Non Sono Sidney Poitier | Lankelot

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EVERETT PERCIVAL
NON SONO SIDNEY POITIER
Dom, 17/10/2010 - 18:34 — Alex Pietrogiacomi
Torna il funambolico Percival Everett, uno dei pochi scrittori capaci di mettersi alla prova con qualsiasi genere
narrativo senza lasciare mai il lettore inappagato. Dopo il grottesco Deserto Americano, arriva Non Sono Sidney
Poitier (sempre edito da Nutrimenti), un romanzo surreale, parossistico eppure così lineare nel suo allucinato
sviluppo.
Non Sono Sidney Poitier, nasce con questo nome e questo cognome, dopo due anni di gravidanza isterica in un
quartiere nero e povero degli Stati Uniti. La morte della mamma, pazza ma in fin dei conti saggia, lo porta a
conoscenza, a soli 11 anni, di essere ricco sfondato, miliardario, grazie a un investimento fatto dalla genitrice nel
mondo della tv. A questo punto a tirarlo fuori dallo stato di orfano entra in scena il magnate-logorroico-stralunato
Ted Turner, proprietario della Turner Broadcasting System, che prende in custodia il piccolo e lo porta ad Atlanta.
Comincia così la vita di Non Sono Sidney, che crescendo diventa sempre più somigliante all’attore, che deve
imparare a difendersi dai bulli che non capiscono il suo nome “E tu chi sei?” “Non Sono Sidney” “Ok, ma allora chi
sei?” “Te l’ho detto, non sono Sidney” “ E giù botte. A difendersi dalla propria ricchezza e dalla coscienza di questa.
Ma soprattutto comincia un percorso iniziatico verso il sé, l’identità personale e collettiva. Non Sono, infatti, avrà a
che fare con la dura legge razziale di Bifolkia appena uscito di casa e imbarcato nel primo viaggio fuori dallo stato, il sistema universitario
con le sue maglie sgranate e l’incontro del professore Percival Everett al corso “Filosofia dell’Assurdo” (capitoli esilaranti delle vicende del
protagonista sono legate ai colloqui con il docente, un fanfarone fuori di testa incapace di smettere di parlare) e vivrà sulla pelle un
personalissimo remake di Indovina chi viene a cena? in una famiglia nera ma con tante sfumature a fare la differenza, dove capirà bene chi
si nasconde dietro la sua ragazza e dietro la facciata borghese del sogno americano.
Senza acredine o voglia di denuncia entrano in campo la società americana, l’accettazione del diverso e un ritorno alle radici della propria
essenza, con il punto di forza, il nodo gordiano che gira proprio sull’accusa al mondo occidentale di voler definire qualcuno per quello che
non è. Un Everett altamente ispirato nelle sue corde ironicamente più taglienti, che trasporta, grazie a dialoghi e monologhi esilaranti, il
lettore verso strade sempre più apparentemente assurde, ma che nascondono invece le possibili risposte alla domanda che ogni giorno ci
facciamo: “Chi sono io?”.
Edizione esaminata e brevi note:
Percival Everett (Fort Gordon, Georgia, USA 1956), scrittore americano. Laureato in Filosofia e Biochimica, ex musicista jazz, bracciante
e insegnante di Liceo. Professore di Letteratura alla Southern California, vive in un ranch con la moglie Danzy Senna. Ha pubblicato
romanzi (esordio: “Suder”, 1983), raccolte di racconti, favole e poesie.
Percival Everett, "Non Sono Sidney Poitier", Nutrimenti, Collana Greenwich, 2010 (Traduzione di Marco Rossari; Art Director: Ada Carpi;
Prima Edizione Settembre 2010)
Per approfondire: EVERETT in Lankelot.
Alex Pietrogiacomi 17-10-2010
Pubblicato su http://ilbicchierediverso.menstyle.it/146/non-sono-sidney-poitier e sul Paradiso degli Orchi
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