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La Voce Misena Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 10 luglio 2005 • € 1 n. 26 Stupenda Se ni In ga se lli rt a d o: as co pr ire Armonia QUADRI IN ARGENTO - ICONE - IMMAGINI SACRE - CANDELE a Senigallia in Via Andrea Costa, 31 - 071.60597 Chiuso il lunedì mattina EDITORIALE ARTICOLI SACRI di Santina Boncompagni e Stupenda Armonia A CORINALDO PARROCCHIA DI CORINALDO pellegrinaggio settimanale Sabato 9 luglio: arrivano il Vescovo Ortodosso Trifunov Laurentije, il Vicario e il Diacono di Sabac (Serbia), accompagnati dal parroco cattolico don Girolamo Iacobucci. Domenica 10 luglio Celebrazione Ecumenica ore 11.15 Santa Messa, con l’arcivescovo di Ancona Mons. Edoardo Menichelli, delegato CEM per l’ecumenismo e il vescovo di Ascoli Piceno Mons. Silvano Montevecchi, delegato regionale per i servizi della Carità, con i vari rappresentanti dell’ecumenismo e della Caritas regionale. ogni giovedì pomeriggio luglio – agosto – settembre • S.Messa e visita al santuario di S.Maria Goretti ove si conserva “l’insigne reliquia” • Visita alla Casa natale • Centro storico-medioevale I l nostro non è un Dio che ci risolve i problemi, anzi. Davanti alle difficoltà ci rende capaci di intervenire e di cambiare la realtà, solo ci chiede di metterci in gioco, con quella voglia di stupore che hanno i bambini. Spesso la gente cerca un Dio che ci metta al riparo dalla fatica, che esiga devozione e rispetto, che ci mantenga sudditi. Dio fugge da questa mentalità, non si lascia mettere in gabbia, scappa dalla folla che lo vuole incoronare. Chi non vorrebbe un governo che invece di imporre le tasse offra del denaro? Ma Dio non è così: non è un guru capace di fare cose straordinarie... al posto mio. Per cosa cerchiamo Dio? Quale ragione ci spinge nella nostra ricerca? Desiderio di serenità? Desiderio di bene? Oppure qualche soddisfazione terrena che riteniamo indispensabile alla nostra felicità e che Dio – accidenti! – per qualche misteriosa ragione si rifiuta di darmi? Smettiamo di correre dietro a un'idea fasulla e approssimativa, fidiamoci davvero di Lui, impariamo a leggere i segni che continuamente ci vengono donati e che testimoniano l'amore verso ciascuno di noi. Solo un'attenta ricerca ci può portare alla sazietà del cuore: tutte le gioie umane, legittime e che vanno vissute nella gratitudine, non riusciranno mai a colmare quel desiderio del cuore che è il bisogno di infinito. Vale la pena puntare nella giusta direzione: non cambieremo la vita riempiendoci di lavoro e di benessere, occorre puntare più in alto: solo Lui può farci vedere la stupenda armonia, solo Lui può saziare il cuore. dG Percorso pulman: ore 14,45 Marotta Chiesa San Giuseppe ore 15,00 Chiesa Cesano - P.le Michelangelo a Cesanella - Chiesa Pace - Chiesa Maddalena ore 15,20 Chiesa Portone - Hotel Cristallo Istituto Palazzolo ore 15,30 Chiesa S.Maria Goretti - Ciarnin Rientro previsto ore 19,00 circa Quota individuale euro 7,00 Organizzazione: Socrate viaggi - Senigallia A LORETO pellegrinaggio settimanale ogni mercoledì mattina ore 12,30 Pranzo comunitario all’Hotel Bellavista. dal 29 giugno al 5 settembre Prenotazioni 071.67073 – 071.67009 MADRE TERESA il musical dei Giovani di Pianello Sabato 16 luglio, ore 21 nella piazza di CASTELCOLONNA Percorso pulman: ore 7,45 Marotta Chiesa San Giuseppe - Chiesa Cesano - P.le Michelangelo a Cesanella - Chiesa della Pace - Chiesa Maddalena - ex Pesa pubblica (Via Leopardi) ore 8,00 Chiesa Portone - Hotel Cristallo - Istituto Palazzolo ore 8,15 Chiesa S.M. Goretti (Hot.Continental) Chiesa Ciarnin ore 8,20 Hot. Diana, Ambasciatori, Baltic, Rex Rientro previsto ore 13,00 circa Quota individuale euro 10,00 Organizzazione: Socrate viaggi - Senigallia La Voce Misena Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Settimanale della diocesi di Senigallia Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 • ccp. n. 1054602 Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Poste italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Ancona. Taxe perçue - tassa riscossa ufficio P.T. di Senigallia. Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 137 del 12/11/1952. Realizzazione grafica e stampa: Tecnostampa Recanati Tiratura: 3000 copie e-mail: [email protected] • sito: www.vocemisena.it 10 luglio 2005 2 3 10 luglio 2005 editoriale Block notes 10 luglio 2005 15° domenica del tempo ordinario Uscì a seminare Prima lettura: Is 55,10-11; Salmo 64 Seconda lettura: Rom 8,18-23 Vangelo: Mt 13,1-23 La missione di Gesù. Nel brano in questione vengono messe in evidenza le due sorti opposte della semina Nella prima si racconta che il seme non porta alcun frutto, in tre casi: sulla strada, fra i sassi, tra le spine; nella seconda, invece, cadendo sul terreno fertile, produce tre tipi di rendimento del tutto eccezionale. La parabola riflette uno strano paradosso: in un primo momento descrive il fallimento totale in tre situazioni di terreno infecondo, mentre, in un secondo momento, vi è una fertilità sovrabbondante, che compensa gli altri tre casi di nullità. Se si prende in esame il ministero di Gesù, si vede che è caratterizzato da una serie di difficoltà. Basti pensare alle contrapposizioni, alle incomprensioni, alle minacce. La venuta del regno di Dio, proclamata da Cristo e confermata dalle sue opere potenti, ha incontrato nel suo percorso l’urto provocato dai sospetti degli uomini. Tuttavia l’azione del seminatore non si ferma nonostante gli insuccessi, le critiche, gli attriti, le delusioni, i fallimenti. Collocata in questo contesto, la parabola rispecchia l’esperienza concreta e personale di Cristo. Non conduce però al pessimismo e alla sfiducia, ma contiene un messaggio di ottimismo e di speranza. L’insuccesso è compensato dalla ricca messe ottenuta. Gesù mira a dare la certezza che la predicazione del vangelo raggiungerà il pieno successo, nonostante ogni sorta di opposizioni, proclamando che un felice risultato è promesso e assicurato. La conoscenza del regno. Gesù si rivolge direttamente ai discepoli, facendo loro una significativa rivelazione. Dice ad essi, suoi seguaci, che Dio fa loro il dono del regno e della comprensione del suo mistero. Quello che dichiara non è cosa da poco, in quanto indica il privilegio particolarissimo di essere inseriti nell’avvento del regno, visto come gratuita e generosa donazione da parte di Dio. Riprendendo le parole profetiche Gesù delinea la tragica situazione di quanti pur ascoltando non intendono e pur guardando non vedono. In realtà, se ben si considera, ciò che fa da spartiacque tra coloro che comprendono e quelli che rimangono fuori è la vicinanza o la lontananza da Gesù, nel senso che solo stando accanto a lui si possono capire le molteplici sfaccettature del regno, in quanto egli è il luogo dove avviene la manifestazione. D’altro verso il dono non risparmia i discepoli dalla responsabilità personale, dalla fatica di intendere, dalla capacità di ascolto. L’accoglienza della parola. Suggestiva e illuminante si fa la spiegazione della parabola, perché si sofferma sull’atteggiamento dei quattro terreni, cioè, fuori metafora, pone in rilievo la disponibilità ad accogliere la parola di Gesù perché porti frutto. È la qualità del terreno-ascoltatore a decidere la sorte del seme-parola. Soltanto se si imbatte in un suolo fertile il seme mette radici buone e germoglia. Se nell’esposizione della parabola il punto fondamentale riguardava la seminagione e la raccolta, nella spiegazione l’interesse si sposta sulle persone, vale a dire sui terreni. Precisamente intorno ai quattro modi di rispondere al getto del seminatore si fa più intensa e apprensiva la concentrazione del lettore. Naturale la domanda: quale il mio posto? Dove posso collocarmi? Si tratta di fare una disanima spietata, senza compromessi o cedimenti di alcun genere. Davanti all’elenco di Gesù, così puntuale e circostanziato, l’uomo è costretto a guardarsi in faccia con sincerità, a individuare con coraggio la propria situazione interiore. Don Luciano Sole Conservare rinnovando L a parola di Dio è seme. Posso conservare il seme sigillandolo sotto vuoto. Ha una lunga durata, rimane integro, ma sterile, non sazia la fame di nessuno. Se invece nel tempo della semina lo getto in terra, corro il rischio di perderlo, ma solo così permetto la nascita di una nuova vita che diventa pane per gli uomini. L'immagine del seme esprime in maniera semplice il processo della conoscenza umana secondo la prospettiva dell’ermeneutica che oggi occupa tanto spazio nel dibattito filosofico. Ingenuamente siamo soliti immaginare che la nostra mente sia come un foglio bianco su cui scriviamo i contenuti dell’esperienza. In realtà la nostra mente non è mai vuota, c’è sempre una visione del mondo, anche se ingenua. Da questo punto di vista guardiamo le cose e le interroghiamo. Il punto di vista che esprime le aspirazioni personali ci permette di cogliere nella realtà ciò che agli altri passa inosservato: l’amore è la passione rivelatrice dell’essere. La verità non si dà tutta nella sua essenza parola di Dio una volta per sempre, ma solo risponde volta per volta alla domanda della nostra prospettiva. La conquista di nuove conoscenze arricchisce il nostro punto di vista e questo a sua volta ci permette di comprendere un orizzonte sempre più vasto della verità, innescando un circolo virtuoso che non ha mai fine. La verità è inesauribile e il suo rivelarsi è legato alle nostre vicende storiche. Dio in sé non ha linguaggio è pura comunicazione, assoluta trasparenza, quando vuol dire qualcosa a noi, usa le nostre parole. Non detta una formula definita e intangibile, ma ispira un messaggio, che poi il profeta esprime con il proprio linguaggio, in rapporto alla cultura del tempo e dell’ambiente, in funzione della comunità a cui si rivolge. Perciò di fronte al testo sacro che ci trasmette la parola di Dio bisogna tener conto dei condizionamenti culturali propri del tempo per vagliarli criticamente e ripensare il messaggio in funzione dei problemi e delle aspettative che noi viviamo. Quando non si è in grado di fare questa distinzione, si 10 luglio 2005 finisce per utilizzare l’autorità di Dio per la conservazione di un ordine sociale. Troppo spesso l’annuncio della parola di Dio viene ancora fatto con il linguaggio e la cultura del medioevo, tanto da generare un senso di estraneità nell’ascoltatore di oggi. Probabilmente la comunità cui Matteo rivolge il discorso vive un momento di crisi. All'inizio c'erano state tante conversioni e tutta la comunità viveva con fervore la propria fede. Ora è venuto meno l'entusiasmo, alcuni rimangono ai margini della comunità, altri abbandonano completamente. Nasce spontanea la domanda: la parola di Dio ha perso la sua efficacia? Matteo risponde che la parola di Dio è sempre efficace in sé, ma la realizzazione della sua potenza dipende dalla nostra volontà di farci coinvolgere nel dialogo: ecco i vari tipi di terreno. La Parola rimane viva e significante nel corso dei secoli nella misura in cui la comunità di fede sa ripensarla in rapporto ai problemi sempre nuovi che la vita propone. don Vittorio Mencucci 4 S pendiamo meno per mangiare e per vestirci e di più per la casa, le vacanze, la vita di relazione ed il tempo libero: sono questi in estrema sintesi, i risultati di come si siano modificati i consumi degli italiani negli ultimi 25 anni. Dal 1980 al 2004, secondo Prometeia che ha effettuato l’analisi, la spesa per gli alimentari tradizionali si è pensare che siano improvvisamente diventati oculati e parsimoniosi fino all’avarizia. Ciò che è stato risparmiato per alcune voci è stato prontamente depistato verso altre. A crescere in modo consistente sono le spese per l’ambiente domestico in cui si vive, la casa (dal 16,3% al 22,6%), le spese obbligate per affitto, bollette, assistenza medi- a stelle e striscie da New York Laura Mandolini Una fotografia di come spendiamo i nostri soldi Italia e consumi quasi dimezzata: la quota sulla spesa totale destinata a questo fine è passata infatti dal 23,4% del 1984 al 12,1% del 2004. Stesso tracollo anche per i cosiddetti “alimentari innovativi”, scesi dal 4,5% al 2,9%. Analoga discesa, ma meno precipitosa, hanno subito le spese per il vestiario e le calzature: dall’11,4% all’8,9%. Gli esperti spiegano che uno dei motivi della caduta della spesa per gli alimentari freschi e tradizionali, è sicuramente legato alle mutate condizioni di vita della famiglia. Nell’arco di 25 anni molte donne sono entrate nel mondo del lavoro, le mense scolastiche si sono ormai consolidate, nuovi stili di vita hanno preso piede anche nel nostro Paese portando le persone a lavorare e studiare in luoghi lontani dalla loro residenza, per cui ritrovare tutti i membri della famiglia riuniti intorno al tavolo per il pranzo comune è sempre più difficile e raro. Il fatto che gli italiani sembrino ridimensionare le tavole imbandite per cui erano famosi e allungare i tempi per rinnovare il loro guardaroba, non deve comunque indurre a 5 ca e sociale, assicurazioni… (dal 18,7% al 21,5%), quelle per le vacanze e la ristorazione (dal 7,5% al 10%), per le relazioni tra le persone ed il divertimento nel tempo libero (dal 5,1% al 7,7%). Sostanzialmente stabile la spesa per la mobilità della famiglia (dal 10,5 al 10,7%). Quello che fa riflettere maggiormente è la spesa per la telefonia e l’elettronica di consumo, che registra in percentuale un aumento contenuto, dal 2,6% al 3,8%. Considerando però questo dato in termini monetari, si passa da una spesa mensile pro-capite di 10 euro di 25 anni fa a ben 58 euro di oggi: il sestuplo. Valutando gli stili di consumo degli italiani, l’analisi mette anche in luce come la propensione al consumo sia passata dal 75,8% del 1980 all’87,8% del 2004, mentre il reddito mensile pro-capite è cresciuto dai 744 euro del 1980 ai 998 euro del 2004. Paragonando reddito e consumi, in 25 anni gli italiani hanno aumentato del 15% la parte dei soldi spesi rispetto a quelli guadagnati. Stefano Lodigiani 10 luglio 2005 Tutti, o quasi, aspettavano con an- sia il 29 giugno per vedere finalmente l’ultimo lavoro di Steven Spielberg “La guerra dei mondi”, pellicola - la più costosa della storia - tratta da un celebre racconto di Welles che narra un’ invasione aliena per distruggere il pianeta Terra. All’entrata del teather, il cinema, c’erano centinaia di persone nonostante fosse di mercoledì, la decima proiezione della giornata solo in questo cinema e lo stesso titolo moltiplicato per quattro sale. Attesa per vedere Tom Cruise, senza dubbio. Ma è anche vero che da un po’ di anni a questa parte i film che parlano di distruzione e ricostruzione, vittime ed eroi, nemici e resistenza, paura e coraggio, da queste parti fanno un certo effetto. Spielberg ha raccontato i cattivi ET in un brutto film condito con espliciti riferimenti agli attentati del settembre 2001, demagogia, esaltazione della forza armata e insulsa sceneggiatura. Soltanto le spettacolari scene del primo quarto d’ora hanno fatto piombare il silenzio in sala. Poi, qualche risata anche in momenti che dovevano essere probabilmente drammatici e tanta, tanta noia hanno accompagnato i restanti 145 minuti dei mostri succhia sangue. Hanno preso il sopravvento lo ‘scrunch scrunch’ delle razioni extra large di pop-corn divorate in enormi contenitori, i commenti ad alta voce, il timidissimo accenno di applauso, stroncato sul nascere che ha chiuso la proiezione. Segno che le catastrofi, specie se raccontate male, hanno stufato anche i più convinti. E che nel giorno in cui, sempre a New York veniva presentata la ‘torre della libertà’ del nuovo World Trade Center, la maggior parte delle persone preferiva guardare avanti. Nonostante quel vuoto tra i grattacieli, che tra poco sarà riempito nuovamente, stia ancora lì a ricordare che gli alieni sono in realtà di questa terra. sguardo sul mondo gli avvenimenti dal 26 giugno al 3 luglio T utti a casa. Dopo 144 anni di onorato servizio, in questo caso obbligatorio, finisce col servizio di leva un pezzo di storia d’Italia, figlio dell’unità nazionale. Finisce il servizio militare, ma anche - dal 1972 - quello civile alternativo, per i giovani che faceva obiezione di coscienza. Un evento epocale, se pensiamo che incubo - o che esperienza - è stata la naja per milioni di italiani, tra atti di nonnismo ed esperienze umane profonde, tra ricordi di gioventù e mitologia da caserma. Senza contare le innumerevoli opere letterarie, cinematografiche e televisive ispirate dall’esperienza del servizio allo Stato. Una fine che coinvolge potenzialmente 20 mila giovani in divisa e 6 mila obiettori, anticipata rispetto alla sua conclusione naturale che per gli ultimi scaglioni doveva essere ottobre. Adesso molti scriveranno che la storia si è rimessa in marcia ricordando che la Spagna, a ben vedere, non è il primo Paese al mondo ad aver autorizzato il matrimonio tra coppie omosessuali. È vero, ma l’ha fatto ponendosi ad esempio di un “progresso irrefrenabile”, come ha detto con orgoglio il premier Zapatero che qualcuno già considera il nuovo modello della sinistra riformista. La legge approvata dal parlamento spagnolo rappresenta una rottura radicale: nel Codice civile di un Paese europeo, non si parla più di marito e moglie ma semplicemente di coniugi in quanto il matrimonio viene definito come un’unione tra adulti, senza distinzione di sesso. Non è “l’allargamento della sfera dei diritti”, come pretendono le associazioni omosessuali, bensì lo stravolgimento del vincolo matrimoniale che non può non avere ripercussioni negative su tutta la società. È del tutto ipocrita sostenere che questa “riforma” non lede i diritti degli eterosessuali che potranno continuare a sposarsi come hanno sempre fatto (ci mancherebbe altro!). No, introdurre il matrimonio omosessuale equivale a mettere in circolazione una moneta falsa che, com’è noto, scaccia quella buona. Zapatero afferma che la maggioranza degli spagnoli non è contraria al matrimonio gay. Così dicono i sondaggi. Ma è interessante notare che il giudizio cambia drasticamente a proposito del diritto d’adozione, previsto dalla legge spagnola anche per le coppie omosessuali. Il nuovo presidente iraniano era uno dei “terroristi” che rapirono 52 ameri- sguardo sul mondo Appena una settimana fa cani in Iran 25 anni fa? La notizia è emersa nella serata di mercoledì, un lancio dell’agenzia Associated Press di una trentina di righe. Mahamoud Ahmadinejad - diceva - ebbe un ruolo chiave durante il sequestro di ostaggi nell’ambasciata Usa di Teheran nel 1979. La fonte erano quattro ostaggi di allora, convinti di aver riconosciuto nel neoeletto capo di Stato di Teheran uno dei loro carcerieri. “Questo è il secondo congresso dell’Udc, non sarà l’ultimo”. Sono le parole con le quali comincia la relazione del segretario dell’Udc Marco Follini al Congresso nazionale del partito la scorsa settimana a Roma, sulle note di una vecchia canzone di Franco Battiato, “Cerco un centro di gravità permanente”. FAl termine della relazione di Follini il presidente del Consiglio Berlusconi, che ha seguito tutto sedu- to tra il presidente della Camera Casini e il presidente del Senato Pera, ha lasciato il congresso senza rilasciare commenti. Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo. Si chiamava così la struttura accusata di essersi spacciata per una specie di forza dell’ordine ‘parallela’ nel settore della lotta al terrorismo. La Digos della Questura di Genova, ha compiuto almeno 28 perquisizioni in nove regioni. Ventuno sono gli indagati tra gli appartenenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia penitenziaria. Due persone, non appartenenti alle forze dell’ordine ma già note alle cronache, sono state finora arrestate. Si tratta di Gaetano Saya e Roberto Sindoca, ambedue già noti alle cronache per aver guidato l’organizzazione “Destra Nazionale”. Stekka L’opinione di don Giuseppe Cionchi La Ferrari fa battere il cuore agli italiani: in Italia e nel mondo. Ogni tanto vediamo i componenti del team: meccanici, gommisti, elettronici, giornalisti, speacker… Tra gli ingegneri elettronici, c’è un senigalliese. Si chiama Luca Sallei. È figlio del ragioniere dell’Opera Pia. Si è laureato in ingegneria elettronica con 110/e lode. Soprattutto ha dato tutti gli esami in tempi regolari. Senza “fuori corso”. Un bell’esempio per tanti giovani “vitelloni” che si laureano a trent’anni e oltre. È specialista del cambio automatico elettronico! Auguri da tutti i senigalliesi. La fiera di sant’Agostino è ormai alle porte. Ogni anno ci sono novità. Forse anche al bar ACLI. Offronsi degustazioni di vernaccia al ghiaccio! La Fiera Campionaria prevede, tra le novità, un allestimento all’interno dello stadio con un padiglione per la promozione di tutti i Comuni delle Valli del Misa e del Nevola. A soffermarsi sull’aspetto apparentemente incoerente è il Sindaco di Ostra. “L’iniziativa di voler aggregare il territorio è sicuramente lodevole – ha sottolineato Lorenzo Cioccolanti – c’è però un limite che fa parte del dna della fiera, ossia il fatto che si svolga alla fine della stagione turistica, quando ormai la maggior parte delle manifestazioni sono state realizzate. Promuovere il turismo ad estate conclusa è infatti un limite ma non abbiamo certo la pretesa di stravolgere il calendario di un evento storico”. A proposito dello stadio: sarà ora di trasferirlo al centro sportivo delle Saline? Il traffico a Senigallia è quello che è. L’assessore Stefanelli fa le sue precisazioni. “La complanare? Si può e si deve fare”. Francesco Stefanelli, assessore all’Urbanistica, rilancia sul progetto per la costruzione della complanare contestualmente alla costruzione della terza corsia della A-14. Tutt’altro che chiuso dunque il dibattito politico sul futuro della grande viabilità di Senigallia, dibattito che ha avuto l’avvio nel consiglio comunale e che ora torna nelle sedi di partito. Qui infatti avverranno le valutazioni dei dettagli di entrambi i progetti e da qui fioccheranno, c’è da giurarlo, le osservazioni sul piano squisitamente degli indirizzi sul futuro dell’assetto infrastrutturale cittadino. Il processo di beatificazione per Wojtyla è stato aperto a Roma, martedì 28 giugno. Ecco alcuni elementi. Il cardinale Camillo Ruini, i giudici, i notai e il postulatore della causa di beatificazione di Papa Wojtyla hanno prestato un giuramento in cui si impegnano al segreto sulle testimonianze raccolte e a non accettare alcun tipo di dono offerto in relazione al processo canonico. Il giuramento si è svolto martedì 28 giugno nella basilica di San Giovanni in Laterano, durante il primo solenne atto della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II. K 10 luglio 2005 6 B isogna ammettere che, in questa sorprendente vicenda delle elezioni iraniane, stampa e commentatori hanno fin dall’inizio offerto delle previsioni rivelatesi una dopo l’altra fallimentari. Si è temuta all’inizio una grande astensione di massa e la partecipazione al voto ha poi superato il limite decente del 60%. Si è previsto poi un ballottaggio per il candidato moderato Akbar Hashemi Rafsanjani e il candidato innovatore Mostapha Moin e si è avuto invece un ballottaggio tra il primo e l’ignorato candidato conservatore Mahmood Ahmadinejad. Per finire, si è scommesso sulla vittoria al ballottaggio di Rafsanjani e ha vinto, a sorpresa, Ahmadinejad, il sindaco di Teheran di cui, fino a due settimane fa, nessuno aveva dato notizie come terribile concorrente. Sembra quasi che i mass media occidentali abbiamo adottato il metro di giudizio della borghesia di Teheran per cui quello che in fondo conta sono i centimetri di velo che si riducono sulla fronte delle donne iraniane senza andare a misurare l’umore dell’Iran più profondo, quello delle classi sociali più infime e delle popolazioni più periferiche. Queste hanno votato per Ahmadinejad sperando in un miglioramento del loro tenore di vita dopo otto anni di presidenza del “riformatore” Mohammad Khatami, durante i quali è cresciuta povertà, inflazione e disoccupazione. Ora il trionfo inaspettato di Ahmadinejad che, ventisei anni fa, fu fra coloro che presero in ostaggio gli americani nell’ambasciata di Teheran e, un anno dopo, si arruolò volontario nella guerra contro l’Iraq, costituisce una sfida per molti e soprattutto per gli Stati Uniti che si aspettavano da questo appuntamento elettorale un risultato meno disastroso almeno dal loro punto di vista. Dopo aver tanto puntato sulle pianticelle di democrazia che attecchirebbero nel mondo islamico dall’Afghanistan all’Iraq, alla Palestina, al Libano, ora in Iran si ha un risultato che va esattamente nella direzione opposta a quella sperata a Washington. Il neopresidente iraniano, appena eletto, ha espresso, per la verità, nonostante i timori, posizioni relativamente moderate che su due questioni cruciali non hanno lasciato dubbi. La prima è quella del petrolio per il quale Ahmadinejad ha dichiarato che l’Iran non si farà condizionare da nessuno. L’Iran ha, infatti, su questo piano un’assoluta posizione di forza come Iran trionfo inaspettato Ha vinto l’orgoglio nazionale lanciato da Ahmadinejad 7 10 luglio 2005 seconda riserva di oro nero mondiale dopo l’Arabia Saudita. In un momento in cui il prezzo del petrolio sta crescendo, l’Iran può trovare alleati non solo nel Venezuela dell’antiamericano Chavez e nella Russia di Putin che già collabora al nucleare persiano, ma anche nelle nuovi grande potenze emergenti come la Cina e l’India che sono sempre più grandi consumatrici e poverissime produttrici di energia. In questo quadro, il presunto isolamento di Teheran di cui si parla a Washington in questi giorni è e sarà sempre più un auspicio anziché una realtà. La seconda questione grave, su cui Ahmadinejad ha già promesso che l’Iran non tornerà indietro, è quella della produzione dell’energia nucleare considerata soprattutto come un fattore di prestigio e potenzialmente trasformabile in arma nucleare con il processo di arricchimento dell’uranio che sembra già iniziato. L’eventualità di un armamento nucleare iraniano è di fatto una sfida in rotta di collisione con Israele che non ha mai tollerato che nascesse un’altra potenza atomica in Medio Oriente come Tel Aviv dimostrò a suo tempo, bombardando il reattore nucleare di cui si era dotato Saddam. Ma per trattare su questo piano con l’Iran, oggi non basta più il premio di consolazione dell’ammissione all’Organizzazione mondiale del commercio promesso dagli Stai Uniti o la proposta avanzata dall’Europa di collaborazione in altri programmi produttivi in cambio della rinuncia all’opzione nucleare. Ora, c’è bisogno di una diplomazia e di un dialogo che prendano in considerazione quella sorta di orgoglio nazionale che è il responsabile numero uno della vittoria del nuovo presidente iraniano. Romanello Cantini sguardo sul mondo isna, Dalla M stampa ia l’agenz ssionari dei mi Voci africane Dialogo in Sudan Un invito a mettere da parte ogni differenza e ad avviare percorsi di riconciliazione è stato rivolto a tutte le milizie attive nel sud del Paese da John Garang, presidente dell’Esercito-movimento di liberazione del Sudan (Splm-a) in un incontro a Nairobi, in Kenya. In base all’accordo di pace firmato a gennaio di quest’anno per porre fine al ventennale conflitto tra il Nord e il Sud, il prossimo 9 luglio – con l’entrata in vigore della nuova Costituzione - Garang diventerà vicepresidente. L’incontro kenia- iC’ no rientra nelle iniziative per favorire il dialogo tra le diverse componenti politiche e militari del Sud Sudan, finora in gran parte escluse dal lungo processo di pace. Al precedente incontro di aprile avevano preso parte esponenti della società civile, della Chiesa e di 11 partiti politici; all’ultimo si sono aggiunti una ventina di gruppi armati alcuni dei quali controllano le aree petrolifere dello Stato sudanese dell’Upper Nile. Voglia di pace in Somalia C’erano 3000 persone, quasi la metà L’omarino l punto di P. Alberto Teloni è una foto dell’arrivo del papa Benedetto XVI al Quirinale: sullo sfondo il palazzo già dei papi. In primo piano una schiera di corazzieri a cavallo che fanno scorta e corona ad una solenne mercedes nera, scoperta, con per passeggero un omino tutto bianco. Lungo il tragitto, riferiscono i cronisti, gesti di saluto e simpatia. Cosa ha mai di speciale quell’omino tutto bianco? Andiamo indietro di qualche decennio. Ricordate? Dopo la seconda sessione del Concilio Vaticano II un altro omino tutto bianco affrontò, primo nella storia, un pellegrinaggio in Terra Santa: una incredibile folla, in gran parte di mussulmani, per fargli festa lo bloccò per ore alla porta di Damasco e ci vollero le manganellate della guardia beduina di re Hussein di Giordania per consentire a Paolo VI di percorrere la strada, la Via Dolorosa, fino alla basilica del Santo Sepolcro. I giornali riferirono anche di qualche innocente monsignore vaticano colpito in maniera indiscriminata dagli zelanti tutori dell’ordine, tanta era la folla e tanta la confusione. Anche lì, cosa mai c’era di speciale in quell’uomo vestito di bianco? I ventisette anni di pontificato di Giovanni Paolo II sono stati un continuo incredibile bagno di folla ma anche una serie commovente di incontri personali: mi vedo ancora davanti una fotografia -siamo in America latina- di una donna, dai tratti creoli, dal volto invecchiato anzitempo per gli stenti e le fatiche di una vita povera e sfruttata, a colloquio col papa, in atteggiamento implorante aiuto e riconoscimento dei conculcati diritti, tenendo però ben saldo con una mano un ammaccato catino di alluminio, per quella donna pentola e piatto in quei giorni di incontro col Pastore. Cosa mai poteva darle l’omino vestito di bianco? Un altro salto indietro, siamo in piazza San Pietro la sera dell’inaugurazione del Vaticano II. Una fiaccolata rendeva ancor più suggestivo, ammesso che fosse possibile, l’ambiente più coinvolgente del mondo, l’abbraccio del colonnato del Bernini. Rumore di altoparlanti appena accesi, sguardi protesi verso l’alto, una figura bianca e rotondetta si affaccia ad una finestra, la finestra più famosa del mondo, e una voce echeggia sul brusio della folla: “cari figlioli...”. Qui è la risposta: dall’omino vestito di bianco l’uomo si aspetta non che gli riempia la scodella di riso, ma che gli faccia sentire la paternità di Dio; appunto “cari figlioli...”. sguardo sul mondo 10 luglio 2005 dell’intera popolazione di Jowhar, alla cerimonia ufficiale con cui si è festeggiato il 1 luglio, giorno in cui ricorre l’anniversario (il 45esimo) dell’indipendenza della Somalia. Poco dopo la mezzanotte gli abitanti della piccola cittadina - un centinaio di chilometri da Mogadiscio - scelta dal Parlamento come capitale temporanea, in attesa che nella principale città del Paese torni la sicurezza, si sono seduti ordinatamente sul campo dello Stadio di pallacanestro. Successivamente sono arrivati anche il primo ministro somalo Ali Mohamed Gedi e altri 75 membri del Parlamento e del governo somalo. “Il nuovo governo è un governo di riconciliazione” ha detto Gedi parlando ai presenti subito dopo aver issato la bandiera nazionale sul pennone dello stadio. Entro il 1 luglio, secondo il decreto approvato recentemente dall’Assemblea somala mentre si trovava ancora a Nairobi, le nuove istituzioni dell’ex colonia italiana sarebbero dovute rientrare tutte nelle due ‘capitali temporanee’ scelte (Jowhar e Baidoa) e, invece, a Jowhar c’era rappresentata si e no la metà del Parlamento e del governo. Gli altri si trovano sparsi tra Mogadiscio, Nairobi e altre città della Regione, visto che recenti scontri tra fazioni esplosi a Baidoa, l’hanno resa insicura e inutilizzabile. Successo sanitario in Gambia Il programma nazionale di vaccinazione contro il batterio Hib (Haemophilus influenzae di tipo B) sarebbe riuscito ad eliminare una delle principali cause di mortalità infantile in Gambia, secondo uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica britannica ‘The Lancet’. Il vaccino contro l’Hib, vettore di malattie come la meningite e la polmonite, si sarebbe dimostrato altamente efficace nel piccolo Paese africano (circa 1 milione e mezzo di abitanti), anche in caso di somministrazione parziale o ritardata: prima dell’avvio del programma, cinque anni fa, il 12% dei bambini gambiani tra il primo e il secondo anno di vita era affetto dall’Hib; oggi il tasso sarebbe sceso sotto l’1%. La speranza è che i risultati ottenuti in Gambia possano ripetersi anche negli altri Paesi dell’Africa sub-sahariana e del sud del mondo, dove ogni anno – secondo statistiche dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who)- il batterio provoca tra le 400.000 e le 700.000 vittime tra i bambini sotto i 5 anni. 8 6 .275 interventi caritativi effettuati in 15 anni di attività per un totale di 710 milioni di euro. I progetti realizzati in Africa, America Latina, Asia, Medio Oriente, ma anche in Europa, riguardano soprattutto la formazione e la promozione umana. È questo il bilancio di 15 anni di utilizzo dei fondi dell’otto per mille (dal 1990 al giugno 2004) per finanziare progetti di sviluppo nel Sud del mondo, così come documentato dal volume “Dalla Parola alle Opere. 15 anni di testimonianza del Vangelo della Carità nel Terzo Mondo”, pubblicato dal Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Cei. Il volume è stato presentato il 1° luglio, a Roma. “L’istituto dell’otto per mille non ha rappresentato soltanto un’opportunità finanziaria in più, ma una forma di democrazia fiscale, aperta a tutti i contribuenti e finalizzata al sostegno di attività caritative e umanitarie, per combattere gravi forme di emarginazione e promuovere lo sviluppo integrale delle persone e delle comunità”, scrive il card. Camillo Ruini , presidente della Cei, nella presentazione del Libro Bianco. L’adempimento di questa finalità è stato affidato appunto all’apposito Comitato istituito nel 1990. Il volume rende conto della trasparenza di quanto si è operato. no preso in considerazione il settore dell’ambiente. Tra i diversi ambiti di azione: alfabetizzazione, formazione professionale in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali. Senza atteggiamenti di superiorità. Dal Kenya, al Guatemala, alla Colombia, all’India e al Ruanda e in altri Paesi del Sud del mondo l’attenzione ai poveri è rimasta sempre alta in questi ultimi 15 anni. Tra i vari progetti: trasmissioni radio nello Stato brasiliano del Paranà, corsi di taglio e cucito, di falegnameria e agricoltura in zone svantaggiate del Camerun, un centro per la cura dell’ulcera di Buruli (una malattia della pelle, simile alla lebbra, che richiede una cura dai 6 mesi ai 3 anni) in Costa D’Avorio, l’avvio di cooperative musicali con formazione di musicisti, compositori e direttori nella Repubblica Democratica del Congo. “I Paesi più poveri – sottolinea mons. Piergiuseppe Vacchelli, sottosegretario Cei e presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore dei Paesi in via di sviluppo vanno trattati come soggetti, come persone. Costruire il futuro di questi Paesi per noi ha significato predisporre loro la strada per il riscatto e l’autopromozione umana. Da questo pun- Otto per mille In 15 anni oltre 6.000 interventi caritativi nel Sud del mondo Formazione ed emergenze umanitarie. Dei 6.275 interventi complessivi, nel continente africano sono stati 2.314, mentre in quello latino-americano 2.132. In Asia 1.380, in Europa 146, in Medio Oriente 176, in Oceania 21, mentre è di 106 il numero degli interventi soprannazionali. La maggior parte hanno riguardato progetti di formazione (471.130.200 euro per 4.631 interventi); seguono 311 interventi per le emergenze umanitarie (come lo tsunami) per un totale di 105.452.580. Sono invece stati 69.357.638 euro i fondi destinati a 770 interventi di costruzione. Tra i progetti sulla formazione 1.217 riguardano il settore delle comunicazioni, 810 per favorire l’apprendimento e la conoscenza di particolare attrezzature da lavoro; 605 han9 to di vista il concetto di cooperazione da noi adottato è stato sempre fondato su criteri di umanità e discrezione, consulenza tecnico-organizzativa sen- 10 luglio 2005 za imposizioni di regole e atteggiamenti di superiorità e presunzione verso chi aveva bisogno”. Alcuni esempi: un ospedale in Uganda. Tra i tanti interventi sostenuti un buon esempio è il St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu, nel nord Uganda. L’ospedale si trova a sei chilometri da Gulu e vi lavorano 520 persone tra medici, infermieri, paramedici e altro personale. Nel 2002 sono stati effettuati oltre 27mila ricoveri ospedalieri e più di 190mila prestazioni ambulatoriali. Il Lacor Hospital ha anche attivato scuole e programmi formativi per infermieri professionali e caposala, il tirocinio per i medici neolaureati delle università di Makerere e Mbarara, per medici specializzandi dell’Università di Mbarara, e altri programmi di formazione per tecnici di laboratorio, per tecnici di anestesia e per futuri tecnici di radiologia. La cultura Khmer in Cambogia. Qui è stato presentato un progetto nazionale dalla Conferenza episcopale locale. In Cambogia la situazione sociale risente ancora dello sconvolgimento operato dai khmer rossi. Per trasmettere nuovi valori per aiutare la società a rinascere, a ricostruire una trama di rapporti e relazioni, il progetto prevede la preparazione di programmi radio, l’avvio di un notiziario mensile, la produzione di video-cassette e cd musicali di canzoni della cultura khmer, siti web in lingua khmer e in inglese sulla storia della Chiesa. La prima fase del programma è dedicata alla formazione di giovani giornalisti e alla preparazione specifica di tecnici ed operatori. I programmi radio riguardano: l’educazione familiare, lotta all’Aids, salute. a cura di Patrizia Caiffa esperienze di chiesa Gli Scout di tutto il mondo si sono dati appuntamento a Lilleammer per confrontarsi sulle sfide dell’attualità. Rosaria Cenerelli ci racconta questa ‘avventura’. I vescovi spagnoli difendono il matrimonio I n una nota resa pubblica subito dopo l’approvazione della legge sulle nozze gay, i vescovi spagnoli disapprovano “l’eliminazione del matrimonio dal Codice Civile e la sua riduzione a mero contratto rescindibile unilateralmente”. “Il Congresso dei deputati ha approvato alla fine due riforme del Codice Civile molto negative per il matrimonio” constatano i vescovi: “Oggi sono state eliminate sistematicamente dal Codice le parole ‘marito’ e ‘moglie’, in modo tale che il matrimonio, in quanto unione di un uomo ed una donna non è oramai contemplato dalle nostre leggi”. E non solo: “Ieri l’istituzione del matrimonio ha perso la sua caratteristica di stabilità legale ed è stato ridotta ad un contratto leggero che chiunque delle parti può rescindere in virtù della sua semplice volontà dopo tre mesi dalla stipula.In questo modo, le leggi spagnole che regolano il matrimonio si sono trasformate in leggi radicalmente ingiuste”, afferma la nota della Conferenza episcopale Spagnola, poiché “non riconoscono la realtà antropologica e sociale dell’unione dell’uomo e della donna nella loro specificità e nel loro insostituibile valore per il bene comune, in concreto per la realizzazione personale dei coniugi e per la procreazione ed educazione dei figli”. I prelati protestano perché “le nostre leggi vengono meno, pertanto, alla tutela adeguata dei diritti dei genitori, dei bambini e degli educa- Dalla Norvegia tori”. Inoltre, “lasciando praticamente all’arbitrio della libertà individuale la continuità del patto coniugale, lasciano anche senza protezione il vincolo matrimoniale”. “Davanti a questa penosa e grave situazione, è necessario confidare nel fatto che la società spagnola saprà uscire allo scoperto in difesa dal matrimonio, della famiglia e dei bambini”, dichiarano i vescovi. “È necessario opporsi a queste leggi ingiuste con tutti i mezzi legittimi che lo Stato di diritto mette a disposizione dei cittadini – Bisogna lavorare affinché i diritti di chi non è protetto siano di nuovo riconosciuti e tutelati”. “Bisognerà collaborare per ristabilire la giustizia ed astenersi da ogni complicità con l’ingiustizia”. Presa di posizione della Commissione regionale della Cem per i problemi sociali e del lavoro a firma del suo presidente, mons. Giuseppe Orlandoni La domenica e il lavoro I n margine al Congresso Eucaristico Nazionale, che si è svolto a Bari dal 21 al 29 maggio u.s. sul tema “Senza la Domenica non possiamo vivere”, La Commissione per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Marchigiana desidera offrire il proprio contributo al dibattito in corso sull’apertura domenicale degli esercizi commerciali. Le trasformazioni in atto nelle attività economiche hanno determinato in questi ultimi tempi una continua estensione degli orari di lavoro fino ad occupare il tempo della festa. Si assiste così, anche nel territorio della Regione Marche, ad una crescente liberalizzazione dell’apertura domenicale dei grandi centri commerciali e dei negozi al dettaglio. Al di là dei necessari servizi che ovviamente non si possono sospendere neanche la domenica, la Comesperienze di chiesa missione pastorale regionale per i problemi sociali e il lavoro ritiene che la progressiva estensione del lavoro domenicale non rispetta la dignità della persona. L’uomo infatti non può essere ridotto alla sola dimensione economica: non è semplicemente un essere produttore e consumatore, non vive solo per lavorare e consumare. Il lavoro nei giorni festivi stravolge le abitudini di vita dei dipendenti dei centri commerciali e degli stessi commercianti, costringendoli a rinunciare al riposo e alle esigenze della famiglia. L’uomo in realtà non può fare a meno del tempo della festa, che è tempo per il riposo, per la coltivazione di sé, per la riflessione, per le relazioni familiari e sociali, per l’apertura alla trascendenza: la domenica è il giorno della festa. 10 luglio 2005 Il Concilio Vaticano II ricorda che “i lavoratori devono godere di sufficiente risposo e tempo libero che permetta loro di curare la vita familiare, culturale, sociale e religiosa” (Gaudium et spes, 57). La Commissione pastorale per i problemi sociali e il lavoro rivolge un appello alle istituzioni, ai legislatori e agli operatori economici perché siano riconsiderate le norme e il ricorso al lavoro domenicale, applicando ad esso il principio di stretta necessità. Allo stesso tempo invita i cittadini, in particolare i cristiani, ad evitare di utilizzare la domenica per lo “shopping”: salvare la domenica dal consumismo e dalla costrizione del lavoro significa salvare l’uomo da nuove minacciose schiavitù e promuovere un mondo più umano e vivibile. Giuseppe Orlandoni ✠ Vescovo di Senigallia 10 appunti di viaggio A Bergen, sfavillante città medievale, e ricco mercato del pesce norvegese, dal volto rivolto sempre verso ovest, quale capitale dell’Atlantico settentrionale, ci aspetta alle 23 di una tiepida serata di giugno un treno veloce per condurci, nelle prime ore della mattina, ad Oslo. Siamo ora sole, Luciana ed io, dopo aver condiviso giornate di confronto e studio con gli amici scout di tutto il mondo, convenuti dal 12 al 17 giugno a Lillehammer , in Norvegia, per la XXIV^ “World Conference 2005, dell’Isgf – Aisg” sul tema “Together we build the future” e con l’obiettivo di rinnovare le cariche elettive ed alcuni articoli dello Statuto. La prima conferenza mondiale scout si tenne a Lucerna nel 1953 e da questa lontana data si è ripetuta con appuntamenti quasi sempre triennali in tanti altri Stati del mondo: Svizzera, Danimarca, Francia, Olanda, Italia, Belgio, Inghilterra, Svezia, Australia, Austria, Norvegia, Nuova Zelanda, Grecia, Indonesia, India, Canada… L’Isfg (The international Scout and Guide Fellowship) è una organizzazione mondiale di adulti a sostegno dello scoutismo e del guidismo, è aperta a coloro che sono stati membri delle associazioni giovanili ma anche ad adulti che non ne hanno fatto parte, capaci e disposti tutti a testimoniare la spiritualità scout nelle comunità dove vivono e lavorano in collaborazione e cooperazione per promuoverne la fraternità. Con ancora nel cuore il calore dell’amicizia scout mondiale ci accingiamo quindi a trascorrere otto lunghe ore di viaggio per attraversare la parte meridionale della Norvegia, da ovest ad est, un tratto di territorio che ci era stato descritto come uno dei più interessanti. Di nuovo siamo curiose di scoprire le bellezze infinite di questa terra, dopo il tragitto in crociera attraverso i fiordi da Trondheim a Bergen, e dopo la scoperta di Molde, città delle rose, di fronte alle Alpi di Romsdal, dove ci ha accolto una piccola delegazione scout. Una notte insonne allora non ci spaventa! Sfilano ad una ad una le catene 11 montuose innevate, verdi foreste punteggiate ai margini di piccole, graziose case di legno, rosse nel crepuscolo notturno, solitarie o raggruppate a grappoli di lampioni. Nude le rocce nel chiarore simili a leggendari Troll, fiumi ruscelli cascate laghi sembrano aprirsi sotto la strada ferrata, tersi come specchi, opachi quando ghiacciati. È una notte da non consumare nel sonno che ristora, è una notte fatta per gioire nello stupore del creato. Il sorgere del sole ci coglie occhieggiando sfolgorante attraverso le tendine abbassate, ed è piena luce! È proprio il sole il protagonista indiscusso di questa terra che, estendendosi per oltre tremila chilometri, attraversata dal circolo polare artico, conosce luce ed oscurità che si prolungano alternativamente a dismisura. Il sole colora le sfumature di un paesaggio montuoso articolato, tardi si immerge nelle acque dei suoi innumerevoli fiordi, gioca nelle luci dell’aurora boreale del freddo nord, alla sua energia vitale gli abitanti costretti a lunghe ore di buio inneggiano. Molti altri sono gli aspetti della civiltà e della cultura norvegese: il rapporto con un ambiente particolare, la sua storia legata agli antichi vichinghi, la democrazia di una monarchia popolare, un’economia basata sulle risorse ambientali, grosse potenzialità di energia naturale idrica ed eolica, sfruttamento delle risorse petrolifere, ricchezza di un mare pescoso lambito dalla corrente del golfo. La popolazione, limitata rispetto all’estensione territoriale, è in crescita come nascite, ci sono possibilità di lavoro anche per immigrati nonostante la difficoltà della lingua norvegese e nonostante il necessario adattamento alle condizioni climatiche che creano sindromi depressive. L’aspetto però prevalente per il turista è la bellezza del paesaggio. Siamo ormai vicini ad Oslo. Là troveremo il nostro volo per l’Italia, ripercorro le tappe del viaggio, ricordo gli amici ritrovati e i nuovi conosciuti: la dolcezza di Andreas Dezso, architetto ungherese, grande sognatore e poeta, le fragorose risate di Pamela statunitense, accompagnate dalla tenerezza della sua amica Kriss e dall’ascolto dignitoso di Karim Mashud del Bangladesh, Sheila e Brian, britannici, di nuovo ritrovati con un appuntamento che si ripete dal ’96, la solitudine di Gharbi Nejib, tunisino, provata duramente dalla perdita della moglie, l’affettuoso abbraccio di Lygia delle N.Antilles che chiamandomi mama mi strappa ai cari amici italiani per una nuova foto, Edward, il canadese, che, alla bella età di 88 anni, rivestito di tanti distintivi scout, memoria del suo cammino, allieta l’assemblea con la sua candida presenza dando voce al suono di una tromba. Con tutti la meraviglia di una comunicazione facile ed immediata, fatta di piccoli gesti e di una comprensione sottile che filtra attraverso l’ostacolo delle lingue. I piccoli doni scambiati, gli appunti raccolti, i libri da consultare, le cartoline e le foto da riordinare, i nuovi progetti intrapresi riempiono lo zaino. L’aver di nuovo capito di appartenere alla grande fraternità scout segna così profondamente tanto da desiderare di ritrovarci presto, nonostante le fatiche di nuovi viaggi, tanto da pensare a questi amici non più come ad estranei, ma come a persone con cui condividere ancora la vita. Rosaria Leonardi Cenerelli 10 luglio 2005 esperienze di chiesa A sei mesi dallo tsunami Traditi dall’oceano A 6 mesi dal devastante maremoto che ha sconvolto otto Paesi dell’Oceano Indiano (Indonesia, India, Maldive, Thailandia, Myanmar, Malesia, Sri Lanka), il numero complessivo delle vittime è ancora incerto: si parla di circa 214.000, ma oltre 40.000 persone risultano tuttora disperse. E sono ancora oltre 1.237.000 gli sfollati. I danni maggiori si registrano in Indonesia, dove il 28 marzo un nuovo sisma ha portato a oltre 165.700 il numero di morti e dispersi. Dopo l’Indonesia è lo Sri Lanka a figurare tra i Paesi più gravemente colpiti con oltre 31.000 morti, 8mila dispersi, 700.000 sfollati. La Caritas italiana ha ricevuto 13 milioni di euro, che rientrano nei 200 milioni di euro complessivi messi a disposizione dalla rete internazionale Caritas, che ha già assistito 1 milione e 600mila persone in 532 campi profughi. In Sri Lanka la Caritas italiana lavora a Jaffna, Chilaw e Colombo con uno stanziamento di 1,6 milioni di euro per il ripristino delle attività produttive, programmi per minori, costruzione di rifugi temporanei. Nei prossimi mesi l’impegno si concentrerà sugli alloggi e la ripresa economica. Tre gli operatori italiani presenti, tra cui Francesco Paoletti , a Colombo da gennaio in qualità di coordinatore nazionale. Gli abbiamo rivolto alcune domande. A distanza di sei mesi come procede la ricostruzione? I ritardi sono dovuti al fatto che il governo ha posto il divieto di costruire sulla fascia costiera ( buffer zone) per motivi di sicurezza ma la maggior parte delle persone erano proprietarie di terre in quelle zone e vivevano di pesca. In questo momento la terra per costruire si trova solo a 4-5 km dal mare. Tutti vogliono continuare a fare i pescatori, ma è difficile a queste distanze dal mare. Noi cerchiamo di coinvolgere il più possibile le comunità nel processo decisionale, altrimenti si rischia che critichino e si lamentino perché stufi di vivere ancora negli shelters, prefabbricati in legno con tetti di foglie secche di cocco. Molti hanno cominciato a ricostruire per conto proprio nella buffer zone, nonostante il divieto. Per legge rischiano lo smantellamento delle case, ma poi a livello governativo non c’è chiarezza perché si parla anche di approccio flessibile. A livello ambientale c’è chi dice che è una misura inutile e chi dice invece che ha assolutamente senso. Nei fatti è un ostacolo grosso alla ricostruzione. Ma come si vive negli shelters ? Sono ancora in tanti? Sì. Laddove c’è stato un minimo di attenzione alla vivibilità, con piccoli accorgimenti che poi nella vita quotidiana fanno la differenza, ci si può stare. In altri campi, come a Trincomalee, sono stati costruiti invece shelters che erano come lattine di lamiera. Potete immaginare come ci si vive quando fuori la temperatura è di 30 gradi con il 95% di umidità… Chi ha potuto, ha cercato riparo provvisorio da amici e parenti. Noi li abbiamo anche sostenuti per i lavori. Abbiamo distribuito razioni di cibo e coperte. Le altre attività come procedono? Gli aiuti per la ripresa delle attività produttive e il supporto psico-sociale danno meno problemi. Le famiglie ricominciano a lavorare e ad avere una viesperienze di chiesa 10 luglio 2005 ta un po’ dignitosa. In Sri Lanka c’è notevole attenzione alla formazione dei ragazzi da parte delle famiglie, anche nei villaggi più poveri. Abbiamo, quindi, programmi di accompagnamento che prevedono varie forme di sostegno, dall’acquisto delle uniformi per i bambini e dei libri al sostegno extrascolastico. Circa il denaro donato allo Sri Lanka da altri governi si parla di 3 miliardi di dollari. Ma alle Caritas diocesane ricordo sempre che avere a disposizione tanti soldi non è motivo per fare presto ma per fare meglio. Quali conseguenze a livello umano e psicologico, soprattutto per i bambini? I pescatori vogliono andare verso l’interno perché si sentono traditi dall’oceano, da cui avevano sempre ricavato il necessario per vivere. Da un giorno all’altro per loro è cambiato tutto. Le crisi personali – ci sono stati anche diversi casi di suicidio - sono più frequenti al Sud che altrove. Forse perché lì vive il ceto medio-alto, abituato a un tenore di vita più elevato e, quindi, meno pronto a confrontarsi con un dramma così grande. Al Nord, invece, la gente ha avuto la casa distrutta due volte, prima dalla guerra civile con i guerriglieri tamil, poi dallo tsunami. Tra i bambini: chi ha perso gli adulti di riferimento ha sofferto molto. Il tempo aiuterà ma all’inizio, nei nostri 14 centri dove assistiamo 150 bambini, alcuni faticavano a dormire. Altrove c’erano bambini fortemente traumatizzati, che non parlavano. Il dramma emerge dai disegni o dalle altre forme di espressione artistica che utilizziamo per aiutarli, ad esempio il teatro di strada. Il nostro obiettivo è fare in modo che queste durezze non condizionino troppo la loro vita, che possano studiare e non chiudersi in se stessi”. Cosa è necessario per lavorare meglio nell’immediato futuro? Sbloccare la situazione che impedisce la ricostruzione. E pensare a un intervento che tenga conto dei problemi complessivi dello Sri Lanka. Al Nord sarebbe stato un paradosso rifare solo le case delle vittime dello tsunami e non di chi le aveva distrutte dai bombardamenti e dalla guerra. Spero che tutti lavorino tenendo in considerazione la povertà e i problemi strutturali del Paese, senza far venire meno nel lungo periodo il sostegno e il supporto. a cura di Patrizia Caiffa 12 Cinema Gabbiano - Senigallia - tel. 071 65375 La programmazione è sul sito: www.saledellacomunita.it SIDEWAYS - In viaggio con Jack (Sideways) Genere: Drammatico Regia: Alexander Payne USA – 2005 - 123’ Manca una settimana al suo matrimonio e Jack, attore televisivo di qualche fama, decide di passarla, facendo un viaggio in macchina con l’amico Miles, insegnante di inglese e scrittore in attesa di pubblicazione. La destinazione è rappresentata dai vigneti della California. Nei giri da una fattoria all’altra, Miles sfodera grande conoscenza di vitigni e aromi, mentre Jack comincia a mettere gli occhi su ogni cameriera che incontrano. Un sera, in un locale, conoscono Maya e Stephanie. Jack è attratto da quest’ultima e decide che Miles vada con l’altra. Inutilmente Miles cerca di sottrarsi alla situazione. Jack e Stephanie hanno un rapporto che sembra di reciproca soddisfazione e che però finisce bruscamente quando la ragazza, che ha un figlio piccolo, viene a sapere che lui sta per sposarsi. Miles parla molto con Maya, ma il suo morale è basso, avendo nel frattempo ricevuto la notizia dell’ennesimo rifiuto di un editore. Il sabato i due fanno ritorno a casa. Jack si sposa e, al matrimonio, Miles rivede l’ex moglie, ora risposatasi. Si sente molto triste, prende la macchina e raggiunge la casa di Maya. Bussa alla sua porta. Si tratta di un nuovo, convincente capitolo di quel cinema americano ‘on the road’, lungo il quale corrono appaiati realismo e bilanci esistenziali. In effetti il copione (tratto da un romanzo) è intinto nell’ironia amara di situazioni in cui c’é poco da ridere, ma di più da riflettere. I soleggiati ambienti della campagna californiana, le distese di vigneti, i filari dell’uva disegnano una cornice pittorica, dentro la quale scorre la paura di dover affrontare la verità. Jack si appresta ad un matrimonio di comodo, consapevole di essere un divo televisivo di totale fatuità e intanto cerca di ‘godere’ dell’attimo; Miles è meditabondo e pensieroso, corroso dalla sensazione incombente di essere un ‘fallito’. Il vino, oggetto di lunghe, dettagliate dissertazioni, è un modo per distrarsi, per affidarsi alla natura, ad una armonia altrimenti irrecuperabile. Il viaggio enologico avviene dunque tra malinconia e speranza, tra nostalgia e attesa: come il vino, anche i protagonisti devono crescere, acquistare una capacita progettuale di vita. Nell’insieme interessante e ben costruito. I film all’Arena Gabbiano – ore 21 07/07 07/07 08/07 09/07 10/07 10/07 11/07 12/07 13/07 14/07 14/07 15/07 16/07 Striscia, una zebra alla riscossa (ore 20.30) Hich, lui si che capisce le donne L’uomo perfetto Sideways Shreek 2 (ore 20.30) Be cool Se mi lasci ti cancello Constantine Quando sei nato non puoi più nasconderti Il giro del mondo in 80 giorni (ore 20.30) Closer Gioco di donna Les choristes È morto Alberto Lattuada Il regista de Il Mulino del Po aveva 91 anni È morto il 2 luglio Alberto Lattuada. Il regista, nato a Milano nel 1914, era malato da tempo. I funerali si svolgeranno il 5 luglio nella chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma. Prima di esordire nel cinema, Lattuada studia architettura, collabora con diverse riviste scrivendo articoli sui film e sulla pittura. Si dedica con passione alla fotografia e nel 1941 raccoglie i suoi scatti migliori ne L’occhio quadrato. Organizzatore di rassegne cinema13 tografiche, è tra i fondatori della Cineteca italiana. Dopo un periodo di apprendistato come aiuto regista al fianco di Soldati per Piccolo mondo antico e di Poggioli per Sissignora, entrambi del 1941, esordisce dietro la macchina nel 1943 con Giacomo l’idealista. Tra le sue pellicole più famose Il Mulino del Po, dal romanzo omonimo di Bacchelli, Luci del varietà, co–diretto con Federico Fellini, Il cappotto, La spiaggia e Guendalina. Nel 1994 Lattuada aveva anche ricoperto il ruolo di un burbero uomo d’affari ne Il toro di Carlo Mazzacurati. 10 luglio 2005 Dal 7 al 14 luglio MUSICA Ostra Vetere - Piazza della Libertà (071.964369), martedì 12 ore 21.15, Concerto Cementano junior. Senigallia - Chiesa santa Maria della neve, per la 4^ edizione del Festival internazionale organistico “Città di Senigallia” terranno alle ore 21.15 i concerti: giovedì 7, l’organista Petr Plany, giovedì. 14, l’organista Marco Arlocchi. TEATRO E DANZA. Montemarciano – Piazza Michelangelo di Marina, venerdì 8 ore 21.15, per il 7° Festival dei burattini, marionette e teatro di figura il gruppo teatrale “Burambò” di Foggia presenta “Altrimenti arriva l’uomo nero” – marionette da tavolo. Castelleone di Suasa - Piazza Vittorio Emanuele, sabato 9 ore 21, il Centro teatrale Corniari rappresenta “Sogno d’estate” Corinaldo - Arena del Sole nascente (071.679043), sab. 9 ore 21.15, sarà rappresentata la commedia brillante “Due di noi”. Ripe - Pista polivalente del Brugnetto, sabato 9 ore 21, la compagnia del Teatro Giovani presenta “Circuì on Ice”. Civitanova Marche - Teatro Rossini, mar. 12 ore 21.30, per il XII Festival Internazionale “Civitanova danza” si esibirà in prima assoluta nazionale l’“Henry Oguike Dance Company”. Senigallia - Foro Annonario, mar. 12 luglio ore 21.30, per l’iniziativa “Baracche e burattini” il Teatro laboratorio del Mago presenta “La sirenetta” – teatro di figura e teatro d’attore con oggetti. Chiaravalle - Chiostro dell’Abbazia, mercoledì 13. ore 21, per il 7° Festival dei burattini, marionette e teatro di figura il Gruppo Laboratorio del Mago presenta “La sirenetta” – teatro di figura e teatro d’attore con oggetti. MOSTRE D’ARTE Senigalla - Museo d’Arte moderna e dell’informazione, venerdì 8 ore 18, Inaugurazione della mostra “L’Arte del novecento attraverso le edizioni Upiglio”. La mostra rimarrà aperta dalle ore 10 alle 12 e dalle 17.30 alle 19.30 fino al 27 agosto, esclusi i lunedì. Ostra Vetere - Museo civico parrocchiale “Beata Crocifissa Satellico” (071.965700), fino al 31 luglio, mostra collettiva d’arte del pittore Marco Stefanini e dello scultore Ennio Giuliani. Tullio Piersantelli mass media www. Jacques Maritain in rete maritain.org ete ella r scati n pe ndo a g i v @ N qua e là I l sito Internet dell’Istituto internazionale Jacques Maritain – www.maritain.org – è on-line con veste grafica completamente rinnovata e con molti nuovi servizi. Attraverso la barra di navigazione, si possono raggiungere le sezioni dedicate alle “pubblicazioni” dove sono disponibili le schede delle oltre 180 pubblicazioni realizzate in questi anni dall’Istituto e l’elenco com- pleto degli articoli pubblicati sulla rivista “Notes et Documents” dal 1975 ad oggi. Cliccando invece sulle “attività” si trovano invece tutti i progetti e gli eventi proposti dalle tre sedi dell’Istituto. È, infine, attiva una funzione di ricerca che consente una rapida individuazione degli argomenti di interesse. Il sito avrà un aggiornamento costante e sarà presto disponibile anche in inglese. La Cattedrale. il libro Paperissima per adulti Quando il riciclaggio riempe il piccolo schermo Dopo l’inverno Testimonianze, domande e messaggi di separati, divorziati o risposati che vivono nella Chiesa di Eugenio Zanetti I l libro affronta la complessa problematica teologico-giuridico-pastorale di quelle che in gergo ecclesiastico si chiamano “situazioni matrimoniali irregolari”. Il testo nasce da un’esperienza peculiare, il gruppo della diocesi di Bergamo “La Casa”, animato da don Eugenio Zanetti. “La Casa” si autodefinisce “…un gruppo che offre un servizio ecclesiale a favore delle persone sposate in chiesa, che si sono poi separate o hanno divorziato, e intendono ora rileggere con serietà e serenità la loro passata vicenda matrimoniale. [...] Si vuole offrire a queste persone sia un parere tecnico circa l’eventualità di promuovere una causa ecclesiastica di nullità matrimoniale sia un accompagnamento spirituale”. Pag. 240 € 14 Edizioni Ancora mass media A ntonio Ricci, geniale pensatore e creatore di programmi televisivi, tra i quali “Striscia la notizia” e “Paperissima”, trova sempre il modo di far parlare delle sue trasmissioni. Ecco allora che, terminato il ciclo di “Striscia la notizia”, una stagione invero deludente e noiosa, era necessario dare una scossa al fedele pubblico che si sintonizza su Canale 5 tutti i giorni alle 20.30. Ed allora ecco che, dalle ceneri della cultura televisiva italiana, il prode Ricci ha rispolverato una delle più inutili e banali trasmissioni che si sono mai viste in tv: “Paperissima Sprint”, ovvero pillole di riprese amatoriali di bambini che cadono, che finiscono nell’acqua, che si schiantano con le macchinine, che finiscono dentro le torte, piuttosto che adulti che si fanno malissimo cadendo da una scala o incendiando un barbecue, o distruggendo un'auto, o gattini sfortunati a cui succede di tutto. Il tutto alternato con sequenza sbagliate di film o di programmi delle reti Mediaset. Tutto visto, rivisto, ritrasmesso, rimescolato più e più volte. “Paperissima Sprint” è la testimonianza di come per la gloria televisiva si è disposti a riprendere il proprio bambino che piange dopo essere caduto dalla sedia, senza soccorrerlo! Ma quel geniaccio di Antonio Ricci che escogita stavolta? Chiama una pornostar in carriera, l’ungherese Eva Henger, moglie del manager di tutte le più famose attrici del porno estre10 luglio 2005 mo italiano (da Cicciolina a Moana, ecc.) e organizza una metodica azione di “riabilitazione mediatica” agli occhi del pubblico benpensante e pudico che generalmente si sintonizza su Canale 5. Così Eva Henger, nel pensiero medio-basso del teleutente passivo non è più una pornostar professionista tra le più ricercate e bramate, perché oggi, Eva Henger è solo una brava conduttrice televisiva. Sdoganata dal suo boccacc esco passato/presente, Eva oggi conduce “Paperissima Sprint” in compagnia di quel pupazzone del Gabibbo. Si presenta al pubblico in costume da bagno, con la sua vocina flautata, con i suoi costumi da bagno uguali a quelli che portano le ragazze al mare, e introduce alle trite e ritrite gags del programma i telespettatori che si imbambolano davanti alla tele… ed Antonio Ricci, gran furbone, ha ottenuto i suoi scopi: sfruttando la innata finta castigatezza dei modi del maschio italiano, ne ha solleticato la fantasia, proponendogli di guardare in tv, casomai al fianco dei propri figli e delle proprie mogli, un programma brutto come “Paperissima Sprint”, ma condotto da una delle icone del sesso mediatico. Complimenti Ricci, molto bravo nel marketing televisivo, molto efficace nel creare successo anche con scarti televisivi. E non ce ne voglia la povera Eva Henger: ma proprio con un programma ipoteticamente per bambini e famiglie doveva iniziare? Massimo Lavena 14 Un’occasione per andare alla scoperta della città e delle sue bellezze Non solo mare... Senigallia da scoprire Chiesa Cattedrale È la quinta cattedrale di Senigallia, consacrata il 4 luglio 1790. È una ristrutturazione ed ampliazione della chiesa dei Gesuiti passata alla Diocesi dopo la soppressione dell'Ordine. La facciata, voluta e finanziata da Pio IX, è del 1877, di stile neoclassico. Nella navata centrale si trova la Statua di Pio IX, nell'abside una tela che rappresenta "L'Assunta in cielo" venerata dai Santi Protettori di Senigallia. La Cappella della Madonna della Speranza è un piccolo gioiello di architettura. La miracolosa immagine della Madonna della Speranza, venerata fin dal 1578 quale patrona della città e della diocesi, è opera del pittore arceviese Ercole Ramazzani. Informazioni: 071.7921565 Chiesa della Croce Consacrata nel 1608, la Chiesa è stata progettata dall’architetto ducale Muzio Oddi. Presenta all’esterno elementi in stile tardo rinascimentale che si contrappongono allo sfarzoso interno barocco. Sei altari laterali incorniciano il vero gioiello di questo prezioso scrigno: la Pala d’Altare dipinta da Federico Barocci nel 1592, raffigurante la Sepoltura di Cristo sullo sfondo del Palazzo ducale di Urbino (omaggio del pittore alla sua città natale). Pregevole il soffitto a cassettoni lignei e l’organo di Pietro Callido del 1792. Informazioni : tel. 071.64977 15 Informazioni utili DIOCESI DI SENIGALLIA Piazza Garibaldi 3 071-65758 / 071-60498 Settimanale “La Voce Misena” 071-74578 Radio diocesana “Radio Duomo” 071-659757 COMUNE DI SENIGALLIA Piazza Roma, 8 071-66291, fax 071-6620303 numero verde 800.211537 (U.R.P.) Polizia Municipale Piazza Garibaldi 071-6629288 Informazioni 071-6629266 I.A.T. – Palazzo del Turismo Piazzale Morandi, 2 071-7922725 e-mail: [email protected] Ufficio Locale Marittimo 071-64780 Poste Via Armellini 071-7918°11 INFORMAZIONI ALBERGHIERE Ass.Alberghi e Turismo – viale IV novembre, 8 071-65343Fax 071-65666 E-mail: [email protected] 10 luglio 2005 Senigallia da scoprire Rocca Roveresca In piazza del Duca si trova la Rocca Roveresca, iniziata nel 1480 su progetto di Baccio Pontelli e del Laurana, un bell’esempio di architettura militare del Rinascimento a pianta quadrata, con poderosi torrioni cilindrici e sotterranei. Nella costruzione è incorporata la torre fatta erigere dall’Albernoz a metà del Trecento sui resti delle preesistenti fortificazioni romane, di cui nella corte sono visibili due tratti, uno di età Repubblicana e l’altro di età Imperiale. Portici Ercolani I Portici prendono il nome del cardinale Giuseppe Ercolani, che li ha progettati alla metà del Settecento per volontà di Papa Benedetto XIV al fine di ospitare annualmente la celebre Fiera Franca. Costeggiano la riva destra del Misa con una suggestiva sequenza di arcate in pietra bianca d’Istria. In origine, il progetto prevedeva il raddoppio della struttura sulla riva sinistra del fiume. Il quartiere che essi delimitano, oltre il fiume, conserva ancora nei toponimi il ricordo dei mercanti che qui avevano i loro magazzini: Samo, Smirne, Corfù, Cefalonia, Corinto. Foro Annonario Armonioso complesso neoclassico in laterizio, a pianta circolare, è stato progettato nel 1834 dall’architetto senigalliese Pietro Ghinelli. La struttura è caratterizzata da un portico che, con le sue ventiquattro colonne in stile dorico accoglie il quotidiano, pittoresco mercato di frutta e verdura. All’ombra del porticato, al riparo dai raggi del sole che la raggiungono solo al tramonto, la pescheria. Attualmente i locali del sottotetto sono stati magnificamente restaurati e adibiti a sede della Biblioteca comunale Antonelliana, istituita nel 1767 con il lasciato del Cardinale Antonelli e che conserva oggi oltre 50 mila volumi. Palazzo del Duca Fatto costruire da Guibaldo della Rovere, Duca di Urbino, nella metà del XVI secolo, si erge di fronte alla Rocca. La facciata, alterata nel suo aspetto originario da numerosi interventi, presenta un bel portale in pietra bianca, mentre lo stemma ducale, la cui decorazione è attribuita al fa- moso pittore marchigiano Taddeo Zuccai, compare nel soffitto cassettonato del primo piano. Il palazzo è adibito a usi privati. Palazzetto Baviera Semplice e armonica costruzione di tipo medievale, riadattata con impronta rinascimentale alla fine del Quattrocento da Giangiacomo Baviera, capitano di Giovanni della Rovere. Al piano superiore presenta un ciclo decorativo a stucco dei soffitti di grande interesse, realizzato dall’artista urbinate Federico Brandani tra il 1560 e il 1575, con storie sacre e profane. Informazioni: tel. 071 6629266 Rotonda a Mare Affascinante e intrigante simbolo della Senigallia turistica ed esempio pressoché unico di architettura balneare, la Rotonda a Mare compare nel 1853: la prima piattaforma in legno sul mare, dalla quale si accede dallo Stabilimento Bagni Marittimi, introduce la moda dei bagni presso i nobili, anche stranieri, che passano l’inverno in città e d’estate iniziano a scoprire il mare. Palazzetto Baviera in Piazza del Duca. Senigallia da scoprire 10 luglio 2005 16 Rocca Roveresca A spasso per i musei Pinacoteca Diocesana Adiacente al Duomo, è stato costruito dai Gesuiti ma solo con il vescovo Bernardino Honorati ha la sua definitiva sistemazione: sede della Pinacoteca Diocesana d’arte sacra, che conserva numerosi dipinti a testimonianza della vita artistica della città. Dal maggio 1992, la Pinacoteca diocesana offre ai visitatori le sue splendide sale, custodi di pregevoli opere artistiche dal 1500 al 1800. Il gioiello più prezioso della raccolta è La Madonna del Rosario e San Domenico di Federico Barocci, dipinto tra il 1588 e il 1592 per la Chiesa di San Rocco. Inoltre, tele di Andrea Lilli, Ercole Ramazzani, del senigalliese Giovanni Inastasi, Lucia Canalini Torelli e preziosi esemplari di suppellettili sacre. Ospita mostre e manifestazioni culturali. Ingresso: Mercoledì ore 21-24; Sabato ore 16.30-19.30; Domenica ore 21-24. Ingresso gratuito. Informazioni: piazza Garibaldi, 3 tel.071.60498 17 Palazzo Mastai e Museo Pio IX Di semplici forme architettoniche degli inizi del XVII secolo, sorge sul retro del Palazzo Comunale. Residenza dei conti Mastai Ferretti, vi nacque il 13 maggio 1792 Giovanni Maria, eletto Papa nel 1846 col nome di Pio IX. Il Museo, istituito nel 1982, conserva le memoria e i cimeli del pontefice senigalliese e una ricca biblioteca. Ingresso: ore 9-12; 17-19. Festivi chiuso. Ingresso gratuito. Informazioni: via Mastai, 14 tel. 071.60649 Museo di Storia della Mezzadria Ubicato presso il Convento delle Grazie, è stato fondato nel 1980 da Sergio Anselmi, scrittore e docente universitario di storia economica all’Università di Ancona, che ha contribuito in maniera decisiva a farne una struttura di grande originalità e spessore scientifico, in grado di testimoniare gli aspetti storici, sociali e antropologici del mon10 luglio 2005 do contadino e della civiltà rurale delle Marche. Informazioni: piazzale delle Grazie – tel. 071.7923127 Museo Arte moderna Il museo comunale d’Arte moderna e dell’Informazione offre la possibilità di visionare selezionate opere di autori contemporanei, tra cui un’importante raccolta fotografica di Mario Giacomelli. Informazioni: via Pisacane, 84 tel. 071.60424 Museo archeologico “La Fenice” Nel 1989, durante i lavori per la costruzione del nuovo teatro La Fenice, sono stati rinvenuti alcuni reperti archeologici riferibili all’Età romana. L’area di scavo ha riportato alla luce un cardo e un decumanus intersecanti nell’area meridionale dell’antica Sena. Visibili anche le tabernae (una in particolare pare essere stata un termopolium - per la vendita di cibi e bevande) e una domus (residenza signorile) con ingresso dal cardo. Senigallia da scoprire dalle belle vallate dei suoi fiumi e segnata dall’opera dell’uomo che vi ha creato paesi rimasti intatti, circondati da campagne coltivate e ricche di monumenti e storia. Composta da uno “Stato vecchio” e da uno “Stato nuovo”, che include Senigallia, la straordinaria unitarietà dei suoi beni culturali e artistici riflette oltre quattro secoli e mezzo di storia comune, dal governo dei Montefeltro e dei Della Rovere alla Legazione di Pesaro Urbino, fino all’Unità d’Italia. Oggi, come ieri, la Terra del Duca è un luogo a dimensione d’uomo, capace di proporre un nuovo stile di vita che restituisce al tempo i suoi ritmi naturali e che offre prodotti genuini e tipici, pieni di antichi sapori. Fiera di S. Agostino Porta Mazzini. Blu mare… Per il suo mare pulito e sempre balneabile, Senigallia si può fregiare della prestigiosa Bandiera Blu della Foundation for Environmental Education in Europe. Bandiera blu non significa solo mare pulito o acque balneabili, ma la sintesi di una perfetta e attenta politica ambientale nella filosofia di un sano turismo sostenibile. Alla valutazione e assegnazione del riconoscimento contribuiscono vari fattori: la presenza di impianti di depurazione, una ben organizzata raccolta di rifiuti urbani, raccolte differenziate, iniziative ambientali quali traffico autoveicolare limitato e presenza di vaste isole pedonali, nonché organizzazione di corsi di educazione ambientale per giovani e arredo urbano curato. Con i suoi tredici chilometri di sabbia dorata, le famose spiagge di velluto, che si distendono lungo l’Adriatico alla foce del fiume Misa, Senigallia è dal 1853 uno dei più ricercati centri del turismo balneare della costa. Fondata nel IV secolo a.C. dai Galli Senoni e prima colonia romana su questa sponda di mare, la città conserva un bel centro storico chiuso da mura quattrocentesche. La terra del Duca Senigallia sorge nella regione che, nei secoli, ha formato l’antico Ducato di Urbino, situato nel nord e centro delle Marche con propaggini in Umbria e ai confini con la Toscana e l’Emilia Romagna. La visita alla Terra del Duca permette un viaggio straordinario attraverso il tempo, dalla preistoria ai nostri giorni, in un susseguirsi di emozioni e suggestioni. Molte le opportunità da cogliere in questa natura ancora incontaminata, scandita Senigallia da scoprire La città di Senigallia è famosa fin dall’antichità per questa fiera, di remota origine duecentesca e considerata una delle più importanti d’Europa. Fulcro dei commerci della città, raggiunge il suo massimo fulgore anche fuori dei confini italici soprattutto tra la metà del ‘600 e la fine del ‘700, favorita dalla franchigia del porto che permetteva lo sviluppo e il fiorire dei liberi scambi internazionali: lungo le due sponde del canale urbano avvenivano commerci di granaglie, legname, spezie e manufatti. Negli anni di maggior splendore, in occasione della fiera, approdavano nel porto fino a 500 imbarcazioni e vi affluivano oltre 50 mila forestieri provenienti da nazioni levantine, dall’Italia centro-settentrionale e dall’Europa centrale. Per circa 150 anni la città diventa punta d’incontro dei commerci e della cultura. Anche oggi, alla fine di agosto, la Fiera raduna bancarelle di antiquariato e artigianato provenienti da ogni parte. l Foro Annonario è pronto per far rivivere le affascinanti atmosfere della vivacità cittadina dei primi del ‘900. Una piazza nel cuore della città che si riapproprierà della sua antica vocazione: quella di un luogo centro di scambi. Da quelli commerciali, con il mercato ortofrutticolo e del pesce, spone, fanno del Foro Annonario la piazza destinata ad ospitare i grandi eventi della città. “Il restauro del Foro Annonario, con una piazza che non ha eguali in Italia, ricorda i grandi fasti nel corso dei secoli di Senigallia - spiega Margherita Abbo Romani, l’architetto che ha curato il restauro - a quelli culturali, come punto di incontro, così come era secoli fa. I vecchi mercanti e i pescatori appena attraccati (il porto un tempo arrivava proprio alla piazza del Foro Annonario) oggi sono gli ambulanti dislocati lungo il perimetro dei due emicicli e i commercianti delle botteghe sotto il colonnato, mentre la piazza completamente sgombera da automobili creerà una grande isola pedonale. Ma il Foro Annonario nel 2005 scopre una vocazione in più. Di notte, l’effetto scenico del colonnato disposto ad anfiteatro e la perfetta acustica di cui la struttura di- tutta la mappa della città racconta l’antica vocazione mercantile della città, con le vie tutte perpendicolari al fiume Misa, i Portici che in realtà sono le logge degli antichi mercanti di Venezia che tramite Senigallia commerciavano con la Grecia, e ancora la vecchia Fiera Franca, e il porto che arrivava al Foro Annonario, con i pescatori che sbarcavano il pesce e le mogli pronte a venderlo sui banconi in pietra. Questa antica vocazione commerciale è molto pittoresca e piace anche ai turisti”. E dopo il taglio del nastro di domenica scorsa, con tanto di spettacolo di I Il paniere dei sapori Senigallia non è solo mare e cultura, ma anche un insieme di sapori e profumi che rispecchiano l’antica tradizione culinaria marchigiana. Piatti genuini, semplici, che si sposano con l’alta qualità del pesce azzurro e l’armonia del verdicchio. Rinomato è il brodetto, da non perdere i tradizionali vincisgrassi, i gustosi cannelloni, la saporita porchetta e tanti altre specialità marchigiane. Vincisgrassi Di questo piatto, ricorrente e tipico della tradizionale cucina delle Marche, si è molto parlato nell’intento di scoprirne le vere origini. Secondo l’ipotesi più antica, il termine deriva da Windisch Graetz (o Gratz), nome di un generale austriaco di stanza ad Ancona con le sue truppe napoleoniche. Il suo cuoco personale, non si sa bene se anconetano, gli dedica questa ricetta da lui ideata: una ministra asciutta, appetitosa, la cui fama si estende ben presto. Vari scrittori sono però concordi nel sostenere che in un manuale gastronomico del 1784 è riportata la ricetta di una salsa per princisgras. Di fatto, comunque, dagli inizi del 1800 in poi, i vincisgrassi trovano sempre migliore accoglienza non solo a tavola ma anche nelle colazioni all’aperto per il loro particolare vantaggio di mantenersi per qualche giorno senza che il sapore si alteri. 10 luglio 2005 18 19 mongolfiere e banda cittadina, la vita “commerciale” cittadina riprenderà con diverse novità. “Le bancarelle ortofrutticole saranno disposte d’estate lungo i due emicicli e d’inverno sotto il colonnato per lasciare libera la piazza mentre da ottobre il mercato alimentare si terrà anche il sabato pomeriggio - annuncia l’assessore alle attività economiche Luigi Rebecchini con la disponibilità degli operatori commerciali creeremo un centro commerciale a cielo aperto che sarà l’occasione di rilancio del centro storico”.. I lavori di restauro della pavimentazione, che arrivano dopo quelli dei due emicicli, del costo di 658 mila euro, sono iniziati lo scorso febbraio ed hanno sostituito l’asfalto con un selciato con fossili ben visibili. “Sono molto soddisfatto per come si sono conclusi i lavori - afferma l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Mangialardi - la pavimentazione in selciato, l’eliminazione dei 10 luglio 2005 salti di quota e l’impianto di illuminazione particolarmente curato fanno di questa una piazza unica, dotata di una straordinaria configurazione di arena per spettacoli, concerti e eventi. Un lavoro sopraffine reso possibile dalla collaborazione dei progettisti, della Soprintendenza, dei tecnici comunali, dei commercianti e della ditta che vanno ringraziati”. Con la riapertura del Foro entra in vigore un nuovo piano della mobilità proposto dall’assessore Simone Ceresoni e approvato dalla Giunta. Piazza Manni, per 40 posti auto, sarà destinata alla sosta con disco orario di 60 minuti. Torna ad essere invece interamente pedonalizzata l’area degli ex macelli così come la stessa piazza del Foro Annonario. Resta infine confermata la pista ciclabile sul lato del fiume Misa. E un altro tassello di città torna a vivere nella sua dimensione più bella. LM dalla città di Senigallia Una donna di 74 anni ha sventato una truffa riferendo poi l'accaduto alla polizia. L’anziana era in bicicletta lungo la pista ciclabile che costeggia il fiume Misa quando è stata avvicinata e fatta fermare da un giovane a piedi, insospettabile. Il ragazzo aveva in mano un pacchetto e ha spiegato all’anziana che doveva consegnare una telecamera al figlio. La donna chiaramente non ne sapeva nulla e ha chiesto delucidazioni. Il truffatore le ha così riferito che dal figlio, del quale non ha mai però fatto il nome, aveva già ricevuto un anticipo di 700 euro e che lei doveva come da accordi consegnargli altri soldi. L’anziana non si è fatta abbindolare e ha detto al ragazzo di seguir 26 giugno - 3 luglio Succede a Senigallia Sabato 2 luglio in fretta si è sparsa la terribile notizia della morte di Paolo Mandolini, molto conosciuto nella nostra città. Ha perso la vita un incidente stradale sull’autostrada A14, in provincia di Bari. Con lui c’era la moglie e due amici. La comitiva stava rientrando da un periodo di vacanza insieme in Calabria. La sua morte ha lasciato smarriti moltissimi ambienti cittadini, in particolare il mondo politico e quello dell’associazionismo, in cui da sempre era stato impegnato e aveva sempre offerto la propria disponibilità. Una persona ricordata da tutti in maniera positiva, fin da quando era impiegato alla Banca delle Marche. Appassionato della buona tavola e della caccia, Paolo Mandolini aveva sempre coltivato un altro suo interesse: quello di conoscere l’Italia, insieme alla famiglia, per la quale aveva una preoccupazione costante. Dei suoi figli Paolo Mandolini andava particolarmente fiero ed orgoglioso, pur nella modestia che gli derivava dalla sua profonda fede cattolica. Uno spirito aperto, che gli aveva permesso anche di affrontare la malattia che lo tormentava da anni e di non rinunciare a tutto ciò che considerava importante per la propria esistenza: la famiglia, gli amici, la curiosità, il piacere dello stare insieme. Tutti gli amici dicono che era una persona disponibilissima. Non c’era proposta d’impegno che non lo stimolasse spingendolo a dare quanto di meglio gli suggeriva l’esperienza, la fantasia, il desiderio di fare qualcosa. Il nostro settimanale si fa interprete di quanti lo hanno conosciuto ed amato per stringersi attorno ai due figli, Raffaele operatore della cooperativa Il Germoglio e animatore del gruppo di clown “Ciofega” che porta i propri spettacoli all’interno degli ospedali, e Alessandro, esperto d’informatica in un’azienda locale. Dill’ al monc’ in piazza S iamo stati indotti a ritornare sull’argomento delle bollette del metano da diversi nostri lettori, che non riescono a riprendersi dalla batosta ricevuta dagli ultimi pagamenti. Da come ci hanno detto, nel mese di dicembre 2004 hanno ricevuto bollette impossibili da pagare. Alcuni hanno chiesto la rateazione, che hanno ottenuta con l’aggiunta degli interessi. Però, quest’anno, questi dalla città di Senigallia hanno dovuto pagare le rate del vecchio, più le bollette (sempre molto alte) di quest’anno e, pertanto, le due annate insieme, da febbraio 2005 al 20 giugno 2005, hanno raggiunto quote da 3500 a 4000 euro circa, o forse di più, ma questo non lo sappiamo. Molti dicono che quando il servizio era autogestito dal Comune non era mai stato necessario lamentarsi. Ora, invece, per i malati, i pensionati e i lavoratori (che non percepisco10 luglio 2005 Summer Jamborée perno dell'animazione estiva Pubblichiamo domanda e risposta sulle manifestazioni per vivacizzare la stagione estiva. Domanda di Barbara. Il Summer Jamborée, un po' sopravvalutato, rappresenta ormai l'unica ancora di salvezza delle nostre manifestazioni estive. Dobbiamo accontentarci delle notti colorate che a prima vista non sembrano eventi propriamente eccezionali o ci sarà qualche sorpresa? Notizie dalla città A denti stretti La ripresa su Radio Duomo inBlu dell'intervista radiofonica al Sindaco Luana Angeloni è l’occasione per una riflessione sugli appunatamenti di rilievo che animano l'estate della città. la a casa dove c’era il figlio così da saldare il conto. Il giovane ha fatto finta di seguire la donna ma dopo qualche metro si è dileguato a bordo di un’auto grigia. Non sono poche le segnalazioni del genere che quasi giornalmente giungono alle forze dell’ordine. A San Benedetto del Tronto la polizia ha fermato un truffatore che potrebbe aver colpito a Senigallia qualche mese fa spillando ben 10 mila euro ad un anziano. Questi era stato fermato sotto i Portici Ercolani da un sedicente informatore scientifico che cercava un fantomatico medico al quale doveva consegnare una cospicua somma di denaro. Con un abile raggiro il truffatore si è fatto consegnare ben 10 mila euro e con una scusa ha fatto allontanare l’anziano fuggendo via. a cura di Giuseppe Nicoli no stipendi paperonici) si presenta il dilemma: “Il prossimo inverno, cosa fare? Riscaldare l’appartamento o mangiare”? Tanti auguri a chi si chiama: Filomena (5 luglio); Romolo (6 luglio); Edda, Gioconda (7 luglio); Adriano/a (8 luglio); Vittoria, Floriana (9 luglio); Seconda (10 luglio). 20 21 Risposta del Sindaco. Le sorprese a questo punto non ci saranno perché il calendario delle manifestazioni estive è già in circolazione da diversi giorni e contiene tutto ciò che è stato programmato per rendere l'estate senigalliese divertente, per rendere la nostra città il più possibile attrattiva anche di turisti o di ospiti provenienti dalle città vicine. Io credo che sia un bel programma di manifestazioni. Certamente il fatto che ci siano state le elezioni e, quindi, ci sia stato un periodo di interruzione dell'attività amministrativa ha un po' tardato anche la definizione del programma e la sua pubblicizzazione. Però a questo punto mi sento di dire che è un programma ricco ed è un programma interessante. Io mi auguro che così lo possano vivere i nostri cittadini e i nostri ospiti. Il Summer Jamboree è una manifestazione assolutamente di prestigio, che si è affermata sia a livello nazionale che a livello internazionale. Quindi per noi è un investimento che sta dando i suoi frutti e continueremo a sostenere questa manifestazione che è molto importante dal punto di vista della proposta culturale, di spettacolo, ma dei flussi che richiama su Seni- Portici Ercolani. gallia. Per la settimana del Jamboree non c'è un posto libero né negli alberghi né nei campeggi e noi, che dobbiamo sostenere il nostro turismo, chiaramente possiamo dire che in questo caso abbiamo colto nel segno con questa manifestazione. Quindi agli organizzatori, agli ideatori di questa manifestazione va sicuramente il nostro grazie. Tra l'altro, abbiamo visto quanto è stata apprezzata da parte di un grande del nostro spettacolo: Renzo Arbore, che nella sua trasmissione ha ospitato sempre nostre delegazioni e ha promozionato la nostra manifestazione perché ci vede qualità e quindi questo è un punto fisso; però il nostro programma è molto ricco di iniziative di vario genere perché noi dobbiamo intercettare un pubblico vasto, intergenerazionale e quindi giovani e meno giovani, chi cerca mostre, chi cerca intrattenimenti leggeri, chi cerca manifestazioni culturali e credo che ci sia un po' di tutto, con anche delle punte 10 luglio 2005 di "eccellenza" che non vanno sottovalutate. La settimana scorsa si è tenuta la festa della musica, festa europea, ed è stata sicuramente la prima manifestazione d'estate che ha avuto un buon successo. La città era piena: tanti gruppi, tanta gente, divertimento… e questo spirito di festa ma in un clima giusto. Via, via, con le notti tinte che vengono richiamate, noi avremo degli spettacoli, avremo uno spettacolo di punta, prima a livello nazionale: "La notte della tarantola" il 14 luglio, con degli artisti che si esibiscono in prima nazionale a Senigallia; quindi io penso che il programma sia di rilievo. Per concludere, a settembre inoltrato, con Pane nostrum che è una manifestazione di altro genere che promoziona il nostro territorio e le sue vocazioni produttive incentrandole sul pane. Sono abbastanza soddisfatta; devo dire, senza eccedere in autoconsiderazione, che è un programma che si fa rispettare! dalla città di Senigallia Apertura estiva di interessanti spazi culturali Musei in città D al primo luglio apertura estiva per il Circuito Museale di Senigallia. In città si dispiega un affascinante percorso tra i musei del circuito (Ingresso Gratuito) ed iniziative culturali. L’Area archeologica e Museo “La Fenice” ed il Palazzo del Duca effettueranno questi orari di apertura 17-20 e 21-24. Particolarmente interessante la possibilità per cittadini e turisti di visitare l’Area archeologica e Museo “La Fenice” i cui reperti antichi riaffiorarono nel 1990 durante la costruzione del nuovo teatro. Una domus con ampi resti di pavimentazione a mosaico e un quadrivio di strade che recano intatti i segni delle ruote dei carri, piccole fontane e alcune tombe, tanto che il progetto originario del teatro subì modifiche sostanziali. Il museo, che oggi affianca le strutture presenti, racconta la storia antica della città di Senigallia e del territorio, scende nella realtà di uno scavo urbano e si adatta ad uno spazio non costruito, ma ottenuto in negativo, con una sottrazione di terra nel tessuto vivo della città. Alle strutture presenti si affiancano i numerosi reperti posti nelle vetrine e un ricco apparato esplicativo con ricostruzioni del paesaggio urbano ed extraurbano. Il Museo di Storia della Mezzadria resterà aperto dalle 8,30 alle 12,00 e rimarrà chiuso il lunedì. Il museo è ospitato all’interno di parte del Convento di Santa Maria delle Grazie. Vi sono conservati oggetti, arnesi, strumenti tipici dell’organizzazione produttiva mezzadrile che, nelle Marche, perpetua sostanzialmente i propri modi di produzione per quasi sette secoli, incentrati sui prodotti essenziali: il grano, l’uva e in minor misura, l’olio. Gli orari del Museo d’Arte moderna e dell’Informazione, uno dei principali centri italiani di documentazione dell’arte contemporanea, saranno invece 8,30-12,30 e 15,45-18,30, rimarrà chiuso il lunedì, il sabato pomeriggio e festivi. Orario continuato per la Rocca Roveresca che sarà aperta dalle 8,30 alle 19,30. Simbolo della città roveresca, la Rocca di Senigallia, voluta da dalla città di Senigallia Giovanni Della Rovere Signore della città dal 1474 al 1501, venne realizzata dai migliori architetti del tempo. Il Museo Pio IX effettuerà questi orari 9,00-12,00 e 17,00-19,00, chiuso i festivi. Il museo ha sede nel Palazzo Mastai Ferretti appartenuto alla famiglia fin dal 1557 e dove ha avuto i natali Giovanni Maria Ferretti, divenuto Papa nel 1846, con il nome di Pio IX. La Pinacoteca diocesana di Arte Sacra il mercoledì e la domenica sarà aperta dalle 21,00 alle 24,00, il sabato dalle 16,30 alle 19,30. La Pinacoteca Diocesana d’Arte Sacra è ospitata nel piano nobile del Palazzo Vescovile, adiacente il Duomo, sulla più vasta e importante piazza dell’ampliazione settecentesca. Una fitta serie di iniziative culturali sono previste inoltre a Palazzo del Duca (sorto a metà del secolo XVI) già a partire dal 6 luglio fino al 10 con le mostre: “Rassegna d’Arte orafa” e “La Donna nella moda tra le due guerre”. Ispirata ai temi della “Penultima moda” di Alfredo Panzini la mostra presenta una rassegna di manifesti, riviste, oggetti di vita quotidiana che ricostruiscono la sensibilità e il modo di vivere della donna attraverso la cultura di un’epoca. Mostra a cura dell’Associazione “Sena Nova”. Alessandro Piccinini Simone Sardella nuovo commissario Nuovo vertice alla Croce Rossa I l giovane avvocato senigalliese Simeone Sardella è il nuovo commissario del Comitato locale della Croce Rossa Italiana. La nomina è stata firmata dal commissario nazionale della C.R.I. Maurizio Scelli. Sardella succede al Cavaliere Luciano Di Marcelli, che si è dimesso per impegni personali. Trentadue anni, una militanza in Croce Rossa di tredici anni e un passato come maresciallo della Guardia di Finanza, Simeone Sardella assume la guida della locale C.R.I. per gestire l?ente in un momento di delicata transizione. La C.R.I. di Senigallia, impegnata in vari campi, dall?emergenza sanitaria 118 al trasporto infermi, dalla protezione civile al pronto farmaco, si appresta infatti ad affrontare, a seguito dell?approvazione del nuovo Statuto nazionale, la fase elettorale che la porterà, entro il mese di settembre, all?elezione del consiglio direttivo e del nuovo Presidente. “Undici dipendenti, oltre 200 tra medici, infermieri e volontari delle varie componenti, 9.738 servizi effettuati, 15.029 pazienti trasportati, 299.364 chilometri percorsi nel 2004: questi soltanto alcuni dei numeri del Comitato locale della Croce Rossa Italiana, da 50 anni al servizio dei cittadini senigalliesi” si legge in una nota del locale sottocomitato. U n nuovo spazio gratuitamente a disposizione per chi vuole svolgere attività culturali. È questa la notizia divulgata dal Servizio Turismo e Cultura del Comune di Mondolfo e relativa agli incantevoli luoghi del Bastione di S.Anna con l’annesso ‘Giardino Martiniano’ all’interno del Castello di Mondolfo. “Si tratta – ha precisato il dott. Armando Tonelli, dirigente del Servizio – degli spazi appena restaurati e recuperati posti nelle vicinanze del Municipio, all’interno della magnifica area fortificata del Bastione di S.Anna”. Il complesso, nato nel 1500 quale adeguamento del circuito difensivo del Castello di Mondolfo all’avvento delle armi da sparo, divenne col tempo il giardino-orto delle Monache del Monastero di S.Anna che, appunto, hanno poi lascito il loro nome al sito. “Precisamente il Comune A Mondolfo torna a vivere il “Bastione di Sant’Anna” Il “bastione” della cultura mette gratuitamente a disposizione sia gli spazi coperti della antica ‘limonaia’, un’ampia serra in muratura scandita da suggestive arcate, che il magnifico ‘giardino all’italiana’ poso nell’area scoperta, il “Giardino Martiniano” appunto”. L’iniziativa è rivolta sia ai singoli che alle associazioni le quali, senza fine di lucro, potranno utilizzare il bastione per lo svolgimento di progetti culturali. “Si tratta di poter svolgere all’interno del Bastione sia mostre personali che collettive, così come esposizioni di prodotti artigianali ed altri appuntamenti culturali. Il Comune mette gratuitamente a disposizione lo spazio appena restaurato con grande attenzione e l’illuminazione, lasciando tutti gli altri aspetti organizzativi ai soggetti richiedenti, ovviamente nel rispetto della peculiarità del luogo e dei regolamenti comunali vigenti”. Una opportunità certo non secondaria, stante anche la numerosa presenza di artisti nel territorio. “Il recupero del Bastione di S.Anna con il singolare “Giardino Martiniano” arricchisce indubbiamente – ha proseguito il dott. Tonelli – la potenzialità turistica e culturale del nostro territorio. Così ora potremo giovarci di questo luogo, il quale alterna (specie per l’estate) l’incontestabile pregio di poter avere simultaneamente tanto spazi coperti che scoperti. Poi, e ciò non è secondario, è proprio a due passi dalla Piazza del Municipio, pertanto facilmente raggiungibile ed individuabile, anche per la cartellonistica presente in loco”. L’avviso, presente sulla home page del sito del Comune di Mondolfo – www.comune. mondolfo.pu.it - spiega dettagliatamente che cosa debba essere realizzato. “Senza volerci soffermare e rinviando all’avviso – ha spiegato Tonelli – è necessario inviare una istanza al Servizio Turismo e Cultura del Comune di Mondolfo, indicando le generalità del richiedente, l’attività culturale che si intende svolgere ed il periodo. Le domande pervenute saranno tutte attentamente valutate”. Il Bastione di S.Anna, i cui restauri erano stati curati dal Servizio Ambiente del Comune di Mondolfo, è stato inaugurato dal Dr. Darco Pellos, vice prefetto e Commissario per la provvisoria amministrazione del Comune alla fine di maggio scorso. “Abbiamo già ricevuto alcune richieste per l’utilizzo del Bastione – ha concluso il Dott. Tonelli – e siamo certi che chiunque abbia a vedere i luoghi ne rimarrà positivamente colpito per la magia e bellezza che promanano”. Per informazioni, è possibile contattate l’Ufficio Turismo del Comune di Mondolfo: tel. 0721.939252; fax: 0721.959455; turismo @comune. mondolfo.pu.it. Alessandro Berluti Castelleone di Suasa: lavori nel Foro romano La città dalle tante sorprese L’ annuale campagna di scavo alla città di Suasa e’ iniziata da pochi giorni. È questo uno degli impegni principe del Consorzio Città Romana di Suasa, che ha permesso in questi anni di riportare alla luce lo splendore di questa città situata nella media valle del Cesano. Ad oggi, le ricerche e le regolari campagne di esplorazioni annuali del Dipartimento Archeologia dell’Università di Bologna in accordo con la Soprintendenza Archeologica per le Marche, hanno permesso di riportare in luce diversi complessi edilizi, come la Domus dei Coiedii e il Foro della città. Grazie al contributo 10 luglio 2005 22 23 della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, presto questo imponente complesso potrà presto essere valorizzato per essere immediatamente fruibile non solo agli addetti del mestiere ma soprattutto dai turisti. Il foro era il centro vitale della città, la piazza centrale delimitata dalle botteghe dove si svolgeva la vita commerciale e politica. Il progetto di valorizzazione si sviluppa in piu’ fasi e quella che sta per terminare, è la seconda e prevede tra l’altro, un sistema di percorsi colorati in modo da individuare le diverse funzioni ed i diversi spazi come i laboratori o i portici che si affacciavano sulla piazza. 10 luglio 2005 La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha ritenuto importante partecipare a questo progetto di valorizzazione di un patrimonio che è di tutta la comunità marchigiana. Domenico Guerra, presidente del Consorzio Città Romana di Suasa, nel ringraziare il presidente della Fondazione Dott. Federico Tardioli, sottolinea come “la Fondazione sia istituzione profondamente radicata nel territorio, sensibile e sempre presente nella crescita culturale e artistica della nostra provincia che, è bene ricordarlo, non significa solo prestigio ma anche risorsa economica”. dai Comuni della diocesi Un seminario sul turismo marchigiano A Ripe è in distribuzione del materiale informativo per diminuire gli sprechi Gioco d’indagine al museo, iniziativa didattica per aspiranti investigatori Rilancio Marche Acqua lasciata ... è persa Pantera rosa... al museo U na riflessione sul turismo marchigiano, per rilanciare il settore con proposte condivise dagli enti locali, dagli operatori e dalle associazioni di categoria. Con questa finalità la Regione ha chiamato il mondo economico, produttivo e istituzionale marchigiano a discutere e confrontarsi sulle scelte da operare nel corso della legislatura, nella suggestiva cornice dell’eremo dell’Abbadia di Fiastra (Tolentino). Davanti a una sala gremitissima, l’assessore Luciano Agostini, ha aperto i lavori con un’analisi sulle criticità del turismo regionale. Istituzioni e territorio, ha esordito, “temono che si stia arrestando il processo di crescita dell’ultimo decennio”. Una sensazione che occorre contrastare con politiche mirate e sinergie tra gli enti. Agostini ha parlato di un “eccessivo frazionamento” di competenze amministrative e di organizzazione turistica sul territorio, sollecitando un maggiore coordinamento tra le istituzioni e gli operatori. “Occorre finalizzare bene la spesa, evitando sovrapposizioni di ruoli. Alla Regione compete la programmazione, da concretizzare con azioni mirate e un’organizzazione flessibile. Non bastano le sole politiche di promozione; occorre potenziare anche quelle dell’accoglienza, per sostenere le imprese e dare concretezza alla destagionalizzazione del settore”. Agostini ritiene che sia la Provincia l’ambito ottimale di riferimento territoriale: “La Regione ha decentrato molte competenze, individuando, però, a volte, ambiti diversi per i differenti comparti delegati. Questo non ci ha aiutato a fare sistema”. Occorre, allora, “ridefinire gli ambiti o individuare efficaci strumenti di raccordo, tenendo presente che l’integrazione territoriale è una prerogativa forte delle Province”. I Sistemi turistici locali, ha ricordato Agostini, “hanno svolto un ruolo importante e prezioso, ma devono, in questa fase, riconsiderare la propria funzione, troppo orientata alla promozione, spesso svolta anche da altri enti. Devono, invece, divenire strutture snelle, leggere, più orientate alle po- dai Comuni della diocesi litiche di integrazione che contribuiscono a fare sistema e a creare un’identità”. Secondo Agostini, poi, va valorizzato il ruolo dei Comuni, “soggetti prioritari e protagonisti, fortemente integrati col territorio, che possono svolgere funzioni burocratiche regionali, in stretta sussidiarietà con la Regione”. L’assessore ha poi auspicato una nuova legislazione regionale di settore, definendo “il testo unico una necessità da concretizzare: non un assemblaggio di leggi, ma una armonizzazione di contenuti e di risorse disponibili”. Altra questione affrontata da Agostini è stata quella dell’Aptr: “Le Marche devono avere un soggetto, una società, un’agenzia che faccia promozione. Si è discusso molto della creazione di una società per l’internazionalizzazione. Per concretizzarla, però, occorre che tutti gli enti coinvolti si mettano in discussione e si fondino in un unico organismo. Se questo non accadrà, sarà utile ridefinire il ruolo dell’Aptr, conferendole funzioni e prerogative nuove”. Altri temi toccati da Agostini sono stati quelli del credito (“Il turismo ha bisogno di forti investimenti, gli istituti devono attivare azioni finanziarie consone alle esigenze del territorio”) e dell’accoglienza: “Negli ultimi dieci anni, pubblico e privato, hanno investito oltre 150 milioni di euro nelle strutture agrituristiche. Bisogna continuare a sostenere la cultura imprenditoriale e agire di più sulla costa”, che assorbe il 61% delle presenze turistiche. Secondo i dati resi noti durante il seminario, nel 2004, nelle Marche, gli arrivi sono cresciuti dell’1,1%, mentre le presenze sono diminuite del 2,7%. Gli italiani hanno animato l’87% dei flussi, gli stranieri il restante 13%. La permanenza media dei turisti è risultata di 7 giornate: il 65% trascorse nell’extra alberghiero e il 35% nell’alberghiero. Il fatturato globale ha raggiunto 1.723 milioni di euro (296 in valuta estera). Un 2004 non positivo, per l’Italia, con un calo di turisti del 4-5%. Un 2005 che si prospetta migliore (più 34%), anche se il turismo balneare soffrirà ancora. 10 luglio 2005 R esterà a disposizione di chiunque lo desideri, e potrà essere ritirato tutti i giorni presso l’Ufficio turistico di via Castello o presso l’Ufficio ambiente del Comune, il materiale promozionale e didattico distribuito in occasione di “Acqua lasciata è persa …ed altro”, la manifestazione che l’amministrazione comunale di Ripe, l’Assessorato Provinciale all’Ambiente, la Multiservizi e l’Agenda Locale Peterpan avevano allestito nei giorni scorsi nell’area verde di via Galilei a Passo Ripe. L’assessore all’ambiente del comune Giampaolo Sebastianelli nel tracciare un consuntivo dell’iniziativa, volta ad incentivare l’utilizzo razionale dell’acqua ed a promuovere una serie di azioni positive anche su altri fronti legati alla tutela dell’ecosistema (quale per esempio quello delle raccolte differenziate), puntualizza che l’opera di sensibilizzazione proseguirà, ora, ad ampio raggio: “Non possiamo che stilare un bilancio gratificante dell’iniziativa dichiara -, soprattutto per l’alto afflusso di cittadini, in particolare di giovani e giovanissimi, che si sono dati appuntamento nell’area verde di via Galilei. Stimiamo in 5600 le presenze di quella giornata, alla quale hanno presenziato tra gli altri, col sindaco Sandrino Grossi e gli amministratori del comune, il presidente del CIR 33 “Vallesina-Misa” dottor Simone Cecchettini col direttore dottoressa Filonzi, il dirigente del competente servizio dell’amministrazione provinciale dottor Massimo Sbriscia e il dirigente dell’Istituto comprensivo professor Rachetta. Notevole interesse hanno suscitato sia gli stand in cui è stato delineato nel dettaglio il funzionamento del servizio idrico, sia quello nel quale è stata illustrata, con disegni tridimensionali, la conformazione della nuova piattaforma ambientale che il comune realizzerà con la Provincia di Ancona in via Marco Polo. Debbo anche rimarcare come l’iniziativa abbia fatto registrare il felice supporto organizzativo di altre realtà organizzate, e si sia avvalsa del lodevole servizio dei lavoratori socialmente utili del comune di Ripe. Anche sulla scorta dei risultati di “Acqua lasciata è persa …ed altro” abbiamo pensato - conclude l’assessore - di incrementare l’attività informativa mettendo a disposizione del pubblico il materiale utilizzato in quella giornata: perché chi non ha potuto prendervi parte abbia adesso l’opportunità di consultarlo e fare tesoro delle indicazioni che potrà ricavarne”. Raoul Mancinelli 24 'L a pantera rosa al museo' sarà l'iniziativa didattica per aspiranti investigatori che l'Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona propone a luglio ed agosto. Sedici appuntamenti per bambini ed adolescenti che vogliano metter alla prova le proprie capacità d'indagine ed intuitive calandosi nel ruolo della pantera rosa. In base ad indizi, prove ed indovinelli saranno chiamati a sciogliere e svelare il caso misterioso all'interno di otto istituzioni museali. Ma solo chi avrà sviluppato un fiuto raffinato, proprio del miglior investigatore, riuscirà nell'impresa, che di volta in volta cambierà scenario. In campagna o a palazzo, musicista, artista o partigiana, in cantina, in viaggio o nel monastero, ogni sabato di luglio e di agosto la pantera rosa si muoverà in abiti o in contesti diversi, che renderanno più intrigante la soluzione di ogni giallo. L'iniziativa ludico-didattica prenderà il via sabato 9 luglio (con inizio sempre alle ore 21) a Morro d'Alba (Museo Utensilia) e a Castelplanio (Civica Raccolta d'Arte, Storia e Cultura), per proseguire il 16 a Maiolati Spontini ( Museo Gaspare Spontini) e a Staffolo ( Museo dell'Arte del Vino), il 23 a Cupramon- tana ( Museo Internazionale delle Etichette del Vino) e Serra San Quirico (Cartoteca Storica delle Marche), il 30 a Serra dè Conti ( Museo delle Arti Monastiche) e a Falconara Marittima (Museo della Resistenza). Per iscriversi al gioco d'indagine, che prevede altrettanti appuntamenti ad agosto, gl'interessati dovranno prenotarsi chiamando il numero 071.7107612 ogni giorno dalle ore 16 alle 19 ed il sabato anche dalle 21 alle 23; la partecipazione avrà un costo di 5 per ogni giovane investigatore e 1,50 per ogni altro componente della famiglia. Leonardo Pasqualini A Passo Ripe e Monterado sono arrivati alcumi bambini bielorussi Vacanze accoglienti S ono arrivati a Passo Ripe i dieci bambini provenienti dall'area di Cernobyl ospitati dalla comunità locale, per iniziativa di un nucleo di volontari coordinati dalla parrocchia. Attorno ai dieci piccoli bielorussi (cinque maschi e cinque femmine, tutti ospiti di un istituto di Soligorsk, nella repubblica ex-sovietica) si è attivata una autentica gara di solidarietà. Da tre anni a questa parte, Passo Ripe è al centro di questa esemplare scelta di accoglienza nei confronti di comitive di piccoli bielorussi, che giungono in Italia per il fattivo ed autorevole tramite della associazione Arca. Quest'anno l'esperienza si inquadra anche nel programma di manifestazioni stilato in vista della celebrazione, nei prossimi mesi, del giubileo sacerdotale del parroco don Osvaldo Antonietti. Era stato proprio don Osvaldo a raccomandare ai suoi parrocchiani di fare, per l'occasione, non tanto cose straordinarie, quanto piuttosto "cose ordinarie in modo straordinario". E la solidarietà di Passo Ripe si esplica ora, per un intero mese, appunto in modo straordinario per rendere piacevole il soggiorno marchigiano dei dieci bimbani e due interpreti che alloggiano nell'edificio scolastico messo a disposizione dalla amministrazione comunale di Ripe. Sempre il comune di Ripe assicurerà poi ai piccoli bielorussi la partecipazione alle colonie estive nel Centro Elioterapico del Cogesco sito sul Lungomare Da Vinci di Senigallia, dove i bimbi verranno trasportati ogni giorno in pulmann, unitamente al gruppo dei ragazzi ripesi. A tutto il resto penseranno i volontari di Passo Ripe, che già da più settimane sono mobilitati. Raoul Mancinelli A nche Monterado ha accolto un gruppo di bambini bielorussi provenienti dall’area interessata dalla tragedia di Cernobyl. La comitiva, formata da dieci bimbi e da tre accompagnatori, resterà a Monterado sino al 30 luglio, alloggiata nella scuola materna di Ponte Rio, messa a disposizione dalla amministrazione comunale. Anche nel caso di Monterado la solidarietà è partita dalla scelta di un gruppo di famiglie alle quali sia il comune che la parrocchia assicurano supporto, ma che ha trovato solidarietà soprattutto coinvolgendo numerosi volontari. Da sottolineare anche l’intervento di un gruppo di sponsor che contribuiranno a finanziare l’iniziativa. A coordinare il lavoro dei volontari, Francesca Angeloni ed un nucleo di animatori per rendere gradevole il soggiorno dei piccoli bielorussi. Diversamente da quanto era successo nelle scorse estati, quest’anno i monteradesi hanno espressamente richiesto che i piccoli ospiti provenissero non da centri urbani come Minsk, capitale della Bielorussia, bensì dai villaggi più poveri RM 25 10 luglio 2005 dai Comuni della diocesi Un catalogo sulle opere d’arte di provenienza marchigiana Nuove scoperte a Corinaldo Aggiornamenti dalla Vigor Senigallia Marche disperse Archeologia Giocatori: chi va e chi resta N capolavori nel mondo romana R icostruire la mappa del patrimonio artistico e culturale che una lunga serie di spoliazioni, donazioni e alienazioni ha sottratto ai luoghi d’origine. E quanto si proponeva il progetto Le Marche disperse - inedito in Italia che trova la sua realizzazione nel quarto volume della collana editoriale dallo stesso titolo presentato Sabato 2 luglio presso Palazzo Ferretti, sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche. “Una pubblicazione”- sottolinea il presidente Gian Mario Spacca nella presentazione del volume, ”che segna una tappa importante nel processo di riappropriazione di un’identità culturale che il tempo e gli eventi hanno frammentato e disperso, ma che la storia e gli studi hanno saputo ricostruire con pazienza e tenacia”. Con il sottotitolo “Repertorio di opere d’arte dalle Marche al mondo”, la pubblicazione della Regione Marche è stata presentata dal direttore regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche – Ministero Beni e Attività culturali, Mario Lolli Ghetti; a seguire gli interventi dell’assessore alla Cultura della Regione Marche, Giampiero I Solari e della consulente alla Cultura della Presidenza della Regione Marche, Maria Luisa Polichetti. Curato da Costanza Costanzi, storica dell’arte presso il Servizio regionale Cultura, e stampato nell’elegante veste della “Silvana editoriale”, il volume contiene gli esiti di due anni di ricerche attraverso una vasta documentazione e il contributo di una ventina di studiosi: 448 schede descrittive di 500 opere, 756 immagini, saggi introduttivi che affrontano il problema della dispersione da diversi punti di vista, una bibliografia completa e indici topografici delle opere schedate. Una fitta trama di storie che ha disperso le opere di provenienza marchigiana tra cui capolavori di Raffaello, Tiziano, Piero della Francesca, Crivelli, Lorenzo Lotto e Federico Barocci in musei e collezioni di tutto il mondo: da templi dell’arte come il Louvre di Parigi, il Metropolitan di New York o la National Gallery di Londra a luoghi insospettabili, come il Bishop Museum di Honolulu o la National Gallery of Victoria di Melbourne. “Le Marche disperse” sarà presto disponibile presso le migliori librerie al prezzo di 54 euro. A lmeno 80 tombe che dovrebbero risalire al periodo imperiale, secondo secolo dopo Cristo, sono state ritrovate nel corso di lavori di scavo in un’area destinata a vaca di materiali inerti, nei pressi di Madonna del Piano.. Attualmente ne sono state scavate circa dieci. Alcune sono complete di corredo funerario consistente in lacrimatoi in vetro, anforette e lucerne in terracotta. Sono state rinvenute anche diverse monete sempre di epoca romana. Le tombe vengono catalogate e recuperate da una ditta incaricata dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche. Il ritrovamento di questi giorni è certamente uno dei più importanti della zona e aggiunge ulteriori elementi di studio a proposito di insediamenti lungo la Valle del Cesano, in particolare sull’asse costituito dall’attuale strada provinciale che da Senigallia attiva fino al territorio di Castelleone di Suasa. Un’area da sempre importante sotto il profilo della ricerca archeologica, che fino a questo momento ha avuto come riferimenti principali l’antica città romana di Suasa, nel territorio castelleonese e proprio la frazione corinaldese di Madonna del Piano. IT spigolature spigolature n occasione di un convegno letterario mi è capitato di leggere alcuni passi di antichi poeti greci che anticipavano valori cristiani. Il mio pensiero andava a uno dei Padri della Chiesa, Giustino (secondo secolo dopo Cristo, autore di due apologie del Cristianesimo indirizzate agli intellettuali e alle autorità di Roma. Morì martire). Questo pensatore affermava che tutti gli scrittori vissuti prima di Cristo possono vedere qualche verità per mezzo della “semenza del verbo” (semina Verbi) che si trova dentro la loro coscienza. Alcuni di questi passi: Solone, legislatore di Atene (sesto secolo avanti Cristo) in una sua elegia: “non durano a lungo per gli uomini i frutti della violenza, Zeu sorveglia la fine di tutto…”. Esiodo (ottavo secolo avanti Cristo) in un suo scrit- to, “Le opere e i giorni” dice: “tu ascolta la parola della Giustizia, non la violenza; ma quelli che usano violenza e compiono azioni indegne, di loro fa giustizia il figlio di Crono dalla voce possente…”. Sofocle (quinto secolo avanti Cristo) nella tragedia “Antigone” fa dire alla protagonista rivolta al re: “non credo che i tuoi decreti abbiano tanto potere da far trasgredire ad un essere umano le leggi degli dei”. Il re Creonte l’aveva condannata a morte perché aveva disubbidito al suo ordine di lasciare insepolto il cadavere del fratello. Noi sappiamo che di fronte ad una legge disumana, è più importante seguire il comando della coscienza (ricordiamo i nazisti che nella seconda guerra mondiale avevano ubbidito alle leggi disumane del loro capo). Elvio Grossi e r u t a l o g i p s pagina di cultura 10 luglio 2005 26 on si è ancora spento l’eco delle imprese compiute, in quest’ultimo periodo, dalla formazione rossoblu (anche se all’ultimo ostacolo è inciampata), che da parte della segreteria vigorina è stato diramato il seguente comunicato stampa: “Nella serata di martedì 28 giugno 2005 si è tenuta la riunione di insediamento del Nuovo Consiglio Direttivo della U.S. Vigor Senigallia – Associazione sportiva dilettantistica. Il Consiglio direttivo, che gestirà la stagione sportiva 2005-2006, eletto dall’Assemblea dei soci il 22 giugno scorso, ha provveduto a nominare al suo interno il Presidente ed il Vicepresidente, come previsto dall’articolo 18 dello Statuto, e risulta così composto: Presidente: Pier Luigi Bani; Vicepresidente :Diego D’Adderio; consiglieri: Osvaldo Giraldi, Tazio Gregorini, Renato Mandolini, Valentino Mandolini, Marco Severi. Sono stati confermati nei rispettivi incarichi: il segretario Aldo Morico, il cassiere Lucio Baioni ed il Direttore sportivo Augusto Scarpini. U.S.Vigor Senigallia a.s.d. Consenso unanime sulla riconferma del dott.Pier Luigi Bani alla presidenza, e non poteva essere diversamente constatato il comportamento tenuto dalla squadra e di tutto il comparto vigorino in questa stagione. Nuovo Vicepresidente è stato nominato l’avv.Diego D’Adderio. Tre nuovi consiglieri sono entrati in seno alla Vigor: Osvaldo Giraldi, Tazio Gregorini, Marco Severi, che affiancheranno Valentino Mandolini e Renato Mandolini, già dallo scorso anno in forza alla Società. Nella stessa riunione, il Consiglio direttivo ha riconfermato gli incarichi a: Augusto Scarpini quale Direttore sportivo, Aldo Morico quale segretario generale e Lucio Baioni in quello di responsabilità e cassa. Il Consiglio direttivo ha preso atto della partenza del tecnico Giuliani alla volta di Jesi. Pertanto, si è discusso sull’oppor27 tunità di ricercare quanto prima il suo sostituto. Di nomi ne sono stati fatti diversi, ma al momento attuale di preciso sulla carta non è stato scritto nulla. Un nome che va per la maggiore è quello di Omiccioli, ex Pergolese, ma a quanto si sa il tecnico ha chiesto e ottenuto di riflettere per un breve lasso di tempo se accettare o meno. Ora passiamo in rassegna la posizione dei giocatori vigorini: partito il tecnico Giuliani per Jesi, lo ha seguito il centrocampista Loreti. Il portiere Roberto Moroni, per impegni professionali, non ha rinnovato l’accordo accasandosi a Calcinelli; lo sostituirà il rientrato (dopo l’infortunio) Luca Angiolani. Sono stati riconfermati i giovani Traiani, Turchi, Mencarelli, Marini, Matteo Rossetti, De Paulis, Guidarelli, Argentati, Bonprezzi, Giuliani, Zandri, Memé, Giglioli, Cinotti, Bellagamba, Colasanti, Cucchi, Londini, Pesaresi, Romagnoli. Ora sono da valutare le posizioni di: Papagno e Bertozzini. Di certo ci si aspetta le riconferme di Montanari, Marchetti, Baldarelli, Pandolfi. Si parla tanto anche di una graditissima riconferma di capitan Goldoni, purtroppo quest’anno menomato da un infortunio, ma preziosissimo nel finale durante i play off. Altra gradita sorpresa potrebbe essere il ritorno alla Vigor di De Filippi, così pure del bomber Marcucci. Altri nomi si sentono nominare, in procinto di accordarsi con la Società, ma sono tutte voci senza alcun fondamento, in quanto prima si deve nominare il nuovo tecnico poi, col Direttore sportivo, si passerà alla formazione della squadra, che sarà in funzione del campionato che dovrà affrontare: quello d’Eccellenza o per un eventuale pescaggio in quello di serie D. Come si può ben capire, sempre in questo periodo, nulla è dato per il momento di scontato. Giancarlo Mazzotti 10 luglio 2005 Andrea Argentati Portiere Elisa Rosciani è la sportiva dell’anno Premiata per la stagione con la Vigor È Elisa Rosciani, capitano della Vigor femminile e che si è salvata al debutto in serie B, la vincitrice dello “Sportivo senigalliese dell’anno” edizione 2005. Una manifestazione ideata da Fabio Girolimetti e Ciro Montanari, che premia alla fine di ogni stagione il senigalliese che si è messo in evidenza nelle varie discipline sportive. Tra l’altro, il concorso è la consueta appendice della trasmissione radiofonica “Bar Sport”, che è andata in onda durante la primavera sulle frequenze di Radio Velluto. Complimenti dunque alla Rosciani, che proverà a regalarsi altre gioie con la maglia della Vigor. sport A Senigallia la presentazione del libro sul ciclista Gli aggiornamenti dal ciclismo a cura di Umberto Martinelli Marco Pantani S. Pietro gradisce e incoraggia L Un eroe tragico R iuscita la conviviale per la presentazione del libro dedicato a Marco Pantani, scritto da Pier Bergonzi, Davide Cassani e Ivan Zazzaroni. Organizzata dal Rotary Club in collaborazione con il Panathlon Club di Senigallia, ha avuto la presenza dei due presidenti Vincenzo Nardella e Norberto Zazzarini, del vice presidente della LND Nicola Saccinto, di Paolo Pizzi fiduciario del Coni e molti soci dei due club. La serata è stata introdotta dal presidente del Rotary Vincenzo Nardella. L’avv. Belli nel presentare i due ospiti Cassani e Zazzaroni, ha detto di essere rimasto colpito dal titolo Pantani – Un eroe tragico. Ha proseguito parlando della personalità di Pantani, dell’uomo e del personaggio molto complesso. Gli autori del libro, Pier Bergonzi responsabile della redazione ciclismo della “Gazzetta dello sport”. Da diciassette anni sempre presente al Giro d’Italia, al Tour de France e a tutti i campionati del mondo, ha curato il libro fotografico su Pantani, distribuito con la “Gazzetta dello Sport”, Ciao Pirata. Ha pubblicato vari libri sul ciclismo con la casa editrice SEP. Davide Cassani, romagnolo come Pantani, per quindici anni ciclista professionista, è stato tra i più vicini a Marco. Grande esperto di questo sport, commenta per la Rai le corse più importanti. Ivan Zazzaroni, giornalista sportivo, ex direttore del “Guerin Sportivo” e di “Autosprint”. Opinionista televisivo per la Rai, ha collaborato alla realizzazione dei due libri di Roberto Baggio Una porta nel cielo (Limina 2001) e Il sogno dopo (Limina 2002). Zazzaroni - nel suo intervento - ha ricordato la storia entusiasmante del campione, del picsport colo uomo con la bandana che, sfidando i terminator della bicicletta e una sfortuna accanita e testarda si è arrampicato, tappa dopo tappa, sui troni d’Italia e di Francia. Ha parlato anche della sua discesa torbida e disperata, di una discesa senza freni, fatta di umiliazioni, solitudine, eccessi, depressione e droga. Durante la presentazione del libro, Davide Cassani ha ripercorso la carriera di Marco in trenta tappe simboliche, dagli esordi alle vittorie più belle, arricchendo la cronaca con aneddoti e ricordi personali. Ha ricordato che Marco, da ragazzino, giocava al calcio: ala destra, agile e grintosa del Cesenatico. Ma Marco ha pensato che fosse maglio dedicarsi al ciclismo. Un giorno dell’estate del 1982, lo invitano a una pedalata tra Cesenatico e Savignano. Per gli amici è un allenamento. Per Marco una scorribanda con una bici sportiva e il cambio e tre velocità. Dopo la bella prova in quella gara, si presenta alla Fausto Coppi, da Nicola Amaduzzi, per iscriversi al gruppo ciclistico. Gli danno una Vicini grigio metallizzato, messa a disposizione della Federciclismo in cerca di nuovi campioni. Il suo debutto fra i professionisti avviene al Gran premio di Camaiore. Si piazza trentesimo, la gara fu vinta da Davide Cassani. Il dibattito è proseguito affrontando il capitolo del doping, che proprio nel ciclismo e proprio con Pantani è esploso tra l’opinione pubblica. Ci sono gli interventi di diversi soci del Rotary e del Panathlon, da Capetti, a Perkins, a Silvestri, a Berti, a Gambelli, a Pizzi e Bruscia. La serata si è conclusa con la consegna di omaggi a Cassani e Zazzaroni. Ilario Taus 10 luglio 2005 Ginnastica Polisportiva Cesanella ancora sul podio T redici medaglie e cinque coppe è il bottino che la Polisportiva Cesanella, rappresentante per il quarto anno consecutivo delle Marche ai campionati nazionali Uisp di ginnastica artistica, ha ottenuto alla finale di Rosignano Solvay. Imbarazzante il record di piazzamenti strappato dalla Polisportiva, che si è imposta come regina della manifestazione. Soddisfattissime le insegnanti Lucia Tanfani e Michela Carrera che hanno seguito le loro atlete per tutta la manifestazione. Sul podio Arianna Manoni, oro al suolo ed alle parallele, bronzo alla trave e campionessa nazionale assoluta, insieme a Giulia Montanari, oro al suolo, bronzo alla trave, campionessa nazionale assoluta e Vanessa Barbato, argento alla trave e quinta assoluta, Claudia Bartolucci, oro alle parallele, argento al suolo, bronzo al volteggio e quarta assoluta, Serena Gambelli bronzo alle parallele, Jessica Giorgi bronzo al suolo, Nicoletta Gresta argento alla trave, Eleonora Manoni ottava assoluta, Roberta Manoni bronzo alle parallele. Bravissime anche le piccole Elisa Argentati, Lucia Camozzi, Nicoletta Ciriachi, Sara Santelli e Ottavia Santini nonché le più grandi Chiara Martini e Linda Ludisio. 28 e casacche verdi del Marotta Macchine – Massi Team si sono fatte vedere ed apprezzare anche a Corridonia, reduci dalla bella prestazione della Trento-Bondone, con Munoz a lottare per l’oro fino all’ultimo, chiudendo con una promettente quinta posizione (considerando lo stato di forma, ampiamente da perfezionare). Nella Corsa di S.Pietro, il ventunennne Pasquale Iachini si è giocato tutto sulla ruota del recupero e del proprio rush per conquistare l’ultracenternaria gara (secondo squillo stagionale, dopo l’affermazione sui “sassi” di Monturano). Il finale della manifestazione internazionale è stato incertissimo e ha visto l’improvvisa retrocessione del lanciato ventitreenne di Nicola Peccolo, che è stato bocciato dal temibile “toboga” del centro storico, disegnato sul pavé. Negli ultimi 500 metri è così cambiato tutto per l’incertissima ed emozionante chiusura della manifestazione, firmata dall’OTM Club Corridonia. Terzo meritato posto al ventiquattrenne Davide Laugelli, protagonista assoluto, con Iachini e Peccolo dell’ultima parte del meeting. Cronaca godibilissima (testimoniata dalla Novafoto), scritta da 114 corridori élite-under 23. Ricco il montepremi: in palio il Trofeo Fioretti (official sponsor) ed i Trofei OTM, Giform, CAC, Giovanni Faggiolati. Il 12° Gran Premio Città di Corridonia si è mosso a passo turistico da Villa Fer- mani fino al cuore storico corridoniano. Ottimo il lavoro degli organizzatori (a cui ha dato una bella mano anche la ciclofilia “misena”): Mario Cartechini e Orlando Santucci, affiancati da Sìdera, Vecchioni, Passarini, Montalboddi, Nasuti, Brilloni e collaboratori. I 117 km in saliscendi sono stati affrontati con il gran caldo e ad altissima media (oltre i 42 km/h). Si è trattato del bel gioco ad eliminazione, il quale a 30 Km dalla chiusura ha eletto 16 unità (con Munoz particolarmente attivo), da cui è scaturito il trio Peccolo-Laugelli-Iachini. L’ultima salita di 3 km ha visto gli attaccanti (forti di oltre un minuto di margine) dare forma alla serie degli scatti. Quello di Peccolo lasciava il segno, in vista del triangolo rosso. Il solco di cento metri sembrava destinato ad ampliarsi. Ma le pietre della “città vecchia” improvvisamente si trasformavano in macigni che ancoravano a terra la bici di Peccolo. All’opposto, diventava leggerissima l’azione di Iachini (già rassegnato all’argento), che, informato e spronato dall’ammiraglia, operava l’esaltante e crudele sorpasso, nell’applauso generale del generoso e folto pubblico. Chavez Rubiano regolava il drappello della dozzina di segugi. Sul palco, il sindaco Alberto Emiliani (affiancato dall’assessore Sandro Ortolani) ha evidenziato lo spessore dell’ultra- BOCCE. Modesti campione D opo una settimana di gare si è conclusa quella di bocce di inizio estate, organizzata dalla Libera Associazione gioco bocce (Lab), con il patrocinio del Comune di Senigallia. La manifestazione ha avuto un grande successo sportivo ed anche tecnico, sia per la massiccia partecipazione di concorrenti, sia per l’ottima qualità di gioco espressa dagli atleti in campo. Le corsie della Lab e quelle del bocciodromo di Marzocca, hanno dato vita ad interessanti incontri tra i protagonisti, appassionando e coinvolgendo il numeroso pubblico accorso a far loro da cornice. Ottima è stata la direzione di gara affidata a Alfiero Mancini, Giorgio Ferretti, Alvaro Marzi, SCHERMA. A settembre R innovato entusiasmo hanno manifestato i dirigenti, gli atleti e i simpatizzanti della scherma locale convenuti in un noto ristorante delle colline senigalliesi per la tradizionale cena di arrivederci a conclusione della stagione agonistica, momento ricreativo e di valutazione per la stagione appena terminata e di programmazione per la prossima. Grazie alla concreta collaborazione degli sponsor: Tiberi Mario (Autotrasporti – Marina di M.Marciano) e Banca Suasa Credito Cooperativo (Marzocca), il bilancio bissa le stagioni precedenti, consolida i risultati ottenuti e invita a proseguire con l’obiettivo scrupoloso di migliorare; questo è quello che il mae29 Foto (Novafoto): Passaggio della Corsa di S.Pietro centenaria Corsa di S.Pietro, la cui memoria si perde nella storia (il vincitore veniva premiato con 15 lire nel 1896). Autorevole la presenza di Gianni Rossetti (presidente giornalisti marchigiani), che ha ritirato lo speciale premio conferito alla Rai - Sede Regionale, per il marcato impegno nella valorizzazione del territorio (con il Tg3 Itinerante in primis). Ordine d’arrivo 1.Pasquale Iachini (Italfer Sofer Cerone) km.117 in 2h.44’45”, alla media di km/h.42,610; 2.Nicola Peccolo a 7”; 3.Davide Laugelli a 25”; 4.Miguel Angel Chavez Rubiano; 5. Pierluigi Senor; 6.Micula De Matteis; 7. Rocco Capasso; 8.Gene Bates; 9. Luca Pierfelici; 10.Vincenzo Garofalo (Maltinti); 11.Carmelo Nicolosi; 12.Carmelo Pantò; 13.Saverio Crocetti; 14.Julian David Munoz; 15.Marco Marresi; 16.Edwin Adres Aramillo Carvajal; 17.Davide Torosantucci; 18.Carlo Corrà; 19.Armando Camelo; 20.Donato Cannone. così come sono stati ottimi tutti gli arbitraggi e in particolare quelli delle fasi finali affidati a Palo Anselmo, Bruno Catani, Roberto Fratini. Questa la classifica finale: primo Francesco Modesti che nella finalissima ha avuto la meglio sul pur bravo Alfiero Mancini, secondo classificato; terzi Ivo Marconi e Giancarlo Bonvini, poi di seguito in ordine: Devis Fioretti, Renzo Urbinelli, Paolo Binci, Ildebrando Michelini, Roberto Fratini, Fabrizio Guidarelli, Marcello Bettini, Ivano Pretini. Le premiazioni sono state effettuate dal presidente della Lab Giancarlo Tognetti e dalla vice Marisa Olivi che, molto soddisfatti per la riuscita della gara, hanno ringraziato concorrenti e pubblico per essere stati la forza motrice e l’essenza della manifestazione, avendo contribuito in maniera ottimale a coniugare competizione sportiva ed aggregazione sociale. stro Cecchi chiede ai suoi ragazzi ed anche alla dirigenza che si impegna fin da ora a far sì che anche per il prossimo anno non vengano a mancare le condizioni affinché ciò possa verificarsi; a proposito di questo, proprio in questi giorni si sta mettendo a punto la collaborazione con una famosa palestra senigalliese, al fine di organizzare corsi di scherma anche a Senigallia, con lo scopo di agevolare tutti quei ragazzi che fossero interessati e che trovano qualche difficoltà a raggiungere la sede di Montignano. I dirigenti del Club auspicano una maggiore concreta collaborazione anche da parte delle amministrazioni pubbliche, piuttosto latitanti negli ultimi tempi, confidando nel grande interesse mostrato dal nuovo assessore allo sport nei confronti dei cosiddetti “sport minori” con la speranza che le sue proposte possano realmente concretizzarsi. 10 luglio 2005 sport I lettori scrivono... Indirizzare a: “La voce misena” P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071/7914132 - E-mail: [email protected] A proposito di servizio pubblico La Rai che non mi piace Le vicende della comunicazione italiana, in questi ultimi giorni, sembrano coniare lo slogan “Spaghetti Western” e ci sorprendiamo sempre di più nell’assistere alle “marchette capitoline” intrise di politicanti questuanti e mammalucchi in cerca d’autore che se fosse applicato il principio della meritocrazia sarebbero destinati eternamente nella lista dei disoccupati a vita ; ma in Italia tutto è possibile: direttore generali e presidenti ci si nasce, de ché?, non se sa!, ma ci nasce! Abbiamo accolto, con preoccupazione, un’intervista una voce pulita di quell’Italia sana e che mi piace riportare: “La mancata nomina del Presidente della Rai ha ormai raggiunti livelli da barzelletta tutta italiana che viene raccontata nei salotti della comunicazione mondiale. Ad un incontro promosso dal Coordinamento con imprenditori italoamericani per favorire la conoscenza dei piccoli comuni italiani ed eventuali iniziative economiche nel campo del turismo di qualità, a margine di una riflessione sulla comunicazione come strumento di promozione locale nel mondo globale, il Portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni italiani, Virgilio Caivano, ha posto l’accento sulla vicende Rai e sulla necessità di avere un servizio pubblico di qualità e soprattutto attento alle risorse vere, ai nuovi talenti che con competenza e passione tentano di far veicolare una Italia non letta e non scritta per lungo tempo tenuta nascosta dal solito circuito della comunicazione. Vogliamo una Rai nuova ha detto con forza Virgilio Caivano, non siamo interessati ai Leone, Pionati, ai Vespa, ai Marzullo, tantomeno ai Biagi e Santoro. Quella è la Rai della clientela politica, della comunicazione intollerante e di parte. Noi vogliamo gente nuova, fresca, capace di ascoltare la voce che viene dal basso di una rinnovata passione civile e sociale. Il fatto che nei circuiti mondiali della comunicazione passiamo per la solita “italietta” ci offende e ci umilia perché ancora una volta la nostra classe politica non ha capito la portata reale del cambiamento epocale che abbiamo davanti a noi. La classe politica, ha rimarcato Virgilio Caivano, continua a ragionare secondo categorie ormai superate, letteralmente avvi- Volete far conoscere un avvenimento che riguarda la vostra realtà, la famiglia, gli amici, la comunità parrocchiale, le associazioni…? Consegnate gli annunci presso la redazione o la Curia. E possibilmente con un contributo a sostegno del giornale. tata intorno a schemi e salotti vecchi e superati. La presentazione a Cannes dei palinsesti Rai è stato un vero inno al passato, alla memoria. Del resto non poteva essere diversamente visto che a governare segmenti importanti della Rai come Rai Cinema, Rai Fiction, solo per fare degli esempi, ci sono persone che non hanno mai realizzato un capolavoro cinematografico, una sola opera importante e sono lì con il solo merito di un cognome importante o di una tessera di partito”. Il tempo della mediocrità è finito e con il mondo globale viene fuori prepotente la necessità di possedere competenza, arte, talento per affrontare e vincere la sfida universale della qualità. Per tutte queste ragioni ha concluso il Portavoce del Coordinamento dei piccoli comuni italiani, soddisfatto per il buon successo dell’iniziativa con gli amici italoamericani, chiediamo con forza ai cittadini di riappropriarsi del diritto di avere programmi di qualità e soprattutto di avere dirigenti che hanno ruoli di responsabilità per meriti acquisiti sul campo e non nei salotti o in qualche decrepita segreteria di partito. Marco Feltri Pio IX Una Mastai Ferretti al museo Pio IX nella storia N a cura di don Giuseppe Cionchi I lettori scrivono on solo mare per Senigallia. Un mistico viaggio tra curiosità e fede, potrebbe essere dipinto con queste parole l’iter che si compie tre le stanze intrise di storia che ha percorso il Beato Papa Pio IX. Il museo Pio IX è fra i più visitati della città, numerosi sono i devoti che accorrono nella casa natale del Beato e tanti i turisti desiderosi di conoscere la figura di questo Pontefice, sempre al centro delle vicende della storia e della cronaca. Tra i tanti anche una visita importante: Maria Rosaria Mastai Ferretti di Torre del Greco, discendente del Beato, è voluta ritornare nei luoghi del suo avo andando a riscoprire il museo e Senigallia. 10 luglio 2005 La pagina dei vostri annunci Pio IX, un Papa che ha spesso suscitato polemiche e critiche per le sue azioni, definito “il Papa duro” da Indro Montanelli, si vuole oggi conoscere per quella che era la sua vera personalità trascurando i ritratti stereotipati designati sul suo conto. Da qui la proposta di ripercorrere i suoi luoghi e indagare sulle varie sfaccettature dei suoi comportamenti. Per quanto riguarda il museo la costruzione dell’edificio risale alla fine del XV secolo, durante il corso degli anni ha subito alcune modifiche, tra le più importanti quella avvenuta per la ricorrenza del 7 febbraio, 1981, anniversario della morte di Pio IX. Infoline: 071/60649. 30 Monterado In ricordo di Cecilia Mantoni FESTA DEL PATRONO S. PATERNIANO Sabato 9 luglio, ore 19: Santa Messa presso la Chiesa ore 20: Cena su prenotazione – Quota 10 euro. Prenotazioni presso: Lamberto 3338958442, Angela 0717958297, Parrocchia 0717957166. Domenica 10 luglio, ore 11: Conclusione della “Festa di San Paterniano” con Santa Messa solenne presso la Chiesa parrocchiale. È deceduta nella sua abitazione di Corinaldo, in via Olmigrandi, Cecilia Mantoni, per molti anni presidente dell’Azione Cattolica, dama dell’Unitalsi, responsabile del Gruppo Missionario e Ministro ausiliario dell’Eucarestia. Ha seguito il fratello Missionario Saveriano Padre Carlo Mantoni nella sua missione in Brasile, dove si era recata per collaborare alla sua grande opera. Diversi anni fa, ha provato un dolore indicibile alla notizia della morte del giovane fratello avvenuta in Brasile. Lascia un vuoto incolmabile fra i componenti delle varie associazioni caritatevoli. La Messa è stata concelebrata nella Collegiata di San Francesco dal parroco don. Umberto Mattioli, da don Carlo Paolucci, dai padri Saveriani Nando Mencarelli, Raffaele Bartoletti, Aldo Vagni e Giovanni Montesi. Prima dell'inizio della Messa, il parroco ha letto un messaggio del Vescovo. Don Umberto, nell'omelia, ha ricordato la figura di Cecilia e l'ha definita missionaria del mondo. Toccanti le parole della rappresentante della contrada di Sant'Apollonia, del dottor Gildo Coperchio, missionario saveriano in Bangladesh (la sua lettera è stata letta dal dottor Gabriele Pagliariccio). Padre Giovanni Montesi, nel leggere l'e-mail inviata da padre Eugenio Montesi dalla Sierra Leone non ha nascosto la sua emozione. Al termine si è levato un grande applauso di saluto. Da sinistra: Fabio, Diego, Riccardo, Selene, Tamara, Mattia, Giovanni, Giada. Con il pievano, sono “gli angeli custodi” del corso di catechismo: Antonella, Rosella, il pievano e Lamberto. La festa della prima Comunione ravviva la comunità parrocchiale e imprime nuove energie per il futuro. A Monterado si è celebrata l’ultima domenica di maggio, in coincidenza con il Corpus Domini. Infatti, dopo la Messa iniziata puntualmente alle 10,30, genitori e figli, parenti, amici e fedeli sono sfilati in processione, eliminando il richiamo “obbligato” al pomeriggio. (I.T.) Estate Oratorio a Serra È da molti anni che l'oratorio idea e realizza una serie di iniziative indirizzate ai ragazzi e ragazze del luogo allo scopo di offrire loro momenti di sano ed intelligente relax. Grazie all'indispensabile apporto di volontari che dedicano parte del loro tempo libero a questa attività sociale. 10 luglio 2005 - Visita guidata alla mostra del Meeting di Rimini Costantino il Grande. La civiltà antica al bivio tra Occidente e Oriente” Rimini, Castel Sismondo, 13 marzo – 4 settembre 2005 Alle origini dell’Europa contemporanea. Così si può sintetizzare il percorso storico e culturale che il Meeting dedica all’imperatore Costantino il Grande, al suo impero e al suo tempo, attraverso una grande mostra archeologica, che espone oltre 250 capolavori d’arte. Un personaggio e un’era – il III e IV secolo della nostra era – di grande importanza: Costantino ha infatti impresso una svolta decisiva al mondo antico, rivoluzionando la politica, l’economia, la religione e la cultura. 31 Il Centro Culturale “S. Romagnoli” di Ostra organizza una visita guidata alla mostra per domenica 10 luglio alle ore 16.00. Per partecipare è necessaria la prenotazione presso il Centro Culturale 338.9346243-328.2480198-348.3315890 oppure: e-mail [email protected]. 10 luglio 2005 la pagina degli annunci