Elogio della follia

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Elogio della follia
ERASMO DA ROTTERDAM (1466 - 1536)
Elogio della follia (1509; 1511)
SINTESI DEI CAPITOLETTI PIÙ IMPORTANTI1
Intro:
dedica al caro amico Thomas More di questo “scherzo non banale”, di questo
“divertimento che fa pensare seriamente”
1 → 5:
Perché un auto-elogio della FOLLIA?
“Io sola rallegro con la mia divina potenza dei e uomini”.
“Eppur mi meraviglio dell’ingratitudine dei mortali. Pur tutti miei cultori
appassionati, pur gradendo i miei benefici, mai nessuno in tanti secoli si è alzato a
celebrare per gratitudine le mie lodi””
7-8:
Genealogia della Follia
10:
Ascoltate quali BENEFICI procuro agli dei e agli uomini, quanto è vasto il
mio POTERE
11:
L’origine della VITA si deve a Follia
Infatti: Follia presiede all’AMORE (ebbro e ridicolo)
→
GENERAZIONE →
VITA
→
MATRIMONIO
12:
Anche tutto quanto c’è di buono nella vita è dono della follia.
Il PIACERE è il sale della vita e il piacere esisterebbe senza un pizzico di follia?
“Nel non essere saggi è il bello della vita”
13.
Le età più belle della vita lo sono perché io vi domino:
* FANCIULLEZZA (“manca ancora l’uso di ragione”)
* ADOLESCENZA / GIOVINEZZA (“poco giudizio”)
* VECCHIAIA (“alla ragione subentra l’imbecillità”)
14.
La FOLLIA è l’unico vero elisir di giovinezza
“Se i mortali troncassero nettamente ogni rapporto con la saggezza e passassero la
loro intera esistenza in mia compagnia, non sarebbero mai vecchi ed anzi
godrebbero felici di un’intera giovinezza”.
→ SPOT ALFA 159
15.
Domino persino sugli dei dell’Olimpo e gli dei più simpatici sono i più “ folli”
(Bacco, Cupido, Venere).
16.
Anche sulla terra tutto ciò che vi è di allegro e felice è merito mio.
“Osservate subito quanto sia stata provvida la natura, madre e artefice del genere
umano, nel non lasciar mancare in nessun luogo il condimento della follia”.
“Per evitare che la vita degli uomini fosse del tutto triste e tetra, vi immise una dose
molto maggiore di sentimenti, che di ragione […] Inoltre relegò la ragione in un
cantuccio della testa, lasciando tutto il resto del corpo alle passioni”
→ SPOT ALFA 159
La vita degli uomini è, infatti, dominata dalle “folli” passioni e la RAGIONE vi gioca un
povero ruolo (dominata com’è da due tiranni quali IRA e CONCUPISCENZA).
1
Traduzione italiana: http://www.liberliber.it/biblioteca/e/erasmus_roterodamus/elogio_della_follia/html/testo.htm
17.
La DONNA, creatura amabilmente folle, è la gioia della vita dell’uomo
(altrimenti ombroso e triste).
La FOLLIA rende le donne più felici.
Le donne non sono amate che per la loro follia e gli uomini commettono ogni follia
pur di prendere piacere da una donna.
18.
Anche le serate in compagnia d’amici di bevute non sono piacevoli se non allietate
da RISA, SCHERZI, BATTUTE e tutto ciò è dono di follia.
19.
Anche dell’AMICIZIA, supremo diletto della vita, io sono la generatrice.
Se gli uomini vedessero obiettivamente tutti i difetti gli uni degli altri, non si
costituirebbe nessuna amicizia. Ma la maggior parte degli uomini è cieca e folle e si
sa che il simile ama il simile…
20.
È la follia che regge i MATRIMONI.
Chi infatti si avventurerebbe in un’unione indissolubile di tutta la vita se non fosse
sorretto e sostenuto da follia?
21.
“Insomma non è assolutamente possibile che alcuna società, alcun legame nella
vita sia felice o stabile senza di me”.
22.
Nessuna azione insigne viene affrontata senza il mio impulso, nessuna arte insigne fu
scoperta senza mia ispirazione.
23.
Follia
24.
I FILOSOFI/ SAPIENTI sono un danno per le città e gli stati (La sapienza non aiuta la
vita pratica, la ostacola!). Per questo la natura non vuole che i filosofi si
riproducano, affinché la malattia della sapienza non si propaghi troppo fra i mortali.
25.
I SAPIENTI sono dannosi e inadatti alla vita: “Inservibili a sé, alla patria, alla
famiglia”.
Il sapiente è inadatto a vivere con gli altri mortali, a partecipare al grande spettacolo
della vita: “Infatti, qual azione dei mortali non è piena di follia, opera di folli, al
cospetto di folli?”
Cfr. Shakespeare (MACBETH, Atto V, Scena V, vv. 24-28)
26-27.
La stoltezza/ follia domina anche la VITA POLITICA (IERI come OGGI!!!)
“…e la vita umana non è assolutamente altro che qualche scherzo della follia”.
28.
Anche chi si dedica allo studio, “sprecando” tutta la sua vita in veglie notturne, non
lo fa che per una folle sete di gloria.
Ma per lo meno altri godranno di tale follia.
29.
Anche il SENNO è frutto della follia!
Infatti:
 il senno è frutto dell’esperienza;
 i cosiddetti “sapienti” non fanno vere esperienze, perché tutti chiusi nei loro
studi polverosi e nelle loro biblioteche; mentre i folli si gettano gioiosi e
impudichi e temerari in ogni esperienza;
 ERGO: solo il folle ottiene il “SENNO AUTENTICO”!!!
Vera sapienza è adeguarsi alla follia del mondo, immergersi nella grande
COMMEDIA della VITA.
→
GUERRA
“L’intera vita mortale che altro è se non una commedia in cui si entra mascherati e
si interpreta ognuno la propria parte, finché il capocomico fa uscir di scena?”
“Tutto è finzione, ma non c’è altro modo di interpretare tale commedia”.
Cfr. Shakespeare (AS YOU LIKE IT, Atto II, Scena VII, vv. 139-143)
30.
Un vero sapiente è un uomo non toccato delle passioni, tutto compreso nella sua
ragione e perfezione. Ma una persona così (sordo ad ogni sentimento naturale, non
mosso da amore o pietà) è quanto di più odioso si possa immaginare.
31.
Ad un’osservazione obiettiva e razionale la vita appare come una infinita serie di
dolori e sventure. Ad essere razionali/sapienti, dunque, il SUICIDIO dovrebbe essere
la logica conclusione.
È grazie alla follia, alla folle dimenticanza dei mali o alla folle speranza di beni
futuri che gli uomini non s’impiccano tutti.
È tutto merito di follia se i VECCHI continuano a vivere e folleggiare come se non
fossero dei CATORCI. Folli, ridicoli, ma FELICI!!! Grazie a follia!!!
32.
“Essere vittime della follia, dell’errore, dell’inganno, dell’ignoranza. Questo è
l’essere uomini”.
LA FOLLIA È CONNESSA CON LA NATURA DELL’UOMO.
La cultura e la scienza hanno danneggiato l’uomo e l’hanno reso infelice.
Nell’età dell’oro l’uomo era felice perché privo della cosiddetta sapienza e guidato
dal solo istinto naturale.
33.
Più utili e apprezzate poi sono le arti più“ folli”, quelle più lontane delle sottigliezze
della filosofia/ teologia (medicina, giurisprudenza).
Più fortunati, e di molto, fra gli uomini sono quelli a cui è stato concesso di evitare
ogni rapporto con le scienza e di seguire come unica guida la natura.
34.
Più felici sono invece quegli animali che seguono solo l’istinto naturale ed evitano
ogni contatto con l’uomo.
Non esiste animale più sventurato dell’uomo, perché egli cerca di uscire dai
confini della sua condizione.
→
Rovesciamento tesi di PICO della MIRANDOLA.
35.
I veri sfortunati nella vita sono i sapienti e i ricercatori della verità, i filosofi.
Due volte folli perché, nati uomini, dimenticano la loro condizione e aspirano
alla vita degli dei immortali.
I meno infelici sono quelli che si avvicinano sommamente alla mentalità e
all’ignoranza degli animali (tonti, folli, idioti, dementi).
36.
I folli sono gli unici che hanno il privilegio di poter dire la verità ai potenti. E gli
idioti piacciono moltissimo alle donne!
37.
Solo gli idioti sono davvero felici.
I sapienti invece sono tetri e tristi, sprecano gli anni più belli della loro vita nello
studio che li rende odiosi e vecchi anzitempo.
“Cosa importa quando muore un individuo simile che non ha mai vissuto?”
NON OGNI DEMENZA È UNA CALAMITÁ (come sostenevano gli Stoici).
Vi sono infatti 2 tipi di demenza:
38.
a) una scatenata delle Furie dell’Inferno, fonte di ogni delitto e abominio: essa è
negativa e da rifuggire
b) una invece, felice e lieta che è la cosa più desiderabile al mondo, perché libera la
mente dalle angosce e pervade la vita di piaceri. Questa “leggiadra demenza” è
dono di Follia.
39.
TANTO MAGGIORE è la felicità quanto più varia la demenza, purché rientri nel
mio genere di follia (follia leggiadra) comunque assai ampio: mariti cornuti,
cacciatori, costruttori maniaci cercatori di sostanze / intrugli magici, giocatori
d’azzardo…
40.
Certamente FOLLI sono:
* Coloro che credono e si dilettano in storie di spiriti, fantasmi, luoghi infernali, ecc.
(FONTE DI GUADAGNO per i burloni
→
preti/ predicatori)
* Superstiziosi e bigotti
* Coloro che credono che il PERDONO si possa “comprare” con le indulgenze senza
cambiare in nulla la loro condotta perversa.
* Coloro che si imbevono del culto di ogni possibile santo e si dimenticano della fede
in Gesù Cristo.
↓
(tutte queste critiche ad una religiosità superstiziosa e bigotta, appiattita sulle indulgenze con la
complicità di ampi settori della Chiesa, anticipano di 8 anni le critiche di Lutero)
41.
Gustoso quadretto delle mille SUPERSTIZIONI pseudo- religiose.
Il mancar di senno è così delizioso che i mortali tutto non vogliono avere, tranne la
FOLLIA.
42.
Folli sono coloro che, pur essendo uomini come tutti gli altri, si lusingano con vuoti
TITOLI NOBILIARI. Pieni di tronfia vanità sono poi tutti coloro che bazzicano nel
mondo dello SPETTACOLO (attori, cantanti…)
“Più sono stupidi, più ammiratori trovano: il peggio sorride sempre ai più, poiché
la maggior parte degli uomini, come dissi, è in preda alla Follia”
43.
Il tronfio e folle amor di sé domina anche la vita dei popoli e delle nazioni: ciascuno
crede di essere migliore degli altri.
44.
Anche lusinga e adulazione dominano in lungo e in largo la vita e la rendono più
felice.
“Quale maggiore gentilezza di quella di due muli che si grattano a vicenda?”
45.
Si potrebbe dire: ma la felicità che deriva da vanterie e adulazioni è frutto della
menzogna? Ed essere ingannati è sventura!
Follia: “Al contrario! È massima sventura non esserlo. La felicità umana dipende
dalle opinioni (false!)”.
E poi costa pochissimo ottenere questo tipo di felicità (che dipende dalla Dòxa).
Mentre costa fatica la ricerca della verità.
LA CONDIZIONE DEI FOLLI (stolti) è PREFERIBILE!
Anzitutto la loro felicità costa pochissimo, solo un pizzico di convinzione. E poi la
condividono con molti.
46.
Nessun beneficio è più dolce e durevole di quello di follia. E NESSUN MORTALE
È ESCLUSO DA ESSO. LA FOLLIA ABBRACCIA TUTTI
INDISTINTAMENTE, sempre pronta a fare del bene.
47.
È vero che tutti gli altri dèi hanno templi e ricevono sacrifici, mentre FOLLIA no. E
questo è somma ingratitudine. Ma FOLLIA non se ne dà a male.
Perché in realtà tutti i mortali in ogni parte del mondo le rendono un culto
genuino comportandosi da FOLLI!
Follia non ha un TEMPIO dedicato, perché il mondo intero è il suo tempio!
Follia non ha statue, perché ogni MORTALE è un suo ritratto vivente!
48.
Comincia con questo capitolo l’analisi delle varie tipologie di UOMINI, per
confermare il dominio assoluto di follia. L’attenzione sarà dedicata principalmente ad
uomini, illustri, potenti e “saggi”.
È facile infatti per FOLLIA dimostrare il suo pieno potere sugli uomini comuni.
“Non si può immaginare a sufficienza quali scompigli, quali tragedie provochi un
animaletto così piccolo ed effimero”.
Erasmo:
PERITURUM
TANTUM ANIMALCULUM TAMQUE MOX
↕
Pico:
MAGNUM MIRACULUM EST HOMO
49.
Assurdità della vita dei GRAMMATICI che passano la vita a cavillare su astruse
regolette.
50.
Messa alla berlina di POETI, RETORI e SCRITTORI (“dotti”)
51.
Presa in giro di GIURISTI, DIALETTICI e SOFISTI
52.
I FILOSOFI sono in preda di dolci deliri.
Non sanno assolutamente nulla, e tuttavia dichiarano di sapere tutto.
53.
Feroce reprimenda dei TEOLOGI e dei loro trionfi vaniloqui.
I teologi hanno l’arroganza e l’ardire di parlare con boriosa certezza dei misteri di
Dio. Mentre su ciò di cui non si può parlare, bisognerebbe tacere (non a caso proprio
ai teologi è dedicato il capitolo più lungo dell’opera)
54.
Critica serrata di MONACI e RELIGIOSI:
Ignoranti e rozzi
Smaniosi di distinguersi in mille diversi ordini, invece che di rendersi simili a Cristo
Ridicoli, fuori tema, astrusi e fuori luogo nel predicare
55-56.
Critica di RE, PRINCIPI e CORTIGIANI.
57-59
Denuncia della corruzione morale delle GERARCHICHE ECCLESIASTICHE
PAPI, CARDINALI e VESCOVI hanno dimenticato la loro autentica vocazione e non fanno
altro che godersi la vita pascendo se stessi.
60.
Invece che curarsi delle anime, si curano dei denari!
Anche i PRETI contribuiscono all’andazzo generale, ben attenti alla pecunia e poco
dediti alla loro missione
È confermata, dopo questa carrellata, la tesi di partenza:
“NESSUN MORTALE PUÒ VIVERE PIACEVOLMENTE SENZA ESSERE
INIZIATO AI MIEI RITI E SENZA GODERE DEL MIO FAVORE”
61.
La stessa SORTE, arbitra dei destini umani, mostra un occhio di riguardo per i
FOLLI e li favorisce: infatti i sapienti si dibattono nella povertà, mentre i folli
sguazzano nel denaro, sono chiamati al governo degli Stati, in breve, floridi in tutto e
per tutto.
62.
Che la follia sia preziosa è confermato dal fatto che talora “FINGER FOLLIA di
proposito è da saggi”.
Immaginate dunque da voi quale bene prezioso sia la Follia, se anche la sua ombra
ingannevole e la sua sola copia merita di essere tanto elogiata da chi sa!
63.
Anche la BIBBIA è piena di conferme della tesi generale: il DOMINIO pieno di
follia sul genere umano. S. Paolo stesso, apostolo delle genti, si gloriò di essere il più
folle tra gli uomini.
64.
Ancora critiche taglienti ai teologi e alle loro sottili, pretenziose interpretazioni della
scrittura.
65.
In S. Paolo ci sono autorevoli conferme che il CRISTIANESIMO STESSO, la
religione che salva, propugna una sorta di FOLLIA!
I cristiani sono infatti “folli a motivo di Cristo”.
Anche in Dio c’è un pizzico di follia, una follia d’amore: “La follia di Dio è più
saggia degli uomini” (1 Cor. 1,25).
Dio non ha salvato il mondo con la saggezza e la forza, ma con la FOLLIA
DELL’AMORE (fino alla morte in croce) e con la mansuetudine.
Solo gli umili e i semplici capiscono il messaggio di Dio.
I sapienti e gli intelligenti, invece, rifiutano il suo messaggio.
CRISTO stesso ha salvato il mondo non in alto modo che con la FOLLIA della
CROCE (per stultitiam crucis).
66.
La religione cristiana mostra quindi di avere una parentela con una certa forma
di follia.
E infatti chi è più vicino alla religione di esseri così poco ragionevoli come
FANCIULLI, VECCHI, DONNE, SEMPLICI?
E chi è invaso da una profonda devozione/ religiosità/ spiritualità non appare forse
folle in quanto rifiuta quasi il mondo e si protende tutto versi la comunione di Dio?
67.
E la ricompensa finale non è forse una sorta di follia?
L’incontro con Dio non assomiglia forse al DELIRIO degli AMANTI?
E chi, in estasi, ha pregustato quella ebbrezza sconfinata, non rimpiange forse il
momento in cui era fuori di sé (folle) una volta tornato in sé?
Chi godette di tale esperienza non vorrebbe altro che rimanere folle in eterno di quel
genere di follia!!!
68.
Congedo di FOLLIA: “Valēte, plaudĭte, vivĭte, bibĭte”.