Notiziaro Giugno 2009_dati_convertito

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Notiziaro Giugno 2009_dati_convertito
ANNO XIX - N.1
GIUGNO 2009
DIREZIONE E REDAZIONE
Via Milano, 3
20093 Cologno Monzese - MI
telefono e fax 02/253.88.08
C. F. 94508630152
c/c postale n.° 28241206
TIRATURA 6.000 copie
Periodico Semestrale
non in vendita
Iscrizione nel Registro Regionale Persone Giuridiche Private con D.P.G.R. N. 019348 del 19 /12/2005 - Registro del volontariato Decr. N. 50348 del 1/1/1994
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DL.353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n° 46
art. 1 comma 2, DC8 MI
Direttore Responsabile
Massimo SHER
Milano
Autorizzazione
Tribunale di Monza
n.565 del 20/12/86
Fotocomposizione
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Mediaprint s. r. l.
Milano
VALORI ???
Ho voluto curiosare
all’interno del dizionario della
Lingua Italiana per vedere con
quali diversi significati viene
utilizzata la parola e ve li elenco, senza entrare nei dettagli:
complesso delle doti e capacità
intellettuali e professionali di
una persona (talento, bravura),
pregio, importanza dal punto di
vista estetico, culturale, scientifico, morale, ecc…, insieme
degli elementi e delle qualità
morali ed intellettuali…, coraggio nell’affrontare gravi pericoli;
vengono poi i significati economici o scientifici: valore intrinseco di una moneta, valore nominale di un titolo di credito, campione senza valore, valori bollati, carta valori ecc…; valori
massimi o minimi della temperatura, valori nella norma degli
esami del sangue ecc…
Ho aperto, poi, il dizionario dei Sinonimi e Contrari ed
alla parola “valore” ho trovato:
prezzo, costo, valutazione,
quotazione; gioielli, ori, preziosi; pregio, qualità, importanza,
capacità, bravura, levatura, virtù, eroismo, ardimento, ecc…;
tra i contrari: irrilevanza, mediocrità, nullità….
Da una parte, quindi, un
elenco di qualità che permettono
di identiErrata Corrige
ficare un
Libro - Storia dell’ACFA
Testimonianza
soggetto
sig.ra Rita SECHI ALLEGRETTI
vero e
vedi pagina 14
Attività fisica
Pag. 2 - 3
AssembleaSoci
Pag. 4 - 5
genuino, dotato di pregevoli
caratteristiche morali, di grande
spessore, inattaccabile e ricco
di elementi che lo rendono prezioso; dall’altra, una serie di
numeri e di punteggi che permettono di identificare un livello
preciso di un parametro
valutativo (peso, febbre,
prezzo, titoli di borsa,
ecc…).
Quando sentiamo
parlare di “valori in cui
credere, da trasmettere ai
giovani” dobbiamo ricordarci di puntare sul significato morale e psicologico del termine, anteponendolo al significato
economico; i valori legati
alla moneta, alle cose
concrete, alle apparenze
esteriori e fugaci, devono
essere conosciuti, ma
posti in secondo piano
rispetto ai contenuti forti e
duraturi dei principi morali fondati sul rispetto personale,
sul ruolo che abbiamo di fornire
un esempio senza metterci in
cattedra, sul percorso continuo
verso la maturità.
Vi paiono, forse, valori
da trasmettere quei comportamenti ai quali assistiamo quotidianamente con la televisione
accesa sui filmetti o sui dibattiti
“socio-politici” intrisi di volgarità, prevaricazione e disprezzo
delle regole del dialogo? Vi
Convegno rette
Pag. 6 - 7
Volontariato
Pag. 9
paiono valori da trasmettere la
velocità ed il rischio di un auto
forte e potente, il gioco d’azzardo gestito dallo Stato, il fumo
“che può uccidere” ma ognuno
è libero di scegliere, il liquore
che vi dà “il gusto pieno della
vita”? Certamente, è molto facile lasciarsi colpire dai modelli
imposti dal mercato e dal costume attuale, seguire il gregge
passivamente, obbedire agli
schemi sociali fondati sul valore
del denaro e del potere; ma, ha
molto più valore la dignità di chi
vuole essere Uomo e non abbassa mai la testa, né si inginocchia davanti al Potere; la ricchezza dello studente-lavoratore,
segue a pag. 3
ACFA 25 anni
Pag. 10
Cucina
Pag. 13
CAMMINARE A PASSO S V E LT O
STIMOLA LA MEMORIA DEGLI ANZIANI
L’attività fisica moderata e costante, la giusta
alimentazione e gli stimoli mentali danno buoni risultati
Il declino cognitivo, cioè delle
facoltà mentali, legato all’invecchiamento è ormai un rilevante
problema sia individuale che
sociale con riflessi sulla famiglia, le istituzioni e l’economia.
Il problema è più grave nei
Paesi sviluppati perché caratterizzati, nella vita quotidiana, da
una grande e crescente quantità di informazioni e relazioni
con coinvolgimento delle capacità mnemoniche e cognitive in
generale.
Il decadimento cognitivo e
della efficienza della memoria è
un processo naturalmente correlato all’invecchiamento, contro il quale ancora non si conoscono rimedi farmacologici veramente efficaci. Pertanto, si
susseguono studi scientifici in
varie direzioni per scoprire
rimedi che almeno rallentino il
decadimento fisiologico per
l’età o, nei casi di franca
demenza geriatrica, segnatamente il morbo di Alzheimer, si
possa ridurre la probabilità di
ammalarsi o si possa ritardare
l’inizio della malattia.
In questo campo la illustre
epidemiologa italiana Laura
Fratiglioni, direttrice del Gerantological Research Center del
Karolinska Institutet di Stoccolma, dopo aver condotto per
diversi anni studi su migliaia di
soggetti, ha evidenziato, nell’ottica della prevenzione, due
aspetti su tutti:
- chi pratica abitualmente attività fisica moderata, ma anche
lieve e ha un BMI (Body Mass
Index, ovvero indice di massa
corporea) nella normalità o vici2
no ad essa, oltre ad avere il
50% in meno di probabilità di
ammalarsi, rimanda l’inizio
della demenza di almeno 5
anni; è un dato estremamente
significativo trattandosi di una
malattia che colpisce nella
parte finale della vita e che, di
conseguenza, dimezza di fatto
il numero di chi ne soffre;
- partendo dal presupposto che
il sistema nervoso è in grado di
riorganizzarsi anche in età
avanzata, dimostrando così
una sorprendente plasticità, la
chiamento di Perth (Australia),
che ha effettuato una sperimentazione di 18 mesi su due gruppi di ultra 65enni: camminare a
passo svelto per 20 minuti ogni
giorno migliora le funzioni della
memoria durante la terza età.
Nello studio, finanziato dal
Consiglio nazionale di ricerca
medica e di salute e pubblicato
su Jama, un gruppo ha mantenuto le normali abitudini mentre
l’altro ha eseguito, per 18 mesi,
una media di 20 minuti di attività fisica al giorno, principalmen-
qualità dell’attività fisica svolta,
delle relazioni sociali-affettive e
di quelle culturali-mentali, sono
in grado di aumentare la riserva
cerebrale; in tal modo, la funzionalità del cervello non viene
del tutto dilapidata nel momento in cui compaiono gli eventi
patologici della malattia (placche senili, degenerazione neurofibrillare, spopolamento neuronale) e ritardano, di fatto, tutti
i sintomi ad essa collegati.
La conferma è venuta, tra l’altro, da una ricerca condotta dal
Centro per la salute e l’invec-
te camminate vigorose. Chi
svolgeva attività fisica ha ottenuto risultati nettamente migliori in test di memoria e di altre
funzioni cognitive e i miglioramenti registrati, tra cui il ricordare parole un grado inferiore
di demenza, erano ancora evidenti un anno dopo la fine del
programma. Inoltre, le funzioni
mnemoniche e cerebrali del
gruppo che non seguiva il programma di esercizi hanno continuato a peggiorare durante il
periodo. Secondo gli autori
dello studio, anche se i risultati
ACFA-Notiziaro giugno 2009
dovranno essere confermati da
ulteriori ricerche, l’esercizio fisico è tra le migliori soluzioni per
affrontare i problemi di memoria
in età avanzata.
E’ ormai diventato uno slogan:
tutto ciò che fa bene al cuore fa
bene alla testa e viceversa.
L’esercizio fisico è benefico per
la circolazione del sangue e
migliora anche le funzioni cerebrali. “Con l’attività fisica il sangue fa arrivare dosi ottimali di
ossigeno e zuccheri al cervello
e le capacità mentali migliorano” dice Stefano Bastianello,
neuroradiologo al Mondino di
Pavia. “Trenta minuti di camminata al giorno correggono il
sistema vascolare, migliorano il
flusso del sangue al cervello e
aumentano i fattori di crescita
nervosi e le connessioni quanto
i videogiochi che ingaggiano la
mente, ora molto di moda”.
Negli ultimi 10 anni molti luoghi comuni sull’invecchiamento
cerebrale sono caduti grazie ai
sofisticati strumenti della biologia molecolare e alle nuove tecniche di imaging, dalla Pet alla
risonanza magnetica. Nel 1998
ricercatori americani e svedesi
dimostrarono per la prima volta
che nuove cellule nervose sono
generate nell’ippocampo, l’area
del cervello legata a memoria e
apprendimento, di persone dai
55 ai 70 anni. Lo studio uscì su
Nature Medicine e non è l’unico. Usando metodi accurati altri
3
ricercatori hanno visto che il
numero dei neuroni resta stabile dai vent’anni in poi. Si raggiunge il massimo funzionamento mentale verso i 20-25
anni, poi subentra il deterioramento fisiologico: qualche neurone delle decine di miliardi che
formano il cervello muore. Il
problema, tuttavia, sembra essere un altro: il declino mentale,
dicono gli studiosi, è semmai
dovuto alla riduzione dei dendriti, le ramificazioni che collegano una cellula nervosa all’altra e ricevono ed elaborano le
informazioni attraverso punti di
connessione, le sinapsi. “Se
queste non vengono regolarmente accese, i dendriti si atrofizzano e questo riduce l’abilità
del cervello di immagazzinare
nella memoria nuove informazioni e recuperarne di vecchie”
scrive Lawrence Katz, neurobiologo americano della Duke
University. “Nuovi studi hanno
dimostrato che i dendriti possono svilupparsi nei neuroni di
una persona adulta per com-
namento, attraverso esercizi di
neurobica, appunto, lo mantiene in forma.
Regola numero uno: rompere le
abitudini, per esempio utilizzando la mano non dominante per
penna, forbici, forchetta o martello e per lavarsi i denti. Serve
a sviluppare nuove connessioni
e a rafforzare percorsi nell’emisfero opposto a quello normalmente usato.
Regola numero due: dare nuovi
stimoli che sviluppino tutti i
sensi, non solo la vista, ma
anche olfatto, tatto, gusto e udito, come fare la doccia o la
colazione a occhi chiusi.
Mettendo a riposo la
vista, uno dei sensi più usati, e
affidandosi ad altri, come il
tatto, si stimola l’attività neuronale e si creano nuove connessioni tra diverse aree del cervello. Tutto ciò premesso, non
si può credere di poter evitare,
sempre e comunque, il decadimento mentale e il morbo di
Alzheimer.
Per questo i fattori genetici contano per un 30 per cento
dei casi mentre lo stile di vita
per un 70 per cento.
Marco Triulzi
seguito da pag. 1
pensare perdite. Non solo,
anche un cervello che invecchia ha la capacità di sviluppare nuovi circuiti, di adattarsi e
cambiare percorsi di connessione”. Scoperte come queste
sono alla base della teoria che
sottoporre il cervello a un alle-
ACFA-Notiziario giugno 2009
del precario, del cassintegrato,
del disoccupato, del pensionato con la minima, non la si trova
dentro al loro portafoglio, ma
nel loro coraggio di vivere
nonostante le difficoltà, di partecipare allo sviluppo della vita
sociale difendendo i più deboli
e resistendo alle lusinghe della
pubblicità: invece dello spazio
per i “consigli per gli acquisti”
sogno da sempre uno spazio
per i “consigli per i valori”!
Massimo Sher
XXIII ASSEMBLEA DEI SOCI ACFA
abato 4 aprile 2009 presso l’Auditorium di Via
Petrarca 9 si è tenuta la XXIII
Assemblea dei Soci. E’ questo
un incontro che ogni anno
l’Associazione celebra per fare
il rendiconto ai soci delle attività
S
poi letto all’assemblea il preventivo per l’anno 2009.
Entrambi i documenti
sono stati approvati all’unanimità dall’assemblea dei soci.
Non essendoci stati interventi
sul primo punto dell’O.d.G., il
svolte nell’anno passato e per
approvare il rendiconto economico dell’anno 2008 e il preventivo di spesa per l’anno corrente.
Il presidente Giuseppe
Milan ha aperto i lavori salutando i presenti e girando subito il
microfono al Direttore Amministrativo rag. Pietro Inchingolo,
il quale nello stesso pomeriggio
aveva altro incarico e pertanto
ha richiesto di tenere la sua relazione in apertura di seduta. ll
rag. Inchingolo ha letto le voci
del rendiconto finanziario al
31/12/2008.
Da rilevare che finalmente l’Associazione ha incassato dall’Ufficio delle Entrate il
contributo del 5 per mille dell’anno 2006 e l’Amministrazione Comunale ha provveduto
a liquidare il contributo 2007
per l’Accademia per Tutte le
Età, portando così il conto economico ad un avanzo di 12.000
euro.
Il Direttore Amministrativo ha
presidente è passato subito ad
illustrare all’assemblea le attività dell’anno trascorso, soffermandosi particolarmente sulla
celebrazione del 25° anniversario della fondazione dell’ACFA
tenutasi il 19 dicembre 2008,
con notevole afflusso di pubblico, di autorità e soci del sodalizio. In quella occasione è stato
presentato il volume
“La STORIA dell’ACFA” 1983 -
4
ACFA-Notiziario giugno 2009
2008 che ripercorre il cammino
dell’Associazione dalla sua fondazione ai giorni nostri.
Per chi è interessato, ad
avere una copia, può rivolgersi
alla segreteria dell’ACFA – Via
Milano, 3.
La stesura del testo sulla
storia dell’Associazione è merito - ha continuato il presidente del gruppo di volontari che si
occupa della comunicazione in
senso lato, includendo in questo settore la stampa del nostro
notiziario che esce regolarmente ogni sei mesi.
Quello che non si è fatto
– ha proseguito il presidente –
è non aver pungolato l’Amministrazione Comunale a convocare la consulta delle associazioni, iniziativa ora presa dall’AVIS
alla quale l’ACFA si dichiara
totalmente d’accordo: è quanto
mai opportuno, oggigiorno, fare
sistema, cioè creare la rete di
connessione tra le varie associazioni operanti nel territorio.
Una lodevole iniziativa
dell’Assessorato ai Servizi Sociali è stata la giornata del volontariato, tenutasi in febbraio
di quest’anno, ma poi la cosa è
finita lì. Un po’ poco.
Speriamo che la nuova amministrazione che uscirà dalle
elezioni di giugno prossimo
riservi al settore no-profit un
interesse maggiore.
Alla nuova amministrazione è stato rinviato anche il
rinnovo della convenzione Comune-ACFA per le attività dell’Accademia che si affronterà
nel prossimo autunno.
A proposito dell’Accademia – prosegue il presidente
– si è cercato di trovare una
strada percorribile per superare
l’attuale difficoltà dovuta alla
concorrenza dei comuni limitrofi che offrono corsi simili a costi,
per i corsisti, inferiori. Ma di
questo – conclude Milan – vi
parlerà il Direttore dell’Accademia, Giovanni Dal Molin.
Quest’ultimo riprende
l’assist lanciato dal presidente
dichiarando il suo costante impegno a trovare soluzioni che
consentono di far frequentare i
corsi istituiti dall’Accademia al
maggior numero di soci con il
minor costo possibile.
Questo è lo slogan che
riassume i vari tentativi per trovare nuovi percorsi per svecchiare l’Accademia, la quale ha
iniziato le sue attività a metà del
mese di ottobre 2008 e concluderà ufficialmente l’anno accademico con la manifestazione
pubblica del 16 maggio 2009 in
Villa Casati.
Il direttore porta a tutti i
presenti, perchè sollecitato a
farlo dall’interessata, i saluti
della signora Margherita Cavalli, ex direttrice dell’Accademia e rinnova l’invito per la
festa di fine anno che è aperta
a chiunque voglia trascorrere
un pomeriggio con i corsisti ed i
volontari dell’Accademia per
Tutte le Età.
Con l’intervento di Dal
Molin ha termine la XXIII Assemblea dei soci ACFA.
5
DAL MESE DI APRILE
UN NUOVO SERVIZIO COMUNALE E UN AIUTO PIÙ
PER GLI ULTRASESSANTACINQUENNI
Per proteggere e non
lasciare soli i cittadini colognesi
over 65, nel momento in cui
subiscono furti, rapine o scippi,
il Comune nel mese di marzo
2009, ha stipulato una polizza
in favore dei 6800 cittadini over
65, che prevede il risarcimento
dei danni.
Presto, a cura della compagnia assicuratrice, verrà inviata a tutti i cittadini interessati
una brochure con tutte le indicazioni necessarie per accedere al beneficio del risarcimento (numero verde, numeri
telefonici e quant’altro può servire). Quindi, quando ci si trova
in questa malaugurata circostanza bisogna denunciare
immediatamente il fatto ai carabinieri. Rivolgersi alla compagnia assicuratrice per fornire
tutti i nostri dati necessari e la
descrizione dei danni subiti.
È bene precisare e ribadire che la polizza non indennizza la perdita dell’oggetto e/o
del denaro che ci è stato rubato, ma soltanto i danni subiti sia
alla nostra persona che alle
nostre cose.
Se per
esempio un
ladro entra
nella nostra
casa dalla
finestra e per
farlo ha rotto
i vetri e la
porta e poi
ha frugato
nei
nostri
cassetti e ha
portato via il
denaro della
pensione o
ACFA-Notiziario giugno 2009
altro, l’assicurazione comunale
interverrà per ripristinare la
finestra e i vetri rotti. Il denaro
non ce lo restituirà mai nessuno
a meno che i carabinieri non
acciuffino il ladro e non recuperino il bottino.
Se poi siamo costretti a
stare con la porta aperta per il
tempo necessario a ripararla,
l’assicurazione ci manda sia il
fabbro o il vetraio sia una guardia per il tempo necessario alla
riparazione, fino a un massimo
di 10 ore. Lo stesso avviene se
a seguito dell’aggressione riportiamo delle ferite, ossia danni alla persona, ci verranno
risarcite le spese mediche e se
siamo immobilizzati e non possiamo procurarci le medicine da
soli, l’assicurazione provvederà
a farcele recapitare al nostro
domicilio.
Certamente non possiamo dirci fortunati quando subiamo un furto o una rapina, ma
d’ora in avanti non saremo più
soli nell’affrontarne le conseguenze. E questo grazie alla
sensibilità della nostra Amministrazione Comunale.
CONVEGNO SULLE RETTE RSA
4 Aprile 2009 AVANTI PIANO … QUASI FERMI!
C
hi ha buona memoria ricorderà che questo giornale è
intervenuto ben due volte, nel
recente passato, per trattare un
argomento “pesante” come le
rette di frequenza alla RSA di
Cologno. Nel primo servizio
uscito il giugno 2007 abbiamo
dichiarato che le rette delle
residenze sanitarie sono “pesanti come macigni” per indicare la forte incidenza che queste
spese hanno sulle famiglie che
sono costrette a ricorrere all’aiuto delle residenze sanitarie
per assistere un anziano non
più autosufficiente.
Nel novembre dello stesso anno l’ACFA, in accordo con
altre associazioni di volontariato presenti nel territorio, ha
organizzato un convegno per
fare il punto sulla legislazione in
materia d’assistenza ai disabili
e per avere un confronto pubblico con l’Amministrazione Comunale che da più parti era stata tirata in ballo perché sembrava non ottemperasse agli impegni di carattere economico a favore della fascia degli anziani
non autosufficienti.
Le risultanze di quel convegno sono state pubblicate nel
notiziario ACFA del dicembre
2007, poi per qualche tempo
l’Associazione da una parte e le
famiglie interessate dall’altro
sono rimaste in attesa di un
evento chiarificatore, visto che
secondo i relatori di quell’incontro la normativa esistente poteva prestarsi a diverse interpretazioni, non sempre favorevoli
alle famiglie che si rivolgevano
all’ENTE LOCALE per avere un
aiuto economico.
Nel marzo del 2008 la
Regione Lombardia ha appro6
vato la legge (L.R. n. 3 del
12.3.2008) dal significativo titolo: “Governo della rete degli
interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”, che mette ordine
sugli indirizzi generali dell’assistenza ai disabili, ma resta nel
vago quando affronta il capitolo
della spesa a carico della utenza.
All’art. 8 della appena
citata legge regionale, infatti, si
dice che “le persone che acce-
dacati: questi ultimi sostengono
che secondo l’art. 438 del codice civile, così come interpretato
dal decreto legislativo numero
130/2000 art. 2 comma 6, solo
il soggetto interessato che riceve la prestazione può chiedere
ai soggetti obbligati (i parenti) di
intervenire economicamente;
non lo può fare né il Comune né
la RSA.
Il presidente della
Commissione Regionale dr.
dono alla rete (ai servizi assistenziali) partecipano in rapporto alle proprie condizioni economiche (ISEE) alla copertura dei
costi delle prestazioni mediante
il pagamento di rette determinate secondo modalità stabilite
dalla Giunta Regionale. Partecipano altresì i soggetti civilmente obbligati secondo modalità stabilite dalle normative
vigenti”.
E’ sulla interpretazione
di questo punto della Legge
regionale che si concentrano le
frizioni maggiori tra gli Enti Locali – nella fattispecie, il Comune di Cologno Monzese – e le
famiglie degli utenti rappresentate dalle Associazioni e dai sin-
Macconi che si è occupato della
materia e presente al convegno, sostiene che la legge testè
citata ha bisogno di norme
applicative per renderla efficace. Circa la possibilità di ricorrere al TAR per far valere dei
diritti che si ritiene non siano
riconosciuti, il dr. Macconi rileva
che ci sono giudici che danno
ragione alle famiglie e altri che
assolvono gli Enti Locali.
Dall’intervento del consigliere Regionale d’opposizione sig.ra M.G. Fabrizio apprendiamo che per rendere efficace
la Legge regionale n. 3/2008
occorreranno circa 40 provvedimenti attuativi. Tra questi uno
indica specificamente il bisogno
ACFA-Notiziario giugno 2009
di dare corpo alla costituzione
del fondo per la non autosufficienza sia a livello nazionale
che nell’ambito regionale.
Senza una precisa volontà politica di reperire i fondi
per questa voce di spesa, tutti i
ragionamenti per alleggerire
l’onere ora gravante sulle famiglie degli utenti RSA sono destinati al fallimento.
M. Grazia Fabrizio
Nel suo breve intervento
l’assessore Massimo Verdino
ha tenuto a precisare che l’Amministrazione Comunale di Cologno Monzese non è in grado
di andare più in là di quanto fino
ad oggi ha fatto; con gli attuali
stanziamenti regionali la politica del Comune nei confronti dei
degenti nelle RSA non può
cambiare: non è pensabile oggi
giorno prescindere dal contributo della famiglia di provenienza
nel caso in cui il ricoverato non
sia in grado di far fronte da solo
alla spesa di degenza.
A nome del sindacato
CISL interviene Tino Fumagalli
per ribadire le proposte già fatte
nel precedente convegno e per
assicurare i presenti che le
organizzazioni dei lavoratori
seguono con sempre maggior
attenzione il problema dibattuto
in questo convegno, anche perché in Lombardia la popolazione anziana tenderà negli anni
ad aumentare. Meglio pensare
oggi ad inventare soluzioni
compatibili con l’economia piuttosto che trovarsi domani nella
drammatica situazione di non
sapere come governare il fenomeno dell’aumento esponenziale di anziani non autosufficienti.
Seguono interventi di
“INPS Ascolta”
Collocamento
Il servizio parte da Milano
“Abilitati” i vari
uffici territoriali
E’ in funzione il progetto
regionale “INPS Ascolta”, servizio telefonico specificatamente
dedicato all’ascolto e alla risoluzione dei problemi portati dalle
persone con disabilità.
Il progetto nasce dall’osservazione che per alcuni cittadini l’uso del telefono può risultare più funzionale, oltre che
essere spesso una vera e propria necessità.
Il servizio è in funzione
dal lunedi al venerdi dalle
8.30 alle 12.00, al numero
Adesso gli invalidi civili
non devono più recarsi
all’Ufficio Provinciale del Collocamento per l’iscrizione delle
liste speciali, ma basta che
vadano agli uffici territoriali di
competenza.
E’ certamente una buona notizia per tutti coloro che
devono affrontare questo problema.
Pare anche che INPS e
ASL mandino le persone in giro
a vuoto, per la suddetta iscrizione.
Ora finalmente è tutto
chiarito nell’interesse di tutti.
028893275.
7
ACFA-Notiziario giugno 2009
cittadini che hanno il problema
di come far fronte alla spesa per
il ricovero nella RSA di qualche
parente, lo devono affrontare
ora, e non in teoria ma nella
spietata ruvida pratica.
Tino Fumagalli
Il convegno si chiude
lasciando aleggiare nei presenti un freddo soffio di perplessità:
sono tanti gli interrogativi lasciati senza risposta, intanto le
famiglie che hanno la sventura
di avere un familiare in una
RSA si svenano letteralmente
per far fronte ad una spesa in
costante aumento.
Giovanni Dal Molin
ACFA
Associazione Colognese
Famiglie Anziani - ONLUS
Cologno Monzese 1983
REDAZIONE
Vito Botte
Giovanni Dal Molin
collaboratori
Eddo Ferrarini
Graziella Festi
Riccardo Lomuscio
Alida Steli
ULTIME NOTIZIE
Provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi civili e sordomuti: Importi e limiti reddituali per il
2009.
Ogni anno vengono ridefiniti, collegandoli agli indicatori dell’inflazione e del costo della vita, gli importi delle pensioni, assegni e indennità che vengono erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordomuti e i relativi limiti reddituali previsti per alcune provvidenze economiche. Per il 2009 importi delle
provvidenze e limiti reddituali sono stati fissati dalla Direzione Centrale delle Prestazioni dell’INPS con
Circolare del 2 gennaio 2009, n. 1.
Nella tabella che segue riportiamo gli importi in euro, comparati con quelli del 2008.
TIPO DI PROVVIDENZA
IMPORTO
LIMITE DI REDDITO
2009
2008
2009
2008
Pensioni ciechi civili assoluti
275,91
267,09
14.886,28
14,480,81
Pensioni ciechi civili assoluti
(se ricoverati)
255,13
246,97
14.886,28
14.480,81
Pensioni ciechi civili parziali
255,13
246,97
14.886,28
14.480,81
Pensioni invalidi civili totali
255,13
246,97
14.886,28
14.480,81
Pensioni sordomuti
255,13
246,97
14.886,28
14.480,81
Assegno mensile
invalidi civili parziali
255,13
246,97
4.382,43
4.242,42
Indennità mensile
frequenza minori
255,13
246,97
4.382,43
4.242,42
Indennità accompagnamento
ciechi civili assoluti
755,71
733,41
Nessuno
Nessuno
Indennità accompagnamento
invalidi civili totali
472,00
465,09
Nessuno
Nessuno
Indennità comunicazioni
sordomuti
236,15
233,00
Nessuno
Nessuno
Indennità speciale
ciechi ventesimisti
180,11
176,00
Nessuno
Nessuno
Lavoratori con drepanocitosi
o talassemia major
458,20
443,56
Nessuno
Nessuno
8
ACFA-Notiziario giugno 2009
LA FESTA DEL VOLONTARIATO
Si è tenuta sabato 7 febbraio, in Chiesa Antica, la festa
del volontariato.
L’intento, come dice il
depliant che pubblicizza l’evento, è di consentire alle molte associazioni operanti nel territorio
comunale di presentarsi alla
città e far conoscere la propria
storia, i progetti e le prospettive
future. Giornata, a dire il vero,
non propriamente luminosa, dal
momento che per tutto il tempo
della manifestazione – dalle ore
15.00 alle ore 19.00 – è piovuto
con una insistenza che sembrava lo facesse apposta; che poi
non si trattava della pioggerellina di quasi primavera, bensì di
un classico acquazzone.
Insomma, il tempo ce
l’ha messa tutta per tenere lontana la gente comune da questa vetrina del volontariato che
credo avrebbe bisogno di maggiore fortuna. Pazienza.
Spostiamo ora la nostra
attenzione all’interno della
Chiesa Antica, dove da ambo i
lati osservando dall’ingresso
che dà sulla piazza XI Febbraio
si sono posizionate le associazioni con il loro banchetto ed i
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manifesti di presentazione. Soprattutto c’eravamo noi volontari che siamo l’anima e la vita
delle associazioni.
Ecco, siamo al cuore del
tema: il volontario. Egli è colui
che rende possibile la vita dell’associazione, perché ci mette
del proprio per aiutare il prossimo e riporta a casa un sacco di
soddisfazione e null’altro. Ma
non divaghiamo in considerazioni troppo alte.
Torniamo
alla “sfilata”, che
raggruppava una
ventina di
associazioni, alcune notissime,
altre note,
altre meno note o
diremmo
sconsciute ai più.
essere precisi, a dare risposta
ad una pluralità di bisogni
espressi dalla gente.
L’occasione di incontrarsi e di conoscersi è vantaggioso
in primis per gli operatori stessi
delle associazioni.
Mentre ero al banchetto
della mia associazione ACFA,
un distinto signore, si è avvicinato chiedendo una copia del
giornalino ACFA-Notiziario. “Mi
sto documentando – mi ha detto – per conoscere in quale
campo i vari gruppi qui presenti
operano”.
Quel signore, con le sue
parole e con il suo gesto, ha
riassunto il significato della
giornata del volontariato.
Ovviamente, occorre poi
che altri – leggi: la politica –
provvedano al coordinamento
di tutte le forze in campo per
creare la “rete” che dappertutto
e in ogni momento è considerata indispensabile, ma che stenta a materializzarsi.
Per incontrare il grande
pubblico, invece, dovremo aspettare un’altra occasione, mi
auguro più luminosa dal punto
di vista meteorologico.
L’altro aspetto positivo
della giornata ritengo sia proprio quello di farsi riconoscere
dagli addetti ai lavori, perché la
pluralità delle associazioni consente la specializzazione, vale
a dire che ciascun gruppo opera in uno specifico campo e
cerca di fare nel migliore dei
modi ciò per cui è portato.
Credo fermamente che il
tempo della generalizzazione,
cioè del fare tutto (e male), sia
ormai un ricordo legato al passato, quando i sodalizi erano
pochi e necessariamente erano
chiamati ad occuparsi di una
pluralità di problemi, anzi ad
ACFA-Notiziario giugno 2009
L’Associazione cerca
persone volenterose a
donare un pò del proprio
tempo libero
Per informazioni contattare
la coordinatrice Tina
telefonando al n. 02 2533183
UN LIBRO PER RIVIVERE UN LUNGO CAMMINO
L’ACFA COMPIE 25 ANNI
1983 - 2008
Venerdì 19 dicembre
2008, alle ore 17,00 presso la
sala conferenza di Via Milano, 3
l’ACFA ha festeggiato il suo
quarto di secolo d’attività presentando al folto ed attento
pubblico il libro che ripercorre la
sua storia dalla fondazione del
sodalizio ad oggi.
Il presidente Giuseppe
suggerisce perché ha accantonato l’arido mestiere di critico
ed è andato alla ricerca di sensazioni vissute in prima persona fatte riaffiorare dalla lettura
del volumetto. Il libro parla,
infatti, di uomini e donne che
hanno vissuto ed operato qui;
una parte della nostra storia
s’intreccia naturalmente con la
loro
in
quanto l’epoca e lo
s p a z i o
sono i medesimi.
Ad
Eddo
Ferrarini è
toccato il
Milan ha aperto i lavori elogiando il lavoro di un gruppo di volontari che caparbiamente, giorno dopo giorno, ha rivisitato a
ritroso il percorso dell’Associazione.
Consultando le vecchie
carte e soprattutto frugando
nella memoria dei soci e volontari più anziani, l’èquipe d’autori ha fissato sulle pagine di quest’agile e illustratissimo volume
un pezzettino della storia colognese vista attraverso il lavoro
di volontariato a favore degli
anziani ed in generale degli
strati più indifesi e bisognosi
della popolazione di casa
nostra.
Su questa lunghezza
d’onda s’è mantenuta anche la
relazione del giornalista Stefano Zanelli, il quale deve essere
stato catturato dall’aria di piacevole reminiscenza che il libro
compito di
illustrare al
pubblico le
modalità di
lavoro dell’équipe. E’
seguito un
breve ma
significativo
intervento
del parroco
don Innocente Binda che ha
elogiato l’opera dei volontari
dell’ACFA squisitamente cristiana per l’attenzione verso il più
bisognoso e il più povero inteso
nel significato più ampio del termine.
Anche l’assessore Massimo Verdino è intervenuto per
portare all’ Associazione il saluto dell’Amministrazione Comunale e per dare alcune informazioni importanti soprattutto per
la fascia di popolazione anzia-
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ACFA-Notiziario giugno 2009
na, che possiamo così sintetizzare:
1° – dal 1° gennaio del 2009 gli
aspiranti utenti della Casa di
Riposo “Mons. Carlo Testa” di
Cologno Monzese non saranno più tenuti a versare 290 euro
per la visita preliminare compiuta dall’équipe medico-psichica
della struttura;
2° - nel primo semestre 2009
molto probabilmente aprirà l’hospice. Qualcuno dei nostri lettori ricorderà che questo settore
della Casa Famiglia “Mon Carlo
Testa” è stato inaugurato all’inizio dell’estate 2008 ma fino alla
data della stesura di queste
note non è entrato in funzione;
3° - è volontà dell’Amministrazione Comunale di Cologno di
istituire la giornata del volontariato, da tenersi per la prima
domenica di febbraio 2009 durante la quale si possono realizzare iniziative di genere diverso, sempre finalizzate alla valorizzazione dell’opera delle associazioni no-profit.
La serata si è chiusa con
lo scambio di auguri natalizi e
con l’assaggio di pasticcini e
panettone accompagnato da un
sorso di ottimo spumante offerto dall’Associazione a tutti i presenti.
UN BEL LIBRO
Quando vado nella Biblioteca Civica per cercare un
libro da leggere, se non ho un
titolo o un autore di riferimento,
vado tra gli scaffali della sezione “narrativa” e faccio la mia
scelta lasciandomi guidare per
prima cosa dall’aspetto fisico
del libro. La scelta di solito cade
su un libro posto sullo scaffale
all’altezza dell’occhio, che deve
essere della dimensione che considero ottimale (non più
di trecento pagine).
Se non si è capace
di raccontare una
storia in trecento
pagine non ci si riesce neanche in
mille. Il secondo esame consiste nella
lettura della copertina che mi dà una
idea del contenuto
e qualche notizia su
l’autore.
Devo ammettere
che mi è capitato di prendere in
mano lo stesso libro più volte in
occasioni diverse.
Recentemente ho pescato un
libro che mi è piaciuto molto e
avevano nel sangue livelli più
bassi di proteina C reattiva, una
A riprova, pertanto che il
cioccolato fondente aiuta a proteggere cuore e arterie. Ma, precisano gli studiosi, solo a picco-
sostanza che fa da termometro
di stati infiammatori dai quali
possono scaturire infarti e ictus.
le dosi l’effetto migliore si ottiene
mangiandone non più di 6/7
grammi al giorno.
CIOCCOLATO FONDENTE ANTI INFARTO
Si tratta senz’altro di una
buona notizia, soprattutto per
coloro che lo mangiano con
piacere. Il cioccolato fondente
fa bene, perché aiuta a prevenire l’infarto. Lo dicono i ricercatori dell’Università Cattolica di
Campobasso, autori insieme
all’Istituto dei Tumori di Milano
di uno dei più grandi studi epidemiologici mai svolti in Europa
il progetto Molisani, che ha
coinvolto finora 20 mila abitanti
del Molise.
Prendendo in esame i
dati di 5.000 persone in buona
salute e con colesterolo e pressione normali, gli scienziati
hanno constatato che circa 800
soggetti, tutti consumatori abituali di cioccolato fondente,
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lo raccomando:
IL LIBRAIO DI AMSTERDAM
di AMINEH PAKRAVAN
E’ un romanzo storico
ambientato nel 1500 e racconta
le vicende di tre generazioni di
una famiglia di tipografi, librai e
cartografi che durante le controversie religiose della Riforma è
costretta a spostarsi da Lione, a
Parigi, ad Anversa per approdare ad Amsterdam e, da ultimo,
nel Nuovo Mondo.
Le figure storiche che
fanno da sfondo alle vicende
della famiglia Pradel sono scienziati che studiano i fenomeni
“misurabili” con carte geografiche, sestanti, cannocchiali e
mappamondi. Vi troviamo infatti
accenni a Mercatore, Galileo,
Cartesio e Keplero. Il tutto molto
verosimile.
L’autrice è iraniana, laureata in Francia in storia
medievale, vive in Italia da trentasei anni e scrive in italiano.
Eddo Ferrarini
ACFA-Notiziario giugno 2009
Ho trovato in una rivista specializzata queste riflessioni su:
“Tempo libero e solitudine”
Giuseppe MILAN - Presidente
S
ino dai tempi più antichi
l’uomo è vissuto nella consapevolezza che si potesse e
dovesse “fare qualcosa” per
allungare la durata della vita.
E’ questo l’obiettivo a cui tendere fino dalla prima giovinezza e
da non perdere mai di vista, nel
corso dell’età adulta e presenile.
A questo proposito non
va dimenticata la molteplicità
dei fattori di rischio in grado di
intervenire nel processo di
invecchiamento, come agenti
acceleranti e di spinta, che con
la loro variabilità rendono la
senescenza un fenomeno
estremamente individuale ed
eterogeneo.
E’ un dato positivo, senza dubbio, che le conquiste scientifiche, sociali ed economiche dell’ultimo secolo abbiano modificato radicalmente anche le abi-
tudini dell’uomo, consentendogli – sino dalla giovane età – di
ridurre il tempo destinato all’attività produttiva a vantaggio del
cosiddetto tempo libero e delle
varie iniziative volte a farne un
uso adeguato.
Va tuttavia osservato, a questo
proposito, che la nostra cultura
di paese occidentale si fonda in
prevalenza, ancora, su valori
legati alla produzione ed al lavoro
e che la stessa
esistenza dell’individuo è valutata
eccessivamente
in termini di capacità lavorativa.
Da questo punto
di vista può accadere facilmente
che le ore conquistate in favore del
“tempo libero” grazie al miglioramento sociale, finiscano con
il costituire paradossalmente un
problema per lavoratori e pensionati, quando non siano stati
preparati ad una proficua utilizzazione dello stesso.
In campo gerontologico
costituisce un fenomeno emblematico di tale realtà il cosiddetto “tempo libero” degli individui anziani, termine che va inteso nella particolare eccezione
di tempo liberato dal lavoro
come condizione imposta e
necessaria.
Il tempo liberato dall’obbligo lavorativo rischia, tuttavia,
di diventare spesso un tempo di
“forzata inattività” per la perdita
da parte del vecchio del suo
ruolo produttivo e per l’incapacità di vivere la sua età libera in
maniera utile e creativa.
Il tempo libero, quindi, concepito come tempo liberato dal
lavoro, può risultare un tempo
vuoto ed in grado di favorire nel
vecchio un processo graduale
di isolamento e di solitudine,
specialmente quando sia mancato qualsiasi intervento psicogeragogico nelle precedenti età.
Vale la pena di rilevare,
a chiusura di tale argomentazione che non è tanto da temere la mancanza di un lavoro nel
soggetto anziano, quanto la
mancanza di una qualsivoglia
attività, essendo questo – e non
il lavoro – uno dei bisogni fondamentali dell’uomo.
La persona anziana,
infatti, che si mantiene attiva ed
operosa può trovare nuovi
incentivi e ruoli inopinabili anche nell’età post-lavorativa,
appagando così il proprio desiderio di vita ed utilizzando sempre strategia inedite nell’adattamento ai repentini mutamenti
sociali ed esistenziali della
nostra epoca.
(Continua nel prossimo numero)
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che
hanno scelto di elargire all’ACFA il 5 per
mille dell’IRPEF.
Rinnoviamo l’invito a segnalare il nostro
codice fiscale nella prossima dichiarazione
dei redditi con la consapevolezza che le
somme che riceveremo saranno impiegate
interamente nel volontariato solidale.
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ACFA-Notiziario giugno 2009
ANGOLO DELLA CUCINA
POMODORO
Solanum Lycopersicum
Famiglia: Solanacee
Nel nostro mondo, furono gli italiani a valorizzare il
pomodoro e a gustarne il sapore: importato in Europa nel
1551 dal nuovo mondo, si diffuse dapprima solo come pianta
ornamentale, ma non commestibile. E le prime volte, i pochi
tedeschi, che venivano al sole,
si meravigliavano molto che qui
si potessero mangiare quelle
grosse bacche rosse, senza
sgradevoli conseguenze.
E’ vero altresì che la tecnica ne
ha oggi prodotte tali varietà,
saporite e succose, quali gli
indiani d’America non avevano
mai né gustate, né viste.
Il pomodoro oramai è di casa, e
soprattutto di cucina, in tutte le
zone temperate, dove ha acqui-
stato tale ricchezza di varietà e
tale magnificenza di aspetto, da
giustificare la fama e la diffusione.
Oltre ad essere ricco di
vitamine, A, B1, B2, B6, C e R,
contiene molti sali minerali e
acidi organici utili alla alimentazione e atti a fornire i più svariati rimedi medicali. E’ infatti energetico, diuretico, eupeptico, lassativo, antiurico, antireumatico,
antiscorbutico e... gradevolissimo. Di preferenza se ne utilizzano le ben note bacche rosse,
ma trovano utile impiego terapeutico anche le foglie.
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PAPPA CON IL POMODORO
Ingredienti:
600 g. di pomodori
½ kg di pane raffermo senza sale
5 cucchiai di olio d’oliva extravergine
1 carota, 1 cipolla
1 costa di sedano
2 spicchi d’aglio
basilico, sale e pepe
Preparate una salsa di
pomodoro bollendo i pomodori,
il sedano, la carota e la cipolla;
passate il tutto al colino e rimettete a bollire con un filo d’olio
d’oliva extravergine, sale e
pepe.
Tagliate il pane a fette
oppure a pezzi mettetelo in un
tegame, cospargendolo abbondantemente con olio d’oliva
extravergine.
Unite anche l’aglio e il
basilico, salate, pepate e aggiungete acqua quanto basta.
Fate bollire il tutto e mescolate,
amalgamando ulteriormente gli
ingredienti e spezzettando bene il pane.
Aggiungete a questo punto la
salsa di pomodoro e fate bollire
per circa 1 ora, aggiungendo,
se necessario, poca acqua.
Servite la pappa col pomodoro
sia calda che fredda, secondo il
gusto e la stagione.
ACFA-Notiziario giugno 2009
La curiosità
Di origini contadine, la pappa
col pomodoro è uno dei più noti
piatti della cucina povera toscana. Resa celebre dallo scrittore
fiorentino Vamba, che nel 1960
ideò il Giornalino di Giamburrasca in cui la pappa era protagonista, naturalmente rappresenta un ottimo modo per utilizzare
il pane toscano senza sale.
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Orizzontali:
1 - Le prime nozioni
4 - Caserta
5 - Le iniziali della Ruggiero
6 - Scorrettezza nel calcio
7 - Arezzo
8 - Le vocali in cani
Verticali:
1 - La nostra Associazione
2 - Orso in inglese
3 - Protagonisti di romanzi
5 - Arto pennuto
LA COMPETIZIONE PADRE-FIGLIO
DOMINATA SPESSO DALL’INVIDIA
Freud si era accorto che il figlio
maschio ama il padre e lo
ammira però, contemporaneamente, si mette in competizione
con lui. E spiega questo antagonismo col desiderio di avere
tutto per sé la madre come
nella vicenda di Edipo che uccise il padre per sposare la
madre Giocasta. In realtà alla
base di questa competizione il
sentimento dominante non è la
gelosia, ma l’invidia. Noi ci
identifichiamo con chi consideriamo migliore, più forte, più
potente, più abile e vogliamo
essere come lui. Se lo amiamo,
lo ammiriamo, lo consideriamo
un capo.
Se invece prevale il rancore lo invidiamo. Vorremmo
che non valesse così tanto, vorremmo che sbagliasse e, per
dimostrare agli occhi degli altri
e di noi stessi di valere più di
lui, lo calunniamo, lo denigriamo. E’ più facile ammirare un
personaggio lontano, un cantante, un regista, un attore, un
leader politico che ti appare
irraggiungibile piuttosto che
uno con cui vivi fianco a fianco
e di cui vedi i difetti, le debolezze, le miserie per cui, quando
trionfa, ti dici “ma lo meritavo
più io!”. L’invidia scoppia fra
14
simili, il farmacista invidia il farmacista più ricco, il medico il
collega che ha successo, lo
scrittore l’autore che vende di
più. E può insinuarsi fra coloro
che vivono insieme. Scoppia tra
amici, tra fratelli, tra marito e moglie
quando uno riesce e l’altro no.
C’è quasi sempre un
momento in cui il figlio non vuol
sentirsi inferiore al padre e
cerca di fare come lui o meglio
di lui. E’ un’ottima cosa.
Conosco ragazzi che
hanno fatto fiorire l’impresa
paterna. Però ho notato
che ci sono riusciti quando
hanno conservato un ricordo positivo, addirittura il
mito del padre. Quelli che,
invece, provavano rancore
e invidia, alla morte del padre spesso hanno venduto
l’impresa. Oppure hanno
cercato di affermare la loro
diversità distruggendo ciò che
egli aveva fatto col risultato di
portarlo alla rovina.
No, il conflitto figlio-padre non
sorge dalla gelosia erotica, ma
dagli stessi meccanismi invidiosi che si scatenano fra l’allievo
e il maestro, fra i seguaci e il
capo. Tutti coloro che vivevano
accanto a Cesare credevano di
essere come Cesare, meglio di
Cesare. Napoleone diceva che
tutti i suoi marescialli erano
convinti di saper fare meglio di
lui. Però solo Bernadotte l’ha tradito.
Quelli che lo amavano
veramente e che perciò credevano in lui gli sono rimasti a
fianco nell’ultima battaglia.
Alcuni, come Ney o come Murat, fino alla morte.
Francesco Alberoni
dal Corriere della Sera
ACFA-Notiziario giugno 2009
ERRATA CORRIGE
La testimonianza della signora
Allegretti a pag. 99 del libro
“Storia dell’ACFA”
doveva leggersi come segue:
........ Avvicinarsi alla cultura
dunque, senza per altro obbiettivi carrieristici, ma solo come
gesto d’amore verso noi stessi,
rafforza l’armonia del sé, attenua e filtra la solitudine, compagna di tutti ma soprattutto per
l’anziano, rendendola accettabile, in quanto uno degli aspetti
inevitabili della persona umana, che va “metabolizzata” per
poterla meglio sopportare.
Per le mie trascorse e
tuttora attuali lotte ambientaliste, ho un rapporto conflittuale
con i rappresentanti po-litici che
governano la Città di Cologno.
Correttezza esige tuttavia, che esprima compiacimento e gratitudine per la creazione
dell’Accademia per la Terza
Età, alla cui organizzazione ha
contribuito l’ACFA, associazione da decenni in prima linea
nella difesa dei diritti degli anziani, non solo dal punto di vista
socio-sanitario, ma anche come in questo caso, culturale, in
quanto la mente, nobile motore
della vita, abbia adeguato stimolo e nutrimento. .......
Ci scusiamo con l’interessata.
Mai andare da un dottore le
cui piante d'ufficio sono
morte.
(Erma Bombeck)
°°°°°°°°°°°°°°
I dottori hanno fatto tutto
quello che hanno potuto, ma
nonostante questo sono ancora vivo.
(Ashleigh Breant)
LETTERE ALLA REDAZIONE
DI
ACFA-NOTIZIARIO
Contiamo sulla collaborazione dei lettori, sottolineando l’importanza di questa rubrica che consideriamo un mezzo concreto ed
utile di collaborazione dei soci e dei simpatizzanti dell’ACFA.
La pubblicazione delle loro lettere consentirà ai cittadini, attraverso lo scambio di idee, di partecipare e di dare il loro contributo
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COME AIUTARCI PER SERVIRVI:
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intestato: ACFA-ONLUS via Milano, 3 - 20093 Cologno Monzese (MI)
RICORDIAMO
CHI CI HA LASCIATO
L’ACFA esprime le più sentite condoglianze ai familiari
ed agli amici dei suoi aderenti che sono venuti a mancare al loro affetto.
“NON FIORI MA OPERE
DI BENE” hanno voluto
ricordare i loro cari con
una elargizione all’ACFA.
SOCI DECEDUTI
AIROLDI Angela Maria - ALFANO Luigi - ANTONELLO
Tiziano - BARION Anna - BASSANI Vittoria - BIZZARRI Stelio
- BOIOCCHI Davide - BRAMATI Angela - CARACCIOLO Rita
- CAVARIANI Arturo - COMPAGNI Marta - CORTESI Pietro CUCCIA Stefania - FABRIS Stella - FAGGIANELLI Luigi FALCONE Francesco - FORNARO Gina - FRANCAVILLA
Rosario - FRANCHI Franco - FRANCO Raffaella - FRANZONI
Irma - GAVARRI Esterina - GIARRATANA Francesco - LA
MANTIA Maria - LECCHI Adelaide - LIBRANDI Angela - LONGHI Luigia - MAINARDI Giovanni - MASSERINI Massimo MONTI Stefania - ORNAGHI Teresa - PEREGO Antonietta RAIMONDI Domenica - RICCHIZZI Rodolfo - RINZAGHI
Luigia - SCANDOLARA Mario - TALARICO Rosa Carla - TERRASI Giuditta - TORTORELLI Nicola - UGGERI Giuseppe.
Orario di apertura della sede
tutti i giorni feriali dal Lunedi al Venerdi, dalle ore 9:30 alle ore 11:30
Lunedi e Giovedi dalle ore 16:00 alle ore 17:30
SEGRETERIA TELEFONICA e FAX - in funzione 24 ore su 24, al n. 02 253 88 08
ATTIVITA’ CULTURALI: “Accademia per Tutte le Età”
L’ufficio è aperto tutti i giorni feriali dal Lunedi al Venerdi dalle ore 9:30 alle ore 11:30
Fax/Telefono numero 02 253 08 628 - Solo telefono 02 253 08 605
IL NOTIZIARIO è ONLINE sul sito internet: http://www.acfacologno.it
posta elettronica: [email protected]
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ACFA-Notiziario giugno 2009
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ATTIVITA’ CULTURALI
ATTIVITA’ C
GRATUITA
Prestano la loro collaborazione nello svolgimento del volontariato soci professionisti, quali,
commercialisti, esperti in problemi socio-sanitari e fiscali.
FORNISCE
Prestazioni indirizzate in particolare alle persone anziane, alle loro famiglie, bisognose d’assistenza e di consiglio: fiscale - amministrativo,
disbrigo pratiche con Enti pubblici vari.
Consulenze ed informazioni d’ogni genere alle
persone che si rivolgono all’ACFA per le loro più
diverse necessità.
TRA I SERVIZI:
Dichiarazione dei redditi (IRPEF) - ICI - RED
- ecc. attraverso un CAAF locale autorizzato.
Pratiche per l’ottenimento dei titoli: di “invalidità civile”, cieco civile ed altre cui si ha diritto.
L’ACFA provvede a:
- Istruire e completare le pratiche di riconoscimento ed aggravamento alle ASL di appartenza (territoriale, regionale, nazionale:
- per maggiorenni
- per soggetti inferiori ai 18 anni (indennità di
frequenza).
- Formulare ricorsi, qualora necessari, in via giu
diziale presso il Tribunale di competenza.
- Compilare documenti richiesti dalle ASL
(Settore Provvidenze Economiche) per il pagamento di eventuali arretrati di competenze.
- Redigere i documenti necessari per il recupero
di somme dalle ASL di appartenenza, da parte
degli eredi di invalidi deceduti.
- Svolge tutte le altre incombenze amministrative
necessarie.
Inoltre l’ACFA provvede a compilare e consegnare all’INPS territoriale le dichiarazioni di responsabilità degli invalidi civili ed a svolgere tutte le
altre conseguenti incombenze amministrative.
Cercasi/Offresi
Mezzo prezioso per mettere in contatto fra di loro
le persone che hanno bisogni e necessità di
aiuto domiciliare, con altre disposte a soddisfarli.
“Accademia per Tutte le Età”
Corsi per il tempo libero con il patrocinio
del Comune di Cologno Monzese:
INFORMATICA, FILOSOFIA, DALLA DECORAZIONE AL CUCITO, CANTO CORALE,
STORIA DELL’ARTE, SACRA SCRITTURA,
COLOGNO IERI, INCONTRI CULTURALI,
ACQUERELLO, MORFOPSICOLOGIA, TUTTO NATURALE e COSTRUIRE SITI WEB e
tanti altri .....
Novità:
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In occasione dei
5 lustri dell’ACFA
abbiamo pubblicato il libro
“Storia dell’ ACFA”
25 anni di volontariato
al servizio degli anziani
Qui sopra la copertina del nostro libro.
Chiunque fosse interessato può
richiederlo presso la sede dell’ACFA
Tel 02 253 88 08
E-mail:[email protected]
Finito di stampare il 12-06-2009