Agosto-Settembre 2015 €4,50

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Agosto-Settembre 2015 €4,50
FOTO Cult, Anno XII, Numero 124 – Agosto-Settembre 2015, Mensile. Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut: 382/ATSUD/SA
AGOSTO - SETTEMBRE 2015
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Agosto-Settembre 2015
€ 4,50
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AREA FORUM
Ne esci col ponte
Visto che siete esperti chiedo un vostro parere: possiedo una
Canon Eos 60D e vorrei acquistare l’Olympus E-M5 Mark II. Ci
guadagno, ci perdo? Vale la pena fare questo cambio? Vorrei
una macchina più facilmente trasportabile e l’acquisterei con il
14-150mm. Rispetto a questa esigenza ho visto anche la Panasonic Lumix DMC-FZ 1000. Cosa pensate di questo modello Panasonic?
Giuseppe Tadiello
La Olympus E-M5 è una mirrorless Micro QuattroTerzi: si tratta di
uno standard adottato anche dalle Panasonic Lumix, dunque
la scelta di ottiche è ampia. Non quanto, però, quella alla quale consente di accedere la Canon Eos 60D, reflex inserita in un
sistema di ottiche e accessori di lunga tradizione, non solo originali ma pure universali, che comprende anche “pezzi” destinati
a impieghi particolari (un esempio per tutti, i lunghi teleobiettivi). La reflex è anche avvantaggiata in determinate condizioni
di ripresa, come per esempio la foto d’azione (dove vince pure
per l’efficienza dell’AF) o la macro; inoltre conta su un sensore
più grande, con tutti i vantaggi che questo comporta. A favore
della mirrorless giocano, invece, gli ingombri ridotti e la più facile trasportabilità. Abbiamo lasciato per ultima la Panasonic Lumix DMC-FZ 1000, alla quale abbiamo anche dedicato spazio
nella rassegna dedicata alle bridge nello scorso numero di luglio. Fossimo in te, acquisteremmo quest’ultima senza vendere
la reflex, così da poter utilizzare l’una o l’altra in base alle esigenze del momento.
La Panasonic
FZ-1000 è una bridge
di alta gamma, con
sensore da 1” e
zoom 25-400mm
f/2,8-4. Un lettore ci
chiede se può sostituire la sua Canon
Eos 60D.
Bella domanda.
QR, una scorciatoia per il web
Da questo numero, per raggiungere alcuni
contenuti multimediali cui si fa riferimento
nella rivista, di fianco ai tradizionali link testuali troverete i codici QR da scansionare
con la fotocamera del vostro dispositivo
mobile, smartphone o tablet che sia. Consultate gli store Google (Android), Apple e Microsoft per
scaricare gratuitamente il vostro QR Reader preferito.
HCB Award 2015, il vincitore
Foto Claude Iverné
Creato nel 1988 da Robert Delpire e attribuito dalla Fondation Henri Cartier-Bresson ogni
due anni, l’HCB Award è un premio di 35.000 euro che offre al vincitore l’opportunità di realizzare un progetto fotografico altrimenti difficile da completare.
Il 23 giugno scorso la giuria dell’Henri Cartier Bresson Award 2015 ha decretato la vittoria
del fotografo francese Claude Iverné. Classe 1963, Iverné vive e lavora fra la Francia e il Sudan, e riceve l’ambito premio grazie al suo progetto Sudanese Photographs, Gazelle River,
presentato tramite l’editore Xavier Barral. Nel 1998, l’autore si mette in viaggio sul “Darb al
Arab’in”, noto come “il sentiero dei quattro giorni” che collega l’Egitto e il sultanato del Dar
Four, dove scopre una ricchezza e una complessità antropologica e culturale che immortala nelle sue fotografie.
Anche FOTO Cult quest’anno ha partecipato all’HCB Award, selezionando fra i numerosi lavori pervenuti in redazione, i progetti Mustang, the last Tibet di Filippo Mutani; Sonia, una
bella parrucca di Sara Munari e Riti culturali e religiosi in Sud Italia di Gennaro Parricelli.
www.henricartierbresson.org
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[ Opinioni & Quesiti ]
Perugia Social Photo Fest,
il festival che non c’è
“L’edizione 2015 del PSPF avrà questo titolo: il festival che non c’è. Il festival purtroppo non si farà, non sarà possibile coronare il nostro impegno per la quarta edizione. Pensavamo che con l’edizione 2014 Resisto, portata a termine con enormi difficoltà, mille complicazioni e inauditi trabocchetti, avessimo raggiunto obiettivi importanti.
Credevamo che portare a Perugia 2.600 presenze da 14 paesi del mondo, durante un freddo e piovoso novembre, avesse significato
qualcosa per la nostra città e la nostra regione, che poterci fregiare del riconoscimento di EFFE (Europe for Festivals, Festivals for Europe), unico festival di fotografia italiano riconosciuto dalla commissione europea per meriti di valenza culturale, locale, nazionale e internazionale, ci avrebbe riscattato da quell’inaudita non-menzione nella lista delle iniziative promosse e foraggiate in occasione della corsa perugina a capitale europea della cultura.
Il PSPF in pochissimo tempo ha creato una rete internazionale importante, attiva e reale. Ha favorito incontri, creato un terreno comune là dove vi era lacuna, permesso la promozione di un nuovo concetto di fotografia: la fotografia terapeutica e sociale, ha generato
nuove e importanti progettualità a livello nazionale, europeo e internazionale. Credevamo che i tanti incoraggiamenti ci avrebbero dato
la forza e magari i mezzi per potercela fare, invece ci sbagliavamo.
Da novembre siamo rimbalzati come trottole impazzite tra appuntamenti disattesi, assicurazioni, promesse, segreterie filtro, porte sbarrate e mail misteriosamente scomparse (sì, esiste ancora questa scusa). È andata come è andata e ce ne dispiace profondamente,
umilmente chiediamo scusa ai nostri sostenitori e agli impegni già presi con i tanti operatori nazionali e internazionali disattesi. Nonostante tutto, ci rifiutiamo di credere che le parole territorio, eccellenza, cultura, siano vuoti latrati di convenienza, termini svuotati del loro significato. Non siamo avvezzi a tutto questo, noi vorremmo solo pensare al nostro Perugia Social Photo Fest che laconicamente è
già pronto.
Non è nostra consuetudine dilungarci nella lamentela, non saremmo arrivati morti al traguardo dopo questi anni se non ci animasse l’entusiasmo e la sfida per qualcosa in cui crediamo profondamente, ma dobbiamo prendere atto di aver perduto questa battaglia.
Dunque animo, seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino, il festival che non c’è è appena iniziato”.
Per lo staff del PSPF
Il direttore artistico
Antonello Turchetti EVENTI:
ANTONIO ZUCCON
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3-4-5 ottobre
IN
DOLOMITI
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OLO
REGIONE DEL VENETO
10ª FIERA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
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