sinistre al bivio: o VALORI o ZERO VOTI

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sinistre al bivio: o VALORI o ZERO VOTI
sinistre al bivio: o VALORI o ZERO VOTI
Di Marcello Piroddi
A sinistra vi sono milioni di persone palesemente sbandate, confuse e sempre più prive di punti di
riferimento. Molteplici segnali indicano non più solo il tramonto ma quasi una crisi “finale” della
sinistra, ed in questo paese esso è un fatto drammaticamente epocale.
La piazza “no-B day” del 5 dicembre ne è stata un’ennesima testimonianza. In migliaia –
spinti da esigenze, bisogni e generica volontà di cambiare – hanno espresso un sacrosanto sdegno
nei confronti di Berlusconi, democrate totalitario sempre più prepotentemente intento a difendere a
spada tratta i propri interessi, anche a costo di alimentare scontri e crisi istituzionali. Ma il modo
stesso in cui è stata convocata quella manifestazione – via internet – sostanzialmente esprime un
lampante vuoto di proposta della sinistra, che semplicemente si è accodata. Da parte di chi ha
voluto la manifestazione, prende forma sostanzialmente una sinistra della sola contrapposizione nei
confronti del Cavaliere di Arcore, senza alcuna proposta positiva: ciò di per sé non promette niente
di buono. Da tempo è evidente che le diverse opzioni a sinistra esistono unicamente in funzione
dell’avversario da combattere: anche il 5 è stata espressione di tale vuoto di idee, programmi e
prospettive.
Dalla prevalenza del pensiero critico e resistenziale – letteralmente: di difesa della
Costituzione dello stato italiano– le sinistre “preistoriche” sono scivolate, e vengono inghiottite, da
una logica puramente negativa che fatalmente conduce ad una sostanziale sottomissione ai disvalori
del sistema, diffusi a piene mani e riprodotti da tanta parte della nostra gente. Non dobbiamo certo
limitarci solo a protestare nelle piazze, casomai preoccupiamoci ed adoperiamoci per la vita di tutti i
giorni, perché il quotidiano scenario di incultura dilagante ed arretramenti coscienziali non
risparmia chi è di sinistra.
Soluzioni non verranno dal quadro esistente: il blocco di proposta alternativa è direttamente
causato da un irreparabile blocco di pensiero affermativo e dunque autonomo della sinistra nel suo
complesso. È possibile riscattare i sentimenti di tanti, che genuinamente hanno scelto di essere di
sinistra per una basilare scelta di solidarietà e giustizia, se anzitutto i protagonisti ne riflettono,
valorizzando e riscegliendo le originarie – quindi umane – ragioni; ciò aprirebbe una prospettiva
differente e comunque benefica.
Il risveglio antirazzista è un timido ma fondamentale segnale che ci suggerisce che questa
possibilità è basata umanamente se si parte dalle esigenze e dalle aspirazioni, dai sogni e dai bisogni
che dovrebbero essere propri di ogni persona di sinistra. Uniamo tutti coloro che sono impegnati
tutti i giorni a suscitare ed alimentare questo risveglio, sulla base del valore della solidarietà umana.
In questo impegno, mentre ci troviamo a constatare implacabilmente la degenerazione delle
attuali sinistre, abbiamo incontrato e presumibilmente incontreremo ancora tante persone di sinistra
che con noi sono coprotagoniste. È anche per questa ragione che pensiamo che una nuova sinistra
dei valori che coniughi socialismo, umanesimo, sovranità, identità, solidarietà sviluppo e progresso
possa rafforzarsi se si parte dalle esigenze affermative di miglioramento della vita, nostra e della
nostra gente, dal valore della solidarietà per sconfiggere le destre, dal protagonismo, anzitutto di
pensiero.
Tante persone di sinistra si impegnano ogni giorno con altruismo nelle lotte e nella vita, per
migliorarla. Perciò siamo determinati a condurre, con chi è disponibile ed interessato a cambiare, un
impegno di dialogo e confronto ideale e programmatico perché sorga una sinistra nuova e plurale,
libera e ricca, fondata su valori benefici e capace di confrontare ed unire rispettosamente e
lealmente opzioni diverse per offrire punti di riferimento ideali e concreti alla nostra gente.
La sinistra o sarà “diversa” e di forti valori o verrà avvertita dalla nostra gente come
“uguale” ed inutile e finirà per essere la sinistra zero voti.
Cagliari 13 Luglio 2010
Marcello Piroddi