Sr Giuseppina Scaffardi
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Sr Giuseppina Scaffardi
en. 2016 iu. 2015- G N. 3- 4 G Anno L - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma …ancora Natale! Natale! Novità! È ancora Natale! Ancora una volta ci troviamo a contemplare il mistero dell’Incarnazione, ancora una volta oltrepassiamo la soglia della grotta di Betlemme per guardare negli occhi il Dio fatto Bambino. Gesti e preparativi ripetuti tante volte, quanti sono gli anni della nostra esistenza, eppure, questo Natale è carico di novità. Nuova vita. Nuova speranza. Nuovo desiderio di gioia e di felicità. Nuovo anelito di pace interiore e di pace mondiale. Nuova preghiera, perché, in questo scorcio di 2015 e nella novità del 2016, tanti pellegrini dell’amore abbiano il coraggio di varcare la porta della Misericordia. È il Natale del giubileo della Misericordia! A Betlemme la grotta è una grande porta spalancata, aperta agli angeli come ai semplici e umili pastori; aperta anche ai re venuti da lontano, guidati da una stella, a cercare e incontrare il Re dei Re. Questa è la novità. Il Natale è la manifestazione piena e sublime di Dio che è Padre Misericordioso. Oggi, come allora, in questo mondo, stretto nell’angoscia e nella paura, “Dio ci dà il Figlio suo, della sua sostanza, lo splendore della sua immagine…ci dà il Figlio suo, che è una cosa sola con Lui, eterno, infinito…ce lo dà nel modo il più pieno, il più stretto, il più miracoloso. Fa che ciò che è suo diventi anche nostro”. (A Chieppi) Armonia! Sì, il Natale è armonia. Armonia di umano e divino, di terra e cielo, di canto e preghiera, di supplica e invocazione, di lode e ringraziamento. Armonia di colori, luce e tenebre! Armonia di sentimenti, di pensieri e di parole. Lì, nel piccolo spazio della SOMMARIO grotta,esplodono come fuochi TÀ LI A U IT d’artificio, i sentimenti più proIR SP 2 fondi di una Madre, che adora S 3-6 BLOC-NOfaTEmiglia e contempla,che si interroga Feste di sul presente e sul futuro. Una NE LAICALE 7-8 ASSOCIAZIO Madre che tutto custodisce LI nel cuore; sentimenti di un FI O PR 9-12 padre che sa di essere solo PICCOLE FIGLIE Domenica Guatteri pf custode,provvidenza amorevole verso una Madre e un Figlio che sono dono di Dio all’umanità. Sentimenti di un Bambino deposto nella mangiatoia e che già sente il duro legno della croce; un Bambino che, avvolto nelle fasce della tenerezza, già sente sulla sua carne il lenzuolo della morte e, con il canto degli angeli, esulta per la gioia della Risurrezione. Tutto questo è Natale. Una nuova alchimia di terra e di cielo, di umano e divino, di ricerca e pienezza, di fatica e riposo, di fretta e di calma, di angoscia e gioia, di paura e speranza, di male e di bene…di Sommo Bene. Il Dio con noi, è con noi, sempre. Il Bambino che oggi nasce, per aprire le porte della Misericordia, è come rugiada del mattino che inebria la vita di un Amore eterno, compassionevole; un Amore che si dona gratuitamente, unico ed irrepetibile. Con la liturgia, anche noi cantiamo la fede, la speranza e l’amore, e gran voce gridiamo a Gesù di venire a riconciliare il mondo con Dio. “Vieni, Signore Gesù, vieni, volto della misericordia del Padre, vieni a manifestarci suo amore. O, Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. O, Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio. Vieni, Signore Gesù, vieni luce che rischiara le nostre tenebre, vieni, lampada che guida i nostri passi, vieni rivelarci la Misericordia senza fine”. A tutte le nostre lettrici e ai nostri lettori l’augurio più intenso di sperimentare l’abbraccio della Misericordia nel cammino dei giorni. Buon Natale e sereno 2016 1 GIU. 2015 - GEN. 2016 Lettera di padre Augusto Luca alle sorelle di Villa Chieppi Padre Augusto Luca, Saveriano, classe 1917, dopo avere esercitato il ministero di Confessore delle suore di Villa Chieppi per lunghi anni, non potendo più continuare, ha scritto loro una lettera di commiato molto affettuosa. Le sorelle di Villa Chieppi hanno voluto condividerla con tutte. Parma 20 giugno 2015 carissime sorelle, per lungo tempo sono stato confessore nella vostra Casa. Precisamente dall’ottobre 1983, quando fui trasferito definitivamente da Roma alla Casa Madre dei Saveriani. Nel 2013 sarebbero stati trent’anni, se non ci fosse stata quella parentesi di quattro o cinque anni nei quali la vostra Comunità si era trasferita a Marola. Se non trenta, almeno 24 o 25 anni vi sono stato vicino. In questo lungo tempo si è creata tra noi un’amicizia, un affetto fraterno, una comunanza di aspirazioni spirituali. Perciò, dopo l’interruzione per malattia dall’aprile 2014, ho tentato di nuovo di riprendere il ministero delle Confessioni. Con commozione mi sono veduto accolto affettuosamente da voi, ma purtroppo le forze non hanno retto e ho dovuto smettere. Resta il ricordo vicendevole e quando non sarò più in questo mondo, conto sul vostro ricordo nella preghiera, mentre lassù mi incontrerò con tutte quelle buone consorelle che ci hanno preceduto. Ora, in questo breve tempo che mi è concesso di stare ancora in questo mondo, mi sarà gioioso pensare ai tempi trascorsi con voi. Vi ricordo quando celebravo la Messa nella vostra Cappella e vi vedevo tutte unite in preghiera: mi commovevo e pregavo: “Ti ringrazio, Signore, perché hai qui tante anime belle che ti vogliono bene!”. Per me era una grande gioia interiore. Per conoscervi meglio, mi sono letta la vita del vostro Fondatore e i suoi scritti. Ecco come vi voleva: “Vi studierete di essere dolci, benevole con tutti, accogliendo tutti col sorriso della bontà e chiamando con dolci nomi di amicizia anche coloro che vi aves- sero organizzato un tradimento”. Vi studierete tutte di avanzare ogni giorno nella grazia e civiltà dei modi (il buon garbo) lontane sia dall’affettazione di tanti che dalla rozzezza di altri”. Ricordo un’altra frase, letta non so dove: “La gentilezza è il fiore della carità”. Ed ecco come il Venerabile Fondatore vedeva le sue suore infermiere: “Sono venute per assistere i vostri cari nel letto del loro dolore. Sono qui per consolare le angosce delle vostre spose, dei vostri figli, per tergere le lacrime dei vostri padri, dei vostri mariti, per ricevere nelle proprie mani il più sacro deposito che si possa affidare a persona (cioè l’ammalato). Esse volano sui campi del lutto, delle miserie, dei dolori e cercano di fare del bene ai propri fratelli e protestano che veglieranno al loro fianco il giorno e la notte, sempre, tutte consacrate per i vostri cari”. “L’ultima cosa che raccomando è l’amore. Il mio cuore non può più prendere in mano la penna senza scrivere di questa carità, di questo amore! Le mie Figlie dovrebbero essere tutto amore verso i nostri fratelli. Amore negli occhi, amore nella dolcezza del parlare, amore nella prontezza di far sacrifici per PICCOLE FIGLIE 2 GIU. 2015 - GEN. 2016 loro; amore nel prevenire i desideri degli altri, amore nella piacevolezza del tratto, amore in chiesa, amore in casa, amore fuori, santo amore in tutte le occasioni”. Sono certo che quando vi suggerivo di ringraziare il Signore per la vocazione, e per la vocazione in questo vostro Istituto, voi non ricordavate le parole del Padre, ma le vivevate perché le avete nel sangue. Un altro dei miei suggerimenti era di ringraziare il Signore perché si era servito di voi per fare del bene. Ricordate: “Il Regno di Dio è come un uomo che getta il seme sulla terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce, come egli stesso non lo sa …” (Mc 4,26). Avete seminato col vostro sorriso, con la vostra bontà, tra i bambini dell’Asilo, tra le giovinette delle vostre scuole, tra gli ammalati degli ospedali e nelle famiglie che andavate a visitare e a consolare. Avete fatto del bene anche senza saperlo. Ringraziate il Signore! Io non sono stato un bravo Direttore spirituale, non ho insegnato una particolare spiritualità, ma vi ho suggerito sempre la riconoscenza a Dio e un ricambio di amore verso di Lui che ci ha tanto amati. Pregate per me e io pregherò per voi. Grazie! Con affetto P. Augusto Luca LA CONGREGAZIONE HA COMPIUTO 150 ANNI festa per i 25 e 50 di professione religiosa Elisa Cantoni 150 anni sono tanti, ma l’importante è non sentirserli... la famiglia religiosa delle Piccole Figlie ci offre un bellissimo esempio di come si possa vivere la vocazione cristiana: con piccolezza, semplicità, fiducia nella Provvidenza, amore verso i fratelli e le sorelle, specialmente i più poveri. Sarebbe sufficiente soffermarci sulle tante opere presenti a Parma ed alle varie attività presenti in Italia e nel mondo per verificare che da un piccolo seme gettato da don Agostino Chieppi e Anna Micheli nel 1865 è germogliato un albero rigoglioso, pieno di frutti. Ma non bastano le opere per fare un vero cristiano. Qual è allora il segreto? Le persone. Che oggi come ieri ci testimoniano con semplicità la fede nel Cristo Risorto. Osservando i visi radiosi ed i sorrisi contagiosi delle sorelle non si può rimanere indifferenti. Pensiamo a sr Monica, (che festeggia il 25° di Professione religiosa) che con gioia 14 anni fa è partita per la missione in Congo, e che tuttora si prodiga per gli ultimi, insieme alle giovani in formazione, in quella che considera la sua seconda casa... Ricordiamo Ilaria che da pochi mesi è entrata in noviziato in Cile, offrendo un grande esempio per i giovani di Parma. Pensiamo a tutte le sorelle “festeggiate” ancora piene di entusiasmo dopo 50 anni di servizio ai fratelli: sr Romana, sr Pasqualina, sr Marisa, sr Luigia, sr Franca, sr Rosa, sr Fabiana, sr Diva, sr Silvana, sr Giovanna, sr Rita, sr Nelly.... Come può nascere la fede se non da un incontro? Ed è proprio questo che ci ha ricordato anche il nostro Vescovo Enrico, che ha presieduto la celebrazione dei primi 150 anni della fondazione della Congregazione domenica 12 aprile. Quando si incontra una religiosa la prima cosa che si pensa è: questa persona veramente crede in Dio. Poi si può anche lodarne le capacità umane e professionali, nelle tante attività delle Piccole Figlie, dall’insegnamento, all’assistenza infermieristica, ecc. Ma la prima “scia di profumo” che lascia è quella della fede. Tutte del Signore, innervate dallo stesso carisma, pur mantenendo la propria personalità. La vita comunitaria è sicuramente d’aiuto, perché permette di sostenersi a vicenda nei momenti di fatica. Il nome della congregazione ci ricorda che le Piccole Figlie nascono sotto la protezione di Gesù e Maria, in quanto sotto la croce non rimasero coloro che erano stati chiamati, PICCOLE FIGLIE 3 GIU. 2015 - GEN. 2016 bensì Maria ed il discepolo che Egli amava, che non ha nome perché così ognuno ci può mettere il suo. Sotto la croce due cuori furono trafitti: quello di Maria che, nonostante le promesse di Dio, vedeva in quel momento suo Figlio in croce, e quello di Gesù, dal cui costato sgorgarono sangue ed acqua. Il Vescovo ha quindi benedetto la famiglia religiosa augurando alle sorelle di essere portatrici della misericordia di Dio nel mondo, stando accanto ad ogni persona crocifissa e ricordando all’assemblea ad alla Diocesi tutta che senza le Piccole Figlie Parma sarebbe davvero una città più povera. La celebrazione si è svolta non a caso nella parrocchia del Beato Card. Andrea Ferrari, in piazza Eugenia Picco, Piccola Figlia proclamata beata nel 2001 con la partecipazione calorosa di un gran numero di sacerdoti, amici e parenti venuti anche dalle diocesi di Milano, Belluno, Reggio Emilia, Carpi, Mantova, Urbino, Cremona. Luoghi in cui le suore con la loro presenza hanno intrecciato relazioni indimenticabili e significative. La Messa è stata animata dal coro missionario che con strumenti e voci ci ha fatto fare un rapido giro intorno al mondo. Al termine della celebrazione sr Alfonsina Mazzi, Superiora generale, ha ringraziato tutti i partecipanti, ricordandoci che solo con l’aiuto reciproco questo piccolo albero porterà frutto per la gloria di Dio. Pertanto siamo tutti chiamati, consacrati e laici, a non essere increduli, ma credenti. “il soffio di dio è una carezza per i bambini ammalati” Marco Valenti Q uest’anno ricorre il 150° an- niversario della Fondazione della Congregazione delle Piccole Figlie. A Parma la ricorrenza è stata celebrata il 14 aprile ed è stato lasciato, ad ogni sede sparsa nel mondo, il compito di scegliere il giorno per ricordare questo importante momento. A Misurina è stato scelto il 12 giugno, giorno in cui si celebra la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù (scelta migliore non poteva essere fatta) e per l’occasione da Parma è arrivato Mons. Domenico Magri, Presidente Onorario e Assistente pastorale dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti, per celebrare la Suor Vincenzina e suor Bruna riconfermano la loro scelta di vita al Signore dalle consorelle dall’inizio della Congregazione. Il loro grazie al Signore le suore lo hanno pronunciato nella Cappella dell’Istituto Pio XII di Misurina, già Grand’Hotel Savoy che nel 1946 è stato acquistato della Pontificia Opera Assistenza da Padre Paolino Beltrami Quattrocchi per farne una colonia e, oggi, dopo tanti anni, Centro per bambini asmatici. Misurina, posto migliore non poteva essere trovato per la cura dei problemi respiratori dei bambini perché il clima risente dei benefici influssi prodotti dai due massicci dolomitici Sorapiss e Cristallo e dalle “mitiche” Tre Cime: con la loro specifica prerogativa, unica in Italia, mandano un soffio di aria asciutta che, unita alla ionizzazione del lago, impedisce agli acari di vivere rendendo l’aria particolarmente adatta alla cura dell’asma. Durante la mia permanenza a Misurina sono venuto a conoscenza di una lettera che il Vescovo Enrico Solmi ha inviato a suor Bruna dopo che era tornata dal Pellegrinaggio che lei ha compiuto a Lourdes e della quale riporto un passaggio particolarmente significativo per Misurina. Scrive il Vescovo Enrico: Se l’acqua di Lourdes è “un concentrato d’amore” l’aria salubre di Misurina è “un estratto di paradiso” che unita alla contemplazione dolomitica fa respirare attimi d’eterno. Credo che queste parole rappresentino la sintesi più alta e significativa per il Centro per bambini asmatici di Misurina. Possiamo dire che a Misurina “il soffio di Dio è una carezza per i bambini ammalati”. 13 giorni carichi di ... Ilaria Rossi P erché porre nel titolo Mons. Magri con suor Bruna e suor Vincenzina Santa Messa di ringraziamento. Alla celebrazione eucaristica, oltre a suor Vincenzina e a suor Bruna, che svolgono il loro servizio al Centro per bambini asmatici, erano presenti il Direttore sanitario dott. Alfredo Boccaccino, amici e pazienti con i loro famigliari. Durante la celebrazione le suore, hanno portato all’altare due lampade in ricordo del loro 50° anniversario di professione. Sull’altare erano presenti altri segni: tre ceri che ricordano i voti di castità, povertà e obbedienza e due calamai con penne a pennino a ricordo del patto sottoscritto con il Signore di un articolo un numero? In sé non “suona” bene! Ma, ripensando a quei giorni, la prima cosa che penso è: “solo 13 giorni? Sono avvenute così tante cose in così poco tempo?” … sì 13 giorni veramente densi o, come dico nel titolo, “carichi di …”! Il motore principale di questo tempo? La professione temporanea di sr Sandra e sr Sofia! Un grande regalo che ha portato altri doni aggiuntivi! In primis la visita della Madre che, dopo essere stata per un tempo in Perù, è arrivata qui in Cile, insieme a sr Rosina Rocci, il 12 marzo. In mezzo ai tanti impegni e colloqui, credo che l’aspetto più prezioso sia stato poter vivere insieme a PICCOLE FIGLIE 4 GIU. 2015 - GEN. 2016 sr Alfonsina alcuni “stralci” di quotidianità, di vita in comune, di fraternità! Sono certa che questo sia stato un dono prezioso per tutte! Non meno preziosa la presenza, fra noi, di sr Rosina: grazie a lei, un pezzo di Africa è arrivato direttamente qui in Cile per poter condividere la ricchezza che ognuna scopre in quel pezzetto di mondo che il Signore le ha preparato. Questi non sono gli unici doni ricevuti in questi giorni … penso alla grande possibilità di vedere riunite le comunità di Cile e Perù e, personalmente, di poter conoscere le sorelle del Perù che, fino ad ora, avevo visto solo alcune volte in Skype; perché parlarsi e vedersi di persona ha tutto un altro sapore! Penso ai momenti in cui eravamo tutte riunite (ad esempio durante la consegna dell’abito e la professione di sr Sofia e sr Sandra) … eravamo tante! Vedendo le sorelle riunite, con un po’ di commozione, non ho potuto non pensare al fondatore quando “gli pareva di vedere una lunghissima fila di suore senza fine”! Altri doni. Il giovedì precedente alla professione, è arrivata dal Perù la famiglia di sr Sofia e, dall’Argentina, Claudia (una carissima amica che sr Sandra e sr Sofia hanno conosciuto durante il tempo di noviziato in Congo). Nei giorni precedenti e successivi alla professione, con Gilda, prenovizia, e Katy, aspirante, abbiamo accompagnato Claudia e la famiglia di sr Sofia per alcuni brevi tour di Santiago e alcune zone caratteristiche della costa centrale come Valparaiso e Viña del Mar. Una buona occasione, anche per noi, per conoscere luoghi nuovi e, nondimeno, per potersi conoscere meglio con i nostri ospiti. Ultimo dono: sperimentare l’affetto che le persone della Parrocchia nutrono per le Piccole Figlie. È stato prezioso poter toccare con mano il clima di grande gioia e partecipazione di tutta la Parrocchia sia con l’aiuto concreto, in tanti aspetti pratici legati alla celebrazione per la Professione e al rinfresco successivo, sia con la presenza durante la celebrazione: la chiesa era gremita. Una festa non solo per la nostra famiglia, non solo per le famiglie di sr Sandra e sr Sofia, ma anche per la comunità parrocchiale … Insomma, una festa per la Chiesa! Ora il centro: la professione temporanea di sr Sandra e sr Sofia. Grandi emozioni e grande gioia! E, per questo, tanti motivi per cui ringraziare il Signore! Il primo grazie è per aver chiamato Sandra e Sofia desiderando che la famiglia si ingrandisca grazie al sì di due nuove suore! Un altro grazie è sgorgato vedendo gli occhi “della Sandra e della Sofi” (non è un errore di battitura: la familiarità sperimentata nella quotidianità mi spinge a scrivere così!) … occhi da cui traspariva la gioia piena, frutto del loro sì generoso, Poi c’è un grazie più personale: essere presente e poter condividere questi momenti è stato per me un grande regalo del Signore per tanti motivi, che forse si possono intuire ma che preferisco custodire nel cuore … Nei giorni successivi, poco a poco, ognuno è tornato alle proprie occupazioni abituali: la famiglia di sr Sofia è rientrata in Perù, Claudia in Argentina, le sorelle del Perù alcune in Perù altre in Italia, per celebrare il loro 50esimo di Professione religiosa, la Madre e sr Rosina in Italia e noi qui, ai nostri ritmi abituali. Si potrebbe dedurre che tutto è tornato come prima, ma non è così, non dopo quei …13 giorni carichi di doni. Doni che sicuramente il Signore continuerà a far fruttare nella vita di ognuna di noi. Testimonianza di sr Sandra Riquelme Con la mia professione religiosa ho vissuto un momento molto importante. Erano trascorsi sei anni dal giorno del mio ingresso in Congregazione come aspirante, ed era giunto il momento di impegnarmi fino in fondo con il Signore. […] È stato un momento molto emoPICCOLE FIGLIE 5 GIU. 2015 - GEN. 2016 zionante fin dal giorno precedente con la consegna dell’abito religioso; le sorelle, le giovani in formazione e noi eravamo prese dalla commozione. Chi faceva memoria di un momento analogo nella sua vita, chi lo vedeva per la prima volta … e noi eravamo emozionate per il dono dello stesso abito che indossano tutte le Piccole Figlie sparse per il mondo: è un segno che sottolinea l’effettiva appartenenza alla nostra famiglia religiosa. Il giorno della Professione ero davvero felice, anche se un po’ tesa pensando al significato di questo momento, all’ importanza e bellezza di dare la vita per i fratelli, nel dire: “Sì, Signore, voglio seguirti”… si prova molta gioia e credo che molta gente si sia commossa con noi nello scoprire la gioia contagiosa, l’amore per il Signore, la pace nel sapere che si sta facendo quello che veramente vale: avevo finalmente trovato quello che da tanto tempo cercavo senza saperlo … vorrei anche ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato, spronato, però soprattutto il Signore che mi ha chiamato e a cui io ho solo risposto”. Testimonianza di sr Sofia Morales “Sono convinta di aver vissuto un tempo di grazia: il Signore mi ha permesso di incontrarlo in ogni bambino, giovane, adulto, in ogni comunità, nelle diverse realtà dove Lui stesso mi ha inviato. Lui si dà totalmente, e di fronte a questo, l’unica forma che ho trovato per rispondergli è seguire i suoi passi, con tutta la mia vita. In questo senso Lui stesso mi ha permesso di sperimentare che la gioia più grande è di essere amata e di amare gratuitamente. Il giorno della Professione in un certo modo, ancora una volta, Dio ha rinnovato per me il dono della sua grazia e mi ha inviato insieme alle sorelle per annunciarla, perché molti possano trovarla e condividerla”. il “sì per sempre” di sr denise M ese di ottobre: mese di Maria, mese Missionario... e per noi Piccole Figlie di Goma, quartiere di Ndosho, mese specialissimo: sr Denise Mugisho Bibesho, originaria della nostra Diocesi, ha emesso i voti perpetui domenica 18 ottobre, Giornata Missionaria Mondiale: una vita in più donata per il Regno, per la Chiesa, per il mondo. In settembre sono cominciate le attività di preparazione. Sr Denise è passata in tutti settori della parrocchia per l’animazione missionaria e in particolare per l’animazione vocazionale. Con i Padri saveriani è stata preparata una preghiera speciale per sr Denise che è stata poi distribuita in tutte le comunità di base: ogni giorno si pregava per lei! Dal primo ottobre ha preso il via il Rosario missionario, guidato dai diversi gruppi. E in chiesa veniva esposto il colore del Continente per cui si pregava. Poi il grande triduo di preghiera per la giornata mondiale della Missione con ricordo speciale per sr Denise, il Concerto missionario e finalmente il 18 ottobre: giornata mondiale della Missione! Senso forte di universalità, missionarietà e tanta festa per le piccole figlie, per tutta la parrocchia dedicata a San Francesco Saverio, Patrono delle Missioni. Ha presieduto la Celebrazione Eucaristica in Parrocchia alle ore 10.30 il Vicario Generale della Diocesi di Goma, Mons. Louis De Gonzague Nzabanita, presente anche il parroco P. Giuseppe Musafiri, P. Roberto Salvadori, P. Pastor e numerosi sacerdoti. Sr Denise ha emesso i voti perpetui nelle mani della Madre Alfonsina Mazzi, venuta dall’Europa con sr Cristina Lommi, compagna di noviziato di sr Denise. Dopo l’in- vocazione dei Santi e la preghiera di consacrazione con l’invocazione dello Spirito Santo da parte del celebrante, sr Denise ha promesso solennemente di fare della sua vita un dono a Dio e ai fratelli, per sempre, secondo il carisma della famiglia religiosa delle Piccole Figlie, in castità, povertà e obbedienza. Il Celebrante le ha poi messo l’anello sponsale. Sr Denise era visibilmente emozionata. Un gruppo di bambine e bambini danzatori ha allietato con finezza e grande bellezza la cerimonia così importante. Anche il coro della parrocchia ha contribuito grandemente alla riuscita della festa. Ha fatto seguito nei locali della Parrocchia il pranzo per i numerosi invitati e anche qui sono proseguiti canti e danze. Terminato il rinfresco, come è d’uso in Congo, molte persone hanno portato i loro doni a sr Denise, che era molto felice e riconoscente e a sr Giovanna Gallicani che è in procinto di lasciare Goma. POMERIGGIO MUSICALE 11 OTTOBRE 2015 Nel 14° anniversario della Beatificazione di Madre Eugenia Picco e nel 1° anniversario dell’esondazione del torrente Baganza, il Coro S. Pio X, guidato dal Maestro Massimo Reggiani di Soragna, ha voluto offrire alle Piccole Figlie e alla parrocchia Famiglia di Nazaret un pomeriggio musicale ricco di spiritualità, alimento di comunione e di speranza. I canti, eseguiti magistralmente, erano un richiamo a quei valori di cui si alimentò la nostra Beata e da cui si deve trarre la forza per superare i tempi di prova che segnano i passi della nostra vita. Basta scorrere il programma (vedi Mentre il silenzio di B. Cantarelli, Pacem in terris di M. Presina, Verbum Panis di C. Casucci e M. Balducci ecc.), per cogliere l’anima di chi l’ha ideato e realizzato e per dire con commossa ammirazione il nostro grazie. II Concerto prevedeva l’ingresso libero con l’intento, da parte della Direzione, di evolvere tutto il ricavato al ripristino dei locali della parrocchia ancora fortemente danneggiati, nonostante sia passato un anno dall’alluvione. I partecipanti hanno accolto l’invito e il Parroco P. Assuero Mascanzoni ha ringraziato la Madre per questo dono. PICCOLE FIGLIE 6 GIU. 2015 - GEN. 2016 la famiglia, icona della trinità Fornovo (PR) 4-8 luglio 2015. Durante gli Esercizi spirituali, quest’anno, con la guida di Padre Giancarlo Bruni, abbiamo pregato e meditato sulla famiglia come immagine della Trinità, alla luce della Parola di Dio. I n tutta la Bibbia, fin dall’Antico Testamento, in particolare nei primi capitoli della Genesi, l’uomo è essenzialmente descritto nella sua natura come un essere che si realizza attraverso il rapporto prima di tutto con Dio e poi con l’“altro” essere umano (Eva è donata ad Adamo proprio per questo: l’uomo è immagine” piena e completa di Dio nella coppia). Quindi l’uomo è creato per l’amore. Ed è proprio quest’amore che, realizzandolo, lo apre anche alla comunicazione dello stesso amore ad altri (“Crescete e moltiplicatevi”), completando l’opera del Creatore che nasce dalla stessa “necessità” di diffondere il Suo Amore infinito. Di conseguenza il rapporto sponsale viene assunto da tutto l’Antico Testamento (cfr. Cantico dei Cantici ed Osea) come simbolo e segno del rapporto d’amore libero e reciproco che Dio offre all’uomo, sia come singolo che come Suo popolo: Dio è lo Sposo amante, fedele, capace di perdono, mai arreso e nella gioia a motivo di Israele sua sposa (Os 1-3; Ger 3,1-5; 12-20; 31,21-22; Is 54,117; 61,10; 62,4-5; Ez 16,8-14;60-62); Dio è il padre ricco di cura e di tenerezza per il suo figlio Israele (Os 11,1-11), è la madre che non se ne dimentica mai (Is 49,14-15), è il padre che istruisce, esorta e corregge (Prov 3,11-12; Eb 12,5-8; Ap 3,19). Nel Nuovo Testamento Gesù parla della vita eterna nel Regno come una eterna festa di nozze (a cominciare dal “segno” di Cana). Gesù poi svela la vita intima di Dio, rivelato come “comunità”, cioè come una “famiglia” trinitaria, in una comunione profonda e piena di persona distinte, ma indissolubilmente unite nell’amore reciproco. La vita cristiana diventa perciò una sempre progressiva unione sponsale del singolo con Gesù, che, rendendolo figlio nel Figlio, lo introduce nella comunione trinitaria col Padre mediante l’amore dello Spirito Santo. Tramite il “comandamento nuovo” (“Amatevi l’un l’altro...”) questa comunione con Cristo richiede la comunione col fratello fino all’unità di cuore e mente, comunione che “genera” la presenza del Risorto in mezzo alla comunità (“Dove due o più...”) e quindi riproduce la realtà della Famiglia Trinitaria, che diventa perciò il modello della comunità cristiana. Tale modello, attuato nella Chiesa, diventa il modello stesso della nuova umanità, cioè dei nuovi rapporti fra gli uomini, le nazioni, le culture, nella “comunione delle diversità”, rispettate e valorizzate ma donate reciprocamente agli altri. Ognuna delle tre fondamentali vocazioni (matrimonio, ministero, consacrazione religiosa) nella vita della Chiesa, potrà così dare alle altre e ricevere da esse ciò che è proprio di ognuna: rispettivamente, Cristo sposo, Cristo pastore, Cristo povero casto ed obbediente; arricchendosi ciascuna vocazione delle sfumature dell’amore tipiche delle altre e riconducendole, ciascuna, alla sostanza dell’amore sponsale, in Cristo, con Dio e col prossimo. Il primo modello di “famiglia” PICCOLE FIGLIE 7 GIU. 2015 - GEN. 2016 attuata nella comunione delle tre diverse vocazioni è la famiglia di Nazareth, forma di ogni tipo di convivenza nella vita della Chiesa, perché essa stessa Chiesa nella sua forma essenziale: il “dove due o più”, la Trinità vissuta in terra. Nella storia, dalle origini fino ai nostri giorni, la famiglia cristiana è stata sempre la prima via di trasmissione della fede. Essa si fonda sulla presenza del Signore Gesù, pienezza dell’Amore di Dio su questa terra, nell’amore unico - totale - fedele - generante degli sposi, nei legami di genitori e di figli, nella rete parentale e amicale, nel tessuto comunitario. Il punto di riferimento è Cristo, vero Dio e vero uomo, e i valori che ne seguono, provengono da Lui e portano a Lui: il valore della vita umana, di ogni singola persona (Gv 10,10 :“Sono venuto perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza“); poi, il valore dell’unità (Gv 13,23:“Siate perfetti nell’unità, perché il mondo creda“); ancora, quello della fedeltà e del dono totale di sé (Gv 13,14:“Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine“); come pure, quelli della misericordia e del perdono (Lc 6,37:“Perdonate e vi sarà perdonato”). Assieme a questi valori imprescindibili, tre sono le strade in Cristo che possono guidare una famiglia cristiana: la carità fraterna (Gv 15,12: “Amatevi gli uni gli altri; come io vi ho amati, così amatevi gli uni gli altri“), la preghiera (Lc 11,2: “Quando pregate dite: Padre nostro”) e la verità liberante (Gv 8,32: “Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi“). La famiglia cristiana è una piccola Chiesa, aperta alla grande Chiesa e alla vita: a) Icona della Trinità: la famiglia diventa la dimora della presenza del Padre che, nel Figlio ascoltato, par- la e, nello Spirito, rende conformi alla Parola-Spirito, dove si vive una comunione rispettosa della alterità, del dono di ciascuno (1 Cor 12-14), in un amore ospitale e custode che rende reciprocamente “sottomessi” (Ef 5,21). Un essere reciprocamente ai piedi gli uni degli altri, al servizio del bisogno e della gioia altrui, tesi alla crescita altrui, sempre pronti nel perdono a ridonare amicizia e fiducia. b) Luogo di preghiera. Il Dio accolto e parlante è il Dio ringraziato e lodato e invocato in molteplici forme (salmodia, benedizione della mensa, liturgie...). La famiglia diventa così il luogo non solo della sequela e dell’annuncio, ma anche della celebrazione del mistero grande dell’amore del Padre in Cristo Gesù per mezzo dello Spirito Santo (Ef 5,25-28). Come testimoniare questi valori oggi in un tempo di forte crisi dell’identità personale, dei legami affettivi, delle relazioni sociali, della idea di scelte definitive, della configurazione stessa della coppia e in cui forte è l’oblio di una parola di senso che venga da oltre? Papa Francesco ha detto che il sacramento del matrimonio è un grande atto di fede e di amore che testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre se stessi e anche oltre la stessa famiglia. Attraverso il matrimonio, Dio mostra il suo amore fedele, perseverante e fecondo alla sua Chiesa: Egli che non divorzia mai dal suo immaginare una umanità a sua somiglianza una e distinta, dal suo essere volto di amore fedele e incondizionato al volto dell’altro rispettato nella sua diversità, univocità e libertà, dall’unicità di un amore che si fa perdono e attesa, speranza di sempre nuovi inizi. Questo racconta la vicenda della donna adultera (Gv 8,1-11) perché “se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2 Tm 2,13). Nel corso della sua esistenza la coppia-famiglia allora è chiamata a concretizzare nella propria vita questa sua “essenza”, è chiamata a diventare una comunità di vita e d’amore, ad immagine della Trinità ed essere così la “buona notizia” per il mondo. AGGREGAZIONE A LIMA 7 marzo 2015 ore 11 a Lima: festa per l’aggregazione di tre coppie di sposi alla presenza di Madre Alfonsina: Romulo Agustìn Vivas Rodriguez e sua moglie Nadia Angelica Manchego Ramirez; Emiliano Barrera Nacsha e sua moglie Balvina Vasquez Garcia; Pedro Morales Almendrades e Alva Luz Zamudio De Morales (genitori di suor Sofia). Ora i fratelli laici associati in Perù sono venti. Dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Julio Cesar Marena Ventura si prosegue con il pranzo e la festa preparata dai fratelli/sorelle laici già aggregati. Oltre al grande calore esteriore... c’è un clima di grande fraternità. I fratelli/sorelle laici hanno coinvolto i loro familiari in danze, canti, sketch... insomma ci sono tutti gli ingredienti che servono per rendere bella una festa! PELLEGRINAGGIO A BAGGIOVARA (MO) SULLE ORME DEL FONDATORE Il 25 aprile, insieme ad un gruppo di suore, noi associati della zona di Parma-Reggio-Modena, siamo andati in pellegrinaggio nel monastero della Visitazione a Baggiovara (MO), luogo tanto caro al nostro fondatore. Nell’ottobre del 1873 don Agostino Chieppi pregò davanti alla Madonna di Consolazione e di Provvidenza e da quel giorno desiderò che nella Congregazione delle Piccole Figlie fosse venerata Maria con questo titolo. APPUNTAMENTI DEL GRUPPO DI ROMA Rosanna Antonelli Il 23 maggio, il raggruppamento di Roma dell’Associazione laicale delle Piccole Figlie, con le famiglie e gli amici ha trascorso una giornata serena e intensa. L’allegra comitiva formata da una cinquantina di persone ha fraternizzato e pregato. Prima tappa a San Martino al Cimino: abbiamo trovato una guida che ci ha illustrato i particolari dell’Abbazia con semplicità e simpatia. Al Santuario della Madonna della Quercia, raggiunto dopo il pranzo, abbiamo assistito alla S. Messa e poi pregato il S. Rosario. Siamo poi tornati a casa ringraziando il Signore della meravigliosa giornata che ci ha regalato. 6 giugno. Come ogni anno abbiamo allestito un mercatino di dolci in occasione della Festa della Famiglia nella Scuola “Anna Micheli“. Grazie alla collaborazione dei nostri familiari e di tanti cari amici abbiamo potuto mostrare tante torte e biscotti che hanno attirato il palato di tanti genitori e piccoli. Il ricavato è stato destinato all’ Istituto delle Piccole Figlie per il disagio subito a causa dell’alluvione a Parma. Il 2 settembre ci ha lasciati Carolina Falugiani ex alunna dell’Istituto Anna Micheli di Roma. L’abbiamo conosciuta alla scuola materna con il fiocco sempre stirato e le scarpette lucide. L’abbiamo vista l’ultima volta il 6 giugno scorso alla festa della famiglia sempre alla scuola Anna Micheli dove aveva portato 15 torte da vendere per le nostre missioni in Africa. L’impegno missionario che Carolina ha avuto da sempre l’ha portata ad essere un’ottima pasticcera. Durante la sua malattia ha dimostrato grande coraggio e profonda fede che si rispecchiano nel suo solare sorriso. Ora, riposa “all’ombra delle ali di Dio “ e da la su’ ci consola e ci sorride. PELLEGRINAGGIO A ROMA Circa una cinquantina di persone (Laici associati di varie parti d’Italia, amici, Sorelle) erano in piazza san Pietro il mattino del 3 giugno scorso, sotto un sole cocente, per l’udienza del Papa Francesco nel ricordo del 150° della Congregazione, come si vedeva dallo striscione e dai foulard arancioni che tutti portavano. È stato un momento di grande emozione e gioia, fatto di preghiera, ascolto della parola del Papa Francesco e calda fraternità e amicizia. PICCOLE FIGLIE 8 GIU. 2015 - GEN. 2016 SR GIUSEPPINA SCAFFARDI superata, ma la voglia di incontrare Dio nella vita di tutti i giorni. Ecco perché il Vangelo è stato il suo inseparabile, fedele compagno durante tutti gli incontri”. Altrettanto significativa, per cogliere la sua statura in ambito pastorale, è la testimonianza di altre due sue collaboratrici, data con commozione al termine della celebrazione di commiato: “Era la guida per noi catechiste e il rapporto un po’ speciale che aveva con ciascuna di noi, ha fatto sì che nel tempo diventassimo, non solo un bel gruppetto di catechiste, ma soprattutto un bel gruppo di buone amiche. Era la nostra Parrocchia. Non solo per noi, ma per tutta la comunità. Alla fine della Messa c’erano sempre tante persone che facevano la fila per un saluto e per una confidenza e noi la prendevamo in giro quando le “udienze” erano più lunghe del solito. Quelli però erano i momenti in cui le persone aprivano i loro cuori e lei così riusciva ad entrare nelle famiglie e ad essere vicina con una parola , con la sua presenza e sempre con la preghiera. La rivediamo quando parlava con i nostri bambini e loro che l’ascoltavano incantati: noi ci dicevamo che come lei riusciva a trasmettere loro l’amore per il Signore, noi neanche provandoci per tutta la vita. Era sempre presente nelle iniziative della nostra piccola comunità ... Non a tutti permetteva la battuta: chi la conosceva bene sa che era un po’ permalosa e che ogni tanto c’era da trovare un rimedio per qualche parola di troppo.... Abbiamo trascorso ore a preparare gli incontri di catechismo e mentre li pensavamo insieme, imparavamo anche noi e quello che fino a ieri era normale, ora ci sembrerà speciale e ci mancherà tanto.. Commovente è stata la celebrazione delle esequie, presieduta dal suo antico Parroco Don Rosolo e da numerosi sacerdoti concelebranti, tutti testimoni di quanto bene può fare un’anima consacrata che sa uscire da se stessa per portare a tutti il profumo di Cristo. Forse qualche consorella la pensava troppo attenta alla parrocchia e meno presente nel contesto comunitario, ma è chiaro che le vie di Dio sono segnate in modo diverso per ciascuno di noi. Volesse il cielo che ogni Piccola Figlia lasciasse dopo di sé una traccia così luminosa per quanti ha incontrato nel suo cammino verso la meta! Vigatto (PR) 02.06.1931 > Parma 14.04.2015 Era il 14 aprile, a notte fonda, proprio nel 150° anniversario della fondazione del nostro Istituto, quando improvvisamente sr Giuseppina ci ha lasciato. Una coincidenza, ma che ci ha fatto pensare che si sia concluso per lei, nella festa della Pasqua eterna, quel cammino di carità operosa che l’ha vista protagonista fino alla fine, nonostante la salute sempre piuttosto fragile. Era entrata in Congregazione a 20 anni, nel 1951 e nel 1955 conseguì il Diploma di Istituto Tecnico Femminile, che le aprì la strada a quel lungo cammino di educatrice che contrassegnò la sua esistenza, sia come insegnante di economia domestica e lavori femminili, a Roma - Scuola Anna Micheli (1963-1989) - e a Parma - Scuola Casa Famiglia; sia come catechista, animatrice liturgica, operatrice pastorale a largo raggio, fino agli ultimi giorni della sua vita. Dopo un breve tratto di vita come superiora nella comunità di Milano, nel Quartiere Gallaratese, appena aperta, e successivamente a Roma - P.za Trento, presso la Comunità Alloggio per anziane, nel 1996 passò a Parma - Scuola Casa Famiglia, non più come insegnante, ma per assistenza alla ricreazione, accoglienza alunni, catechismo ecc. Fu qui che si aprì per lei un’altra strada da percorrere in contemporanea con la vita della scuola: il ritorno come operatrice pastorale ad Alberi di Vigatto, nella parrocchia in cui aveva vissuto la sua giovinezza e dove ha maturato la sua chiamata alla vita religiosa. Per comprendere la ricchezza della sua personalità e la specificità della sua vocazione nell’ambito della pastorale, è importante la testimonianza, ricca di affetto e di gratitudine, di chi ha condiviso la sua attività parrocchiale. Sulla Gazzetta di Parma, il 3 aprile 2014, in occasione del suo 60° anniversario di Professione religiosa, una catechista scriveva tra l’altro: “È impossibile stabilire quanti bimbi e ragazzi ha accompagnato nel percorso di fede. Ogni anno un catechismo innovativo, capace di rispondere alle coscienze di grandi e piccini. Non certo la lezioncina vecchio stile, ormai SR MARIA NELLA GUASTI diverse, dove spesso sostava per un anno o poco più, lasciando ovunque un segno di operosità gioiosa, serena e di fraternità esemplare. Come mai cambiava così spesso di casa? Questo accadde soprattutto negli anni del post-Concilio, in cui era necessario che le sorelle, addette alle varie attività pastorali, avessero anche un titolo di studio che le rendesse idonee al mandato. Fu così che ogni volta che una sorella doveva lasciare l’attività per andare a studiare, sr Nella era disponibile a darle il cambio, aiutando nella scuola materna e dando lezioni di cucito e di ricamo. E faceva l’uno e l’altro con tale creatività e competenza, che tutte la ricordano con nostalgia e gratitudine, ammettendo di avere imparato molto da lei. L’ultima casa in cui rimase con questo incarico, dal 1990 al 1997, fu a Rapallo - S. Ambrogio, dopo di che passò a Villa Pace, a Marola di Carpineti (RE), come aiuto in guardaroba e con la serena accoglienza del decadimento, piuttosto precoce, dell’età, che la rese compagna delle sorelle anziane fino al traguardo. Che cosa ha lasciato di sé questa “piccola figlia” di Mons. Chieppi? Direi principalmente la forza travolgente di un sorriso da cui traspare tutto l’amore e la gioia di farsi dono a Dio e ai fratelli. Torrile (PR) 16.01.1923 > Parma 14.05.2015 Non posso pensare a sr Nella, senza ricordare il sorriso carico di affetto e di gratitudine con cui mi accoglieva ogni volta che andavo a visitarla. E questo atteggiamento non era riservato solo a me, ma a tutte le sorelle che hanno vissuto con lei un tratto della sua luminosa esistenza. Era entrata in Congregazione a 19 anni, con l’unico titolo di studio, la licenza elementare, che aveva conseguito poco prima e che rimase l’unica testimonianza ufficiale delle sue numerose qualità umane e spirituali. Di temperamento sereno, cordiale, aperto, godeva anche di un talento particolare per il ricamo e per il cucito in genere, di cui fu maestra per tutta la vita. Godeva inoltre anche di una singolare attitudine all’educazione dei piccoli e all’attività parrocchiale, cose tutte che viveva con entusiasmo. Ripensando al curriculum della sua vita di religiosa, suscita un po’ meraviglia che l’abbia trascorso in circa 20 comunità PICCOLE FIGLIE 9 GIU. 2015 - GEN. 2016 il 13 marzo 2015, da un signore che aveva condiviso con lei, come operaio, la difficile situazione di Pudahel. SR MARTA LANDI Crema 04. 03. 1931 > Parma 13. 06.2015 Ha gettato il Signore nel piccolo seme, da cui è sbocciata sr Marta, la ricchezza della sua grazia, che ne ha fatto un dono prezioso per la sua gloria e per l’edificazione di tanti. Nata a Crema nel 1931, era entrata nella Congregazione delle Piccole Figlie all’età di 22 anni. Fece la prima Professione nel 1956 e per tutta la vita si è dedicata al servizio dei fratelli in qualità di cuoca. Dopo un periodo trascorso con i bambini del Collegio a Palanzano (1957-1973), è stata inviata come cuoca in Cile, dove rimase per 33 anni (1974-2007). Dapprima fu a Rivera a servizio della scuola, poi a Rancagua presso l’opera assistenziale dei Padri Guanelliani e poi a Pudahel, a servizio dei più poveri fra i poveri. È unanime l’ammirazione di quanti hanno condiviso con lei tanti anni di servizio o usufruito della sua carità. Era molto accogliente, serena, generosa, silenziosa, capace di ascolto e di intessere relazioni con tutti. Era donna di fede profonda e lo ha dimostrato anche nell’ultimo periodo della sua malattia, durante il quale non ebbe a pronunciare il più piccolo lamento. Per comprendere il segreto di questa vita totalmente donata a Dio e ai fratelli, è emblematica la lettera, inviatale Hermana Martita, Le scrivo con gratitudine per il tempo condiviso con lei, da cui ho sperimentato la generosità di condividere un pezzo di pane, un pezzo di ciambella, un bicchier d’acqua, le chiamate per tagliare il pollo o pulire il frigorifero. La ringrazio per quanto mi raccontava e per le risate spontanee ogni volta che girava la statua di S. Giuseppe verso il muro, come un castigo per non aver procurato una maggior quantità di provviste. Però soprattutto per quella devozione a S. Giuseppe, mio patrono, che nacque in me con la sua fede in lui. Sento ancora un po’ di tristezza sapendo che non potremo più tornare a condividere quei momenti preziosi vissuti quando lavoravo come operaio in casa sua. Con queste righe voglio che le giungano il mio grande affetto, la mia stima e il mio grazie. Don Carlitos Maestro Juan Ulloa E il grazie più prezioso le è giunto da Maria, che ha voluto si realizzasse l’incontro desiderato con il suo Sposo proprio nel giorno dedicato al suo Cuore Immacolato. SR ANNA RE sate centinaia di postulanti e novizie. Dal 1994 è passata alla comunità di Villa Chieppi. La mente rimase lucida sino alla fine, ma per diversi anni, gradatamente si indebolì il suo respiro, fino a portarla al suo traguardo la sera del 13 novembre. Suzzara (MN) 22.07.1926 > Parma 13.11.2015 Silenzio Di quanto silenzio avvolgi Signore la vita mia. Di quanto silenzio inondi l’anima mia Silenzio d’amore nella notte in preghiera Silenzio di luce all’alba in attesa Silenzio di gioia nel giorno che spera Silenzio di un canto nel vespro che implora Silenzio di un pianto che invoca la sera Silenzio di un cuore che s’apre all’amore Silenzio! Ormai è già sera Accogli Signore la mia preghiera. A ricordo delle sue doti professionali e della sua ricchezza spirituale ci fa bene leggere una poesia da lei composta dopo aver restaurato un prezioso manto della Madonna di Consolazione e Provvidenza, che era stato ricamato dalle prime sorelle e ora conservato nell’archivio della Congregazione. Il Manto di Maria In ogni punto ho posto un atto d’amore per te o Maria. Toccando questo mantello ho sentito l’intrecciarsi di mani sorelle, di sguardi abbassati come vivide stelle per renderlo ricco di fiori e sempre più bello, per adornarti Madonna Celeste come una sposa adorna per il suo sposo. È questa una delle tante poesie che sr Anna ha lasciato uscire dal suo cuore nei suoi lunghi anni di vita consacrata. Questa sembra essere sgorgata nel lungo tempo della sua attesa dello Sposo, a testimonianza di un cuore ricco di carità e di unione col Signore, come emerge da tutta la raccolta. Chi era sr Anna? Una persona intelligente, volitiva, estremamente concreta, dotata di eccezionale abilità in quello che è stato il suo campo privilegiato di lavoro: sartoria, ricamo, lavori femminili di ogni tipo, tanto da essere qualificata “di mani d’oro”. Insieme a queste qualità, essa aveva un carattere forte, proteso sempre a pretendere il meglio da sé e da quanti vivevano con lei. Questo ha reso talvolta un po’ difficile la relazione serena, in cui credeva e che si sforzava di vivere. Terminato il tempo della formazione, durante il quale conseguì la licenza media nel 1958, svolse il suo servizio nelle comunità di Roccabianca (1960 - 68), Felino (1968- 1973) e poi , per circa 27 anni ha curato la sartoria del Noviziato di via Po, dove sono pas- PICCOLE FIGLIE Per ogni punto ho innalzato una prece fidente, ho chiesto alle care sorelle del cielo di ricamare di nuovo fiori sempre più belli per donare a Te, o Maria, un nuovo manto che accolga schiere di giovani. Ad ogni punto ho chiesto un piccolo dono ... Abbassate quaggiù, dolci sorelle, lo sguardo amoroso: donateci cuori ferventi e ricchi d’amore che sappiano formare nella gioia una corte perenne a Maria ove il canto, la preghiera e l’amore ci porti all’unione dei cuori. 10 GIU. 2015 - GEN. 2016 SR MARIA ROSA EMANUELI fin nel dettaglio più inaspettato, con una franchezza e semplicità che spesso sorprendevano. L’opera da lei condotta lascia una traccia che potrà essere raccolta da tutti coloro che lei ha amato e che l’hanno ricambiata in vita”. Tornolo (PR) 22.08. 1946 > Parma 14. 10.2015 Ha suscitato un sussulto di commozione nella città la notizia che sr Rosa, l’amata Preside della Scuola Casa famiglia, ci ha lasciato. Per tanti è stata una triste sorpresa, perché la gravità del male che da tempo la stava gradualmente distruggendo, era nota solo ai vicinissimi. Mai infatti aveva fatto pesare la sua fragilità, preoccupata solo di servire al bisogno degli altri. Ma chi era sr Rosa e come mai tanto rimpianto negli ambiti più svariati della nostra gente? Nata nel 1946 a Tornolo (PR), si stava preparando alla laurea in Pedagogia quando, per la stesura della tesi, andò ospite a Misurina. Qui conobbe le Piccole Figlie e per lei si aprì l’orizzonte luminoso di quello che sarebbe stata la sua vita: un dono totale a Dio e ai fratelli, in umiltà e gratuità. Contro il parere della sua famiglia, non esitò a dire il suo Sì alla chiamata del Signore ed iniziò molto presto quel cammino di vera suora e grande educatrice che caratterizzò tutta la sua vita. Nel 1976, anno della sua Professione Religiosa, iniziò l’opera educativa a Casa Famiglia, che segnò tutto l’ambito della sua missione, fino al ruolo di Preside portato avanti fino al 2015. Non si limitò solo a questo. Contemporaneamente fu insegnante di psicologia nella scuola per Infermiere Professionali e Responsabile della formazione delle Suore Juniori. Fu membro del Consiglio Provinciale FISM, Consigliera Generale e Legale Rappresentante della Congregazione. Nel sottofondo di questa svariata attività c’era anche una salute sempre fragile, provata in vari modi e mai fatta pesare o manifestata all’esterno. Ovviamente questa varietà di impegni e di responsabilità supponeva ottime doti intellettuali e culturali, ma lo specifico della sua personalità non si ferma qui. Sr Rosa “era una vera suora”, disse il Sacerdote che benedì la salma prima della riposizione nella tomba. E per dar luce a questa affermazione è stato molto vero l’accostamento fatto della sua vita al carisma delle Piccole Figlie tratteggiato dal Fondatore Agostino Chieppi: “La dolcezza - si legge - è una virtù che nella mente è stima e umiltà, nel cuore è carità e affetto, nell’esterno è serenità che riempie l’anima di tenerezza, di indulgenza e di compassione verso i nostri fratelli. Le persone che praticano la dolcezza hanno l’aria ridente e serena e contentano tutti e al solo vederle sembrano offrire il loro cuore a tutti e a domandare il vostro”. Questi tratti hanno caratterizzato in modo eccezionale la qualità della vita di questa sorella. Bastano a confermarlo alcune spontanee affermazioni di chi le è vissuto accanto e ha fruito della sua ricca umanità e carità: Protettrice dei deboli, dei piccoli, di chi sbaglia, sempre pronta a mediare, a capire le situazioni e a trovare soluzioni adeguate. Ti rivedo Preside, accogliere con benevolenza i bambini che arrivavano da te in castigo. Li consolavi con le caramelle e con la cioccolata calda. Ti ricordo nasconderti, in cortile, per evitare un rimprovero alle alunne ritardatarie. Ti rivedo nel Consiglio Generalizio, attenta, equilibrata e pronta a sottolineare aspetti propositivi e complementari. (una consorella) Così sr Rosa scriveva ai docenti nel dimettersi da Preside (28.5.2015) con parole che sentiamo rivolte a tutti noi: Ringrazio il Signore per avervi messo sulla mia strada, vi ho sempre voluto bene e ho sempre cercato il vostro bene, anche quando sono stata forte, ma era il bene non solo di una preside ma anche di una mamma che vuole crescere insieme a chi ha accanto, passo dopo passo. Continuerò a camminare con voi anche se in modo diverso, sarete nella mia preghiera e nel mio cuore sempre, sempre .... Vi affido a Maria, Madre della Speranza. Siete tutti nel mio cuore, RICORDATELO SEMPRE! Così le si è rivolta nella veglia Chiara Benassi, sua ex-alunna: Carissima sr Rosa, siamo qui con una piccola rappresentanza dei suoi alunni del liceo scientifico biologico A. Chieppi. Quanti ricordi suscita il ritrovarsi. Torna alla mente il chiassoso vociare della classe al cambio dell’ora e l’improvviso silenzio che scendeva quando il compagno di vedetta in corridoio rientrava urlando “arriva sr Rosa”. Sì, lo ammettiamo, il suo sguardo severo ci incuteva timore ma quando iniziava a parlare di Socrate, Platone, Cartesio la nostra anima restava affascinata e il pensiero cominciava a spalancare le ali. Non avevamo ancora la coscienza per capire che grazie a lei stavamo formando la parte più profonda di noi stessi, quella che ci fa persone adulte capaci di scegliere, far valere le nostre opinioni e di dare il nostro contributo alla società. Grazie, sr Rosa, per la sua straordinaria capacità di guardare noi alunni non per ciò che eravamo ma per quello che saremmo diventati. Grazie per aver preteso da noi molto più di quanto noi stessi avremmo pensato di poter dare, e… sì, ora mi sento di poter dire grazie anche per quella volta in terza liceo che mi rifiutai di uscire perché mi colse impreparata per l’interrogazione e mi disse: ”4 è il voto che meritano gli impreparati, 2 quelli che rinunciano senza combattere”. Sarà anche per questo che tanti di noi sono diventati veri “guerrieri”, persone capaci di tener testa alle difficoltà che inevitabilmente la vita a tutti riserva. L’ultimo grazie perché, più con l’esempio che con i discorsi, ci ha insegnato a guardare in alto, a non contare solo sulle nostre forze e a mettere le nostre fatiche e preoccupazioni nelle mani di Maria alla quale ora noi tutti la raccomandiamo. “Chi la incontrava - sottolineano da Casa Famiglia - non poteva non fare esperienza di un abbraccio incondizionato, intelligente, operativo, che sapeva affezionarsi alla persona PICCOLE FIGLIE 11 GIU. 2015 - GEN. 2016 ABITARE IL CIELO ROSA GUALTIERI BACUZZI Il 21 giugno scorso è deceduta all’età di 105 anni. Fu Presidente dell’Associazione Laicale dal 1973 al 1983, guida sapiente ed autorevole. Carissima mamma Rosa, domenica mattina, il Signore Gesù che ha sostato sempre vicino al “mare” della tua vita, ha reso, per te, VITA, il Vangelo del giorno e ha sussurrato al tuo cuore: “Vieni, passiamo all’altra sponda!”. Con quest’ultima richiesta, preceduta da tantissime altre, ti ha accolta nella sua casa, nel posto che aveva pensato per te da tutta l’eternità! Ti ha formata nel grembo ed ha accompagnato con tanta tenerezza ogni attimo della tua vita vissuta, spesa, donata per Lui e per tanti, molti dei quali hai già incontrato nel suo Paradiso. C’era Lui ad accoglierti con la sua Mamma, di cui hai imitato giorno per giorno le virtù, la tua Luisita, Luca, Giusi e tanti altri che hanno condiviso il tuo cammino terreno intriso di amore grande e di dolore intenso. Lui ti ha chiamato ad essere sposa e madre di sei figli, nonna di 10 nipoti e bisnonna di quasi 12 pronipoti, il cui schiudersi alla vita dell’ultimo, vedrai da lì. Essere mamma e sposa esemplare non ti è bastato e allora hai allargato lo spazio della tua tenda stringendo a te, nell’offerta e nel dono, tanti fratelli e sorelle dell’Africa nera, che mettevi ogni giorno dentro la tua preghiera, sostenendo anche la vita dei missionari che li accompagnavano. Consacrata per il il Battesimo, benedetta nel matrimonio, hai voluto seguire l’invito di Gesù ad essere “capostipite”, perdonami il termine, dell’Associazione Laicale, che Agostino Chieppi aveva voluto affiancasse le sue Piccole Figlie. L’hai seguita, in questo quasi risorgere, sei stata Sorella maggiore, madre, dando il meglio di te; anche quando le tue forze fisiche non ti permettevano più di essere presente, hai dato il meglio di te impastato di preghiera e di sacrificio. E la tua amata Associazione si è estesa anche oltre oceano e, con te, ha raggiunto il Regno dei Cieli Balvina, sorella del Perù, che ha all’attivo solo tre mesi nell’Associazione! Siamo la tua famiglia! Dopo averci donato sr Giuseppina, hai donato te stessa. Ricordaci da lassù, perché le tue suore possano fare un gran bene SOLO PER LUI. Valeria Vaja pf > 11.6.2015 Mari Rosina mamma di sr Paola Mantovani > 27.09.2015 Iasoni Nelda mamma di sr Pierina Calzi > 23.10.2015 Bidaga Kahuzi padre di sr Sifa Bidaga > 22.6.2015 Mazzoli Fausta (Sissa) sorella laica BALVINA VASQUEZ Il 20 giugno scorso Balvina è deceduta improvvisamente a 58 anni di età, dopo soli tre mesi di aggregazione all’Istituto: una vita che ha il profumo del Vangelo. Balvina Vasquez Garcia apparteneva, con suo marito, Emiliano Barrera, all’ultimo gruppo di fratelli e sorelle laiche che si è aggregato alla nostra Famiglia Religiosa in Perù, a Lima, il 7 marzo del 2015. Madre di tre figlie (Carmen, Victoria e Balvina) era nata nel 1957 a Santiago del Chuco, distretto del Dipartimento di Libertà, sulla Costa del Nord del Perù. Donna intelligente, generosa, creativa, ricca di fede perché il Signore era il centro della sua vita, totalmente disponibile per la comunità cristiana. Con altre coppie di sposi ha dato origine alla comunità di Sant’Elena, ora parrocchia San Corrado (Lima) dove noi Piccole Figlie operiamo dal 1998. È stata protagonista degli inizi, con quei primi laici che hanno costruito la chiesa con le loro mani e hanno dato vita alla comunità con la loro testimonianza di fede. Questa fede, che Balvina coltivava assieme a suo marito, non solo ha arricchito la comunità parrocchiale, ma la sua stessa famiglia, infatti tutta la famiglia di Balvina è tutt´ora impegnata nel servizio pastorale della comunità. La sua spiritualità era marcatamente eucaristica, ad imitazione di Madre Eugenia. Quando il lavoro glielo permetteva, partecipava alla Messa quotidiana. Non mancava mai, con tutta la famiglia, alla adorazione eucaristica del giovedì. Per la festa del Corpus Domini voleva una chiesa adornata con i fiori più belli e lei metteva i soldi, in silenzio, come la spiritualità della Piccola Figlia richiede. Da pochi mesi aveva fatto l’aggregazione alla nostra Congregazione, era molto contenta, raggiante, e ha avuto la gioia di rinnovare l’impegno nella festa del Cuore Immacolato. Si sentiva parte della famiglia; era attenta con una partecipazione attiva alle iniziative che noi Piccole Figlie mettiamo in atto in Perù. Quando si prendeva una responsabilità, anche nel lavoro, lo faceva con serietà e competenza. Era dirigente di un’azienda e seguiva le attività anche di notte, se era necessario. Dove lei metteva mente e cuore tutto cresceva. Come mamma e sposa era eccezionale. Passava poco tempo in casa, ma a ciascuna delle sue figlie sapeva dare una educazione secondo il proprio carisma personale. Quando raccontava come faceva si rimaneva meravigliati per tanta saggezza. Come per Gesù si possono dire molte altre cose di lei, che ha aiutato la comunità a crescere, che si sentiva figlia della Chiesa e che l’amava come la sua tenera madre. Solo ringraziamo il Signore come comunità per avercela data come esempio da imitare. Luigina Pelizzoni pf PICCOLE FIGLIE 12 GIU. 2015 - GEN. 2016 Direttore Responsabile Tilla Brizzolara pf In Redazione Angela Giubertoni pf Domenica Guatteri pf Anna Ricci pf Delfina Schianchi pf Hanno collaborato a questo numero Augusto Luca sx Elisa Cantoni Marco Valenti Ilaria Rossi Associazione Laicale Valeria Vaja pf Luigina Pelizzoni pf Amministrazione Parma - Piazzale S. Giovanni, 7 Tel. 0521.280311 Fax 0521.235753 Aut. Trib. di Parma n. 387 del 21.1.1986 Redazione: Via Cima Palone, 14 - Parma e-mail: [email protected] Progetto grafico: Studio Zani (Parma) Impaginazione e Stampa Tipografia Pubbliprint Grafica Traversetolo (Parma) La Congregazione “Piccole Figlie” esprime il suo più vivo ringraziamento a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno inviato offerte per il presente Giornalino, l’Hospice, il Congo, il Perù e le tante necessità a cui la carità ci spinge...