Il Consiglio Europeo della Ricerca assegna il

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Il Consiglio Europeo della Ricerca assegna il
UNIBO RICERCA. ARRIVANO LE NANOMACCHINE SOLARI “MADE IN UNIBO”
Il Consiglio Europeo della Ricerca assegna il prestigioso finanziamento Advanced Grant al chimico
Alberto Credi per realizzare sistemi nanometrici in grado di trasportare molecole in modo
controllato utilizzando l’energia della luce
Bologna, 8 giugno 2016 – Una sfida di frontiera, al confine tra chimica, fisica e biologia: costruire
macchine nanometriche azionate dall’energia della luce. È il progetto “made in Unibo” del
professor Alberto Credi che il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) ha scelto di finanziare con
quasi due milioni e mezzo di euro, primo Advanced Grant sulla chimica assegnato all’Università di
Bologna e quinto per le scienze chimiche in tutta Italia dal 2007, anno di nascita del bando ERC.
Il progetto si chiama LEAPS (“Light effected autonomous molecular pumps: Towards active
transporters and actuating materials”) e ha come obiettivo la realizzazione di sistemi nanometrici
in grado di trasportare molecole in modo controllato utilizzando l’energia della luce: uno studio che
promette di aprire nuove vie in diversi settori della scienza, della tecnologia e della medicina. Il
progetto è estremamente ambizioso e ha superato le severe fasi di selezione anche grazie alla
competenza e alla reputazione scientifica del suo ideatore e del suo team. Alberto Credi, classe
1970, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Alma Mater, è fra i 20
chimici italiani più citati al mondo ed ha già ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue ricerche,
l’ultimo dei quali gli sarà conferito all’Accademia dei Lincei il prossimo 10 giugno, alla presenza del
Presidente della Repubblica.
“Tutti gli organismi, compresi gli esseri umani - spiega Credi -, utilizzano motori molecolari
costituiti da proteine per svolgere compiti fondamentali per la vita. Negli ultimi decenni noi chimici
abbiamo imparato a creare macchine molecolari sintetiche, ma non siamo ancora riusciti ad
utilizzarle nel mondo reale. Obiettivo finale di questo progetto è allora fare concreti passi avanti in
questa direzione.”
L’idea è basata su un modello già sviluppato dal team guidato dal professor Credi e pubblicato un
anno fa su Nature Nanotechnology, risultato che a sua volta si fonda sull’esperienza pluriennale
del gruppo di ricerca Unibo sulle macchine molecolari artificiali, ormai punto di riferimento a livello
mondiale per questo tipo di studi.
Il progetto LEAPS durerà cinque anni e si concentrerà in particolare su tre sfide: il trasporto di
molecole in modo controllato lungo una precisa direzione per una distanza di alcuni nanometri, il
pompaggio di molecole fra due compartimenti di una soluzione fisicamente separati da una
membrana e la costruzione di materiali polimerici nei quali il funzionamento delle pompe
molecolari sia in grado di produrre cambiamenti strutturali (ad esempio reticolazione delle catene
polimeriche).
“La realizzazione del primo e del secondo obiettivo – continua Credi - ci consentirebbe di imitare il
trasporto molecolare nelle cellule, con notevoli implicazioni per usi biomedici, mentre il secondo e
il terzo obiettivo puntano ad un altro risultato importante: convertire l’energia solare e
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immagazzinarla sotto forma di energia chimica, ovvero realizzare una fotosintesi artificiale”. Qui la
sfida del gruppo di ricerca si fa ancora più ardita: costruire un polimero, cioè un materiale plastico,
che possa accumulare l’energia della luce che lo illumina per poi rilasciarla a comando effettuando
un movimento, ovvero compiendo lavoro. “Con materiali di questo tipo – conclude Credi - si
possono costruire fibre muscolari artificiali azionate dalla luce. E magari un giorno potremmo usare
queste fibre per costruire robot alimentati direttamente con l’energia del sole…”
Press kit: https://sites.google.com/site/progettoleaps/.
Chi è Alberto Credi
Alberto Credi è nato a Bologna nel 1970, è sposato e ha due figli. È professore ordinario di
Chimica Generale ed Inorganica presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari
dell’Università di Bologna. Allievo di Vincenzo Balzani, svolge le sue ricerche nell'ambito della
chimica e fotochimica supramolecolare, scienza dei materiali e nanoscienze. I suoi interessi sono
rivolti allo sviluppo di sistemi e materiali molecolari controllati dalla luce; in particolare, il suo
contributo alla realizzazione di dispositivi logici, macchine e motori di dimensioni nanometriche è
riconosciuto a livello internazionale. Impegnato in diversi progetti di ricerca, collabora con
numerosi laboratori e istituti in Italia e all’estero. È autore di un brevetto, tre libri e 250
pubblicazioni scientifiche, con oltre 17000 citazioni e un indice h=60. Secondo la classifica stilata
dalla Virtual Italian Academy è fra i 20 chimici italiani più citati ed è il più citato dell’Università di
Bologna. Fra i riconoscimenti ricevuti vi sono lo IUPAC Prize for Young Chemists, il premio
internazionale Grammaticakis-Neumann, il premio Raffaello Nasini della Società Chimica Italiana e i
premi Vincenzo Caglioti ed Enrico Santoro dell’Accademia dei Lincei. È stato invitato ad esporre i
propri studi a più di 100 convegni nazionali e internazionali. Oltre alla ricerca è impegnato da
sempre nella divulgazione della chimica e della cultura scientifica.
Che cos’è l’European Research Council (ERC)
Il Consiglio Europeo della Ricerca (in inglese European Research Council, ERC) è stato creato nel
2007 dall’Unione Europea nell’ambito del VII programma quadro UE per la ricerca scientifica
(2007-2013) ed è attualmente uno dei programmi di punta del programma di ricerca europeo
Horizon 2020 (2014-2020). È la prima organizzazione transnazionale europea che, attraverso
finanziamenti competitivi, sostiene progetti di ricerca di frontiera sulla base dell’eccellenza
scientifica del ricercatore/della ricercatrice e della forza innovativa della sua idea, a prescindere
dalla nazionalità, dall’età o dalla disciplina scientifica. I ricercatori che partecipano ai bandi sono
sottoposti a una selezione molto rigida dove il solo criterio di valutazione è l’eccellenza scientifica.
Ogni anno l’ERC eroga consistenti finanziamenti a giovani ricercatori nella fase iniziale della loro
carriera (“starting grants” o “consolidator grants”) e a scienziati già affermati e riconosciuti nel loro
settore (“advanced grants”), per un totale di quasi due miliardi di euro all’anno. Il bilancio totale
assegnato all’ERC per il periodo 2014-2020 è di 13.1 miliardi di euro. Per ottenere un
finanziamento ERC, i ricercatori devono partecipare ai bandi pubblicati sul sito e devono svolgere il
loro progetto di ricerca in un’università o centro di ricerca pubblico o privato, in uno dei 28 paesi
dell’UE o in uno dei 15 paesi associati al programma quadro europeo della ricerca.
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