Perù 2016 – Sicuani – OSVIC

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Perù 2016 – Sicuani – OSVIC
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Perù 2016
SCHEDA PERU’- OSVIC
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SICUANI
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
(intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come
operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa
Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto
madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come
intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico,
religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di
progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti
umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono
emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della
Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in
servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la
fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso
percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
La storia politica peruviana è stata attraversata da alterne vicende di domini dittatoriali che hanno provocato
ingenti danni economici e sociali, inibendo lo sviluppo del Paese. Dopo una lunga dittatura militare, negli
anni ’80 il Perù ristabilì un regime democratico che fu costantemente minacciato dalla campagna terroristica
del gruppo maoista Sendero Luminoso. A fronte di questa situazione, venne eletto nei primi anni ’90 Alberto
Fujimori, che con un auto-golpe nel 1992 sospese la Costituzione e sciolse Congresso e Corte Suprema,
determinando così l’inizio di una nuova era dittatoriale. Fujimori fu alla guida del Paese fino al 2001, violando
la Costituzione da egli stesso promulgata nel 1993 e commettendo numerose violazioni dei diritti umani e
civili. Fu costretto alle dimissioni e alla fuga a seguito di un grave scandalo di traffici illeciti e di connivenza
con i paramilitari che aveva coinvolto il suo braccio destro e che comportò l’emissione di un mandato di
cattura nei confronti dello stesso Fujimori. Alla guida del Paese fu eletto nel 2002 Alejandro Toledo,
oppositore di Fujimoiri nonché primo indio a governare il Perù. Nonostante gli sforzi del nuovo Presidente, la
sua determinazione a combattere la corruzione politica e la buone performance economiche, il suo Governo
non ha portato i benefici sperati e la sua amministrazione ha quindi suscitato scontento tra la popolazione.
Nelle elezioni presidenziali di giugno 2006 il Perù ha eletto il socialdemocratico Alan Garcia Perez, che già
aveva ricoperto la carica di Presidente tra il 1985 e il 1990, determinando così al ballottaggio la sconfitta del
nazionalista Ollanta Humala Tasso. Nel 2011 l’ultima tornata elettorale, però, ha visto trionfare proprio
Ollanta Humala, il quale nel discorso di insediamento ha dichiarato le linee programmatiche del suo
Governo: riduzione della povertà e dell’esclusione sociale.
Secondo l’ultimo rapporto UNDP (2014), il Perù ha un indice di sviluppo umano pari a 0,737 che lo colloca al
82° posto su scala mondiale. Dal punto di vista economico il Paese è in crescita, ma rimane fortemente
dipendente dalle esportazioni di prodotti dell’industria estrattiva, le cui attività suscitano spesso le proteste
delle comunità indigene e sono fonte di scontro politico. Oltre a ciò, la dipendenza dalla fluttuazione dei
prezzi di mercato delle materie prime comporta per il Perù una costante minaccia di instabilità economica e
la corruzione, che da sempre affligge i governi peruviani, ha impedito la creazione di una classe politica
dirigente in grado di saper lanciare la nazione e contrastare le profonde differenze socioeconomiche che la
caratterizzano (l’indice di Gini è di 45,3 – anno 2012).
Il tasso di alfabetizzazione nel paese è del 93,8%, grazie soprattutto ad un sistema scolastico obbligatorio
suddiviso in tre livelli. Il tasso di frequenza scolastica è abbastanza alto, anche se sono presenti importanti
differenze tra le zone urbane e quelle rurali. I minori inoltre risultano poco tutelati anche all’interno
dell’ambito familiare, in cui sono diffuse violenze e maltrattamenti soprattutto nei contesti sociali più poveri e
il 34% dei bambini tra i 5 e i 14 anni è impegnato in attività lavorative (2,545,855 casi registrati). Infine, solo il
2,8% del PIL è investito per l’istruzione.
Come si evince dall’ultimo rapporto annuale di Amnesty International, diffusa è anche la violenza di genere e
la mancanza di tutela dei diritti riproduttivi e sessuali delle donne peruviane. Nel 2011 il pubblico ministero
ha riaperto il caso sulla sterilizzazione forzata di oltre 200.000 donne durante la presidenza di Alberto
Fujimori, portando alla luce la pratica così diffusa. Anche le popolazioni indigene sono soggette a continue
violazioni dei loro diritti, in particolar modo per quanto riguarda il diritto alla proprietà della terra, che
possiede per le popolazioni autoctone non solo un valore economico, ma soprattutto simbolico e rituale.
Dal punto di vista sanitario si registrano fortissime disparità tra le strutture ospedaliere pubbliche (compreso
il pronto soccorso), che sono generalmente carenti sia per personale specializzato che per mancanza di
attrezzature moderne efficienti, e le cliniche ed i centri sanitari privati, che presentano, al contrario, un buon
livello sia di apparecchiature mediche che di personale specializzato. I costi sono tuttavia alquanto elevati e
ciò rende impossibile per buona parte della popolazione ricevere cure mediche adeguate. Il 27% non ha
accesso a servizi sanitari adeguati e il 13% non ha accesso all’acqua potabile. Le gradi malattie continuano
a colpire in paese: all’anno si registrano oltre 31 000 casi di malaria; 121 di tubercolosi e 71,900 di aids (con
2,500 morti). I medici rappresentano solo 1,1% della popolazione totale e la spesa per la sanità resta molto
bassa: 3%,
Per quanto riguardala sicurezza alimentare, la situazione è in miglioramento, anche se sta aumentando
sensibilmente la percentuale persone in sovrappeso e obese (il 20,4% della popolazione adulta) e
permangono forti disparità tra zone urbane (78,6%) e rurali. Il 23,9% della popolazione vive sotto la soglia di
povertà ed il 11,8% risulta sottonutrita. Inoltre, il 3,4% dei bambini è sottopeso (19,59 morti ogni 1000
nascite).
Un dato che spaventa è quello della ricerca, che sembra non interessare il paese: difatti, solo il 0,15 % del
PIL è investito nella ricerca,
Infine il Perù è tra i primi 10 paesi del mondo per biodiversità. Questa caratteristica gli conferisce un ruolo
fondamentale per l’equilibrio ecologico del pianeta, ma è purtroppo minacciata da diversi fattori, tra i quali
spiccano l’industria estrattiva e in particolare le miniere illegali, che producono danni ambientali irreparabili.
Infatti, il modello di crescita del Perù è storicamente basato sull’estrazione mineraria, prevalentemente
gestita da imprese multinazionali che operano in modo legale, ma anche illegale. L’estrazione mineraria ha
avvelenato il patrimonio naturale del paese, le acque e la salute del popolo peruviano. Il governo ha
recentemente ridotto i controlli per la verifica degli impatti ambientali e sulla salute dell’inquinamento. Le
legittime proteste ambientaliste della popolazione vengono criminalizzate, e si riducono i diritti civili per
consentire alle multinazionali di agire indisturbate Il petrolio estratto in Perù ha una presenza di zolfo
altissima (quasi 50 volte superiore alla media) ed è pertanto altamente contaminante. Inoltre, in Perù non c’è
nessuna regolamentazione sulle emissioni delle auto e l’aria per le strade è irrespirabile.
Una categoria da salvaguardare sono le donne. In particolare, il CRP, Center for Reproductive Rights,
denuncia che il paese latinoamericano ha il tasso più alto di violenze sessuali del Sudamerica. Uno studio
condotto dimostra che lo stupro non è un problema esclusivamente privato, difatti, gli effetti della violenza di
genere si ripercuotono fuori dal focolare domestico e impoveriscono lo Stato .Inoltre, in Perù, le donne
guadagnano il 30% in meno rispetto agli uomini che svolgono lo stesso lavoro, costituiscono la percentuale
più alta fra i casi di analfabetismo (9,3% contro un 2,7% maschile) e, laddove collaborino all'interno di
imprese familiari, quasi sempre non percepiscono alcuna retribuzione. Dal 2009 ad oggi sono 282 i casi di
femminicidio e tentato femminicidio, registrati dai Centri d'Emergenza per le Donne nel 2014 in Perù. Il CRP,
Center for Reproductive Rights, denuncia che il 78% dei casi di violenze sessuali in Sudamerica riguarda le
bambine e le adolescenti peruviane. Solo a partire dal 2009 sono state introdotte politiche pubbliche per
evidenziare e prevenire i casi di violenza. Risale al 2011 l'entrata in vigore del reato di femminicidio.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
L’OSVIC è un Organismo di Volontariato Internazionale, nato ad Oristano nel 1981, di ispirazione cristiana
senza scopo di lucro, che si mette a servizio delle popolazioni più bisognose, riconosciuta idonea nel 1986
dal Ministero degli affari Esteri. Le finalità principali dell’OSVIC sono di realizzare progetti di cooperazione
internazionale nei Paesi in via di Sviluppo (PVS) e Sensibilizzare, informare, educare la cittadinanza ai
problemi del sottosviluppo, della giustizia sociale e della solidarietà tra i Popoli. A livello Internazionale
l’Osvic promuove Programmi di sviluppo umano organizzando Progetti di intervento in Africa, Asia e
America Latina, inviando volontari, che si impegnano con la loro opera alla crescita integrale dell’uomo. Le
attività svolte in tali Paesi mirano alla promozione di una effettiva partecipazione delle comunità di base dei
Paesi in Via di Sviluppo, con progressiva assunzione di responsabilità nei vari settori. Gli interventi si
realizzano tramite Programmi multi settoriali che riguardano soprattutto il settore socio-educativo, sanitario
e risanamento ambientale. Un’attenzione particolare, inoltre, è rivolta alla promozione della donna
curandone l’alfabetizzazione, la protezione della maternità, la formazione e l’avviamento professionale.
Attualmente l’Organismo ha in corso progetti in Perù, Guinea Equatoriale, Marocco, Kenya e Uruguay.
In Perù è presente dal dicembre 2002, collaborando con la Parrocchia Immacolata Concezione di Sicuani
per l’apertura della “Posada di Belén”: un Centro per l'accoglienza dei bambini vittime di violenze familiari e
abbandono. Il Progetto ha promosso attività concrete per arginare il grave fenomeno dei bambini orfani di
strada, abbandonati o maltrattati. Il Centro offre una prima accoglienza e una sistemazione ai bambini o
alle giovani madri che incontrano gravi difficoltà nel trovare un rifugio dove possano vivere in serenità un
momento difficile della propria vita. Dal 2002 ad oggi,l' OSVIC continua la collaborazione affiancando e
sostenendo la Parrocchia nelle diverse iniziative sociali. Dal 2008 in continuità con questa collaborazione,
l’Osvic realizza con questo partner anche progetti di impiego di volontari in servizio civile nel settore della
tutela infanzia e adolescenza.
Partner
Il partner dell’Osvic per la realizzazione del presente progetto è la Parrocchia Immacolata Concezione di
Sicuani. La collaborazione tra il Partner e l’Osvic è iniziata nel dicembre 2002 con l’apertura della “Posada
di Belén e da allora la cooperazione è proseguita col sostegno di diverse iniziative a tutela delle fasce più
deboli della popolazione. La Parrocchia comprende tutto il territorio del distretto di Sicuani e conta sul
servizio di due sacerdoti, di cui un sacerdote fidei donum della Diocesi di Oristano, e sulla presenza di tre
congregazioni religiose di suore. La Parrocchia, attenta alle necessità del suo territorio, che presenta
miseria, gravi povertà e migliaia di giovani in difficoltà, promuove in modo particolare la pastorale giovanile.
Gestisce dal 2002 la “Posada di Belén”, un Centro per l'accoglienza dei bambini vittime di violenze familiari
e abbandono, e dal 2003, nella zona periferica della città, anche la “Casa della Gioventù”, un Centro di
aggregazione, orientamento e formazione per i ragazzi e per i giovani dell’area rurale e urbana di Sicuani,
che consta di Sala Conferenze (500 posti), sale per riunioni, cucina, refettorio, camere da letto con bagni
per ospitare i partecipanti ai Corsi residenziali e un campo sportivo polivalente. Dal 2007 è stata avviata
inoltre una biblioteca (tradizionale e informatica) e una ludoteca che offre un servizio gratuito a tutti gli
studenti della zona. Nel 2006, sempre nella periferia della città, è nato anche il Centro Pastorale “San
Lorenzo Allin Kawsay – (Vita Digna)”, struttura capace di offrire uno spazio di aggregazione, di studio e di
orientamento per ragazzi “campesinos” che provengono dalle zone rurali circostanti e frequentano la
scuola media in città. Il Progetto “Centro di formazione per i giovani Allin kawsay-Vida digna”, ha rinforzato
e integrato le iniziative già avviate dalla Parrocchia Immacolata Concezione, nel Centro San Lorenzo e nella
Biblioteca della “Casa Della Gioventú” di Sicuani, migliorando la condizione di emarginazione ed
esclusione sociale dei bambini e dei giovani “campesinos” che frequentano i vari istituti scolastici di Sicuani,
offrendo loro sostegno allo studio, corsi di formazione professionale, preparazione agli esami di ammissione
alle Scuole Superiori Universitarie, animazione e formazione umana. A completamento di tale servizio è
stato garantito anche un sostegno basilare di accoglienza e mensa per i giovani e i bambini che non
dispongono dei mezzi economici sufficienti per sostenere la spesa alimentare in città e un’attività di
sensibilizzazione sul territorio sui diritti dei minori.
La Parrocchia è attenta anche alle necessità degli anziani, grazie alla struttura di accoglienza “Albergue
Nuestra Señora del Carmen”, che offre vitto e alloggio a persone sole e anziane che non possono godere di
un sostegno familiare adeguato.
Alcuni vecchi locali della parrocchia dopo essere stati ristrutturati, sono stati utilizzati per la “Casa famiglia
“Manuel Prado”, che dal 02 Ottobre 2010 accoglie otto minori che il Tribunale ha dichiarato in stato di
abbandono definitivo e che sono difficilmente adottabili, in quanto hanno un’età tra gli 11 e i 16 anni. Finalità
di questo servizio è dare ai ragazzi accoglienza e formazione in modo che siano preparati per affrontare la
vita con propri mezzi. Nell’ambito degli interventi per la promozione umana la Parrocchia offre anche
assistenza con azioni di orientamento e formazione professionale. Dal 2011, infatti e in collaborazione con
l’OSVIC, è stato avviato un nuovo Progetto per la costituzione di un Forno per la produzione di pane e paste.
Nell’iniziativa sono impegnati giovani in precarie condizioni economiche e familiari e giovani carcerati, che
usufruiscono di un permesso d’uscita per lavorare, al fine di garantire loro preparazione professionale e
inserimento sociale nel mondo del lavoro. Partner del progetto “forno” è anche il PEJ (Programa de Empleo
y Juventud) de la Prelatura de Sicuani, ente esperto nel settore della formazione e della promozione del
lavoro per i giovani, che ha messo a disposizione un coordinatore con esperienza tecnica e professionale
nel campo della panificazione.
Sulla base della collaborazione continuativa con l’OSVIC avviata nel 2002, il partner accoglie volontari in
servizio civile nelle attività di progetto.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:
¾ Si richiede al volontario in servizio civile il rispetto delle regole di vita comunitaria della struttura che lo
ospita.
¾ inviare all’Organismo un report mensile sulle attività svolte;
¾ rientrare in Italia al termine del servizio;
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Rischi politici e di ordine pubblico:
La zona denominata VRAEM (Valle de los Rios Apurimac Ene e Mantaro), esterna ai normali percorsi
turistici, è interessata da fenomeni residuali di narco-guerriglia.
Sporadiche manifestazioni legate all’industria mineraria ed estrattiva si registrano in varie aree del Paese
(Cajamarca, Puno, Madre de Dios). La Oroya (nella provincia di Junin) ed Arequipa sono state teatro
recentemente di violenti scontri.
MICROCRIMINALITÀ: sia in Capitale come in tutte le grandi città e i maggiori centri turistici si rileva come
pur essendo venuto meno negli ultimi anni il rischio di attentati di matrice terroristica, è molto alta l’incidenza
della criminalità comune, che spesso agisce in forma organizzata. Risultano particolarmente a rischio le aree
periferiche e il centro storico.
SEQUESTRI E AGGRESSIONI: l’utilizzo di taxi delle compagnie di trasporto non ufficiali non è sicuro per il
rischio di sequestri, la cui incidenza è limitata quasi solo alle zone rurali del Perù, o aggressioni e la
mancanza di assicurazione di tali mezzi.
MANIFESTAZIONI DI PROTESTA: si registrano scontri anche violenti tra autorità e movimenti antiminerari.
La città di Lima normalmente non è teatro di questi fenomeni, ma non si esclude la possibilità di
manifestazioni di protesta tra contrapposizioni politiche ed etniche.
Rischi sanitari:
Possibilità di contrarre febbre gialla, dengue, epatite di tipo A e B, soprattutto nelle zone andinoamazzoniche, mentre a Lima non si evidenziano rischi particolari di ordine sanitario.
Le strutture ospedaliere pubbliche (compreso il pronto soccorso) sono generalmente carenti sia per
personale specializzato che per mancanza di attrezzature moderne efficienti. Le cliniche ed i centri sanitari
privati presentano, al contrario, un buon livello sia di apparecchiature mediche che di personale
specializzato. I costi sono tuttavia alquanto elevati. Si segnala infine la presenza sul mercato di una certa
quantità di farmaci adulterati
Le condizioni igienico-sanitarie di Lima sono comuni a quelle del Paese e richiedono di adottare precauzioni
per evitare disturbi intestinali e malattie quali la dissenteria e il tifo. Inoltre, in estate (gennaio-marzo), si
manifestano con frequenza focolai di colera, soprattutto nelle zone periferiche delle città, dove le condizioni
igieniche sono assai precarie. una certa incontrollata diffusione sul mercato di farmaci adulterati e falsificati.
Le condizioni igienico-sanitarie di Sicuani sono comuni a quelle del Paese.
Altri rischi:
FENOMENI SISMICI E FRANE: il territorio, come il resto del Paese, è soggetto a fenomeni sismici, anche se
non si non si registrano ultimamente scosse di particolare entità. Inoltre, nella stagione estiva locale (inverno
in Italia) sono frequenti forti piogge nelle zone andine, che possono determinare interruzioni delle vie di
comunicazione; vi è pertanto il rischio che alcune località, rimangano isolate fino al ripristino del
collegamento stradale o ferroviario.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI:
Considerazioni e accorgimenti Generali
Rischi per la sicurezza
¾
¾
Unità di crisi - Ministero Affari Esteri
Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità
che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima
tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso,
gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.
Ambasciate/consolati
Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta
alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di
permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della
sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati
alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare
costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei
volontari.
Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili
sblocchi
Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti
all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito
Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali
Curare di essere costantemente reperibili
Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne
Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando
dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti
Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie
consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da
porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)
Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del
mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante
Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di
protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.
Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e
tutela dei volontari:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico
RISCHIO
DISORDINE PUBBLICO
SEQUESTRI e
MICROCRIMINALITÀ
ACCORGIMENTO
¾ Ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra
le varie posizioni politiche espresse nel paese d’invio.
¾ Si consiglia di portare con sé sempre un documento di identità valido,
a causa dei frequenti controlli effettuati da parte delle forze dell’ordine;
¾ I volontari dovranno operare a stretto contatto con il personale di
riferimento e confrontarsi con loro su comportamenti e atteggiamenti
consigliati
¾ si consiglia ai volontari di non fare spostamenti negli orari notturni e/o
muoversi da soli
¾ si consiglia ai volontari di non girare con vistosi equipaggiamenti
elettronici (telefonini portatili, macchine fotografiche) e grossi
quantitativi di denaro
¾ si consiglia di prestare particolare attenzione all’interno di stazioni ed
aeroporti, dove è più alta la concentrazione di persone;
¾ I volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti
personali e custodire in luogo sicuro gli originali;
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
disturbi intestinali, epatite
A, dissenteria, tifo, colera
¾ Si consigliano, previo parere medico, le seguenti vaccinazioni: febbre
gialla, epatite di tipo A e B e antitifica
¾ Si consiglia di bere solo acqua minerale oppure bollita, filtrata o
chimicamente trattata; e di non mangiare pesce e verdure crude di cui
non si conosce sicura provenienza
FARMACI
CONTRAFFATTI
¾ si consiglia di rivolgersi esclusivamente a farmacie qualificate,
evitando negozi non specializzati.
CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA
¾
Dal punto di vista sanitario, la struttura di riferimento per la sede è l’Hospital Alfredo Callo Rodriguez
AV.Manuel Callo Zevallos 519 (Sicuani) (Tel. 084351020) distante 800 metri dalla sede del progetto
raggiungibile in 5 minuti in macchina. Ulteriore opzione è l’Hospital San Miguel, distante circa 1 Km
dalla sede del progetto raggiungibile in 5 minuti in macchina.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a altri rischi:
RISCHIO
RISCHIO SISMICO
RISCHI STRADALI E
FRANE
ACCORGIMENTO
¾ L'Ente fornisce ai volontari un piano di azione in caso di emergenza
terremoto con una lista di contatti, luoghi di riferimento e cose da fare in
caso si verifichino scosse.
¾ In caso di bisogno l'Ente contatterà l’Unità di Crisi italiana per attivare in
maniera coordinata un eventuale piano di evacuazione dei volontari
dalla zona colpita;
¾ L'Ente identifica eventuali sedi alternative in cui spostare i volontari in
caso quella accreditata non sia ritenuta sicura, in accordo con l’Ufficio
Nazionale per il servizio Civile.
¾ L’ente, di concerto con l’UNSC ed il personale di riferimento locale,
individua un eventuale modifica del piano di impiego in relazione, sia in
ordine ai motivi di sicurezza che ai bisogni del contesto ed alla
possibilità di risposta agli stessi da parte delle sedi e dei volontari
¾ I volontari dovranno operare a stretto contatto con il personale di
riferimento e confrontarsi con loro sugli spostamenti consigliati
¾ Scegliere le compagnie di autobus interprovinciali ufficiali, in modo da
evitare mezzi occasionali non revisionati per gli spostamenti
¾ informarsi sulla condizione delle strade prima del viaggio e evitare
lunghi spostamenti nella stagione piovosa e nelle zone andine e
amazzoniche
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono
soggetti alle seguenti condizioni di disagio:
¾
¾
¾
¾
il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano
aggiuntivi:
i dettagli delle condizioni di disagio
Sicuani (OSVIC)
¾
¾
Disagi connessi alla permanenza in un PVS, con carenza di beni e servizi adeguati allo standard di vita
occidentale.
Disagio dovuto all’altitudine della città sede del progetto (3550 m. sul livello del mare).
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DESCRIZIONE SEDE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
Sicuani (OSVIC)
Sicuani, è la capitale della provincia di Canchis, dipartimento di Cusco. Ubicata tra Cusco e Puno, nella
regione Andina della Sierra Centrale del Perú, ha una popolazione di 60.000 abitanti, in netto incremento a
causa del continuo flusso migratorio dalle comunità contadine (campesinas) verso la città. La popolazione si
distribuisce tra il centro urbano (a 3550 m. sul livello del mare) e le numerose comunità e villaggi rurali che
sono ripartiti in zone impervie e di difficile accesso. Questi villaggi “campesini”, possono raggiungere i 5000
metri di altitudine e generalmente sono privi di servizi di base. La situazione di isolamento di molti contadini
nelle zone limitrofi, appartenenti al Comune di Sicuani, che vivono senza acqua potabile, luce, strade
percorribili e prospettive per un futuro migliore, ha prodotto, e continua a produrre, un movimento migratorio
campagna-città che ha determinato in trent'anni un aumento di 40.000 abitanti. Tale flusso migratorio sta
modificando la realtà urbana delle città, creando sempre maggiori strutture abitative nelle periferie. Queste
ultime, soprattutto a Nord e a Sud della città di Sicuani, sono cresciute smisuratamente, senza i servizi
socio-sanitari adeguati e solo recentemente alcune zone sono state raggiunte dalle reti di luce e acqua.
La popolazione è per lo più povera e giovane: il 45% ha meno di 15 anni; la mortalità infantile è dell’11% e la
denutrizione cronica fra i bambini in età prescolare e scolare raggiunge il 65%.
Gran parte della popolazione si concentra nei quartieri marginali della città, dove dominano dure condizioni
di vita per inadeguatezza dei servizi primari e povertà diffusa, dovuta alla scarsità dei mezzi economici. Il
60% della popolazione vive in una condizione di povertà, con enormi carichi sociali e psicologici sui
residenti, il che spesso porta alla disgregazione delle famiglie, all’esclusione sociale e al disagio giovanile. I
maltrattamenti fisici e psicologici si verificano con frequenza sia in ambito familiare che in quello scolastico. Il
18% dei minori è vittima di maltrattamenti fisici a scuola e il 48% ne è vittima a casa. La violenza familiare
registra infatti indici molto preoccupanti, complice la miseria, l’eccesso di bevande alcoliche e una cultura
generalizzata di “machismo”. L'aggressività che ne deriva si trasforma frequentemente in abuso sessuale,
molte volte “tollerato”, nascosto e giustificato all'interno della stessa famiglia.
Maggioranza della popolazione del territorio appartiene all’etnia Quechua. Sopravvissuti all'opera
sistematica di saccheggio e di distruzione operata dagli Spagnoli in ben 300 anni di colonizzazione, i
Quechua sono i diretti discendenti della grande civiltà Inca e in loro sono ancora vive le antiche tradizioni
custodite e tramandate oralmente nei secoli e che tutt'ora fanno parte della quotidianità. I giovani che
provengono dalle zone rurali, si esprimono in quechua e per i giovani “campesinos” la scarsa conoscenza
del castigliano, rappresenta una vera e propria barriera che impedisce loro di inserirsi costruttivamente nel
tessuto sociale cittadino. L’estrema diffusione del lavoro irregolare, la disoccupazione giovanile elevatissima
e l’abbandono scolastico, molto diffuso sopratutto nelle zone rurali, rimangono un problema centrale della
società locale. Il
tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni): è pari al 9,5%:
maschi: 9,4% femmine: 9,7% (2011) 1
Nel territorio di Sicuani OSVIC interviene nel settore Tutela Infanzia e Adolescenza.
Settore di intervento del progetto: Tutela infanzia e adolescenza
I bambini e gli adolescenti rappresentano il 45% della popolazione del territorio. La situazione di forte
degrado dovuta a povertà ed alla totale mancanza di adeguata tutela sociale e osservanza dei diritti umani,
incide soprattutto nei confronti dei bambini e ragazzi, più esposti al rischio di maltrattamento e violenza. I
casi di violenza ed abusi sui minori infatti sono frequentissimi, anche se mancano dati ufficiali proprio a
causa della forte componente culturale della violenza, che la rende “ordinaria” e silente. Gli ultimi dati
disponibili denunciano che i minori sono spesso vittime di maltrattamenti fisici e psicologici in ambito
familiare (il 48%) e anche in quello scolastico (il 18%).
Anche sotto il profilo educativo, la condizione sociale dei minori è particolarmente compromessa. Infatti una
forte percentuale, pari a circa il 55% di giovani in età scolare, non ha terminato nemmeno la scuola primaria.
Sono pochi i bambini che possono raggiungere un livello di scolarizzazione adeguato e proseguire gli studi
secondo loro capacità e aspettative.
Soprattutto nell’area rurale dei villaggi campesini, i servizi scolastici (con più di 30.000 studenti) sono spesso
inefficienti. I docenti dei Centri Educativi statali e privati non sempre dimostrano di possedere una sufficiente
preparazione e la maggior parte di essi, oltre a ricevere salari molto bassi, è costretto a lavorare con scarsi
strumenti e materiali didattici. La scuola, che dovrebbe supportare le famiglie nell'educazione di base dei
minori, non riesce pertanto a garantire una adeguata formazione di base.
Evidente anche l’assenteismo scolastico, soprattutto nelle scuole primarie dei piccoli villaggi dei
“campesinos”, dove i bambini non frequentano regolarmente e dove spesso il numero delle lezioni è limitato
sia per motivi legati alla distanza sia a causa del ridotto numero di insegnanti disponibili. Le lunghe
camminate per raggiungere le scuole, in media distanti 6-7 km e la scarsa alimentazione, hanno degli effetti
negativi anche sull’apprendimento.
Molti sono anche i minori abbandonati a loro stessi (a livello fisico e morale) a causa del prevalente modello
familiare disgregato. Il modello di famiglia a Sicuani è infatti rappresentato dalla libera convivenza
caratterizzata da una situazione più o meno stabile di coppia senza o con figli, spesso non riconosciuti o
abbandonati dai genitori legittimi. La precarietà istituzionale della convivenza, libera da qualunque tipo di
vincolo e dovere, non garantisce il riconoscimento e il mantenimento dei figli nati al di fuori dal matrimonio, la
loro educazione e il loro diritto allo studio, alla salute e all'alimentazione. La condizione di coppie separate è
comune a tante famiglie, e sono numerosi i casi di madri nubili e abbandonate che si occupano da sole della
propria famiglia. Diffusa è anche l’ignoranza sui diritti dei minori e la mancanza di consapevolezza della
gravità dei fenomeni sociali negativi che interessano i minori (come l’uso dell’alcol e della droga, la
prostituzione e la violenza minorile).
Inoltre le precarie condizioni economiche in cui vivono le famiglie, sono soventemente causa di forte
depressione psicologica e di mancanza di autostima fra i giovani. Ciò sfocia spesso in fenomeni di devianza
minorile come l'alcoolismo, la delinquenza e i comportamenti violenti in gruppo.
1
Fonte: CIA World Factbook - Aggiornato al 31 Marzo 2015
La Parrocchia Immacolata Concezione con il suo programma educativo e le sue varie attività avviate sul
territorio, offre spazi di aggregazione, di studio, di formazione e di orientamento per ragazzi in disagio
sociale, soprattutto tramite le due strutture: la Posada di Belen, Casa di accoglienza per bambini maltrattati e
la Casa della Gioventù con annessa Biblioteca e sale di studio.
I principali problemi che caratterizzano il territorio di Sicuani si possono riassumere come segue:
¾
¾
¾
27.000 bambini e adolescenti si trovano in precarie condizioni socio-sanitarie;
Circa il 55% dei giovani è priva di scolarizzazione primaria e secondaria dovuto ad un alto tasso di
abbandono scolastico; .
il 48% dei minori sono spesso vittime di maltrattamenti fisici e psicologici in ambito familiare e anche in
quello scolastico (il 18%).
SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO
A Sicuani è presente il poder judicial (juzgado) y ministerio público (fiscalia) che si occupa dei processi
relativi ai delitti contro i minori (abbandono, maltrattamento, abuso, tratta di persone e la PNP (polizia
Nazionale del Perú) con la Comissaria della famiglia riceve le denunce di bambini piccoli che si perdono.
Sono inoltre presenti con loro sedi periferiche a) il Manthoc organizzazione di matrice cattolica non
confessionale fondata a Lima, Perù, nel 1976 da volontari della GIOC (Gioventù Operaia Cristiana); b) “La
Casa de Panchita” centro di accoglienza che si impegna su più fronti per offrire una vita diversa ai
bambini che vivono in estrema povertà; c) Casa Hogar Juan Pablo II, che opera col fine di aiutare i bambini,
le bambine e gli adolescenti in stato di abbandono della zona sud di Lima. Accoglie attualmente oltre 60
minori tra i 6 e i 17 anni, vittime di povertà, violenza sociale, maltrattamento familiare e abbandono, d) la
rete comunale delle DEMUNA, uffici preposti alla difesa dei bambini e degli adolescenti, attraverso il
Programma Nazionale Yachay, che si occupa di minori in situazione di strada e a rischio;
Nel settore Tutela Infanzia e Adolescenza OSVIC interviene nel territorio di Sicuani
destinatari diretti e beneficiari.
con i seguenti
Destinatari diretti sono:
¾
¾
¾
280 adolescenti che frequentano quotidianamente il Centro sostenuti sia dal punto di vista
alimentare che nel percorso scolastico;
40 minori vittime di abusi, affidati dal tribunale alla Posada di Belen;
80 giovani da avviare professionalmente;
Beneficiari sono le famiglie dei giovani e le 60.000 persone della comunità parrocchiale di Sicuani, informati
e sensibilizzati sui temi della difesa dei diritti umani di bambini e giovani e sulla prevenzione delle piaghe
sociali giovanili.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
Obiettivo 1
¾ Garantire a 280 giovani studenti disagiati , un luogo di accoglienza per lo sviluppo umano, la
socializzazione e lo svago,
¾ Ridurre il tasso di alfabetizzazione dello 1%, 280 godranno di un sostegno scolastico:
Obiettivo 2
¾ Garantire assistenza psicologica, educativa, formativa a 40 bambini
Obiettivo 3
¾
Ridurre il tasso di disoccupazione con la formazione professionale e l’avviamento al lavoro di 80
giovani del territorio
Obiettivo 4
¾ Sensibilizzare e informare la popolazione locale e le istituzioni sui temi della difesa dei diritti umani di
bambini e giovani e della prevenzione delle piaghe sociali giovanili.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Sicuani (OSVIC)
Azione 1. Rafforzamento delle attività educative e formative all’interno della Casa della Gioventù per 280
giovani campesinos che frequentano giornalmente e dei 40 ospiti fissi della Posada
1. N° 10 incontri (1 al mese x 10 mesi) di coordinamento con i 14 operatori per la pianificazione e
organizzazione delle attività didattiche, ricreative e dei servizi;
2. Miglioramento dei servizi di assistenza sociale e legale, alimentazione adeguata e una formazione
per un normale sviluppo delle relazioni affettive tramite laboratori specifici (2 al mese per 10 mesi )
rivolto ai 40 ragazzi ospiti della Posada
3. Realizzazione di una scheda personale dei beneficiari dei servizi;
4. Distribuzione di un pasto caldo giornaliero ai 280 studenti secondo una dieta bilanciata;
5. Rafforzamento del sostegno scolastico (doposcuola) ai ragazzi ospiti del centro e supporto
personalizzato per quelli che denotano maggiori difficoltà di apprendimento;
6. Incontri mensili con la psicologa e l'assistente sociale per il potenziamento del sostegno
sull’elaborazione della violenza domestica, l’educazione alla pace e i diritti umani, attraverso attività
ludico-ricreative con dinamiche di gruppo, giochi di ruolo
7. Organizzazione e realizzazione di attività educative, e ludico-ricreative tamite 3 laboratori di:
musica, canto e teatro da svolgere al pomeriggio 2 volte al mese
8. 4 incontri con gli operatori per la valutazione periodica delle attività con report mensili
Azione 2 Implementazione del programma di rafforzamento linguistico e di formazione professionale per 80
giovani disagiati
1. Organizzazione e realizzazione di 12 laboratori di formazione professionale per 60 ragazzi
(informatica, sartoria, maglieria e artigianato locale).
2. Realizzazione di 1 corso della durata di 4 mesi di formazione specifica per 20 giovani disagiati per
apprendere l’arte della panetteria e della pasticceria
3. Avviamento al lavoro nel panificio della Parrocchia di 10 giovani formati professionalmente;
4. N° 4 incontri di formazione specifica per n° 10 giovani addetti alla vendita dei prodotti finiti presso il
territorio;
5. N° 8 incontri per l’organizzazione e implementazione di un ciclo di lezioni di lingua, matematica,
scienze, e sostegno allo studio pomeridiano per 20 giovani avviati al lavoro;
6. N° 4 incontri per la valutazione periodica delle attività con report mensili
Azione 3 Sensibilizzare le comunità locali e rafforzare le Organizzazioni di volontariato nel loro sviluppo
istituzionale e nelle capacità di comunicazione e incidenza sulla prevenzione dei problemi del disagio
giovanile e promozione dei diritti umani
1. Prendere contatti con 20 Istituzioni locali che si occupano dei problemi relativi ai giovani in
situazione di disagio per avviare un’attività di collaborazione e supporto con l’obiettivo di reintegrare
i ragazzi nella loro famiglia d’origine garantendo l’appoggio necessario per superare le difficoltà;
2. N° 6 incontri con leaders delle istituzioni locali per l’elaborazione di un piano di integrazione e
reinserimento sociale dei giovani
3. Elaborazione e pianificazione di 6 incontri (uno al mese) da realizzare nei villaggi di provenienza dei
ragazzi per coscientizzare i genitori sulla responsabilità della scolarizzazione ed educazione dei figli;
4. Promozione ed organizzazione di 4 eventi pubblici sul tema dei diritti dei minori e adolescenti e sulla
prevenzione dei problemi del disagio giovanile sul territorio;
5. N° 6 Incontri per l’elaborazione e redazione di 3.000 depliants informativi sui diritti dei minori e sui
problemi di disagio giovanile;
6. Organizzazione di 3 incontri per la distribuzione e diffusione del materiale informativo prodotto;
7. Definizione di 12 incontri per la valutazione periodica delle attività con report mensili
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾ 1 direttore per la conduzione della Casa della Gioventù e la Posada di Belen_ Azione 1-2-3
¾ 4 insegnanti 2, specializzati in lingua inglese,2 in matematica. Azione 1-2
¾ 2 Psicologi e 1 infermiere, esperti nell’assistenza di bambini maltrattati e abusati Azione1-2-3
¾ 1 Coordinatore settore promozione sociale e comunicazione, esperto in ambito socio-educativo.
Azione 1-2-3
¾ 4 Educatori esperti nell’assistenza didattica di bambini e adolescenti disagiati. Azione 1-2
¾ 3 insegnanti per la formazione professionale in maglieria, taglio e cucito - Azione 2
¾ 1 Responsabile della cucina con la qualifica di cuoco. Azione 1
¾ 2 Assistenti cuoco per la collaborazione nell’organizzazione e gestione della cucina della Casa della
Gioventù Azione 1
¾ 1 panettiere qualificato - Azione 2
¾ 2 formatori specializzato in diritti dei minori - Azione 1-2-3
¾ 1 esperto in capacity building. Azione 2-3
¾ 1 Autista Azione 1- 2- 3
¾ 1 Guardiano - Azione 1- 2 - 3
¾ N° 6 operatori occasionali: educatori, addetti alle pulizie, impiegati quando si rende necessario
.Azione 1-2-3
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Volontari 1/2
¾ Supporto nella compilazione di una scheda personale dei beneficiari dei servizi del Centro;
¾ Collaborazione nel servizio di accoglienza dei giovani;
¾ Assistenza nelle attività di doposcuola;
¾ Affiancamento nell’organizzazione di laboratori di attività manuali (cucito, pittura, disegno);
¾ Supporto nell’organizzazione di eventi pubblici sul tema dei diritti minori e sulla prevenzione dei
problemi del disagio giovanile sul territorio;
¾ Supporto nella redazione di 3.000 depliants informativi sui diritti dei minori e sui problemi di disagio
giovanile;
¾ Affiancamento nella gestione mensa e distribuzione di un pasto giornaliero agli studenti;
¾ Affiancamento e partecipazione agli incontri di pianificazione e valutazioni delle attività.
¾ Supporto alla organizzazione delle attività educative e didattiche;
¾ Supporto alla organizzazione e realizzazione delle attività ludiche e ricreative;
¾ Collaborazione nella elaborazione e pianificazione dei 6 percorsi operativi e incontri di
sensibilizzazione sul territorio
¾ Supporto nella organizzazione di laboratori di formazione professionale (informatica, sartoria,
maglieria e artigianato locale).
¾ Supporto nell’organizzazione di lezioni di lingua, matematica e scienze, e sostegno allo studio;
¾ Supporto all’elaborazione e organizzazione degli eventi pubblici sul tema dei diritti dei minori e
adolescenti e la prevenzione dei problemi del disagio giovanile
¾ Partecipazione agli incontri di pianificazione e valutazione delle attività.
REQUISITI:
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
¾
¾
¾
Esperienza nel mondo del volontariato;
Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
Competenze informatiche di base e di Internet;
Specifici:
Sicuani (OSVIC)
Volontari/e n°1-2
¾ Preferibile formazione in ambito socio-educativo;
Preferibile buona conoscenza della lingua spagnola
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
OSVIC
Oristano
Via Goito n°25 09170
0783-71817
www.osvic.it
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di
specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI
UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2016 - Albania - CELIM).
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.