Bd. 72 1972 Quellen und Forschungen aus

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Bd. 72 1972 Quellen und Forschungen aus
Quellen und Forschungen aus italienischen
Bibliotheken und Archiven
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Bd. 68
1972
1988
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NACHRICHTEN
schrift, die vom Mont-Saint-Michel stammt. Bei dem kurzen Text handelt es
sich wahrscheinlich um ein Reisewörterbuch für Pilger und andere Orientreisende, denn die meisten Ausdrücke dienen der Verständigung im Wirtshaus. — G. A. Loud, The Abbey of Cava, its Property and Benefactors in
the Norman Era, S. 143-177, behandelt die wirtschaftliche Entwicklung
der Abtei in normannischer Zeit unter besonderer Berücksichtigung der
Amtsperiode von Abt Peter I. (1079-1122). L. führt die Blüte des Klosters
in normannischer Zeit unter anderem darauf zurück, daß sich die Äbte von
Cava im allgemeinen aus den politischen Streitigkeiten in Süditalien herausgehalten hätten und deshalb nicht wie Montecassino mit den normannischen
Herrschern in Konflikt geraten seien. Obwohl L. seit vielen Jahren über
Kampanien in frühnormannischer Zeit arbeitet, überzeugt dieser Aufsatz
nicht durch besondere Sachkenntnis: die moderne Bibliographie ist nur unvollständig berücksichtigt, und auch mit den Ortsnamen geht der Verf.
etwas eigenwillig um. Das Kloster S. Maria di Cersosimo hat weder auf
lateinisch noch auf griechisch je Kyrozosimi geheißen (S. 151), und bei dem
Städtchen Olida handelt es sich um Auletta.
V. v. F.
Jacques Lefort - Jean-Maria Martin, Le sigillion du cat£pan d'Italie Eustathe Palatinos pour le juge Byzantios (D6cembre 1045), M61anges de
Tläcole Fran^aise de Rome. Moyen Age — Temps modernes 98/2 (1986) S.
525—542. - Neue Edition eines Privilegs des byzantinischen Katepans Eustathios Palatinos zugunsten eines Bareser Richters mit ausführlichem historischem Kommentar. Bedauerlich die Druckfehler am Ende der Edition.
V. v. F.
Herbert Bloch, Monte Cassino in the Middle Ages, Volumi I—III,
Roma (Edizioni di Storia e Letteratura) 1986, XXV, 1530 pp., 294 figg., 1
pianta, Lit. 350.000. - Dopo la recente edizione (1980) della Chronica Monasterii Casinensis a cura di H. Hoffmann nei MGH (cfr. QFIAB 62, pp.
486—487), un'altra opera monumentale viene ad arricchire la cospicua letteratura su Montecassino. L'autore, professore emerito dell'Universitä di
Harvard, ha lavorato ad essa sin dal 1959, un termine che va arretrato
ancora di una ventina d'anni circa se si tien conto dei due ponderosi saggi che
ne costituiscono la ,preistoria', usciti il primo nel 1946 (ma pronto giä nel
1942) in Durfibarton Oaks Papers, III, il secondo nel 1952 in Traditio, VIII, e
adesso ripubblicati, come parti delTopera (I e IV rispettivamente) con notevoli accrescimenti e rigoroso aggiornamento bibliografico. Riesce difficile
condensare in breve la materia di questi volumi, per la molteplicitä degli
argomenti trattati e per Tapproccio pluridisciplinare attuato con dedizione e
BARI. MONTECASSINO
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impegno veramente ammirevoli, che portano Pautore a spaziare in ämbiti
diversi (storia delParte, codicologia, paleografia, storia della miniatura, epigrafia medievale, diplomatica, topografia delPItalia medievale) e a districarsi
in una fitta rete di correlazioni, senza arretrare di volta in volta dinanzi alle
difficoltä intrinseche alPoggetto specifico della propria indagine. L'opera e
divisa in quattro parti. La prima (pp. 1-112), intitolata „Monte Cassino,
Byzantium, and the West in the Earlier Middle Ages", ripercorre la storia
cassinese dalP885, da quando cioä, dopo la distruzione ad opera dei musulmani del monastero rifondato alPinizio del sec. VIII da Petronace e la fuga dei
monaci a Teano, cominciarono a stabilirsi i primi contatti con Bisanzio, alPetä
desideriana. E corredata di cinque appendici (pp. 113-136), di cui la prima
sulla Chronica Monasterii Casinensis e sul Registrum Petri Diaconi, la terza
sulle decorazioni delPatrio della basilica desideriana, la quarta su Costantino
PAfricano attraverso la testimonianza di Pietro Diacono. La seconda parte
(pp. 137-628), con cui si chiude il primo volume, intitolata „The
Bronze Doors of Monte Cassino", tratta anche vari temi strettamente correlati con quello enunciato nel titolo. Le porte bronzee cassinesi sono, com'&
noto, il piü cospicuo avanzo delPantiea chiesa abbaziale, danneggiato per
fortuna in maniera non irrimediabile dai disastrosi bombardamenti del febbraio 1944. Fu proprio tale infausto evento a causare il distacco dei pannelli
bronzei e a portare alla scoperta che dietro nove di essi erano incise figure di
patriarchi ed apostoli. II lungo studio del Bloch - nato dalPesigenza di veder
chiaro, dopo la scoperta, nella relazione tra queste porte, recanti incisi sulla
superficie sempre rimasta in vista i nomi di ben 186 possedimenti cassinesi, e
Costantinopoli, donde sarebbero venute nel 1066, Offerte in dono da Mauro
Amalfitano, secondo quanto si legge nei due pannelli di dedica della parte
inferiore — ricostruisce attraverso un'attenta analisi delle singole iscrizioni,
e utilizzando ogni elemento disponibile, Pelenco completo dei possedimenti
menzionati nei pannelli, per approdare infine a risultati certi sulla datazione
di questo elenco e sulle fasi costruttive delle porte medesime (Desiderio,
Oderisi II). L'attenzione & rivolta anche ad altre porte bronzee in stretto
rapporto con Pabate Oderisi II, come quelle di S. Giovanni Battista in Capua
(opera del magister Oderisi da Benevento, cui si debbono anche le porte della
cattedrale di Troia e di S. Bartolomeo di Benevento), oppure chiaramente
influenzate dal modello cassinese, come quelle di S. demente a Casauria e
della cattedrale di Benevento. La terza parte (pp. 629—940) & una rassegna
sistematica di tutte le dipendenze cassinesi risultanti dalla documentazione
pontificia e imperiale pervenutaci dalPetä carolingia fino al sec. XV
(787—1474), preceduta da una concordanza tra Pelenco delle porte bronzee e
quelli offerti dai privilegi papali degli anni 1057-1122 e dai diplomi di Lota-
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NACHRICHTEN
rio III (1137) e di Enrico III (1047). La quarta parte (pp. 941-1049), intitolata „Monte Cassino in the Schism of Anacletus II and the Glanfeuil Forgeries
of Peter the Diacon", riproduce, ampliato e aggiornato, il saggio pubblicato
nel 1952 su Traditio. II volume secondo e concluso da Bibliografia e Addenda
(pp. 1051—1121). II terzo volume comprende le illustrazioni (pp. 1125-1331),
una pianta della Terra S. Benedicti (p. 1332) e vari Indici (pp. 1333—1530),
tra cui quelli dei manoscritti e documenti, delle iscrizioni, delle citazioni dal
Registrum Petri Diaconi e dalla Chronica Monasterii Casinensis (secondo
Tediz. Hoffmann), dei luoghi e delle chiese, delle persone, degli autori moderni: un complesso di repertori di grande utilitä per qualsiasi ricerca nella
vasta materia trattata e per rendere l'opera pienamente fruibile in ogni sua
parte. L'autore nella prefazione, in cui illustraTimpostazione data al proprio
lavoro, le successive fasi di svolgimento e la strutturazione dei tre volumi,
rendendo merito a ciascuno di coloro che lo hanno sorretto nella sua lunga
fatica con aiuti, consigli e suggerimenti, formula tra Paltro Pauspicio che le
sue pagine segnino un ,inizio' piü che un ,termine', servano cioe di stimolo ad
altri studiosi per nuove ricerche cassinesi. Uopera, che si puö definire una
pietra miliare nella storia della investigazione sulla celebre abbazia, sarä
certamente d'ora innanzi un punto di riferimento costante. Giuseppe Scalia
Augusto Placanica (Hg.), 1944. Salerno capitale. Istituzioni e societä, Napoli (Edizioni Scientifiche Italiane) 1986, 870 S. - Salerno ist 1944 für
einige Monate Sitz der italienischen Regierung und Hauptstadt des befreiten Italien gewesen. 40 Jahre danach hat die dortige Universität mit Unterstützung von zahlreichen Geldgebern eine Ausstellung und einen großen
internationalen Kongreß veranstaltet, um an die einstige „Glanzzeit" Salernos zu erinnern. Die über dreißig Referate, die damals gehalten wurden,
liegen jetzt gedruckt vor. Der Bogen der meist von hervorragenden Fachleuten behandelten Themen ist weit gespannt; zur Darstellung kommen etwa die Italien- und Besatzungspolitik der alliierten Siegermächte, der Neubeginn in den auswärtigen Beziehungen Italiens und die Versuche zur Erneuerung von Staat und Gesellschaft nach dem Sturz von Mussolini. Darüber hinaus werden auch zahlreiche sozialgeschichtliche Themen angeschnitten, die bei Großkongressen dieser Art meist der Zeitnot zum Opfer
fallen: etwa die Ernährungskrise in Kalabrien, das Alltagsleben in Salerno
oder Stimmung und Mentalität der amerikanischen Invasionstruppen. Experten werden an der sehr gut gelungenen Publikation besonders den vom
Archivio Centrale dello Stato beigesteuerten Beitrag über „Fonti delPArchivio Centrale dello Stato relative al Governo di Salerno (Febbraio - Giugno