G8: dal resort alla caserma - Polo Servizi Culturali Abruzzo
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G8: dal resort alla caserma - Polo Servizi Culturali Abruzzo
IL GIORNALE DELL’ ARCHITETTURA www.ilgiornaledellarchitettura.com UMBERTO ALLEMANDI & C. TORINO~LONDRA~VENEZIA~NEW YORK MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA ANNO Progetto del mese: teatro di Fantiano nelle ex cave di Grottaglie, in Puglia SCRITTI E INTERVENTI DI Antonello Alici, Pio Baldi, Enrico Camanni, Witold Rybczynski, Cameron Sinclair Uno sberleffo a Tocqueville di Carlo Olmo Capitano fatti che illuminano tempi difficili e terre, come ama dire il ministro Tremonti, inesplorate. In questo mese due fatti aiutano forse a dissipare alcune nebbie di queste novelle «Terre del Fuoco». A Venezia tre anni fa si era avviato un esperimento di autoriforma, forse il più radicale e importante con cui l’Università aveva cercato di rispondere ai tanti che ormai la sbeffeggiano. Come ogni tentativo serio aveva le sue asprezze. Configurare un’Università che unifica i dipartimenti, che rimette in discussione le regole di accesso alle risorse, che pone la valutazione come regola ineludibile CONTINUA A PAG. 2 8 N. 75 LUGLIO-AGOSTO 2009 EURO 5 Nel Magazine ■ Il Giornale dei giornali del mondo ■ Il Giornale del Design ■ Il RA Vetro LE OPERE (SOTTO I RIFLETTORI E NON) ALLA MADDALENA E ALL’AQUILA G8: dal resort alla caserma SPEDIZIONE IN A.P. - 45% D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO MENSILE N. 75 LUGLIO-AGOSTO 2009 Accantonati i costosi cantieri sardi, rinviata anche la ricostruzione del cuore del capoluogo abruzzese LA MADDALENA (SASSARI). Il G8 come occasione di riscatto da trent’anni di servitù militare nucleare americana avrebbe potuto cambiare in meglio il volto dell’isola? Bellissima e scarruffata lo è sempre stata: il mix irresistibile di natura selvaggia e incontaminata, di spiagge dalle sabbie e trasparenze tropicali in pieno Mediterraneo, il fascino delle installazioni militari, che aggiungono una nota di severità alla dolcezza del paesaggio, l’architettura di fine Otto - primo Novecento, l’esotica presenza della base americana, con le sue emozioni da guerra fredda e intrigo internazionale, un’economia basata esclusivamente sui tre mesi di tutto esaurito vissuti spesso come un male necessario, campando anche di terziario e indotto della ❑ Davide Borsa CONTINUA A PAG. 4 Finalmente aperto L’AQUILA. Il 21 giugno, per la prima volta e solo per poche ore, gruppi ristretti di 60 persone hanno potuto percorrere una piccola parte del centro storico della città. Si tratta dell’ennesimo colpo d’immagine. A distanza di qualche mese dal terremoto che ha brutalmente sfregiato L’Aquila, il silenzio che pesa sul suo destino si fa invece ogni giorno più allarmante. Finora si è lavorato ai nuovi complessi residenziali in 20 aree circostanti lasciando in secondo piano, anzi quasi minimizzandola, la questione della ricostruzione ❑ Rosalia Vittorini e Giampiero Duronio CONTINUA A PAG. 5 GLI AMPLIAMENTI DEL PIANO CASA 2 Spenderemo 61 miliardi di euro Secondo il Cresme, in base alla ricchezza delle famiglie, saranno costruiti 150 milioni di metri cubi Tra le polemiche con la Gran Bretagna per la restituzione dei marmi originali del Partenone e grandi festeggiamenti, è ufficialmente aperto dal 20 giugno il nuovo Museo dell’Acropoli di Atene. Progettato dall’architetto franco-svizzero Bernard Tschumi, fino al 31 dicembre sarà visitabile al simbolico prezzo di 1 euro All’annuncio del provvedimento di rilancio dell’economia, in particolare rispetto agli ampliamenti delle cosiddette villette, si sono confrontate e scontrate diverse reazioni nel mondo politico, culturale e scientifico. La maggior parte delle considerazioni verteva su- gli aspetti relativi a congruità ambientale e paesaggistica, prevaricazione o meno della regolamentazione urbanistica, competenze istituzionali, ambito giuridico, equità sociale. Ora il confronto si sta spostando a livello ❑ Francesco Toso CONTINUA A PAG. 8 L’AQUILA. Il vertice del G8 in Italia si è sdoppiato per migrare dalla Maddalena all’Aquila. Secondo i dati ufficiali, ai 320 milioni di euro spesi per il primo se ne sono aggiunti 50 per il secondo, definito «sobrio» o «low cost». A questi si devono sommare i costi per garantire la sicurezza dei «grandi del mondo», anche dal sisma che continua a far tremare la terra d’Abruzzo con scosse d’intensità vicina alla prima disastrosa del 6 aprile. Il vertice voluto in Abruzzo «per rilanciare un territorio, fare stare i grandi vicino alla tragedia della gente comune» è stato fin dal primo annuncio un grande evento mediatico scandito da un intenso calendario di visite dello stesso presidente del Consiglio e di molti ministri, a cui sono seguite le visite delle delegazioni ❑ Antonello Alici CONTINUA A PAG. 4 Quale chiesa per la Chiesa La quinta edizione dei «concorsi pilota» Cei vede una crescita della qualità dei progetti pervenuti e forse la Chiesa scopre, con questa iniziativa, una via per sanare la frattura con l’arte e l’architettura contemporanee. Se alla precedente edizione per una delle diocesi coinvolte (Ascoli Piceno) non si era ❑ Luigi Bartolomei CONTINUA A PAG. 21 TERRE ALTE In cerca della terza via di Enrico Camanni Sulle Alpi, più ancora che altrove, costruire è un fatto culturale. In montagna bisogna fare i conti con almeno due nemici del «buon progetto», altrettanto subdoli e pericolosi. Il primo nemico si può riassumere nel sentimento della nostalgia che, a partire dalla scoperta romantica delle Alpi di fine Settecento, ha pervaso fino ai nostri giorni quasi ogni sguardo cittadino sulla montagna, e paradossalmente ha influenzato, e oggi influenza più che mai, anche gli sguardi valligiani, di chi la montagna la abita e la amministra. Nostalgia significa quel continuo ricondurre i modelli culturali (dunque anche architettonici) alla «Montagna», l’intramontabile icona del mondo rustico e rurale ottocentesco che, traslata al costruire, equivale a materiali e forme «tradizionali» perché sublimati dal passato: la pietra, il legno, lo stile del rascard, lo chalet, la «baita alpina». Sono tutte varianti dello stesso intramontabile pregiudizio, che assegna al divenire delle alte quote un diretto e inevitabile discendere dalla civiltà alpina CONTINUA A PAG. 6 2 IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. ` www.allemandi.com Società editrice Umberto Allemandi & C. spa, 8 via Mancini, 10131 Torino, tel. 011.81 99 111 - fax 011.81 93 090 e-mail: [email protected] Presidente del Consiglio di amministrazione Umberto Allemandi Vicepresidente Cesare Annibaldi Consiglieri Alessandro Allemandi, Paolo Emilio Ferreri, Mario Geymonat, Carlo Magnani e Anna Somers Cocks Sindaci Walter Bruno (presidente del Collegio sindacale), Lorenzo Jona Celesia e Luigi Menegatti Direttore generale periodici Anna Somers Cocks Consulente editoriale Architettura e Design Pier Paolo Peruccio Direttore del «Giornale dell’Architettura» CARLO OLMO Assistente del direttore Manfredo di Robilant Direttore responsabile Umberto Allemandi Comitato di redazione Luca Gibello (caporedattore) Roberta Chionne, Cristiana Chiorino, Laura Milan, Isabella Vergnano Referenti redazionali Michele Bonino, Fabio Guida, Rachele Michinelli, Caterina Pagliara, Elisa Vaira (progetto), Roberta Chionne (inchieste, professioni), Cristiana Chiorino (inchieste, restauro), Michela Comba (musei), Stefano Converso (informatica), Filippo De Pieri, Giulietta Fassino (città, infrastrutture), Manfredo di Robilant (concorsi), Enrico Fabrizio, Carlo Micono (tecnologia e materiali), Francesca B. Filippi (mostre), Laura Milan (formazione, inchieste, professioni), Sergio Pace, Carlo Spinelli (paesaggio), Manuela Salce (professioni), Michela Rosso, Gaia Caramellino (libri) mail: [email protected] tel. 011.81 99 164 fax 011.81 99 158 Collaboratori Julian W. Adda, Luigi Bartolomei, Denis Bocquet (Parigi/Berlino), Davide Borsa, Caterina Cardamone (Bruxelles-Lussemburgo), Daniela Ciaffi, Francesca Comotti (Barcellona), Davide Deriu (Londra), Milena Farina, Luca Gaeta, Cinzia Maga, Chiara Molinar (Parigi), Ingrid Paoletti, Marco A. Perletti, Daria Ricchi (Stati Uniti), Fulvio Rossetti (Santiago del Cile), Andreas Sicklinger (Monaco di Baviera), Gabriele Toneguzzi, Danilo Udovicki-Selb (Stati Uniti) Impaginazione Elisa Bussi mail: [email protected] Direttore della comunicazione Alessandro Allemandi Direttore della produzione Angelo Moranelli Direttore dell’amministrazione Antonella Romagnolo Fornitori e collaboratori Patrizia Penasso Direttore della contabilità industriale Eraldo Sartoris Distributore esclusivo per l’Italia Parrini & C. Spa Formello (RM) - Via di Santa Cornelia, 9 tel. 06.907781 Milano - V.le Forlanini, 23 - tel. 02.75 417.1 Stampa ILTE, Moncalieri (To) Registrazione del Tribunale di Torino n. 5409 del 5 luglio 2000 Spedizione in AP-45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Torino Mensile n. 75 luglio-agosto 2009 Abbonamenti e diffusione Daniela Ballario, 0118199157 Lilly Salvaggio, 0118199111 Umberto Allemandi & C. spa via Mancini, 8 - 10131 Torino tel. 011.8199111 - fax 011. 8193090 e-mail: [email protected] Conto corrente postale n. 19082106 intestato a: Umberto Allemandi & C. Un numero e 5,00 - arretrati e 10,00 Abb. annuale (11 numeri): e 50,00 Abb. estero (11 numeri): CE e 72,00 - Extra CE e 85,00 SEGUE DA PAG. 1 di ogni comportamento accademico non può che avvenire in modo, almeno parzialmente, giacobino. È difficile pensare che gli universitari possano imitare sette religiose che accerchiate si suicidano, come accadde nel 1993 a Waco, in Texas. Ma la riforma tentata aveva, al di là delle forme, pregi sostanziali. È difficile negare che oggi i dipartimenti siano diventati strutture portatrici d’interessi di piccole élite disciplinari, che le forme di valutazione siano, dove esistono, esornative e autoreferenziali, che le facoltà facciano poco più che mettere in sequenza insegnamenti decisi dalle aree disciplinari. L’esperimento di abolire i dipartimenti (cfr. «Il Giornale dell’Architettura», n. 69, gennaio 2009) è stato troncato allo Iuav il 10 giugno con l’elezione per il nuovo rettore. Naturalmente invocando regole di democrazia, scelta obbligata se si vuol dare dignità a un’operazione di restaurazione. La retorica, quasi ovvia, allora non poteva che essere «la comunità non va solo informata correttamente, ma va anche rappresentata in un costante colloquio». Principio sacro che trasportato Ri_visitati Uno sberleffo a Tocqueville in un contesto dove la rappresentatività è quella degli interessi forti, insieme consociativi e corporativi, appare quasi uno sberleffo a Tocqueville. Bloccando l’esperienza in corso, si ferma una delle poche risposte in positivo alle critiche, spesso legittime, di chi non vive nell’Università; con l’unico, tratta solo di nuove tecniche, ma di nuovi bisogni sociali e valori economici. L’illusione che l’architettura fosse un atopico contenitore di valori (economici in primo luogo), trasferibili come pedine sulla scacchiera di una dama senza regole, ci è costata la presente crisi economica. Ridurre oggi l’architettura a un generico e «Le recenti vicende che hanno riguardato i vertici dell’Università Iuav e della Triennale di Milano rivelano che le corporazioni difendono il principio di farsi le regole da sole» sicuro risultato, di dare ulteriore fiato a chi vuole una sua restaurazione, guidata o imposta dall’esterno. Il secondo avvenimento è capitato il giorno precedente. La Triennale di Milano decide di unificare i settori «arte» e «architettura» e nomina un unico direttore, persona peraltro stimatissima: un’operazione che appare anch’essa conservatrice e subalterna. Chi oggi pratica il mondo dell’architettura sa quanto esso sia sempre più complesso e sfaccettato. Non si tardivo estetismo appare una scelta che indurrà cittadini e società a un sostanziale fraintendimento di quanto l’abitare conti non solo nella città dell’uomo, ma nella sua economia e nella sua scala dei valori. Altro avvenimento che si sta compiendo in questi giorni è la chiusura della Parc: un fatto che, per chi voglia capire come e perché si costruiscano la città e il paesaggio contemporanei, ripropone una melassa formalista e sostanzialmente opaca. I due avvenimenti sono correlati. Le corporazioni si difendono e difendono il principio di farsi le regole da sole e di dichiararne il rispetto: per far questo hanno bisogno, anche, di fornire una visione consolatoria e rassicurante del mondo che ci circonda, soprattutto quando questo diventa crudele. Che cosa c’è di meglio dell’estetizzazione dell’esistenza? Questi possono apparire giudizi troppo duri e poco sfumati, ma non lo sono. Il nostro paese cerca in ogni modo di rimanere immobile, riuscendo persino a narcotizzare il rapporto tra parole e cose: oggi il termine riforma si può usare impunemente in luogo di «restaurazione», mentre la parola democrazia diventa sinonimo di «rappresentanza» da parte di chi il diritto di decidere lo ha già. D’altronde stupirsi, o addirittura indignarsi, è un lusso inattuale. Come possiamo permettercelo, quando i principali giornali d’opinione hanno cavalcato per mesi una fantomatica Università dei baroni, mentre i problemi nascevano dal modo con cui malamente il potere dilagava? Non c’è da meravigliarsi allora se sotto gli occhi di tanti indignati censori da Nicola Signorile Chi può sospettare che di fronte a questo fitto bosco di pini d’Aleppo, dinanzi a questa spiaggia di sabbia fine, sull’orizzonte di un panorama da tropici galleggi una nuvola invisibile di diossina? Questa è Taranto, la città avvelenata dagli altiforni del siderurgico, che a meno di dieci chilometri nasconde il più importante centro di talassoterapia dell’Italia centromeridionale: il top del benessere, con piscine e impianti per idromassaggio che pompano continuamente acqua di mare con un tubo lungo due chilometri. L’idea affiora nel 1998, la realizza il gruppo Putignano che affida all’architetto argentino Emilio Ambasz e allo studio pugliese Dongiovanni Architetti Associati la progettazione del Grand Hotel Kalidria. È il pezzo forte di un complesso turistico-alberghiero, Nova Yardinia: 50 ettari di resort, alberghi, centro congressi, case vacanza, impianti sportivi e cinema Imax sulla costa di Castellaneta Marina, ai margini di una riserva naturale tagliata dalla strada statale che scende sullo Jonio, fino a Reggio Calabria. A conti fatti, la scoperta della diossina non sembra aver danneggiato l’immagine di Kalidria, che ha registrato, ci dice l’ufficio marketing dell’hotel, aumenti medi di presenza del 20% all’anno, arrivando alle attuali 12.000 presenze. Fatturato da 4,8 milioni, impiegando in media 80 unità di personale. Kalidria combatte ogni giorno con condizioni climatiche estreme. D’estate la temperatura supera facilmente i 40 gradi e l’umidità media è del 70%. La manutenzione dev’essere costante. Visitiamo l’hotel fra pattuglie di operai che sembrano più numerosi degli ospiti. Sui sentieri che attraversano il giardino e lo specchio d’acqua (decorativo) si inchiodano di nuovo le assi di legno wengé rinsecchite e sollevate dal sole; sulla terrazza si espiantano e reimpiantano quattro grandi felci bruciate dal caldo. Ma è davvero impari la lotta ingaggiata con le forze distruttive della natura per difendere dall’arsura il tetto-giardino. Coerente con la sua cifra stilistica e con l’idea di una forte, organica integrazione tra lo spazio architettonico e la vegetazione, fino al punto di confondere naturalità e artificio della materia verde, Ambasz ha progettato Kalidria partendo dalla forma pura di un semicerchio: una costruzione ampiamente curva e bassa ricoperta di cespugli e arbusti tipici della macchia mediterranea. Nel lato convesso di questa mezzaluna si apre solo un grande vuoto ellittico che conduce all’ingresso, con le ampie vetrate serigrafate dall’artista inglese Brian Clarke. Su questo versante, esposto a nord, le piante crescono folte, ma sul lato opposto che guarda a Mezzogiorno e al mare che è oltre la pineta - stentano nell’arsura i ciuffi di ginepro e di mirto, le ramaglie di poligala, le robinie e financo i rosmarini. Al colpo d’occhio, sono ben più evidenti delle piante i lunghi tubi neri dell’impianto di irrigazione che si arrampicano come biscie sul terreno scosceso e brullo, trattenuto da una vistosa rete plastica. È un dispiacere, perché proprio su questo concavo prospetto, che allude alla cavea di un antico teatro (siamo pur sempre nel cuore della Magna Grecia!) si apre l’elegante teoria delle logge su cui si affacciano, disposte in due livelli, le cento camere d’albergo e le dieci suite del Kalidria. L’inerzia termica del tetto-giardino assicura un buon risparmio energetico senza che sia stata compromessa la tenuta degli intonaci di rivestimento: solo in un balcone abbiamo visto staccarsi dal soffitto una sfoglia bianca e qui e là nel corridoio di servizio il muro è scrostato dall’umidità. All’interno, invece, tutto è come nuovo, ben tenuto. Grazie anche all’arredamento minimalista, contraddetto purtroppo nella sala ristorante dalle pacchiane sedie Luigi XV argentate e tappezzate di velluto rosso. Ma è la Thalasso Spa il cuore di Kalidria. Per realizzare il centro di talassoterapia è stato chiamato un guru francese dell’industria del benessere. Prelevare l’acqua del mare, depurarla e riscaldarla a 34°, è operazione che richiede una sorveglianza continua, la frequente sostituzione di bocchettoni, manicotti, pompe e filtri che il sale corrode e consuma. E nonostante il sale che tutto intride, le macchine sono in perfetta efficienza e non hanno perso nulla della loro levigata lucentezza i marmi pregiati che rivestono l’ambiente della piscina coperta, circondata da cabine di massaggio, sauna, bagno turco, docce a getto e altre piacevoli torture. «A Castellaneta Marina, Kalidria combatte ogni giorno con condizioni climatiche estreme. Visitiamo l’hotel con talassoterapia progettato da Emilio Ambasz fra pattuglie di operai che sembrano più numerosi degli ospiti» Pubblicità Angela Piciocco: 011.8199153 [email protected] Lombardia: Renato Facciuto 335.6857293 Toscana e Liguria: Rosi Fontana 050.9711345 Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo: CRR 335.6390119 Veneto, Friuli, Trentino: Paola Zuin 0434.208998 Lazio, Sud Italia e Isole: Antonio Marra 388.6162043 LE OPINIONI ESPRESSE NEGLI ARTICOLI FIRMATI E LE DICHIARAZIONI RIFERITE D A L G I O R N A L E I M P E G N A N O E S C L U S IVAMENTE I RISPETTIVI AUTORI . KALIDRIA +5 75, LUGLIO-AGOSTO 2009 si stia davvero preparando, con la riscoperta di una pratica capovolta della decimazione (se ne salva uno su dieci), quell’Università dei baroni e, a forza di evocare il lupo, questo sia ormai sull’uscio di casa. Baroni… a caso, naturalmente, per salvare… la democrazia, ovviamente. ❑ Carlo Olmo Temi e autori 3 Intervista Pio Baldi, neopresidente della Fondazione MAXXI Carlo Olmo 4-5 Tema del mese Il G8 dalla Sardegna all’Aquila, con la ricostruzione in Abruzzo interventi di Antonello Alici, Davide Borsa, Luigi Di Alberti, Giampiero Duronio e Rosalia Vittorini 6-7 Inchiesta I mega resort turistici sulle Alpi a cura di Roberto Dini interventi di Enrico Camanni e Antonio De Rossi 8 Edilizia e mercato Il Piano casa e la domanda abitativa Francesco Toso 9-10 Professioni Cassa integrazione Luigi Di Alberti Arthur C. Erickson Roberto Zancan Eire 2009 Uberto Visconti di Massino La crisi in Irlanda Francesco Panzeri Piano casa, ripresa economica e qualità Antonio Marco Alcaro 11 Formazione XI Rapporto AlmaLaurea Laura Milan 14 Informatica V-Ray RT, rendering in tempo reale Marco Giovanni De Angelis 15 Tecnologia e materiali Vernici termoisolanti Valentina Serra 16-17 Progetto del mese Recupero delle cave di Fantiano in Puglia Caterina Pagliara 19 Mostre Edoardo Gellner Daniel Battistella Triennale di Sofia Donata Tchou 20-21 Concorsi Aletsch Campus Julian W. Adda Stazioni in Campania Diego Lama «Progetti pilota» CEI Luigi Bartolomei Centro nazionale per le Arti visive a Madrid Francesca Comotti 22-23 Restauro Hotel Lambert a Parigi Giusi Andreina Perniola Moschee in terra cruda in Mali Michele Roda European Heritage Awards 2009 Olimpia Niglio 24-25 Musei Succursale dell’Ermitage a Amsterdam Alessandro Colombo Magritte a Bruxelles Caterina Cardamone Ardengo Soffici nelle scuderie medicee di Poggio a Caiano Olimpia Niglio Merletti e moda a Calais Cristina Fiordimela 26-27 Libri Tre pubblicazioni su Pier Luigi Nervi Roberta Martinis Antologie di scritti critici e storici Manfredo di Robilant 28 Paesaggio Parco tematico Mediapolis a Ivrea Alberto Bologna Favelas dietro ai muri a Rio de Janeiro Gaia Piccarolo 29-31 Città e territorio Esperimenti per l’edilizia residenziale privata in Olanda Manuela Martorelli Piano paesaggistico territoriale pugliese Luigia Capurso Partecipazione per ripensare la Diagonal di Barcellona Francesca Comotti Al via la metropolitana di Dubai Denis Bocquet