statistica economica
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INSEGNAMENTO DI STATISTICA ECONOMICA LEZIONE VI “ANALISI DELLE INTERDIPENDENZE SETTORIALI” PROF. EMANUELE CORLETO Statistica Economica Lezione VI Indice 1 Quadro d’insieme ----------------------------------------------- Errore. Il segnalibro non è definito. 2 Introduzione all’analisi stocastica delle serie temporali - Errore. Il segnalibro non è definito. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 2 di 17 Statistica Economica Lezione VI 1 Basi concettuali del modello input-output L’analisi delle interdipendenze settoriali (o analisi input-output), sviluppata fra gli anni venti e trenta dall’economista di origine russa Wassily Leontief, premio Nobel per l’Economia nel 1973, è uno degli argomenti centrali della Statistica economica tanto sul piano metodologico quanto su quello applicativo. Il modello input-output si configura come una versione semplificata di un sistema di equilibrio economico generale 1 , il cui fine, sin dalle prime formulazioni, è di dare una base statistica alla teoria economica. La teoria dell’equilibrio economico generale considera le interrelazioni che si stabiliscono nel complesso dell’economia e nei singoli mercati di beni e servizi tra quantità domandate e prezzi di domanda e quantità offerte e prezzi di offerta. Non avviene così nelle versioni applicative del modello input-output nel quale: i) le quantità offerte delle risorse si adeguano alla domanda sulla base di relazioni che tengono conto delle tecnologie di produzione, ma non dei prezzi; ii) i prezzi di offerta dipendono dai costi. unitari dei fattori, scontando anche in questo caso le tecniche di produzione, ma non le quantità scambiate. La spiegazione di questa apparente contraddizione definisce, da un lato, il significato da attribuire alle applicazioni del sistema input-output indicato sopra ai punti i) e ii), e, dall’altro, individua il cuore dell’approccio di Leontief. I modelli di adeguamento dell’offerta alla domanda finale e di determinazione dei prezzi di offerta sulla base dei costi unitari dei fattori primari rappresentano più delle «proprietà» o «caratteristiche intrinseche» del meccanismo di funzionamento del sistema economico, quando siano realizzate approssimativamente le condizioni di equilibrio nei diversi mercati, che non un insieme di relazioni di comportamento tramite le quali si descrive il processo di raggiungimento delle citate condizioni di equilibrio. È stato dimostrato 2 che il sistema di Leontief può essere immaginato come la soluzione di un problema di programmazione lineare: 1 W. Leontief, The .Strutture of American Economy 1919-1929, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1941. P. Samuelson, R. Dorfman, R.M. Solow, Linear Programming and Economics Analysis, New York-Toronto-London, McGraw-Hill, 1958. 2 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 3 di 17 Statistica Economica Lezione VI a) di massimizzazione del valore dell’output netto, date le relazioni che definiscono i prezzi sulla base dei costi unitari dei fattori primari e sulla base dell’insieme delle tecniche disponibili per la produzione di ciascun bene o servizio; b) di minimizzazione dei costi dei fattori primari impiegati, date le relazioni che definiscono l’adeguamento dell’offerta alla domanda di uno specifico set di produzioni destinate ad usi finali (sempre sulla base dell’insieme delle tecniche disponibili per la produzione di ciascun bene o servizio). Tenuto conto che il problema di minimizzazione dei costi dei fattoti impiegati e quello di massimizzazione del valore dell’output netto destinato ad impieghi finali costituiscono l’uno il duale dell’altro, nella soluzione di equilibrio si ritrova l’eguaglianza tra valore dei fattori primari impiegati e valore della produzione finale, ossia l’identità di contabilità nazionale che definisce il processo di formazione ed impiego delle risorse. Di più, nella stessa soluzione di equilibrio, le relazioni che definiscono il meccanismo di formazione dei prezzi di ciascun bene e servizio e quelle che definiscono il soddisfacimento di livelli di output netto degli stessi beni e servizi destinati ad usi finali si trasformano in uguaglianze. Ne deriva che il sistema di identità contabili tra formazione ed impiego delle risorse, che pure è inquadrabile nell’ambito della teoria keynesiana, è simultaneamente coerente con gli equilibri di prezzo e di quantità originati dall’incontro della domanda e dell’offerta nei diversi mercati di beni e servizi. I parametri delle relazioni che definiscono l’adeguamento dell’offerta alla domanda e quella dei prezzi ai costi unitari dei fattori primari non sono strettamente distinguibili dal sistema dei flussi che costituiscono il risultato dei processi di formazione e distribuzione delle risorse nei diversi mercati dei beni e dei servizi. Di qui il cuore dell’approccio di Leontief che consiste nella predisposizione del sistema contabile dell’analisi input-output. A partire dagli anni cinquanta, le tavole delle interdipendenze settoriali sono state via via costruite o stimate da un numero crescente di paesi non solo industrializzati ma anche in via di sviluppo, venendo a costituire una base informativa che integra i sistemi di contabilità economica nazionale. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 4 di 17 Statistica Economica Lezione VI 2 Il sistema contabile Il sistema contabile input-output rappresenta i flussi di beni e servizi di una economia in una tavola a doppia entrata che nella riga di testa riporta l’indicazione degli operatori che impiegano tali flussi e in fiancata quella dei produttori. Più in dettaglio, nello schema generale (vedi tabella 1) di una tavola input-output si distinguono tre sezioni: 1) la sezione delle branche produttive 3 , che mostra le transazioni interindustriali riguardanti i beni e servizi intermedi affluiti dalle branche di origine (considerate nel senso delle righe) alle branche di impiego (considerate nel senso delle colonne) e da queste ultime utilizzati come input dei rispettivi processi produttivi; 2) la sezione degli impieghi finali, formata dalle colonne intestate a consumi, investimenti, variazioni delle scorte ed esportazioni. In essa sono riportati i flussi di beni e servizi che dalle branche di origine affluiscono agli utilizzatori finali e che quindi varcano, per così dire, la frontiera delle imprese per essere destinati al consumo, alla formazione del capitale, alle esportazioni; 3) la sezione delle risorse primarie, costituita dalle righe intestate al valore aggiunto ed alle sue componenti in cui si registrano i flussi dei redditi primari corrisposti ai fattori della produzione (lavoro e capitale-impresa) a remunerazione dei servizi resi nei diversi processi produttivi. La lettura della tavola nel senso delle righe permette di analizzare la produzione delle varie branche secondo la destinazione della stessa; nel senso delle colonne mostra, branca per branca, il processo di formazione delle risorse e la struttura dei costi di produzione. Di conseguenza il valore della produzione di una singola branca può essere ottenuto come somma delle grandezze indicate nella corrispondente colonna (costi intermedi e primari) oppure come somma delle grandezze indicate nella corrispondente riga (ammontare dell’output destinato agli impieghi intermedi e finali). 3 Il termine branca indica, come è raccomandato dal Sistema Europeo dei Conti Economici Integrati (SEC), un raggruppamento di unità produttive caratterizzate da strutture di costi, processi di produzione e prodotti omogenei. Le branche fanno riferimento, pertanto, alla figura istituzionale dell’unità produttrice. All’interno delle branche le attività sono distinte in gruppi di beni prodotti. Per maggiori ragguagli sui metodi di calcolo e le fonti statistiche utilizzati nella costruzione di una tavola input-output si veda ISTAT, Tavole intersettoriali dell’economia italiana, 1982, Collana informazione n. 22, 1987. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 5 di 17 Statistica Economica Lezione VI Formalizzando quanto si è detto, si considerano ora le identità definitorie riguardanti i flussi di una tavola input-output. Con riferimento alla sezione delle branche produttive, per un generico input della branca j proveniente dalla branca i indichiamo con: Pxij il flusso di produzione interna, Ixij il flusso di importazione, Txij = Pxij + Ixij il flusso totale. Inoltre, per ciascuno di tali flussi, si possono indicare rispettivamente con: x i. i flussi di beni e servizi prodotti dalla branca i impiegati come input intermedi da tutte le branche produttive e x.j il totale dei costi intermedi della generica branca j. Tabella 1 - Schema di Tavola delle interdipendenze settoriali Branche impiego Branche produttive 1 … j … n Settori finali Totale Consum Investi i menti Branche origine 1 Branche produttive … i … n T otale Variazi oni sportazi scorte oni Px11 Px1j Px1n Px1. PC1 PI1 PG1 Ix11 Ix1j Ix1n Ix1. IC1 II1 IG1 Tx11 Tx1j Tx1n Tx1. TC1 TI1 TG1 … … … Pxi1 Pxij Pxin Pxi. PCi PIi PGi Ixi1 Ixij Ixin Ixi. ICi IIi IGi Txi1 Txij Txin Pxi. TCi T Ii TGi … … … Pxn1 Pxnj Pxnn Pxn. PCn PIn PGn Ixn1 Ixnj Ixnn Ixn. ICn IIn IGn Txn1 Txnj Txnn Txn. TCn TIn TGn impieghi otale PX E1 Z1 1 E1 Z1 1 IX TX E1 Z1 1 PX Ei Zi Ei Zi i IXi TX Ei Zi i PX En Zn n IX En Zn n Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 6 di 17 TX Statistica Economica Lezione VI En Px.1 Px.1 Px.n Px.. PC. PI. PG. Ix.1 Ix.1 Ix.n Ix.. IC. II. IG. Tx.1 Tx.1 Tx.n Tx.. TC. TI. TG. Salari lordi W1 Wj Wn W. Oneri sociali S1 Sj Sn S. Altri redditi K1 Kj Kn K. Ammortamenti D1 Dj Dn D. Imposte indirette T1 Tj Tn T. Valore aggiunto PmY1 PmYj PmYn PmY. PX1 PXj PXn PX. IX1 IXj IXn IX. TX1 TXj TXn TX. Risorse promarie Totale costi Zn n PX E. Z. . IX E. Z. . TX E. Z. . Produzione a prezzi départusine Importazioni a prezzi départdouane Totale risorse Per la sezione degli impieghi finali posto che: C indica i consumi finali; I gli investimenti fissi lordi; G la variazione delle scorte; E le esportazioni, con riferimento alla branca di origine i, la domanda finale soddisfatta dalla produzione interna sarà: PZi = PCi +PIi +PGi +PEi quella soddisfatta con i beni e servizi importati: IZi = ICi +IIi +IGi +IEi e nel complesso: Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 7 di 17 Statistica Economica Lezione VI TZi = TCi +TIi +TGi +TEi Per la sezione delle risorse primarie, relativamente ai fattori primari della branca j, indicando con: Wj i salari; Sj gli oneri sociali; Kj gli altri redditi; Dj gli ammortamenti; Tj le imposte indirette al netto dei contributi correnti alla produzione, la somma di salari, oneri sociali, altri redditi ed ammortamenti fornisce per ciascuna branca il valore aggiunto al costo dei fattori cfYj. Se al valore aggiunto al costo dei fattori si sommano le imposte indirette al netto dei contributi alla produzione si ottiene, secondo note relazioni della contabilità nazionale, il valore aggiunto ai prezzi di mercato PmYj . Si indicano, infine, con i seguenti simboli, per ciascuna branca, le diverse componenti che concorrono alla formazione delle risorse disponibili: cfXj la produzione al costo dei fattori; PXj la produzione a prezzi départ-usine (o ex fabrica); IXj le importazioni a prezzi départ-douane (incluse le imposte sui beni e servizi importati); TXj = PXj + IXj l’ammontare totale delle risorse disponibili presso la branca j. A questo punto è possibile scrivere le relazioni contabili fondamentali che legano i flussi della tavola input-output, a cominciare dalla relazione: [1] xi. + Zi = Xi con i = 1, 2, ..., n Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 8 di 17 Statistica Economica Lezione VI denominata equazione di bilancio, valida tanto per i flussi di produzione interna che per i flussi di importazione e per quelli totali. Questa relazione consente di analizzare le produzioni delle varie branche secondo i rispettivi impieghi, in quanto il primo termine rappresenta la parte utilizzata dalle branche produttive ed il secondo quella destinata agli impieghi finali. Una seconda relazione, nota come equazione dei costi, mostra l’uguaglianza tra il valore della produzione della generica branca j e l’ammontare dei costi, intermedi e primari, sostenuti per realizzarla. Si ha pertanto: Tx i [2] + PmYj = pXj con j = 1, 2, ..., n dove i simboli usati assumono il significato specificato in precedenza. Infine, considerando simultaneamente per una stessa branca k (con i = j = k), l’equazione di bilancio [1] relativamente ai soli flussi di produzione interna e l’equazione dei costi [2], si ottiene: Pxk. + PZk = PXk e Tx.k + pmYk = PXk da cui segue: [3] Pxk. + PZk = Tx.k + pmYk e cioè che il valore della produzione della branca k considerata nel senso delle righe (primo membro) è uguale al valore della produzione della stessa branca k considerata nel senso delle colonne, ottenuta come somma degli input intermedi di beni e servizi di produzione interna e di importazione e degli input primari (secondo membro). D’altra parte, per l’equazione di bilancio relativa ai flussi di importazione della branca k risulta: [4] Ixk. + IZk = IXk Sommando membro a membro la [3] e la [4] si ottiene: [5] (Pxk. + Ixk.) + (PZk + IZk) = Tx.k + pmYk + IXk da cui, tenuto conto che Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 9 di 17 Statistica Economica Lezione VI Pxk. + Ixk. = Txk. e che PZk + IZk = TZk risulta: Txk. + TZk = Tx.k + pmYk + IXk Sommando, infine, rispetto a k per il complesso delle branche produttive segue che: Tx.. + TZ. = pmY. + IX. ovvero, considerando la presenza in entrambi i membri di Tx.. : [6] Z. = pmY. + IX. dalla quale risulta che il valore complessivo delle risorse disponibili destinato agli impieghi finali è uguale al valore delle risorse primarie (comprese le importazioni). Esplicitando nella [6] le singole componenti della domanda finale e distinguendo l’ammontare delle importazioni dal valore aggiunto nazionale si ottiene: TC. + TI. + TG. + TE. = pmY. + IX. In questa formulazione la [6] mette in evidenza che il totale degli impieghi finali costituiti dai consumi, dagli investimenti, dalle variazioni delle scorte e dalle esportazioni corrisponde al totale delle risorse primarie al lordo delle importazioni. Nella contabilità nazionale tale relazione viene indicata come conto delle risorse e degli impieghi finali. Ne consegue che la tavola inputoutput non fornisce solo un quadro descrittivo della struttura di un sistema economico, ma rappresenta anche uno strumento essenziale per il controllo della coerenza interna della contabilità nazionale. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 10 di 17 Statistica Economica Lezione VI 3 Computo della tavola di input-output L’impostazione matriciale della tavola input-output rende possibile la registrazione dei flussi di beni e servizi operando indifferentemente per riga o per colonna. In Italia le fonti statistiche disponibili rendono più agevole la compilazione della tavola nel senso delle colonne. Il computo della tavola input-output viene completato, sezione per sezione, procedendo attraverso le seguenti fasi fondamentali: a) calcolo della produzione totale per branca (produzione vendibile e reimpieghi); b) stima delle componenti della domanda finale (consumi finali, investimenti fissi, variazione delle scorte, esportazioni); c) stima della struttura dei consumi intermedi; d) distribuzione per branca delle altre risorse (imposte indirette, contributi alla produzione, IVA gravante, importazioni, trasferimenti di prodotti, spese di trasporto e margini commerciali); e) bilanciamento o quadratura della tavola, per garantire sostanziale coerenza a flussi risultanti da stime indipendenti. I metodi di calcolo sviluppati in ciascuna fase sono condizionati dalle fonti disponibili, richiedendo, specie per la sezione delle branche produttive, indagini ad hoc molto articolate. Ad esempio, nella fase a) di calcolo della produzione totale per branca, il procedimento più frequentemente adottato consiste nella rilevazione diretta dei costi e dei ricavi. Ciò vale per le branche intestate ai flussi di beni e servizi forniti dalle amministrazioni pubbliche, dalle aziende autonome, dalle aziende gestite dagli enti locali e, in generale, dalle imprese con almeno 20 addetti operanti nei settori dell’industria in senso stretto, del credito e delle assicurazioni, del commercio, dei trasporti e dei servizi per le imprese. Per i prodotti originati dalla branca dell’agricoltura (ivi comprese la silvicoltura e la pesca) è necessario invece ricorrere ad aggregazioni di stime su quantità e prezzi, desunte da rilevazioni indirette. La rilevazione dei consumi intermedi (fase e) richiede informazioni molto dettagliate in grado di consentire la ripartizione dei costi di produzione per branca di origine. È necessario a tal fine procedere ad indagini campionarie apposite, sui consumi di materie prime ed ausiliarie e sui costi per servizi forniti alle imprese. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 11 di 17 Statistica Economica Lezione VI La stima delle componenti della domanda finale (fase b) richiede, infine, l’impiego di fonti statistiche indipendenti (rese disponibili solo in parte dalla Contabilità nazionale) che consentono di classificare i flussi in. questione (consumi, investimenti, variazione delle scorte, esportazioni) per gruppi di beni e servizi corrispondenti alle branche di origine 4 . Non meno complessa è la ripartizione delle altre risorse tra le branche di competenza (fase d), che investe i criteri di valutazione dei flussi e il trattamento contabile di alcuni aggregati (importazioni, prodotti secondari ordinari ed esclusivi) e che necessita di una documentazione statistica analitica ed articolata, non sempre disponibile nel dettaglio richiesto. Compilata nel senso delle colonne, la tavola può essere letta anche per riga. Come è già stato precisato, ogni riga riflette la destinazione agli impieghi intermedi e finali dei flussi considerati nella corrispondente branca. É possibile a questo punto ottenere branca per branca il totale di riga e confrontarlo con quello di colonna, ristabilendo dove occorre la coerenza dei flussi attraverso le operazioni di quadratura (o bilanciamento) della tavola, che consentono di verificare la congruenza delle serie dei dati utilizzate per la costruzione delle tre sezioni. Una volta disponibili, nel dettaglio richiesto, le serie dei dati necessari per costruire le tre sezioni, si rendono necessari numerosi accorgimenti tecnici per garantire una sistemazione adeguata e coerente dei flussi di una tavola input-output. Un primo rilevante problema, posto che la lettura della tavola nel senso delle colonne (così come è stata presentata nella tabella 1) abbia significato soltanto quando i flussi siano espressi in valore, riguarda i criteri di valutazione dei beni e servizi corrispondenti alle branche di origine. Al riguardo si assume che il valore unitario di scambio delle merci e dei servizi prodotti, ossia il prezzo degli stessi, risulti determinato dalle seguenti componenti: a) prezzo alla produzione, costituito dall’ammontare delle spese per beni e servizi intermedi e dai costi primari; b) imposte indirette, gravanti sulla produzione e sugli scambi; c) costi di distribuzione, formati dai margini commerciali e dai noli di trasporto. A queste partizioni del prezzo effettivo (realmente sostenuto dagli utilizzatori) corrispondono altrettante valutazioni dei flussi della tavola input-output ai: 4 Ad esempio, la classificazione dei consumi finali adottata nei conti economici è sostanzialmente diversa da quella adottata nelle tavole intersettoriali. Si tratta in quel caso di una classificazione funzionale per gruppi di esigenze da soddisfare (alimentazione, vestiario, riscaldamento, ecc.). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 12 di 17 Statistica Economica Lezione VI 1) prezzi alla produzione (a); 2) prezzi départ-usine (o ex fabrica) comprensivi anche delle imposte indirette sulla produzione o sul primo scambio (a + b); 3) prezzi di mercato comprensivi anche dei costi di distribuzione e altri proventi (spese di trasporto e margini commerciali) (a + b + c). Per quanto difficile e laborioso, il tentativo di scorporare dai prezzi di acquisto tutte le spese di distribuzione e i flussi d’imposta trae origine dall’esigenza di considerare tutti gli operatori economici allo stesso modo, eliminando le differenze di posizione nel mercato che consentono ad alcuni di essi di sopportare imposte indirette e margini di distribuzione diversi da quelli di altri. Sul piano tecnico, la scelta del criterio di valutazione dei flussi si riflette, tra l’altro, sul significato attribuito alle branche del commercio e dei trasporti ed ai rispettivi output (nell’esempio della tabella 2 le due branche sono aggregate in quella dei servizi). Infatti, in una tavola compilata ai prezzi alla produzione o ai prezzi ex fabrica (come è appunto il caso della tabella 2) concorrono a formare le produzioni delle due branche (commercio e trasporti) tutti i costi di distribuzione (margini commerciali e noli di trasporto) che contribuiscono alla commercializzazione dei diversi gruppi di prodotti; mentre i flussi di intersezione tra la riga del commercio (o dei trasporti) e le colonne intestate agli altri operatori economici forniscono la quota dei servizi di distribuzione implicitamente destinati alle branche di impiego e ai settori finali e conglobati nei prezzi di mercato. Al contrario, in una tavola valutata ai prezzi di mercato nella sezione delle branche produttive, le righe intestate al commercio e ai trasporti perdono di importanza (vi figurano solo i servizi commerciali e di trasporto commissionati da altri operatori), mentre il bilanciamento della tavola esige l’inserimento di una riga apposita nella sezione delle risorse primarie, che raccolga tutti i margini commerciali e i noli di trasporto relativi a ciascun gruppo di prodotti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 13 di 17 Statistica Economica Lezione VI Tabella 2 – Esempio di Tavola delle interdipendenze settoriali (valori in milioni di €) Branche produttive Settori finali (a) (b) (c) (d) (e) Agricoltu Industria Costruzio Servizi Totale ra ni (A) (B) Domanda Esportazi (a+b+c+d) interna oni Branche d’origine Agricoltura Industria Costruzioni Servizi TS) (W+S)* (K+D)* disponibi li (e+C) 1180 16693 8957 1652 10609 27302 IA 709 4569 3 89 5370 767 3 770 6140 TA 6320 14461 13 1269 22063 9724 1655 11379 33442 PI 3005 62591 9592 18113 93301 66628 44086 110714 204015 II 877 28409 830 2416 32532 11259 5 11264 43796 125833 77887 44091 121978 247811 3 25738 30051 0 0 10 TI 3882 91000 10422 20529 PC 8 694 165 3446 4313 25735 IC 0 0 0 10 10 0 4323 25735 3 25738 30061 50235 110325 8346 118671 168906 4860 72 0 72 4932 55095 110397 118743 173838 TC 8 694 165 3456 PS 1394 15878 2817 30146 IS 16 2513 39 2292 TS 1410 18391 1 1 3 1 1620 373 3456 5119 5 295 07304 1599 8 2 23743 2 65732 1 2106 5 4095 4 30264 5 4878 2 77838 4 85142 1 21716 4 7314 4087 1 2 6 5 2098 2772 7692 625 11645 4 5 9 2 2861 807 8346 2 1 64532 4 1 4 1 2885 72 24536 5 8 1 5 32438 1 2584 5491 602 1112 2856 8 9045 0018 (2) Risultato lordo di gestione finali (A+B) 10 (1) Redditi da lavoro dipendente Risorse 9892 I=IA+II+IC+IS T=TA+TI+TC+ Impieghi 5611 (P=PA+PI+PC+ PS (D) PA Totale costi intermedi (C) 8 6582 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 14 di 17 Statistica Economica Lezione VI (3) Valore aggiuntio al costo dei fattori 16485 67980 14920 108913 208298 28105 192519 28376 166605 415605 -803 11485 1675 2301 14658 27302 204004 30051 168906 430263 5355 42266 10 4928 52559 785 1530 0 5 2320 33442 247800 30061 173839 485142 (1+2) (4) Produzione effettiva al costo dei fattori (5) Imposte indirette nette (IVA incl.) (T)* (6) Produzione effettiva ai prezzi ex fabrica (3+4) (7) Importazioni a prezzi CIF (8) Imposte indirette sull'Import (9) Risorse disponibili a prezzi ex fabrica (6+7+8) * vedi sigle riportate in tabella 1 Un altro problema di rilievo riguarda il trattamento dei flussi di importazione. Dalla lettura verticale della tabella 2, potrebbe sembrare che nel totale delle risorse disponibili di ciascuna branca, le importazioni siano state conteggiate due volte. Una lettura più attenta mette in evidenza, invece, che si tratta di flussi completamente diversi. Per rendersene conto si fissi l’attenzione sulla branca dell’agricoltura nella quale figurano 5.355 milioni di prodotti agricoli importati dall’estero (importazione a prezzi CIF) che si aggiungono ai 27.302 milioni prodotti internamente e alle imposte indirette sulle importazioni, per fornire le risorse disponibili pari a 33.442 milioni. Il dato riportato nella stessa colonna della riga dei costi totali intermedi (della sezione delle branche produttive) esprime il contenuto di importazioni dei consumi intermedi delle aziende agricole, le quali per ottenere la produzione agricola interna (pari a 27.302 milioni) hanno impiegato sementi, mangimi, petrolio, fertilizzanti e altri beni e servizi intermedi per 11.620 milioni, di cui 1.602 riguardano beni analoghi importati dall’estero, prodotti da tutte le branche della classificazione adottata. Quest’ultimo valore sintetizza il fabbisogno di importazioni di input intermedi della branca agricola, che è ripartito per branca di origine nella parte superiore della tavola. La sezione degli impieghi finali fornisce, infine, distintamente per branca di origine, la quota di domanda finale soddisfatta con i flussi di importazione. Questa, ovviamente, se sommata alle importazioni che Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 15 di 17 Statistica Economica Lezione VI soddisfano la domanda intermedia espressa dalle branche produttive, risulta pari alle importazioni già considerate nella sezione delle risorse primarie. Questa trattazione articolata delle importazioni appesantisce la struttura formale della tavola (che risulta dalla sovrapposizione di due tavole: una per i flussi di produzione interna, l’altra per i flussi di importazione). Ciò tuttavia consente una valutazione analitica della dipendenza estera dell’economia italiana e si rivela tanto più utile quanto più forte risulta tale dipendenza. Il livello di semplificazione della tabella 2 non consente di porre in risalto le numerose altre questioni che è necessario affrontare nelle diverse fasi di costruzione della tavola. D’altra parte, non può essere questa la sede adatta per entrare nel merito di tali problemi, anche se sembra utile richiamarne almeno due: il trasferimento dei prodotti tecnicamente congiunti e il trattamento dei servizi bancari imputati. Il problema del trasferimento dei sottoprodotti ordinari e dei prodotti similari va posto in relazione all’omogeneità delle unità produttive che fanno capo a ciascuna branca. In tal senso è necessario trasferire nella branca di competenza, in base alla classificazione adottata, i prodotti secondari ottenuti congiuntamente (vale a dire con gli stessi input e la medesima tecnica di produzione) all’output principale di una determinata branca. Dal punto di vista della struttura dei costi, tuttavia, tale trasferimento non è praticabile perché, trattandosi di prodotti tecnicamente congiunti, è impossibile isolare gli input intermedi che ne hanno consentito la produzione. Dal lato degli impieghi, invece, questo trasferimento oltre che possibile è auspicabile, perché la domanda dei prodotti è indipendente dalla natura dei processi produttivi. Il problema viene risolto inserendo in calce alla tavola, dopo aver computato (per colonna) la produzione effettiva di ciascuna branca, una riga apposita che realizzi il trasferimento dei prodotti in questione attraverso un’operazione algebrica: il valore dei sottoprodotti ordinari e dei prodotti similari è preceduto dal segno (–) nella casella d’incrocio con la branca di origine (dalla quale detti prodotti sono ceduti) e dal segno (+) nella casella d’incrocio con la branca di appartenenza, secondo la classificazione utilizzata. Sommando alla riga della produzione effettiva quella dei trasferimenti di prodotti si ottiene la riga della produzione distribuita. È questo il flusso di produzione interna di cui la parte superiore della tavola (sezioni delle branche produttive e degli impieghi finali) descrive la destinazione per gruppi di utilizzatori. Per quanto concerne il trattamento dei servizi bancari imputati, la soluzione adottata segue la convenzione del SEC. Occorre premettere che si tratta di una produzione imputata perché le banche preferiscono addebitare in blocco alla clientela il costo dei servizi di intermediazione Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 16 di 17 Statistica Economica Lezione VI finanziaria resi, applicando interessi percepiti sui prestiti più elevati di quelli corrisposti sui depositi. Non essendovi un corrispettivo diretto per questi servizi è possibile valutarli soltanto nel complesso, mentre è impraticabile una loro ripartizione per settori di impiego, La convenzione stabilita dal SEC consiste nel riconoscere ai servizi bancari imputati una natura interamente intermedia. In tal senso i consumi intermedi delle branche produttive risultano sottostimati e, per converso, i rispettivi valori aggiunti sovrastimati. Non potendo operare la correzione per singola branca in maniera soddisfacente (non conoscendo la quota di servizi consumati dai singoli operatori, ma solo l’importo totale), si correggono gli aggregati nazionali aggiungendo al totale dei consumi intermedi il valore dei servizi bancari imputati e deducendolo dal valore aggiunto nazionale. Nella struttura della tavola input-output tale soluzione è praticata inserendo nella sezione delle branche produttive una colonna intestata ai servizi bancari imputati e registrando il corrispondente importo nella casella di incrocio con la branca del credito. Lo stesso importo è ripetuto (sempre nella medesima colonna) nella casella di incrocio con la riga di consumi intermedi preceduto dal segno positivo, e nella casella di incrocio con la riga del valore aggiunto preceduto dal segno negativo, creando così un’unità fittizia a produzione nulla e valore aggiunto negativo. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 17 di 17