RELAND REE

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RELAND REE
RELAND
REE
Alcuni non avevano pensieri di
vittoria,
ma erano andati a morire
perchè lo spirito dell’Irlanda fosse più
grande
e il suo cuore si elevasse in alto.
Eppure, chissà cosa ancora deve
accadere.
W. B. Yeats
BOMBA DELLA Real I.R.A.
12 maggio. Riprende la campagna dinamitarda della Real I.R.A. Nei pressi del villaggio di Spamount, vicino Castlederg (Co. Tyrone) un poliziotto che si stava recando in servizio ad Enniskillen per effettuare il suo turno notturno
era appena salito sulla sua autovettura quando la stessa è esplosa provocando un incendio. L’agente è rimasto
gravemente ferito alle gambe. Sottoposto a più interventi chirurgici la sua situazione appare ora stabile ed i
medici hanno dichiarato che non è in pericolo di vita. L’attentato è stato rivendicato dalla formazione dissidente
repubblicana della Real I.R.A. Questo il comunicato dei paramilitari rimasti fedeli all’ideologia di un’Irlanda libera
anche a costo dell’uso delle armi: "Ci riserviamo il diritto di colpire organi ed infrastrutture dello Stato britannico
con modalità, tempi e luoghi di nostra scelta, nelle sei contee ed altrove. Mentre continuiamo a rafforzare la
nostra capacità militare, questa verrà dimostrata". A seguito delle indagini la P.S.N.I. ha fermato cinque uomini ed
una donna che, dopo essere stati sottoposti ad interrogatorio, sono stati rilasciati. L’assistente capo della polizia
Judith Gillespie, ha affermato che è ancora presto per definire esattamente la tipologia di ordigno utilizzata
(anche se si sospetta il semtex) e chi siano con certezza gli autori.
BRIAN KEENAN, ADDIO COMANDANTE
Brian Keenan, comandante e membro dell’Army Council del’I.R.A. si è spento a seguito di una lunga malattia che
lo ha visto combattere una dolorosa battaglia contro il cancro. Lascia la moglie Chrissie e sei figli. Entrato
nell’organismo dirigenziale dei Provisional a metà degli anni novanta, si dimise nel 2005 per il sopraggiungere
della grave malattia. Figlio di un soldato della Royal Air Force, nato nel 1942, visse in Inghilterra per rientrare nel
Six-Counties alla fine degli anni sessanta dove divenne responsabile dell’arsenale dell’I.R.A. a Belfast. Nel 1972 si
recò in Libia per provvedere all’acquisto delle armi necessarie a proseguire la lota armata contro gli inglesi. Nel
1975 guidò in Inghilterra la campagna esplosiva dell’esercito repubblicano irlandese. Arrestato nel 1979 per
terrorismo fu condannato nel giugno del 1980 a 18 anni di carcere. Uscito nel 1993 proseguì il suo lavoro
all’interno dell’I.R.A. entrando nell’Army Council. Al momento del "cessate il fuoco" del 1994 entrò in forte
contrasto con Gerry Adams, dissociandosi dall’idea di deporre le armi. Brian Keenan riteneva che "sia la politica
che la lotta armata fossero forme legittime di rivoluzione e che, entrambe, andassero perseguite al meglio". In una
delle sue ultime interviste , pubblicata sul settimanale repubblicano "An Phoblacht" nel marzo 2008 dichiarò che i
giovani membri dell’I.R.A. sono delusi dagli esiti dell’abbandono dell’utilizzo della lotta armata. "I rivoluzionari
devono essere pragmatici, le liste dei desideri sono per il Natale" dichiarò. Il cordoglio di tutto il movimento
cattolico/repubblicano è giunto alla famiglia di Keenan che, dopo la recente scomparsa di Brendan Hughes,
allunga la lista dei grandi uomini repubblicani che si sono spenti nella speranza di poter vedere un giorno, da
lassù, il sogno di un’Irlanda libera ed unita realizzato.
Comhbhrón
IF saluta il comandante Brian Keenan, uomo d’onore e di valori
Ulster Breaking News
Ultime notizie dall’Irlanda del Nord
Nuovo film su Bobby Sands
Un nuovo film sulle ultime sei settimane di vita di Bobby sarà presentato in prima mondiale al Festival di Cannes.
Hunger, questo il titolo, ritrae i giorni conclusivi della vita del giovane ragazzo repubblicano all’interno del carcere
di Long Kesh, dopo la sua elezione a parlamentare. La sceneggiatura è stata scritta dalla drammaturga irlandese
Enda Walsh insieme a Steve McQuenn, regista della pellicola. Bobby Sands è interpretato dall’attore Michael
Fassbender, 31 anni, nato in Germania ma cresciuto a Killarney, in Irlanda.
Ex agente causa allarmi bomba
Un ex poliziotto della P.S.N.I. è comparso in tribunale a Derry il 23 maggio scorso accusato di aver provocato due
allarmi bomba. Brian Coulter, 58 anni, deve rispondere di aver effettuato le telefonate che rivendicavano il piazzamento degli esplosivi alla Rainey Endowed School, a Magherafelt, ed in un negozio a Cookstown. L’imputato è
stato descritto come un alcolizzato ed è stato rilasciato su cauzione. La prossima udienza è prevista il 10 giugno
nel tribunale di Magherafelt.
Prigionieri U.V.F. vicini alla libertà
Shaun Woodward, segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, ha dichiarato che il governo inglese si appresta a
riconoscere il "cessate il fuoco" lealista promulgato lo scorso maggio ed in precedenza interrotto a causa di una
faida interna tra U. V. F. e L. V. F. I prigionieri appartenenti alla U.V.F. ed al Red Hand Commando, in carcere per atti
commessi prima della ratifica degli Accordi del Venerdì Santo, potranno così ottenere la scarcerazione. Da notare
che la dirigenza delle formazioni paramilitari lealiste ha dichiarato di aver abbandonato le armi ma, nonostante le
forti pressioni politiche e sociali, non ha mai acconsentito alla loro distruzione.
Ireland Today
Accade sull’isola
Ancora scontri a North Belfast
L’ennesimo scontro avvenuto nella zona "calda" tra Ardoyne e Twaddell, è terminato con un lancio di bottiglie e
sassi. L’episodio è avvenuto al termine di una partita di calcio, trasmessa in televisione, che vedeva contrapposti
Celtic e Rangers Glasgow. I tifosi delle due squadre, come oramai avviene da alcune settimane, si sono affrontati
prima verbalmente e poi passando all’azione. Il traffico nella zona è stato deviato. L’intera area a nord di Belfast è,
negli ultimi tempi, diventata teatro abituale di scontri tra cattolici e protestanti. Solo una settimana prima, lunedì
19, cinque abitazioni della comunità protestante sono state assalite da un uomo che ha anche rotto le finestre di
due case. Sono oltre 70 gli incidenti registrati che hanno coinvolto i rappresentanti delle due comunità da aprile
del 2007. "La gente che abita in queste comunità – da dichiarato Gerry Kelly dello Sinn Féin – vorrebbe vivere
tranquilla e senza questo genere di problemi. Sono solamente piccoli gruppi di giovani i responsabili di queste
azioni. Non è poi questione di ideologie politiche o religiose. Gli attacchi contro le abitazioni dei protestanti sono
da bollare come setari tanto quanto quelli contro le case dei cattolici". La zona attualmente è monitorata grazie ad
una serie di telecamere a circuito chiuso. Purtoppo questo, per il momento, sembra non placare le violenze.
Accordo "bluff" sulle bombe a grappolo
Conferenza Internazionale. Il 28 maggio scorso, a Dublino, 109 paesi hanno firmato un trattato che decreta la
messa al bando delle terribili "cluster bombs" (bombe a grappolo). I micidiali ordigni sono tra i più usati in tutti i
conflitti del mondo (specialmente in Medio Oriente) e negli ultimi anni hanno fatto migliaia di vittime innocenti.
Dopo 10 giorni di dibattiti tenutisi presso lo stadio Croke Park di Dublino, i diplomatici delle nazioni presenti
hanno concordato nella forma e nella sostenza il patto che impegnerà i firmatari a cessare definitivamente la
produzione, la vendita, l’immagazzinaggio e l’uso delle famigerate bombe. L’accordo prevede anche l’impegno di
tutte le nazioni all’assistenza delle vittime ed alla bonifica delle aree ancora a rischio. Le "cluster bombs" sono
degli ordigni che, prima di toccare il suolo, rilasciano decine di mini-bombe che dovrebbero esplodere all’impatto
con il terreno. Purtroppo quasi sempre ciò non accade ed i piccoli esplosivi, comunque di grande potenza,
restano in agguato pronti ad uccidere o ferire gravemente, al minimo contatto, anche dopo molti anni. Con la loro
forma curiosa ed invitante (somigliano a palline da tennis colorate) causano il maggior numero di vittime tra i
bambini. I facili entusiasmi per l’accordo sono però eccessivi.
Stati Uniti, Russia, Israele, India, Pakistan, e Cina infatti, non hanno partecipato all’incontro. Risultato: Sicuramente
San Marino non bombarderà con le "cluster bombs" il Principato di Monaco mentre nessuna certezza sul loro
inutilizzo tra le nazioni più potenti ed armate del mondo. Un po’ di riflessione porta a pensare quanto piccolo ed
effimero sia il risultato raggiunto. Negli ultimi tempi anche il Papa aveva espresso la sua preoccupazione per
l’utilizzo delle terribili bombe a grappolo ed aveva effettuato un appello per la loro dismissione. Appello che, vista
l’assenza delle grandi potenze mondiali al tavolo della firma, risulta decisamente accolto in piccolissima parte.
Purtoppo, ne siamo tristemente certi, di vittime delle "cluster bombs" sentiremo ancora parlare
Storie di Storia
Per non dimenticare
La Eksund (prima parte)
C’era un solo pensiero nella mente di Gabriel Cleary ed era tale da raggelarlo. Mentre controllava gli inneschi
collegati alle dodici cariche esplosive sistemate sotto la linea di galleggiamento della nave Eksund , i segni di
sabotaggio erano inconfondibili . Con un crescente senso di orrore il direttore del Genio dell’I.R.A. si rese conto
che la più ambiziosa spedizioni di armi progettata nella lunga guerra dell’I.R.A. contro l’Inghilterra era stata
tradita. I timori di Cleary erano andati crescendo sin da quando la Eksund aveva lasciato la capitale della Libia,
Tripoli, circa due settimane prima. L’imbarcazione, registrata a Panama, era stata caricata con circa 150 tonnellate
di armamenti moderni e sofisticati da marinai al servizio del colonnello Gheddafi il 13 ed il 14 ottobre 1987.
Sebbene quella parte dell’operazione era filata liscia Cleary non era tranquillo. Su tratava del quinto viaggio
dall’agosto 1985, ma i quattro carichi precedenti, ammontanti in totale a 150 tonnellate i armi ed esplosivi, erano
stati segretamente ed in tutta sicurezza trasbordati su imbarcazioni dell’I.R.A. da una nave libica al largo di Malta,
in mare aperto e lontano da occhi indiscreti. Questa operazione, invece, si era dovuta organizzare in maniera
differente. Il carico della Eksund equivaleva a quello delle altre quattro spedizioni messe insieme. Dati la grandezza e l’ingombro degli armamenti il processo di carico sarebbe stato lungo e ciò rendeva l’idea di un’operazione
in mare del tutto fuori questione. Con la C.I.A. ed altre agenzie di intelligence occidentali che si interessavano
sempre più agli affari della Libia, le possibilità di essere notati dalla sorveglianza satellitare erano elevate. Il carico
della Eksund era mozzafiato: 1000 fucili d’assalto AK-47, 1.000.000 di cartucce, 430 granate, 12 lanciarazzi, 12
mitragliatrici pesanti russe DHSK, oltre 50 missili terra-aria SAM-7, 2000 detonatori, 4700 candelotti d’esplosivo,
lanciafiamme e 2 tonnellate del potente esplosivo SEMTEX di fabbricazione cecoslovacca. Con un carico così,
nessuna alternativa. Il lavoro si doveva fare a Tripoli...
Tra Cielo e Oceano
Alla scoperta dei più nascosti angoli d’Irlanda
Ennis
Situata all’interno della Contea di Clare, sulle rive del fiume Fergus, Ennis è una cittadina caratterizzata da piccole
e tortuose strade medievali. Questa graziosa località, conosciuta per le pittoresche facciate dei suoi negozi e per i
festival di musica tradizionale (detti fleadh in gaelico), ospita numerosi pub con musica dal vivo. Le sue origini
risalgono al XIII secolo e sono legate alla famiglia O’Brien, feudataria del Medioevo. La principale attrattiva del
luogo è costituita dalle rovine dell’Ennis Friary. Questo monastero francescano conserva strutture per lo più
databili tra il XIV ed il XV secolo ed è famoso per le eleganti sculture e per gli elaborati monumenti sepolcrali. Tra
questi ultimi spicca la tomba di MacMahon risalente al XV secolo, costituita da pannelli in alabastro istoriato.
Attualmente è in via di ristrutturazione. A ridosso del al monasterosi trova un’incantevole casa secentesca , oggi
sede del ristorante Cruise’s. Sull’angolo con la vicina Francis Street sorge il Queen’s Hotel, citato da James Joyce
nel suo famosissimo Ulisse. In O’Connell Square s’innalza il monumento a Daniel O’Connell, eletto deputato per la
Contea di Clare nel 1828. A lui è intitolata anche la via principale della città dove, tra i pub ed i negozi che la
fiancheggiano, si trovano una torre medievale, un caratteristico gruppo di camini del XVII secolo ed un arco del
XVIII secolo. Nei pressi di Ennis si trovano le rovine di numerosi monasteri. 3 Km a sud della città sorge Clare
Abbey, un’abbazia agostiniana fondata dagli O’Brien nel 1189, ma radicalmente rimaneggiata nel XV secolo. A 13
Km a sud-est di Ennis si trova invece il Quin Franciscan Friary. Eretto nel XV secolo incorpora le suggestive rovine
di un castello normanno. Il chiostro, ben conservato, è una tra i più belli dell’intera Irlanda.
L’ULTIMA PINTA
Curiosità, pensieri e piccole riflessioni su tutto ciò che è IRLANDA in patria e all’estero
La sede della Bank of Ireland, nella zona sud-est di Dublino, è alloggiata all’interno di un sontuoso palazzo in
stile georgiano che fu costruito in origine come sede del Parlamento irlandese.
All’interno della regione dello Shannon è possibile visitare il Folk Park, un villaggio che ricrea l’atmosfera
dell’Irlanda rurale del secolo scorso. Il piccolo centro è composto da negozi, botteghe artigianali e palazzi
georgiani. Vi sono inoltre una fattoria tipica del Burren ed un mulino per il grano, funzionante. Nei periodi di
alta stagione personaggi in costume si aggirano per le strade dando dimostrazioni di attività artigianali come
la filatura della lana e la lavorazione del burro.
Nell’isola d’Irlanda una legge emanata dal Ministero dei Trasporti obbliga i bambini al di sotto dei dodici anni a
prendere posto, all’interno delle autovetture, esclusivamente sul sedile posteriore.
I tipici maglioni di lana écru rigorosamente non tinta, delle isole Aran, hanno la particolarità di avere una trama
tipica per ogni famiglia che, anticamente, li produceva. Leggenda e tradizione vogliono che questa scelta di
distinzione fosse stata fatta per poter dar modo ai parenti di riconoscere un cadavere, in caso di naufragio,
anche a distanza di alcuni giorni proprio grazie al maglione che indossava.
La prima lingua dell’isola d’Irlanda è ufficialmente il gaelico. L’inglese, universalmente riconosciuta come lingua
mondiale e prima lingua su tutto il resto del territorio britannico, qui è considerata il secondo idioma.
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