche perché
la pompa non era in grado
di compiere il suo lavoro
oltre certe temperature.
Dovevamo quindi verificare
costantemente il suo
funzionamento appoggiando
una mano sul connettore
dietro, che spesso era
bollente. Il passeggero quindi,
per timore di scottarsi, diceva
comunque di sì quando gli si
domandava se l’acqua stesse
circolando. L’avventuroso
viaggio terminò con il nostro
arrivo a Cambridge alle 9
e mezza di mattina dopo
quasi 12 ore ad una media di
4,5 miglia all’ora. Eravamo
così stanchi che talvolta ci
addormentavamo alla guida
e ci si risvegliava sentendo la
vettura raggiungere il ciglio
della strada, mentre il mio
passeggero si addormentò
lungo tutta la seconda parte
del viaggio.”
Nel 1911 Peugeot produceva motociclette già da 9 anni. 100 anni fa la
gamma si articolava su 2 versioni bicilindriche e 1 monocilindrica. La prima,
che costava 960 FF era una bicilindrica con motore verticale a V di 55 x
70 mm dotata di accensione a magneto con regolazione di anticipo. La
trasmissione avviene tramite una cinghia mentre la forcella anteriore è del
tipo Troffault, uno dei brevetti di Peugeot. Il secondo modello è invece una
monocilindrica verticale da 3,5 CV anch'essa con magnete, forcella elastica
e freno posteriore comandato a pedale. Il terzo modello è molto più potente;
è infatti spinto da un bicilindrico da 7 CV ed è posta in vendita a 1.230 FF. A
scelta la forcella anteriore
poteva essere rigida o
di tipo Troffault.
La versione con
potenza ridotta a 5 CV
era riconoscibile dal
serbatoio rettangolare
e monocilindrico e
veniva offerta
al prezzo di
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Peugeot sostiene Impatto Zero® con Life Gate. Questa rivista è stampata su carta riciclata Cyclus Print®
la rivista del club storico peugeot italia autunno 2011
Rivista trimestrale della Peugeot Automobili Italia S.p.A. registrata presso il Tribunale di Milano il 11/09/2000 al n. 558
Direttore responsabile: Patrizia Sala - Coordinatore generale: Fabrizio Taiana - Redazione: Via Gallarate, 199 - 20151 Milano
Tel. 02 3313 545 - Fax 02 3310 3740 Hanno collaborato a questo numero: Bruno Brida, Patrizia Sala
Realizzazione Grafica: Roberto Calligaro - Stampa: Grafiche Polver Milano - Chiusura redazione: 10 settembre 2011
Informativa ai sensi del d. lgs. n° 196 del 30/06/2006
Ai sensi dell’Articolo 13 del D. lgs. 196/2003 si informa che i nominativi destinatari della rivista “Peugeot, la rivista del Club Storico”.Inviata
gratuitamente ai soci e ai simpatizzanti - sono inseriti in una speciale anagrafica. Questi nominativi sono trattati con mezzi informatizzati al solo
scopo della distribuzione della rivista. I destinatari potranno esercitare il diritto previsto dall’Articolo 7 del D. lgs. 196/2003 di opporsi in tutto
o in parte al trattamento suddetto, rivolgendosi alla redazione della rivista presso il Club Storico Peugeot Italia, via Gallarate 199, 20151 Milano.
LA NONNA DELLA iOn
Se nel 1941 la produzione della VLV rappresentava una
necessità di guerra, lo studio della 205 elettrica del 1984
rappresenta invece la volontà di Peugeot di valutare
le possibilità offerte dalla tecnica dell’epoca nella
realizzazione di vetture elettriche. Nel caso della 205
presentata nel 1984, ben 27 anni fa, il motore era da 8
kW , con potenza di picco a 17,5 kW, collegato alle ruote
attraverso un riduttore che consentiva l’eliminazione
del cambio di velocità. Il peso del motore era di 60 kg
mentre altri 11 kg erano necessari per l’elettronica di
controllo. Il pacco batterie era collocato anteriormente
per non rubare spazio all’abitacolo. La vettura pesava
850 kg con capacità di carico di altri 300 kg per
una massa totale di
1.150 kg. Allora
la tecnologia
disponibile per le batterie era basata sul piombo, ma
Peugeot in collaborazione con la SAFT per la 205
aveva scelto batterie al ferronichel che erano in grado
di erogare 50 W/h ogni kg di massa contro i 26 W/h di
quelle al piombo. Sul fronte delle prestazioni la velocità
massima era di 100 km/h con un'accelerazione da
0 a 50 km/h in 11,6 sec. L’autonomia alla velocità
costante di 70 km/h era di 140 km mentre a 40 km/h
poteva aumentare a 200 km. Il tempo di ricarica si
aggirava sulle 10 ore. A distanza di quasi 30 anni e di
alcune migliaia di 106 circolanti, ecco oggi disponibile
sul mercato la Peugeot iOn, una realtà per Peugeot che
viene da lontano.
iOn: il futuro è qui, grazie anche al passato
La vettura 100% elettrica di Peugeot può contare su un motore
da 49 kW alimentato da batterie agli ioni di litio in grado di
spingere la vettura a 130 km/h e di assicurare un'autonomia
fino a 150 km. La massa a vuoto è di 1120 kg per una vettura in
grado di spostare agevolmente 4 persone più i bagagli. Il tempo
di ricarica con presa domestica è di 6 ore per il 100% mentre con
ricarica rapida in 30 minuti si ricaricano le batterie dell’80%.