Alessandro Ramello Resp. Area Tecnica Juventus Soccer School L
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Alessandro Ramello Resp. Area Tecnica Juventus Soccer School L
Alessandro Ramello Resp. Area Tecnica Juventus Soccer School L’esperienza Juventus Juventus Soccer Schools è un progetto nato nel 2004 che si rivolge al mondo del calcio giovanile e delle scuole calcio. Frutto della collaborazione tra Juventus Football Club S.p.A. e Juventus Merchandising S.r.l. (società del Gruppo Nike), il progetto ha l’obiettivo di consentire agli appassionati di muovere i primi passi nel mondo dello sport e del calcio seguendo il c.d. “metodo Juventus”. Partendo da queste premesse, grande attenzione è rivolta non solo agli aspetti professionali, ma anche alle componenti formative e di intrattenimento. Un progetto, se vuole raggiungere traguardi positivi, deve necessariamente porsi degli obiettivi ben precisi, finalizzati, mirati, studiati, calcolati ecc. L’obiettivo dichiarato di JSS è quello di creare il miglior progetto di scuole calcio al mondo; Un obiettivo molto ambizioso ma al quale i responsabili del progetto tendono costantemente. Siccome fin da subito il progetto JSS è cresciuto moltissimo in Italia e ha avuto espansione internazionale, si è avuta la necessita di creare un MODELLO. Il modello JSS si fonda sulla ventennale esperienza del suo ideatore Marco Marchi e si basa sui principi per un corretto avviamento alla pratica sportiva e non dimenticata l’importanza educativa dello sport, del rapporto sport e società, del rapporto sport-salute e sport-professione. Secondo il modello JSS nell’organizzazione di una scuola calcio si deve fare una specie di rivoluzione copernicana in cui il centro dell’attenzione non dovrà essere la società – o peggio l’allenatore – ma dovrà essere il ragazzo – che diventa importante per l’intera struttura perché in futuro sarà: tifoso, amico, sostenitore, atleta, appassionato, fidelizzato, tesserato o meglio ancora futuro “uomo atleta professionista”. Proprio per questa ragione il Centro Studi JSS ha elaborato la Child Protecion Policy, un manuale sulla tutela dei minori. Il “modello JSS” è strutturato su vari livelli e prevede anche quello che viene definito modello JSS “on the pitch”. E’ necessario che ogni JSS Coach, nello svolgere quotidiano delle sue mansioni, si cali professionalmente nei compiti e nelle responsabilità che gli sono state affidate, rispettando i canoni educativi, tecnici e psico-motori che la stessa operatività richiede. Le linee guida del modello JSS “on the pitch” in campo passano attraverso quattro capisaldi che sono: S.F.E.R.A., il GET, le XP e la gestione “GLOBALE” della seduta. S.F.E.R.A. E’ capitato a tutti di essere talmente coinvolti da ciò che si sta facendo tanto da provare piacere nel farlo e sentirsi in uno stato mentale particolare in cui la nostra attenzione è totalmente rivolta a all’attività che stiamo svolgendo; Questo stato mentale è chiamato “stato di flow” o “zona di massima prestazione”. SFERA è un termine introdotto in Psicologia dello Sport dallo psicologo torinese Giuseppe Vercelli, e che ha iniziato ad entrare a far parte dei progetti JSS fin dall’inizio, in modo particolare attraverso Juventus University. Entrare in SFERA serve agli allenatori per poter rendere al meglio durante le sedute d’allenamento. Quando si entra in SFERA tutto sembra naturale, piacevole e divertente. L’acronimo SFERA si compone di cinque termini che costituiscono i cinque cosiddetti attrattori: Sincronia Forza Energia Ritmo Attivazione IL GET Il Centro Studi Juventus Soccer Schoools ha coniato il termine GET – GLOBAL EDUCATIONAL TRAINER. Il GET non esiste è una sorta di allenatore perfetto, un punto di arrivo, un obiettivo al quale arrivare. La passione è la migliore motivazione per poter svolgere al meglio la propria attività, ed è una delle caratteristiche più importanti che un GET deve possedere. Il GET deve conoscere e perseguire la filosofia del “Kaizen” tipica del pensiero zen. Questa filosofia introdotta da un economista giapponese nel 1984, Imai Masaaki. La parola giapponese Kaizen è un termine giapponese e si compone di due termini, Kai (strada) e zen (saggezza). Questa filosofia è detta del miglioramento continuo. Applicare la filosofia Kaizen significa cambiare spesso la propria strategia, il proprio modo di pensare, ricercare nuove metodologie, il tutto per migliorarsi incessantemente. Il GET deve possedere una conoscenza a 365° del mondo in cui è chiamato ad operare: parlando di scuola calcio e di settore giovanile il GET deve avere conoscenze approfondite su tutti gli ambiti ad essa collegati. In modo particolare deve conoscere l’individuo con il quale e per il quale deve operare: il bambino o ragazzo in età evolutiva. Specificatamente deve possedere conoscenze in ambito pedagogico, psicologico e auxologico. IL GET inoltre deve possedere competenze specifiche relative all’insegnamento delle tecniche e tattiche calcistiche in modo da poterle trasferire ai propri allievi. Una delle caratteristiche più importanti che un GET deve possedere è la capacità di autoanalisi con un elevato senso critico. Solo mettendosi sempre in discussione e cercando di mettere in crisi il proprio operato il buon tecnico può crescere e migliorarsi. Le XP Nel modello JSS i giochi e gli esercizi proposti nel corso della seduta di allenamento vengono chiamati experience (Xp). Questo sta a significare che nel processo di crescita dei giovani calciatori tutte le esperienze motorie che i giovani atleti possono fare concorrono, unitamente alle correzioni e agli input provenienti dall’esterno al processo formativo. All’interno di singola seduta d’allenamento, ogni xp riveste un’importanza fondamentale. Le Xp devono fornire stimoli sempre nuovi in modo da garantire ai bambini la possibilità di poter vivere esperienze motorie sempre nuove che gli permettano di arricchirsi e giorno dopo giorno migliorare il proprio vissuto sportivo. Le Xp dovranno essere programmate in modo da garantire il perseguimento degli obiettivi prefissati in fase di programmazione della seduta d’allenamento. All’interno di ogni seduta d’allenamento la successione delle xp dovrà inoltre garantire un corretto incremento dell’intensità e la presenza di una fase di warm-down prima del rientro negli spogliatoi. La successione delle xp dovrà prevedere la corretta progressione didattica in modo tale da arrivare a “giocare la partita” attraverso una serie di xp all’interno delle quali i bambini sono chiamati a giocare in esercizi che presentano le stesse caratteristiche della partita: - grande intensità - presenza degli avversari - ricerca del gol - ricerca della vittoria - sano agonismo - gioco di squadra Durante le Xp i GET devono sempre tenere in considerazione due cose: la prima è un antico detto di Lao Tze «Ascolta e dimentica, guarda e ricorda, fai e capisci»; la seconda è che a qualsiasi bambino di qualsiasi scuola cacio chiedessimo cosa vorrebbe fare durante la seduta di allenamento egli ci risponderebbe due cose “Tiri in porta e partita”. Compito dell’allenatore è programmare xp che garantendo il perseguimento degli obiettivi prefissati in fase di programmazione riescano ad accontentare il più possibile le richieste e le volontà di divertimento dei bambini. Di conseguenza le xp dovranno prevedere quando possibile la conclusione a rete. La Gestione Globale della seduta di allenamento Il modello Juventus Soccer Schools ha posto come suo principio fondamentale che l’allenatore, oltre ad avere un bagaglio di esperienze e conoscenze ottimale, adotti un modello di comportamento che lo distingua e gli permetta di migliorare la sua efficacia. Non solo regole di comportamento, ma anche attenzione a tutte le mansioni che deve svolgere prima, durante e dopo l’attività su campo. Tutti gli allenatori hanno l’esigenza di gestire l’allenamento nel miglior modo possibile e con la massima efficacia e proprio per questo è importante che il JSS Coach abbia ben chiare quali sono le sue mansioni e come deve svolgerle. Non solo esercizi ma … Allenare non significa solo preoccuparsi dell’esercizio. Il JSS Coach deve assolvere ad una serie di mansioni di seguito riportate in ordine cronologico. Programmare allenamento, Preparare materiale e campo, Preparare spogliatoio, Attesa dei giocatori, Controllo e contatto nello spogliatoio, Ingresso in campo, Esercizi, giochi, partite … Uscita dal campo, Aiuto e contatto nello spogliatoio, Consegna alle famiglie, Controllo spogliatoio, materiale, Verifica e valutazione. Secondo il modello JSS tutte queste sottosezioni della seduta rivestono grande importanza e quindi a tutte va attribuito il giusto valore da parte del Coach che deve svolgerle tutte con grande attenzione e con dovizia di particolari. Alessandro Ramello