Estorsioni, trovato libro contabile della cosca di

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Estorsioni, trovato libro contabile della cosca di
Estorsioni, trovato libro contabile della cosca di Palermo centro |...
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Estorsioni, trovato libro contabile
della cosca di Palermo centro
I carabinieri hanno trovato un libro contabile delle estorsioni della cosca mafiosa di Palermo centro. Il brogliaccio
contiene i nomi di decine di commercianti ed imprenditori. I nomi delle vittime devono essere decriptati dai militari.
Il registro è stato trovato durante l'indagine sull'estorsione ad un imprenditore conclusa all'alba con quattro fermati
I carabinieri hanno trovato durante una perquisizione un libro contabile delle estorsioni della cosca mafiosa di Palermo centro.
Il brogliaccio contiene i nomi di decine di commercianti ed imprenditori. I nomi delle vittime devono essere decriptati dai
militari. Il libro mastro è stato trovato nell'ambito dell'indagine che ha sventato l'estorsione ad un imprenditore, conclusasi
all'alba con quattro fermati. L'indagine riguardava un grosso imprenditore edile e si è svolta anche con l'impiego di
telecamere nascoste. Gli obiettivi hanno filmato anche il momento della riscossione del 'pizzo'. La vittima è il titolare di
um'impresa di costruzioni che negli ultimi anni si è aggiudicata anche diversi appalti del Comune di Palermo. I fermati sono
Pietro Abbate, 47 anni, indicato come elemento di spicco famiglia mafiosa di Palermo Centro e fratello di Luigi Abbate detto
"Gino 'u mitra; Filippo Burgio, 37 anni, anch'egli ritenuto affiliato alla famiglia Palermo Centro; Francesco Paolo Lo Iacono, 29
anni, e Silvio Mazzucco, 30 anni, entrambi per i carabinieri inseriti nella famiglia mafiosa di Ballarò. Le indagini, coordinate dal
procuratore aggiunto Ignazio De Francisci e dai sostituti Roberta Buzzolani e Caterina Malagoli, hanno confermato che Cosa
Nostra continua a imporre estorsioni a imprenditori e commercianti, anche per soddisfare la crescente necessità di denaro
da destinare ai familiari delle centinaia di mafiosi detenuti. Solo negli ultimi 4 mesi i carabinieri di Palermo hanno arrestato
per mafia oltre 150 persone, tra cui i latitanti Filippo Annatelli, Antonino Lo Nigro e Ludovico Sansone. Il 'pizzo' richiesto è di
norma pari al 3% del valore degli appalti relativi a opere pubbliche. I quattro indagati si erano fatti avanti a ridosso di
Pasqua, e i carabinieri hanno documentato in un video la riscossione della tangente imposto a un imprenditore edile siciliano
titolare della società consortile che si è aggiudicata l'appalto da 1,2 milioni di euro per la manutenzione dell'intera rete
fognaria di Palermo.
22/04/2009 17.59