sull`argomento ho già scritto
Transcript
sull`argomento ho già scritto
A SACRA Sommario 2 3 4 5 6 7 8 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Accidenti A sacra maggioranza Vita grama per i freelance «Incassare a volte è un problema» «Per la politica è come se non esistessimo» «Il prezzo lo decide il cliente» «Il futuro è oggi» Due crisi, un’opportunità Paura di tornare all’inferno «L’obbedienza è la cifra del merito» Diritto di replica 20 anni dopo La mano sul cuore Scelte schizofreniche Tutti santi, questi Papi Servizio impudico Così è se vi pare Due libri per l’estate Poesia e fotografia Se di stelle è un giubilo Lo Stato e gli ultras Hanno collaborato a questo numero Paolo Buletti, Werner Carobbio, Coordinamento donne della Sinistra, Marlis Gianferrari, Ilario Lodi, Teo Lorini, Corrado Mordasini, Enrico Morresi, Giancarlo Nava, Ramo Ramic, Roberto Rippa, Giovanni Sciuchetti, Angela Tognetti, Cristina Valsecchi, Libano Zanolari Crediti: 4-5, M. Simonia; 6, D. Shironosov; 6-7, R. Hudson; 8-9, Y. Sukhovenko; 10-11, N. Elder; 13, J. Brosch; 14, Coordinamento donne della Sinistra; 15, D. Shironosov; 22, vepar5; 23, A. Duric Ora ci diranno che dobbiamo stare zitti. Che il popolo ha scelto. Che arrabbiarsi significa non saper accettare la sconfitta. E, ringalluzziti da questa vittoria bulgara, si rimboccheranno le maniche per propinarci leggi perfino peggiori. In nome del popolo sovrano. Eccolo, il popolo. Eccolo alla prova del voto, col risultato che abbiamo visto: la nuova, incivile revisione della legge sull’asilo è stata accettata. Approvata. Sacralizzata dalla volontà popolare di 4 votanti su 5. Dice: «Che vuoi? L’ha deciso il popolo!». E con ciò? Significa forse che il popolo è infallibile? Che l’investitura popolare garantisce la Verità Suprema? Davvero «Vox populi vox Dei»? Già, il popolo. Ce lo rifilano in tutte le salse, il popolo. «L’ha deciso il popolo» significa «È indiscutibile». E guai ad azzardarsi a dire che magari il popolo prende decisioni indegne o ha gusti incivili: «Come ti permetti di insultare?». Prova, per dire, a dichiarare che le idee della Lega sono cretine, primitive e rozze: subito salta fuori il Lorenzo di turno che ti bacchetta perché offendi le opinioni di migliaia di cittadini che votano la Lega. O prova a far notare che «il Mattino» è infarcito di becero razzismo: ecco subito un Boris qualsiasi a rimproverarti perché manchi di rispetto alle decine di migliaia di persone che apprezzano quel giornale. Embè? Migliaia di votanti e di lettori accettano e condividono idee stupide, incivili e razziste. Forse questo le rende meno stupide, incivili e razziste? Il 19 agosto 1934 i Tedeschi furono chiamati alle urne per esprimersi sulla concessione del potere assoluto ad Adolf Hitler. 38 milioni di persone, pari al 90%, si espressero a favore. Non stiamo parlando di una barbara tribù vichinga dell’Alto Medioevo, ma del popolo di Bach, Kant, Goethe, Beethoven, Gauss, Marx, Einstein. Il «Mein Kampf» era nelle vetrine di tutte le librerie germaniche, con i suoi deliri antisemiti. La stampa nazista diffondeva odio e disinformazione. Le persecuzioni erano già iniziate. Eppure 9 cittadini su 10 di quel civilissimo popolo approvarono la dittatura. Allora, se oggi affermiamo che quello fu un abominio, offendiamo forse la sensibilità di milioni di Tedeschi? Si dice che, se sapessimo cosa succede nei macelli, non mangeremmo più carne. Perché continuiamo, allora? Perché quella realtà è lontana. Conosciuta sì, ma solo in astratto. Soltanto immaginata. Dunque edulcorata, ripulita. Facile da relegare in qualche sgabuzzino della memoria. E da rimuovere. Per i profughi e i rifugiati è la stessa cosa: non se ne sa quasi nulla. È difficile farsi un’idea delle persecuzioni e delle torture che li attendono quando sono rifiutati o espulsi. Nell’immaginazione popolare, manipolata attraverso la disinformazione, sono un’emergenza, un’invasione. Sono «asilanti»: etichetta razzista che, ripetuta all’infinito, evoca solo abusi e criminalità. Perché quello sono: delinquenti che meritano tutta l’attenzione della «settimana criminale» de «il Mattino». Mentre (pare) non meritano altrettanta attenzione il maestro pedofilo luganese, il maniaco sessuale omicida vodese, l’aspirante ministro alla guida ubriaco: quelli, si vede, sono «nostri», quindi «buoni» per definizione. Al massimo con qualche «vizietto», va’. Lontani dagli occhi nelle loro realtà di dolore, di emarginazione e di persecuzione, le donne, i bambini, gli anziani e i malati non meritano rispetto. E nemmeno un secondo di riflessione prima di infilare il voto nella busta: «Chissenefrega. ‘Sti asilanti delinquenti hanno proprio rotto. Se ne stiano a casa loro». Anche questo è il popolo, a sacra maggioranza. 3 Confronti, 12 giugno 2013, numero 52 di Marco Cagnotti MAGGIORANZA