Pubblico impiego. Stop all`assegno ad personam

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Pubblico impiego. Stop all`assegno ad personam
Pubblico impiego. Stop all'assegno ad personam
giovedì 20 febbraio 2014
Legge di Stabilità per il 2014
La Legge di Stabilità 2014 introduce per le Pubbliche Amministrazioni il divieto di attribuire
l’assegno “ad personam” al dipendente interessato da un passaggio di carriera o di ruolo. L’assegno
consisteva in un’integrazione del trattamento stipendiale volta a mantenere inalterato il miglior
trattamento economico già conseguito dal dipendente nel caso in cui avesse effettuato un passaggio
di carriera ovvero fosse transitato, per qualsiasi ragione (concorso, mobilità, ecc.), da una
amministrazione ad un’altra.
La conservazione del trattamento economico in godimento all’atto del passaggio avveniva in modo
semplice. Si procedeva al raffronto fra le due retribuzioni e, qualora il trattamento economico
previsto per la nuova qualifica di inquadramento fosse stato inferiore a quello già goduto, si
procedeva mediante l’attribuzione, a titolo di assegno personale, della differenza tra le due
retribuzioni di base.
Tale strumento rispondeva al principio generale noto come “intangibilità del maturato economico”
ovvero come “divieto di reformatio in pejus del trattamento retributivo”. L’intento del legislatore
era duplice: da un lato, non si volevano ostacolare percorsi di mobilità del personale e di
progressioni in carriera eliminando ostacoli di ordine economico che avrebbero potuto spiegare
effetti disincentivanti; dall’altro, si voleva valorizzare la maggiore professionalità acquisita
attraverso percorsi di sviluppo di carriera e di mobilità.
L’abrogazione dell’istituto, contenuta nei commi 458 e 459 della legge 27 dicembre 2013, n. 147
(legge di Stabilità 2014), pone fine a un evidente privilegio economico di cui hanno potuto godere,
fino ad oggi, coloro che, nel passaggio a nuovi incarichi o ruoli, abbiano mantenuto un trattamento
economico non più corrispondente alle mansioni derivanti dalla nuova posizione ricoperta.
Il superamento del principio di intangibilità del maturato economico determinerà una contrazione
dei processi di mobilità ponendosi come inevitabile fattore disincentivante per il personale
coinvolto. In caso di mutamento di ruolo o di incarico, al pubblico dipendente dovrà esser attribuito
il medesimo trattamento economico del collega di pari anzianità, realizzando la corrispondenza tra
retribuzione e mansioni effettivamente svolte.
La previsione normativa, introduce un nuovo strumento di contenimento dei trattamenti retributivi
dei dipendenti pubblici.