Parte III - CENTRO GOITRE

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Parte III - CENTRO GOITRE
Parte III
– Unità didattiche –
I
Giochi per cantare
Le attività qui proposte descrivono alcune modalità con le quali insegnare
un canto per imitazione. La prima unità la chiameremo «gioco zero» (G0)
poiché costituisce il percorso didattico metodologico della prima fase (la proposta) di tutte le unità che seguiranno.
G0. Staccia staccia e Pomo d'oro
Descrizione
Gli obiettivi primari dell’unità didattica sono l’apprendimento del testo e
della melodia e l’interiorizzazione della pulsazione e del ritmo di due canti
popolari infantili: Staccia staccia e Pomo d’oro. Con la prima proposta Staccia
staccia si suggerisce un dialogo di introduzione che stimola e incuriosisce il
bambino e lo predispone all’ascolto del nuovo canto. Con Pomo d’oro si propone una modalità d’apprendimento attraverso l’uso dei disegni per l’individuazione delle frasi. Queste modalità catturano l’attenzione del bambino e lo
stimolano a ripetere.
Destinatari
A partire dai 5 anni.
Obiettivi
Apprendere il canto e sviluppare l’intonazione.
Percepire e interiorizzare la pulsazione.
Fase 1. La proposta
Dialogo introduttivo per prepararne i contenuti.
I: Mmmmh, che fame! Mi mangerei una focaccia! Bambini, avete mai mangiato una focaccia?
Sapete con cosa è fatta?
B: Con la farina… La mia mamma me la prepara ogni tanto… Io la compro nella pizzeria sotto
casa mia!
I: E voi avete mai preparato qualcosa con la farina? Una torta? Una focaccia?
B: Sì, sì: io aiuto sempre la mia mamma e il mio papà.
I: E la vostra mamma e il vostro papà, prima di usare la farina, la mettono in un setaccio?
B: Che cos’è il setaccio?… Io lo so che cos’è!… Io lo uso al mare!
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Insegnare musica ai bambini
I: Proprio così. Voi lo usate al mare, con la sabbia! Lo sapete che una volta si diceva “stacciare
la farina”? La si passava sempre al setaccio prima di usarla… Così diventava fine fine fine…
come borotalco! E la torta e la focaccia erano ancora più morbide! Ogni tanto si fa ancora
oggi. Proviamo anche noi a stacciare la farina!
L’insegnante stringe tra le mani un immaginario setaccio e inizia a setacciare muovendolo a destra e a sinistra. Anche i bambini vengono invitati ad
imitarlo: «…Sch sch sch sch sch sch…»
I: E adesso con questa farina che cosa ci facciamo?
B: Una torta… Una focaccia… La pasta!
I: Sì… dài… facciamo delle buone tagliatelle…
L’insegnante inizia a cantare Staccia staccia e segue il canto con alcuni
movimenti: mima il gesto di setacciare la farina e poi lava le padelle, sfregando
una mano sull’altra. Al termine del canto con un’immaginaria bacinella tra le
mani butta l’acqua nel canale.
Staccia staccia
Intonazione consigliata: m = MI
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na - le.
Terminato il canto, dopo qualche secondo di silenzio, continua il dialogo
con i bambini.
I: Come si chiama la signora di questa canto?.
B: …Non mi ricordo….Giovannina…Merendina…..
I: (scandisce bene il nome) Si chiama Me-ne-ghi-na… E che cosa sta facendo la signora
Meneghina?
B: Spaccia…
I: No! Non spaccia…staccia, STAC-CIA… E che cosa staccia?
B: Le tagliatelle.
I: No…, prima delle tagliatelle.
B: La farina!
I: Bravi! E allora cosa vuole dire «staccia»?
B: Staccia ha lo stesso significato di setaccia…
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Giochi per cantare
I: E quando setaccia la Signora Meneghina?
B: Prima di Natale.
I: E perché setaccia?
B: Per fare le tagliatelle.
I: E poi cosa fa?
B: Butta l’acqua!
I: No, prima di buttare l’acqua!
B: Lava le padelle!
I: E come le lava? Bene o male?
B: Bene! No, male… Un po’ bene e un po’ male!
I: Bravi! E poi butta l’acqua nel canale… Che cos’è un canale?
B: È una specie di torrente che passa nella città! Io ne ho uno vicino a casa e ci sono dei grandissimi topi dentro!
I: Sì, il canale è un corso d’acqua creato dall’uomo e serve per portare l’acqua dove ce n’è bisogno, ad esempio per irrigare un campo… Ora setacciate anche voi: sch sch sch sch!
L’insegnante accompagna l’onomatopea con il gesto delle mani che imitano
l’azione di setacciare. In questo modo tiene un tempo regolare e aspetta che
tutti i bambini si uniformino alla sua velocità. Poi, mentre i bambini continuano a mantenere il gesto e l’onomatopea, ricanta per intero Staccia staccia.
Si può proporre questa attività a due voci a bambini dai 6-7 anni di età in
avanti. Diversamente, è consigliabile che l’insegnante ripeta da solo il brano
nuovo.
Apprendimento delle semifrasi per imitazione
L’insegnante canta una semifrase alla volta. I bambini ripetono.
È bene che in queste attività si mantenga il battito della pulsazione. Quindi,
i bambini suonano sempre la pulsazione, anche quando canta l’insegnante.
È meglio se il battito in questi casi viene realizzato con le mani sulle gambe
per ottenere un suono più sordo, che non disturba la comprensione e la ripetizione del canto.
Insegnante
Staccia staccia la farina
La signora Meneghina
Staccia bene staccia male
…
Bambini
Staccia staccia la farina
La signora Meneghina
Staccia bene staccia male
…
Con bambini che hanno più di 7-8 anni questa fase può essere saltata per
passare immediatamente alla ripetizione della frase completa.
Apprendimento delle frasi per imitazione
L’insegnante canta una frase completa. I bambini la ripetono mantenendo
il suono della pulsazione.
Insegnante
Staccia staccia la farina la signora Meneghina,
Staccia bene staccia male, staccia prima di Natale.
…
Bambini
Staccia staccia la farina la signora Meneghina,
Staccia bene staccia male, staccia prima di Natale.
…
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Insegnare musica ai bambini
Far cantare ai bambini il canto completo. L’insegnante in questa fase non
deve cantare, ma è bene che articoli le parole con la bocca per facilitare l’esecuzione dei bambini.
Alternare a esecuzioni cantate, esecuzioni solo parlate per perfezionare
l’articolazione e la pronuncia dei vocaboli.
Canto in mente. Gioco del direttore (o della radio)
I: La signora Meneghina ha una vecchia radio e ogni tanto ascolta la musica…questa radio,
però, un po’ funziona e un po’ no…
Mani aperte = i bambini cantano.
Mani chiuse = i bambini proseguono il canto nella mente.
Mani aperte = i bambini proseguono cantando a piena voce.
L’insegnante continua a segnare la pulsazione con un leggero movimento,
mentre apre e chiude le mani. Successivamente, fa eseguire tutto il canto in
mente, tenendo le mani chiuse per tutta la durata del brano.
Uso delle onomatopee
Per variare l’esecuzione e contemporaneamente lavorare sulla vocalità l’insegnante individua insieme ai bambini un’onomatopea che ricordi l’azione di
setacciare: sch sch; una che ricordi il Natale, ad esempio lo scampanellio din
din din; un’onomatopea che ricordi l’azione di lavare, ad esempio bl bl bl bl; e
una che ricordi l’azione di mangiare: gnam gnam gnam.
I: E come riproduciamo il rumore dell’acqua che Meneghina versa nel canale?
B: Splash!
Si sostituiscono le varie onomatopee al testo nel momento corrispondente:
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Splassssch....
Questa modalità di esecuzione è possibile solo quando i bambini hanno
perfettamente interiorizzato il canto.
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Giochi per cantare
Si può procedere in due modi:
• dividere la classe in due gruppi: il primo gruppo canta con le parole, il
secondo gruppo canta con le onomatopee;
• l’insegnante rappresenta sulla lavagna le immagini relative alle onomatopee e indica ciascun disegno al momento giusto. I bambini a turno
prendono il posto dell’insegnante nella direzione.
sch
bl
din
gnam
Gesti-suono e canto in mente
L’insegnante, insieme ai bambini, associa alle onomatopee dei movimenti
o dei gesti-suono. In questo caso è meglio che i bambini eseguano il ritmo del
canto e non la pulsazione.
Si canta con il testo e si eseguono, ad esempio, i seguenti gesti:
Setacciare: strofinare le mani sulle gambe seguendo il ritmo, tutte le sillabe.
Natale: battere le mani sulle gambe, seguendo il ritmo.
Lavare: strofinare le mani una contro l’altra come se si stesse lavando un piatto,
seguendo il ritmo.
Mangiare: ruotare il dito indice sulla guancia come per dire «che buono!»
Splash: battere con un solo colpo le mani tra di loro e farle scivolare sul corpo
come se l’acqua bagnasse tutti.
I bambini poi ripetono i gesti-suono e cantano in mente: in corrispondenza
di «per mangiar le tagliatelle» si possono battere i denti seguendo il ritmo.
Apprendere un canto con i disegni
Il seguente canto si presta ad essere insegnato per mezzo di disegni che ne
sottolineano la suddivisione in frasi
Pomo d'oro
Tonalità consigliata: Do maggiore, d = DO
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Insegnare musica ai bambini
Memorizzare il canto e sviluppare la percezione della frase
Individuare le quattro frasi con dei disegni.
Esempio:
Pomo, Pomo d’oro, oro oro
Oro di bilancia, ancia ancia
Quanti giorni sei stato in Francia?
Lune lunedì, Marte martedì
Assegnare a ogni disegno uno strumento differente o un gesto-suono. Far
suonare collettivamente o divisi in 4 gruppi. Accompagnare con la pulsazione.
Esempio:
oppure
Indicare sulla lavagna il numero di pulsazioni per ogni frase-disegno: 8
cuoricini per disegno.
Cantare le frasi, battendo sugli otto cuoricini già disegnati.
Assegnare uno strumento differente per ciascun cuoricino e scriverlo sulla
lavagna.
N.B.: Questa fase non deve risultare troppo complessa, altrimenti impedirà
ai bambini il corretto fluire delle pulsazioni. È quindi preferibile usare al massimo due strumenti, alternandoli nei cuoricini oppure decidere che il primo
suoni le prime quattro pulsazioni e il secondo le ultime quattro di ogni frase.
Una volta individuati gli strumenti che suoneranno in ciascuna frase si può
scegliere di non visualizzare la partitura sulla lavagna. I bambini dovranno
suonare seguendo il gesto dell’insegnante e in questo caso sarà ancora più
importante dare una sequenza regolare all’alternanza tra gli strumenti.
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Giochi per cantare
Esempio:
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Variante. Sostituire gesti-suono agli strumenti.
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La signora Meneghina
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Lu - ne lu - ne
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Mar - te mar - te
dì.
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