La storia dei nostri automezzi - Associazione Nazionale Vigili del
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La storia dei nostri automezzi - Associazione Nazionale Vigili del
061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:54 Pagina 66 Libri La storia dei nostri automezzi G iuseppe Bosio è un ricercatore accanito e appassionato di storia, di macchine d’epoca e del mondo dei Vigili del Fuoco, lui che pompiere non è. Tra i vari libri pubblicati dall’autore, 115 veicoli Vigili del Fuoco 1835-2002 è un volume di curiosità e interesse. Poco testo e molte illustrazioni, perché a parlare sono i veicoli, antichi e moderni, ognuno con scheda dettagliata e dedicata, dalla pompa a mano con carro ippotrainato del 1835, passando per le autopompe fino ai veicoli odierni. Un lavoro certosino, preciso, che solo chi capisce di meccanica e chi ha l’autentica passione per risalire alle fonti può fare. Giovanni Bosio, milanese trapiantato a Pistoia è un ricercatore appassionato e un tecnico. Lui stesso, del resto, si definisce “ uomo ingranaggi & bulloni” . Progettista da sempre, ha collaborato con molte aziende da professionista in diversi settori di macchine, comprese quelle agricole, dedicandosi particolarmente ai progetti di qualità. Dagli anni ’90, per caso, ha conosciuto il mondo dei Vigili del Fuoco e si è entusiasmato, come lui stesso ha dichiarato. Si dedica da sempre alla ricerca storica e a episodi poco noti che riguardano gli aerei così come i sommergibili, è onnivoro di conoscenza. “ Ho sempre lavorato nel settore meccanico. E provengo da un tempo dove l’ingranaggio non si trovava facilmente, bisognava misurarlo e costruirlo” , ha spiegato l’autore. Passione e metodica che ha portato nei suoi libri. 115 veicoli Vigili del Fuoco 1835-2002 è un racconto in immagini dell’evoluzione dei mezzi dei Pompieri, dal 1939 Vigili del Fuoco. Di ogni veicolo l’autore pubblica vari profili, le dimensioni, il luogo dove è stato costruito e in che anno, da quale ditta e dove si trova oggi questo o quel modello. Naturalmente, non mancano i dettagli tecnici. Per la pompa a mano del carro ippotrainato del 1840, ad esempio, il cui esemplare è esposto al Museo di Bellavista di Pistoia, Bosio spiega con dettaglio fotografico come “ inserendo le due aste di legno in dotazione negli appositi supporti la pompa viene scaricata e posizionata nel punto più opportuno per aggredire l’incendio. I due bracci articolati dalla posizione di riposo, girati verso il basso, devono essere ruotati e posizionati in linea con la traversa longitudinale…” . Dalla Galleria Storica Vigili del Fuoco di Mantova, i neofiti scopriranno invece che la Scala Aerea Magirus del 1890 era sfilabile e girevole su carro a 4 ruote trainato da cavalli. Dopo i cavalli le biciclette, poi i motori. Una trasformazione che l’autore evidenzia pubblicando la poesia, scritta nel 1920 dal Maresciallo dei Pompieri di Roma Raniero Franzero, Er Cavallo de li Vigili. La parte del libro dedicata alle autovetture d’epoca e fino ai giorni nostri è un susseguirsi di curiosità che ci toccano da vicino: i motori del resto accompagnano la storia di noi contemporanei, è normale che sia così. E allora non resta che tuffarsi in un excursus visivo ed emozionale, gustarsi immagini e la scheda di un’Isotta Fraschini tipo 14 del 1922 che per la funzione antincendio portava a rimorchio una motopompa Tamini. Oppure una Fiat 508 Balilla del 1932 o una Fiat 500 Topolino del 1936. Ed ecco l’ulteriore evoluzione dal 1939 in poi, con i motti dei Corpi provinciali riportati a pag. 89. Ogni mezzo ha la sua storia, la sua memoria, la sua funzione. Ma lo spazio è limitato, quindi ci si deve accontentare di citazioni qua e là, dell’autoscala Magirus Fiat 626 BL e del Sidecar Gilera VLE entrambi del 1940, dell’ambulanza Fiat 1100 del 1942 e di qualche autocarro delle truppe alleate, rimasto in Italia e usato poi per il soccorso. Autobus, un mezzo anfibio come il Fiat 6640 G del 1982 e gli ultimi modelli di soccorso, fino al 2002, chiudono un volume che è storico ma che è bello scorrere come un album di foto di famiglia. Giuseppe Bosio, 115 veicoli Vigili del Fuoco 1835-2002, Carmignano di Brenta, 2013 ERRATA CORRIGE Nel numero precedente, per un errore della redazione, è stato attribuito all’articolo “ Agli albori dell’Associazione” un autore diverso dal proprio. L’articolo è stato infatti redatto da Alessandro Mella, nostro socio e valido collaboratore nel settore storico dell’Associazione, dove con la sua preziosa opera tiene alta la memoria storica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori. La Redazione 66 IL VIGILE DEL FUOCO