"Liceo scientifico statale Filippo Lussana"

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"Liceo scientifico statale Filippo Lussana"
"Liceo scientifico statale Filippo Lussana"
PROGRAMMAZIONE AREA RELIGIONE
ANNO SCOLASTICO 2013 – 2014
1. PROFILO GENERALE DELL’IRC
L'Insegnamento della Religione Cattolica (Irc) nel Liceo Scientifico Statale "F. Lussana " concorre a
promuovere, in sinergia con le altre discipline, il pieno sviluppo della personalità degli alunni ed un più alto
livello di conoscenze e di capacità critiche, proprie di questo grado e tipo di scuola.
L’insegnamento della religione cattolica risponde all’esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il valore
della cultura religiosa e il contributo che i principi del cristianesimo hanno offerto e continuano a offrire al
patrimonio storico del popolo italiano.
2. FINALITA’
Nel rispetto di tali indicazioni, derivanti dalla legislazione concordataria, l’Irc si colloca nel quadro delle
finalità della scuola con una proposta formativa originale e oggettivamente fondata, offerta a tutti coloro che
intendano liberamente avvalersene.
L’Irc condivide il profilo culturale ed educativo dei licei, offre un contributo specifico sia nell’area
metodologica (arricchendo le opzioni epistemologiche per l’interpretazione della realtà) sia nell’area logicoargomentativa (fornendo strumenti critici per la lettura e la valutazione del dato religioso).
Sul piano contenutistico, l’Irc si colloca nell’area linguistica e comunicativa (tenendo conto della specificità
del linguaggio religioso e della portata relazionale di qualsiasi discorso religioso), interagisce con quella
storico-umanistica (per gli effetti che storicamente la religione cattolica ha prodotto nella cultura italiana,
europea e mondiale) e si collega (per la ricerca di significati e l’attribuzione di senso) con l’area scientifica,
matematica e tecnologica.
È responsabilità dell’insegnante adattare le presenti indicazioni ai diversi indirizzi scolastici anche attraverso
la realizzazione di opportuni raccordi interdisciplinari.
2.1 L’attività didattica
Nell’azione didattica, il che cosa si propone di conoscere, non sarà isolato dal come si è arrivati a conoscerlo.
L’assunzione dei dati della ricerca viene garantita da metodi e procedimenti idonei e corretti, senza pregiudizi
o interessi che pregiudichino la possibilità per lo studente di accedere ad un sapere critico verificabile. Aiutare
lo studente a familiarizzare con gli strumenti della ricerca religiosa è la finalità primaria per non cadere nelle
forme estreme del nozionismo e dell’indottrinamento.
2.2 La lettura della realtà storico-culturale
È importante che la scuola, senza pretendere da sola di esaurire questo compito, aiuti lo studente a
interpretare la realtà storico-culturale in cui vive per rispondere sia al come delle cose che al loro perché, al
loro senso.
Appare pertinente l’investigazione dell’alunno sulla pluralità dei significati che, nella storia e nelle diverse
culture, l’uomo religioso ha assegnato a determinate realtà e problemi della condizione umana per provocare
un proficuo confronto tra i significati trovati e la propria vita.
2.3 L’educazione morale
Nella scuola l’educazione morale è responsabilità comune di tutte le discipline. Valori come la tolleranza, il
rispetto per le diversità, il senso della libertà e della norma, l’onestà intellettuale e la coerenza
comportamentale costituiscono lo sfondo educativo di ogni docente e di tutto il personale della scuola. L’Irc,
in costante dialogo con la cultura contemporanea, si impegnerà ad esplicitare la prospettiva di comprensione e
la proposta di soluzione specifica della religione cristiana cattolica.
Programmazione area religione “Liceo Lussana – Bergamo”
2.4 Il problema religioso
L’Irc ha il compito di contribuire a creare le condizioni perché una scelta possa essere fatta in modo
consapevole e libero. L’Irc, insieme alle altre discipline scolastiche, si assume il compito di favorire
nell’alunno la consapevolezza e la libertà che si acquisiscono attraverso l’informazione esauriente e
documentata, il confronto tra soluzioni analoghe, l’acquisizione dei differenti metodi di ricerca della verità
propri di ciascuna disciplina, il decondizionamento da pregiudizi ideologici o spontaneismi emotivi, la
disponibilità alla ricerca personale assidua, l’attitudine all’autoverifica.
3. COMPETENZE
Al termine del primo biennio, che coincide con la conclusione dell'obbligo di istruzione e quindi assume un
valore paradigmatico per la formazione personale e l'esercizio di una cittadinanza consapevole, lo studente
sarà in grado di:
- costruire un'identità libera e responsabile, ponendosi domande di senso nel confronto con i contenuti
del messaggio evangelico secondo la tradizione della Chiesa;
- valutare il contributo sempre attuale della tradizione ebraico-cristiana allo sviluppo della civiltà
umana, anche in dialogo con altre tradizioni culturali e religiose;
- impostare una riflessione sulla dimensione religiosa della vita umana a partire dalla conoscenza della
Bibbia e della persona di Gesù Cristo, riconoscendo il senso e il significato del linguaggio religioso
cristiano.
Al termine dell'intero percorso di studio, l’Irc metterà lo studente in condizione di:
- sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria identità nel
confronto con il messaggio cristiano, aperto all'esercizio della giustizia e della solidarietà in un
contesto multiculturale;
- cogliere la presenza e l'incidenza del cristianesimo nella storia e nella cultura per una lettura critica
del mondo contemporaneo;
- utilizzare consapevolmente le fonti autentiche della fede cristiana, interpretandone correttamente i
contenuti, secondo la tradizione della Chiesa, nel confronto aperto ai contributi di altre discipline e
tradizioni storico-culturali. I contenuti si prestano ad un approccio interdisciplinare, tengono conto
della specificità del curriculum scolastico e della situazione concreta della classe.
4. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
4.1 PRIMO BIENNIO
4.1.1 Conoscenze
In relazione alle competenze sopra descritte e in continuità con il primo ciclo di istruzione, lo studente:
- riconosce gli interrogativi universali dell'uomo: origine e futuro del mondo e dell'uomo, bene e male,
senso della vita e della morte, speranze e paure dell'umanità, e le risposte che ne dà il cristianesimo,
anche a confronto con altre religioni;
- si rende conto, alla luce della rivelazione cristiana, del valore delle relazioni interpersonali e
dell'affettività: autenticità, onestà, amicizia, fraternità, accoglienza, amore, perdono, aiuto, nel
contesto delle istanze della società contemporanea;
- individua la radice ebraica del cristianesimo e coglie la specificità della proposta cristiano-cattolica,
nella singolarità della rivelazione di Dio Uno e Trino, distinguendola da quella di altre religioni e
sistemi di significato;
- accosta i testi e le categorie più rilevanti dell'Antico e del Nuovo Testamento: creazione, peccato,
promessa, esodo, alleanza, popolo di Dio, messia, regno di Dio, amore, mistero pasquale; ne scopre le
peculiarità dal punto di vista storico, letterario e religioso;
- approfondisce la conoscenza della persona e del messaggio di salvezza di Gesù Cristo, il suo stile di
vita, la sua relazione con Dio e con le persone, l'opzione preferenziale per i piccoli e i poveri, così
come documentato nei Vangeli e in altre fonti storiche;
- ripercorre gli eventi principali della vita della Chiesa nel primo millennio e coglie l'importanza del
cristianesimo per la nascita e lo sviluppo della cultura europea;
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-
riconosce il valore etico della vita umana come la dignità della persona, il rispetto della sua identità
maschile e femminile, la libertà di coscienza, la responsabilità verso se stessi, gli altri e il mondo,
aprendosi alla ricerca della verità e di un'autentica giustizia sociale e all'impegno per il bene comune e
la promozione della pace.
4.1.2 Abilità
Lo studente:
- riflette sulle proprie esperienze personali e di relazione con gli altri: sentimenti, dubbi, speranze,
relazioni, solitudine, incontro, condivisione, ponendo domande di senso nel confronto con le risposte
offerte dalla tradizione cristiana;
- riconosce il valore del linguaggio religioso, in particolare quello cristiano-cattolico,
nell'interpretazione della realtà e lo usa nella spiegazione dei contenuti specifici del cristianesimo;
- dialoga con posizioni religiose e culturali diverse dalla propria in un clima di rispetto, confronto e
arricchimento reciproco;
- individua criteri per accostare correttamente la Bibbia, distinguendo la componente storica, letteraria e
teologica dei principali testi, riferendosi eventualmente anche alle lingue classiche;
- riconosce l'origine e la natura della Chiesa e le forme del suo agire nel mondo quali l'annuncio, i
sacramenti, la carità;
- legge, nelle forme di espressione artistica e della tradizione popolare, i segni del cristianesimo
distinguendoli da quelli derivanti da altre identità religiose;
- coglie la valenza delle scelte morali, valutandole alla luce della proposta cristiana.
4.1.3 Nuclei contenutistici
Indicativamente il programma si articolerà in 6–8 unità tematiche annuali (che potranno essere riprese e
approfondite) individuate tra le seguenti:
a) L’uomo: le domande di senso, la ricerca della felicità.
b) L’adolescente e la ricerca dell’identità.
c) La ricerca di Dio nelle diverse religioni: lo spazio, il tempo, il gesto e l’uomo sacro.
d) Magia e superstizione, una lettura critica.
e) La rivelazione di Dio nei monoteismi: Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo.
f) La Bibbia: libri e personaggi dell’Antico e Nuovo Testamento.
g) Gesù uomo – Dio.
h) Caratteristiche di un amore che si possa definire pienamente umano.
i) L’insegnamento della religione cattolica: metodo e finalità.
j) La Chiesa: mistero ed istituzione.
4.1.4 Unità di apprendimento interdisciplinari per le classi con tablet
Classi prime
Unità di apprendimento
Titolo:
Il Mito
Tempi:
4/5 unità orarie
Valutazione:
Costruire un racconto
mitologico sui primi
giorni di scuola
Unità orarie
Obiettivi
Metodologia
Competenze
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3 unità orarie
1 unità oraria
Partendo dalla domanda
«la Bibbia è vera?»
scoprire da cosa dipende
il modo di riportare i fatti
e di raccontare gli
avvenimenti.
L’insegnante chiede ai ragazzi di raccontare Gli alunni sanno cogliere che il
in un breve testo il passaggio dalla scuola
mito consiste nel proiettare, sotto
secondaria di primo grado al Liceo, mettendo forma di storia, i grandi
bene in evidenza le difficoltà, le emozioni e interrogativi che ci portiamo
le trasformazioni vissute.
dentro in un mondo irreale. La
storia degli dèi è, per
L’insegnante chiede di trasformare la
trasposizione, la nostra.
narrazione fatta, in racconto mitologico. Tale
racconto può lasciare un po’ disorientati ma
poi ci si lascia prendere, perché si percepisce
che vi sono sviluppati i grandi interrogativi
che i ragazzi portano dentro: “Sarò all’altezza
di una scuola così difficile?” “Mi troverò
bene con professori e compagni?”…
Scoprire l’influsso che i
popoli del Medio Oriente
hanno avuto sulla
mentalità del popolo
ebreo.
L’insegnante descrive:
La geografia del Medio oriente e la
concezione del mondo nell’antichità e presso
gli ebrei (Gen 1,1-1,4; Pr 8,22-29; Sal 103)
Il racconto del diluvio universale, l’età di
Evidenziare il tratto
Noé che visse 950 anni (Gen 9,29).
fondamentale che
Il Nome che non deve essere pronunciato
lentamente differenzia il
(JHWH). A Mosé che si interroga sul nome
popolo ebraico dagli altri
di Dio, Dio risponde dal roveto ardente (Es
popoli circostanti.
3,14)
L’alunno ricerca con Google Maps
la collocazione geografica di Ur
dei Caldei, da cui partì Abramo e
la collocazione di Canaan.
L’alunno scopre che le storie
mitiche sono importanti perché
dicono la visione del mondo e
della vita di un determinato
popolo.
L’alunno scopre che gli autori dei
libri della Bibbia hanno ripreso
quel linguaggio per esprimere la
loro riflessione.
L’alunno scopre che si tratta di un
linguaggio comune ma con una
sostanziale differenza: nella Bibbia
è Dio che interpella l’uomo ed egli
risponde. I racconti sono in
funzione della fede in un Dio
unico che interviene nella storia
per liberare l’uomo.
L’alunno sa indicare correttamente
una referenza; sa consultare una
Bibbia on line.
L’alunno conosce il numero di
libri contenuti nell’AT e nel NT
4.2 SECONDO BIENNIO
4.2.1 Conoscenze
Come approfondimento delle conoscenze e abilità già acquisite, lo studente:
- approfondisce, in una riflessione sistematica, gli interrogativi di senso più rilevanti: finitezza,
trascendenza, egoismo, amore, sofferenza, consolazione, morte, vita;
- studia la questione su Dio e il rapporto fede-ragione in riferimento alla storia del pensiero filosofico e
al progresso scientifico-tecnologico;
- rileva, nel cristianesimo, la centralità del mistero pasquale e la corrispondenza del Gesù dei V angeli
con la testimonianza delle prime comunità cristiane codificata nella genesi redazionale del Nuovo
Testamento;
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conosce il rapporto tra la storia umana e la storia della salvezza, ricavandone il modo cristiano di
comprendere l'esistenza dell'uomo nel tempo;
arricchisce il proprio lessico religioso, conoscendo origine, significato e attualità di alcuni grandi temi
biblici: salvezza, conversione, redenzione, comunione, grazia, vita eterna, riconoscendo il senso
proprio che tali categorie ricevono dal messaggio e dall'opera di Gesù Cristo;
conosce lo sviluppo storico della Chiesa nell'età medievale e moderna, cogliendo sia il contributo allo
sviluppo della cultura, dei valori civili e della fraternità, sia i motivi storici che determinarono
divisioni, nonché l'impegno a ricomporre l'unità;
conosce, in un contesto di pluralismo culturale complesso, gli orientamenti della Chiesa sul rapporto
tra coscienza, libertà e verità con particolare riferimento a bioetica, lavoro, giustizia sociale, questione
ecologica e sviluppo sostenibile.
4.2.2 Abilità
Lo studente:
- confronta orientamenti e risposte cristiane alle più profonde questioni della condizione umana, nel
quadro di differenti patrimoni culturali e religiosi presenti in Italia, in Europa e nel mondo;
- collega, alla luce del cristianesimo, la storia umana e la storia della salvezza, cogliendo il senso
dell'azione di Dio nella storia dell'uomo;
- legge pagine scelte dell'Antico e del Nuovo Testamento applicando i corretti criteri di interpretazione;
- descrive l'incontro del messaggio cristiano universale con le culture particolari e gli effetti che esso ha
prodotto nei vari contesti sociali;
- riconosce in opere artistiche, letterarie e sociali i riferimenti biblici e religiosi che ne sono all'origine e
sa decodificarne il linguaggio simbolico;
- rintraccia, nella testimonianza cristiana di figure significative di tutti i tempi, il rapporto tra gli
elementi spirituali, istituzionali e carismatici della Chiesa;
- opera criticamente scelte etico-religiose in riferimento ai valori proposti dal cristianesimo.
4.2.3 Nuclei contenutistici
Indicativamente il programma si articolerà in 6–8 unità tematiche annuali (che potranno essere riprese e
approfondite) individuate tra le seguenti:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Il ruolo del cristianesimo nella crescita civile della società italiana ed europea.
La rivelazione di Dio in Gesù, i documenti principali della tradizione cristiana.
Il Cattolicesimo, le altre confessioni cristiane, i sistemi di significato non religiosi.
Le diverse posizioni che le persone assumono in materia etica e religiosa.
La riscoperta del valore della persona per un discernimento morale.
Il rapporto scienza – fede nella storia occidentale.
4.3 QUINTO ANNO
4.3.1 Conoscenze
Nella fase conclusiva del percorso di studi, lo studente:
- riconosce il ruolo della religione nella società e ne comprende la natura in prospettiva di un dialogo
costruttivo fondato sul principio della libertà religiosa;
- conosce l'identità della religione cattolica in riferimento ai suoi documenti fondanti, all'evento
centrale della nascita, morte e risurrezione di Gesù Cristo e alla prassi di vita che essa propone;
- studia il rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo, con riferimento ai totalitarismi del
Novecento e al loro crollo, ai nuovi scenari religiosi, alla globalizzazione e migrazione dei popoli, alle
nuove forme di comunicazione;
- conosce le principali novità del Concilio ecumenico Vaticano II, la concezione cristiano-cattolica del
matrimonio e della famiglia, le linee di fondo della dottrina sociale della Chiesa.
4.3.2 Abilità
Lo studente:
- motiva le proprie scelte di vita, confrontandole con la visione cristiana, e dialoga in modo aperto,
libero e costruttivo;
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si confronta con gli aspetti più significativi delle grandi verità della fede cristiano-cattolica, tenendo
conto del rinnovamento promosso dal Concilio ecumenico Vaticano II, e ne verifica gli effetti nei vari
ambiti della società e della cultura;
individua, sul piano etico-religioso, le potenzialità e i rischi legati allo sviluppo economico, sociale e
ambientale, alla globalizzazione e alla multiculturalità, alle nuove tecnologie e modalità di accesso al
sapere;
distingue la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia: istituzione, sacramento,
indissolubilità, fedeltà, fecondità, relazioni familiari ed educative, soggettività sociale.
4.3.3 Nuclei contenutistici
Indicativamente il programma si articolerà in 6–8 unità tematiche annuali (che potranno essere riprese e
approfondite) individuate tra le seguenti:
a) La libertà umana e la coscienza.
b) La ricerca di Dio e della verità nella storia e nella storia contemporanea (Filosofia – Teologia).
c)
La Chiesa nella storia.
5. INDICAZIONI METODOLOGICHE
Gli insegnanti di religione, lavorando su classi dell’intero quinquennio, dovranno tenere presenti le reali
diversità che caratterizzano complessivamente il biennio e il triennio.
Essi constatano la sempre più lacunosa competenza degli studenti in termini di alfabetizzazione religiosa
complessiva, di informazioni e di disponibilità ad un lavoro serio, condizioni da ritenere generalmente
acquisite negli studenti che scelgono un percorso liceale. In queste situazioni che, in molti casi, influiscono in
modo significativo sugli esiti dell’intero quinquennio, si rende sempre più spesso necessario introdurre un
percorso formativo di recupero dei requisiti fondamentali, così come soddisfare gli interessi che gli studenti
manifestano verso argomenti non previsti, ma pertinenti.
Gli insegnanti di religione ritengono particolarmente efficace per il buon esito della loro azione didattica la
metodologia della ricerca che prevede le seguenti fasi:
1. Fase problematizzante-motivazionale: a livello di affermazioni razionali, di esperienze, fatti, sensazioni.
2. Fase di orientamento dell’interesse: canalizzare l’attenzione degli alunni su aspetti particolari, selezione
accurata degli obiettivi (discussi e accettati dal gruppo).
3. Fase della ricerca: raccolta dati, classificazione, selezione (attivare il gusto per l’esplorazione e la
scoperta).
4. Fase del confronto critico: interpretazione, offerta di criteri di valutazione che consentano giudizi di valore
e coerenti, anche se ipotetici (cioè conseguenti da una determinata visione dell’uomo e del mondo).
5. Fase della codificazione: traduzione della soluzione, interpretazione in una sintesi (orale, scritta, figurativa,
espressiva) che ne favorisca l’assimilazione.
6. Fase dell’analisi critica dei risultati: sforzo di valutazione critica dei risultati ottenuti allo scopo di
maturare il senso critico cogliendo la coerenza o l’inadeguatezza dei risultati rispetto alle leggi proprie di
ogni sistema di comunicazione.
7.
8.
9.
10.
6. STRUMENTI
Strumenti privilegiati sono il libro in adozione, il quaderno, le fotocopie, documenti video ed altri documenti
condivisi in Dropbox, il tablet (in alcune classi) ed altri supporti informatici. Gli insegnanti di religione si
impegneranno a segnalare agli studenti quelle pubblicazioni utili ad approfondire gli argomenti affrontati.
Inoltre, nei limiti del possibile e dove si riscontri l’effettiva utilità, cercheranno di impegnare gli studenti in
vere e proprie ricerche mirate all’acquisizione di una metodologia della ricerca. Agli studenti viene proposta
la partecipazione a conferenze finalizzate ad affrontare argomenti specifici e a valorizzare la dimensione
interdisciplinare delle conoscenze religiose.
7. VALUTAZIONE
Gli ambiti della valutazione sono:
- l’acquisizione di conoscenze;
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- la conquista di abilità operative in rapporto alla documentazione;
- le abilità espressive;
- le competenze in rapporto agli obiettivi del biennio e del triennio.
L’apprendimento sarà valutato sulla base di un’attiva partecipazione dell’alunno alle attività proposte in
classe: lavori di gruppo, discussioni guidate, attività personali sul quaderno, questionari e verifiche scritte.
Gli insegnanti valuteranno le varie fasi del lavoro: da quello domestico, alle verifiche in classe, alla
partecipazione alle discussioni, all’esposizione del lavoro di gruppo. Un certo numero e la variegata gamma di
valutazioni permettono una maggiore attendibilità della valutazione e stimolano lo studente ad una costante
organizzazione del suo lavoro.
7.1 TABELLA GIUDIZI (vedi POF)
GIUDIZIO - VOTO
CARATTERI DELLE PRESTAZIONI DELLO STUDENTE
Ottimo = 10
-
Lavori completi
Assenza totale di errori
Ampiezza dei temi trattati
Originalità
Rielaborazione autonoma, critica e personale
Esposizione rigorosa, ricca, articolata
Distinto = 9
-
Conoscenze approfondite e sicurezza nei procedimenti
Assenza di errori concettuali
Rielaborazione critica soddisfacente
Esposizione articolata e fluida
Buono = 8
-
Sicurezza nelle conoscenze e nell’applicazione
Rielaborazione personale ampia ed sufficientemente approfondita
Esposizione logica e coerente, abbastanza fluida e precisa
Discreto = 7
-
Sicurezza nelle conoscenze e nell’applicazione, pur con qualche lieve errore
Rielaborazione personale sufficientemente ampia
Esposizione logica e coerente
Sufficiente = 6
-
Conoscenza degli elementi essenziali
Capacità di procedere nelle applicazioni dei contenuti, pur con errori non molto gravi
Esposizione semplice, abbastanza chiara e coerente se guidata dall’insegnante
Insufficiente = 5
-
Conoscenza parziale e frammentaria dei minimi indispensabili per procedere nell’applicazione
Esposizione incerta, lessico impreciso, malgrado la guida dell’insegnante
Gravemente insuff. = 4 - 3
-
Mancata acquisizione degli elementi essenziali ed impossibilità a procedere nell’applicazione
Gravi errori
Lavoro incompleto nelle parti essenziali
Esposizione frammentaria e scorretta, linguaggio improprio malgrado la guida del docente
7.2 VERIFICHE
Gli strumenti di misura e i tempi di verifica per accertare il livello di apprendimento raggiunto dagli alunni
sono adeguati alla particolare configurazione della disciplina e delle classi. Le modalità e gli strumenti della
raccolta di informazioni per la valutazione sono differenti e pertinenti al tipo di attività proposta. Le
osservazioni effettuate nel corso dell’attività didattica costituiscono l’elemento privilegiato per la continuità e
la regolazione della programmazione. Le prove di verifica sono di diverso tipo (interrogazioni brevi, relazioni,
verifiche scritte, questionari, interventi spontanei/domande, dibattiti) per permettere a tutti gli studenti di
avere successo. Tutte le volte che sarà possibile si promuoverà e favorirà il dialogo e il confronto per valutare
anche l’interesse, la partecipazione, l’attenzione e il comportamento responsabile.
7.3 RECUPERO
I temi trattati nelle lezioni precedenti sono ripresi in ogni lezione con brevi interrogazioni o ripasso comune.
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