1° maggio 2016 - Scienze e Ricerche
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1° maggio 2016 - Scienze e Ricerche
ISSN 2283-5873 Scienze e Ricerche news SR SUPPLEMENTO AL N. 28, 1° MAGGIO 2016 Il Cnr per Palmira La riconquista dell’antica città di Palmira, danneggiata nel corso del conflitto siriano, sta richiamando l’interesse e la responsabilità dei ricercatori affinché si possano recuperare siti distrutti o compromessi in contesti di guerra. All’appello non mancano alcuni istituti del Cnr che hanno maturato una forte specializzazione nel settore. Tra questi, l’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam – Cnr) che già da tempo opera in contesti mediorientali (Turchia, Iraq e Siria) e fornirà un ‘supporto’ ai Caschi Blu per la cultura, la task force Unit4Heritage, istituita a seguito dell’accordo siglato tra il Governo italiano e l’Unesco per la salvaguardia del patrimonio dell’antica città siriana. Tra le metodologie che saranno applicate dall’Ibam - Cnr: l’aerofotografia archeologica e il telerilevamento da satellite per la ricostruzione storico-archeologica del sito e per il monitoraggio multitemporale delle evidenze antiche, allo scopo di valutare l’entità dei danni che queste hanno subito nel corso del conflitto. L’esame della cartografia storica e della documentazione fotografica precedente gli eventi fornirà una documentazione unica dello stato del sito e dei monumenti prima della loro distruzione. Nell’ultimo decennio i Paesi del Vicino Oriente sono stati oggetto di indagine da parte di archeologi, topografi e informatici dell’Ibam nell’ambito di missioni archeologiche internazionali. Le attività di ricerca si sono focalizzate sul recupero, lo studio e l’interpretazione di un ricco dataset di dati telerilevati da piattaforma aerea e satellitare, che comprendono le fotografie aeree scattate negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso dai «pionieri» dell’archeologia aerea Antoine Poidebard e Marc Aurel Stein (recuperate presso archivi storici), le fotografie cosmiche scattate dai satelliti spia USA negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso (recuperate dagli archivi NASA) e, infine, le immagini satellitari ottiche ad alta risoluzione acquisite dai recenti satelliti per uso civile (in particolare Ikonos-2, QuickBird-2, GeoEye1, WorldView-2, WorldView-3). Il risultato di queste ricerche, abbinato alle competenze nel rilievo 3D da laser scanner e nel telerilevamento da drone permetterà di realizzare la necessaria base documentaria per le attività di restauro e per proporre così uno studio ricostruttivo 3D dei monumenti utile a ricomporre l’aspetto originario della città. “La quasi ventennale esperienza maturata dall’Ibam Cnr - dichiara Daniele Malfitana, direttore dell’Istituto - nel campo delle ricerche multidisciplinari applicate al patrimonio culturale soggetto a rischi, potrà così essere messa a disposizione della comunità scientifica internazionale”. La lista dei farmaci essenziali: come garantire l’accesso alle cure? Un convegno promosso dal Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università di Milano in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riunito presso la sala Napoleonica della Statale alcuni dei nomi più illustri della ricerca italiana e internazionale. Tema della giornata: i farmaci essenziali e, più precisamente, il modo in cui la ricerca indipendente, l’università, gli apparati di governance e i sistemi di valutazione dei farmaci possono concorrere a garantire l’accesso ai farmaci essenziali a tutti coloro che ne abbiano necessità. Un accesso messo a rischio dall’incremento esponenziale dei prezzi e dalla dispersione delle risorse su molecole che apportano benefici marginali. Nonostante, infatti, i progressi nella diffusione e accessibilità delle terapie siano significativi – basti pensare al caso dell’HIV–, molto resta da fare, soprattutto nell’ambito delle malattie croniche, per esempio l’epatite C, e di quelle non trasmissibili, come i tumori. Gli esperti mondiali sottolineano come la questione del prezzo delle medicine sia una questione rilevante, e non solo per i paesi poveri. D’altro canto, rimarcano l’importanza di altri fattori altrettanto importanti nel definire politiche efficaci di accesso universale, tra i quali la necessità di ricorrere a evidenze affidabili per compiere scelte orientate alla salute pubblica. La Lista dei Farmaci Essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata uno strumento di successo per individuare i farmaci che offrono maggiori benefici alla popolazione, la cui accessibilità dovrebbe essere sostenuta attraverso politiche che ne garantiscano la disponibilità senza restrizioni: accordi internazionali di cessione di licenza per la produzione di versioni generiche di farmaci sotto brevetto (medicines patents pool), registrazione di nuove molecole all’interno di programmi pubblici internazionali (global fund), nuovi sistemi, basati sul beneficio clinico e di salute pubblica, per definire politiche di accesso globale ai farmaci. 1 NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 28 • 1° MAGGIO 2016 Un convegno dell’Università di Macerata dedicato ai beni culturali Si svolge a Macerata dal 4 al 6 maggio - organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione, dei beni culturali e del turismo e dal Dipartimento di Studi umanistici dell’Università - un convegno dedicato alla percezione e comunicazione del patrimonio nel contesto multiculturale. Il convegno rappresenta il momento finale del progetto di ateneo Cross-cultural doors, The perception and Communication of Cultural Heritage for Audience Development ad Rights of Citizenship in Europe/ CROSS-SHIP. Le sessioni sono dedicate ai seguenti temi: La percezione del patrimonio culturale nella scuola, Scritture di viaggio, Culture e letterature migranti, Musei e patrimonio culturale. Dedicata alla conoscenza la terza edizione di Your Future Festival Gli studenti costituiscono il motore primario della nostra società e per il loro futuro ’Università Politecnica delle Marche vuole con forza costruire opportunità serie attraverso una concreta valorizzazione della conoscenza. La conoscenza è la ricchezza di ogni università e lo strumento per garantire libertà. Libertà di studio e di ricerca, di intraprendenza, di rispetto delle opinioni e delle culture. Conoscenza è anche il tema scelto per la terza Edizione di di Your Future Festival dal 9 al 14 maggio 2016. Il programma è stato presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa nel Rettorato alla presenza di Velia Papa direttore Marche Teatro e Gilberto Santini direttore Amat partner storici del festival. Your Future Festival nasce con l’obiettivo di aprirsi alle città nelle quali l’Università Politecnica delle Marche opera e favorire le connessioni tra Facoltà, studenti, ricercatori, territorio e sistemi sociali e economici. L’evento che si declina in 2 workshop, discussioni, relazioni e momenti di intrattenimento vuole essere un contesto di contaminazione fra tutti i soggetti con cui l’Università Politecnica delle Marche interagisce. “A questo Territorio di cui siamo parte - ha affermato il rettore Sauro Longhi - ci proponiamo di dare quello slancio e quella forza per essere parte attiva di un’Europa aperta e solidale, capace di affrontare le complessità di una società sempre più colorata e composita. Chiediamo alle Persone di credere nella centralità della conoscenza e della sua condivisione e valorizzazione, credere in un futuro di libertà e confronto, dove la ricerca e lo studio tornino a essere un valore. Questo renderà la nostra società sempre più libera, democratica e capace di creare e distribuire ricchezza. Tale è il futuro che cerchiamo di proporre nelle nostre aule, nei nostri laboratori di ricerca e anche attraverso Your Future Festival, il festival sul futuro”. Premiata a Philadelphia una nuova tecnologia realizzata dal Centro “Piaggio” dell’Università di Pisa e dell’IIT I ricercatori del Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia hanno creato un nuovo dispositivo, ancora in forma prototipale, indossabile sulle dita da chi naviga in una realtà virtuale, che permette di sentire con il tatto gli oggetti non reali, percependo anche se stanno scivolando dalle mani. La nuova tecnologia è stata premiata come Best Paper durante la conferenza internazionale Haptics Symposium 2016 svoltasi a Philadelphia. Il lavoro si intitola “A Wearable Fabric-based Display for Haptic Multi-Cue Delivery” e gli autori sono Matteo Bianchi, Edoardo Battaglia, Mattia Poggiani, Simone Ciotti, Antonio Bicchi. Il prototipo è costituito da un telaio rivestito internamente da un tessuto bielastico, mosso da due motori e da un meccanismo di sollevamento. Il movimento di tensione dei motori sul tessuto permette di replicare la “rigidità” dell’oggetto virtuale: un tessuto poco tirato, morbido, si traduce al tatto nella presenza di un oggetto “soffice”, al contrario un tessuto ben teso suggerisce “durezza”. Il dispositivo si indossa mettendo la falangetta di un dito all’interno del telaio e il movimento del dito è letto da un sensore infrarossi che è usato per controllare i due motori. La novità del dispositivo progettato da Matteo Bianchi, ricercatore del Centro “E. Piaggio” e di IIT, e colleghi sta nell’essere riusciti a integrare in un’unica struttura sia l’interpretazione di un movimento della mano in un ambiente virtuale, sia la comunicazione di sensazioni tattili a mano ferma, tramite il meccanismo di sollevamento. L’obiettivo attuale, infatti, nel campo dei dispositivi aptici è migliorare il loro disegno affinché possano essere commercializzati e utilizzati in diversi contesti. Uninettuno e Copeam per promuovere i talenti del cinema mediterraneo Ha preso il via su Uninettuno.University.Tv un nuovo programma televisivo per diffondere e promuovere i lavori dei giovani registi dell’area mediterranea. Il progetto è stato lanciato dalla Copeam, la Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo, dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno di Roma e dalle scuole di cinema ALBA (con sede a Beirut), ESAV (Marrakech) e ESAC (Tunisi). Il programma tv dal titolo “À première vue” andrà in onda a partire dal mese di maggio, a cadenza mensile, sul canale satellitare UNINETTUNO.UNIVERSITY.TV (visibile in chiaro sul canale 812 di SKY e sul canale 701 di Tivùsat). Ogni puntata del programma conterrà tre cortometraggi (uno per ogni scuola), dedicati a un tema specifico che cambierà di volta in volta e selezionati tra i migliori lavori degli studenti delle tre scuole. Per SCIENZE E RICERCHE • N. 28 • 1° MAGGIO 2016 | NEWS promuovere e raccontare le storie personali e non solo le abilità tecniche, i corti scelti saranno introdotti da un breve autoritratto del regista, fatto dagli stessi studenti, che servirà a spiegare il lavoro realizzato. Per creare la sigla del programma è stato bandito un concorso, rivolto agli studenti delle tre scuole di cinema coinvolte: il vincitore è Abdel Halim Zabouri, studente dell’ESAV di Marrakech, individuato da un comitato composto da Maria Amata Garito, rettore dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, dal regista algerino Rachid Benhadj, da Hicham Falah, direttore artistico del festival marocchino FIDADOC e Nicola Caligiore, Vice-Segretario Generale della COPEAM. Lo studente sarà premiato con una borsa di studio messa a disposizione dall’Università Uninettuno, durante la conferenza annuale della COPEAM, in programma ad Ajaccio dal 7 al 9 aprile. “Il cinema è uno dei linguaggi dell’arte con cui si comunicano emozioni, riflessioni, speranze e sogni. Promuovere e diffondere i lavori degli studenti delle scuole di cinema di alcuni Paesi del mondo arabo - afferma il Rettore dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO prof. Maria Amata Garito – ci aiuterà a capire e ad avere un nuovo punto di vista per comprendere le differenze, condividere i sogni e ascoltare le voci dei giovani del Mediterraneo”. Le università romane in campo per il distretto tecnologico dei beni culturali E’ stato presentato nei giorni scorsi a Roma, il progetto di attivazione del Distretto tecnologico per i Beni culturali (Dtbc) della Regione Lazio, che coinvolge i cinque Atenei statali del Lazio, la Cna di Roma e il Consiglio nazionale delle ricerche. Nel contesto laziale i beni culturali e l’innovazione tecnologica costituiscono un potenziale strategico decisivo per il rilancio regionale. L’iniziativa risponde alle politiche europee e nazionali del settore e alle specifiche istanze del territorio. «La Regione Lazio e il Miur hanno destinato al progetto 41,7 milioni di euro, quindi il distretto tecnologico per i Beni culturali della Regione Lazio può partire», commenta con soddisfazione Mario Panizza, rettore dell’Università degli Studi Roma Tre, l’università più giovane di Roma e uno dei migliori atenei emergenti del mondo secondo la classifica “Times Higher Education 150 under 50” . «La collaborazione tra gli Atenei della regione e gli enti di ricerca pubblici comincia a diventare un patrimonio consolidato: vedi le recenti esperienze di Expo, del quadricentenario di Shakespeare, degli incontri per il Giubileo. In questo specifico caso del Distretto tecnologico per i Beni culturali la collaborazione dura almeno da due anni e mezzo, periodo in cui è stato fatto un grande sforzo di progettazione e di integrazione. Il Dtbc possiede la massa critica, in termini di competenze scientifiche, di laboratori, di programmi di formazione, che lo può rendere un soggetto unico a livello nazionale e mondiale. Il Distretto coglie un’opportunità finora non sufficientemente esplorata costituendo, in una delle Regioni che in assoluto possiedono la maggior parte del patrimonio artistico, un polo di eccellenza assoluta nell’ambito della valorizzazione, del restauro, della conservazione dei beni culturali. Le attività del Distretto potranno avere una rilevante ricaduta occupazionale, proprio nei settori nei quali i laureati stentano a trovare un impiego. E’ fondamentale che la Regione a questo punto emani i bandi necessari, altrimenti questo lavoro andrebbe disperso. L’impegno di Roma Tre è da sempre quello di realizzare una didattica di alta formazione e piani di ricerca industriale e di sviluppo tecnologico a sostegno delle imprese, quindi siamo pronti a fare la nostra parte. Il nostro ateneo da sempre collega le sue “azioni ordinarie” a traguardi che gli consentano di tenere il passo con le trasformazioni della società, della cultura e delle tecnologie. Questo consente ai nostri studenti d’inserirsi in un contesto europeo e internazionale. Non è immaginabile una visione che separi il sapere umanistico dal sapere scientifico-tecnologico ed è necessario che il confronto culturale si eserciti su un terreno interdisciplinare: il Distretto tecnologico per i Beni culturali punta proprio a questo». Una Giornata dedicata all’imprenditoria giovanile all’Università di Benevento La II edizione della “Giornata della giovane imprenditoria del Sud Italia”, si conferma un evento di grande interesse non solo per la città di Benevento ma anche a livello nazionale grazie alla partecipazione di più di trecento studenti, giovani imprenditori, addetti ai lavori e cittadini che hanno affollato la sede dell’Università Giustino Fortunato di Benevento. L’iniziativa, organizzata dall’Unifortunato e da Historica edizioni, in collaborazione con Confindustria e Camera di Commercio, dopo il successo della prima edizione dello scorso anno, ha raddoppiato il programma con quattro workshop e un convegno “Obiettivo rivoluzione”. Come nuove imprese e aziende consolidate si sono adattate al mercato del lavoro contemporaneo”. Le tematiche trattate hanno spaziato a trecentosessanta gradi nel mondo dell’imprenditoria, delle startup e dell’innovazione da “come trovare lavoro in Italia grazie ad internet e ai social network” alle “soluzioni alla crisi d’impresa”, dai consigli per “fare rete. Come connettere le startup e le aziende giovanili” a “come trovare i finanziamenti per aprire un’impresa o una startup”. Workshop, incontri e confronti con giovani esperti ed imprenditori per conoscere più da vicino il mondo delle startup e delle giovani imprese di successo, crowdfunding, proposte per il Paese con un’attenzione specifica al Sud Italia. L’evento è destinato a diventare una conferma per il panorama imprenditoriale cittadino grazie all’impegno dell’Università di Benevento nella promozione del lavoro giovanile. 3 NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 28 • 1° MAGGIO 2016 Friuli 1976–2016. Oltre 40 iniziative dell’Università di Udine nel quarantennale del terremoto del Friuli In occasione del 40° anniversario del terremoto in Friuli (1976-2016), l’Università di Udine - la cui istituzione avvenne per volontà popolare proprio a seguito di tale tragico evento, e come una delle azioni della ricostruzione del Friuli terremotato - organizza una serie di eventi che, a partire dal 6 maggio, data della prima grande scossa del 1976, si susseguiranno fino alla fine dell’anno. Le iniziative sono dedicate alla memoria storica dell’evento e al percorso di sviluppo che dopo il terremoto ebbero questi territori del Nordest italiano, con particolare attenzione al contributo che in questo processo ebbe e continua ad avere l’Università del Friuli, come da sempre è scritto nell’art. 1 del suo Statuto, che prevede che l’Università di Udine abbia, tra le sue finalità, specificatamente quella di contribuire allo sviluppo economico e culturale del Friuli. In questa logica, in risposta all’epicentro di distruzione determinato dal terremoto del Friuli, il calendario di iniziative organizzate dall’Università di Udine vanno sotto il nome di Epicentro di Saperi. Il calendario online sarà via via aggiornato con eventuali integrazioni o in caso di variazioni. Gli eventi organizzati dall’Università friulana sono inseriti anche nell’ambito del programma “Identità e rinascita. 1976-2016, il Friuli Venezia Giulia a quarant’anni dal terremoto”, promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. L’Ateneo partecipa inoltre ad alcuni eventi ufficiali in raccordo con Enti e Istituzioni a livello regionale. Il filo conduttore delle iniziative, che si svolgeranno fino a dicembre a Udine, Gemona del Friuli, Gorizia, Pordenone e Venzone, è la memoria storica dell’evento e il contributo innovativo fornito dall’Ateneo allo sviluppo culturale, economico e sociale del Friuli. 4 I caffè delle Scienze dell’Università di Trieste I Caffè delle Scienze, che l’Università di Trieste organizza ormai da tredici anni, dal 2016 si aprono anche alle discipline umanistiche, giuridiche, sociali ed economiche. L’interdisciplinarità e l’apertura a concetti e metodologie appartenenti a diversi settori costituiscono valori importanti per l’Ateneo triestino, insediato in una città conosciuta nel mondo non solo per la densità di istituzioni scientifiche, ma anche per i suoi scrittori e per una storia che interseca emporialità, servizi economici e assicurativi, traffici portuali e tradizioni multiculturali. Nascono così i Caffè delle Scienze e delle Lettere, conversazioni informali tra ricercatori e pubblico sugli argomenti scientifici più diversi, che si tengono gratuitamente nei caffè storici della città di Trieste. Al pubblico non sono richieste particolari competenze, ma solo una certa dose di curiosità. L’obiettivo è quello di continuare e rafforzare il dialogo tra l’Università e la cittadinanza, attraverso lo scambio di opinioni e conoscenze sui risultati degli studi e della ricerca. Domande, opinioni e suggerimenti sono particolarmente graditi, sia da parte del pubblico che di altri ricercatori e ricercatrici, anche sui temi da trattare nei prossimi Caffè delle Scienze e delle Lettere. L’Università romana di Tor Vergata sigla un accordo con l’Università del Ghana L’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” aggiunge al suo ventaglio di collaborazioni scientifiche e culturali anche un accordo con la University of Ghana (UG), primo Ateneo del Paese, al 4° posto nel ranking delle università del West Africa e al 24° in quello delle università africane, sottoscritto lo scorso 13 aprile presso il nostro Ateneo. In occasione della visita istituzionale il Rettore, Prof. Giuseppe Novelli e il Pro-Vice-Chancellor dell’Università del Ghana, Prof. Kwame Offei, hanno sottoscritto il documento, che prevede la collaborazione, nella ricerca e nella didattica, in settori di comune interesse scientifico. Il primo Addendum dell’Accordo è finalizzato alla Cooperazione tra Italia (per il tramite dell’Università di Roma “Tor Vergata”) e Ghana (per il tramite dell’University of Ghana “UG”), per la costruzione, nel Paese africano, di un centro di formazione e ricerca sul Management delle Attività Turistiche e del Patrimonio Culturale. Presentata la prima unità di Ginecologia oncologica del Mezzogiorno a direzione universitaria Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, il Direttore Generale dell’Azienda di rilievo nazionale Civico Di Cristina Benfratelli, Giovanni Migliore, il Direttore Generale AOUP Paolo Giaccone di Palermo, Renato Li Donni, hanno presentato, presso il nuovo Padiglione Oncologico dell’Ospedale Civico, in occasione della 1a Giornata Nazionale della Salute della Donna promossa dal Ministero della Salute, il nuovo percorso diagnostico terapeutico interaziendale per la cura delle patologie onco-ginecologiche, inaugurando così la prima U.O.C. di Ginecologia oncologica del Sud Italia a Direzione universitaria. La Direzione, affidata al prof. Vito Chiantera, assicurerà il corretto esercizio integrato delle attività di assistenza, di didattica e di ricerca. La gestione delle pazienti con patologie ginecologiche-oncologiche nelle varie fasce di età verrà garantita da un’unica equipe che opererà in maniera integrata in ciascuna delle due Aziende. Stiamo scrivendo un’importante pagina in una giornata in qualche modo storica - ha dichiarato Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo -. Stiamo facendo squadra, met- SCIENZE E RICERCHE • N. 28 • 1° MAGGIO 2016 | NEWS tendo insieme risorse e umane e tecnologiche nell’interesse della città e delle donne siciliane. È una prima tappa di un percorso, con il progetto Policlinico 2020, che guarda ad un futuro dove fare squadra è l’obiettivo che si concretizza nell’interesse di Palermo Città Universitaria, anche nell’importantissimo settore della salute di avanguardia” “La ginecologia oncologica – ha commentato Giovanni Migliore, Direttore Generale dell’ARNAS Civico - completa l’offerta assistenziale del Centro Oncologico ‘Maurizio Ascoli’ dell’ARNAS Civico, assicurando una risposta eccellente al bisogno di cura delle pazienti affette da tumori dell’apparato riproduttivo grazie ad una virtuosa collaborazione tra Università e Servizio Sanitario Regionale che, in tempi di spending review, inaugura una nuova e più efficiente modalità di gestione delle risorse”. “Per i pazienti è molto importante che la cura sia vicino a casa” – ha commentato Maria Giovanna Salerno, Presidente della Società Italiana di Oncologia Ginecologica – “Dando vita a questa nuova collaborazione Civico e Policlinico hanno colto l’esigenza della popolazione, siciliana in primis, ma anche nazionale.” “Questa sinergia, nata con l’unico obiettivo di tutelare la salute della donna, rappresenta una straordinaria possibilità di integrare le migliori professionalità. – ha sottolineato il prof. Vito Chiantera, Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia Oncologica dell’ARNAS e responsabile del percorso diagnostico terapeutico interaziendale - Se riusciamo a creare un percorso integrato diventeremo un centro che creerà mobilità attiva. Sono profondamente fiero di fare parte di questa Università”. nel campo della formazione e della ricerca per l’alimentare, eccellenza del territorio di Parma. si tratta di incontri con studenti e docenti, alla presenza del Rettore Loris Borghi, nel corso del quale interverranno esponenti di spicco della distribuzione moderna, dell’industria di trasformazione e dell’industria meccanica per l’alimentare. I relatori, dopo aver presentato le problematiche gestionali della propria azienda e del comparto, esporranno le aspettative che si attendono, in termini di formazione universitaria, dai giovani che si propongono di entrare in azienda. Il prossimo appuntamento è previsto per venerdì 6 maggio, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, presso l’Auditorium del Centro S. Elisabetta (Campus Universitario), con l’intervento di Antonio Maselli, Presidente di Maselli Misure, su Università e imprese per l’alimentare: caratteri e aspettative dell’industria meccanica. La Maselli Misure è leader mondiale nella produzione di sistemi e di attrezzature per la misurazione dei liquidi alimentari, grazie all’elevato impegno in ricerca e alla proiezione internazionale. Ha cinque filiali e 5 Trade all’estero (NordAmerica, Sud America, Centro Europa, Area Balcanica, Area Arabica, Asia Pacifico). Tra i suoi clienti può annoverare, per citarne alcuni, Coca Cola, Pepsi, Krones, Henkel, Tetrapak. Il “Food Project d’Ateneo” ha permesso di evidenziare il forte impegno dell’Università di Parma nella formazione in campo alimentare e nel campo della ricerca. Dall’anno accademico 2016-2017 prenderà avvio anche un nuovo corso di laurea triennale Food System: Sustainability, Management and Technologies”, organizzato dai Dipartimenti di Economia, Scienze degli Alimenti e Bioscienze dell’Ateneo. Università e imprese per il food a Parma Modena ospiterà la Ha preso il via ad aprile un ciclo di conferenze dedicato al tema “Univer- XIV edizione del sità e imprese per il Food”, promosso Premio Nazionale nell’ambito del “Food Project d’Ateper l’Innovazione neo”, coordinato dal Delegato del Rettore Corrado Giacomini e voluto dalla governance universitaria per rafforzare l’impegno e l’immagine dell’Ateneo È Modena la sede prescelta da PNICube, l’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan competition regionali, per ospitare la XIV edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, nato nel 2003 per promuovere e diffondere la cultura d’impresa in ambito accademico. Si tratta di una sorta di “Coppa dei Campioni” tra progetti d’impresa hi-tech, selezionati attraverso 16 Start Cup regionali. L’edizione 2016 si svolgerà nei giorni 1 e 2 dicembre e sarà la tappa finale di un percorso che consentirà di coinvolgere istituzioni, imprese e mondo della ricerca per stimolare la creazione di imprese innovative, attirare l’interesse del sistema finanziario, del venture capital e di potenziali investitori, così da promuovere una più solida e diffusa cultura imprenditoriale tra le giovani generazioni e allo stesso tempo creare sinergie tra importanti attori sui diversi territori. “Con il Premio Nazionale per l’Innovazione – ha dichiarato il Presidente PNICube Marco Cantamessa nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi a Reggio Emilia – le Università italiane si avviano anche quest’anno a dare nuovo impulso alla costituzione di start up innovative, raccogliendo idee d’impresa provenienti non solo dai laboratori accademici, ma anche da imprenditori che intendano cooperare con il sistema della ricerca pubblica e con gli incubatori universitari. Lo sviluppo di start up innovative è un processo di importanza strategica per la ripresa economica del Paese, e siamo lieti di potervi dare un robusto contributo nei diversi territori, insieme ai partner e agli sponsor che quest’anno ci accompagneranno”. L’organizzazione di PNI2016 è affidata all’Università di Modena e Reggio Emilia, che affianca il consorzio Aster anche nella realizzazione della Start Cup Emilia Romagna, alla quale concorreranno le più innovative idee imprenditoriali promosse dalle Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma e Piacenza con la premiazione dei business plan vincitori. “La decisione di assegnare ad Unimore l’organizzazione del Premio Nazionale Innovazione (PNI) 2016 e della Start Cup Emilia Romagna – ha affermato il Rettore Unimore Angelo O. Andrisano - ci riempie di orgoglio. Si tratta di 5 NEWS | SCIENZE E RICERCHE • N. 28 • 1° MAGGIO 2016 iniziative di grande rilievo in grado di raccordare Unimore ad altri importanti attori locali, impegnati nei processi di innovazione e nella creazione e incubazione di nuove imprese: Tecnopoli, Democenter, Reggio Emilia Innovazione e il CRIT. Per il territorio sarà una grande vetrina, in quanto l’evento darà visibilità al meglio di ciò che le nostre realtà hanno prodotto e possono offrire negli ambiti scientifici, tecnologici ed industriali più avanzati. Il PNI rappresenta quindi un’ottima opportunità per i titolari di star up di ricercare partner che possano finanziare l’iniziativa imprenditoriale e favorirne pertanto il decollo. Nel avanzare la nostra candidatura ci ha sostenuto la consapevolezza della presenza sul nostro territorio di una pluralità di soggetti (Istituzioni, Enti, Associazioni di categoria, Istituti di credito, Imprese, ecc. ) capaci di comprenderne l’importanza ed il valore”. Presentato dall’Enea un Laboratorio per gestire in sicurezza materiale radiologico e nucleare Nel trentennale dell’incidente di Chernobyl, l’ENEA ha presentato un Laboratorio di caratterizzazione radiologica e gestione dei rifiuti attrezzato con le più recenti soluzioni hi-tech per gestire in sicurezza il materiale radiologico e nucleare. Da oggi pubbliche amministrazioni e privati avranno a disposizione un nuovo strumento per analizzare e mettere in sicurezza materiale radiologico, nucleare e sostanze radioattive. Si tratta del Laboratorio di caratterizzazione radiologica e gestione dei rifiuti dell’ENEA, un veicolo attrezzato con strumentazione portatile che consente mobilità e operatività “on-time” sul territorio, per tutte le attività di controllo, caratterizzazione e consulenza.Il veicolo è stato ideato e progettato nel quadro delle attività di sicurezza e salvaguardia nucleari del Ministero dello Sviluppo Economico previste dal Protocollo Aggiuntivo all’Accordo di Verifica del Trattato di 6 Non-Proliferazione Nucleare. Il Trattato, al quale aderiscono attualmente 188 Paesi, stabilisce un quadro di riferimento per regolamentare il commercio internazionale di materiali, tecnologie, impianti destinati alle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare, e per assicurare controlli e salvaguardie atti ad evitare la proliferazione nucleare “orizzontale”, ossia l’aumento del numero di Paesi dotati di capacità nucleari militari. In esecuzione di questo trattato, nel 2003 l’Italia ha ratificato anche il Protocollo Aggiuntivo all’Accordo di Verifica del 1973, con l’obiettivo di rafforzare la fase preventiva di difesa e di incrementare l’efficienza e l’efficacia delle salvaguardie contro il pericolo della proliferazione delle armi nucleari, ampliando le azioni di controllo anche a materiali ed attività non prettamente “nucleari”, ma suscettibili di impiego diretto o indiretto nel settore nucleare. Presentato ed in mostra oggi nella sede dell’Agenzia nell’ambito del convegno “Il Laboratorio Mobile dell’ENEA: un esempio di gestione in sicurezza del materiale radioattivo”, è uno strumento che si rivolge in particolare agli operatori del settore del ciclo del combustibile nucleare, Autorità di Controllo, Agenzie Regionali, Capitanerie di Porto e Dogane.I controlli su rifiuti o campioni ambientali contenenti materiale fissile o radioattivo, infatti, sono fondamentali nei punti di transito in caso di materiale ritrovato in stato di abbandono, di stoccaggio improprio, perdita di tracciabilità o nei casi di personale addetto ai controlli non adeguatamente formato. Il Laboratorio si presta ad un ampio spettro di interventi, tenuto conto delle numerose tipologie di potenziali componenti e materiali radiologici ‘a rischio’, come i vecchi parafulmini e i rivelatori di fumo contenenti americio, un elemento radioattivo usato come sorgente di radiazioni ionizzanti.“Si tratta di una soluzione tecnologica versatile, compatta e innovativa che raccoglie l’eredità di competenze, strumentazioni e professionalità dell’Agenzia - sottolinea Alessandro Dodaro, responsabile della divisione tecnologie, impianti e materiali per la fissione dell’ENEA - il laboratorio è corredato di strumenti di misura, validati sia sperimentalmente che attraverso opportuni modelli di calcolo, basati su spettrometria gamma e alfa, sulla rivelazione di neutroni. Inoltre sono disponibili dosimetri attivi e strumenti per la misura della contaminazione superficiale con l’obiettivo di garantire il rispetto della normativa vigente relativa ai lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti.”Le tecnologie hitech installate nel Laboratorio permettono di individuare con rapidità le caratteristiche fisiche e radiologiche del materiale sottoposto ad esame, intervenendo direttamente sul sito. Il rinvenimento di materiale “sospetto” presuppone una gestione complessa che si identifica nelle attività di mitigazione del rischio per la popolazione e l’ambiente, nella identificazione e valutazione della sostanza radioattiva, nella bonifica del sito e messa in sicurezza del materiale da identificare e nell’attività investigativa, ove la sostanza sia stata oggetto di furto. ISSN 2283-5873 Scienze e Ricerche News Rivista bimensile supplemento al n. 28 di Scienze e Ricerche, 1° maggio 2016 Scienze e Ricerche Sede legale: Via Giuseppe Rosso 1/a, 00136 Roma Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 19/2015 del 2/2/2015 Gestione editoriale: Agra Editrice Srl, Roma Direttore responsabile: Giancarlo Dosi www.scienze-ricerche.it [email protected]