L`area 51 in riva al Po
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L`area 51 in riva al Po
Fa ormai parte dell’ufologia la storia di Franco Premi che nel giugno 1954 osservò a Torricella del Pizzo umanoidi alti due metri che cercavano di far ripartire un velivolo grigio in un campo di granoturco Che luci? Boom tra 1998 e 2001 L’area 51 in riva al Po Nell’estate del 1967 E.S. osservò l’atterraggio di una navicella Nascondendosi tra i fitti cespugli E.S. e il padre notarono proprio sulla riva sabbiosa un oggetto rotondo di circa 10/12 metri di diametro che, rimanendo sospeso da terra ad un’altezza di circa un metro e mezzo, emanava un forte bagliore diffuso da una “fascia” laterale avvolgente una torretta sovrapposta ad una struttura a forma di disco piatto più largo, come una piatto da cucina rovesciato di colore scuro. Attorno al disco notarono, con ulteriore stupore, sei o sette basse figure che si affannavano con movimenti rapidi, ma senza interferire l’uno con l’altro, con mosse quasi prestabilite come se ognuno sapesse cosa fare. Parlavano una lingua incomprensibile. La famiglia osservò la scena ad una distanza di circa 40 metri, nascosta tra i cespugli. Le figurette erano simili a bambini con la testa molto grossa ed attacca al tronco e le gambe esili avvolte in una tuta aderente. La scena sarebbe durata una ventina di minuti. Ad un certo punto i misteriosi esserini sarebbero risaliti frettolosamente a bordo tramite un piano inclinato leggermente posato al suolo, che poi si sarebbe richiuso. L’oggetto misterioso si sarebbe sollevato lentamente dal suolo per una decina di metri e poi, dopo due brevi scatti, sarebbe infine sparito a velocità vertiginosa. La mattina dopo il padre di E.S. decise di tornare in riva al fiume per capire cosa fosse realmente successo quella notte. Tro- varono così un cerchio di sabbia annerita e bruciacchiata di un diametro di circa 10 metri. Lungo quel tratto di sponda erano soliti soffermarsi degli zingari, lasciando spesso dei rifiuti nei pressi. In effetti proprio nella zona dell’area annerita trovarono una bottiglia di vetro con il collo ed il fondo intatti, e la parte centrale della bottiglia liquefatta ed appiattita come se fosse stata sottoposta ad una fortissima emissione di calore. Un paio di mesi dopo quell’episodio il nonno di un suo amico, che abitava poco distante dalla sua casa, rientrò a casa terrorizzato spiegando alla moglie di essere stato trattenuto da strane persone, grandi come bambini, che lo stringevano da tutte le parti e di essere infine riuscito a divincolarsi e scappare. Ma la moglie ovviamente non gli credette, pensando che fosse ubriaco! Ancora sul Po tra il novembre 1972 e l’ottobre dell’anno successivo un cacciatore è protagonista di strani episodi: il 26 novembre nota cinque piccoli umanoidi e spara ripetutamente contro quello che ritiene un disco. Poi sul posto trova un’impronta, frammenti di metallo, sterpi pressati, radioattività e sabbia vetrificata. Nell’agosto il cacciatore nota che il cane sembra avvertire una strana presenza in casa e a ottobre trova uno strano oggetto composto da due sfere sopra un albero. Veniamo alla mattina del 29 ottobre 1998. Alcuni testimoni notano un punto lumi‐ noso che si muove all’orizzonte. In un se‐ condo l’oggetto si porta sul magazzino di una macelleria. Gli astanti allibiti si trovano così sulla te‐ sta un oggetto sferoidale verde, che sem‐ bra in procinto di atterrare sul magazzi‐ no. I testimoni hanno dichiarato che si è mosso ad una velocità incredibile, prove‐ nendo da nordest. Mentre il gruppo sta‐ va osservando l’oggetto misterioso, que‐ sto è improvvisamente scomparso. Più vicino a noi nel tempo, nel giugno del 2001, una luce pulsante, visibile a occhio nudo che “si spostava veloce‐ mente verso est e poi ritornava nel medesimo punto del cielo” è stata vi‐ sta da parecchi te‐ stimoni verso mez‐ zanotte a Stagno Lombardo, a Marti‐ gnana Po, a Casal‐ maggiore e a Vico‐ boneghisio. “Io sono piuttosto scettico ‐ aveva rac‐ contato uno di loro ‐ sul fatto che si tratti di un oggetto extraterrestre, ma ammetto di esser rimasto impressionato dalla sua luce intermittente. Mia moglie ha preso paura e ha chiuso subito le fine‐ stre, mentre io ho continuato a osservar‐ lo per un po’ , fermo in direzione Sud E‐ st”. E qualche mese prima a febbraio, protagonista di un incontro ravvicinato del terzo tipo è stato nientemeno che u‐ no studente della facoltà di ingegneria aerospaziale che in auto alle 19,30 si sta‐ va recando da Ticengo a Gallignano. Ave‐ va notato in cielo “un corpo luminoso che improvvisamente è apparso, si è mosso in linea retta, da nord a sud, per 2 secondi circa. Dopo di che ha cominciato una breve discesa parabolica ed è spari‐ to, improvvisamente”. Il testimone ha di‐ chiarato: “Non ho visto alcuna scia lumi‐ nosa, e il suo colore era stranamente si‐ mile a quello delle luci al neon. Un “bian‐ co freddo”. Mi permetto di specificare che sono uno studente della Facoltà di Ingegneria Aerospaziale, e da buon ‘scienziato’ ho cercato di darmi delle ri‐ sposte che potessero spiegare il fenome‐ no. Non ne ho trovate. Escludo con cer‐ tezza: riflessi nel parabrezza dell’auto; quel grosso punto luminoso era nel cielo. Ero solo sulla strada, guidavo piano (80 Km/h), nessun lampione; meteorite in atmosfera: ne ho viste tantissime di stel‐ le cadenti, e quel punto mi è sembrato troppo diverso. Niente scia, luminosità diversa, costante nella sua intensità, nel suo moto. Colore abbagliante ma pulito, nitido; navicella aliena contenente esse‐ rini verdi pronti ad attaccare la Terra! Scherzi a parte, chiedo delucidazioni. Magari è un fenomeno naturale di cui i‐ gnoro l’esistenza”.