Candidato Sindaco Sergio Pa

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Candidato Sindaco Sergio Pa
INDICE
PREMESSA
p.1
LO SCOPO
p.3
Per una COMUNITÀ partecipativa
Comunicazione, Trasparenza,
Informazione = Partecipazione
Non solo Nerviano
Sagre, mercati e fiere
Associazioni
Frazioni
p.6
p.9
p.10
p.11
p.12
Per una COMUNITÀ moderna
Piano di Governo del Territorio
p.30
Una città sostenibile
p.31
Riqualificazione di Frazioni e Periferie p.32
Innovazione
p.33
Organizzazione della macchina comunale
Lavori Pubblici
Manutenzioni
Rivitalizzazione della città
Commercio
p.33
p.34
p.35
p.36
p.36
Per una COMUNITÀ attenta all’ambiente
Per una COMUNITÀ che punta al
benessere
Un patto educativo
Le attività sportive
Comunità, Cultura e Tempo Libero
p.14
p.17
p.19
p.38
p.39
p.39
p.40
Per una COMUNITÀ che vive il territorio
Per una COMUNITÀ curante
Volontariato e Comunità
Una “Rete d’argento” per gli anziani
Disabilità
Minori
Prima infanzia
Casa
Contributo alla Comunità
Stranieri
Esternalizzazione dei servizi
Rifiuti
Verde pubblico Parchi Piste ciclabili
Semplificazione delle procedure di
segnalazione
Le buone pratiche
p.24
p.25
p.26
p.27
p.27
p.28
p.28
p.29
p.29
Una città senza paura
Viabilità e mobilità
Protezione civile
p.41
p.42
p.43
Bilancio e governo delle risorse
p.44
Noi siamo, perché noi sogniamo
p.45
PREMESSA
Cos’è un “programma elettorale”? Solitamente è uno strumento in forza del
quale liste e candidati chiedono ai cittadini il loro voto. Spesso è quella “cosa”
attorno la quale si dibatte di alleanze e di accordi e che viene idealizzata quasi
come una sacra icona.
L’esperienza ci insegna, invece, che spesso il “programma” è conosciuto in
maniera approssimativa anche da chi dovrebbe averlo scritto, mentre la sua
attuazione rimane relegata in larga parte alla sfera dei ricordi, quasi ci sia una
consapevolezza della caducità delle promesse elettorali. Come se il
“programma” avesse una introduzione (o una conclusione) che suona quasi
come un “vorrei ma non posso”…
Quindi? I programmi elettorali sono tutti carta straccia? Noi pensiamo di no…
ma pensiamo anche che, in una visione di cambiamento dell’attuale stato delle
cose, più che di programma sarebbe coinvolgente parlare di «progetto». Un
progetto è qualcosa di più ambizioso: prefigura una ridefinizione di quel che c’è
ora e ha un respiro più ampio, che mette il focus su una idea della città che
verrà, come quando si costruisce una casa proprio in base a un disegno ben
definito.
Proporre ai cittadini un progetto significa disegnare il futuro, ricercando radici
comuni sulle quali ricostruire in maniera condivisa una nuova traccia per
progettare in qualche maniera questa città insieme, che sia una nuova via che
vada oltre le vecchie concezioni elettorali o elettoralistiche.
Per questo già da ora non possiamo accettare la logica del “cosa farete nei
primi 100 giorni”, oppure “quale è la prima cosa che farete una volta eletti”.
L’idea è diversa, la strada più lunga, ma c’è un punto di arrivo. Come insegna
l’esperienza del Cammino verso Santiago de Compostela: ogni giorno, quando
ci si alza, ovunque ci si trovi su quella strada, si sa che non sarà il giorno
dell’arrivo a Santiago, ma che si dovrà camminare seguendo la freccia gialla
che indica il percorso da seguire: essere COMUNITÀ non vuol dire risolvere le
cose subito, ma avere ben chiaro quale sia il punto di arrivo finale (la
Cattedrale di Santiago) e ogni giorno definire il piccolo obiettivo che ci si è dato
(l’arrivo al termine della tappa). Così facendo si capisce perché molti pellegrini
hanno il bisogno di andare oltre e giungere fino a Finisterre per giungere alla
costa sull’oceano, perché raggiunto un obiettivo, l’essere umano, se ne dà
sempre uno più in là.
In fondo, progettare una città non può essere una meta ma deve essere
sempre un lavoro continuativo, visto quanto può cambiare la COMUNITÀ stessa
che la abita.
Questa metafora può aiutare a capire che certi problemi non si risolvono
dall’oggi al domani, ma che ci sono due cose: competenza nel “camminare”
e capacità di visione sul punto di arrivo. E questo concetto deve essere
chiaro perché troppo spesso la politica ha spacciato se stessa come l’ambito
del “qui ed ora” al punto che i cittadini ora pretendono immediatamente ciò
che per tanto tempo è stato loro promesso. Ecco, in maniera molto onesta noi
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vorremmo anche aiutare a far capire che l’Amministrazione ha il dovere di
progettare e non solo di fare e per progettare, bisogna avere idee, traguardi,
obiettivi a lungo termine.
Il celebre aforisma “la differenza fra un politico e un amministratore risiede nel
fatto che il politico pensa ed agisce in funzione delle prossime elezioni, mentre
l’amministratore pensa ed agisce in funzione delle prossime generazioni” è uno
dei nostri paradigmi: noi vorremmo proporci come amministratori ed essere
percepiti come tali, per questo la proposta che avanziamo non è da considerare
come il classico programma che contiene tutto ed il contrario di tutto con
strizzatine d’occhio a dritta e a manca al fine di racimolare consensi un po’
ovunque.
Riteniamo invece che un “programma” - termine che utilizzeremo per
semplicità, ma che sottende un ben più ampio progetto - debba contenere
fondamentalmente due elementi essenziali: le idee portanti sulle quali è
costruito, ovvero lo scopo delle azioni concrete e la dimostrazione che le azioni
e le opere proposte sono supportate da una effettiva fattibilità.
Con riferimento alle idee portanti non si vuole far cenno a frasi ad effetto che
vanno a colpire l’elettorato e neppure ad infiniti elenchi di opere pubbliche o
promesse di genere vario.
Azioni e scopi, sono rappresentate da obbiettivi alti: quelli che dovrebbero
veramente dare un senso all’azione politica, soprattutto in un momento in cui
pare che le parole separate dalle cose e le cose separate dalle idee siano la
normalità.
Se si mettessero a confronto i programmi delle diverse compagini in
competizione risulterebbe che gli interventi previsti possono essere in
larghissima parte sovrapposti, ma ciò non significa che non vi siano differenze
e che “tanto sono tutti uguali”. Anzi.
Innanzitutto in una certa misura una diversità esiste. Perciò occorre prestare
attenzione alle differenze ma soprattutto valutare attentamente finalità (lo
“scopo”…) e credibilità.
Quindi, in definitiva è possibile affermare che i programmi elettorali non sono
tutti uguali, ma soprattutto che non sono inutili? Certo! Al contrario hanno una
grande importanza, a patto di utilizzare un piccolo espediente nel leggerli: se i
contenuti – le promesse – sono poco chiare, discutibilmente attuabili,
quantitativamente non valutabili, allora vanno scartati perché non sono
credibili. Di contro, l’attendibilità risiede nella nitidezza, nella trasparenza e
quindi nella possibilità di controllarne la veridicità, che sono garanzia che chi
ha stilato quel programma è degno di fiducia.
Non è sufficiente? Forse può essere quanto basta per assumere una decisione,
anche se, a pensarci bene, quando ci si reca al voto spesso non si scelgono i
programmi, ma chi li presenta…
Ebbene, a questo proposito possiamo affermare che mentre tutti promettono
ad esempio che sistemeranno le strade e le piazze, noi diciamo che lo faremo
per farle vivere: perché noi non siamo quelli “che fanno e basta” ma quelli
“che fanno per un perché”. E questo perché è la ricostruzione della nostra
COMUNITÀ.
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LO SCOPO
É difficile pensare ad azioni fini a se stesse e a maggior ragione anche al ben
più complesso approccio ad attività amministrative che non abbiano uno scopo,
una ragione “alta” per la quale spendere energie, credibilità, passione e tempo.
Tutto ciò può avere come scopo unicamente il tornare ad essere una
COMUNITÀ… attorno a questo obiettivo possiamo poi predisporre progetti,
programmare interventi, traguardare il futuro, puntare al benessere della
cittadinanza, sognare che i sogni diventino realtà e convincerci che possano
diventarlo davvero. ma se non c’è volontà di compartecipare a fatiche e gioie,
se non sappiamo condividere un po’ del nostro tempo per dare e ricevere, se
essere nervianese diventa solo chiedere... allora tutto diventa inutile. Senza
senso. Senza scopo.
Le strade, gli edifici, le scuole, i servizi sono strumenti che devono fornire
nutrimento ad un organismo vivo in ogni sua componente: alla COMUNITÀ,
appunto.
Ma il cuore deve pulsare, altrimenti si rischia
l’accanimento
terapeutico su “qualcosa” che di fatto non vive più.
Dobbiamo tornare ad essere una COMUNITÀ… che condivide un obiettivo, che
partecipa alle scelte, che vuole stare unita perché uniti ci si aiuta, che si
riappropria del territorio e lo fa vivere.
Abbiamo il compito di ricostruire la nostra COMUNITÀ perché solo così si
possono cancellare le diversità, perché solo così ha un senso stare in un luogo
piuttosto che in un altro, perché solo così l’orgoglio di appartenenza si
trasforma in identità e l’identità si trasforma in solidarietà. Un principio,
questo, da intendere alla “francese”, secondo l’etimologia della parola, cioè
qualcosa che rende «fratelli e sorelle gli uni agli altri», ma anche prendendo
spunto dal latino dal latino, l’essere «un unico blocco».
Certamente il pensiero non deve andare a un concetto bucolico, ad una
COMUNITÀ come potremmo rappresentarcela attraverso i ricordi dei nostri
genitori, ma con riferimento ai nuovi stili di vita, alle nuove tecnologie, ad una
società che è cambiata e che continua a cambiare a discapito delle relazioni
umane, del piacere dello stare insieme.
Insomma la convinzione è che abbiamo un obiettivo - che è la COMUNITÀ - e
tutto il resto, le opere pubbliche, i servizi, le offerte culturali, l’attenzione alle
fragilità, rappresentano il mezzo per raggiungerlo. Spesso si tende ad
enfatizzare il “fare”, ma ciò che deve essere evidente è che esiste uno scopo in
questo “fare” perché altrimenti si rincorrono le “cose da fare” per nulla, mentre
è l’“Essere” che deve guidare le nostre scelte, le scelte di una buona
amministrazione.
A questo punto va evidenziato che l’enunciazione di un fine – la COMUNITÀ –
non deve apparire come un astratto concetto utile a colpire i sentimenti e a
lasciare solo delle emozioni positive. La grande ambizione che permea questo
programma sta proprio nel trasformare qualcosa che poggia su un piano
idealistico in proposte e azioni concrete: per noi le idee portanti devono
essere impostate partendo dall’analisi dei seguenti quesiti:
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• Che caratteristiche deve avere il territorio nel quale ha scelto di vivere la
nostra COMUNITÀ, o quale caratteristica se ne vuole potenziare (residenziale,
produttiva, terziaria, turistica, agricola … )? Quale mobilità? Quali scelte
viabilistiche?
• Quale immagine e che tipo di visibilità, si vuole dare al comune? Quale ruolo
nella ricostruzione della nostra COMUNITÀ?
• Nella imprescindibile scala delle priorità – partendo dal presupposto che
occorre avere ben chiaro che una COMUNITÀ racchiude sensibilità diverse e
differenti esigenze - i temi più importanti da affrontare sono quelli dell’edilizia
scolastica, o del funzionamento della macchina comunale, o del disagio sociale,
o della disoccupazione, o della sicurezza, o dei trasporti, o della pressione
fiscale?
• Nel campo degli investimenti necessari alla COMUNITÀ che orientamento si
deve scegliere (razionalizzare l’esistente piuttosto che puntare su futuri poli di
sviluppo, o privilegiare la riduzione dei costi di gestione… )? E tali investimenti
si vogliono finanziare con oneri di urbanizzazione, con il reperimento di
contributi da enti sovraordinati, con mutui, con progetti gestiti da privati?
• Quali attività, o servizi, o infrastrutture si vuole che siano presenti nel
comune e quali si ritiene prioritario effettuare con altri enti anche fuori del
territorio? Si vuole proseguire sulla linea sinora intrapresa delle
esternalizzazioni o sperimentare un ritorno alle gestioni dirette? E nel caso
della prima ipotesi si intende operare con le attuali aziende partecipate o
consortili, oppure rivedere la politica intrapresa valutando altre opzioni?
• Su quali principi si vuole fondare il modello organizzativo della macchina
comunale e di quali concreti strumenti di controllo si vorrà dotare il cittadino?
Ma anche: con quali forme di controllo si vorranno garantire i cittadini che i
loro soldi sono ben spesi per la COMUNITÀ?
• Si punterà ad adeguare la pressione fiscale, oppure portare verso il pareggio
il costo dei servizi (quali?), o combattere l’evasione? O ancora ridurre il
numero dei tributi, o privilegiare quelli sulle persone rispetto a quelli sul
patrimonio? (per citare solo alcune opzioni)
• Quali servizi sociali si vogliono potenziare: quelli a favore degli anziani, o dei
giovani, o dei disoccupati, o dei disabili, o dei cittadini stranieri, o degli
emarginati, o…? Ma soprattutto si intende finalmente rendere consapevole la
COMUNITÀ che le situazioni di fragilità riguardano tutti e non solo chi le vive in
prima persona?
Temi dirimenti che devono tornare senza alcun dubbio ad essere centrali
nell’agenda dei lavori consiliari e delle commissioni, ma soprattutto argomenti
che la COMUNITÀ deve fare propri e non lasciare che siano oggetto di decisioni
assunte unicamente all’interno del Palazzo.
Pertanto, questa proposta di programma politico-amministrativo vorrebbe
essere innovativa sia per il merito delle questioni contenute, quanto per il
metodo col quale affrontarle e soprattutto perché c’è un’anima. Perché lo scopo
è la COMUNITÀ e la sua rinascita. É sicuramente una strada in salita ma
abbiamo la convinzione che il consenso per il consenso non porta lontano:
preferiamo tracciare una rotta che sia condivisa sul progetto, che passa
attraverso un elenco di cose da fare con delle tempistiche, sugli obiettivi da
raggiungere non tanto nel breve, quanto nel medio-lungo periodo, e proprio
per questo la nostra proposta ha un filo conduttore che consiste proprio nella
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consapevolezza che le nostre azioni non possono prescindere dall’avere uno
scopo “alto”.
Ci piace avere un obiettivo che per sua stessa natura è inclusivo di tutti i
nervianesi; è bello credere che l’ispirazione stessa di questo programma,
risieda in un’entità la COMUNITÀ – che appartiene a tutti, nessuno escluso.
Ed è affascinante pensare che questa convinzione possa diventare un elemento
di contaminazione e che riesca ad aprire una nuova stagione caratterizzata
da un diverso metodo di progettazione e programmazione dello sviluppo e
dei bisogni di Nerviano. Per il benessere della nostra COMUNITÀ.
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PER UNA COMUNITÀ PARTECIPATIVA
Il contesto amministrativo è profondamente cambiato ma gli effetti della
costituzione della Città Metropolitana si svilupperanno nei prossimi anni, con
esiti che certamente consisteranno in decisioni prese da organismi più lontani
dai cittadini rispetto a quanto è accaduto sino ad ora, quantomeno per talune
tematiche. Ciò non esclude che Nerviano, situata strategicamente in una
posizione di eccellenza sull’asse del Sempione, non possa svolgere un ruolo di
riferimento per progetti e iniziative a livello sovracomunale, stimolando gli enti
sovraordinati per ottenere finanziamenti per la gestione e la valorizzazione del
comprensorio. Ma una COMUNITÀ partecipativa deve caratterizzarsi
innanzitutto per i legami al proprio interno, mantenendo vivo e rinforzando il
rapporto tra ente pubblico e singolo cittadino, in una realtà nella quale la
ricostruzione delle reti relazionali passa obbligatoriamente attraverso l’opera
dell’associazionismo che deve essere l’interlocutore primo e più vicino per una
reale e continuativa partecipazione.
Quando un programma elettorale tratta dei temi di Partecipazione e
Trasparenza traspare sempre una sorta di ammiccamento all’elettore, che
viene blandito con rappresentazioni di forme decisionali diffuse e con strumenti
che all’apparenza danno al cittadino infiniti strumenti per poter essere parte
attiva nel processo di costruzione delle scelte.
Il filo conduttore che pervade queste linee programmatiche, invece, consiste
proprio nel promuovere un’idea di COMUNITÀ nella quale ognuno, in misura
diversa, è responsabile e artefice della buona gestione del paese e dove il
Sindaco in quanto “primo cittadino” assume il ruolo di primo responsabile del
benessere di tutti.
In base a questa convinzione i concetti di Partecipazione e Trasparenza non
possono essere usati unicamente come belle parole che successivamente
vengono svuotate di contenuto, come specchietti per le allodole così come è
successo negli ultimi due lustri.
Al contrario una informazione il più ampia possibile, la ricerca di contributi da
parte della cittadinanza, il coinvolgimento nella fase di elaborazione delle
scelte devono essere viste non come un intralcio bensì come un enorme
aiuto per chi, poi, deve assumere importanti decisioni. Da qui la ricerca
di un confronto diretto e continuativo con la COMUNITÀ deve diventare
ineludibile ed il ricorso all’utilizzo di nuovi strumenti e il potenziamento di quelli
esistenti va sfruttato a fondo:
COMUNICAZIONE, TRASPARENZA, INFORMAZIONE = PARTECIPAZIONE
Utilizzo delle nuove tecnologie.
Un dibattito già sviluppato ha avuto come argomento la possibilità di rendere
ancora più pubbliche le Riunioni Consiliari con un collegamento via internet sul
sito del Comune o attraverso altri canali web, così che qualsiasi cittadino
interessato vi possa assistere, per un coinvolgimento ancora maggiore nella
politica di una città che non può esaurirsi con il voto o con la lettura sommaria
di resoconti sulle testate giornalistiche.
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Oggi la tecnologia permette con investimenti limitati di ottenere risultati
notevoli, come la possibilità di seguire via webcam le riunioni istituzionali e di
pubblicare file audio scaricabili delle stesse, cosa quest’ultima già in atto ma
non sufficientemente pubblicizzata.
Le nuove tecnologie - l’innovazione - devono avvicinare i cittadini al politico,
quindi ben venga lo streaming dei Consigli Comunali allora, anche se non è
sufficiente. Perciò non ci si deve fermare al livello basso, occorre rilanciare
sempre più in alto. L’innovazione deve rompere i privilegi di pochi
perché dà la possibilità a tutti di informarsi, di chiedere, di monitorare.
In una parola, di Partecipare. L’innovazione tecnologica non deve essere un
obiettivo da campagna elettorale, ma deve essere uno strumento di
Partecipazione: deve generare nuovi modi di incontrarsi e confrontarsi, ma non
deve cadere nella semplificazione, nella superficialità, nella spersonalizzazione,
deve insegnare a dare il giusto tempo per fare le cose. L’innovazione ci
permette di sapere tutto, ma uno dei mali della nostra società è che non
sappiamo più cosa vogliamo sapere e che se troviamo qualcosa di interessante
su internet, non gli dedichiamo il giusto tempo per leggerlo, la giusta
attenzione. Un vecchio adagio diceva «pochi libri ben studiai, pochi campi ben
arai», perché uno dei rischi della iper-innovazione è perdere le competenze,
rinunciare ad una specializzazione. Trasmettere il Consiglio comunale in
streaming è facile, grazie alle nuove tecnologie, ma è in un linguaggio per
iniziati politici e soltanto chi lo conosce riuscirebbe a comprenderlo. Il passo
veramente rivoluzionario consisterà nel fare in modo di rendere comprensibile
quello che verrà detto, perché questa è vera Partecipazione. Fare in modo che
tutti possano trovare e comprendere le informazioni è vera Partecipazione, è
reale Trasparenza. In una democrazia rappresentativa il cittadino non può
partecipare direttamente a tutte le decisioni che l’amministrazione deve
prendere, ma sapere, conoscere e capire le scelte è Partecipazione.
Rilancio del Notiziario Comunale
Uno strumento che è passato da mezzo privilegiato per conoscere e
approfondire l’attività dell’Amministrazione Comunale è diventato nel tempo
una presenza sempre più pallida, riguardo la quale occorrerà trovare forma e
modi per il suo rilancio, sia per quel che concerne la veste grafica che per
quanto attiene al finanziamento e alla distribuzione, così da mantenere un
ulteriore e alternativo canale di informazione.
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– Social Network e forum
Il Sindaco, gli Assessori e le figure apicali della struttura comunale devono dare
la possibilità ai cittadini di avere una forma di comunicazione e di interazione
più diretta ed efficiente, al di là delle necessarie esigenze della burocrazia
ciò è possibile grazie a strumenti che sono ormai largamente utilizzati quali i
Social Network o eventuali forum tematici gestiti tramite il web. Non pensiamo
sia una cosa impossibile: certamente impegnativa, ma oggi più che mai
necessaria.
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– Progetto “A che punto siamo”
Sempre nel campo della trasparenza e dell’informazione, ciò che è spesso
mancato ai cittadini è il riscontro puntuale sullo stato dell’arte della maggior
parte delle attività comunali. Ci si riferisce in generale agli avanzamenti dei
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lavori pubblici e delle progettazioni, alle modifiche ed adeguamenti
regolamentari, alle novità introdotte sui servizi alla cittadinanza, ma anche a
tutta una serie di processi decisionali che spesso seguono un iter nascosto per
poi rivelarsi ai cittadini in una fase ormai matura dove non è più dato modo a
nessuno di intervenire con critiche o suggerimenti. A questo è possibile
ovviare
attraverso
una
informazione
puntuale
che
aggiorni
sistematicamente sia sull’avanzamento delle azioni dell’Amministrazione
Comunale che su quelle decisioni che spettano a livelli sovra comunali ma che
hanno un impatto significativo anche sulla nostra COMUNITÀ.
Comunicazione
Si è spesso portati a considerare il rapporto con l’Amministrazione Comunale
come qualcosa di schermato da due livelli distinti di linguaggio, oltre che di
strumenti comunicativi: risultano così necessarie forme di comunicazione ai
cittadini più efficaci e più comprensibili, snellite e debellate dal “burocratese”,
potenziando e utilizzando al meglio tutti i mezzi già a disposizione e
creandone di nuovi; per esempio incrementando l’uso della newsletter
istituzionale, sviluppando e rendendo più efficace la nuova applicazione e
creare una rete che utilizzi le risorse della COMUNITÀ come volano per la
diffusione delle informazioni, partendo da una più proficua collaborazione con
le Associazioni del Territorio.
5.
Commissioni consiliari
Molti cittadini non sanno che è possibile assistere alle Commissioni Consiliari ed
anche intervenire, portando contributi che possono rivelarsi preziosi. Una delle
forme di partecipazione più direttamente connessa con l’attività degli organi
istituzionali consiste proprio nel frequentare le Commissioni, eppure è
un’occasione che viene sfruttata pochissimo dai cittadini. Pertanto un obiettivo
che ci diamo è proprio quello di creare le condizioni affinché si inverta la
tendenza e le Commissioni diventino un vero e proprio punto di contatto fra i
componenti del Consiglio Comunale e la COMUNITÀ. Dentro questo quadro si
potranno ricercare anche le modalità per dare ai cittadini la possibilità di
suggerire direttamente forme di impiego delle risorse economiche, nel pieno
rispetto ovviamente dei mandati e delle responsabilità.
6.
Consulte
Questo istituto è previsto dallo Statuto comunale vigente e prevede la
costituzioni di organismi che possano elaborare proposte in ambiti tematici,
come le frazioni, i giovani, lo sport, la cultura, ecc. In una visione di confronto,
conoscenza e condivisione di diversi punti di vista, le consulte devono
diventare strumenti privilegiati per il progetto di ricostruzione della COMUNITÀ
che deve pervadere ogni azione collegata all’attività amministrativa. Nella
consapevolezza che non si potrà essere sempre d’accordo su tutte le questioni,
rimane la convinzione che il confronto ed il dialogo possono aiutare ad
avvicinare le posizioni così da trovare valide proposte che rendano migliore la
nostra Città.
7.
– Istituzioni itineranti
In un’ottica di riduzione della distanza che viene percepita fra le istituzioni e i
cittadini sarà interessante sperimentare la possibilità di effettuare
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commissioni, incontri e assemblee anche al di fuori del Palazzo
Municipale in modo tale di andare a dimostrare una tangibile vicinanza
dell’Amministrazione Comunale alle tematiche che possono riguardare le
Frazioni o altri Quartieri, o altre parti della nostra città.
– Partecipazione diretta
Partecipazione vuol dire anche insegnare (e tornare ad insegnare) ai
ragazzi educazione civica, educazione alla democrazia dal basso,
educazione alla Partecipazione, al bene comune. Quindi il compito di chi
viene eletto e ricopre una carica pubblica è non rompere il patto di
rappresentatività, ma fare in modo che il cittadino possa sapere, condividere e
esprimere le proprie idee, relazionarsi con il proprio rappresentante. Per questo
l’impegno dei rappresentanti dei cittadini dovrà essere quello di essere
“immersi” nella COMUNITÀ, stare con la gente, fra la gente per parlare
direttamente, guardando in faccia le persone e senza intermediazione di un
messaggio su whatsapp. Uno sguardo è il miglior collegamento che due
persone possono avere, parlarsi e conoscersi sono il miglior modo di chiedere e
dare fiducia. Certo, poi per arrivare da tutti con una certa tempestività, si
possono usare gli strumenti tecnologici, ma la nostra idea di innovazione non è
l’esaltazione dell’informatizzazione nei rapporti interpersonali, bensì usare
queste opportunità per il fine che è lo stare insieme, dare informazioni,
ascoltare le richieste. Fare COMUNITÀ, come sempre. In una battuta,
l’innovazione deve permettere un recupero dei rapporti interpersonali, deve
mettersi al servizio della Partecipazione reale, deve favorire la rinascita della
COMUNITÀ stimolando la relazione tra le persone e non sostituirla.
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– Portale per le segnalazioni
Attraverso un login dal nome personale al sito web del Comune o alla app
ufficiale, il cittadino potrà segnalare i malfunzionamenti, ritardi, dimenticanze
dell’Amministrazione Comunale e monitorare la presa in carico della
segnalazione, i tempi sull’intervento e la sistemazione della situazione
segnalata, dando l’idea che la propria voce venga seriamente ascoltata e
uscendo da quei luoghi comuni sul «inutile dirlo, tanto non ti ascoltano» che
fanno perdere fiducia sull’idea di essere una COMUNITÀ.
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NON SOLO NERVIANO
Lo scenario che si prefigura per il futuro, relativamente alla piena esecutività
della Città Metropolitana, potrà rappresentare per i comuni in essa ricompresi
una limitazione delle possibilità decisionali in taluni ambiti, pertanto diventa
essenziale cercare punti di contatto e sinergie con gli altri comuni
dell’Altomilanese al fine di evitare di subire in modo passivo scelte
effettuate da altri.
La partecipazione attiva e trasparente nei confronti dei propri cittadini ai
diversi tavoli sovra comunali, quindi, dovrà garantire alla nostra COMUNITÀ
il giusto peso riguardo decisioni operate da Enti sovraordinati.
Per gli Enti Locali inoltre, ancor più rispetto al passato, risulta strategico agire
in maniera unitaria sia per quanto attiene la gestione di diversi servizi - così da
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ottenere risparmi e ottimizzazione delle risorse - che per ciò che riguarda il
reperimento di finanziamenti per progettazioni congiunte.
Ci si dovrà adoperare inoltre affinché il Comune di Nerviano riacquisti il rispetto
e la visibilità che gli competono dato che purtroppo nel recente passato nei
confronti dei comuni circonvicini si è ricoperto un ruolo di subalternità.
Il Comune di Nerviano è socio di importanti società pubbliche - CAP Holding,
Gesem, Accam - che erogano servizi indispensabili legati al ciclo delle acque e
allo smaltimento dei rifiuti: riguardo i futuri assetti ed all’eventuale
permanenza in esse si dovrà aprire un confronto franco e trasparente,
contrariamente a quanto è accaduto in questi anni, nei quali non si sono date
ai cittadini le più basilari informazioni in ordine all’andamento di queste società
e degli scenari futuri. Naturalmente sempre nell’ottica di rimarcare il proprio
peso nelle politiche di queste società, l’Amministrazione Comunale dovrà farsi
portatrice delle esigenze del nostro territorio in termini di servizi resi e di
realizzazione di infrastrutture.
Nel campo dei Servizi Sociali, poi, dovrà essere definita la situazione di
ambiguità del Comune di Nerviano che, pur appartenendo al Piano di Zona del
Legnanese, si affida attualmente ad una Società Consortile che agisce
prevalentemente nell’ambito Rhodense. Ma anche in questo caso ogni
discussione ed approfondimento verranno effettuati in maniera trasparente e
partecipata.
Ultima ma non in termini di importanza, va ricordata la partecipazione a ben
due Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (Roccolo e Mulini) nei quali
l’incidenza di Nerviano è diventata irrilevante e riguardo i quali riteniamo sia
giunto il momento di stimolarne in maniera decisa l’accorpamento.
SAGRE, MERCATI E FIERE
É opinione diffusa che alcune delle caratteristiche più tradizionali del nostro
territorio, quali le sagre e le fiere, abbiano perso progressivamente il ruolo,
l’importanza ed anche il fascino che le caratterizzavano in passato. Per una
COMUNITÀ le fiere, i mercati e le sagre costituiscono importanti
momenti identitari caratterizzati da occasioni di incontro e di scambio
relazionale.
In fondo, si fa festa proprio quando si “sta” con le persone, godendosi il
piacere dell’incontro con l’altro e in qualche modo, dell’ozio condiviso.
Purtroppo le modalità di svolgimento e il calo di interesse hanno fatto sì che
tali appuntamenti perdessero gran parte dei tratti distintivi che ne costituivano
la ragione di richiamo anche oltre i confini comunali.
A tale scopo si dovrà percorrere la strada della maggior caratterizzazione delle
fiere con la finalità di evitare che diventino un doppione più esteso del mercato
settimanale, ricercando nel contempo di costituire eventi collaterali che ne
rimarchino l’importanza e ne amplifichino la portata. Parimenti, oltre ai classici
appuntamenti delle fiere di S.Giorgio e S. Fermo, nonché dei mercati
settimanali del capoluogo e di S. Ilario, si intende esplorare la possibilità di
istituire un mercatino agricolo basato sul concetto della filiera corta e su
presupposti differenti rispetto a quanto sperimentato senza molto successo in
anni recenti.
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Un’idea che andrà infine sviluppata consisterà nell’istituzione di mercatini
tematici, caratterizzati dalla particolarità dell’offerta - pertanto anche in questo
caso puntando alla qualità - cadenzati periodicamente, che puntino alla
rivitalizzazione dei centri storici di Nerviano e Frazioni: iniziative che dovranno
essere concordate e sviluppate in particolare con i commercianti e le attività
che operano sul territorio.
Un percorso privilegiato dovranno poi avere le azioni di recupero delle
sagre storiche di Nerviano e Frazioni, che in taluni casi hanno avuto un
drastico ridimensionamento, in altri addirittura si rischia il passaggio all’oblìo.
Occorre risvegliare l’interesse innanzitutto della cittadinanza e riportare in auge
momenti di incontro comunitari sfruttando anche in questo caso sinergie fra
associazioni e reti fra i cittadini.
ASSOCIAZIONI
La ricostruzione della COMUNITÀ non può prescindere dalla forma di
aggregazione spontanea costituita dall’associazionismo locale, vero volano di
iniziative e attività su cui una Amministrazione accorta deve puntare per creare
solide reti relazionali capaci a loro volta di produrre opportunità per l’intera
collettività.
Il dialogo ed il rapporto continuativo fra le Associazioni e l’Amministrazione
Comunale dovrà concretizzarsi in una forma di coordinamento che permetta
- in un’ottica di vera sussidiarietà – la collaborazione fra le associazioni
stesse e la disponibilità delle strutture comunali affinché si minimizzino gli
adempimenti burocratici e vengano risolti problemi logistici, di spazi e risorse.
All’interno di una COMUNITÀ viva è normale che vi siano differenti sensibilità
ed interessi diversi, ma il collante deve essere rappresentato anche dalla
collaborazione fra le associazioni stesse, al fine di unire forze che diversamente
potrebbero essere disperse, vanificando una ricchezza di cui Nerviano deve far
tesoro.
L’idea di un coordinamento in realtà non è nuova e oggi più che mai se ne
ravvisa la necessità, proprio perché il particolare momento indirizza ad una
maggiore coesione sociale, ad un rinnovato dialogo e alla riscoperta di forme di
cooperazione proficue.
L’idea di partenza risiede nella convinzione che occorre pianificare gli interventi
in tutti campi, molti dei quali sono il terreno sul quale operano gran parte delle
associazioni – pensiamo agli ambiti sportivi, culturali, ambientali, del
volontariato sociale – ed il primo segnale rivolto all’intera COMUNITÀ potrebbe
essere la semplice calendarizzazione degli eventi che già sono consolidati
sul territorio, così da rendere visibile l’offerta che già c’è, dando maggiori
informazioni sulle attività di ogni singola associazione e incentivando
l’avvicinamento e l’adesione dei cittadini alle forme associative. Il passo
successivo poi dovrà essere l’attivazione di un circolo virtuoso che veda la
massima collaborazione da parte delle varie componenti; le associazioni per la
loro parte e l’Amministrazione Comunale per quello che concerne come già
detto gli spazi, il supporto logistico, la semplificazione degli adempimenti la
partecipazione economica, partendo dall’ascolto e dalla comprensione delle
esigenze e da lì costruire la collaborazione fra i vari soggetti. In questo
percorso non va assolutamente esclusa la possibilità di concordare forme
11
diverse dalle attuali per la stipula di convenzioni e per la concessione di
finanziamenti.
FRAZIONI
Facendo riferimento allo scopo dell’azione amministrativa che ci si prefigge di
percorrere, le frazioni possono essere definite come MICRO COMUNITÀ che
vanno correlate in un concetto di MACRO COMUNITÀ nervianese.
É indubbio che le frazioni nervianesi siano una realtà significativa, che
scontano però un rapporto conflittuale con l’Ente Comunale, derivante da una
percezione in parte fondata di essere periferiche non solo geograficamente ma
anche nelle scelte e nelle priorità.
Va da sé che tale sensazione dovrà essere ribaltata concretamente e con una
visibile presenza da parte dell’Amministrazione Comunale.
Una COMUNITÀ deve sentirsi tale ed il rapporto con le istituzioni deve essere
basato sul confronto con i cittadini delle frazioni così da individuare
puntualmente le esigenze e condividere le soluzioni, sia attraverso incontri a
tema, l’istituzione di consulte e l’utilizzo della tecnologia informatica
L’aspetto culturale riveste anch’esso una particolare importanza, a partire dalle
feste patronali, per alcune delle quali – Garbatola e S. Ilario – occorrerà
proseguire la collaborazione e sperimentare nuove forme di coinvolgimento,
mentre per altre - Villanova e Cantone – bisognerà pensare ad una vera e
propria rinascita partendo sempre dalla collaborazione fra istituzioni, cittadini e
associazioni.
Sempre in ambito culturale si dovrà porre maggior attenzione alla
programmazione degli eventi, eccessivamente accentrati nel capoluogo,
realizzando una migliore distribuzione anche nelle frazioni delle
manifestazioni, consolidando le sinergie con le realtà associazionistiche e
parrocchiali delle frazioni.
Lungi dallo scrivere un libro dei sogni irrealizzabile, poi, in un quadro di
individuazione delle opere pubbliche che negli ultimi dieci anni sono rimasti
solo nelle parole, occorrerà individuare di concerto con i cittadini delle frazioni
gli interventi prioritari e le soluzioni realizzative di interventi la cui attuazione si
dovrà sviluppare giocoforza in un arco temporale che va oltre i cinque anni del
mandato elettorale. Ciò naturalmente per la mancata pianificazione e
progettazione dei lavori nonché all’individuazione dei finanziamenti che ci pone
attualmente ad un “anno zero”.
Idee che andranno discusse sono sicuramente quelle relative alla realizzazione
di spazi a verde pubblico, in particolare a Garbatola, che attende anche una
definizione dell’annosa questione del rifacimento della Piazza Don Musazzi.
Anche sul versante degli spazi a verde pubblico l’Amministrazione Comunale
dovrà impegnarsi: infatti a seguito degli ampliamenti delle strutture scolastiche
di S.Ilario e Garbatola le due maggiori frazioni si trovano in carenza di parchi
pubblici, che occorrerà realizzare in conformità alle esigenze delle due
comunità.
In un’ottica di razionalizzazione degli spazi e delle strutture disponibili si potrà
anche affrontare un pubblico dibattito sull’opportunità di accorpare nel plesso
di via Filzi le elementari e le materne di Garbatola. Ciò permetterebbe di
prefigurare per la struttura di via S. Francesco un ventaglio di opportunità che
12
andranno valutate con la comunità di Garbatola e che potrebbero andare da un
centro civico, a spazi per i giovani, alla risposta ad esigenze nel campo della
prima infanzia. Le modalità naturalmente dovranno essere quelle del
confronto, della valutazione e della eventuale pianificazione in forma
condivisa, senza le quali nessuna decisione dovrà essere assunta.
Alla stessa maniera dovrà essere valutato lo stato di manutenzione del Centro
Sportivo di Villanova e le possibilità di un suo utilizzo che ne sfrutti le
potenzialità, mentre sempre su Villanova dovrà essere affrontata in maniera
trasparente e finalmente partecipata la questione legata alle opere di
compensazione legate alle vasche.
L’apertura di una discussione sul recupero ed il riuso dell’ex scuola di via
S.Anna a Cantone, poi, sarà una occasione ulteriore di coinvolgimento dei
cittadini nella definizione di priorità, tempistiche e pianificazione dell’attività
amministrativa.
Opera già finanziata e che attende dal 2002 la prosecuzione dell’iter
progettuale è senz’altro l’ex Acli di S.Ilario, la cui realizzazione potrà dotare
finalmente la frazione di un importante spazio polifunzionale di cui si sente la
mancanza, che permetta di dare risposta a esigenze intergenerazionali.
Attesa dal 2002 vi è anche la Rotatoria di via Carlo Porta/S.P. 109: su
questa opera non sarà più possibile tollerare ritardi, vista l’importanza che
riveste dal punto di vista della sicurezza viabilistica, pertanto verrà percorsa
ogni strada affinché venga realizzata a carico della Città Metropolitana nel più
breve tempo possibile.
Fra le azioni che potranno contribuire al miglioramento della percezione
negativa che le Frazioni hanno nei confronti dell’Amministrazione una delega
particolare, così da individuare in un consigliere o un assessore il referente
privilegiato, senza esimere il Sindaco stesso da una presenza più marcata, che
non si limiti alle feste patronali.
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PER UNA COMUNITÀ CHE PUNTA AL BENESSERE
L’educazione, lo sport, il tempo libero e la cultura, indicati come fondamenti
per la crescita e l’integrazione sociale dovranno essere al centro di una visione
della COMUNITÀ che sappia valorizzare innanzitutto le proprie risorse interne,
con lo scopo di migliorare la qualità della vita, in un quadro in cui il ruolo
dell’Amministrazione Comunale sia di stimolo, supporto ed indirizzo così da
porre le strutture e le risorse a servizio delle persone, secondo un principio di
condivisione delle scelte basato sull’ampliamento delle forme di partecipazione.
UN PATTO EDUCATIVO
Un patto educativo che vada oltre la famiglia e la scuola
Una COMUNITÀ che cura il suo futuro come la parte di sé più preziosa, che
guarda le sue poliedriche componenti come ricchezza, è una COMUNITÀ che
deve fare sintesi, rete, intorno, affianco alla scuola. Un proverbio africano dice:
«per educare un bambino, ci vuole un intero villaggio» e quindi il nostro
approccio deve essere orientato a contribuire a costruire una rete educativa
che abbia diversi nodi, chiamando in causa la famiglia, la scuola, la parrocchia,
le società sportive, l’associazionismo in genere e quindi anche
l’Amministrazione Comunale che non deve essere soltanto l’erogatrice di
finanziamenti, ma deve diventare a pieno titolo coprotagonista di questa rete,
convocando un tavolo intorno a cui favorire il confronto e la progettualità
condivisa. Al fine di tracciare un progetto educativo minimo partecipato, su
cui muoversi affinché si possa costruire il futuro della nostra COMUNITÀ su dei
pilastri comuni alla società civile e alle Istituzioni.
Ovviamente in ciò non vi deve essere nessuna volontà di sostituire le agenzie
educative che già operano né di indirizzarne in qualche maniera l’operato, ma
anzi l’auspicio di poter trovare una direzione verso la quale andare mettendo a
disposizione ciascuno per la sua parte un tassello importante.
In un quadro di azioni sinergiche, quindi, e incardinandolo nel Piano di Diritto
allo Studio, l’Amministrazione potrà proporre ogni anno un tema educativo
trasversale, definito proprio insieme alle varie agenzie educative sopra
definite, per dare un obiettivo comune ad ogni adulto che spende del tempo
con i minorenni (e che chiameremo senza problema “educatore”). Paulo Freire,
famoso pedagogista brasiliano, ha scritto: «l’azione educativa deve portare un
cambiamento» ed è questo l’obiettivo della nostra azione educativa e politica:
portare un cambiamento nella COMUNITÀ in cui viviamo, attraverso una
educazione che libera, che aiuta i ragazzi di Nerviano a prendersi cura di sè,
del proprio futuro, della propria città, imparando a scegliere il meglio.
Ovviamente l’Amministrazione comunale si muoverà nel rispetto delle
competenze di ogni agenzia educativa, senza imporre nulla, ma parteciperà a
questo percorso con la funzione di “collante” per lavorare in rete intorno ai
minorenni, cercando di coordinare non solo gli obiettivi ma anche i
finanziamenti erogati, premiando quelle idee che si muovono in una logica di
condivisione di azioni.
Una COMUNITÀ che deve progettare il proprio futuro deve sapere quale
direzione darsi e con quali mezzi muoversi, quindi l’Amministrazione comunale
organizzerà un Festival della Pedagogia, una sorta di “Stati generali
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dell’Educazione” rivolto a tutte le componenti del mondo dell’educazione, che si
potrebbe articolare su tre giorni. Ogni giorno potrà essere a sua volta diviso in
tre parti: durante le mattinate gli esperti della materia verranno chiamati a
condividere i loro saperi, a tracciare in qualche modo il solco per l’anno
successivo. Durante il pomeriggio si potranno organizzare dei workshop per i
bambini e ragazzi rendendoli protagonisti delle riflessioni condivise, mentre alla
sera si potranno proporre degli incontri per aiutare le famiglie e le altre agenzie
educative nella quotidianità, dando una “cassetta degli attrezzi” - un bagaglio
di conoscenze e contributi - pronta per proseguire l’impegno educativo.
Ovviamente il tutto sarà coordinato con le realtà educative del territorio, le
quali verranno chiamate ad essere protagoniste nei tre momenti sopradescritti,
offrendo loro l’occasione di mettersi in luce ricevendo la visibilità che meritano.
Non dovrà essere un’idea che cade dall’alto, ma qualcosa da condividere fin
dalle fondamenta, perché sono proprio le agenzie sul territorio - la famiglia, la
scuola, la parrocchia, le società sportive, l’associazionismo - che hanno la
percezione di quale possa essere il passo che serve, verso gli obiettivi decisi. In
qualche modo questo Festival deve essere non il punto di chiusura, ma il punto
di partenza, di lancio degli obiettivi educativi che il tavolo sopradescritto
propone di raggiungere, dando anche i rudimenti, i modi di coniugarli nella
attività quotidiana di ognuna delle agenzie educative.
Questo il ragionamento, se si vuole di principio, non dimentica anche se non
esplicitamente citata, la scuola per l’infanzia paritaria di viale Villoresi,
che rimane in quanto agenzia educativa una presenza storica imprescindibile
che vedrà rinnovato il rapporto di collaborazione con l’Amministrazione
Comunale e che sicuramente non farà mancare il proprio prezioso apporto a un
Patto che vuole essere includente di tutte le realtà presenti sul territorio.
Un patto educativo che vada oltre il semplice insegnamento
Unitamente alla famiglia, la scuola è una delle agenzie educative più importanti
verso la quale l’Amministrazione Comunale dedica un’attenzione importante.
Nel rispetto delle competenze che afferiscono alla Scuola relative ai programmi
e alla formazione, l’Amministrazione comunale vuole mettere l’accento su
alcune questioni:
- l’insegnante è il punto di forza della scuola. Poco contano le
ristrutturazioni, le nuove tecnologie, i materiali (che pure ci vogliono) se
“l’insegnante non ha il cuore d’oro” (come diceva Gaetano Salvemini). Il
desiderio di questa Amministrazione è quello di lavorare per aumentare la
formazione delle insegnanti, proponendo una differente gestione delle risorse
messe a disposizione con il Piano di Diritto allo Studio anche per favorire non
solo percorsi che possano dare materiali sul “fare”,
- In tale ottica verrà supportata la formazione degli insegnanti relativamente
alle nuove tecnologie, al fine di poter sfruttare al meglio le nuove Lavagne
Interattive Multimediali (LIM) che andremo ad istallare in ogni classe,
partendo dalla scuola primaria, in base ai fondi a disposizione. L’intenzione è
quella di stendere un patto educativo con la scuola dando importanza a questo
strumento e alla relativa formazione.
- Qualora gli organi siano orientati in tal senso, verranno supportate attività
legate alla educazione civica dei nostri giovani concittadini, facendo in modo
che legalità, rispetto, convivenza, collaborazione, accoglienza e non violenza
affinchè si creino preziosi anticorpi a fenomeni quali il bullismo e il pregiudizio,
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così che queste parole entrino nell’esperienza quotidiana vissuta, attraverso dei
“gesti di cambiamento sociale” cioè una concretizzazione degli insegnamenti
ricevuti nella quotidianità, nella COMUNITÀ. In fondo l’educazione deve essere
una esperienza contagiante e quindi il resto della cittadinanza dovrà
confrontarsi con l’esempio dei propri concittadini più giovani: saranno così i
figli a mostrare i cambiamenti possibili ai genitori, agli adulti, cercando di
innescare un cambiamento su vasta scala e contribuendo alla ricostruzione
della COMUNITÀ.
- Entrambi i due ordini scolastici verranno invitati a partecipare al rilancio del
Consiglio Comunale dei Ragazzi che sarà uno degli strumenti di educazione
alla democrazia che verranno proposti. Dopo aver organizzato le elezioni, i
candidati eletti si confronteranno con le preoccupazioni del “mondo degli
adulti” e si dovranno prendere carico delle aspettative dei loro coetanei,
costruendo un ponte tra il loro lavoro (legato a aree e compiti ben definiti) e
coloro i quali stanno rappresentando, prendendosi la responsabilità di essere al
servizio della COMUNITÀ. In questo modo avvicineremo i giovani cittadini al
concetto di partecipazione alla vita pubblica e favoriremo la conoscenza della
Politica, ovvero l’arte di prendersi cura del bene pubblico.
- Sempre in sinergia, sia con la scuola che con le associazioni, si tenderà a
sensibilizzare la scelta della mobilità dolce quale modalità di trasporto,
valutando il rilancio del “pedibus” e l’uso della bicicletta.
- Verrà attivata una serie di incontri formativi a supporto della genitorialità,
per aiutare gli adulti ad essere i primi educatori dei propri figli, offrendo cosi
una serie di strumenti, affiancati ad un approccio teorico sui temi più
importanti sulle varie fasce d’età.
- Oltre agli aspetti più squisitamente educativi, approfondendo le esigenze
delle famiglie, andranno poi garantiti i servizi parascolastici quali mensa, pre e
post scuola e trasporti, valutando eventuali modalità innovative sia dal punto
di vista dell’offerta che delle modalità.
Un patto educativo che sappia accogliere
L’idea di scuola che vorremmo sostenere è una scuola che si apre alla diversità
perché questa istituzione ha il dovere di essere una delle porte d’accesso alla
nostra COMUNITÀ, facendo in modo di accogliere i nuovi cittadini (i bambini
che arrivano la prima volta alla scuola dell’infanzia o in prima alla scuola
primaria che siano) tra le loro mura, ma anche nel seno della COMUNITÀ, che
questi siano nativi nervianesi o trasferiti nel territorio nervianese. Per questo
pensiamo che la diversità sia un valore che non va esaltato ma
valorizzato perché la diversità è nella natura stessa dell’essere umano in
contrapposizione all’omologazione e alla standardizzazione.
L’azione di una Amministrazione attenta non può prescindere dall’accoglienza
nella COMUNITÀ di persone “nuove” siano esse provenienti da altri comuni o
da altre parti del mondo e sentirsi parte di una collettività, acquisire una forma
condivisa di “nervianesità”, deve partire proprio dalle agenzie educative, che
possono in maniera privilegiata favorire il consolidamento della COMUNITÀ,
facendo in modo che il metodo narrativo, il decentramento culturale, la
comparazione possano essere metodologie che aiutino a fare esperienze
interculturali, costruendo così una convivenza basata sulla condivisione. La
scuola, cosi come la COMUNITÀ, accoglie quando si apre, diversamente si
creano ghetti, incomprensioni e conflitti. L’accoglienza passa anche e
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soprattutto nello strutturare dei gruppi di lavoro che coinvolgano gli alunni
disabili, per fare attività ideate proprio per far “stare” insieme i ragazzi guidati
da un educatore, superando il normale modo di intervento dell’educatore che
spesso porta fuori dall’aula lo studente disabile per lavorare in regime di unoa-uno. Costruire un piccolo nucleo di lavoro “misto” guidato
dall’educatore permetterà a tutti i partecipanti di conoscersi, nella difficoltà di
dover raggiungere un obiettivo, di concludere al meglio una consegna data.
Beninteso tali indicazioni di principio rappresentano un auspicio e non uno
sconfinamento nel campo della didattica, ma al tempo stesso una dichiarazione
di intenti qualora gli organi scolastici deputati alle scelte di indirizzo dovessero
orientarsi in tal senso.
Un patto educativo che vada oltre Nerviano
Seguendo il principio di non percepirci una COMUNITÀ completamente staccata
dal resto del mondo, l’Amministrazione cercherà di costruire dei progetti
con i comuni limitrofi con una realtà simile, per poter fare co-educazione,
aiutando insegnanti, studenti, educatori a confrontarsi con qualcosa di più
grande, che va oltre i confini comunali, ma che sottolinea ciò che lega i comuni
coinvolti, come l’attenzione all’ambiente, ad una particolare realtà o ricchezza
territoriale… Cosi facendo nasceranno delle reti che avranno più forza nel
reperire fondi pubblici e privati, per attivare i percorsi formativi.
LE ATTIVITA’ SPORTIVE
La realtà associativa che opera nel campo delle attività sportive annovera a
Nerviano una presenza variegata, che spazia su diversi livelli, dalla formazione
giovanile sino a presenze di eccellenza anche sul panorama nazionale.
Ad ognuna di esse, in forma differenziata ma senza privilegi,
l’Amministrazione Comunale dovrà garantire supporto e coordinamento,
definendo priorità di intervento su quella che è percepita come una delle
emergenze da parte dei fruitori degli impianti, ovvero la manutenzione delle
strutture.
La potenzialità degli impianti comunali, infatti, non si sta sviluppando al meglio
proprio per la precarietà dello stato in cui versano in primis i centri sportivi
nonché le palestre, utilizzate peraltro anche dalle istituzioni scolastiche.
Un tema rilevante, più volte evidenziato, riguarda proprio la necessità di
intervento non più procrastinabile al fine di migliorare fruibilità e sicurezza
delle strutture. Alcuni interventi, impostati sul principio del Project
Financing potranno essere avviati in partnership con le associazioni sportive
che hanno in gestione diretta gli impianti, con forme che potranno vedere il
Comune come garante delle operazioni di investimento oppure come cofinanziatore delle migliorie necessarie. Si pensa a tale riguardo alla ricerca di
soluzioni che riducano i costi di gestione, quale la realizzazione del fondo
sintetico dei campi da calcio dei Centri Sportivi, che a un significativo costo
iniziale contrapporrebbe la positività di una manutenzione ridotta e la
possibilità di mettere a reddito l’investimento, così come il rifacimento delle
coperture dei campi da tennis,.
Sulle palestre la modalità di intervento dovrà vedere il Comune come unico
soggetto in grado di intervenire ed a tale riguardo si torna ad individuare –
17
oltre alle risorse proprie dell’Ente – i periodici bandi regionali o altre possibilità
di reperimento delle risorse. In particolare nella scala delle priorità va
posizionata la palestra di Garbatola ed i servizi igienici delle palestra di Via
Roma e via Da Vinci.
Al fine di comprendere e condividere le priorità e le problematiche vissute dai
fruitori degli impianti sportivi sarà importante rendere più efficiente e
trasparente l’operato della Commissione Sport, trasformandola in un
organismo effettivamente propositivo in grado di coinvolgere tutte le
associazioni sportive, senza disparità che derivino dal tipo di disciplina
praticata o dal livello agonistico raggiunto. Riguardo quest’ultimo concetto si
vuole sottolineare la funzione fondamentale che vorremmo sia indirizzata verso
la promozione giovanile della pratica sportiva, proprio in ossequio alla
importante funzione di agenzia educativa svolta. Ciò senza dimenticare le
società sportive che, attraverso i loro successi e la loro attività, contribuiscono
a veicolare il nome di Nerviano ben oltre il territorio lombardo. A questo
riguardo sarà di particolare interesse per la COMUNITÀ accogliere la proposta
che giunge dal mondo dell’associazionismo di definire Nerviano “La città delle
Randonnèe”, a fronte del significativo numero – ben nove – manifestazioni di
questo genere ciclistico che sono organizzate sul territorio comunale.
Senz’altro un segno distintivo che caratterizza il nostro comune come nessun
altro.
La volontà di creare sinergie e collaborazioni fra le varie associazioni vale ancor
più nell’ambito sportivo, laddove si potrebbero organizzare eventi di
richiamo - quali una Giornata dello Sport o una Notte Bianca dello Sport - nel
corso dei quali promuovere le diverse attività e dare un riconoscimento ai
nostri campioni che si sono contraddistinti nell’arco della stagione nelle
discipline praticate.
Sempre nell’ambito della promozione sportiva l’Amministrazione Comunale
sosterrà tutte le iniziative di apertura verso la COMUNITÀ, con un occhio di
riguardo a quelle incentrate sull’avviamento allo sport, in particolare ai progetti
che si propongono all’ambito scolastico: di concerto con gli organi scolastici si
potrebbe individuare un periodo in cui le associazioni sportive presentano le
proprie discipline ai piccoli studenti, effettuando così un’operazione di stimolo
alla pratica sportiva.
Di importanza significativa per la COMUNITÀ potrà essere poi un’iniziativa che
potrebbe essere definita “Sport per Tutti”, attraverso la quale ogni società
sportiva potrebbe mettere a disposizione dei ragazzi economicamente
svantaggiati un certo numero di posti gratuiti per la partecipazione alle attività.
Una attenzione - richiamata dalle stesse associazioni sportive - dovrà essere
rivolta al regolamento che disciplina l’uso delle strutture sportive, in quanto
l’attuale strumento ha generato difficoltà di applicazione.
Come già accennato nella sezione dedicata all’associazionismo in generale, poi,
l’Amministrazione Comunale dovrà redigere un calendario degli eventi – in
questo caso delle competizioni sportive – così da pubblicizzare ad uso degli
appassionati i vari appuntamenti in agenda negli impianti sportivi nervianesi
per tutte le discipline ed i livelli di competizione.
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COMUNITÀ, CULTURA E TEMPO LIBERO
Talvolta si compie l’errore di considerare la COMUNITÀ come un ambito
ripiegato su sé stesso, impermeabile ai cambiamenti e refrattario alle
“contaminazioni”. Questa non è certo l’idea che il nostro progetto vuole
veicolare: tutt’altro. Una COMUNITÀ, a maggior ragione in un momento in cui
si deve riscoprire tale, ricostruendosi sulla scorta di una società in progressivo
e continuo cambiamento e di riferimenti nuovi soprattutto per i giovani, non
può pensare di ritagliarsi uno spazio dal quale respingere il resto del mondo.
Una COMUNITÀ viva e dinamica è l’includente incontro di tante piccole
diversità, che hanno scelto un tal luogo per vivere e che vogliono condividere
esperienze e tempo assieme perché semplicemente si sentono parti di un
medesimo organismo. Non ci dobbiamo dimenticare però che oggi alla nostra
COMUNITÀ manca qualcosa… qualcosa che dobbiamo ritrovare assieme:
quello che si sente spesso riguardo Nerviano è che, con le sue Frazioni sembra
più una cittadina che sopravvive. Eppure è un bel posto dove viverci, ha grandi
potenzialità, ciò nonostante pare che si pensi a tutto tranne che alla cosa più
importante per un cittadino: sentirsi partecipe della vita del proprio paese,
sentirsi parte della COMUNITÀ. In fondo Hannah Arendt diceva che «La società
di massa non vuole cultura, ma svago» e se prendiamo la cultura come linfa da
dare ad una COMUNITÀ per tenerla viva, comprendiamo bene che alle persone
che vivono un luogo possa servire dello svago, certo, ma che si sposi con la
qualità, in modo da non stare chiusi in casa e quindi occorrano occasioni per
uscire per incontrare persone e non perdersi nella massa.
Sicuramente pensare di fare vivere le piazze, le vie, le strutture esistenti,
progettare e pensare che se ne possano realizzare di nuove è una grande
ambizione, ma se l’obiettivo è quello di ricostruire la COMUNITÀ allora nessuno
sforzo può essere considerato vano.
Convincere la gente ad uscire dalle case, con proposte culturali, ludiche,
festose, ma anche di approfondimento e riflessione, affinché l’incontrarsi e lo
stare assieme possa diventare un piacere di per sé. Affinché la semplice
presenza renda vivo un paese che oggi alla sera sembra sottoposto al
coprifuoco.
Questa grande ambizione ha come obiettivo principale quello di un aumento
della partecipazione attiva alla vita della città, all’interno di una cornice di
riqualificazione delle zone nevralgiche di Nerviano e delle Frazioni, anche dal
punto di vista commerciale, urbanistico e architettonico. Occorre trovare la
formula: insieme.
Il ruolo delle Associazioni
Siamo convinti che occorra partire dal valorizzare al massimo le meravigliose
risorse costituite dalle associazioni e dai gruppi presenti sul territorio,
sgravandole da tutte quelle incombenze che inevitabilmente ostacolano il loro
lavoro: le associazioni sono fatte da volontari che proprio per questo motivo
mettono cuore e cervello a disposizione della COMUNITÀ senza interessi
privati o secondi fini e lo fanno perché amano farlo e sentono il bisogno/dovere
di farlo. Sono queste persone che hanno a cuore il benessere della nostra
COMUNITÀ e quindi è sul volontariato e sulla libera aggregazione di cittadini
volenterosi che si deve puntare per far rivivere Nerviano, si deve puntare sulla
loro passione e non perché stiamo attraversando un periodo di crisi economica
1.
19
che lega le mani ai Comuni e quindi il lavoro del volontario fa risparmiare le
casse comunali. Naturalmente con un progetto condiviso, con un
coordinamento che intrecci sapientemente gli ambiti specifici di ogni
associazione con le offerte culturali programmate dall’Amministrazione
Comunale, cercando un filo conduttore che incentivi sempre più la
collaborazione e il mutuo sostegno.
La parola d’ordine dovrà essere – come più volte ribadito - “sinergie”, cioè
unire le forze di tutti, sfruttare al massimo ogni possibilità e disponibilità già
esistente condividendo idee e progetti per un unico obiettivo: ricostruire la
COMUNITÀ e far vivere Nerviano e le sue Frazioni.
Il ruolo del Comune
Strutturare gli assessorati e gli uffici di riferimento affinché non ci si trovi con
uno “spezzatino” costituito da iniziative slegate o sovrapposte ma si individui
una forma di coordinamento sia a livello di struttura comunale che di
interazione con le Associazioni riguardo gli eventi proposti, le iniziative culturali
comunali, gli appuntamenti sportivi e il tempo libero.
Tutto sotto uno stesso tetto per poter gestire e coordinare al meglio quanto
crea aggregazione e vitalità nel paese. Una forma di organizzazione che
abbia il compito di occuparsi delle relazioni fra le associazioni nervianesi, della
programmazione degli eventi di interesse cittadino, collaborando con comitati
promotori per creare una fucina che sforni e promuova idee e progetti concreti
da realizzare a favore della COMUNITÀ.
Un riferimento che abbia il compito di coordinare, divulgare le iniziative e
supportare i promotori nella fase organizzativa (richieste di spazi, pubblicità,
pratiche burocratiche, permessi ecc …), per snellire, semplificare e
velocizzare ogni pratica per la realizzazione di eventi, manifestazioni o feste
di paese. Che si occupi anche della stesura del citato calendario degli eventi,
per evitare sovrapposizioni o conflitti in collaborazione con le associazioni e con
tutti gli attori interessati, con l’obiettivo di realizzare concretamente il
programma culturale.
Uno strumento semplice insomma, a cui ogni organizzazione farà riferimento
per le esigenze pratiche.
Il ruolo del Comune, chiaramente, diventa fondamentale nel mettere a
disposizione gli spazi necessari, come per la meritoria attività dell’Università
della Terza Età alla quale verrà confermato il supporto logistico, ma la carenza
di luoghi dove fare cultura - sia a Nerviano che nelle Frazioni - è certamente
un tema che va affrontato con soluzioni che questo programma illustra in altre
sezioni.
2.
Le iniziative Comunali
L’offerta culturale direttamente programmata da Comune, riguardo alle offerte
generate dagli altri soggetti territoriali, dovrà spaziare su svariati ambiti,
rispondendo ai diversi interessi della cittadinanza, utilizzando in primis i
prestigiosi spazi rappresentati dal Chiostro dell’ex Monastero, dalla Sala del
Bergognone e della Foresteria che si prestano ad eventi di notevole qualità.
Una buona amministrazione conosce il “potere del cribbio”, il «setaccio» nel
nostro dialetto, lo strumento dei contadini delle nostre terre. Il setaccio
lascerà passare quello di buono che è stato fatto dalla precedente
Amministrazione e non si cancellerà tutto quello che è stato attuato. E in tal
3.
20
senso non abbiamo problemi ad affermare che diverse intuizioni nella
programmazione culturale – con i dovuti accorgimenti - verranno riproposte
visto il complessivo successo e apprezzamento raccolto.
Il riferimento va a contenitori rodati da oltre un decennio come “Nerviano
Estate” e “Scenaperta”, nonché ai concerti che scandiscono le ricorrenze
istituzionali o tradizionali, puntando nel contempo a predisporre un calendario
di appuntamenti che copra l’intero arco dell’anno coinvolgendo le
Frazioni in maniera significativa nell’ottica di un’offerta il più diffusa possibile
sul territorio.
Le esigenze di Bilancio si potranno coniugare con l’esigenza di garantire alla
COMUNITÀ eventi di qualità grazie anche al reperimento di soggetti privati
interessati a finanziare manifestazioni quali mostre, concerti e convegni.
Altri eventi che verranno mantenuti, vista la positiva risposta, saranno le
serate con gli autori e il concorso di scrittura.
Ma cultura significa anche creare stimoli e sviluppare le creatività: a questo
proposito l’Amministrazione Comunale si dovrà adoperare affinché vengano
garantiti spazi nella programmazione alle iniziative promosse e
realizzate dai giovani. A tale riguardo si pensa ad appuntamenti con gruppi
musicali locali formati da giovani ma anche a concorsi per giovani
fotografi/musicisti/pittori e cicli di cineforum.
Fra le iniziative che hanno riscosso successo negli ultimi anni, ve ne sono state
alcune legate alla riscoperta degli usi, costumi e storia locale, il che suggerisce
un rilancio dell’Archivio della Memoria e delle Tradizioni Nervianesi, un progetto
che potrà trovare una ampia diffusione anche grazie alle tecniche di
digitalizzazione, così come iniziative riguardanti la pubblicazione di volumi
inerenti il nostro territorio. La nostra proposta non è quello di fare l’ennesimo
“museo della tradizione contadina”, ma di pensare ad una memoria che si fa
presente, che insegna, che chiede una riflessione al cittadino d’oggi e al
contempo chiede a questo cittadino di essere memoria per le generazioni che
verranno, dando cosi dinamicità ed un valore educativo e sociologico
all’Archivio.
Così come valore peculiare della COMUNITÀ devono essere
riconosciute le presenze storico artistiche rappresentate dalle numerose chiese,
dalla Torre Civica, dal Monastero, dalle Ville e dai Mulini, che dovranno essere
ancor più valorizzate con l’istituzione di visite guidate strutturate con circuiti
tematici.
Il sogno dell’Ex Centrale Termica
Da ormai tredici anni la biblioteca comunale occupa un’ala dell’ex Monastero
degli Olivetani: come noto tale scelta derivò da una serie di contingenze, non
ultimo il significativo sforzo che il Comune di Nerviano effettuò per la
realizzazione del restauro dell’intero complesso. Riprendendo alcuni spunti
mutuati anche dalle discussioni che hanno generato una proposta di Ambito di
Riqualificazione Urbana all’interno del vigente PGT, si ritiene di tornare su
un’ipotesi interessante riguardante la realizzazione di un suggestivo
contenitore per una moderna biblioteca con annessi spazi culturali
polivalenti.
L’idea è supportata da alcune considerazioni:
a) La biblioteca sta svolgendo un ottimo lavoro e ha esponenzialmente
aumentato il volume degli utenti dalla sua ricollocazione nell’ex Monastero al
punto di esigere spazi maggiori.
4.
21
b) La città risponde positivamente alle proposte culturali che vengono
effettuate.
c) Non è impossibile pensare di avere la disponibilità di una struttura idonea a
realizzare un’operazione di grande respiro, che coinvolga un territorio più
ampio di quello comunale.
Ciò detto e considerato che lo strumento urbanistico attuale prevede, a fronte
della realizzazione di un Piano Attuativo, la cessione al Comune dell’ex centrale
termica dell’Unione Manifatture – edificio notevole sia come dimensioni che
come testimonianza di archeologia industriale – perché non pensare a
realizzarvi spazi culturali per una moderna biblioteca multimediale? (si pensi
agli spazi della biblioteca di Bologna o a quella a noi più vicina di Castellanza
sita nell’ex Candeggio Tosi). Su questo nucleo principale si potrebbero
innestare nuove iniziative quali spazi teatrali, di incontro, per la musica, per i
giovani, università della terza età, gallerie espositive… con un coinvolgimento
del territorio circostante – interessando la Città Metropolitana e il Consorzio
Sistema Bibliotecario Nord-Ovest, ricercando anche finanziamenti privati – in
quanto un progetto del genere richiede sinergie e notevoli disponibilità
economiche e gestionali. In un’ottica di oculatezza degli impegni finanziari
riteniamo quest’opera quale struttura strategica in operazioni di urbanistica
contrattata, al fine di ottenerne il recupero con costi limitati per il Bilancio
Comunale.
I Giovani
Spesso questa “categoria” di cittadini viene collocata nella sezione dei
programmi elettorali che tratta dei servizi sociali, quasi fosse un problema. La
verità è che per una COMUNITÀ i giovani sono il futuro, quindi una risorsa. Lo
dimostrano le molteplici iniziative che in questi anni sono state pensate ed
attuate dai giovani sul nostro territorio. L’Amministrazione Comunale dovrà
quindi privilegiare la presenza e l’attività giovanile autonoma, identificando
una delega dedicata che semplifichi i rapporti con l’Istituzione e si preoccupi
di individuare spazi e opportunità, lasciando che questi possano contagiare
l’Amministrazione con proposte, idee e suggestioni tipiche della loro età. In
questo programma non ci sono idee definite, contenitori che gli “adulti”
pensano per mettere dentro i giovani, ma una pagina bianca da scrivere
insieme con serietà e fantasia, trasformando i giovani da promesse elettorali e
bacino di voti come si è sempre fatto, in protagonisti della loro
partecipazione alla vita politica e sociale della loro città vivendo una
esperienza di reale co-progettazione, partendo dalla sburocratizzazione e
dalla semplificazione delle modalità con cui si autorizzano gli eventi sino al
supporto logistico e il reperimento degli spazi.
Riguardo l’orientamento ed il supporto più puntuale, poi, rimane attuale l’idea
di uno Sportello InformaGiovani.
5.
Una città dipinta
Non soltanto con gli eventi si può rendere una città più attraente, ma anche
con la cura del suo aspetto, anche in maniera insolita… Ecco allora che,
mutuando la caratteristica esperienza sull’area dell’ex Meccanica e di via
Vicinale di Parabiago, vogliamo avviare un progetto stabile e consolidato come
già sperimentato in altre realtà metropolitane.
6.
22
L’obiettivo è quello di estendere, anche a strutture private: le pareti altrimenti
anonime, facciate cieche, muri incolore potranno diventare un segno peculiare
per Nerviano dando un impulso ai giovani di sperimentarsi in questa forma
d’arte che in molti casi ha rivelato talenti altrimenti sconosciuti. Questi nostri
giovani artisti hanno spesso bisogno di una iniezione di fiducia e chiedono, a
chi ha responsabilità amministrative, di garantire loro spazi e ambienti idonei
per esprimere e condividere queste capacità individuali. L’intenzione è di
promuovere momenti d’incontro e veri e propri contest a tema affinchè, anche
da privati, possa partire un interesse e una mobilitazione tale da trasformare la
tecnica dei “murales” in elementi distintivi e qualificanti per Nerviano e per il
nostro territorio. Arte, colore, passione… Ricostruire la COMUNITÀ e cambiare
Nerviano passa anche da una diversa percezione della città: e così l’apparenza
può diventare sostanza e i muri possono diventare delle pagine che raccontano
storie, fantasie e sentimenti. Al contempo si cercheranno fondi per mantenere
e restaurare gli antichi “murales”, le antiche forme d’arte votiva posti lungo le
nostre vie, come le edicole di via Rondanini, per esempio.
23
PER UNA COMUNITÀ CURANTE
Sarà una considerazione banale, ma ci si rende conto dell’esistenza del dolore
quando lo si sperimenta, della difficoltà quando la si prova e dei bisogni che
necessitano le persone fragili solo quando gli eventi della vita pongono noi o un
nostro caro in determinate condizioni. É più facile discutere di temi “leggeri”
piuttosto che di disagio, disabilità, disoccupazione, carenza di alloggi. Eppure
gran parte delle azioni poste in capo al Comune riguardano proprio la
complessità dei servizi che oggi il comune offre ad anziani, minori, disabili ed
altri cittadini in difficoltà.
Ciò nonostante pare siano temi meno rilevanti rispetto alle manutenzioni di
strade e immobili. Eppure si tratta di persone!
In una COMUNITÀ i temi del bullismo, delle devianze, della violenza sulle
donne, delle dipendenze, del bullismo, non possono essere relegate alla sfera
personale di chi subisce tali fenomeni. Devono diventare argomenti portati
all’attenzione di tutti, affinché tutti se ne facciano carico e partecipino al
complesso lavoro di aiuto e sostegno. Anche e soprattutto così si fa crescere la
COMUNITÀ. Una COMUNITÀ che si prende cura delle fragilità, che aiuta a
vivere chi si trova in quelle che il Santo Padre chiama “periferie esistenziali”
VOLONTARIATO É COMUNITÀ
É partendo dalle eccellenti esperienze attive a Nerviano che si può affermare
che una COMUNITÀ nella quale è presente il seme prezioso rappresentato dal
volontariato che offre sostegno ai più deboli è una COMUNITÀ che ancora può
guardare al futuro con ottimismo.
Questa osservazione non può comunque sottrarre l’Amministrazione Comunale
a fare delle considerazioni che si limitino esclusivamente a ragionamenti
economici, in quanto la vera ricchezza in questo campo consiste nei legami e
nel collante che i volontari creano quotidianamente e che contribuiscono a
costruire una rete fondamentale per la COMUNITÀ.
Proprio per questo l’Amministrazione dovrà rafforzare e supportare tutte le
iniziative poste in essere nel campo sociale dalle associazioni di
volontariato, pensando anche a corsi di formazione aperti alla cittadinanza
sulle modalità operative nei vari settori della fragilità e a convegni che
avvicinino nuove risorse a questo mondo.
Sicuramente verranno mantenuti i progetti attivati grazie all’opera dei volontari
del Servizio Civile Nazionale, potenziandolo in funzione delle esigenze del
territorio e sensibilizzando i giovani verso questa forma di impegno, come
modalità di approccio al volontariato.
Importante è l’opera svolta nel campo dei trasporti per anziani e disabili da
alcune associazioni, con le quali sarà necessario capire se le attuali modalità
organizzative, convenzionali e di dotazione di mezzi risultano ottimali.
Una particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo del volontariato, creando
momenti di confronto e di sensibilizzazione presso quegli anziani autosufficienti
che potrebbero dare il proprio contributo alla COMUNITÀ.
É fondamentale sottolineare l’importanza del volontariato e del concetto di
sussidiarietà, soprattutto per noi, che ci prefiggiamo lo scopo di rigenerare lo
spirito di COMUNITÀ e per riuscire a rispondere adeguatamente ai bisogni
24
puntando sulle risorse territoriali, facendo riferimento al principio della “non
sostituzione” e il potenziamento delle reti sociali spontanee.
É proprio perseguendo il concetto di sussidiarietà che bisognerà sviluppare
ancor più la rete associativa, migliorando le relazioni e i rapporti con
l’Amministrazione anche attraverso convenzioni e supporti logistici. In ultimo
consideriamo percorribile la costituzione di gruppi di auto mutuo aiuto, che,
grazie al supporto di un facilitatore nella lunga fase iniziale, faciliti la creazione
di queste reti di persone che vivono la stessa situazione di fragilità in famiglia,
ma che ne condividono le risposte, le soluzioni, i tentativi di miglioramento,
cosi come le fatiche, le difficoltà e i momenti di scoramento, uniti alle gioie e
momenti di soddisfazione, semplicemente mettendo in comune esperienze
fatte.
UNA “RETE D’ARGENTO” PER GLI ANZIANI
La convinzione di partenza risiede nell’assunto che una persona, soprattutto se
in età avanzata, deve mantenere forti legami sociali, comunitari e familiari;
pertanto l’obiettivo principale delle azioni in questo campo deve privilegiare
la permanenza dell’anziano nella proprio nucleo familiare, prevedendo
ed organizzando i servizi domiciliari necessari al mantenimento di una vita
autonoma. Questo passa anche per una modalità consolidata che prevede da
parte delle famiglie di avvalersi di collaboratrici familiari, la cui assunzione o
ricerca si rivela a volte difficoltosa: a tale scopo pertanto verrà valutata
l’opportunità di predisporre una sorta di Albo nel quale permettere alle
famiglie di attingere collaboratrici istruite e referenziate.
A partire da questo approccio andranno poi garantiti tutti i supporti necessari
ad orientare le famiglie su modalità giuridiche (Amministratore di
sostegno) e scelte di offerte residenziali (RSA) o servizi di semiresidenzialità
(Centri Diurni) che dovessero rivelarsi necessari.
Un punto di forza per la COMUNITÀ, qualora la Parrocchia decida di effettuare
un percorso con l’Amministrazione Comunale e le altre realtà che operano
nell’ambito sociale per servizi dedicati alla terza età, potrebbe essere il
riutilizzo del complesso ex Oratorio Femminile.
Sempre nel campo delle figure necessarie a dare un aiuto a domicilio si
sperimenterà l’attivazione di un gruppo di volontari per piccoli lavori di
manutenzioni, spesa alimentare e medicale, con l’obiettivo di sviluppare
l’esperienza dei Custodi Sociali, figure che dovrebbero rilevare i problemi
degli anziani bisognosi per solitudine, salute o per condizioni abitative,
cercando le risposte più adeguate in collaborazione con tutte le agenzie sociali
del territorio (Servizi Sociali, Associazioni di Volontariato, Parrocchie, ecc.) che
operano a favore dell'anziano, organizzando momenti di socializzazione,
svolgendo alcune attività quotidiane o supportando l'anziano nel disbrigo di
pratiche burocratiche.
Una delle possibilità da esplorare consiste nella creazione di una rete con i
commercianti che, aderendo all’iniziativa, permettono ai partecipanti
(anziano ma non solo) di avere una spesa fatta ad un prezzo calmierato,
assicurando nel contempo la consegna a domicilio per il partecipante e un
cliente sicuro a se stessi. Si potrebbe fissare una sorta di paniere, con quantità
e prezzi controllati, per permettere all’iniziativa di funzionare in maniera
25
trasparente. Cosi facendo, oltre a sostenere il piccolo negoziante, si
permetterebbe la consegna a domicilio della spesa, ma soprattutto, la visita
settimanale da parte del Custode: una persona in carne ed ossa con cui
interagire, spegnendo la solitudine di molti anziani per qualche momento.
Quanto sopra enunciato, naturalmente sta a significare che l’attenzione
prioritaria va rivolta alle situazioni di fragilità, ferme restando le iniziative più
rivolte al tempo libero come i soggiorni estivi o gli orti comunali
DISABILITA’
Il Comune di Nerviano vanta a ragione una lunga tradizione positiva per
quanto riguarda l’attenzione ai cittadini disabili ed ai servizi a loro supporto,
con interventi a partire già dalla prima infanzia e sviluppando percorsi
attraverso la scuola dell’obbligo che possono poi sfociare in inserimenti
lavorativi protetti o nei Centri Socio Educativi. Le attività ed il percorso sono
validi, ma purtroppo - a parte l’esperienza della piccola comunità “Casa Mia” a
S. Ilario - manca l’importante tassello del Dopo di Noi, riguardo il quale
occorrerà indirizzare prioritariamente le energie, anche sulla scorta del fatto
che a partire dall’individuazione dei bisogni sino all’età adulta, i servizi
risultano ben strutturati.
Con il concetto del "dopo di noi” si fa riferimento alle concrete difficoltà che,
operativamente, accompagnano quotidianamente la vita delle famiglie con figli
disabili, a partire dalla nascita del figlio e con la preoccupazione che via via
diventa sempre più intensa con l’avvicinarsi dell’età adulta del figlio, ma
soprattutto con l’invecchiamento dei genitori o, peggio, quando qualche
problema di salute di uno di loro destabilizza un equilibrio spesso
faticosamente trovato nell’arco di parecchi anni.
Questo perché chi si trova per primo a dare risposta all’evento disabilità sono
ovviamente i genitori, anche se va tenuto conto che spesso non è sufficiente il
sistema parentale, ancorché “allargato”. Risulta quindi chiaro che, nell’arco del
tempo, diventa indispensabile per la famiglia del disabile ampliare il
proprio contesto relazionale, uscendo da un ambito strettamente familiare
che spesso diventa insufficiente di fronte ai bisogni manifestati dal figlio
disabile qualora non sia percorribile l’attivazione del progetto SAVI (Servizio di
Aiuto alla Vita Indipendente).
Sia chiaro che, senza considerare secondari l’assistenza, i supporti e i servizi
territoriali, alla famiglia serve innanzitutto un’accoglienza concreta da parte
della COMUNITÀ: in una parola è necessaria una vera e propria
integrazione nel sistema sociale e si vuole sottolineare questo concetto in
quanto non si deve dare per scontato qualcosa che invece scontato non è,
ovvero il coinvolgimento della COMUNITÀ nella gestione di questa
problematica.
La preoccupazione che la famiglia col passare degli anni si pone in maniera a
volte affliggente riguarda il futuro del disabile dal momento in cui verranno a
mancare i genitori, e quindi il “come” e il “dove”.
L’Amministrazione Comunale dovrà quindi affrontare l’impegno di attivare
interventi residenziali, a fronte al sempre maggior numero di disabili adulti
che rischiano di rimanere senza un diretto e completo sostegno familiare in
quanto ulteriori attendismi potrebbero portare a casi di emergenza. Detto
26
questo, un progetto in grado di dare risposta a situazioni diversificate e
necessità che variano col tempo potrebbe consistere nel portare all’attenzione
dei tavoli sovra comunali la necessità di dotare il territorio di soluzioni
miste, che localmente potrebbero essere anche micro comunità protette, di
sostenibili sia economicamente che dal punto di vista organizzativo, che
potrebbero attivare percorsi di autonomia, tenendo come centrale il concetto
che creare un ambiente idoneo per la persona disabile non vuol dire custodirla
o segregarla ma anzi creare i presupposti per vivere in maniera quanto più
indipendente a partire dalla sua specifica situazione.
L’obiettivo naturalmente deve essere anticipare il "dopo di noi" al "durante noi"
facendolo diventare un “insieme a noi”.
MINORI
In un’ottica di verifica della scelta di esternalizzazione di taluni servizi
all’azienda consortile, il servizio minori sarà uno di quelli più monitorato al fine
di appurare che il livello di efficienza e qualità venga garantito.
Assicurazione del raggiungimento degli obbiettivi rimarrà il percorso di
monitoraggio ed individuazione delle criticità, che parte dall’ambito
scolastico con la continua integrazione delle iniziative che i vari soggetti
coinvolti metteranno in campo.
Anche l’azione preventiva delle situazioni di disagio andrà sostenuta, anche
attraverso momenti di incontro per preadolescenti ed adolescenti in cui
progettare iniziative ed attività di animazione inerenti i loro bisogni, interessi
ed esigenze di crescita, in stretto rapporto con le diverse agenzie educative e
proseguendo i progetti già attivi come il Servizio di Educativa Domiciliare e
“Non sono Giamburrasca”. Anche per questo settore verranno organizzati dei
momenti formativi per gli adulti, al fine di dare dei rudimenti per confrontarsi
con queste realtà.
Sarà sicuramente un momento di crescita della COMUNITÀ tutta, inoltre,
sviluppare la conoscenza e l’esperienza riguardo l’istituto dell’adozione e
dell’affido temporaneo, da promuovere come alternativa privilegiata rispetto
all’affidamento presso comunità.
PRIMA INFANZIA
La presenza di un efficiente servizio di asilo Nido Comunale, supportato dai
micro nidi privati e dall’offerta effettuata attraverso Mondo bambino permette
un’adeguata risposta ai bisogni delle famiglie.
Si rileva pertanto la necessità di proseguire conformemente a quanto sinora
svolto verificando puntualmente le attività e i criteri di accesso ai servizi,
rivedendo ad esempio la composizione delle graduatorie e adeguando le tariffe
per i non residenti così da privilegiare le famiglie nervianesi.
27
CASA
Negli ultimi anni la problematica abitativa si è ancor più acuita a causa della
situazione contingente nonché dell’accresciuta diffidenza dei proprietari di
alloggi nell’affittarli.
Le iniziative di housing sociale (quali i bonus e i contributi per la prevenzione
agli sfratti o il sostegno alla locazione) le opportunità fornite dall’edilizia
convenzionata l’incentivazione degli affitti a canone moderato e altre forme di
aiuto spesso non sono sufficienti e i nuclei più a rischio risultano quelli costituiti
da una o due persone in quanto risulta difficile il reperimento di soluzioni
abitative adeguate.
A tale proposito una possibilità percorribile potrebbe essere quella di
sperimentare soluzioni di cohousing, vista anche la maggior disponibilità di
alloggi Aler di taglio grande: una soluzione non semplice, ma che potrebbe
dare frutti insperati. Riguardo il Quartiere dei Fiori, comunque,
l’Amministrazione si dovrà far parte diligente affinché la Regione prenda
seriamente in considerazione interventi di risanamento e ristrutturazione
che attendono ormai da troppo tempo e che potrebbero permettere la
creazione di alloggi di taglio più adeguato alle attuali esigenze.
Sempre sul versante della garanzia al diritto alla casa si garantirà la
prosecuzione dell’iter di accesso al Fondo Sostegno Affitti e ai bonus Gas e
Energia Elettrica.
Discorso a parte merita l’intervento di ristrutturazione per la casa di
emergenza abitativa a Garbatola: in un momento come questo ogni azione
deve garantire la massimizzazione dell’impegno economico assunto e tale
servizio non si deve trasformare in una cronicizzazione delle situazioni,
pertanto si valuterà attentamente la modifica del Regolamento di gestione ed
esplorare eventuali alternative d’uso qualora se ne ravvisasse l’opportunità.
CONTRIBUTO ALLA COMUNITÀ
In luogo del semplice assistenzialismo, che vede il Comune in posizione di
semplice erogatore di aiuti economici, si intende promuovere una modalità che
va intesa come una delle prime forme di politica sociale e va esattamente nella
direzione di rendere pienamente partecipe il beneficiato della vita comunitaria,
sgomberando il campo da situazioni di imbarazzo o di orgoglio che spesso
hanno impedito azioni di supporto a nuclei o singoli in difficoltà a fronte di un
rapporto di pari dignità.
L’istituto del Baratto Amministrativo, infatti introduce la possibilità - in
corresponsione del mancato pagamento dei tributi comunali già scaduti - di
integrare il servizio già svolto direttamente dai dipendenti e collaboratori
comunali
offrendo all’ente comunale, e quindi alla COMUNITÀ, una
prestazione di pubblica utilità, con interventi che possono riguardare la
pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero
interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse
generale, di aree e beni immobili inutilizzabili. Cosi facendo si evita lo sciocco
assistenzialismo e si aiuta il soggetto ad uscire da quella spirale di sentirsi
inutile e perennemente bisognoso, offrendogli una modalità per “guadagnarsi”
ciò che gli verrà erogato.
28
STRANIERI
É coerente parlare di COMUNITÀ e considerarne diversa una parte? Noi
crediamo di no. Al punto che prevedere un capitolo che sia dedicato ai “non
italiani” potrebbe risultare razzista! Proprio per questo – e senza minimizzare
il disagio di trovarsi in un altro Paese - premessa la condizione di regolarità
della presenza in Italia, riteniamo che i cittadini stranieri siano in tutto e per
tutto uguali ai cittadini italiani per quanto riguarda i diritti ed i doveri. E il
primo diritto/dovere riguarda la partecipazione effettiva alla COMUNITÀ.
Da qui l’affermazione che - in una visione di reale integrazione dei cittadini
stranieri - i servizi e le opportunità dovranno essere garantiti a tutti con i
medesimi criteri, evitando la percezione di un “razzismo al contrario”.
L’accesso ai servizi, pertanto, sarà garantito in base a parametri che non
considerino “l’essere straniero” come generatore di punteggi aggiuntivi,
creando così una effettiva parità.
ESTERNALIZZAZIONE
La questione non è eludibile: va chiarito che le modalità e le motivazioni che
hanno portato di fatto il Comune di Nerviano ad appoggiarsi ad una realtà
consortile esterna al proprio ambito di Piano di Zona risultano non convincenti.
Si procederà pertanto ad una attenta e serena valutazione, stavolta
ampiamente condivisa, prima di assumere una determinazione in merito a
questo argomento.
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PER UNA COMUNITÀ MODERNA
Nelle ultime vicende che hanno visto i territori a noi immediatamente adiacenti
svilupparsi o ospitare importanti eventi, uno addirittura di portata mondiale
come è stata Expo Milano, ciò che è possibile rilevare risulta la scarsa capacità
– se non addirittura nulla – di sfruttare la posizione di privilegio che Nerviano
ricopre lungo l’asse del Sempione, strategicamente equidistante da Legnano e
Rho, con agevoli accessi autostradali a poca distanza, non lontana da Milano.
Senza pensare minimamente allo snaturamento delle caratteristiche del
territorio e puntando sul recupero del patrimonio edilizio esistente, diventa
indispensabile non perdere altre occasioni per favorire l’attrazione di
finanziamenti, individuando da subito le iniziative che possono rilanciare la
crescita economica.
Come accennato le azioni devono essere indirizzate verso uno sviluppo
sostenibile, che risponda alle necessità del presente senza che vengano
compromesse le possibilità delle generazioni future secondo il principio del
«Non abbiamo ricevuto questo mondo in eredità dai nostri genitori, ma in
prestito dai nostri figli» e che non tralasci la possibilità di recupero di attività
oggi non più considerate strategiche.
Chiaramente l’Amministrazione Comunale non può rivestire il compito
dell’investitore, ma il ruolo istituzionale che le è proprio e che consiste nella
pianificazione urbanistica del territorio andrà svolto nella maniera più proficua
e tutelante per l’intera COMUNITÀ.
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
Uno strumento che, all’indomani della sua approvazione nel 2010, avrebbe
dovuto dare risposta a numerose necessità di Nerviano e dei nervianesi, a
distanza di sei anni risulta di fatto inadeguato e non rispondente alle
aspettative, con il risultato che nessun intervento di rilievo – pur considerando
il periodo problematico che si è attraversato – ha permesso di migliorare una
situazione che, paradossalmente, ha tratto parziale giovamento solo da alcuni
interventi di recupero partiti con la pianificazione urbanistica precedente
l’attuale PGT.
Pensiamo che il metodo col quale si è proceduto all’approvazione dell’attuale
Piano di Governo del Territorio abbia sottostimato i passaggi propedeutici – ma
fondamentali – caratterizzati dalla pubblicità e dalla trasparenza delle attività
che portano alla formazione degli strumenti, dalla partecipazione diffusa dei
cittadini e delle loro associazioni e dalla possibile integrazione dei contenuti
della pianificazione da parte dei privati.
Passaggi effettuati a nostro parere in maniera formalmente corretta, ma senza
tener conto dell’alto valore partecipativo della COMUNITÀ in una fase di
raccolta dei contributi che invece fu liquidata in maniera sbrigativa,
producendo una pianificazione che si è rivelata problematica, praticamente
impossibile da realizzare, con il risultato di un aggravamento della stasi già
innescata dagli altri fattori di crisi.
La nostra volontà, in un momento in cui il completo rifacimento del PGT
rappresenterebbe un onere gravoso su un Bilancio che imporrà scelte
importanti, è comunque rivolta ad un intervento di revisione, possibilmente
30
affidato al personale interno all’Ente, al fine di valorizzarne le competenze
e di ridurre i costi.
In linea di massima l’obiettivo da raggiungere dovrà essere quello di rendere il
Piano di Governo del Territorio meno rigido, più flessibile e predisposto a
cogliere le opportunità che possono migliorare la città. Uno strumento che
venga finalmente liberato da norme complicate, che sia comprensibile e che
svincoli gli interventi nel centro storico da assurde ed anacronistiche
limitazioni.
A tale riguardo non cambiano le diffuse indicazioni maturate sin
dall’approvazione del vigente strumento di pianificazione urbanistica, ovvero la
rivisitazione completa dell’applicazione del principio di perequazione,
rendendola più diffusa rispetto alla attuale concentrazione su pochi interventi
che proprio per questo risultano irrealizzabili. Nell’ottica dell’urbanistica
negoziata, andrà risolto il problema degli Ambiti di Riqualificazione Urbana
(ARU), completamente non rispondenti alle esigenze dei proprietari, ai quali
sono state di fatto imposte modalità e criteri di attuazione che ne hanno
bloccato di fatto la realizzazione. In questo caso la fase di contributo
preliminare alla stesura del Piano dovrà produrre soluzioni condivise che
portino a proposte di incentivo al recupero del patrimonio edilizio esistente,
così come gli Ambiti di Trasformazione (AT e ATR), per i quali si opererà una
attenta valutazione e rivisitazione, in particolare dell’abnorme intervento
previsto a Cantone.
Il tutto dovrà essere improntato seguendo due principi di base: la
salvaguardia delle aree non urbanizzate e la valorizzazione e recupero del
patrimonio edilizio esistente in un’ottica tendente al “consumo zero” del
territorio.
Non si esclude una moratoria rivolta ai proprietari delle aree inserite nei piani
attuativi, che in questi anni si sono visti gravati da una tassazione pesante a
fronte della proprietà di aree che non producevano reddito e neppure potevano
essere edificate.
Indichiamo nell’urbanistica negoziata, e quindi nella più stretta collaborazione
tra pubblico e privato, il principale strumento per il riordino del territorio e per
la realizzazione di opere indispensabili alla crescita e al rilancio della città,
valutando il ricorso ai Piani Integrati di Intervento solo in un quadro di
pianificazione generale, e non certo come strumento di deregolamentazione. In
quest’ottica le aree dismesse quali alcune aree dell’ex Catisa e dell’ex
IpiSystem potrebbero rivelarsi opportunità strategiche per la riqualificazione
del territorio e la contemporanea dotazione di servizi.
Ineludibile - per una questione di buon senso oltre che di principio - sarà il
tentativo di porre rimedio allo sciagurato cambio di destinazione dell’immobile
di via XX Settembre.
UNA CITTA’ SOSTENIBILE
Il futuro dell’edilizia viene individuato da più parti non in un incremento
dell’edificazione, ma nel miglioramento delle caratteristiche degli edifici, in
particolar modo nel recupero dell’esistente attraverso tecnologie e materiali
che puntino alla riduzione dell’impatto sull’ambiente e all’aumento dei risparmi
in campo energetico. In base a questi principi anche Regolamenti e Piani
31
Comunali dovranno tendere ad incentivare le nuove metodologie
costruttive anche e soprattutto nel recupero dell’esistente.
Chiaramente l’Amministrazione dovrà impegnare attenzione e risorse nel
migliorare gli edifici comunali, che riscontrano consumi eccessivi a fronte di
mancati adeguamenti anche basilari come possono essere banalmente l’uso di
lampade a basso consumo, valvole termostatiche e caldaie a condensazione,
sino a spingersi in tecnologie di autoproduzione di energia elettrica.
La prima forma di riduzione dei costi consiste sicuramente nell’ottimizzazione
dei consumi e nella riduzione degli sprechi, pertanto l’individuazione di una
figura professionale che potremmo definire “il Responsabile del Bilancio
Energetico” potrà diventare il fulcro di tutta una serie di Buone Pratiche che
dovranno essere di riferimento anche per i cittadini nel loro vivere quotidiano.
Insomma ci si dovrà impegnare a spegnere il superfluo, partendo proprio dalle
strutture pubbliche
Con riferimento al risparmio energetico un obiettivo fondamentale sul quale
occorrerà intervenire con decisione riguarda la pubblica illuminazione. É infatti
noto che questa rappresenta una delle maggiori voci di spesa nella bolletta
energetica dei comuni italiani.
Viene in aiuto la recente Legge Regionale per l’efficientamento dei sistemi di
illuminazione esterna, la 31/2015, cosiddetta “Legge Luce”, con finalità di
risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento luminoso, per l’attuazione
della quale Regione Lombardia ha preannunciato dei bandi di finanziamento. A
semplice segno della volontà dell’Amministrazione comunale di proseguire su
questa strada, Nerviano aderirà a manifestazioni quali “Mi illumino di meno”,
giunta nel 2016 alla dodicesima edizione.
L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale dovrà essere innanzitutto quello di
acquisire la proprietà dell’intera rete di pubblica illuminazione - attraverso
un’operazione di project financing già sperimentata da altri comuni - e
procedere alla sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a led che
consentano una drastica riduzione dei consumi; con l’intrigante possibilità di
impiegare materiali e tecnologie che permettano di erogare servizi
complementari all'illuminazione pubblica, come videosorveglianza, connessione
Wi-Fi e gestione di impianti semaforici, secondo il modello di "smart city" e
andando verso la costruzione di una moderna “smart grid” per il gestire la
rete elettrica in maniera "intelligente" sotto vari aspetti o funzionalità, ovvero
in maniera efficiente per la distribuzione di energia elettrica e per un uso più
razionale dell'energia minimizzandone i consumi.
RIQUALIFICAZIONE DI FRAZIONI E PERIFERIE
Posizione non di secondo piano, anche in un progetto complessivo che pone
attenzione alla pianificazione, dovrà riguardare le Frazioni e i quartieri periferici
e la loro riqualificazione, intendendo questo termine nel suo senso più ampio,
tenendo come punto focale non solo gli esiti urbanistici bensì una migliore
vivibilità e puntando sul recupero del degrado edilizio e ambientale per
giungere ad una rivitalizzazione sociale.
Riguardo tale indirizzo l’obiettivo va individuato nell’aumentare - o inserire
dove mancano - i servizi alla persona, sostenere le attività commerciali di
dettaglio, adeguare l’arredo urbano e la viabilità, incrementare il recupero del
32
patrimonio edilizio esistente: tutte queste componenti porterebbero ad una
riqualificazione urbana ma soprattutto ad una rivitalizzazione della COMUNITÀ,
ad uno stimolo a vivere insieme il territorio.
L’Amministrazione Comunale dovrà quindi trovare nuovi metodi di relazione
considerando i “centri periferici” non come entità a parte o peggio come
quartieri dormitorio o luoghi della segregazione territoriale, ma riprogettandoli
come centri organici, mantenendo legittimamente la loro autonomia e
naturalmente integrati con il capoluogo.
In particolare sarà importante focalizzare le dinamiche demografiche e di
insediamento che stanno interessando il Quartiere dei Fiori (Gescal),
con un’età media che si è notevolmente alzata: un chiaro esempio dove il
rischio di degrado edilizio potrebbe trasformarsi in disagio sociale.
INNOVAZIONE
Oltre a quanto già accennato in merito alle opportunità legate ai servizi
complementari connessi ai nuovi impianti di pubblica illuminazione
l’innovazione delle reti di comunicazione passerà attraverso l’utilizzo di
collegamenti in fibra ottica sia per quanto concerne le connessioni tra i vari
edifici pubblici che per quel che riguarda i collegamenti con gli impianti di
videosorveglianza. Altro punto di attenzione sarà l’incremento dei punti di
accesso alla rete Internet in modalità libera (HotSpot Wi-Fi).
Ma innovazione significa anche la digitalizzazione dell’archivio esistente e
l’attuazione per fasi successive del Sistema Informativo Territoriale, operazione
quest’ultima fondamentale per la mappatura integrata del territorio,
comprendente dati urbanistici, edilizi, tributari, utenze ecc.
ORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA COMUNALE
Sicuramente le nuove tecnologie possono aiutare i cittadini ad entrare in
relazione con l’apparato comunale e aprire sempre più occasioni di trasparenza
e informazione, ma soprattutto devono rappresentare un’opportunità per le
strutture amministrative per semplificare i rapporti, ridurre gli adempimenti del
cittadino, snellire le procedure.
Riguardo poi l’organizzazione vera e propria del personale riteniamo si
debbano individuare puntualmente le esigenze interne, ridefinendo laddove
necessario la pianta organica così da supportare con adeguati spostamenti gli
uffici e i servizi ritenuti più strategici.
É nostra convinzione che i dipendenti comunali vadano motivati, a maggior
ragione se il progetto di cui dovranno essere parte implica sussidiarietà,
apertura verso la cittadinanza e inclusione che impone una pubblica
amministrazione senza muri ed ostacoli.
Una modalità operativa fondamentale sarà costituita nel mandato agli uffici –
creando se del caso una vera e propria task force per il fund raising– al fine
di effettuare la ricerca di finanziamenti ed opportunità.
33
LAVORI PUBBLICI
Dando una scorsa ai programmi elettorali presentati nelle scorse consultazioni
comunali è singolare appurare come siano in larghissima parte attuali, con i
bisogni che non sono cambiati, semmai acuiti. Non sfuggono da questa
stucchevole considerazione i lavori pubblici, rimasti ampiamente e
colpevolmente al palo anche per quanto concerne la fase progettuale, che
risulta particolarmente strategica in caso di bandi di finanziamento pubblico.
Come già chiarito questo programma intende traguardare il lasso temporale di
un solo mandato amministrativo in un panorama nel quale le priorità sono
evidenti a tutti. Riteniamo comunque che occorra inquadrare tutta una serie di
interventi per i quali la fase minima dovrà consistere nella progettazione –
prioritariamente svolta con professionalità interne alla struttura comunale – e
ciò al fine di essere pronti a cogliere opportunità e finanziamenti. In tale ottica
si potrebbe anche incardinare un progetto da attivare con una scuola superiore
del territorio, coniugando la didattica con l’attenzione sociale si potrebbe
redigere un piano organico per l’abbattimento delle barriere architettoniche, da
utilizzare via via nel corso degli interventi programmati su strade ed edifici.
Non bisogna certo nascondere le difficoltà cui si andrà incontro, ma neppure
nascondere la necessità di partire proprio da una seria pianificazione e
progettazione che contenga tutte quelle opere necessarie per la città senza
voler fare voli pindarici e consapevoli che l’elenco delle esigenze non
rappresenta sterili promesse ma la manifestazione di una consapevolezza
riguardo vincoli, possibilità e necessità progettuali.
• Nuova scuola primaria di Via dei Boschi: cantiere partito ma con grossi
punti di domanda relativamente a problematiche progettuali che rischiano di
rallentarne l’ultimazione.
• Dal completamento dei lavori in via dei Boschi dipenderanno poi gli
interventi sugli altri edifici scolastici – per i quali si dovrà provvedere da
subito alla progettazione - e questo va sottolineato perché al di là delle
storielle sul patto di stabilità, in questi 10 anni non si è trovato neppure il
tempo e il modo per predisporre le basi per le opere da realizzare, ovvero i
progetti – e l’idea, (già illustrata al termine del mio ultimo mandato) è di
sfruttare l’attuale scuola elementare di via dei Boschi come polmone per
permettere di vuotare parzialmente l’edificio di via Roma e procedere così alla
sua ristrutturazione in un paio di lotti. É un’operazione che – evidentemente –
richiederà diversi anni, soprattutto se si pensa che anche (e forse ancor più)
la scuola media necessita interventi radicali a partire dal tetto. La necessità di
intervenire su entrambi i plessi potrà inoltre permettere la creazione di un
corpo di raccordo nel quale ubicare una aula magna, un auditorium che oggi
manca alle scuole, ma manca anche alla COMUNITÀ e potrebbe diventare un
prezioso spazio non solo per le attività didattiche.
Insomma riteniamo che ristrutturare una scuola non deve essere letto
unicamente come
un semplice intervento edilizio ma come offerta di
un’opportunità alla COMUNITÀ, lo può essere per il miglioramento della
didattica ma anche per la possibile fruizione delle struttura da parte della
cittadinanza.
Questo per rimarcare che soprattutto in questi frangenti occorre una visione
che vada oltre le scadenze elettorali e serve una visione a 360 gradi delle
esigenze della COMUNITÀ.
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• Adeguamento alle norme antincendio: di fatto quasi tutti gli immobili
comunali risultano privi dell’obbligatorio Certificato di Prevenzione Incendi
ormai da anni e l’adeguamento alla normativa dovrà prevedere le necessarie
opere per le quali procedere innanzitutto alla progettazione e quantificazione.
• Rotatoria di via Carlo Porta/S.P. 109: opera prevista sin dal 2002, in
carico ora alla Città Metropolitana che vive tuttora una vicenda di opacità che
andrà risolta una volta per tutte.
• Ex Acli in S.Ilario: l’ennesimo evidente esempio di ritardo sulla
programmazione delle opere, considerando che i lavori sono coperti da un
finanziamento addirittura dal 2002: finanziamento che oggi rischia di risultare
insufficiente, mentre S.Ilario è ancora privo di uno spazio civico polivalente.
• Individuazione condivisa con la cittadinanza di un’area per un parco
pubblico a Garbatola.
• Piano di riasfaltatura delle strade: situazione che risulta al limite
dell’emergenza e riguardo la quale sarà fondamentale riattivare un circolo
virtuoso che eviti per il futuro di giungere a contesti-limite.
• Recupero conservativo della Torre Civica: si tratta di un intervento di
restauro che consentirebbe l’accessibilità ad uno dei simboli di Nerviano, ma
soprattutto è un intervento che riveste un carattere di messa in sicurezza.
• Ex Centrale Termica di via Marzorati: una volta acquisita tale struttura si
dovrà prevederne il recupero a scopi culturali (biblioteca moderna e punto di
aggregazione giovanile) attraverso l’attivazione di strumenti di urbanistica
negoziata e la possibilità di renderla un punto di interesse sovracomunale,
così da non gravare sui bilanci comunali.
• Ponte del Lazzaretto: sia la sponda che la stessa struttura del ponte
rappresentano l’unico punto critico rimasto sull’asta dell’Olona in territorio
nervianese pertanto diventa urgente reperire risorse, anche presso gli Enti
che gestiscono le problematiche legate ai corsi d’acqua, quali Regione
Lombardia e Aipo.
• Rete di piste ciclabili: definire un programma di priorità, che privilegi la
ricucitura dei tratti di piste esistenti ed i collegamenti con e fra le Frazioni.
• Piazza Don Musazzi a Garbatola: oggetto di ripetute promesse ed ora
rimasta priva dei finanziamenti, così come Piazza Italia nel capoluogo.
Va da sé che un ampliamento dell’elenco delle opere divenute necessarie per la
nostra COMUNITÀ può risultare un esercizio teorico, anche alla luce delle
condizioni in cui versa il Bilancio dell’Ente. La modifica dei parametri di rispetto
del Patto di stabilità potrà certamente agevolare l’azione amministrativa, ma
crediamo che occorra ripartire da una visione prospettica e puntare sulle
progettazioni, perché ciò che è più mancato in questi 10 anni è stata proprio
la pianificazione e la creazione di opportunità per la ricerca e l’ottenimento di
finanziamenti.
MANUTENZIONI
Già si è detto sulla necessità di provvedere alla programmazione di un piano di
manutenzione di strade e piazze ed alla stessa maniera occorrerà rivedere le
modalità di manutenzione delle aree a verde, che scontano un
progressivo disimpegno nell’attenzione sul patrimonio.
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Molto ci sarà da fare invece sugli impianti sportivi, riguardo i quali sarà
fondamentale un’azione sinergica fra Amministrazione e associazioni sportive
al fine di individuare le priorità e le forme di intervento, che non escludano
possibilità di project financing affiancate a investimenti comunali ed interventi
supportati da finanziamenti provenienti da altri Enti o federazioni sportive che
possano permettere la messa a reddito degli impianti così da finanziare la
manutenzione ordinaria.
L’aver colpevolmente accantonate anche le manutenzioni sugli immobili
scolastici e sul Monastero ha posto una pesante ipoteca sulla gestione futura
delle risorse economiche e sulla strutturazione del Bilancio Comunale.
In tema di manutenzioni - così come per i lavori pubblici – la parola d’ordine
sarà comunque “controllo”. Gli appalti, i servizi, i materiali, la conformità con le
progettazioni dovranno essere oggetto di una puntuale verifica in fase di
esecuzione dei lavori per garantire innanzitutto il corretto uso dei soldi dei
cittadini.
RIVITALIZZAZIONE DELLA CITTA’
I problemi relativi alla scarsa attrattività della nostra cittadina sono in parte
dovuti alla mancanza di forme di incentivazione all’apertura di nuove
attività o al mantenimento delle esistenti, tema riguardo il quale - di
concerto con le rappresentanze di commercianti in primis, ma anche artigiani,
agricoltori e industriali – si dovranno aprire tavoli di discussione per definire le
azioni da mettere in campo ognuno per la propria competenza.
Sicuramente andranno riaperti i ragionamenti arenatisi con il Tavolo
della Mobilità sulla viabilità cittadina, definendo l’annoso nodo via
Roma/Villoresi Piazza Italia, nonchè situazioni più puntuali ma più decentrate
ma per questo non meno importanti, affiancando azioni di stimolo per il
raggiungimento di obbiettivi di eccellenza sul versante della mobilità dolce e
dei trasporti collettivi. Ma il concetto fondante dovrà essere sempre incentrato
sulla capacità e sulla volontà dei nervianesi di riappropriarsi del
territorio, facendolo vivere con la presenza e l’attenzione.
COMMERCIO
La fase attualmente attraversata dal commercio locale è purtroppo il punto
peggiore toccato dal momento dell’apertura del primo centro commerciale sul
territorio. Duole rilevare che in questi anni i tanti impegni si sono risolti in un
nulla di fatto.
In un panorama del genere, avendo perso ben dieci anni, un’Amministrazione
Comunale che pensi di avere in tasca la ricetta magica si prenderebbe gioco
degli eroici superstiti di quel commercio cittadino che un tempo riempiva le
strade ora desolatamente vuote.
La COMUNITÀ necessita della presenza viva di ogni sua componente e il
supporto al commercio non può prescindere dalla concertazione delle azioni da
porre in campo.
Occorre definire una serie di interventi che non si possono liquidare con parole
d’ordine come “eventi”, “serate”, “arredo urbano” o “distretto del commercio”
36
in quanto il problematico contesto impone un’analisi attenta che parta
innanzitutto dalle esigenze dell’utenza, dei cittadini, che vanno convinti
dell’indispensabilità del mantenimento dei negozi di vicinato, ricreando le
condizioni ideali per la fruizione degli spazi cittadini dove gli esercizi
commerciali. Nerviano è diversa da altri comuni e la ricetta uguale per tutti
non esiste: esiste semmai la volontà di condividere un percorso nel quale tutte
le parti in causa mettano a disposizione dell’obiettivo finale la propria
disponibilità e le proprie capacità. La coprogettazione, in questo ambito
specifico diventa pertanto più che mai opportuna in quanto va calata nella
realtà contingente, con esigenze differenziate per i vari esercizi commerciali e
le varie zone della città.
Sicuramente nella eventualità circa qualsiasi richiesta di ampliamento o nuova
apertura di grandi superfici di vendita ci sarà una risoluta posizione di
contrapposizione.
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PER UNA COMUNITÀ ATTENTA ALL’AMBIENTE
Per affermare una reale qualità della vita, l’operato dell’Amministrazione
Comunale deve riservare attenzioni particolari e risorse importanti alla
riqualificazione dell’ambiente che ci circonda e alla tutela delle risorse naturali.
Assi territorialmente portanti sono il fiume Olona ed il canale Villoresi, attorno
ai quali si potrebbe realizzare un “percorso” comune. L’opportunità offerta dai
due corsi d’acqua e dalle aree verdi lungo le rive può essere sfruttata per far
coincidere esigenze di più fasce di persone, a livello sportivo, ambientale e
sociale.
Ma solo con la collaborazione dei cittadini si può arrivare a vivere in un “isola”
ecologica, garantendo una più alta percentuale di raccolta differenziata, un
minore abbandono di rifiuti lungo le strade, un miglior sfruttamento di quello
che è il tanto verde presente a Nerviano, sostenendo le “buone pratiche” e gli
stili di vita virtuosi.
RIFIUTI
L’interpretazione virtuosa delle pratiche di gestione dei rifiuti che
l’Amministrazione Comunale intende promuovere verte sui principi consolidati:
- riduzione del rifiuto; supportando l’apertura di negozi ecosolidali per la
commercializzazione di prodotti sfusi come detersivi a dispenser, sostenendo
queste iniziative con tessere ad acquisto agevolato, o promuovendo
l’installazione di distributori di latte alla spina prevalentemente nelle vicinanze
delle strutture scolastiche e nel centro cittadino;
- Il riutilizzo del rifiuto; stimolando lo scambio tra cittadini di oggetti non più
utilizzati attraverso un “mercato virtuale” dell’usato ossia stimolando
l’attivazione di una piattaforma tecnologica dedicata allo scambio, senza scopi
di lucro, di oggetti altrimenti destinati alla dismissione;
- il riciclo del rifiuto; che parte da una gestione trasparente delle informazioni
inerente non solo la percentuale di raccolta differenziata effettuata ma anche la
quota di riutilizzo, promuovendo l’uso di manufatti prodotti con materiali
recuperati già a partire dagli acquisti comunali;
- la raccolta differenziata; da consolidare e rafforzare con ogni mezzo tramite
campagne di sensibilizzazione e valutando l’introduzione di altre modalità di
calcolo più incentivanti basate sulla tassazione del rifiuto effettivamente
prodotto dal nucleo familiare (differenziato e non) e una razionalizzazione dei
servizi, a partire dalla revisione delle modalità di accesso alla piattaforma
comunale.
Su tutto, l’Amministrazione Comunale si pronuncerà rispetto la vicenda della
chiusura del termovalorizzatore ACCAM, sostenendo il progetto della “Fabbrica
dei Materiali”, trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati con recupero delle
residue frazioni riciclabili.
Ciò pur con la consapevolezza che la decisione della dismissione di ACCAM (già
assunta dai 27 Comuni Soci fra cui Nerviano senza che la decisione venisse
discussa in Consiglio Comunale) determinerà una perdita patrimoniale di circa
900.00 € per il patrimonio del Comune e avrà ripercussioni occupazionali per i
170 dipendenti che lavorano in ACCAM.
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VERDE PUBBLICO – PARCHI – PISTE CICLABILI
La manutenzione dei parchi pubblici e delle aree a verde è come ovvio a carico
dell’Amministrazione Comunale; tuttavia mantenere Nerviano più curata e
verde è più facile se si stimolano azioni virtuose da parte della cittadinanza
avviando anche contratti di sponsorizzazione o accordi di collaborazione con
soggetti pubblici o privati.
Si tratti di singoli cittadini, associazioni, condomini, enti, scuole, società,
banche, negozi, bar, chioschi, studi professionali o in generale chiunque voglia
contribuire fattivamente alla valorizzazione del verde pubblico la possibilità di
contribuire al miglioramento della città sarà aperto a tutti.
Una ipotesi che verrà valutata attentamente sarà la possibilità di far aprire dei
chioschi stagionali nei parchi cittadini più frequentati.
Una richiesta avanzata da numerosi cittadini riguarda la realizzazione di
un’Area Cani: a tale riguardo abbiamo individuato una soluzione che potrebbe
permetterne l’ubicazione nei Giardini Pubblici di via Roma, nella porzione oltre
il fiume Olona, già circoscritta e dotata di fontanella, pertanto necessitante di
opere limitate, dando cosi uno spazio adeguato per i nostri amici a 4 zampe e
rispettando l’utilizzo del resto del parco. Unitamente a questa iniziativa, si
valuterà il posizionamento in alcune zone della città dei dispenser di sacchettini
per le deizioni canine.
Altra istanza cui si dovrà dare risposta riguarda l’utilizzo del bacino della ex
cava di viale Giovanni XXIII: da qualche tempo infatti non vi è più un soggetto
che ne gestisce l’attività di pesca sportiva, con il chiaro rischio di imboccare la
via del degrado. Si procederà quindi a sondare la disponibilità di soggetti che
abbiano la volontà di stendere un progetto per il rilancio della pratica sportiva.
Rispetto alle piste ciclabili, sarà rivalutato lo studio presentato alla
precedente amministrazione per la progressiva realizzazione di una rete
cittadina allo scopo di promuovere modalità di trasporto alternative all’utilizzo
del mezzo privato motorizzato e incentivare bambini e adolescenti all’uso della
bicicletta in sicurezza per raggiungere i plessi scolastici del territorio e
collegare le zone periferiche con il centro, segnalando in tal senso il completo
isolamento del piccolo agglomerato di Costa S. Lorenzo dal Capoluogo.
In merito alla ciclabile Betulle-Garbatola, dovrà essere completato il tratto
inerente il collegamento con il Capoluogo in zona Auchan rivedendo, laddove
possibile, il progetto in fase di ultimazione.
Riguardo i due Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, l’Amministrazione
Comunale sosterrà l’accorpamento del Parco del Roccolo e del Parco dei Mulini,
al fine di uniformarne il funzionamento e ridurre i costi di gestione degli organi
amministrativi.
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DI SEGNALAZIONE
Soprattutto in campo di reati contro l’Ambiente, la già esplicitata possibilità di
utilizzare mezzi ormai diffusi che permettono un immediato canale di
segnalazione, consentirà di semplificare le procedure di intervento e sanzione
riguardo tutti quei reati contro l’ambiente che stanno deturpando il nostro
territorio. Il particolare il riferimento va alle zone agricole e ai cigli strada, che
sono in talune zone delle vere e proprie discariche a cielo aperto.
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LE BUONE PRATICHE
Intese come tutte quelle azioni che hanno come scopo il risparmio delle
risorse, le “buone pratiche” assumono una vera e propria valenza culturale, in
quanto si prefiggono di trasformare in virtuosi i comportamenti di ogni singolo
cittadino orientandolo verso stili di vita sostenibili per l’ambiente.
Si tratta quindi di serie di piccole azioni - anche quotidiane – in gran parte già
note ma spesso inosservate che, singolarmente, potrebbero avere poca
rilevanza, ma che assieme possono produrre risultati rilevanti sia rispetto alla
diminuzione dell’impatto ambientale che rispetto al risparmio delle risorse
naturali.
L’opera dell’Amministrazione Comunale, pertanto, nell’ottica di una COMUNITÀ
che comprende l’unicità dell’ambiente in cui vive, ha il compito di promuovere
campagne mirate partendo innanzitutto dall’azione delle agenzie educative,
scuola in primis.
Si può pensare all’acquisto di prodotti con meno imballi, all’utilizzo di
lampadine a basso consumo, all’uso della lavatrice in ore serali e sempre a
pieno carico, ad evitare lo stand by per tv, pc e video, attivare il compostaggio
domestico (chi può…), fare attenzione alla raccolta differenziata, scegliere gli
elettrodomestici di classe elevata, privilegiare la doccia al bagno in vasca,
utilizzare beni realizzati con materie riciclate (carta, toner, ecc.), bere l’acqua
del rubinetto riducendo l’uso delle acque minerali, usare le valvole
termostatiche e non superare i 20°… eccetera.
Una sorta di moderna educazione civica, basata sulla sensibilizzazione e sulla
comunicazione delle opportunità e dei vantaggi anche economici, che siamo
convinti sia uno dei compiti di un’amministrazione comunale attenta, che
stimoli i cittadini a condotte che, oltre all’ambiente, fanno bene anche alle loro
tasche!
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PER UNA COMUNITÀ CHE VIVE IL TERRITORIO
La necessità di una svolta decisa per la cura della qualità urbana, della
sicurezza del territorio,della viabilità, del decoro delle strade, dell’arredo
urbano, della pulizia dei parchi è diventata prioritaria nella percezione di tutta
la cittadinanza.
Più puliti, frequentabili e quindi vissuti sono i luoghi che ci circondano, minore
è la microcriminalità che vi si può insediare e gli atti di vandalismo che vi si
possono perpetrare, permettendo altresì un migliore controllo da parte delle
autorità preposte per garantire una sempre maggiore vivibilità. La repressione
deve essere solo l’estremo strumento: anzitutto occorre la propositività e la
prevenzione. La COMUNITÀ nella sua interezza deve essere portatrice di una
volontà di riappropriarsi del territorio e creare rete anche in supporto delle
forze dell’ordine e di conseguenza rendere ogni angolo di Nerviano
maggiormente fruibile, in ogni momento. Un luogo vissuto è un luogo tolto
all’abbandono, all’errato utilizzo, al non rispetto.
UNA CITTA’ SENZA PAURA
Nelle azioni concrete che proponiamo, quindi, uno spazio di rilievo viene dato
proprio alla sicurezza in quanto vi è una richiesta particolarmente sentita da
parte dei cittadini.
Va da sé che la sicurezza è spesso distorta da sensazioni individualistiche, fra
le quali non possiamo dimenticare la percezione di essere soli, di sentirsi
abbandonati, di non appartenere ad un gruppo. Quindi la necessità di
ricostruire i legami, di riformare la compattezza di una comunità solidale, di
dare risposte ai disagi sono dei passaggi ineludibili se si vuole pensare
veramente al benessere dei cittadini.
Anche l’iniziativa del Controllo del Vicinato già lodevole sotto il punto di vista
del monitoraggio e della veicolazione delle informazioni, potrà essere il volano
per la ricostruzione di reti relazionali e per la conoscenza di chi ci vive
accanto, nello spirito auspicato della ricostruzione della COMUNITÀ
Vengono poi tutti quegli interventi “tecnici” che devono puntare a prevenire e
disincentivare i comportamenti delittuosi: e allora i “varchi”, da realizzare di
concerto con i comuni confinanti in maniera da rendere organiche le azioni; le
videocamere, il cui efficientamento oggi è consentito anche dalla riduzione dei
costi e dalla semplificazione della loro gestione; la chiusura dei tratti di vicinale
soprattutto nel parco del Roccolo che risultano oggetto di scarichi abusivi o vie
di fuga per i malviventi; l’incremento dei pattugliamenti, possibile grazie non
tanto all’aumento del numero degli agenti (cui si dovrà comunque provvedere)
quanto ad un migliore impiego e una razionalizzazione dei servizi svolti,
sgravandoli di adempimenti burocratici o da servizi che possono essere svolti in
maniera alternativa. Grande aspettative, poi, vengono riposte in progetti che
coinvolgano più Amministrazioni Comunali, come quello che vede coinvolti i
Comuni dell’Asse del Sempione.
Le attività di vigilanza potranno essere garantite in fascia notturna attraverso
servizi privati, soluzione da valutare, così come proporre una modalità di
ulteriore avvicinamento del Corpo di Polizia Locale sperimentando una sorta di
“poliziotto di quartiere”, con lo scopo di dare maggiore sicurezza, controllare il
41
territorio più capillarmente e dare un punto di riferimento ai cittadini per
qualsiasi necessità attraverso un rapporto fiduciario con gli agenti della Polizia
Locale.
Sul versante dell’informazione e della prevenzione verranno organizzati incontri
di sensibilizzazione e corsi di formazione per cittadini/ addetti comunali/
assistenti sociali/ docenti su: Primo Soccorso, gestione delle emergenze,
prevenzione truffe e furti in appartamento, prevenzione del bullismo, dalle
dipendenze (es. dalla ludopatia), reati informatici, anti stalking e prevenzione
dall’usura
Ma ciò che deve essere chiaro è lo scopo per cui si agisce. L’Amministrazione
Comunale non deve diventare “lo sceriffo” della collettività, ma deve
operare affinchè la sicurezza garantisca una rinascita della COMUNITÀ, così che
si riscopra la piacevolezza di vivere il proprio territorio: uscire per il gusto di
stare insieme agli altri. In una parola: fare COMUNITÀ.
VIABILITA’ E MOBILITA’
Gli studi sui flussi di traffico sono già stati effettuati, sul PGT si sono formulate
soluzioni, con il Tavolo della Mobilità si sono discusse molteplici problematiche,
ipotesi di una rete di piste ciclabili sono state oggetto di incontri, hanno
prodotto una proposta ed un ulteriore contributo è giunto da una petizione
promossa da un’associazione… Manca ora la fase decisionale, la doverosa presa
di posizione che dovrà portare a scelte certamente difficili ma necessarie.
Sicuramente necessarie appaiono opere previste già da tempo, quali la
rotatoria sulla S.P.109 e gli interventi di snellimento dei flussi di traffico
in Garbatola previsti dal PGT.
La mobilità risulta essere un elemento chiave a sostegno dello sviluppo
insediativo, anche attraverso il coordinamento dei trasporti pubblici e di quelli
privati ed il nodo dell’attraversamento dell’abitato di S.Ilario da parte
degli autobus dovrà essere finalmente risolto.
Il nodo della viabilità del centro cittadino, con la realizzazione di un senso
unico in via Roma, in via Brera e la riprogettazione di viale Villoresi e
Piazza Italia, ricopre anch’esso carattere di urgenza.
Altri interventi necessari al miglioramento della viabilità interna potrebbero
essere la rotatoria sulla S.S.33 (in località La Guardia) e la realizzazione della
tangenzialina a sud (collegamento S.S. 33 con via Cavour), ma il tutto elencato
anche così sommariamente risulta di fatto proibitivo con l’attuale quadro
economico e le altre priorità di intervento esposte nelle altre sezioni del
programma.
Sono aspetti, che risultano certo fondamentali per la città del futuro, che non
può essere pensata sul presupposto di un grande unico ingorgo di mezzi.
Occorrerà pertanto calendarizzare le soluzioni che siano compatibili con le
risorse disponibili, attraverso la definizione della viabilità principale (percorsi
preferenziali) e la creazione delle cosiddette “isole ambientali”, dove il
traffico diventi unicamente locale.
Per fare ciò non bisogna dimenticare che i livelli delle azioni da intraprendere è
differenziato: vi sono azioni locali e azioni di area vasta, pertanto occorrerà
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una chiara ed efficace strategia intercomunale alla quale Nerviano dovrà
portare il proprio strategico contributo (vista l’ubicazione territoriale).
A livello di “buone pratiche” locali sarà interessante percorrere alcune
sperimentazioni, proponendo e/o incentivando iniziative quali il Pedibus, il
Bicycle pools, il Car sharing (o trasporti collettivi in genere), così come il
progetto “Bike to work” (a lavoro in bicicletta), con l’obiettivo di promuovere la
mobilità ciclistica in alternativa all’uso del mezzo privato motorizzato.
A livello più vasto invece, in una prospettiva di competenze affidate alla Città
Metropolitana proprio in ordine ai trasporti e alla pianificazione territoriale,
andranno portate sui tavoli competenti le istanze di Nerviano.
Mobilità significa anche trasporto ferroviario ed in questi anni non è mai
stato avviato un confronto serio da parte dell’Amministrazione Comunale
uscente in merito alla fermata FFSS a Cantone. Il primo passo consisterà nel
fare chiarezza ed avere certezze dalle quali dipenderanno anche successivi
impegni a livello locale.
Il ruolo dell’Amministrazione Comunale si dovrà sviluppare anche attraverso
contatti e pressioni, anche in accordo con altri Comuni, al fine di ottenere un
più frequente cadenzamento del trasporto su rotaia che attualmente vede
Nerviano fare riferimento alla stazione di Parabiago. Analogo discorso riguarda
la richiesta da avanzare a Movibus per la modifica del tracciato della linea
verso il nuovo ospedale di Legnano, che attualmente non prevede fermate sul
nostro territorio.
PROTEZIONE CIVILE
Il territorio nervianese è complesso: attraversato da corsi d’acqua
problematici, strade statali e provinciali ad alto scorrimento, con la presenza di
aziende a rischio e inserito in un contesto urbanizzato che presenta tutte i
potenziali pericoli di aree analoghe.
La scelta strategica di avere sul territorio due gruppi operativi di Protezione
Civile ha permesso in passato di passare pressoché indenni da diverse
traversie (emergenze inquinamento, esondazioni, ecc.), sfruttando anche la
presenza di questi volontari per il controllo ed il monitoraggio dei Parchi
Sovracomunali in funzioni di prevenzione.
La volontà è quella di consolidarne la presenza e l’operatività, anche
perché la situazione contingente non può far escludere situazioni di pericolo
che possano passare dallo status di potenziale a quello di concreto.
L’Amministrazione Comunale, nel solco tracciato ormai oltre venti anni or sono,
confermerà la stretta collaborazione con i gruppi di Protezione Civile,
assicurando loro, spazi e supporti logistici, in un’ottica di sinergia volta a
fronteggiare eventuali calamità.
In questo campo si dovrà provvedere alla revisione ed all’aggiornamento del
Piano di Protezione Civile e del Piano di Emergenza Idraulica, strumenti di cui
la COMUNITÀ dovrebbe peraltro conoscere il senso e i contenuti.
43
BILANCIO E GOVERNO DELLE RISORSE
I meccanismi di calcolo con il quale vengono determinati gli obiettivi di bilancio
confrontano il saldo tra entrate e uscite della spesa corrente, contabilizzato con
il principio della competenza, e il saldo della spesa per gli investimenti,
calcolato con il principio della cassa (pagamenti e incassi).
Secondo questo presupposto, obbligatorio per legge, va da sé che
l’Amministrazione ha in sostanza tre leve per quadrare il bilancio:
1) l’aumento delle imposte
2) la riduzione della spesa corrente
3) il contenimento o il posticipo dei pagamenti per le opere pubbliche
La voce “imposte” e “tasse” dei bilanci pregressi è sostanzialmente rimasta
inalterata negli anni a dispetto della crisi economica che ha attanagliato le
famiglie di Nerviano; su questo fronte sarà importante rivedere la spesa
corrente allo scopo di eliminare gli sprechi che si ripercuotono sulla fiscalità
locale. Alcune voci sono già state identificate ma occorrerà effettuare una
attenta ricognizione, in quanto sul Bilancio Comunale gravano alcune incognite
rappresentate da entrate che molto probabilmente si riveleranno inesigibili,
richiedendo quindi ulteriori sforzi.
L’Amministrazione Comunale dovrà inoltre integrare le risorse economiche da
reinvestire in opere pubbliche o altre iniziative attraverso la predisposizione di
progetti finanziabili da organismi sovracomunali, comunitari quali ad esempio il
FERS (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) o i periodici bandi regionali,
cogliendo ogni opportunità perseguibile per alleggerire il carico fiscale. Su
questo concetto puntiamo in maniera particolare in quanto riteniamo che si
debba porre una particolare attenzione nel reperimento delle risorse da fonti
che permettano di realizzare opere riducendo l’aggravio sui cittadini di
Nerviano e a tale scopo verranno date indicazioni precise anche
sull’organizzazione della macchina comunale.
In ossequio ai concetti di partecipazione e trasparenza si procederà ad esporre
ai cittadini le linee di Bilancio in tempi che permettano di esprimere idee e
suggerimenti, utilizzando forme di presentazioni comprensibili e meno tecniche
possibile.
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NOI SIAMO, PERCHÉ NOI SOGNIAMO…
DREAM... sogno… utopia… proiezione del futuro... Ebbene, anche noi abbiamo
una VISIONE e non è quella raffazzonata navigazione a vista a cui abbiamo
assistito negli ultimi due lustri. La nostra visione è per una Nerviano che
finalmente si scopre COMUNITÀ, che valorizza i legami fra le persone, che fa
della solidarietà la propria pietra angolare. La nostra visione va oltre la città
bella, il verde curato, le strade ben manutenute, gli edifici scolastici funzionali
e sicuri - necessari e per i quali lavoreremo duramente - la nostra visione ci
mostra la gente finalmente contenta di trovarsi per il solo gusto di farlo, gente
che "vive bene" (il benessere ) perché è serena... ci mostra la gente
appropriarsi pienamente del territorio che ha scelto come propria casa, ci
mostra la gente che vive per ideali e non per ideologie. Dietro la visione c'è
un'idea e l'idea è supportata da un progetto. Un progetto si realizza
programmando azioni, interventi e l'energia che deve muovere la COMUNITÀ
verso l'obiettivo finale sta nella convinzione e nell'ottimismo che ogni singola
persona deve riporre nel primato dello stare insieme contrapposto allo sterile
individualismo.
Noi non vendiamo fumo, noi siamo decisi, concreti e responsabili.
Ma abbiamo una visione, che con queste pagine diventa una missione:
ricostruire la COMUNITÀ.
«Viandante, sono le tue impronte
il cammino e nulla più;
Viandante non c'è un cammino
la via si fa con l'andare...»
Cantares..., Antonio Machado
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