Foglio informativo Iniziativa sulle abitazioni secondarie – Attuazione
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Foglio informativo Iniziativa sulle abitazioni secondarie – Attuazione
Economic Research Foglio informativo Iniziativa sulle abitazioni secondarie – Attuazione Ultimo aggiornamento: 29 Agosto 2012 L'accettazione dell'iniziativa sulle abitazioni secondarie avrà delle pesanti ripercussioni nelle regioni interessate. La pubblicazione dell'ordinanza transitoria fa ora chiarezza su quella che dovrebbe essere la linea di condotta nei comuni interessati nei prossimi anni fino all'entrata in vigore della legge attuativa. Il presente foglio informativo, che viene aggiornato di caso in caso, permette una panoramica sullo stato del dibattito, sulle regole che diverranno valide in futuro e sulle loro conseguenze. malgrado, non in tutti i casi si riuscirà verosimilmente a ottenere per tempo una licenza edilizia. Secondo l'ordinanza, le licenze edilizie per la costruzione di abitazioni secondarie rilasciate tra il 1° gennaio 2013 e l'entrata in vigore della legge attuativa sono nulle, se non rappresentano una delle eccezioni dichiarate (si veda sotto). Il giudice dovrebbe essere chiamato a decidere sulle concessioni edilizie rilasciate dopo l'11 marzo 2012 ma che sono state contestate. Situazione Ai sensi dell'ordinanza, tutte le abitazioni non utilizzate permanentemente da persone domiciliate nel comune o da persone a scopo di lavoro o formazione sono considerate abitazioni secondarie. È stata quindi adottata un'ampia definizione che tendenzialmente annovera più abitazioni come abitazione secondaria, ma che in contropartita colpisce per la chiarezza. Chiamato alle urne l'11 marzo 2012, il popolo svizzero ha deciso di limitare drasticamente la costruzione di abitazioni secondarie. L'iniziativa popolare "Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie" richiede che la quota di abitazioni secondarie di un comune non superi il 20%. Dopo l’accoglimento dell’iniziativa popolare sussistevano numerosi punti di incertezza. L'ordinanza pubblicata a fine agosto consente di rimuovere numerosi punti insoluti. A differenza di quanto inizialmente temuto, viene disposta un’attuazione pragmatica. La salvaguardia dei diritti acquisiti e il desiderio di creare "letti caldi" sembrano assecondati. Ma in ultima analisi l’ordinanza comporta una tripartizione del mercato immobiliare residenziale in abitazioni che possono essere potenzialmente utilizzate a proprio piacimento come abitazioni secondarie (abitazioni esistenti senza restrizioni di utilizzazione), abitazioni secondarie sfruttate a scopi turistici qualificati e prime residenze dichiarate (prime residenze di nuova costruzione e prime residenze già esistenti e dichiarate come tali). Tra questi segmenti potrebbero instaurarsi notevoli differenze di prezzo, tali da creare sensibili incentivi di arbitraggio. Validità dell'ordinanza L'ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2013 ed è valida fino all'entrata in vigore della legislazione d'esecuzione concernente l'iniziativa sulle abitazioni secondarie, verosimilmente non prima del 2015. Disposizioni transitorie Le licenze edilizie per abitazioni secondarie secondo il vecchio diritto sono possibili fino al 31 dicembre 2012, per cui l'accumulo di domande di costruzione, osservato in numerosi comuni turistici dall'accettazione dell'iniziativa, proseguirà. Ciò Come vengono definite le abitazioni secondarie? La costruzione di abitazioni secondarie gestite è ancora possibile? In futuro sarà ancora possibile costruire soltanto abitazioni secondarie gestite. A tale riguardo, l’ordinanza prevede tuttavia margini di manovra molto esigui. Le abitazioni secondarie non strutturate individualmente, sfruttate economicamente con un piano di attività alberghiera e messe a disposizione alle usuali condizioni di mercato, sono tuttora ammesse. Benché si rinunci a una durata minima di locazione, durante i periodi di alta stagione le abitazioni possono essere tuttavia occupate dai rispettivi proprietari per un massimo di tre settimane. Inoltre, nell'ambito dell'edificazione di una residenza primaria ai residenti – e solo a questi – è consentito realizzare, subordinatamente a condizioni restrittive, abitazioni secondarie nel medesimo edificio. A tale riguardo, l’abitazione deve essere inclusa in un sistema di classificazione riconosciuto (ad es. da Federazione svizzera del turismo), senza alcuna possibilità di una realizzazione personalizzata della stessa. Quali comuni sono interessati? Attualmente sono 573 i comuni interessati dalle restrizioni in ordine alla costruzione di abitazioni secondarie (figura 1). Tra questi vanno annoverate praticamente tutte le località turistiche della regione alpina. In futuro, nei cantoni Grigioni e Vallese come pure nelle regioni turistiche del canton Vaud e Berna l'edificazione di abitazioni secondarie senza regolamentazione Economic Research speciale sarà consentita soltanto in alcuni pochi comuni che oggi sono privi o quasi di strutture ricettive. Questo stop all'attività edilizia non sarà di breve durata, poiché le classiche destinazioni turistiche presentano già in media una quota di abitazioni secondarie superiore al 50%. Realisticamente, ciò significa che di fatto la costruzione di nuove abitazioni secondarie non gestite in queste destinazioni rimarrà vietata a tempo indeterminato. La lista completa dei comuni interessati è riportata nell'allegato all'ordinanza.1 In avvenire, l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale aggiornerà la lista predetta almeno una volta all'anno. Per motivi di registrazione, i comuni che solo negli ultimi anni hanno presumibilmente superato la soglia del 20% e in cui nel 2000 tutte le abitazioni non occupate permanentemente erano inferiori al 20% della disponibilità di alloggi proseguiranno senza controllo finché i comuni non avranno ultimato l'armonizzazione dei registri. Cosa significa l'accettazione dell'iniziativa per i proprietari di abitazioni secondarie esistenti? In base all'ordinanza, i proprietari di abitazioni secondarie potranno anche in futuro rivendere o ereditare i propri immobili come abitazioni secondarie. Poiché il futuro blocco dell'edilizia porterà a una riduzione dell'offerta, in avvenire le abitazioni secondarie esistenti non saranno verosimilmente più messe in vendita se non a prezzi molto più alti di prima. I proprietari sanno che le possibilità di costruire un'altra seconda casa, dopo averne precedentemente venduta una, sono pressoché nulle. La garanzia della proprietà conserva quindi la sua validità. Ci sono ripercussioni per i proprietari della abitazioni primarie nei comuni colpiti? Le abitazione soggette al diritto previgente sono invece unità immobiliari che nel registro fondiario non presentano alcuna registrazione come abitazione primaria o secondaria. Secondo l’ordinanza, laddove non sussistessero restrizioni di utilizzo già antecedentemente alla data del referendum, queste abitazioni potranno essere riadibite a nuova destinazione d’uso anche in futuro, ovvero potranno essere utilizzate, vendute o ereditate liberamente come abitazioni primarie o secondarie. Siccome questa regolamentazione produrrà una pressione alla riconversione e al cambio d'uso, l'ordinanza esige che cantoni e comuni adottino misure contro gli sviluppi e gli abusi indesiderati. Ad esempio, nelle disposizioni attuative è considerata come abuso la vendita di un’abitazione attuale come abitazione secondaria e la contestuale costruzione di una nuova residenza primaria su un terreno non edificato nel comune in questione o in un comune limitrofo (nuova costruzione sostitutiva) con la finalità di procurarsi un vantaggio finanziario. Questo aspetto si rivelerà il tallone di Achille Figura 1 Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20% Al 22.08.2012 20% e oltre < 20% Fonte: Ufficio federale dello sviluppo territoriale, Credit Suisse Economic Research, Geostat Foglio informativo 2 Economic Research dell'ordinanza, poiché l'effettiva tripartizione del mercato dell'alloggio nei comuni interessati comporterà vistose differenze di prezzo, creando forti incentivi ad adottare comportamenti "illeciti". L’effettiva adozione di tali provvedimenti da parte di cantoni e comuni è attualmente ancora incerta, in quanto ad oggi non sono previste possibilità di sanzione in caso di inazione. È prevedibile che nella legge esecutiva saranno integrati adeguamenti e/o chiarimenti per quanto concerne il cambiamento d’uso delle unità abitative attualmente adibite a residenza primaria. Ai fini di una limitazione di utilizzo della proprietà è infatti necessaria un'apposita base giuridica, in quanto questo aspetto rientra nell’ambito delle garanzie della proprietà tutelate dal diritto costituzionale. A tale riguardo, un’ordinanza non è dunque sufficiente. Se l'acquis dovesse essere tutelato anche dalla legge – e vi sono buone possibilità in tal senso – non si prospettano flessioni dei prezzi rispetto alle abitazioni rette dal vecchio diritto, altrimenti sì. I proprietari avversi ai rischi farebbero quindi bene a seguire con attenzione l'elaborazione della legge attuativa in ordine alla ridestinazione d'uso di abitazioni primarie in essere. Per quanto concerne i prezzi delle abitazioni nuove ma dichiarate come tali nel registro fondiario, trova applicazione un livello di prezzi più basso rispetto agli immobili residenziali soggetti al vecchio diritto. Inoltre, nei prossimi anni è prevedibile in questo segmento una dinamica piuttosto contenuta dei prezzi, se non addirittura una flessione degli stessi. Poiché in futuro non sarà più possibile un cambiamento d’uso delle prime abitazioni di nuova costruzione in abitazioni secondarie, il prezzo dipenderà sostanzialmente dalla domanda della popolazione locale, che di solito dispone di un potere d'acquisto nettamente più basso rispetto ai potenziali acquirenti di abitazioni secondarie. Le trasformazioni in abitazioni secondarie sono ancora possibili? Nell'ambito di ristrutturazioni o risanamenti non possono essere realizzate abitazioni secondarie aggiuntive neppure in immobili disciplinati dal vecchio diritto, ad es. trasformando una mansarda o suddividendo un grande appartamento in due più piccoli. L'unica eccezione si verifica quando il proprietario ha il domicilio nella stessa casa e la nuova abitazione non viene strutturata individualmente, ossia è offerta solo in locazione temporanea. Le ristrutturazioni che non soddisfano la condizione predetta necessitano di una licenza edilizia ancora entro la fine del 2012. In che modo vengono gestiti i piani di utilizzazione speciale? In caso di piani di utilizzazione speciale relativi a progetti specifici già approvati prima dell’11 marzo 2012, le licenze di costruzione per le abitazioni secondarie potranno essere concesse anche in futuro nell’ambito di tali progetti. In questo modo viene creato un sufficiente margine di manovra per progetti come quello di Andermatt, affinché essi possano essere portati avanti secondo quanto pianificato nonostante l’iniziativa. Eccezioni per rustici e maggesi Le costruzioni tipiche del paesaggio come rustici e maggesi possono essere trasformate in abitazioni secondarie tenendo conto di rigide restrizioni di pianificazione territoriale anche nei comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20%.2 Quali sono gli effetti sui prezzi del terreno edificabile? Finora il prezzo dei terreni fabbricabili è stato determinato soprattutto dai soggetti interessati alle abitazioni secondarie, che per lo più dispongono di un potere d'acquisto chiaramente superiore a quello dei locali. Con il venir meno di questi potenziali acquirenti, nei prossimi anni i prezzi dei terreni fabbricabili saranno determinati in primis dalla domanda locale di spazi abitativi residenziali. La costruzione di abitazioni secondarie gestite non sarà in grado di compensare il venir meno della domanda di terreno edificabile per le seconde abitazioni “ordinarie”. In numerose località questo scenario potrebbe quindi comportare un calo generalizzato e talvolta anche di notevole portata per quanto concerne i prezzi dei terreni edificabili. Quali sono le prospettive per il settore alberghiero? Negli scorsi anni in molti comuni turistici l'industria alberghiera non ha avuto vita facile. Molti progetti ricettivi sono stati finanziati attraverso l'edificazione di abitazioni secondarie. In futuro, laddove le abitazioni secondarie non risultino di tipo gestito, questa forma di finanziamento non risulterà più possibile. Per il settore alberghiero, questa circostanza non comporta soltanto svantaggi. Infatti, se molti progetti alberghieri risultavano poco redditizi, ciò era dovuto proprio alla costruzione di abitazioni secondarie: i prezzi dei terreni nelle zone edificabili, che consentivano anche la costruzione di seconde case, raggiungevano per lo più livelli tali da rendere poco interessante l'esercizio di un albergo. Il venir meno di nuovi progetti di abitazioni secondarie comporterà prevedibilmente una contrazione dei prezzi dei terreni, fattore che dovrebbe rendere nuovamente interessanti i progetti alberghieri in molti comuni. A condizioni rigorose gli alberghi esistenti possono essere trasformati anche in futuro in abitazioni secondarie non sfruttate a scopi qualificati. Ciò presuppone in particolare che la struttura sia stata sfruttata per un periodo minimo di 25 anni e che una perizia indipendente dimostri che, anche senza colpa del proprietario, non può più essere sfruttata in modo redditizio. È quindi da ritenere che negli anni a venire scompariranno numerosi alberghi ormai obsoleti e non più competitivi, uno sviluppo che dovrebbe accelerare il mutamento strutturale nel settore alberghiero svizzero nei prossimi anni. Quali ripercussioni si attendono sull'occupazione nei comuni interessati? L'attività costruttiva legata alle abitazioni secondarie in futuro cesserà in molti comuni e in una prospettiva di breve-medio periodo questo si ripercuoterà anche sull'occupazione delle Foglio informativo 3 Economic Research regioni colpite. Nelle regioni turistiche, infatti, l'edilizia e i settori affini sono fortemente rappresentati proprio grazie a questa attività. Poiché nella maggior parte dei comuni colpiti l'attività edilizia legata alle nuove residenze primarie sarà scarsamente dinamica e anche la costruzione di seconde abitazioni gestite attivamente e le opere di ristrutturazione non riusciranno a compensare la contrazione del potenziale di lavoro, per i prossimi anni si prospetta una sensibile flessione dell'occupazione nei settori colpiti. Qualora la domanda di abitazioni secondarie gestite dovesse essere inconsistente, in diverse regioni sarebbero prevedibili nel peggiore dei casi flessioni occupazionali fino al 60% nell’edilizia di costruzione e di trasformazione. Nelle regioni con una domanda sufficientemente elevata di prime abitazioni e di abitazioni secondarie gestite, il calo degli impieghi potrebbe invece risultare decisamente più contenuto. In media ipotizziamo una flessione della domanda edile pari al 30% nelle regioni interessate. La pressione al cambiamento di destinazione d’uso a cui si è accennato in precedenza potrebbe quantomeno restituire un certo slancio alla costruzione di abitazioni primarie. Note a piè di pagina: 1 Lista completa dei comuni interessati http://www.are.admin.ch/themen/raumplanung/00236/040 94/index.html?lang=it 2 Ordinanza sulla pianificazione del territorio – Costruzioni tipiche del paesaggio, articolo 39, capoversi 2 e 3: http://www.admin.ch/ch/i/rs/700_1/a39.html Contatto Editore Martin Neff, responsabile Credit Suisse Economic Research Uetlibergstrasse 231, CH-8070 Zurigo Autori Thomas Rieder, tel. +41 (0)44 332 09 72 [email protected] Fredy Hasenmaile, tel. +41 (0)44 333 89 17 [email protected] Visitateci su Internet www.credit-suisse.com/research Disclaimer Il presente documento è stato redatto dall’Economic Research del Credit Suisse e non è il risultato di un’analisi finanziaria nostra o altrui. Le "Direttive per la salvaguardia dell’indipendenza dell’analisi finanziaria" dell’Associazione Svizzera dei Banchieri non si applicano pertanto al presente documento. La presente pubblicazione persegue esclusivamente fini informativi. Le tesi ivi riportate sono state formulate dall’Economic Research del Credit Suisse alla data di stampa (con riserva di modifiche). La presente pubblicazione può essere citata con l’indicazione della fonte. Copyright © 2012 Credit Suisse Group AG e/o aziende a esso collegate. Tutti i diritti riservati. Foglio informativo 4