Bce unanime su nuove misure

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Bce unanime su nuove misure
PRIMO PIANO
Il Sole 24 Ore
07 NOVEMBRE 2014
L'Europa e i mercati
Bce unanime su nuove misure
Mandato per un Qe da utilizzare in caso di peggioramento dell'economia
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
La Banca centrale europea ha iniziato la preparazione a nuove misure di stimolo, se
quelle annunciate nei mesi scorsi e in via di attuazione non dovessero bastare, o se le
prospettive d'inflazione e di crescita nell'area euro dovessero peggiorare ulteriormente. Il
Consiglio ha dato mandato allo staff della Bce e agli esperti delle banche centrali
nazionali di avviare prontamente i lavori preparatori. Le misure addizionali potrebbero
includere l'acquisto di obbligazioni societarie e di enti sovranazionali, ma soprattutto il
più controverso acquisto di titoli del debito pubblico.
L'annuncio del presidente Mario Draghi, alla conferenza stampa di ieri, è stato
sottoscritto all'unanimità dal Consiglio, che si aspetta che il bilancio della Bce risalga ai
livelli del marzo 2012, quindi con un'espansione di circa mille miliardi di euro rispetto
ai livelli attuali. Questo, ha detto Draghi, dovrebbe consentire di riavvicinare
l'inflazione, oggi allo 0,4%, all'obiettivo di stare sotto, ma vicino al 2%. «Dovesse
rendersi necessario affrontare ulteriormente il rischio di un periodo troppo prolungato di
bassa inflazione - ha detto Draghi - il consiglio è unanime nell'impegno a usare
strumenti non convenzionali addizionali all'interno del suo mandato».
L'inserimento esplicito di una cifra precisa per l'espansione del bilancio, che, ha
ricordato Draghi, è legata all'aumento delle aspettative d'inflazione, l'avvio della
preparazione tecnica e la sottolineatura dell'unanimità contribuiscono a un segnale forte
ai mercati sulla determinazione della Bce ad agire. Il riferimento alla lezione della Banca
del Giappone, che di recente ha varato un massiccio programma di acquisto di titoli
pubblici, è altrettanto significativo.
A dicembre la Bce rivedrà al ribasso le sue previsioni di settembre su inflazione e
crescita nell'eurozona, come hanno già fatto altre organizzazioni internazionali ed
economisti del settore privato, il che fornirà un ulteriore elemento a favore di un'altra
dose di stimolo. Ricordando che l'economia ha perso spinta dall'estate, Draghi ha
osservato: «Sappiamo che i rischi sono al ribasso».
Il presidente della Bce si è detto fiducioso che le misure già annunciate raggiungano
l'obiettivo sperato: si tratta degli acquisti, che continueranno per i prossimi due anni, di
obbligazioni bancarie garantite (covered bond), appena iniziati, e di quelli di titoli
cartolarizzati (Abs), che partiranno a novembre, oltre alla concessione di prestiti
quadriennali a bassissimo costo alle banche (Tltro) mirati al finanziamento dell'economia
reale. A ogni buon conto, la Bce si tiene pronta ad agire di nuovo. La maggior parte
degli economisti di mercato tuttavia ritiene che queste misure non siano sufficienti ad
assicurare un aumento di mille miliardi del bilancio della Bce. Draghi ha detto di
confidare che sia il mercato dei covered bond sia quello degli Abs (quelli acquistabili
dalla Bce sono ora rispettivamente 600 e 400 miliardi di euro) possano espandersi
notevolmente per la sola presenza della Bce come acquirente, anche se parte dei volumi
eleggibili saranno mantenuti sui propri libri dalle banche. Jörg Krämer, capo economista
di Commerzbank, stima che manchino 750 miliardi per raggiungere l'espansione voluta,
considerati anche i rimborsi in arrivo delle Ltro passate. Secondo diverse fonti di
mercato, il prossimo passo della Bce dovrebbe essere l'allargamento degli acquisti alle
obbligazioni societarie, un mercato da circa 1.400 miliardi di euro, e in un secondo
tempo, e solo in caso di un netto peggioramento dei dati economici, del debito pubblico.
«È dentro il nostro mandato se non si tratta di finanziamento monetario dei deficit
pubblici», ha detto ieri Draghi rispondendo a obiezioni soprattutto di fonte tedesca.
In Germania viene spesso affermato anche che l'acquisto di Abs può trasformare la Bce
in una "bad bank", un contenitore di titoli tossici. Draghi ha ribattuto ieri che i titoli che
la Bce intende acquistare hanno un tasso di default dello 0,1% per quanto riguarda quelli
basati sui mutui immobiliari (Rmbs) e dello 0,04% per quelli creati da credito al
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consumo. Non vanno confusi con i titoli strutturati Usa, che hanno accusato default del
18,4%, ma includevano i mutui subprime. Niente del genere in Europa, ha insistito il
presidente della Bce. Draghi conta anche sul fatto che, mentre il bilancio della Bce si
espanderà, quello di Federal Reserve e Banca d'Inghilterra si contrarrà nei prossimi mesi,
favorendo il calo dell'euro.
A.Me.
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