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Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania Allegato 1 MONITORAGGIO DEI PUNTI D’ACQUA RICADENTI NELL’INTORNO DELL’AREA VASTA IN LOCALITÀ MASSERIA DEL POZZO – SCHIAVI SITA NEL COMUNE DI GIUGLIANO IN CAMPANIA TERZA CAMPAGNA Affidamento ai sensi dell’art. 125, comma 11, del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. dell’esecuzione della Terza Campagna per il monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania EX SITO D’INTERESSE NAZIONALE “LITORALE DOMITIO FLEGREO E AGRO AVERSANO” CAPITOLATO TECNICO Capitolato Tecnico Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania Indice 1. Stazione appaltante ........................................................................................................................ 2 2. Finalità dell’affidamento................................................................................................................ 2 3. Oggetto dell’affidamento e modalità di esecuzione del servizio ................................................. 3 4. Importo a base di gara ................................................................................................................... 4 5. Termine per l’esecuzione del servizio ........................................................................................... 4 6. Accesso alle aree per lo svolgimento delle attività ....................................................................... 5 7. Attività svolte da ARPA Campania .............................................................................................. 5 8. Monitoraggio dei punti d’acqua .................................................................................................... 6 9. Programma di campionamento ..................................................................................................... 6 10. Misure topografiche e freatimetriche ........................................................................................... 7 11. Criteri per lo spurgo dei pozzi ....................................................................................................... 8 12. Spurgo dei piezometri .................................................................................................................. 10 13. Misura dei parametri chimico-fisici............................................................................................ 10 13.1. Analisi chimiche dei campioni d’acqua .............................................................................. 10 13.2. Analisi sui campioni di acque .............................................................................................. 11 13.3. Campioni di controllo .......................................................................................................... 11 14. Esecuzione di prove idrogeologiche-Slug Test ........................................................................... 12 15. Procedure di campionamento ...................................................................................................... 12 15.1. Pozzi senza pompe installate e piezometri ......................................................................... 12 15.1.1. Campionamento statico ....................................................................................................... 12 15.1.2. Campionamento dinamico ................................................................................................... 13 15.2. Pozzi con pompe installate ................................................................................................... 13 16. Contenitori campioni.................................................................................................................... 13 17. Caratterizzazione microbiologica per la determinazione di batteri decloranti nei campioni di acqua di falda ........................................................................................................................... 14 18. Determinazione di eventuali contaminazioni radioattive delle acque sotterranee da parte del percolato di discarica nell’area d’indagine e nelle aree adiacenti...................................... 15 19. Oneri per lo smaltimento ............................................................................................................. 16 20. Rapporto finale ............................................................................................................................. 17 21. Piano Operativo di Sicurezza ...................................................................................................... 17 22. Variazioni nell’effettuazione del servizio ................................................................................... 18 23. Oneri e Spese a carico dell’Affidatario ....................................................................................... 18 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania 24. Direttore dell’Esecuzione del Contratto ..................................................................................... 18 25. Responsabilità dell’appaltatore e garanzie ................................................................................ 18 26. Verifica di conformità .................................................................................................................. 18 Capitolato tecnico 1 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania 1. Stazione appaltante Sogesid S.p.A. Via Calabria, 35 - 00187 Roma Tel 06420821 Fax 06483574 E-mail: [email protected] - Indirizzo Internet: www.sogesid.it 2. Finalità dell’affidamento Finalità dell’affidamento è la verifica dello stato qualitativo delle acque di falda relative alle aree comprese nella cosiddetta Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo – Schiavi, sita nel Comune di Giugliano in Campania (Na) ed individuata nel Piano Regionale di Bonifica. Tale area risultava inclusa nella perimetrazione dell’ex Sito di Interesse Nazionale “Litorale Domitio-Flegreo e Agro Aversano” (di seguito abbreviato in SIN), abolito ai sensi del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare dell’11 gennaio 2013 pubblicato sulla G.U. n. 60 del 12.03.2013. Il servizio da effettuare riguarda l’esecuzione della terza campagna di monitoraggio dei punti d’acqua individuati nella “area di movimento della falda acquifera interessata dalla contaminazione” indicata dal Dr. Geol. Giovanni Balestri nella “Nota integrativa alla consulenza tecnica del 31/03/2010” ad oggetto la perimetrazione della falda acquifera interessata dalla contaminazione proveniente dagli impianti Resit in loc. Scafarea, Giugliano in Campania (NA)” su incarico della Procura della Repubblica di Napoli (P.M. Dr Alessandro Milita). In generale, l’area individuata dal CTU è ampia circa 2.400 ha ed ingloba la cosiddetta “Area Vasta località Masseria del Pozzo - Schiavi” (individuata dal Piano Regionale di Bonifica), di superficie pari a circa 210 ha, che rappresenta l’inviluppo delle seguenti “sub – aree”, in parte già individuate nel documento redatto da ARPA Campania, denominato “Subperimetrazione del Sito d’Interesse Nazionale Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano” e contraddistinte da attività di gestione di rifiuti: - discarica “Masseria del Pozzo-Schiavi” costituita dagli invasi “Masseria del Pozzo”, “Ampliamento Masseria del Pozzo” e “Schiavi” (superficie complessiva stimata 33,4 ha); - discarica privata “Novambiente S.r.l.” (superficie complessiva stimata 4,7 ha); - discarica “ex Resit” costituita dalle aree denominate “X” e “Z” (superficie complessiva stimata 5,9 ha); - discarica FIBE S.p.A. in località Giuliani (superficie complessiva stimata 5,1 ha); - sito di stoccaggio ecoballe di CDR FIBE S.p.A. in località Giuliani (superficie complessiva stimata 3,3 ha); - sito di stoccaggio ecoballe di CDR FIBE S.p.A. in località Ponte Riccio (superficie complessiva stimata 8,8 ha). Capitolato tecnico 2 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania L’area Vasta comprende altresì: - un’area posta lungo il lato sud-ovest della discarica Masseria del Pozzo-Schiavi oggetto di indagini indirette effettuate nel 2006 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ove sono state riscontrate significative anomalie elettromagnetiche (superficie complessiva stimata 2,6 ha); - un’area oggetto di spandimento fanghi non autorizzato, in località “San Giuseppiello” (superficie complessiva stimata 3,6 ha); - sito Tecnocem: centrale di betonaggio calcestruzzo (superficie stimata 2,1 ha); - Aree di collegamento tra i siti componenti l’Area Vasta, generalmente aree ad uso agricolo (superficie complessiva stimata 142 ha). Adiacente al perimetro meridionale dell’Area Vasta si trova l’Area di Sviluppo Industriale (ASI) di Giugliano in Campania. 3. Oggetto dell’affidamento e modalità di esecuzione del servizio Il servizio oggetto dell’affidamento, come accennato in precedenza, riguarda il monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania (NA). Il perimetro della zona di interesse (Tavola 2), che comprende al suo interno l’Area Vasta perimetrata dall’ARPAC, è stato tracciato sulla base della “Nota integrativa alla Consulenza Tecnica del 31.03.2010” del CTU della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, nell’ambito del Proc.n. 15968/08 rgnr mod. 21 e Proc.n. 36856/01 rgnr mod. 21. Nell’ambito del progetto di “censimento e campionamento dei pozzi” attuato tra il luglio ed il dicembre 2011, all’interno di quest’area sono stati censiti circa 208 pozzi esistenti di emungimento delle acque di falda a scopo irriguo e industriale. Si riporta, di seguito, la sintesi delle attività da eseguire: matrice indagata Tipo di indagine n. Attività preliminari di pulizia dell’intorno del pozzo 129 Prelievo di campioni d'acqua secondo le modalità descritte nel seguito del Acqua presente documento 129 Durante la fase di campionamento, saranno realizzati i seguenti rilievi: • Rilevamento delle coordinate e della quota altimetrica; • profondità della falda; Acqua determinazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, temperatura, potenziale redox, conducibilità elettrica, ossigeno disciolto) per mezzo di strumentazione portatile; 129 Esecuzione di prove idrologiche (Slug Test) 20 Acqua Videoispezione del punto da campionare 20 Acqua Caratterizzazione microbiologica per la determinazione di batteri decloranti Acqua nei campioni di acqua di falda 15 Determinazione e quantificazione della presenza di radionuclidi antropici nelle acque sotterranee prelevate dai pozzi e/o piezometri presenti nell’area Acqua e nel percolato (Misure di trizio e isotopi stabili dell’acqua). 30 Tabella 1 – Monitoraggio dei punti d'acqua nell'intorno dell'Area Vasta Capitolato tecnico 3 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania Tutte le attività dovranno altresì essere svolte nel rispetto della vigente normativa in materia di sicurezza (D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81); l’Affidatario dovrà pertanto approntare tutte le misure (igienico-sanitarie, di protezione collettiva e individuale, di emergenza, ecc.) necessarie a svolgere in completa sicurezza le varie tipologie di attività, sia per il proprio personale incaricato sia per il personale esterno (personale Sogesid, ARPA Campania, Commissariato di Governo o altro Ente interessato) che potrà essere presente durante l’esecuzione del servizio. Tutte le attività dovranno essere svolte secondo le modalità dettagliate di seguito e impartite in campo dal personale della Sogesid S.p.A. coadiuvato dall’ARPA Campania. Per una migliore gestione e un corretto svolgimento delle attività, entro sette (7) giorni dalla data di aggiudicazione il soggetto aggiudicatario dovrà presentare per approvazione da parte della Sogesid S.p.A., un “Programma dettagliato delle Attività” con indicazione settimanale delle attività che si intendono effettuare. Il “Programma delle Attività” dovrà indicare, per ognuna delle settimane interessate: - le attività che saranno svolte; - le aree interessate; - il gruppo di lavoro, il tipo di personale, i mezzi e le attrezzature impiegati. La Sogesid S.p.A. si riserva il diritto di apportare al Programma tutte le modifiche utili o necessarie per la corretta esecuzione del servizio e il coordinamento di tutti i soggetti interessati. Tutte le attività analitiche dovranno essere gestite nel rispetto dei protocolli che assicurano la qualità del dato e tutte le attività previste dovranno essere condotte secondo le procedure di qualità definite dalle norme ISO 9001/2008. 4. Importo a base di gara L’importo complessivo lordo del servizio da svolgere è così ripartito: A 1 2 3 Servizi Importo dei servizi da computo metrico Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso IMPORTO TOTALE € € € 115.034,14 2.910,18 117.944,32 Il servizio si intende compensato a misura e sono compresi nel prezzo tutti gli oneri e le alee a carico dell’Affidatario per la esecuzione a perfetta regola d’arte delle attività ad esso affidate. 5. Termine per l’esecuzione del servizio Il tempo massimo per l’espletamento delle attività affidate è fissato in 150 giorni naturali e consecutivi a far data dalla sottoscrizione del Verbale di avvio dell’esecuzione del contratto, che dovrà comunque avvenire entro 15 gg. dalla data di sottoscrizione del contratto. Capitolato tecnico 4 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania 6. Accesso alle aree per lo svolgimento delle attività Per poter accedere alle aree ed utilizzare le captazioni, molte delle quali non esclusivamente adibite al monitoraggio delle acque sotterranee, è necessario ottenere un idoneo permesso. A tal proposito l’impresa appaltatrice dovrà contattare il Comune di Giugliano in Campania (NA) che garantirà l’accesso alle aree mediante la notifica di apposite Ordinanze Commissariali. Nel caso di aree sottoposte a sequestro giudiziario, sarà il Commissario di governo ex legge n. 11/2013 e succ. (ex OPCM 3891/10) a richiedere apposita autorizzazione al Tribunale competente. A tal proposito l’impresa appaltatrice dovrà comunicare alla Sogesid i nominativi ed i dati relativi al personale che sarà presente in campo nonché la tipologia e le targhe dei mezzi d’opera che saranno impiegati nonché la data prevista di accesso alle suddette aree e la durata presunta delle attività. Nel caso di pozzi a cui sono stati apposti i sigilli, al fine di poter effettuare le operazioni di spurgo e campionamento, l’Affidataria dovrà richiedere apposita autorizzazione alla Provincia di Napoli per la rimozione ed la successiva riapposizione del sigillo. È a carico dell’Affidatario l’onere per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle attività nelle aree pubbliche e private interessate dalle attività; la mancata autorizzazione da parte dei soggetti proprietari delle aree ove ricadono i punti d’acqua da monitorare non può costituire causa di ritardo nell’esecuzione delle attività. È altresì a carico dell’Affidataria l’onere per la rimozione ed il successivo ripristino della sigillatura dei pozzi. 7. Attività svolte da ARPA Campania Le analisi chimiche da condurre sui campioni di acque saranno effettuate dalle strutture laboratoristiche dell’ARPA Campania e, per esse, saranno adottate le metodiche analitiche ufficiali. L’ARPA Campania provvederà a: − fornire assistenza tecnica durante il prelievo dei campioni; − all’esecuzione delle determinazioni analitiche di laboratorio sui campioni di acque; − alla restituzione dei medesimi risultati analitici; − alla stesura di una relazione/report finale che riassuma i risultati ottenuti. Per consentire la presenza dei tecnici ARPAC, le operazioni di campionamento dovranno essere eseguite dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 14:00 secondo le modalità riportate nel seguito del presente Capitolato. I campioni prelevati dovranno essere custoditi e conservati dall’Affidatario, che avrà anche il compito di suddividerli in base alla loro destinazione finale. Lo stesso Affidatario, successivamente, provvederà a far recapitare ai laboratori ARPAC i relativi campioni secondo un “programma di smistamento” che tenga presente le specifiche tecniche e le Capitolato tecnico 5 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania tempistiche di analisi previste dal presente Capitolato, nonché la reale capacità di processamento da parte dei laboratori ARPAC. Le specifiche di detto programma sono riportate nel Protocollo Operativo redatto da ARPAC, (allegato al progetto) eventuali variazioni/integrazioni del programma saranno concordate tra ARPA Campania, Sogesid S.p.A. e Affidatario. 8. Monitoraggio dei punti d’acqua Le attività saranno articolate come di seguito specificato: 1. Individuazione dei pozzi utilizzando le schede monografiche allegate al presente progetto contenenti le coordinate e le foto degli stessi (elaborato 07); 2. Eventuale decespugliamento della zona circostante il pozzo da campionare; 3. Prelievo dei campioni d’acqua dai pozzi secondo le modalità descritte nel seguito del presente Capitolato e le disposizioni impartite in campo dal personale della Sogesid S.p.A. e dall’ARPA Campania; 4. Prelievo dei campioni di percolato dai pozzi delle varie discariche presenti nell’Area Vasta secondo le modalità descritte nel seguito del presente Capitolato e le disposizioni impartite in campo dal personale della Sogesid S.p.A. e dall’ARPA Campania; 5. Eventuale videoispezione del pozzo allo scopo di identificare le caratteristiche di dettaglio dello stesso; 6. Determinazione e quantificazione dell’eventuale presenza di radionuclidi antropici nelle acque sotterranee prelevate dai pozzi e/o piezometri presenti nell’area e nel percolato (Misure di trizio e isotopi stabili dell’acqua); 7. Caratterizzazione microbiologica per la determinazione di batteri decloranti nei campioni di acqua di falda; 8. Redazione o eventuale modifica e/o integrazione delle informazioni contenute nelle schede monografiche con dati e commenti circa le caratteristiche di dettaglio del pozzo e, nel caso, ricavate da videoispezione nonché inserimento dei dati relativi alla portata di estrazione, abbassamento di livello e volume richiesto per la stabilizzazione dei parametri. 9. Tavolo tecnico con gli Enti territorialmente competenti per l’individuazione di eventuali punti d’acqua già campionati sui quali effettuare un nuovo campionamento. Le analisi dei campioni saranno effettuate da ARPA Campania con la quale il Commissario delegato ex OPCM 3891/2010 ha provveduto a stipulare una specifica Convenzione. 9. Programma di campionamento Prima dell’avvio delle attività, dovranno essere condotte tutte le attività necessarie affinché le stesse avvengano in condizioni di sicurezza per i lavoratori impegnati compresa la pulizia per la rimozione della vegetazione infestante che potrebbe ostacolare le indagini. Capitolato tecnico 6 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania Il campionamento delle acque sotterranee avverrà nel rispetto delle procedure e modalità indicate nel “Manuale per le indagini ambientali nei siti contaminati” redatto dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT, oggi ISPRA), nel quaderno “Esperienze operative di monitoraggio: misure di campo e di laboratorio” redatto a cura di ARPA Umbria in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, Regioni Basilicata, Piemonte, Liguria, Umbria e nel “Protocollo operativo” redatto da ARPA Campania di seguito riassunte ed adattate al caso specifico; inoltre, si fa presente che l’Affidataria dovrà essere fornita, durante tutta la durata delle operazioni, di almeno una pompa a basso flusso di riserva. Si precisa che riscontrando eventuali discordanze tra le prescrizioni contenute nei documenti sopra indicati e quelle riportate nel presente Capitolato, prevarrano queste ultime. Le attività da eseguire si articolano sommariamente nelle seguenti fasi di attività: - individuazione dei punti di campionamento; - scoperchiatura dello sportello di accesso, rimozione di eventuali protezioni amovibili, rimozione e ripristino di eventuali sigillature e/o saldature (a tal proposito l’affidataria dovrà essere dotata di idonea attrezzatura per facilitare l'apertura dei tombini o delle flange di protezione, spesso rimasti chiusi per anni nonché di almeno una pompa a basso flusso di riserva); - eventuale videoispezione (su 20 pozzi); - misure freatimetriche e topografiche; - spurgo; - misura dei parametri chimico – fisici; - campionamento; - esecuzione di prove idrologiche (Slug Test su 20 pozzi); - ricollocazione delle protezioni rimosse; - quant’altro necessario per il ripristino delle condizioni iniziali. Ciascun campione di acqua sotterranea deve essere prelevato in duplice aliquota. Il prelevo di ulteriori aliquote richieste in campo dai tecnici dell’ARPA Campania o della Sogesid S.p.A. dovrà essere effettuata senza ulteriori oneri a cura della Stazione Appaltante. 10. Misure topografiche e freatimetriche Per ciascun punto, individuato utilizzando i dati riportati nelle schede monografiche (cfr. elaborato E07), saranno rilevate le coordinate e la quota dell’estremità superiore del pozzo (testa pozzo), ciascun punto quotato sarà marcato con un segno indelebile. Tutte le quote del rilievo saranno riportate in metri sul livello del mare. Preliminarmente a ogni operazione di spurgo e campionamento verrà eseguita la misura della profondità della superficie freatica rispetto alla testa-pozzo, mediante sonda freatimetrica. In questa fase verrà realizzata la misura anche della profondità del punto da monitorare, allo scopo di verificare lo stato di conservazione dello stesso. Capitolato tecnico 7 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania Tutte le misure dovranno essere effettuate prendendo come riferimento la testa della tubazione. La misura della profondità della superficie freatica permetterà di calcolare lo spessore della colonna d’acqua all’interno di ciascun pozzo, conoscendo la profondità dello stesso e conseguentemente il volume di acqua contenuto all’interno dello stesso prima di procedere alle operazioni di campionamento. In presenza di prodotto surnatante (idrocarburico in fase separata) si procederà al campionamento di tale prodotto ed alla misurazione dello spessore apparente. 11. Criteri per lo spurgo dei pozzi Prima di prelevare un campione di acqua è necessario assicurarsi che esso rappresenti effettivamente la falda nell'intorno del punto da campionare. Infatti, all'interno del pozzo l'acqua potrebbe rimanere intrappolata, specie quella che eventualmente dovesse trovarsi al di sopra del tratto filtrante e, quindi, essere soggetta a fenomeni chimico-fisici che non riguardano invece l'acquifero. Inoltre è possibile che si verifichino perdite di composti volatili dalla colonna d'acqua, o miscelazioni con l'ossigeno atmosferico o adsorbimento di sostanze sulle pareti del pozzo o sul dreno, o interazioni chimiche con la bentonite o infiltrazioni dalla superficie. Per ovviare a questi inconvenienti, ogni operazione di campionamento deve essere preceduta da un corretto spurgo. Nel caso le attrezzature di campionamento non siano già presenti all’interno del pozzo, per ridurre al minimo l'introduzione nel pozzo di contaminanti si utilizzano pompe volumetriche, pompe a cella in resina al fluorocarbonio e campionatori in acciaio inossidabile e in resina; in taluni casi si preferiscono adottare pompe peristaltiche, pompe ad immissione di gas, pompe centrifughe e pompe Venturi. Queste apparecchiature possono determinare la volatilizzazione di alcune sostanze e la creazione di gradienti di pressione elevati che alterano i valori originari di pH, conducibilità elettrica, contenuto di metalli e di sostanze organiche volatili; questi inconvenienti possono talora essere accettati in fase di spurgo, ma si deve permettere poi all'acqua di riacquistare le proprie caratteristiche prima di procedere al campionamento. Il metodi che si adottano per effettuare una corretta operazione di spurgo sono i seguenti: - Numero di volumi dell'acqua del pozzo: viene consigliata l’emungimento di 3 - 5 volte il volume dell'acqua contenuta nel pozzo e nel filtro in fase statica. - Stabilizzazione di indicatori idrochimici: con questo termine si intendono generalmente parametri quali la temperatura, il pH, la conducibilità elettrica e il potenziale di ossido-riduzione che devono essere determinati prima dell'inizio e durante le operazioni di spurgo. Il monitoraggio dei parametri deve avvenire mediante sonde multiparametriche inserite direttamente nel piezometro o abbinate all'uso di celle di flusso. E' possibile effettuare il prelievo di acqua solo quando questi parametri sono stabilizzati su valori pressoché costanti nonché con campione non torbido. Capitolato tecnico 8 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania - - Analisi di serie idrochimiche temporali: questo metodo prevede il prelievo di acque a una cadenza temporale durante il pompaggio corrispondente a 1, 2, 4 e 6 volte il volume del pozzo. Successivamente vengono eseguite analisi sui parametri idrochimici precedentemente indicati e su altri composti ed elementi di interesse più immediato per l'area di studio. Per rendere conto di eventuali modifiche stagionali di composizione chimica, la procedura deve essere ripetuta per 2 volte nei primi 3 anni di attività. Si ripete l'operazione una volta ogni 3 o 4 anni successivi per confermare che il volume di spurgo non sia cambiato. Basso flusso o “Low-Flow purging”: questa operazione viene effettuata in corrispondenza di pozzi o piezometri nei quali sia molto importante evitare qualsiasi disturbo alle acque prelevate al fine di preservarne la rappresentatività. Si tratta infatti di prelevare una portata d’acqua inferiore a quella che attraversa il piezometro in condizioni naturali. L'applicazione di questo metodo consente di ridurre i volumi di spurgo, le perturbazioni al sistema acquifero, la mobilizzazione di particelle di terreno e lo strippaggio di sostanze contaminanti eventualmente presenti. In particolare, la riduzione dei volumi di acqua prodotta dallo spurgo riduce le problematiche connesse al suo smaltimento. Al termine dello spurgo può avere inizio il campionamento, che sarà anch'esso del tipo a basso flusso. I pozzi ad uso agricolo presenti nell’area, per la maggior parte, hanno un diametro di 300 mm ed una profondità variabile dai 60 ai 110 metri con una colonna d’acqua che varia dai 20 ai 70 metri. Si calcola dunque un volume d’acqua presente nel pozzo che varia da 1,4 m3 a 5 m3. Effettuare lo spurgo con l’emungimento di 3 - 5 volte il volume dell'acqua contenuta nel pozzo e nel filtro in fase statica significherebbe estrarre dai 4.000 ai 15.000 litri di acqua per pozzo che, utilizzando una pompa per spurgo a basso flusso (fino ad un massimo di 10 litri/minuto) significherebbe impiegare dai 400 ai 1.500 minuti (dalle 7 alle 25 ore). Il metodo basato sul Numero di volumi dell'acqua del pozzo presenta due inconvenienti: la produzione di un notevole volume di acqua di spurgo e l’impiego di molto tempo per effettuare il solo spurgo pertanto l’utilizzo di tale metodo non è opportuno. Per tali motivi, prima di effettuare il campionamento dei pozzi ad uso agricolo, si effettuerà lo spurgo degli stessi utilizzando il metodo della stabilizzazione degli indicatori idrochimici. Durante la fase di spurgo è raccomandato l’utilizzo di strumenti di misura in linea (per esempio dotati di celle a deflusso) per identificare il tempo di stabilizzazione di alcuni parametri (pH, conducibilità, redox, ossigeno disciolto, torbidità) di ogni pozzo. I dati relativi alla portata di estrazione, abbassamento di livello e volume richiesto per la stabilizzazione dei parametri devono essere annotati e riportati sulle schede finali. Capitolato tecnico 9 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania 12. Spurgo dei piezometri L'operazione di spurgo viene di regola svolta con pompe a bassa portata (qualche litro al minuto) che permettano di rimuovere l'acqua dal piezometro e dal suo intorno senza mobilizzare particelle di terreno che finirebbero nel campione rendendolo torbido. I piezometri presenti nell’area, per la maggior parte, sono stati realizzati su incarico della Sogesid nell’ambito dell’attuazione del Piano di Caratterizzazione della cosiddetta Area Vasta Masseria del Pozzo – Schiavi ed hanno un diametro di 4 pollici (101 mm) ed una profondità variabile dai 60 agli 80 metri con una colonna d’acqua che varia dai 20 ai 40 metri. Si calcola dunque un volume d’acqua presente nel piezometro che varia da 0,16 m3 a 0,32 m3. Effettuare lo spurgo con l’emungimento di 3 - 5 volte il volume dell'acqua contenuta nel piezometro significherebbe estrarre dai 500 ai 1.000 litri di acqua per piezometro, utilizzando una pompa da spurgo a basso flusso (fino ad un massimo di 10 litri/minuto) significherebbe impiegare circa due ore per lo spurgo. Nel caso di campionamento di piezometri si effettuerà lo spurgo degli stessi utilizzando il metodo del “Numero di volumi dell'acqua del pozzo” con “stabilizzazione degli indicatori idrochimici”. Durante la fase di spurgo è richiesto l’utilizzo di strumenti di misura in linea (per esempio dotati di celle a deflusso) per identificare il tempo di stabilizzazione di alcuni parametri (pH, conducibilità, redox, ossigeno disciolto, torbidità). I dati relativi alla portata di estrazione, abbassamento di livello e volume richiesto per la stabilizzazione dei parametri devono essere annotati e riportati sulle schede finali. 13. Misura dei parametri chimico-fisici Nel corso delle operazioni di spurgo devono essere misurati in campo i seguenti parametri chimico-fisici: DO (ossigeno disciolto), temperatura, pH, potenziale redox e conducibilità. Tali parametri devono essere misurati in sito anche prima e dopo il campionamento, poiché alcune concentrazioni possono subire dei cambiamenti dovuti ad alterazioni nel campione, cioè precipitazione, scioglimento, ecc.. I risultati delle misure saranno riportati nell’apposito rapporto di monitoraggio. 13.1. Analisi chimiche dei campioni d’acqua Le analisi chimiche da condurre sui campioni di acqua prelevati sono state affidate alle strutture laboratoristiche dell’ARPA Campania (Convenzione tra il Commissario delegato exOPCM 3891/2010 e succ. e ARPA Campania). I limiti di rilevabilità dei metodi utilizzati saranno conformi ai requisiti previsti dalla normativa e, ove tecnicamente possibile, 10 volte inferiori rispetto ai limiti imposti dalla normativa vigente. Qualora venissero individuate nuove potenziali fonti, vie di migrazione, recettori ambientali o bersagli della contaminazione, sarà opportuno integrare l’elenco degli analiti e/o le modalità, la frequenza e la distribuzione dei prelievi sinora previsti. Capitolato tecnico 10 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania 13.2. Analisi sui campioni di acque Gli analiti da ricercare sono quelli stabiliti nella riunione tenuta tra il Commissario ex OPCM 3891/10, ARPA Campania, ASL, ISS, Provincia di Napoli, Comune di Giugliano in Campania e Sogesid in data 13.09.2010 ed in particolare saranno ricercati i seguenti parametri: Metalli: Alluminio, Antimonio, Argento, Arsenico, Berillio, Cadmio, Cobalto, Cromo Totale, Cromo VI, Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Tallio, Zinco; Inquinanti Inorganici: Cianuri liberi, Cloruri, Fluoruri, Potassio, Solfati, Azoto ammoniacale, Azoto nitroso, Azoto nitrico; Composti Organici Aromatici: Metilterbutiletere, Benzene, Etilbenzene, Toluene, Xilene, Stirene; Aromatici policiclici: Benzo(a)antracene, Benzo(a)pirene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(g,h,i)perilene, Crisene, Dibenzo(a,h)antracene, Indeno(1,2,3c,d)pirene, Pirene; Alifatici alogenati cancerogeni: Tribromometano, 1,2-Dibromoetano, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano, clorodibromometano, monoclorobenzene, 1,2 Diclorobenzene, 1,4 Diclorobenzene, 1,2,4 Triclorobenzene; Alifatici clorurati cancerogeni: Clorometano, Diclorometano, Triclorometano, Cloruro di Vinile, 1,2-Dicloetano, 1,1-Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tetracloroetilene, Esaclorobutadiene; Alifatici clorurati non cancerogeni: 1,1-Dicloroetano, 1,2-Dicloroetilene, 1,2 Dicloropropano, 1,1,2 Tricloroetano, 1,2,3-Tricloropropano, 1,1,2,2-Tetracloroetano; Idrocarburi Totali (espresso come n-esano); Altre sostanze: Piombo Tetraetile, MTBE; COD, BOD5, TOC, Ca, Na, K Esami batteriologici: Escherichia coli, Enterococchi. 13.3. Campioni di controllo Per verificare il grado di attendibilità dei risultati in ordine alla qualità dei processi di campionamento e analisi, saranno inoltre preparati e analizzati i seguenti campioni: − 1 campione doppio denominato "blind duplicate": due campioni di acqua identici saranno contrassegnati con due identificativi differenti ed inviati al laboratorio. Ha lo scopo di verificare la precisione dei risultati delle analisi e verificare eventuali incongruenze; − 1 campione denominato "field blank": sarà costituito da acqua distillata con la quale sarà sciacquata l’attrezzatura di campionamento (guanti monouso, bottiglie, bailer). Ha lo scopo di verificare l’accuratezza delle attività di prelievo dei campioni. Per la verifica della affidabilità dei risultati analitici, la struttura laboratoristica dell’ARPA Campania attuerà le procedure di controllo (bianchi, duplicati ecc.) per la calibrazione della strumentazione utilizzata e l’identificazione di potenziali interferenze. I Capitolato tecnico 11 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania dati relativi ai controlli di qualità saranno utilizzati per la verifica dell’affidabilità dei risultati e come indicatori di potenziali sorgenti di cross-contamination. Tutti i risultati delle attività di controllo saranno riportate nei certificati analitici. 14. Esecuzione di prove idrogeologiche-Slug Test In alcuni pozzi o piezometri che saranno indicati dal Direttore dell’Esecuzione del Contratto, devono essere eseguite prove di ricarica dell’acquifero (Slug Test) al fine di determinare le caratteristiche di permeabilità del terreno dell’area in esame. Tali prove consistono nell’estrarre un volume noto d’acqua dal punto d’acqua, rilevando a intervalli di tempo prestabiliti il recupero del livello freatico fino al ripristino del livello statico iniziale. Le prove dovranno essere analizzate con l’ausilio di software specialistici che permetteranno di ricavare i valori della conducibilità idraulica in corrispondenza di ciascun punto indagato. 15. Procedure di campionamento Innanzitutto è necessario assicurarsi che il campione prelevato sia rappresentativo delle caratteristiche delle acque sotterranee e non possa essere alterato da reazioni chimicofisiche conseguenti all'azione stessa di campionamento. In alcuni casi, se si sospetta una stratificazione di composti inquinanti all’interno del pozzo deve essere eseguito un campionamento statico. Le metodologie utilizzate per il prelievo dei campioni di acque sotterranee da pozzi prevedono la presenza o l’assenza di una apparecchiatura elettromeccanica di estrazione delle acque. 15.1. Pozzi senza pompe installate e piezometri Nel caso dell’assenza di pompe già inserite nel pozzo o di piezometri, per il prelievo di campioni rappresentativi viene consigliato da National Water Well Association, 1986, di utilizzare dispositivi di campionamento in acciaio inossidabile e/o resina al fluorocarbonio, di impiegare campionatori singoli per ogni pozzo e, nel caso non si abbia a disposizione un numero sufficiente di campionatori, di procedere ad una loro accurata pulizia ogni qualvolta vengano nuovamente impiegati. I campioni d'acqua devono essere collocati in contenitori specifici, al fine di mantenere l'originario contenuto in sostanze volatili. Va inoltre prestata molta attenzione alla fase di campionamento in quanto possono essere perse frazioni significative di composti volatili. 15.1.1. Campionamento statico Nel caso si sospetti la presenza di una fase surnatante, si dovrà procedere alla misurazione dello spessore di tale fase mediante sonda a interfaccia. In questo caso il campionamento sarà statico allo scopo di prelevare sostanze non miscibili con l’acqua e con densità diversa e verrà eseguito con campionatori manuali (bailers) monouso e corde di manovra pulite. È necessario evitare fenomeni di turbolenza e di areazione sia durante la discesa del campionatore sia durante il travaso del campione d’acqua nel contenitore Capitolato tecnico 12 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania specifico. A seconda della presenza di liquidi di densità maggiore o minore dell’acqua saranno utilizzati rispettivamente campionatori di profondità o di superficie. 15.1.2. Campionamento dinamico Il campionamento dinamico deve essere effettuato con pompa pneumatica sommersa secondo il metodo a basso flusso (non superiore a 0,5 litri/min) al fine di ridurre i fenomeni di modificazione chimico-fisica delle acque sotterranee, quali trascinamento dei colloidi presenti nell’acquifero o reazioni di ossidoriduzione. La pompa a basso flusso sarà collegata con una cella di misura stagna, dotata di porte porta-sensori e di una centralina portatile multiparametrica per la misurazione dei parametrici chimico-fisici. A monte della cella di misura sarà installato un contenitore di vetro di grossa dimensione (cisternetta da 15-20 litri), al fine di miscelare e omogeneizzare l’acqua da campionare; la cisternetta dovrà essere munita di un rubinetto dal quale saranno prelevati i campioni d’acqua. I campioni di acqua prelevati devono essere conservati in appositi contenitori che andranno etichettati e conservati secondo le modalità descritte nel paragrafo A. 8 del Protocollo Operativo redatto da ARPA Campania (in allegato). È necessario decontaminare dopo ogni operazione di formazione del campione le attrezzature e gli strumenti utilizzati a tale scopo. Il prelievo deve essere realizzato solo dopo opportuno spurgo e ristabilizzazione del livello piezometrico statico. 15.2. Pozzi con pompe installate In presenza di una pompa installata (non a basso flusso), si verificherà la possibilità di inserire all’interno del pozzo le pompe per lo spurgo e per il campionamento. Nel caso in cui ci sia spazio a sufficienza per l’inserimento all’interno del pozzo delle pompe necessarie per lo spurgo e per il campionamento, si procederà al campionamento, previo spurgo, secondo quanto descritto nel precedente paragrafo 15.1. Laddove non ci sia spazio sufficiente per inserire le suddette pompe per lo spurgo e il campionamento, in accordo con quanto previsto nel verbale di riunione del 06 febbraio 2015, non si procederà al campionamento previsto. 16. Contenitori campioni Per ogni campione da prelevare saranno predisposti, a cura dell’Affidatario, i seguenti contenitori: • 3 vials da 40 ml chiuse con tappo a vite e setto teflonato per la determinazione dei composti organici volatili; • 1 contenitore in vetro scuro da 1 litro con tappo ermetico per la determinazione degli idrocarburi policiclici aromatici; Capitolato tecnico 13 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania • 1 contenitore da 1 litro in vetro scuro per la determinazione del COD con l’aggiunta di poche gocce di acido solforico concentrato con la scritta “per COD”; • 1 contenitore da 1 litro in vetro scuro per la determinazione degli idrocarburi totali con l’aggiunta di ml 5 di HCl concentrato al 37% per ogni litro con la scritta “IDROCARBURI – CONTIENE ACIDO CLORIDRICO”; • 1 contenitore in vetro scuro da 1 litro con tappo ermetico come campione di riserva; • 1 contenitore in PE da 250 ml con tappo ermetico per i metalli comprensivo di filtri da 0,45 µm (l’acqua va filtrata sul campo); • 1 contenitore da 250 ml in vetro scuro con tappo ermetico, nuovo, risciacquato con soluzione di acqua diluita 1 : 1 di NaOH, per la determinazione dei cianuri e del cromo VI con la scritta “per cianuri e cromo VI”; • 1 contenitore in PE da 1 l per la determinazione degli inquinanti inorganici; • 1 contenitore sterile da 0,5 litri per la preparazione dei campioni da sottoporre ad analisi microbiologiche. I contenitori devono essere completamente riempiti di acqua, sigillati, etichettati e inoltrati subito, insieme con le note di prelevamento, al laboratorio di analisi secondo le modalità di conservazione, trasporto e stoccaggio descritte in seguito. Ciascun campione deve essere etichettato con la denominazione del campione (normalmente corrispondente al nome del pozzo o piezometro campionato) e la data di campionamento. Tutti i campioni dovranno essere conservati alla temperatura di 4 +/- 2°C fino alla consegna al laboratorio che dovrà avvenire entro 24 ore dal campionamento. L’Affidatario dovrà attenersi scrupolosamente a tale programma comunicando tempestivamente le eventuali variazioni che fossero suggerite da difficoltà incontrate o accorgimenti per dare migliore funzionalità all’opera. Non potranno essere attuate varianti al programma se non ordinate o confermate dalla Sogesid. 17. Caratterizzazione microbiologica per la determinazione di batteri decloranti nei campioni di acqua di falda In relazione alla redazione dello “Studio di fattibilità per l’individuazione delle possibili soluzioni tecnologiche da adottarsi (SdF) per la messa in sicurezza e per la bonifica dell’Area Vasta” previsto al punto 5.2 del Piano Operativo di Dettaglio approvato dal Commissario ex OPCM 3891/10 con Ordinanza n. 58 del 26/11/2010 ed in particolare agli interventi finalizzati alla bonifica delle acque di falda, considerando che l’inquinamento delle acque sotterranee è prevalentemente dato dalla classe dei solventi clorurati, si ritiene necessario effettuare la caratterizzazione microbiologica per la determinazione di batteri decloranti nei campioni di acqua di falda. In particolare, le condizioni idrodinamiche e geochimiche specifiche del sito potrebbero essere adatte ad interventi di Bioremediation o Bioaugmentation, ovvero favorire processi degradazione naturale in corso delle sostanze organiche inquinanti anche attraverso l’introduzione di ceppi batterici (naturali o geneticamente modificati) e ammendanti organici Capitolato tecnico 14 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania naturali nella matrice ambientale inquinata, con l’obiettivo di aumentare la velocità di eliminazione dei composti organici biodegradabili. Questa tecnologia, già sperimentata in diversi siti italiani e forte di una consolidata esperienza internazionale, da un lato necessita di una caratterizzazione ambientale approfondita e una fase di sperimentazione in laboratorio e in situ, dall’altro rappresenta un intervento che, a parità di efficacia, risulta essere decisamente più sostenibile dal punto di vista economico e meno impattante per il sistema idrico sotterraneo rispetto ai sistemi Pump&Treat, non producendo alcuna mobilitazione di acqua e nessun trasferimento della massa inquinante. La quantificazione di specie decloranti deve essere effettuata tramite l'applicazione di metodi biomolecolari basati sull'analisi del gene 16S rDNA. In particolare, la valutazione della presenza e dell'abbondanza di specie decloranti è effettuata tramite PCR quantitativa (qPCR) che consente di stimare le copie geniche di 16S rDNA di Dehalococcoides spp, l'unico microrganismo noto in grado di effettuare la completa declorazione di eteni clorurati fino all'innocuo etilene. Il saggio di qPCR deve essere eseguito tramite sonde TaqMan con reporter fluorescente al terminale 5' marcato con 6-carboxyfluoresceine (FAM) e N,N,N',N' - tetramethyl-6-carboxyrhodamine (TAMRA) come quencer al terminale 3'. I primers utilizzati per il saggio qPCR sono Dhv1200F/Dhcl271R (con sonda Dhc1240) come descritto in Ritalahti et al., 2006. I dati quantitativi di Dehalococcoides spp. Dovranno essere espressi come copie geniche per litro di acqua di falda. L'analisi dovrà comprendere una seconda valutazione del campione effettuata in microscopia ad epifluorescenza mediante la tecnica Fluorescente In Situ Hybridization Catalyzed Reporter Deposition (CARD-FISH), che consente di quantifìcare direttamente le cellule del microrganismo di interesse. Questa metodologia riveste particolare importanza per l'analisi di campioni caratterizzate da basse concentrazioni del microrganismo declorante (dt "detection limit" CARDFISH è di circa 2-3 ordini di grandezza più basso della qPCR). In questo caso i risultati dovranno essere espressi come numero di cellule del microrganismo per litro di acqua. Per ogni campione da prelevare saranno predisposti, a cura e spese dell’Affidatario, i necessari contenitori. 18. Determinazione di eventuali contaminazioni radioattive delle acque sotterranee da parte del percolato di discarica nell’area d’indagine e nelle aree adiacenti Dovranno essere effettuate a cura dell’Affidataria il prelievo dei campioni e le relative misure di trizio e isotopi stabili dell’acqua (ossigeno e deuterio) in acque sotterranee prelevate dai pozzi e piezometri già realizzati nell’area di indagine e dai pozzi di estrazione del percolato esistenti nelle tre aree di discariche presenti, per un totale di 30 campioni d’acqua e di percolato. Lo scopo è verificare la correlazione tra la contaminazione da metalli riscontrata ed eventuali infiltrazioni di percolato in falda. Sarà necessario identificare un pozzo/piezometro a monte idrogeologico dell’area di indagine da considerare come fondo ambientale. In aggiunta alle misure interne all’area, dovranno essere valutati gli stessi analiti in pozzi e/o piezometri esterni all’area di indagine, a valle idrogeologica. Capitolato tecnico 15 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania Ai campionamenti sarà associata la determinazione della soggiacenza della falda superficiale e profonda in modo da verificare e realizzare una ricostruzione contestuale del modello di deflusso delle acque sotterranee. A valle della fase analitica l’Affidataria dovrà restituire le seguenti documentazioni: − Relazione tecnica sulle attività svolte comprendente i risultati delle misure, la loro interpretazione e le valutazioni conclusive; − Report fotografico delle attività di campo. Per ogni campione da prelevare, saranno predisposti, a cura e spese dell’Affidatario, i necessari contenitori. 19. Oneri per lo smaltimento Ai fini delle conseguenti responsabilità si evidenzia come a seguito dell’aggiudicazione l’affidatario sarà considerato ed assumerà a tutti gli effetti la qualifica giuridica di “produttore di rifiuti”/“detentore” ai sensi del d.Lgs.152/2006 e s.m.i. e pertanto saranno di sua competenza tutti gli oneri e le spese derivanti dalla corretta gestione di tutti i rifiuti prodotti nell’ambito dell’esecuzione del servizio di monitoraggio da effettuarsi nel rispetto degli artt. 188 e seguenti del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. Saranno riconosciuti all’affidatario esclusivamente gli oneri per gli smaltimenti. Sono a carico dell’appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono: - Gli oneri per le eventuali indagini di caratterizzazione da effettuarsi sull’acqua di spurgo per la corretta attribuizione del CER; - Gli oneri derivanti dall’omologa dei rifiuti da smaltire presso gli impianti di smaltimento-trattamento; - Oneri e spese per eventuali accatastamenti del materiale; - Eventuali movimentazioni nell’intera area di indagine, operazioni di confinamento o separazione di materiale; - Eventuale costruzione o affitto di siti provvisori per il deposito temporaneo; - Trasporto dei rifiuti prodotti a qualsiasi distanza fino all’impianto di smaltimento; - Quant’altro necessario per la corretta gestione di tutti i rifiuti prodotti nell’ambito dell’esecuzione del servizio di monitoraggio da effettuarsi nel rispetto degli artt. 188 e segguenti del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.. Il pagamento degli oneri per gli smaltimenti avverrà (in accordo anche con quanto riportato nel Prezzario dei Lavori pubblici approvato dalla Giunta Regionale con Delibera n. 25 del 29/01/2013 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 9 del 6 febbraio 2013) dietro presentazione di apposita fattura con l’aumento del 15% per spese generali. L’Affidatario, per ottenere la contabilizzazione degli oneri di smaltimento, dovrà consegnare al Direttore dell’esecuzione del contratto (indicato dalla Sogesid), idonea documentazione attestante lo smaltimento, compilata in ogni sua parte e conforme ai disposti legislativi del caso, la quale rimarrà allegata agli Atti Contabili che verranno indicati dal DEC consentendo la valorizzazione degli oneri. Capitolato tecnico 16 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania La localizzazione e la scelta del sito di smaltimento dovranno essere autorizzate dal Responsabile del Procedimento su richiesta del Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC). I residui di lavorazione derivanti dal decespugliamento di aree, in assenza di specifico accertamento che lo qualifichi come pericoloso, non necessariamente deve essere smaltito in discarica in quanto il prodotto vegetale può essere diversamente utilizzato. In accordo col Comune di Giugliano in Campania (NA), esso sarà trasportato presso il più vicino centro di raccolta del Comune. 20. Rapporto finale A conclusione delle attività dovrà essere redatta, nel rispetto della normativa vigente, una Relazione Descrittiva delle attività di investigazione contenente: • descrizione delle attività svolte; • descrizione dei rilievi e delle analisi di campo eseguite (sotto forma di tabelle di sintesi, di rappresentazioni grafiche e cartografiche) e dei relativi metodi utilizzati; Dovranno, inoltre, essere prodotti i seguenti elaborati: • planimetrie con l’ubicazione dei punti di campionamento con la ricostruzione dell’andamento piezometrico della falda; • integrazione delle schede monografiche dei pozzi con i dati, nel caso in cui sia stata effettuata, desunti dalle videoispezioni; • realizzazione delle schede monografiche per i piezometri esistenti; • documentazione digitale delle videoispezioni effettuate; • una o più relazioni tecniche sulle attività di laboratorio affidate in appalto comprendenti i risultati degli esami e delle misure, la loro interpretazione e le valutazioni conclusive; • report fotografico delle attività di campo Sulla base dei risultati delle indagini saranno indicate eventuali indagini d’approfondimento. I dati acquisiti saranno georeferenziati nel sistema UTM WGS84 e resi su supporto informatico in modo da essere inseriti in un SIT. 21. Piano Operativo di Sicurezza L’Affidatario, entro 30 giorni dall’aggiudicazione e comunque entro 10 prima dell’inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare il Piano Operativo di Sicurezza ai sensi dell’art. 131, comma 2 lett. c, del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., nel rispetto delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari in materia di sicurezza. Non si reputa necessaria la redazione del documento di valutazione dei rischi interferenti (il cosiddetto DUVRI) in quanto in campo dovrà operare una sola azienda. Qualora, nel corso delle operazioni, se ne riscontri la necessità, si provvederà all’immediata redazione dello stesso. Capitolato tecnico 17 Monitoraggio dei punti d’acqua individuati nell’intorno dell’Area Vasta in loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita nel Comune di Giugliano in Campania 22. Variazioni nell’effettuazione del servizio La Sogesid si riserva la facoltà di introdurre, durante il periodo di vigenza contrattuale, quelle varianti che riterrà necessarie alla buona riuscita e all’economia del servizio stesso, o perché imposte da nuove disposizioni normative, senza che l’Appaltatore possa trarne motivi per avanzare pretese di compensi ed indennizzi. 23. Oneri e Spese a carico dell’Affidatario Sono a carico dell’Affidatario tutte le spese, le imposte e le tasse per la registrazione del contratto relativo all’affidamento dei servizi in oggetto. 24. Direttore dell’Esecuzione del Contratto La Sogesid dirigerà lo svolgimento delle attività con proprio personale nominando il Direttore dell’Esecuzione del Contratto di cui agli art. 299 e seguenti del D.P.R. 207/10 e s.m.i.. La Sogesid concede ampio mandato personale al Direttore dell’Esecuzione del Contratto quale suo rappresentante per quanto attiene l'esecuzione tecnica ed economica, e ne riconosce come propri gli atti eseguiti e/o sottoscritti, nel limite delle attribuzioni previste dalla normativa vigente. In ogni caso il controllo e la presenza del personale tecnico di Sogesid S.p.A. non esonerano l’appaltatore per l’eventuale mancato rispetto di norme e di tecniche da adottare ai sensi delle leggi vigenti. 25. Responsabilità dell’appaltatore e garanzie L’appaltatore assume la responsabilità per danni a persone e cose, sia per quanto riguarda i dipendenti ed i materiali di sua proprietà, sia per quelli che eventualmente dovesse arrecare a terzi in conseguenza dell’esecuzione dei lavori e delle attività connesse, sollevando la Sogesid da ogni responsabilità al riguardo. Sarà obbligo dell’Aggiudicatario presentare la garanzia definitiva di cui all’art. 113 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i., secondo le modalità previste da detta norma e secondo quanto precisato dal Disciplinare di gara e dallo schema di contratto. 26. Verifica di conformità Le attività oggetto del presente affidamento saranno soggette, da parte della Sogesid, a verifica di conformità ai sensi degli art. 312 e seguenti del D.P.R. 207/2010 e s.m.i. al fine di certificare che le prestazioni contrattuali siano state eseguite a regola d'arte sotto il profilo tecnico e funzionale, in conformità e nel rispetto delle condizioni, modalità, termini e prescrizioni del contratto, nonché nel rispetto delle eventuali leggi di settore. Le attività di verifica hanno, altresì, lo scopo di accertare che i dati risultanti dalla contabilità e dai documenti giustificativi corrispondano fra loro e con le risultanze di fatto, fermi restando gli eventuali accertamenti tecnici previsti dalle leggi di settore. Capitolato tecnico 18