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L A
S C H E D A
P E R
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I L
P A Z I E N T E
V
ene e arterie
senza intoppi
UN CONTINUO AGGIUSTAMENTO DELLA DOSE E’ NOR-
MALE PER I FARMACI IMPIEGATI NELLA PREVENZIONE
DEI TROMBI, OVVERO COAGULI DI SANGUE
CHE COSA SONO
Gli anticoagulanti orali sono compresse che si assumono per bocca e
che riducono la capacità del sangue
di coagulare. Ne esistono due tipi: il
warfarin e l’acenocumarolo, il più
usato in Italia.
Per raggiungere il pieno effetto sono
necessari 3-4 giorni dall’inizio della
terapia, e per farlo cessare, 2-3 giorni
dalla sospensione.
QUANDO SI USANO
Vengono prescritti quando si vuole
prevenire la formazione di trombi, ovvero coaguli di sangue all’interno di
vene o arterie. Per esempio, in chi è
già stato colpito da trombi alle vene
delle gambe, in persone che hanno
subito interventi al cuore o hanno determinate irregolarità nel ritmo del
cuore, come la fibrillazione atriale.
QUALE DOSE
Non esiste una regola fissa e uguale
per tutti: il dosaggio ideale varia da
persona a persona, ma anche da momento a momento nello stesso soggetto, a seconda per esempio dell’età,
del peso, della dieta, della presenza o
meno di altre malattie o degli altri farmaci assunti. E’ perciò necessario aggiustare continuamente la dose, in base al valore di un esame del sangue
che misura l’effetto sulla coagulazione.
Non ci si deve preoccupare se il medico aumenta o diminuisce la dose del
farmaco: è previsto che ciò avvenga e
non vuol dire che qualcosa non va.
ATTIVITA’ E TEMPO
DI PROTROMBINA
Perché il sangue sia sufficientemente
scoagulato è necessario che il valore
scenda fino al 25-35 per cento, cioè
che l’attività protrombinica cali.
Il tempo di protrombina si misura
con un numero, il cosiddetto INR (international normalized ratio): scoagu lando, il tempo di protrombina si allunga (sono necessari più secondi
perché si formi il coagulo), e l’INR è il
rapporto che esprime di quante volte
è aumentato questo tempo rispetto al
normale. Chi non assume anticoagulanti avrà un INR di 1; la giusta scoagulazione, invece, si ottiene quando il
rapporto è tra 2 e 3,5 (il tempo di protrombina, cioè, è due volte o tre volte
e mezzo rispetto al normale). L’INR è
il metodo oggi più in uso.
PROMEMORIA
Per essere sicuri di assumere il farmaco alle
dosi e nei tempi corretti, fate compilare al vostro medico una scheda come quella riportata.
A seconda del prodotto impiegato, egli annerirà
il numero di quarti di compressa che dovete
prendere al giorno, oppure scriverà x2, x3 ...
accanto al disegno per indicare il numero di
compresse che dovete prendere al giorno
Nome
Cognome
Anticoagulante
Scoagulazione desiderata
Ultimo AP/INR
Data dell’esame
Data del prossimo controllo
LUNEDI’
Per sapere quanto anticoagulante assumere è necessario sapere qual è la
capacità di coagulare del sangue.
Questo dato viene ricavato da un
semplice esame del sangue e misuranto in due modi: in attività o in tempo di protrombina (dal nome di una
delle sostanze che attivano la coagulazione nell’organismo).
L’attività protrombinica (AP) è
espressa con una percentuale: quando il sangue coagula normalmente è
più o meno pari al 100 per cento.
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
VENERDI’
SABATO
DOMENICA
Nella fibrillazione atriale, in genere, è
invece sufficiente arrivare a un’attività protrombinica in media del 40
per cento, o a un INR di 2-2,5.
Durante la prima settimana di terapia
è necessario fare l’esame tutti i giorni.
Due volte nella settimana successiva,
e una volta nella terza. In seguito, una
volta ottenuta la scoagulazione e valutato il tipo di risposta individuale, il
medico prescriverà l’esame ogni due,
e poi ogni tre settimane.
COME REGOLARE IL DOSAGGIO
Una volta che avete in mano l’esito
dell’esame consultate il vostro medico (basta una semplice telefonata): vi
dirà quanto farmaco assumere nei
giorni successivi e quando ripetere il
controllo.
All’inizio vi sembrerà una cosa molto
complicata, ma col tempo tutto diventerà familiare. Molte persone che assumono anticoagulanti da anni sono
in grado di regolare da sole la dose di
farmaco necessaria.
LE POSSIBILI COMPLICAZIONI
Se la capacità del sangue di coagulare
si è ridotta troppo, si può verificare
un’emorragia, evenienza rara se viene
effettuato regolarmente il controllo
dell’attività protrombinica. I più frequenti segnali sono la comparsa di
sangue dal naso, dalle gengive o più
raramente nelle urine o nelle feci, in
chi soffre di emorroidi. In questi casi
è bene informare subito il medico e
recarsi tempestivamente a fare un
controllo del livello di scoagulazione.
Tenete presente che l’alcol, molti antibiotici, l’aspirina e altri farmaci possono potenziare l’effetto degli anticoagulanti e facilitare la comparsa di
emorragie.
Attenzione poi alle ferite: se vi tagliate sappiate che il vostro sangue impiegherà un po’ più di tempo a fermarsi. Non spaventatevi, basta tamponare un po’ più a lungo.
Infine, le donne in età fertile devono
prendere precauzioni per evitare una
gravidanza: l’uso degli anticoagulanti
è infatti assolutamente controindicato quando si aspetta un bambino.
Queste informazioni le sono fornite dal suo medico di fiducia e dalla rivista Occhio Clinico