public finances in emu - 2008

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public finances in emu - 2008
PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO DELLA
COMMISSIONE EUROPEA:
PUBLIC FINANCES IN EMU - 2008
Commenti di
Giancarlo Corsetti
Pierre Werner Chair, European University Institute, e
Universita’ di Roma Tre
Minitero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro
Roma 27 ottobre 2008
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Indice dei commenti
• Alcuni commenti su finanza pubblica e crescita (no slide)
• Perche’ surveillance europea sulla qualita’ della finanza pubblica
(QPF) ? Sintesi della parte II del rapporto
• Politica macroeconomica. Che cosa cambia con la crisi?
– una riscoperta della politica fiscale quantitativa?
2
Perche’ surveillance europea sulla qualita’ della finanza pubblica
(QPF) ?
Noti limiti del Patto di Stabilita’ e crescita a garantire solvibilita’ e
stabilita’ fiscale dei paesi
– Regole semplici da monitorare ma ne’ necessarie ne’ sufficienti
per garantire le basi della costituzione economica dell’euro.
(Roubini, Buiter e il sottoscritto, 1992: non un manifesto della
flessibilita’, ma un richiamo al rigore).
• Con la riforma del patto del 2005, cambia la prospettiva
– Maggiore attenzione alla correzione ciclica del disavanzo, al
merito delle riforme, alle passivita’ implicite e contingenti:
invecchiamento della popolazione,
– solvibilita’ del sistema finanziario.
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Come ristrutturare la surveillance? Dove tracciare la linea?
Capitolo 1.2: Quality of public finance come quadro di riferimento?
Concetto multi-dimensionale (dimensione della spesa, livello sostenibilita’
delle passivita’, composizione efficienza spasa, struttura efficienza
imposizione; governance; effetti sul funzionamento dei mercati)
• Miriadi di problemi concettuali e tecnici rendono questo quadro non
operative se non per applicazioni specifiche.
• Trade-off tra informazione articolata e sintesi.
• Necessita’ di una definizione chiara degli obiettivi: il Patto e’ e rimane
il quadro!
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Capitolo 1.3 e’ piu’ chiaro e coerente con il quadro istituzionale
Ragionevole richiesta di ‘compliance’ delle regole esistenti nel SGP
• Dopo il 2005, un patto piu’ flessibile richiede motivazione dell’uso
della flessibilita’.
• Part II, 1.3 documenta lacune e omissioni nella redazione dello
Stability Convergenze Programme
– Analisi della manovra di bilancio, misure per migliorare la qualita’
della FP, effetti one-off, riforme strutturali, rapporto sullo stato di
avanzamento…
• In linea di principio, alcuni punti della QPF possono fornire il format
di esposizione del programma, ma…
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Capitolo 1.4: misurare la produttivita’ aggregata del settore pubblico ai
fini della surveillance (Mission impossible)
Rassegna dei noti problemi dovuti all’assenza di prezzi (oggi anche la
fiducia nei prezzi e’ caduta).
E’ possibile avere indicatori affidabili? Si’, ma solo per certi beni e
servizi, solo su scala disaggregata, con un forte elemento di ‘giudizio
qualitativo’.
Ruolo europeo?
Omogeneizzazione delle ‘best practice’ (Eurostat)
Incentivo alla redazione di conti accessori o satelliti per fornire indicazioni
su voci specifiche: istruzione, salute.
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Capitolo 2: E’ il core business: misurare la stance e dinamica fiscale
coerentemente con gli obiettivi del Patto.
Dal disavanzo complessivo a misure corrette per il ciclo.
1.
Il problema della valutazione real time della posizione ciclica
2.
La stima della elasticita’ delle entrate al reddito.
3.
Obiettivi di medio periodo e passivita’ implicite
4.
Comparabilita’ di scenari ‘a parita’ di politiche.’
OUTPUT GAP IN TEMPO REALE
Il problema non e’ tanto la revisione delle statistiche di output
occupazione etc. Sulla produzione di statistiche i progressi sono stati
notevoli.
Il problema e’ la stima del reddito potenziale, rispetto a cui misurare il gap
ciclico.
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OUTPUT GAP IN TEMPO REALE
Problema importante nell’uso di filtri statistici: la sensibilita’ all’ultima
osservazione (filtri sono ‘two sided’) --- nei termini del rapporto, il
problema delle ‘previsioni’ rispetto alle quali valutare il reddito
potenziale oggi.
•
Il reddito potenziale stimato di ieri cambia con l’osservazione del
reddito di oggi.
8
DATI IN TEMPO REALE
Una digressione sul calcolo del Disavanzo strutturale
DIS = STRUT + CICLICO
DIS = α Y * + β (Y − Y * )
DIS
Y −Y*
=α + β( * )
*
Y
Y
•
Se si usa questa equazione come modello di regressione, errori di
misurazione del reddito potenziale Y* tendono a distorcere .
Potrebbero ad esempio far apparire pro-ciclica la politica fiscale
anche se questa non e’ pro-ciclica in ‘real time’ (purtoppo questa
non e’ la spiegazione dei risultati econometrici….).
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OUTPUT GAP IN TEMPO REALE
Il reddito potenziale non e’ osservabile.
Area di miglioramento:
•
Integrazione del metodo in uso (funzione di produzione) con
informazione sulla capacita’ utilizzata
•
Integrazione con altri metodi statistici
Ma alla fine e’ un problema di valutazione qualitativa e modello.
Esempio di problemi aperti
Prezzi relativi, commercio e disavanzo estero, composizione della
produzione.
•
Un giudizio sulla FED negli anni novanta?
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ELASTICITA’ DELLE ENTRATE
Anche qui il problema e’ la valutazione in tempo reale delle componenti
strutturali rispetto a quelle cicliche e a quelle transitorie.
Effetti transitori di boom nei mercati finanziari, fluttuazioni nella
distribuzione del reddito, commercio internazionale.
•
•
Approccio ECB: disaggregato su 4 categorie di entrate (imposizione
indiretta, personale, di impresa e social security), con stima di trend
per categoria di entrata (mal riconciliabile con la stima aggregata di
output gap)
Metodo dell’intensita’ di imposta per valutare gli effetti di
composizione del reddito (che pero’ non distingue tra componenti
transitorie e strutturali!)
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PASSIVITA’ IMPLICITE E OBIETTIVI DI MEDIO PERIODO
Due punti non controversi
•
Benefici di un approccio di medio periodo al disegno di politiche di
bilancio
•
Stima delle passivita’ implicite legati all’invecchiamento
–
Difficolta’ tecniche
Un punto controverso
•
Grado di ‘Front loading’ del finanziamento dei costi pensionistici.
•
Il quadro di riferimento e’ il Patto
COMPARABILITA’ DEGLI ‘SCENARI A PARITA’ DI POLITICHE’
12
Commenti:
Una osservazione ovvia
Necessario un aggiornamento del capitolo: Passivita’ contingenti legati
alla crisi.
E’ probabile che la ristrutturazione del sistema finanziario prendera’
alcuni anni. Difficile prevedere i costi di bilancio.
Lasciatemi astrarre dal merito degli interventi sul stistema.
Ma in anticipo sui problemi pensionistici, la crisi finanziaria globale
richiede una riconsiderazione del bilancio del settore pubblico, come
quadro della politica economica.
•
Gli interventi delle autorita’ monetarie occupano sempre piu’ aree
con chiare implicazioni fiscali
•
Interventi fiscali e di regolamentazione/supervisione modificano il
quadro della politica monetaria e di bilancio.
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A livello globale, le autorita’ monetarie si troveranno a internalizzare gli
effetti delle loro decisioni sul sistema finanziario e quindi di bilancio
–
Incentivi e condotta della politica monetaria
–
Un nuovo understanding sul patto (anche se solo implicito)?
Un po’ di spiacevole aritmetica
–
Anche in uno scenario di forte caduta della domanda --- che di
per se’ ha effetti deflattivi --- un giudizio di insostenibilita’ delle
passivita’ pubbliche da parte dei mercati puo’ avere effetti
opposti sul livello dei prezzi
–
Questo indipendentemente dal signioraggio.
–
Secondo alcune teorie, anche indipendentemente dalle politiche
monetarie.
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Come si conduce la politica economica in uno scenario con forti vincoli di
credito e di liquidita’ per le famiglie.
•
•
•
•
Ampiamente studiato e’ il problema della non-negativita’ dei tassi di
interesse (zero bound). Se il tasso reale di equilibrio e’ molto
negativo, la stabilizzazione puo’ richiedere valori di inflazione
attesa (non corrente) adeguati.
La BCE ha chiarito i termini di intervento nella sua revisione della
politica monetaria: targeting del livello dei prezzi.
Il problema e’ che nelle nuove condizioni non e’ chiara qual’e’ la
trasmissione monetaria. Il tasso di interesse varia per le imprese e le
famiglie, e si e’ allontanato dal tasso di policy.
Non e’ chiaro che un tasso di inflazione attesa piu’ alta aiuti.
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Lavori recenti (esempio: Florin Bilbiie) mostrano che la presenza di
operatori con vincoli di credito modifica i trade-off della politica
macroeconomica. Banalmente: una grande presenza di operatori di
questo tipo aumenta il peso del output rispetto all’inflazione.
•
•
Fin ora queste considerazioni avevano un valore storico: una difesa
della politica monetaria negli anni 70 contro la tesi degli ‘errori’, o
un valore di curiosita’ intellettuale
Potrebbero invece diventare importanti in una situazione di
prolungato stallo del credito, che coinvolge una grande proporzione
di operatori.
Una gestione macroeconomica con maggiore peso all’output non richiede
necessariamente una modifica delle regole della BCE, ma
certamente un approccio pragmatico.
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