comunicato stampa italiano
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Matt Sheridan Smith Inaugurazione 13 gennaio ore 19.00 Il lavoro di Matt Sheridan Smith si costituisce attraverso la sottrazione, l'ellissi, l'assenza. L'artista indaga sui processi del fare e del fruire l'arte, ma anche sulla complessa realtà di strutture come significato e valore. Un esempio di questa ricerca è la recente commissione per il Public Art Fund a New York. Negando la natura permanente che contraddistingue la tradizione della scultura pubblica, Matt Sheridan Smith ha creato quattro monumentali sculture gonfiabili, vulnerabili e insieme fortemente presenti, che rappresentano i principali beni di consumo: lana, caffè, grano e colza. Soft Futures (price has no memory) è una giocosa allegoria dell'aleatorietà del moderno sistema economico, sempre più separato dal mondo reale. Un simile approccio, analitico e insieme provocatorio, è presente in una serie di lavori costituita da semplici pani placcati in argento, in cui le imperfezioni del pane sono trasformate in concrezioni, rotture e impurità dell’argento. Questi oggetti misteriosi, che evocano la tradizione della scultura informale e insieme del ready-made, costituiscono una riflessione - figurata e letterale - sul concetto di valore. L'installazione performativa Untitled (congratulations) ribadisce l'intento analitico e insieme l'apertura interpretativa del lavoro di Matt Sheridan Smith: 38 vasi (quanti i giorni dell'installazione) sono disposti in una griglia regolare sul pavimento della galleria. Ogni giorno viene recapitato un nuovo mazzo di fiori, che si aggiunge a quelli precedenti: attraverso una ripresa poetica degli schemi del Minimalismo e insieme una negazione della ‘permanenza’ della scultura, l'artista riflette sullo scorrere del tempo e sulla non finitezza del processo artistico. Per la sua prima mostra da kaufmann repetto, Matt Sheridan Smith presenta una selezione di lavori disposti in modo ritmico e circolare, creando un insieme denso che circonda lo spettatore. L’installazione puo’ essere letta come una composizione musicale, i cui singoli elementi sono note che compongono una melodia basata sul binomio variazione/ripetizione. Tre diverse serie di lavori si alternano nella sequenza: i pani placcati in argento sono presentati al fianco di una serie di dipinti di carta da pacchi e una di sciarpe appese, che condividono un senso di assenza, mantenendo allo stesso tempo una forte presenza, a tratti drammatica. Attraverso un gesto semplice, i ‘dipinti’ svelano il proprio scheletro, confermando e allo stesso tempo negando il fondamento stesso dell’immagine. Le sciarpe funzionano come ritratti: attraverso un processo sineddotico rappresentano dei personaggi con il solo accessorio che decora la parte più vulnerabile del corpo. Il risultato sono presenze fantasma che, al di là di un’apparenza opaca, rivelano le pieghe dell’umana fragilità. Matt Sheridan Smith, nato nel 1980 a Red Bank, New Jersey, vive e lavora a New York. Principali mostre personali: John Opera and Matt Sheridan Smith, Contemporary Art Museum St. Louis, St. Louis, USA (2011), Blanks, Templates, Undos, Redos, Lisa Cooley, New York (2009); Nowhere for Nothing (New York Stoop), Gavin Brown's @ Passerby, New York (2007). Principali mostre collettive: TOTAL RECALL, Public Art Fund, New York (2010); FAX, co-organized by iCI (Independent Curators International), The Drawing Center, New York (2009).