Candidato Sindaco Sergio Pa
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Candidato Sindaco Sergio Pa
INDICE PREMESSA p.1 LO SCOPO p.3 Per una COMUNITÀ partecipativa Comunicazione, Trasparenza, Informazione = Partecipazione Non solo Nerviano Sagre, mercati e fiere Associazioni Frazioni p.6 p.9 p.10 p.11 p.12 Per una COMUNITÀ moderna Piano di Governo del Territorio p.30 Una città sostenibile p.31 Riqualificazione di Frazioni e Periferie p.32 Innovazione p.33 Organizzazione della macchina comunale Lavori Pubblici Manutenzioni Rivitalizzazione della città Commercio p.33 p.34 p.35 p.36 p.36 Per una COMUNITÀ attenta all’ambiente Per una COMUNITÀ che punta al benessere Un patto educativo Le attività sportive Comunità, Cultura e Tempo Libero p.14 p.17 p.19 p.38 p.39 p.39 p.40 Per una COMUNITÀ che vive il territorio Per una COMUNITÀ curante Volontariato e Comunità Una “Rete d’argento” per gli anziani Disabilità Minori Prima infanzia Casa Contributo alla Comunità Stranieri Esternalizzazione dei servizi Rifiuti Verde pubblico Parchi Piste ciclabili Semplificazione delle procedure di segnalazione Le buone pratiche p.24 p.25 p.26 p.27 p.27 p.28 p.28 p.29 p.29 Una città senza paura Viabilità e mobilità Protezione civile p.41 p.42 p.43 Bilancio e governo delle risorse p.44 Noi siamo, perché noi sogniamo p.45 PREMESSA Cos’è un “programma elettorale”? Solitamente è uno strumento in forza del quale liste e candidati chiedono ai cittadini il loro voto. Spesso è quella “cosa” attorno la quale si dibatte di alleanze e di accordi e che viene idealizzata quasi come una sacra icona. L’esperienza ci insegna, invece, che spesso il “programma” è conosciuto in maniera approssimativa anche da chi dovrebbe averlo scritto, mentre la sua attuazione rimane relegata in larga parte alla sfera dei ricordi, quasi ci sia una consapevolezza della caducità delle promesse elettorali. Come se il “programma” avesse una introduzione (o una conclusione) che suona quasi come un “vorrei ma non posso”… Quindi? I programmi elettorali sono tutti carta straccia? Noi pensiamo di no… ma pensiamo anche che, in una visione di cambiamento dell’attuale stato delle cose, più che di programma sarebbe coinvolgente parlare di «progetto». Un progetto è qualcosa di più ambizioso: prefigura una ridefinizione di quel che c’è ora e ha un respiro più ampio, che mette il focus su una idea della città che verrà, come quando si costruisce una casa proprio in base a un disegno ben definito. Proporre ai cittadini un progetto significa disegnare il futuro, ricercando radici comuni sulle quali ricostruire in maniera condivisa una nuova traccia per progettare in qualche maniera questa città insieme, che sia una nuova via che vada oltre le vecchie concezioni elettorali o elettoralistiche. Per questo già da ora non possiamo accettare la logica del “cosa farete nei primi 100 giorni”, oppure “quale è la prima cosa che farete una volta eletti”. L’idea è diversa, la strada più lunga, ma c’è un punto di arrivo. Come insegna l’esperienza del Cammino verso Santiago de Compostela: ogni giorno, quando ci si alza, ovunque ci si trovi su quella strada, si sa che non sarà il giorno dell’arrivo a Santiago, ma che si dovrà camminare seguendo la freccia gialla che indica il percorso da seguire: essere COMUNITÀ non vuol dire risolvere le cose subito, ma avere ben chiaro quale sia il punto di arrivo finale (la Cattedrale di Santiago) e ogni giorno definire il piccolo obiettivo che ci si è dato (l’arrivo al termine della tappa). Così facendo si capisce perché molti pellegrini hanno il bisogno di andare oltre e giungere fino a Finisterre per giungere alla costa sull’oceano, perché raggiunto un obiettivo, l’essere umano, se ne dà sempre uno più in là. In fondo, progettare una città non può essere una meta ma deve essere sempre un lavoro continuativo, visto quanto può cambiare la COMUNITÀ stessa che la abita. Questa metafora può aiutare a capire che certi problemi non si risolvono dall’oggi al domani, ma che ci sono due cose: competenza nel “camminare” e capacità di visione sul punto di arrivo. E questo concetto deve essere chiaro perché troppo spesso la politica ha spacciato se stessa come l’ambito del “qui ed ora” al punto che i cittadini ora pretendono immediatamente ciò che per tanto tempo è stato loro promesso. Ecco, in maniera molto onesta noi 1 vorremmo anche aiutare a far capire che l’Amministrazione ha il dovere di progettare e non solo di fare e per progettare, bisogna avere idee, traguardi, obiettivi a lungo termine. Il celebre aforisma “la differenza fra un politico e un amministratore risiede nel fatto che il politico pensa ed agisce in funzione delle prossime elezioni, mentre l’amministratore pensa ed agisce in funzione delle prossime generazioni” è uno dei nostri paradigmi: noi vorremmo proporci come amministratori ed essere percepiti come tali, per questo la proposta che avanziamo non è da considerare come il classico programma che contiene tutto ed il contrario di tutto con strizzatine d’occhio a dritta e a manca al fine di racimolare consensi un po’ ovunque. Riteniamo invece che un “programma” - termine che utilizzeremo per semplicità, ma che sottende un ben più ampio progetto - debba contenere fondamentalmente due elementi essenziali: le idee portanti sulle quali è costruito, ovvero lo scopo delle azioni concrete e la dimostrazione che le azioni e le opere proposte sono supportate da una effettiva fattibilità. Con riferimento alle idee portanti non si vuole far cenno a frasi ad effetto che vanno a colpire l’elettorato e neppure ad infiniti elenchi di opere pubbliche o promesse di genere vario. Azioni e scopi, sono rappresentate da obbiettivi alti: quelli che dovrebbero veramente dare un senso all’azione politica, soprattutto in un momento in cui pare che le parole separate dalle cose e le cose separate dalle idee siano la normalità. Se si mettessero a confronto i programmi delle diverse compagini in competizione risulterebbe che gli interventi previsti possono essere in larghissima parte sovrapposti, ma ciò non significa che non vi siano differenze e che “tanto sono tutti uguali”. Anzi. Innanzitutto in una certa misura una diversità esiste. Perciò occorre prestare attenzione alle differenze ma soprattutto valutare attentamente finalità (lo “scopo”…) e credibilità. Quindi, in definitiva è possibile affermare che i programmi elettorali non sono tutti uguali, ma soprattutto che non sono inutili? Certo! Al contrario hanno una grande importanza, a patto di utilizzare un piccolo espediente nel leggerli: se i contenuti – le promesse – sono poco chiare, discutibilmente attuabili, quantitativamente non valutabili, allora vanno scartati perché non sono credibili. Di contro, l’attendibilità risiede nella nitidezza, nella trasparenza e quindi nella possibilità di controllarne la veridicità, che sono garanzia che chi ha stilato quel programma è degno di fiducia. Non è sufficiente? Forse può essere quanto basta per assumere una decisione, anche se, a pensarci bene, quando ci si reca al voto spesso non si scelgono i programmi, ma chi li presenta… Ebbene, a questo proposito possiamo affermare che mentre tutti promettono ad esempio che sistemeranno le strade e le piazze, noi diciamo che lo faremo per farle vivere: perché noi non siamo quelli “che fanno e basta” ma quelli “che fanno per un perché”. E questo perché è la ricostruzione della nostra COMUNITÀ. 2 LO SCOPO É difficile pensare ad azioni fini a se stesse e a maggior ragione anche al ben più complesso approccio ad attività amministrative che non abbiano uno scopo, una ragione “alta” per la quale spendere energie, credibilità, passione e tempo. Tutto ciò può avere come scopo unicamente il tornare ad essere una COMUNITÀ… attorno a questo obiettivo possiamo poi predisporre progetti, programmare interventi, traguardare il futuro, puntare al benessere della cittadinanza, sognare che i sogni diventino realtà e convincerci che possano diventarlo davvero. ma se non c’è volontà di compartecipare a fatiche e gioie, se non sappiamo condividere un po’ del nostro tempo per dare e ricevere, se essere nervianese diventa solo chiedere... allora tutto diventa inutile. Senza senso. Senza scopo. Le strade, gli edifici, le scuole, i servizi sono strumenti che devono fornire nutrimento ad un organismo vivo in ogni sua componente: alla COMUNITÀ, appunto. Ma il cuore deve pulsare, altrimenti si rischia l’accanimento terapeutico su “qualcosa” che di fatto non vive più. Dobbiamo tornare ad essere una COMUNITÀ… che condivide un obiettivo, che partecipa alle scelte, che vuole stare unita perché uniti ci si aiuta, che si riappropria del territorio e lo fa vivere. Abbiamo il compito di ricostruire la nostra COMUNITÀ perché solo così si possono cancellare le diversità, perché solo così ha un senso stare in un luogo piuttosto che in un altro, perché solo così l’orgoglio di appartenenza si trasforma in identità e l’identità si trasforma in solidarietà. Un principio, questo, da intendere alla “francese”, secondo l’etimologia della parola, cioè qualcosa che rende «fratelli e sorelle gli uni agli altri», ma anche prendendo spunto dal latino dal latino, l’essere «un unico blocco». Certamente il pensiero non deve andare a un concetto bucolico, ad una COMUNITÀ come potremmo rappresentarcela attraverso i ricordi dei nostri genitori, ma con riferimento ai nuovi stili di vita, alle nuove tecnologie, ad una società che è cambiata e che continua a cambiare a discapito delle relazioni umane, del piacere dello stare insieme. Insomma la convinzione è che abbiamo un obiettivo - che è la COMUNITÀ - e tutto il resto, le opere pubbliche, i servizi, le offerte culturali, l’attenzione alle fragilità, rappresentano il mezzo per raggiungerlo. Spesso si tende ad enfatizzare il “fare”, ma ciò che deve essere evidente è che esiste uno scopo in questo “fare” perché altrimenti si rincorrono le “cose da fare” per nulla, mentre è l’“Essere” che deve guidare le nostre scelte, le scelte di una buona amministrazione. A questo punto va evidenziato che l’enunciazione di un fine – la COMUNITÀ – non deve apparire come un astratto concetto utile a colpire i sentimenti e a lasciare solo delle emozioni positive. La grande ambizione che permea questo programma sta proprio nel trasformare qualcosa che poggia su un piano idealistico in proposte e azioni concrete: per noi le idee portanti devono essere impostate partendo dall’analisi dei seguenti quesiti: 3 • Che caratteristiche deve avere il territorio nel quale ha scelto di vivere la nostra COMUNITÀ, o quale caratteristica se ne vuole potenziare (residenziale, produttiva, terziaria, turistica, agricola … )? Quale mobilità? Quali scelte viabilistiche? • Quale immagine e che tipo di visibilità, si vuole dare al comune? Quale ruolo nella ricostruzione della nostra COMUNITÀ? • Nella imprescindibile scala delle priorità – partendo dal presupposto che occorre avere ben chiaro che una COMUNITÀ racchiude sensibilità diverse e differenti esigenze - i temi più importanti da affrontare sono quelli dell’edilizia scolastica, o del funzionamento della macchina comunale, o del disagio sociale, o della disoccupazione, o della sicurezza, o dei trasporti, o della pressione fiscale? • Nel campo degli investimenti necessari alla COMUNITÀ che orientamento si deve scegliere (razionalizzare l’esistente piuttosto che puntare su futuri poli di sviluppo, o privilegiare la riduzione dei costi di gestione… )? E tali investimenti si vogliono finanziare con oneri di urbanizzazione, con il reperimento di contributi da enti sovraordinati, con mutui, con progetti gestiti da privati? • Quali attività, o servizi, o infrastrutture si vuole che siano presenti nel comune e quali si ritiene prioritario effettuare con altri enti anche fuori del territorio? Si vuole proseguire sulla linea sinora intrapresa delle esternalizzazioni o sperimentare un ritorno alle gestioni dirette? E nel caso della prima ipotesi si intende operare con le attuali aziende partecipate o consortili, oppure rivedere la politica intrapresa valutando altre opzioni? • Su quali principi si vuole fondare il modello organizzativo della macchina comunale e di quali concreti strumenti di controllo si vorrà dotare il cittadino? Ma anche: con quali forme di controllo si vorranno garantire i cittadini che i loro soldi sono ben spesi per la COMUNITÀ? • Si punterà ad adeguare la pressione fiscale, oppure portare verso il pareggio il costo dei servizi (quali?), o combattere l’evasione? O ancora ridurre il numero dei tributi, o privilegiare quelli sulle persone rispetto a quelli sul patrimonio? (per citare solo alcune opzioni) • Quali servizi sociali si vogliono potenziare: quelli a favore degli anziani, o dei giovani, o dei disoccupati, o dei disabili, o dei cittadini stranieri, o degli emarginati, o…? Ma soprattutto si intende finalmente rendere consapevole la COMUNITÀ che le situazioni di fragilità riguardano tutti e non solo chi le vive in prima persona? Temi dirimenti che devono tornare senza alcun dubbio ad essere centrali nell’agenda dei lavori consiliari e delle commissioni, ma soprattutto argomenti che la COMUNITÀ deve fare propri e non lasciare che siano oggetto di decisioni assunte unicamente all’interno del Palazzo. Pertanto, questa proposta di programma politico-amministrativo vorrebbe essere innovativa sia per il merito delle questioni contenute, quanto per il metodo col quale affrontarle e soprattutto perché c’è un’anima. Perché lo scopo è la COMUNITÀ e la sua rinascita. É sicuramente una strada in salita ma abbiamo la convinzione che il consenso per il consenso non porta lontano: preferiamo tracciare una rotta che sia condivisa sul progetto, che passa attraverso un elenco di cose da fare con delle tempistiche, sugli obiettivi da raggiungere non tanto nel breve, quanto nel medio-lungo periodo, e proprio per questo la nostra proposta ha un filo conduttore che consiste proprio nella 4 consapevolezza che le nostre azioni non possono prescindere dall’avere uno scopo “alto”. Ci piace avere un obiettivo che per sua stessa natura è inclusivo di tutti i nervianesi; è bello credere che l’ispirazione stessa di questo programma, risieda in un’entità la COMUNITÀ – che appartiene a tutti, nessuno escluso. Ed è affascinante pensare che questa convinzione possa diventare un elemento di contaminazione e che riesca ad aprire una nuova stagione caratterizzata da un diverso metodo di progettazione e programmazione dello sviluppo e dei bisogni di Nerviano. Per il benessere della nostra COMUNITÀ. 5 PER UNA COMUNITÀ PARTECIPATIVA Il contesto amministrativo è profondamente cambiato ma gli effetti della costituzione della Città Metropolitana si svilupperanno nei prossimi anni, con esiti che certamente consisteranno in decisioni prese da organismi più lontani dai cittadini rispetto a quanto è accaduto sino ad ora, quantomeno per talune tematiche. Ciò non esclude che Nerviano, situata strategicamente in una posizione di eccellenza sull’asse del Sempione, non possa svolgere un ruolo di riferimento per progetti e iniziative a livello sovracomunale, stimolando gli enti sovraordinati per ottenere finanziamenti per la gestione e la valorizzazione del comprensorio. Ma una COMUNITÀ partecipativa deve caratterizzarsi innanzitutto per i legami al proprio interno, mantenendo vivo e rinforzando il rapporto tra ente pubblico e singolo cittadino, in una realtà nella quale la ricostruzione delle reti relazionali passa obbligatoriamente attraverso l’opera dell’associazionismo che deve essere l’interlocutore primo e più vicino per una reale e continuativa partecipazione. Quando un programma elettorale tratta dei temi di Partecipazione e Trasparenza traspare sempre una sorta di ammiccamento all’elettore, che viene blandito con rappresentazioni di forme decisionali diffuse e con strumenti che all’apparenza danno al cittadino infiniti strumenti per poter essere parte attiva nel processo di costruzione delle scelte. Il filo conduttore che pervade queste linee programmatiche, invece, consiste proprio nel promuovere un’idea di COMUNITÀ nella quale ognuno, in misura diversa, è responsabile e artefice della buona gestione del paese e dove il Sindaco in quanto “primo cittadino” assume il ruolo di primo responsabile del benessere di tutti. In base a questa convinzione i concetti di Partecipazione e Trasparenza non possono essere usati unicamente come belle parole che successivamente vengono svuotate di contenuto, come specchietti per le allodole così come è successo negli ultimi due lustri. Al contrario una informazione il più ampia possibile, la ricerca di contributi da parte della cittadinanza, il coinvolgimento nella fase di elaborazione delle scelte devono essere viste non come un intralcio bensì come un enorme aiuto per chi, poi, deve assumere importanti decisioni. Da qui la ricerca di un confronto diretto e continuativo con la COMUNITÀ deve diventare ineludibile ed il ricorso all’utilizzo di nuovi strumenti e il potenziamento di quelli esistenti va sfruttato a fondo: COMUNICAZIONE, TRASPARENZA, INFORMAZIONE = PARTECIPAZIONE Utilizzo delle nuove tecnologie. Un dibattito già sviluppato ha avuto come argomento la possibilità di rendere ancora più pubbliche le Riunioni Consiliari con un collegamento via internet sul sito del Comune o attraverso altri canali web, così che qualsiasi cittadino interessato vi possa assistere, per un coinvolgimento ancora maggiore nella politica di una città che non può esaurirsi con il voto o con la lettura sommaria di resoconti sulle testate giornalistiche. 1- 6 Oggi la tecnologia permette con investimenti limitati di ottenere risultati notevoli, come la possibilità di seguire via webcam le riunioni istituzionali e di pubblicare file audio scaricabili delle stesse, cosa quest’ultima già in atto ma non sufficientemente pubblicizzata. Le nuove tecnologie - l’innovazione - devono avvicinare i cittadini al politico, quindi ben venga lo streaming dei Consigli Comunali allora, anche se non è sufficiente. Perciò non ci si deve fermare al livello basso, occorre rilanciare sempre più in alto. L’innovazione deve rompere i privilegi di pochi perché dà la possibilità a tutti di informarsi, di chiedere, di monitorare. In una parola, di Partecipare. L’innovazione tecnologica non deve essere un obiettivo da campagna elettorale, ma deve essere uno strumento di Partecipazione: deve generare nuovi modi di incontrarsi e confrontarsi, ma non deve cadere nella semplificazione, nella superficialità, nella spersonalizzazione, deve insegnare a dare il giusto tempo per fare le cose. L’innovazione ci permette di sapere tutto, ma uno dei mali della nostra società è che non sappiamo più cosa vogliamo sapere e che se troviamo qualcosa di interessante su internet, non gli dedichiamo il giusto tempo per leggerlo, la giusta attenzione. Un vecchio adagio diceva «pochi libri ben studiai, pochi campi ben arai», perché uno dei rischi della iper-innovazione è perdere le competenze, rinunciare ad una specializzazione. Trasmettere il Consiglio comunale in streaming è facile, grazie alle nuove tecnologie, ma è in un linguaggio per iniziati politici e soltanto chi lo conosce riuscirebbe a comprenderlo. Il passo veramente rivoluzionario consisterà nel fare in modo di rendere comprensibile quello che verrà detto, perché questa è vera Partecipazione. Fare in modo che tutti possano trovare e comprendere le informazioni è vera Partecipazione, è reale Trasparenza. In una democrazia rappresentativa il cittadino non può partecipare direttamente a tutte le decisioni che l’amministrazione deve prendere, ma sapere, conoscere e capire le scelte è Partecipazione. Rilancio del Notiziario Comunale Uno strumento che è passato da mezzo privilegiato per conoscere e approfondire l’attività dell’Amministrazione Comunale è diventato nel tempo una presenza sempre più pallida, riguardo la quale occorrerà trovare forma e modi per il suo rilancio, sia per quel che concerne la veste grafica che per quanto attiene al finanziamento e alla distribuzione, così da mantenere un ulteriore e alternativo canale di informazione. 2– – Social Network e forum Il Sindaco, gli Assessori e le figure apicali della struttura comunale devono dare la possibilità ai cittadini di avere una forma di comunicazione e di interazione più diretta ed efficiente, al di là delle necessarie esigenze della burocrazia ciò è possibile grazie a strumenti che sono ormai largamente utilizzati quali i Social Network o eventuali forum tematici gestiti tramite il web. Non pensiamo sia una cosa impossibile: certamente impegnativa, ma oggi più che mai necessaria. 3 – Progetto “A che punto siamo” Sempre nel campo della trasparenza e dell’informazione, ciò che è spesso mancato ai cittadini è il riscontro puntuale sullo stato dell’arte della maggior parte delle attività comunali. Ci si riferisce in generale agli avanzamenti dei 4 7 lavori pubblici e delle progettazioni, alle modifiche ed adeguamenti regolamentari, alle novità introdotte sui servizi alla cittadinanza, ma anche a tutta una serie di processi decisionali che spesso seguono un iter nascosto per poi rivelarsi ai cittadini in una fase ormai matura dove non è più dato modo a nessuno di intervenire con critiche o suggerimenti. A questo è possibile ovviare attraverso una informazione puntuale che aggiorni sistematicamente sia sull’avanzamento delle azioni dell’Amministrazione Comunale che su quelle decisioni che spettano a livelli sovra comunali ma che hanno un impatto significativo anche sulla nostra COMUNITÀ. Comunicazione Si è spesso portati a considerare il rapporto con l’Amministrazione Comunale come qualcosa di schermato da due livelli distinti di linguaggio, oltre che di strumenti comunicativi: risultano così necessarie forme di comunicazione ai cittadini più efficaci e più comprensibili, snellite e debellate dal “burocratese”, potenziando e utilizzando al meglio tutti i mezzi già a disposizione e creandone di nuovi; per esempio incrementando l’uso della newsletter istituzionale, sviluppando e rendendo più efficace la nuova applicazione e creare una rete che utilizzi le risorse della COMUNITÀ come volano per la diffusione delle informazioni, partendo da una più proficua collaborazione con le Associazioni del Territorio. 5. Commissioni consiliari Molti cittadini non sanno che è possibile assistere alle Commissioni Consiliari ed anche intervenire, portando contributi che possono rivelarsi preziosi. Una delle forme di partecipazione più direttamente connessa con l’attività degli organi istituzionali consiste proprio nel frequentare le Commissioni, eppure è un’occasione che viene sfruttata pochissimo dai cittadini. Pertanto un obiettivo che ci diamo è proprio quello di creare le condizioni affinché si inverta la tendenza e le Commissioni diventino un vero e proprio punto di contatto fra i componenti del Consiglio Comunale e la COMUNITÀ. Dentro questo quadro si potranno ricercare anche le modalità per dare ai cittadini la possibilità di suggerire direttamente forme di impiego delle risorse economiche, nel pieno rispetto ovviamente dei mandati e delle responsabilità. 6. Consulte Questo istituto è previsto dallo Statuto comunale vigente e prevede la costituzioni di organismi che possano elaborare proposte in ambiti tematici, come le frazioni, i giovani, lo sport, la cultura, ecc. In una visione di confronto, conoscenza e condivisione di diversi punti di vista, le consulte devono diventare strumenti privilegiati per il progetto di ricostruzione della COMUNITÀ che deve pervadere ogni azione collegata all’attività amministrativa. Nella consapevolezza che non si potrà essere sempre d’accordo su tutte le questioni, rimane la convinzione che il confronto ed il dialogo possono aiutare ad avvicinare le posizioni così da trovare valide proposte che rendano migliore la nostra Città. 7. – Istituzioni itineranti In un’ottica di riduzione della distanza che viene percepita fra le istituzioni e i cittadini sarà interessante sperimentare la possibilità di effettuare 8 8 commissioni, incontri e assemblee anche al di fuori del Palazzo Municipale in modo tale di andare a dimostrare una tangibile vicinanza dell’Amministrazione Comunale alle tematiche che possono riguardare le Frazioni o altri Quartieri, o altre parti della nostra città. – Partecipazione diretta Partecipazione vuol dire anche insegnare (e tornare ad insegnare) ai ragazzi educazione civica, educazione alla democrazia dal basso, educazione alla Partecipazione, al bene comune. Quindi il compito di chi viene eletto e ricopre una carica pubblica è non rompere il patto di rappresentatività, ma fare in modo che il cittadino possa sapere, condividere e esprimere le proprie idee, relazionarsi con il proprio rappresentante. Per questo l’impegno dei rappresentanti dei cittadini dovrà essere quello di essere “immersi” nella COMUNITÀ, stare con la gente, fra la gente per parlare direttamente, guardando in faccia le persone e senza intermediazione di un messaggio su whatsapp. Uno sguardo è il miglior collegamento che due persone possono avere, parlarsi e conoscersi sono il miglior modo di chiedere e dare fiducia. Certo, poi per arrivare da tutti con una certa tempestività, si possono usare gli strumenti tecnologici, ma la nostra idea di innovazione non è l’esaltazione dell’informatizzazione nei rapporti interpersonali, bensì usare queste opportunità per il fine che è lo stare insieme, dare informazioni, ascoltare le richieste. Fare COMUNITÀ, come sempre. In una battuta, l’innovazione deve permettere un recupero dei rapporti interpersonali, deve mettersi al servizio della Partecipazione reale, deve favorire la rinascita della COMUNITÀ stimolando la relazione tra le persone e non sostituirla. 8 – Portale per le segnalazioni Attraverso un login dal nome personale al sito web del Comune o alla app ufficiale, il cittadino potrà segnalare i malfunzionamenti, ritardi, dimenticanze dell’Amministrazione Comunale e monitorare la presa in carico della segnalazione, i tempi sull’intervento e la sistemazione della situazione segnalata, dando l’idea che la propria voce venga seriamente ascoltata e uscendo da quei luoghi comuni sul «inutile dirlo, tanto non ti ascoltano» che fanno perdere fiducia sull’idea di essere una COMUNITÀ. 8 NON SOLO NERVIANO Lo scenario che si prefigura per il futuro, relativamente alla piena esecutività della Città Metropolitana, potrà rappresentare per i comuni in essa ricompresi una limitazione delle possibilità decisionali in taluni ambiti, pertanto diventa essenziale cercare punti di contatto e sinergie con gli altri comuni dell’Altomilanese al fine di evitare di subire in modo passivo scelte effettuate da altri. La partecipazione attiva e trasparente nei confronti dei propri cittadini ai diversi tavoli sovra comunali, quindi, dovrà garantire alla nostra COMUNITÀ il giusto peso riguardo decisioni operate da Enti sovraordinati. Per gli Enti Locali inoltre, ancor più rispetto al passato, risulta strategico agire in maniera unitaria sia per quanto attiene la gestione di diversi servizi - così da 9 ottenere risparmi e ottimizzazione delle risorse - che per ciò che riguarda il reperimento di finanziamenti per progettazioni congiunte. Ci si dovrà adoperare inoltre affinché il Comune di Nerviano riacquisti il rispetto e la visibilità che gli competono dato che purtroppo nel recente passato nei confronti dei comuni circonvicini si è ricoperto un ruolo di subalternità. Il Comune di Nerviano è socio di importanti società pubbliche - CAP Holding, Gesem, Accam - che erogano servizi indispensabili legati al ciclo delle acque e allo smaltimento dei rifiuti: riguardo i futuri assetti ed all’eventuale permanenza in esse si dovrà aprire un confronto franco e trasparente, contrariamente a quanto è accaduto in questi anni, nei quali non si sono date ai cittadini le più basilari informazioni in ordine all’andamento di queste società e degli scenari futuri. Naturalmente sempre nell’ottica di rimarcare il proprio peso nelle politiche di queste società, l’Amministrazione Comunale dovrà farsi portatrice delle esigenze del nostro territorio in termini di servizi resi e di realizzazione di infrastrutture. Nel campo dei Servizi Sociali, poi, dovrà essere definita la situazione di ambiguità del Comune di Nerviano che, pur appartenendo al Piano di Zona del Legnanese, si affida attualmente ad una Società Consortile che agisce prevalentemente nell’ambito Rhodense. Ma anche in questo caso ogni discussione ed approfondimento verranno effettuati in maniera trasparente e partecipata. Ultima ma non in termini di importanza, va ricordata la partecipazione a ben due Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (Roccolo e Mulini) nei quali l’incidenza di Nerviano è diventata irrilevante e riguardo i quali riteniamo sia giunto il momento di stimolarne in maniera decisa l’accorpamento. SAGRE, MERCATI E FIERE É opinione diffusa che alcune delle caratteristiche più tradizionali del nostro territorio, quali le sagre e le fiere, abbiano perso progressivamente il ruolo, l’importanza ed anche il fascino che le caratterizzavano in passato. Per una COMUNITÀ le fiere, i mercati e le sagre costituiscono importanti momenti identitari caratterizzati da occasioni di incontro e di scambio relazionale. In fondo, si fa festa proprio quando si “sta” con le persone, godendosi il piacere dell’incontro con l’altro e in qualche modo, dell’ozio condiviso. Purtroppo le modalità di svolgimento e il calo di interesse hanno fatto sì che tali appuntamenti perdessero gran parte dei tratti distintivi che ne costituivano la ragione di richiamo anche oltre i confini comunali. A tale scopo si dovrà percorrere la strada della maggior caratterizzazione delle fiere con la finalità di evitare che diventino un doppione più esteso del mercato settimanale, ricercando nel contempo di costituire eventi collaterali che ne rimarchino l’importanza e ne amplifichino la portata. Parimenti, oltre ai classici appuntamenti delle fiere di S.Giorgio e S. Fermo, nonché dei mercati settimanali del capoluogo e di S. Ilario, si intende esplorare la possibilità di istituire un mercatino agricolo basato sul concetto della filiera corta e su presupposti differenti rispetto a quanto sperimentato senza molto successo in anni recenti. 10 Un’idea che andrà infine sviluppata consisterà nell’istituzione di mercatini tematici, caratterizzati dalla particolarità dell’offerta - pertanto anche in questo caso puntando alla qualità - cadenzati periodicamente, che puntino alla rivitalizzazione dei centri storici di Nerviano e Frazioni: iniziative che dovranno essere concordate e sviluppate in particolare con i commercianti e le attività che operano sul territorio. Un percorso privilegiato dovranno poi avere le azioni di recupero delle sagre storiche di Nerviano e Frazioni, che in taluni casi hanno avuto un drastico ridimensionamento, in altri addirittura si rischia il passaggio all’oblìo. Occorre risvegliare l’interesse innanzitutto della cittadinanza e riportare in auge momenti di incontro comunitari sfruttando anche in questo caso sinergie fra associazioni e reti fra i cittadini. ASSOCIAZIONI La ricostruzione della COMUNITÀ non può prescindere dalla forma di aggregazione spontanea costituita dall’associazionismo locale, vero volano di iniziative e attività su cui una Amministrazione accorta deve puntare per creare solide reti relazionali capaci a loro volta di produrre opportunità per l’intera collettività. Il dialogo ed il rapporto continuativo fra le Associazioni e l’Amministrazione Comunale dovrà concretizzarsi in una forma di coordinamento che permetta - in un’ottica di vera sussidiarietà – la collaborazione fra le associazioni stesse e la disponibilità delle strutture comunali affinché si minimizzino gli adempimenti burocratici e vengano risolti problemi logistici, di spazi e risorse. All’interno di una COMUNITÀ viva è normale che vi siano differenti sensibilità ed interessi diversi, ma il collante deve essere rappresentato anche dalla collaborazione fra le associazioni stesse, al fine di unire forze che diversamente potrebbero essere disperse, vanificando una ricchezza di cui Nerviano deve far tesoro. L’idea di un coordinamento in realtà non è nuova e oggi più che mai se ne ravvisa la necessità, proprio perché il particolare momento indirizza ad una maggiore coesione sociale, ad un rinnovato dialogo e alla riscoperta di forme di cooperazione proficue. L’idea di partenza risiede nella convinzione che occorre pianificare gli interventi in tutti campi, molti dei quali sono il terreno sul quale operano gran parte delle associazioni – pensiamo agli ambiti sportivi, culturali, ambientali, del volontariato sociale – ed il primo segnale rivolto all’intera COMUNITÀ potrebbe essere la semplice calendarizzazione degli eventi che già sono consolidati sul territorio, così da rendere visibile l’offerta che già c’è, dando maggiori informazioni sulle attività di ogni singola associazione e incentivando l’avvicinamento e l’adesione dei cittadini alle forme associative. Il passo successivo poi dovrà essere l’attivazione di un circolo virtuoso che veda la massima collaborazione da parte delle varie componenti; le associazioni per la loro parte e l’Amministrazione Comunale per quello che concerne come già detto gli spazi, il supporto logistico, la semplificazione degli adempimenti la partecipazione economica, partendo dall’ascolto e dalla comprensione delle esigenze e da lì costruire la collaborazione fra i vari soggetti. In questo percorso non va assolutamente esclusa la possibilità di concordare forme 11 diverse dalle attuali per la stipula di convenzioni e per la concessione di finanziamenti. FRAZIONI Facendo riferimento allo scopo dell’azione amministrativa che ci si prefigge di percorrere, le frazioni possono essere definite come MICRO COMUNITÀ che vanno correlate in un concetto di MACRO COMUNITÀ nervianese. É indubbio che le frazioni nervianesi siano una realtà significativa, che scontano però un rapporto conflittuale con l’Ente Comunale, derivante da una percezione in parte fondata di essere periferiche non solo geograficamente ma anche nelle scelte e nelle priorità. Va da sé che tale sensazione dovrà essere ribaltata concretamente e con una visibile presenza da parte dell’Amministrazione Comunale. Una COMUNITÀ deve sentirsi tale ed il rapporto con le istituzioni deve essere basato sul confronto con i cittadini delle frazioni così da individuare puntualmente le esigenze e condividere le soluzioni, sia attraverso incontri a tema, l’istituzione di consulte e l’utilizzo della tecnologia informatica L’aspetto culturale riveste anch’esso una particolare importanza, a partire dalle feste patronali, per alcune delle quali – Garbatola e S. Ilario – occorrerà proseguire la collaborazione e sperimentare nuove forme di coinvolgimento, mentre per altre - Villanova e Cantone – bisognerà pensare ad una vera e propria rinascita partendo sempre dalla collaborazione fra istituzioni, cittadini e associazioni. Sempre in ambito culturale si dovrà porre maggior attenzione alla programmazione degli eventi, eccessivamente accentrati nel capoluogo, realizzando una migliore distribuzione anche nelle frazioni delle manifestazioni, consolidando le sinergie con le realtà associazionistiche e parrocchiali delle frazioni. Lungi dallo scrivere un libro dei sogni irrealizzabile, poi, in un quadro di individuazione delle opere pubbliche che negli ultimi dieci anni sono rimasti solo nelle parole, occorrerà individuare di concerto con i cittadini delle frazioni gli interventi prioritari e le soluzioni realizzative di interventi la cui attuazione si dovrà sviluppare giocoforza in un arco temporale che va oltre i cinque anni del mandato elettorale. Ciò naturalmente per la mancata pianificazione e progettazione dei lavori nonché all’individuazione dei finanziamenti che ci pone attualmente ad un “anno zero”. Idee che andranno discusse sono sicuramente quelle relative alla realizzazione di spazi a verde pubblico, in particolare a Garbatola, che attende anche una definizione dell’annosa questione del rifacimento della Piazza Don Musazzi. Anche sul versante degli spazi a verde pubblico l’Amministrazione Comunale dovrà impegnarsi: infatti a seguito degli ampliamenti delle strutture scolastiche di S.Ilario e Garbatola le due maggiori frazioni si trovano in carenza di parchi pubblici, che occorrerà realizzare in conformità alle esigenze delle due comunità. In un’ottica di razionalizzazione degli spazi e delle strutture disponibili si potrà anche affrontare un pubblico dibattito sull’opportunità di accorpare nel plesso di via Filzi le elementari e le materne di Garbatola. Ciò permetterebbe di prefigurare per la struttura di via S. Francesco un ventaglio di opportunità che 12 andranno valutate con la comunità di Garbatola e che potrebbero andare da un centro civico, a spazi per i giovani, alla risposta ad esigenze nel campo della prima infanzia. Le modalità naturalmente dovranno essere quelle del confronto, della valutazione e della eventuale pianificazione in forma condivisa, senza le quali nessuna decisione dovrà essere assunta. Alla stessa maniera dovrà essere valutato lo stato di manutenzione del Centro Sportivo di Villanova e le possibilità di un suo utilizzo che ne sfrutti le potenzialità, mentre sempre su Villanova dovrà essere affrontata in maniera trasparente e finalmente partecipata la questione legata alle opere di compensazione legate alle vasche. L’apertura di una discussione sul recupero ed il riuso dell’ex scuola di via S.Anna a Cantone, poi, sarà una occasione ulteriore di coinvolgimento dei cittadini nella definizione di priorità, tempistiche e pianificazione dell’attività amministrativa. Opera già finanziata e che attende dal 2002 la prosecuzione dell’iter progettuale è senz’altro l’ex Acli di S.Ilario, la cui realizzazione potrà dotare finalmente la frazione di un importante spazio polifunzionale di cui si sente la mancanza, che permetta di dare risposta a esigenze intergenerazionali. Attesa dal 2002 vi è anche la Rotatoria di via Carlo Porta/S.P. 109: su questa opera non sarà più possibile tollerare ritardi, vista l’importanza che riveste dal punto di vista della sicurezza viabilistica, pertanto verrà percorsa ogni strada affinché venga realizzata a carico della Città Metropolitana nel più breve tempo possibile. Fra le azioni che potranno contribuire al miglioramento della percezione negativa che le Frazioni hanno nei confronti dell’Amministrazione una delega particolare, così da individuare in un consigliere o un assessore il referente privilegiato, senza esimere il Sindaco stesso da una presenza più marcata, che non si limiti alle feste patronali. 13 PER UNA COMUNITÀ CHE PUNTA AL BENESSERE L’educazione, lo sport, il tempo libero e la cultura, indicati come fondamenti per la crescita e l’integrazione sociale dovranno essere al centro di una visione della COMUNITÀ che sappia valorizzare innanzitutto le proprie risorse interne, con lo scopo di migliorare la qualità della vita, in un quadro in cui il ruolo dell’Amministrazione Comunale sia di stimolo, supporto ed indirizzo così da porre le strutture e le risorse a servizio delle persone, secondo un principio di condivisione delle scelte basato sull’ampliamento delle forme di partecipazione. UN PATTO EDUCATIVO Un patto educativo che vada oltre la famiglia e la scuola Una COMUNITÀ che cura il suo futuro come la parte di sé più preziosa, che guarda le sue poliedriche componenti come ricchezza, è una COMUNITÀ che deve fare sintesi, rete, intorno, affianco alla scuola. Un proverbio africano dice: «per educare un bambino, ci vuole un intero villaggio» e quindi il nostro approccio deve essere orientato a contribuire a costruire una rete educativa che abbia diversi nodi, chiamando in causa la famiglia, la scuola, la parrocchia, le società sportive, l’associazionismo in genere e quindi anche l’Amministrazione Comunale che non deve essere soltanto l’erogatrice di finanziamenti, ma deve diventare a pieno titolo coprotagonista di questa rete, convocando un tavolo intorno a cui favorire il confronto e la progettualità condivisa. Al fine di tracciare un progetto educativo minimo partecipato, su cui muoversi affinché si possa costruire il futuro della nostra COMUNITÀ su dei pilastri comuni alla società civile e alle Istituzioni. Ovviamente in ciò non vi deve essere nessuna volontà di sostituire le agenzie educative che già operano né di indirizzarne in qualche maniera l’operato, ma anzi l’auspicio di poter trovare una direzione verso la quale andare mettendo a disposizione ciascuno per la sua parte un tassello importante. In un quadro di azioni sinergiche, quindi, e incardinandolo nel Piano di Diritto allo Studio, l’Amministrazione potrà proporre ogni anno un tema educativo trasversale, definito proprio insieme alle varie agenzie educative sopra definite, per dare un obiettivo comune ad ogni adulto che spende del tempo con i minorenni (e che chiameremo senza problema “educatore”). Paulo Freire, famoso pedagogista brasiliano, ha scritto: «l’azione educativa deve portare un cambiamento» ed è questo l’obiettivo della nostra azione educativa e politica: portare un cambiamento nella COMUNITÀ in cui viviamo, attraverso una educazione che libera, che aiuta i ragazzi di Nerviano a prendersi cura di sè, del proprio futuro, della propria città, imparando a scegliere il meglio. Ovviamente l’Amministrazione comunale si muoverà nel rispetto delle competenze di ogni agenzia educativa, senza imporre nulla, ma parteciperà a questo percorso con la funzione di “collante” per lavorare in rete intorno ai minorenni, cercando di coordinare non solo gli obiettivi ma anche i finanziamenti erogati, premiando quelle idee che si muovono in una logica di condivisione di azioni. Una COMUNITÀ che deve progettare il proprio futuro deve sapere quale direzione darsi e con quali mezzi muoversi, quindi l’Amministrazione comunale organizzerà un Festival della Pedagogia, una sorta di “Stati generali 14 dell’Educazione” rivolto a tutte le componenti del mondo dell’educazione, che si potrebbe articolare su tre giorni. Ogni giorno potrà essere a sua volta diviso in tre parti: durante le mattinate gli esperti della materia verranno chiamati a condividere i loro saperi, a tracciare in qualche modo il solco per l’anno successivo. Durante il pomeriggio si potranno organizzare dei workshop per i bambini e ragazzi rendendoli protagonisti delle riflessioni condivise, mentre alla sera si potranno proporre degli incontri per aiutare le famiglie e le altre agenzie educative nella quotidianità, dando una “cassetta degli attrezzi” - un bagaglio di conoscenze e contributi - pronta per proseguire l’impegno educativo. Ovviamente il tutto sarà coordinato con le realtà educative del territorio, le quali verranno chiamate ad essere protagoniste nei tre momenti sopradescritti, offrendo loro l’occasione di mettersi in luce ricevendo la visibilità che meritano. Non dovrà essere un’idea che cade dall’alto, ma qualcosa da condividere fin dalle fondamenta, perché sono proprio le agenzie sul territorio - la famiglia, la scuola, la parrocchia, le società sportive, l’associazionismo - che hanno la percezione di quale possa essere il passo che serve, verso gli obiettivi decisi. In qualche modo questo Festival deve essere non il punto di chiusura, ma il punto di partenza, di lancio degli obiettivi educativi che il tavolo sopradescritto propone di raggiungere, dando anche i rudimenti, i modi di coniugarli nella attività quotidiana di ognuna delle agenzie educative. Questo il ragionamento, se si vuole di principio, non dimentica anche se non esplicitamente citata, la scuola per l’infanzia paritaria di viale Villoresi, che rimane in quanto agenzia educativa una presenza storica imprescindibile che vedrà rinnovato il rapporto di collaborazione con l’Amministrazione Comunale e che sicuramente non farà mancare il proprio prezioso apporto a un Patto che vuole essere includente di tutte le realtà presenti sul territorio. Un patto educativo che vada oltre il semplice insegnamento Unitamente alla famiglia, la scuola è una delle agenzie educative più importanti verso la quale l’Amministrazione Comunale dedica un’attenzione importante. Nel rispetto delle competenze che afferiscono alla Scuola relative ai programmi e alla formazione, l’Amministrazione comunale vuole mettere l’accento su alcune questioni: - l’insegnante è il punto di forza della scuola. Poco contano le ristrutturazioni, le nuove tecnologie, i materiali (che pure ci vogliono) se “l’insegnante non ha il cuore d’oro” (come diceva Gaetano Salvemini). Il desiderio di questa Amministrazione è quello di lavorare per aumentare la formazione delle insegnanti, proponendo una differente gestione delle risorse messe a disposizione con il Piano di Diritto allo Studio anche per favorire non solo percorsi che possano dare materiali sul “fare”, - In tale ottica verrà supportata la formazione degli insegnanti relativamente alle nuove tecnologie, al fine di poter sfruttare al meglio le nuove Lavagne Interattive Multimediali (LIM) che andremo ad istallare in ogni classe, partendo dalla scuola primaria, in base ai fondi a disposizione. L’intenzione è quella di stendere un patto educativo con la scuola dando importanza a questo strumento e alla relativa formazione. - Qualora gli organi siano orientati in tal senso, verranno supportate attività legate alla educazione civica dei nostri giovani concittadini, facendo in modo che legalità, rispetto, convivenza, collaborazione, accoglienza e non violenza affinchè si creino preziosi anticorpi a fenomeni quali il bullismo e il pregiudizio, 15 così che queste parole entrino nell’esperienza quotidiana vissuta, attraverso dei “gesti di cambiamento sociale” cioè una concretizzazione degli insegnamenti ricevuti nella quotidianità, nella COMUNITÀ. In fondo l’educazione deve essere una esperienza contagiante e quindi il resto della cittadinanza dovrà confrontarsi con l’esempio dei propri concittadini più giovani: saranno così i figli a mostrare i cambiamenti possibili ai genitori, agli adulti, cercando di innescare un cambiamento su vasta scala e contribuendo alla ricostruzione della COMUNITÀ. - Entrambi i due ordini scolastici verranno invitati a partecipare al rilancio del Consiglio Comunale dei Ragazzi che sarà uno degli strumenti di educazione alla democrazia che verranno proposti. Dopo aver organizzato le elezioni, i candidati eletti si confronteranno con le preoccupazioni del “mondo degli adulti” e si dovranno prendere carico delle aspettative dei loro coetanei, costruendo un ponte tra il loro lavoro (legato a aree e compiti ben definiti) e coloro i quali stanno rappresentando, prendendosi la responsabilità di essere al servizio della COMUNITÀ. In questo modo avvicineremo i giovani cittadini al concetto di partecipazione alla vita pubblica e favoriremo la conoscenza della Politica, ovvero l’arte di prendersi cura del bene pubblico. - Sempre in sinergia, sia con la scuola che con le associazioni, si tenderà a sensibilizzare la scelta della mobilità dolce quale modalità di trasporto, valutando il rilancio del “pedibus” e l’uso della bicicletta. - Verrà attivata una serie di incontri formativi a supporto della genitorialità, per aiutare gli adulti ad essere i primi educatori dei propri figli, offrendo cosi una serie di strumenti, affiancati ad un approccio teorico sui temi più importanti sulle varie fasce d’età. - Oltre agli aspetti più squisitamente educativi, approfondendo le esigenze delle famiglie, andranno poi garantiti i servizi parascolastici quali mensa, pre e post scuola e trasporti, valutando eventuali modalità innovative sia dal punto di vista dell’offerta che delle modalità. Un patto educativo che sappia accogliere L’idea di scuola che vorremmo sostenere è una scuola che si apre alla diversità perché questa istituzione ha il dovere di essere una delle porte d’accesso alla nostra COMUNITÀ, facendo in modo di accogliere i nuovi cittadini (i bambini che arrivano la prima volta alla scuola dell’infanzia o in prima alla scuola primaria che siano) tra le loro mura, ma anche nel seno della COMUNITÀ, che questi siano nativi nervianesi o trasferiti nel territorio nervianese. Per questo pensiamo che la diversità sia un valore che non va esaltato ma valorizzato perché la diversità è nella natura stessa dell’essere umano in contrapposizione all’omologazione e alla standardizzazione. L’azione di una Amministrazione attenta non può prescindere dall’accoglienza nella COMUNITÀ di persone “nuove” siano esse provenienti da altri comuni o da altre parti del mondo e sentirsi parte di una collettività, acquisire una forma condivisa di “nervianesità”, deve partire proprio dalle agenzie educative, che possono in maniera privilegiata favorire il consolidamento della COMUNITÀ, facendo in modo che il metodo narrativo, il decentramento culturale, la comparazione possano essere metodologie che aiutino a fare esperienze interculturali, costruendo così una convivenza basata sulla condivisione. La scuola, cosi come la COMUNITÀ, accoglie quando si apre, diversamente si creano ghetti, incomprensioni e conflitti. L’accoglienza passa anche e 16 soprattutto nello strutturare dei gruppi di lavoro che coinvolgano gli alunni disabili, per fare attività ideate proprio per far “stare” insieme i ragazzi guidati da un educatore, superando il normale modo di intervento dell’educatore che spesso porta fuori dall’aula lo studente disabile per lavorare in regime di unoa-uno. Costruire un piccolo nucleo di lavoro “misto” guidato dall’educatore permetterà a tutti i partecipanti di conoscersi, nella difficoltà di dover raggiungere un obiettivo, di concludere al meglio una consegna data. Beninteso tali indicazioni di principio rappresentano un auspicio e non uno sconfinamento nel campo della didattica, ma al tempo stesso una dichiarazione di intenti qualora gli organi scolastici deputati alle scelte di indirizzo dovessero orientarsi in tal senso. Un patto educativo che vada oltre Nerviano Seguendo il principio di non percepirci una COMUNITÀ completamente staccata dal resto del mondo, l’Amministrazione cercherà di costruire dei progetti con i comuni limitrofi con una realtà simile, per poter fare co-educazione, aiutando insegnanti, studenti, educatori a confrontarsi con qualcosa di più grande, che va oltre i confini comunali, ma che sottolinea ciò che lega i comuni coinvolti, come l’attenzione all’ambiente, ad una particolare realtà o ricchezza territoriale… Cosi facendo nasceranno delle reti che avranno più forza nel reperire fondi pubblici e privati, per attivare i percorsi formativi. LE ATTIVITA’ SPORTIVE La realtà associativa che opera nel campo delle attività sportive annovera a Nerviano una presenza variegata, che spazia su diversi livelli, dalla formazione giovanile sino a presenze di eccellenza anche sul panorama nazionale. Ad ognuna di esse, in forma differenziata ma senza privilegi, l’Amministrazione Comunale dovrà garantire supporto e coordinamento, definendo priorità di intervento su quella che è percepita come una delle emergenze da parte dei fruitori degli impianti, ovvero la manutenzione delle strutture. La potenzialità degli impianti comunali, infatti, non si sta sviluppando al meglio proprio per la precarietà dello stato in cui versano in primis i centri sportivi nonché le palestre, utilizzate peraltro anche dalle istituzioni scolastiche. Un tema rilevante, più volte evidenziato, riguarda proprio la necessità di intervento non più procrastinabile al fine di migliorare fruibilità e sicurezza delle strutture. Alcuni interventi, impostati sul principio del Project Financing potranno essere avviati in partnership con le associazioni sportive che hanno in gestione diretta gli impianti, con forme che potranno vedere il Comune come garante delle operazioni di investimento oppure come cofinanziatore delle migliorie necessarie. Si pensa a tale riguardo alla ricerca di soluzioni che riducano i costi di gestione, quale la realizzazione del fondo sintetico dei campi da calcio dei Centri Sportivi, che a un significativo costo iniziale contrapporrebbe la positività di una manutenzione ridotta e la possibilità di mettere a reddito l’investimento, così come il rifacimento delle coperture dei campi da tennis,. Sulle palestre la modalità di intervento dovrà vedere il Comune come unico soggetto in grado di intervenire ed a tale riguardo si torna ad individuare – 17 oltre alle risorse proprie dell’Ente – i periodici bandi regionali o altre possibilità di reperimento delle risorse. In particolare nella scala delle priorità va posizionata la palestra di Garbatola ed i servizi igienici delle palestra di Via Roma e via Da Vinci. Al fine di comprendere e condividere le priorità e le problematiche vissute dai fruitori degli impianti sportivi sarà importante rendere più efficiente e trasparente l’operato della Commissione Sport, trasformandola in un organismo effettivamente propositivo in grado di coinvolgere tutte le associazioni sportive, senza disparità che derivino dal tipo di disciplina praticata o dal livello agonistico raggiunto. Riguardo quest’ultimo concetto si vuole sottolineare la funzione fondamentale che vorremmo sia indirizzata verso la promozione giovanile della pratica sportiva, proprio in ossequio alla importante funzione di agenzia educativa svolta. Ciò senza dimenticare le società sportive che, attraverso i loro successi e la loro attività, contribuiscono a veicolare il nome di Nerviano ben oltre il territorio lombardo. A questo riguardo sarà di particolare interesse per la COMUNITÀ accogliere la proposta che giunge dal mondo dell’associazionismo di definire Nerviano “La città delle Randonnèe”, a fronte del significativo numero – ben nove – manifestazioni di questo genere ciclistico che sono organizzate sul territorio comunale. Senz’altro un segno distintivo che caratterizza il nostro comune come nessun altro. La volontà di creare sinergie e collaborazioni fra le varie associazioni vale ancor più nell’ambito sportivo, laddove si potrebbero organizzare eventi di richiamo - quali una Giornata dello Sport o una Notte Bianca dello Sport - nel corso dei quali promuovere le diverse attività e dare un riconoscimento ai nostri campioni che si sono contraddistinti nell’arco della stagione nelle discipline praticate. Sempre nell’ambito della promozione sportiva l’Amministrazione Comunale sosterrà tutte le iniziative di apertura verso la COMUNITÀ, con un occhio di riguardo a quelle incentrate sull’avviamento allo sport, in particolare ai progetti che si propongono all’ambito scolastico: di concerto con gli organi scolastici si potrebbe individuare un periodo in cui le associazioni sportive presentano le proprie discipline ai piccoli studenti, effettuando così un’operazione di stimolo alla pratica sportiva. Di importanza significativa per la COMUNITÀ potrà essere poi un’iniziativa che potrebbe essere definita “Sport per Tutti”, attraverso la quale ogni società sportiva potrebbe mettere a disposizione dei ragazzi economicamente svantaggiati un certo numero di posti gratuiti per la partecipazione alle attività. Una attenzione - richiamata dalle stesse associazioni sportive - dovrà essere rivolta al regolamento che disciplina l’uso delle strutture sportive, in quanto l’attuale strumento ha generato difficoltà di applicazione. Come già accennato nella sezione dedicata all’associazionismo in generale, poi, l’Amministrazione Comunale dovrà redigere un calendario degli eventi – in questo caso delle competizioni sportive – così da pubblicizzare ad uso degli appassionati i vari appuntamenti in agenda negli impianti sportivi nervianesi per tutte le discipline ed i livelli di competizione. 18 COMUNITÀ, CULTURA E TEMPO LIBERO Talvolta si compie l’errore di considerare la COMUNITÀ come un ambito ripiegato su sé stesso, impermeabile ai cambiamenti e refrattario alle “contaminazioni”. Questa non è certo l’idea che il nostro progetto vuole veicolare: tutt’altro. Una COMUNITÀ, a maggior ragione in un momento in cui si deve riscoprire tale, ricostruendosi sulla scorta di una società in progressivo e continuo cambiamento e di riferimenti nuovi soprattutto per i giovani, non può pensare di ritagliarsi uno spazio dal quale respingere il resto del mondo. Una COMUNITÀ viva e dinamica è l’includente incontro di tante piccole diversità, che hanno scelto un tal luogo per vivere e che vogliono condividere esperienze e tempo assieme perché semplicemente si sentono parti di un medesimo organismo. Non ci dobbiamo dimenticare però che oggi alla nostra COMUNITÀ manca qualcosa… qualcosa che dobbiamo ritrovare assieme: quello che si sente spesso riguardo Nerviano è che, con le sue Frazioni sembra più una cittadina che sopravvive. Eppure è un bel posto dove viverci, ha grandi potenzialità, ciò nonostante pare che si pensi a tutto tranne che alla cosa più importante per un cittadino: sentirsi partecipe della vita del proprio paese, sentirsi parte della COMUNITÀ. In fondo Hannah Arendt diceva che «La società di massa non vuole cultura, ma svago» e se prendiamo la cultura come linfa da dare ad una COMUNITÀ per tenerla viva, comprendiamo bene che alle persone che vivono un luogo possa servire dello svago, certo, ma che si sposi con la qualità, in modo da non stare chiusi in casa e quindi occorrano occasioni per uscire per incontrare persone e non perdersi nella massa. Sicuramente pensare di fare vivere le piazze, le vie, le strutture esistenti, progettare e pensare che se ne possano realizzare di nuove è una grande ambizione, ma se l’obiettivo è quello di ricostruire la COMUNITÀ allora nessuno sforzo può essere considerato vano. Convincere la gente ad uscire dalle case, con proposte culturali, ludiche, festose, ma anche di approfondimento e riflessione, affinché l’incontrarsi e lo stare assieme possa diventare un piacere di per sé. Affinché la semplice presenza renda vivo un paese che oggi alla sera sembra sottoposto al coprifuoco. Questa grande ambizione ha come obiettivo principale quello di un aumento della partecipazione attiva alla vita della città, all’interno di una cornice di riqualificazione delle zone nevralgiche di Nerviano e delle Frazioni, anche dal punto di vista commerciale, urbanistico e architettonico. Occorre trovare la formula: insieme. Il ruolo delle Associazioni Siamo convinti che occorra partire dal valorizzare al massimo le meravigliose risorse costituite dalle associazioni e dai gruppi presenti sul territorio, sgravandole da tutte quelle incombenze che inevitabilmente ostacolano il loro lavoro: le associazioni sono fatte da volontari che proprio per questo motivo mettono cuore e cervello a disposizione della COMUNITÀ senza interessi privati o secondi fini e lo fanno perché amano farlo e sentono il bisogno/dovere di farlo. Sono queste persone che hanno a cuore il benessere della nostra COMUNITÀ e quindi è sul volontariato e sulla libera aggregazione di cittadini volenterosi che si deve puntare per far rivivere Nerviano, si deve puntare sulla loro passione e non perché stiamo attraversando un periodo di crisi economica 1. 19 che lega le mani ai Comuni e quindi il lavoro del volontario fa risparmiare le casse comunali. Naturalmente con un progetto condiviso, con un coordinamento che intrecci sapientemente gli ambiti specifici di ogni associazione con le offerte culturali programmate dall’Amministrazione Comunale, cercando un filo conduttore che incentivi sempre più la collaborazione e il mutuo sostegno. La parola d’ordine dovrà essere – come più volte ribadito - “sinergie”, cioè unire le forze di tutti, sfruttare al massimo ogni possibilità e disponibilità già esistente condividendo idee e progetti per un unico obiettivo: ricostruire la COMUNITÀ e far vivere Nerviano e le sue Frazioni. Il ruolo del Comune Strutturare gli assessorati e gli uffici di riferimento affinché non ci si trovi con uno “spezzatino” costituito da iniziative slegate o sovrapposte ma si individui una forma di coordinamento sia a livello di struttura comunale che di interazione con le Associazioni riguardo gli eventi proposti, le iniziative culturali comunali, gli appuntamenti sportivi e il tempo libero. Tutto sotto uno stesso tetto per poter gestire e coordinare al meglio quanto crea aggregazione e vitalità nel paese. Una forma di organizzazione che abbia il compito di occuparsi delle relazioni fra le associazioni nervianesi, della programmazione degli eventi di interesse cittadino, collaborando con comitati promotori per creare una fucina che sforni e promuova idee e progetti concreti da realizzare a favore della COMUNITÀ. Un riferimento che abbia il compito di coordinare, divulgare le iniziative e supportare i promotori nella fase organizzativa (richieste di spazi, pubblicità, pratiche burocratiche, permessi ecc …), per snellire, semplificare e velocizzare ogni pratica per la realizzazione di eventi, manifestazioni o feste di paese. Che si occupi anche della stesura del citato calendario degli eventi, per evitare sovrapposizioni o conflitti in collaborazione con le associazioni e con tutti gli attori interessati, con l’obiettivo di realizzare concretamente il programma culturale. Uno strumento semplice insomma, a cui ogni organizzazione farà riferimento per le esigenze pratiche. Il ruolo del Comune, chiaramente, diventa fondamentale nel mettere a disposizione gli spazi necessari, come per la meritoria attività dell’Università della Terza Età alla quale verrà confermato il supporto logistico, ma la carenza di luoghi dove fare cultura - sia a Nerviano che nelle Frazioni - è certamente un tema che va affrontato con soluzioni che questo programma illustra in altre sezioni. 2. Le iniziative Comunali L’offerta culturale direttamente programmata da Comune, riguardo alle offerte generate dagli altri soggetti territoriali, dovrà spaziare su svariati ambiti, rispondendo ai diversi interessi della cittadinanza, utilizzando in primis i prestigiosi spazi rappresentati dal Chiostro dell’ex Monastero, dalla Sala del Bergognone e della Foresteria che si prestano ad eventi di notevole qualità. Una buona amministrazione conosce il “potere del cribbio”, il «setaccio» nel nostro dialetto, lo strumento dei contadini delle nostre terre. Il setaccio lascerà passare quello di buono che è stato fatto dalla precedente Amministrazione e non si cancellerà tutto quello che è stato attuato. E in tal 3. 20 senso non abbiamo problemi ad affermare che diverse intuizioni nella programmazione culturale – con i dovuti accorgimenti - verranno riproposte visto il complessivo successo e apprezzamento raccolto. Il riferimento va a contenitori rodati da oltre un decennio come “Nerviano Estate” e “Scenaperta”, nonché ai concerti che scandiscono le ricorrenze istituzionali o tradizionali, puntando nel contempo a predisporre un calendario di appuntamenti che copra l’intero arco dell’anno coinvolgendo le Frazioni in maniera significativa nell’ottica di un’offerta il più diffusa possibile sul territorio. Le esigenze di Bilancio si potranno coniugare con l’esigenza di garantire alla COMUNITÀ eventi di qualità grazie anche al reperimento di soggetti privati interessati a finanziare manifestazioni quali mostre, concerti e convegni. Altri eventi che verranno mantenuti, vista la positiva risposta, saranno le serate con gli autori e il concorso di scrittura. Ma cultura significa anche creare stimoli e sviluppare le creatività: a questo proposito l’Amministrazione Comunale si dovrà adoperare affinché vengano garantiti spazi nella programmazione alle iniziative promosse e realizzate dai giovani. A tale riguardo si pensa ad appuntamenti con gruppi musicali locali formati da giovani ma anche a concorsi per giovani fotografi/musicisti/pittori e cicli di cineforum. Fra le iniziative che hanno riscosso successo negli ultimi anni, ve ne sono state alcune legate alla riscoperta degli usi, costumi e storia locale, il che suggerisce un rilancio dell’Archivio della Memoria e delle Tradizioni Nervianesi, un progetto che potrà trovare una ampia diffusione anche grazie alle tecniche di digitalizzazione, così come iniziative riguardanti la pubblicazione di volumi inerenti il nostro territorio. La nostra proposta non è quello di fare l’ennesimo “museo della tradizione contadina”, ma di pensare ad una memoria che si fa presente, che insegna, che chiede una riflessione al cittadino d’oggi e al contempo chiede a questo cittadino di essere memoria per le generazioni che verranno, dando cosi dinamicità ed un valore educativo e sociologico all’Archivio. Così come valore peculiare della COMUNITÀ devono essere riconosciute le presenze storico artistiche rappresentate dalle numerose chiese, dalla Torre Civica, dal Monastero, dalle Ville e dai Mulini, che dovranno essere ancor più valorizzate con l’istituzione di visite guidate strutturate con circuiti tematici. Il sogno dell’Ex Centrale Termica Da ormai tredici anni la biblioteca comunale occupa un’ala dell’ex Monastero degli Olivetani: come noto tale scelta derivò da una serie di contingenze, non ultimo il significativo sforzo che il Comune di Nerviano effettuò per la realizzazione del restauro dell’intero complesso. Riprendendo alcuni spunti mutuati anche dalle discussioni che hanno generato una proposta di Ambito di Riqualificazione Urbana all’interno del vigente PGT, si ritiene di tornare su un’ipotesi interessante riguardante la realizzazione di un suggestivo contenitore per una moderna biblioteca con annessi spazi culturali polivalenti. L’idea è supportata da alcune considerazioni: a) La biblioteca sta svolgendo un ottimo lavoro e ha esponenzialmente aumentato il volume degli utenti dalla sua ricollocazione nell’ex Monastero al punto di esigere spazi maggiori. 4. 21 b) La città risponde positivamente alle proposte culturali che vengono effettuate. c) Non è impossibile pensare di avere la disponibilità di una struttura idonea a realizzare un’operazione di grande respiro, che coinvolga un territorio più ampio di quello comunale. Ciò detto e considerato che lo strumento urbanistico attuale prevede, a fronte della realizzazione di un Piano Attuativo, la cessione al Comune dell’ex centrale termica dell’Unione Manifatture – edificio notevole sia come dimensioni che come testimonianza di archeologia industriale – perché non pensare a realizzarvi spazi culturali per una moderna biblioteca multimediale? (si pensi agli spazi della biblioteca di Bologna o a quella a noi più vicina di Castellanza sita nell’ex Candeggio Tosi). Su questo nucleo principale si potrebbero innestare nuove iniziative quali spazi teatrali, di incontro, per la musica, per i giovani, università della terza età, gallerie espositive… con un coinvolgimento del territorio circostante – interessando la Città Metropolitana e il Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest, ricercando anche finanziamenti privati – in quanto un progetto del genere richiede sinergie e notevoli disponibilità economiche e gestionali. In un’ottica di oculatezza degli impegni finanziari riteniamo quest’opera quale struttura strategica in operazioni di urbanistica contrattata, al fine di ottenerne il recupero con costi limitati per il Bilancio Comunale. I Giovani Spesso questa “categoria” di cittadini viene collocata nella sezione dei programmi elettorali che tratta dei servizi sociali, quasi fosse un problema. La verità è che per una COMUNITÀ i giovani sono il futuro, quindi una risorsa. Lo dimostrano le molteplici iniziative che in questi anni sono state pensate ed attuate dai giovani sul nostro territorio. L’Amministrazione Comunale dovrà quindi privilegiare la presenza e l’attività giovanile autonoma, identificando una delega dedicata che semplifichi i rapporti con l’Istituzione e si preoccupi di individuare spazi e opportunità, lasciando che questi possano contagiare l’Amministrazione con proposte, idee e suggestioni tipiche della loro età. In questo programma non ci sono idee definite, contenitori che gli “adulti” pensano per mettere dentro i giovani, ma una pagina bianca da scrivere insieme con serietà e fantasia, trasformando i giovani da promesse elettorali e bacino di voti come si è sempre fatto, in protagonisti della loro partecipazione alla vita politica e sociale della loro città vivendo una esperienza di reale co-progettazione, partendo dalla sburocratizzazione e dalla semplificazione delle modalità con cui si autorizzano gli eventi sino al supporto logistico e il reperimento degli spazi. Riguardo l’orientamento ed il supporto più puntuale, poi, rimane attuale l’idea di uno Sportello InformaGiovani. 5. Una città dipinta Non soltanto con gli eventi si può rendere una città più attraente, ma anche con la cura del suo aspetto, anche in maniera insolita… Ecco allora che, mutuando la caratteristica esperienza sull’area dell’ex Meccanica e di via Vicinale di Parabiago, vogliamo avviare un progetto stabile e consolidato come già sperimentato in altre realtà metropolitane. 6. 22 L’obiettivo è quello di estendere, anche a strutture private: le pareti altrimenti anonime, facciate cieche, muri incolore potranno diventare un segno peculiare per Nerviano dando un impulso ai giovani di sperimentarsi in questa forma d’arte che in molti casi ha rivelato talenti altrimenti sconosciuti. Questi nostri giovani artisti hanno spesso bisogno di una iniezione di fiducia e chiedono, a chi ha responsabilità amministrative, di garantire loro spazi e ambienti idonei per esprimere e condividere queste capacità individuali. L’intenzione è di promuovere momenti d’incontro e veri e propri contest a tema affinchè, anche da privati, possa partire un interesse e una mobilitazione tale da trasformare la tecnica dei “murales” in elementi distintivi e qualificanti per Nerviano e per il nostro territorio. Arte, colore, passione… Ricostruire la COMUNITÀ e cambiare Nerviano passa anche da una diversa percezione della città: e così l’apparenza può diventare sostanza e i muri possono diventare delle pagine che raccontano storie, fantasie e sentimenti. Al contempo si cercheranno fondi per mantenere e restaurare gli antichi “murales”, le antiche forme d’arte votiva posti lungo le nostre vie, come le edicole di via Rondanini, per esempio. 23 PER UNA COMUNITÀ CURANTE Sarà una considerazione banale, ma ci si rende conto dell’esistenza del dolore quando lo si sperimenta, della difficoltà quando la si prova e dei bisogni che necessitano le persone fragili solo quando gli eventi della vita pongono noi o un nostro caro in determinate condizioni. É più facile discutere di temi “leggeri” piuttosto che di disagio, disabilità, disoccupazione, carenza di alloggi. Eppure gran parte delle azioni poste in capo al Comune riguardano proprio la complessità dei servizi che oggi il comune offre ad anziani, minori, disabili ed altri cittadini in difficoltà. Ciò nonostante pare siano temi meno rilevanti rispetto alle manutenzioni di strade e immobili. Eppure si tratta di persone! In una COMUNITÀ i temi del bullismo, delle devianze, della violenza sulle donne, delle dipendenze, del bullismo, non possono essere relegate alla sfera personale di chi subisce tali fenomeni. Devono diventare argomenti portati all’attenzione di tutti, affinché tutti se ne facciano carico e partecipino al complesso lavoro di aiuto e sostegno. Anche e soprattutto così si fa crescere la COMUNITÀ. Una COMUNITÀ che si prende cura delle fragilità, che aiuta a vivere chi si trova in quelle che il Santo Padre chiama “periferie esistenziali” VOLONTARIATO É COMUNITÀ É partendo dalle eccellenti esperienze attive a Nerviano che si può affermare che una COMUNITÀ nella quale è presente il seme prezioso rappresentato dal volontariato che offre sostegno ai più deboli è una COMUNITÀ che ancora può guardare al futuro con ottimismo. Questa osservazione non può comunque sottrarre l’Amministrazione Comunale a fare delle considerazioni che si limitino esclusivamente a ragionamenti economici, in quanto la vera ricchezza in questo campo consiste nei legami e nel collante che i volontari creano quotidianamente e che contribuiscono a costruire una rete fondamentale per la COMUNITÀ. Proprio per questo l’Amministrazione dovrà rafforzare e supportare tutte le iniziative poste in essere nel campo sociale dalle associazioni di volontariato, pensando anche a corsi di formazione aperti alla cittadinanza sulle modalità operative nei vari settori della fragilità e a convegni che avvicinino nuove risorse a questo mondo. Sicuramente verranno mantenuti i progetti attivati grazie all’opera dei volontari del Servizio Civile Nazionale, potenziandolo in funzione delle esigenze del territorio e sensibilizzando i giovani verso questa forma di impegno, come modalità di approccio al volontariato. Importante è l’opera svolta nel campo dei trasporti per anziani e disabili da alcune associazioni, con le quali sarà necessario capire se le attuali modalità organizzative, convenzionali e di dotazione di mezzi risultano ottimali. Una particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo del volontariato, creando momenti di confronto e di sensibilizzazione presso quegli anziani autosufficienti che potrebbero dare il proprio contributo alla COMUNITÀ. É fondamentale sottolineare l’importanza del volontariato e del concetto di sussidiarietà, soprattutto per noi, che ci prefiggiamo lo scopo di rigenerare lo spirito di COMUNITÀ e per riuscire a rispondere adeguatamente ai bisogni 24 puntando sulle risorse territoriali, facendo riferimento al principio della “non sostituzione” e il potenziamento delle reti sociali spontanee. É proprio perseguendo il concetto di sussidiarietà che bisognerà sviluppare ancor più la rete associativa, migliorando le relazioni e i rapporti con l’Amministrazione anche attraverso convenzioni e supporti logistici. In ultimo consideriamo percorribile la costituzione di gruppi di auto mutuo aiuto, che, grazie al supporto di un facilitatore nella lunga fase iniziale, faciliti la creazione di queste reti di persone che vivono la stessa situazione di fragilità in famiglia, ma che ne condividono le risposte, le soluzioni, i tentativi di miglioramento, cosi come le fatiche, le difficoltà e i momenti di scoramento, uniti alle gioie e momenti di soddisfazione, semplicemente mettendo in comune esperienze fatte. UNA “RETE D’ARGENTO” PER GLI ANZIANI La convinzione di partenza risiede nell’assunto che una persona, soprattutto se in età avanzata, deve mantenere forti legami sociali, comunitari e familiari; pertanto l’obiettivo principale delle azioni in questo campo deve privilegiare la permanenza dell’anziano nella proprio nucleo familiare, prevedendo ed organizzando i servizi domiciliari necessari al mantenimento di una vita autonoma. Questo passa anche per una modalità consolidata che prevede da parte delle famiglie di avvalersi di collaboratrici familiari, la cui assunzione o ricerca si rivela a volte difficoltosa: a tale scopo pertanto verrà valutata l’opportunità di predisporre una sorta di Albo nel quale permettere alle famiglie di attingere collaboratrici istruite e referenziate. A partire da questo approccio andranno poi garantiti tutti i supporti necessari ad orientare le famiglie su modalità giuridiche (Amministratore di sostegno) e scelte di offerte residenziali (RSA) o servizi di semiresidenzialità (Centri Diurni) che dovessero rivelarsi necessari. Un punto di forza per la COMUNITÀ, qualora la Parrocchia decida di effettuare un percorso con l’Amministrazione Comunale e le altre realtà che operano nell’ambito sociale per servizi dedicati alla terza età, potrebbe essere il riutilizzo del complesso ex Oratorio Femminile. Sempre nel campo delle figure necessarie a dare un aiuto a domicilio si sperimenterà l’attivazione di un gruppo di volontari per piccoli lavori di manutenzioni, spesa alimentare e medicale, con l’obiettivo di sviluppare l’esperienza dei Custodi Sociali, figure che dovrebbero rilevare i problemi degli anziani bisognosi per solitudine, salute o per condizioni abitative, cercando le risposte più adeguate in collaborazione con tutte le agenzie sociali del territorio (Servizi Sociali, Associazioni di Volontariato, Parrocchie, ecc.) che operano a favore dell'anziano, organizzando momenti di socializzazione, svolgendo alcune attività quotidiane o supportando l'anziano nel disbrigo di pratiche burocratiche. Una delle possibilità da esplorare consiste nella creazione di una rete con i commercianti che, aderendo all’iniziativa, permettono ai partecipanti (anziano ma non solo) di avere una spesa fatta ad un prezzo calmierato, assicurando nel contempo la consegna a domicilio per il partecipante e un cliente sicuro a se stessi. Si potrebbe fissare una sorta di paniere, con quantità e prezzi controllati, per permettere all’iniziativa di funzionare in maniera 25 trasparente. Cosi facendo, oltre a sostenere il piccolo negoziante, si permetterebbe la consegna a domicilio della spesa, ma soprattutto, la visita settimanale da parte del Custode: una persona in carne ed ossa con cui interagire, spegnendo la solitudine di molti anziani per qualche momento. Quanto sopra enunciato, naturalmente sta a significare che l’attenzione prioritaria va rivolta alle situazioni di fragilità, ferme restando le iniziative più rivolte al tempo libero come i soggiorni estivi o gli orti comunali DISABILITA’ Il Comune di Nerviano vanta a ragione una lunga tradizione positiva per quanto riguarda l’attenzione ai cittadini disabili ed ai servizi a loro supporto, con interventi a partire già dalla prima infanzia e sviluppando percorsi attraverso la scuola dell’obbligo che possono poi sfociare in inserimenti lavorativi protetti o nei Centri Socio Educativi. Le attività ed il percorso sono validi, ma purtroppo - a parte l’esperienza della piccola comunità “Casa Mia” a S. Ilario - manca l’importante tassello del Dopo di Noi, riguardo il quale occorrerà indirizzare prioritariamente le energie, anche sulla scorta del fatto che a partire dall’individuazione dei bisogni sino all’età adulta, i servizi risultano ben strutturati. Con il concetto del "dopo di noi” si fa riferimento alle concrete difficoltà che, operativamente, accompagnano quotidianamente la vita delle famiglie con figli disabili, a partire dalla nascita del figlio e con la preoccupazione che via via diventa sempre più intensa con l’avvicinarsi dell’età adulta del figlio, ma soprattutto con l’invecchiamento dei genitori o, peggio, quando qualche problema di salute di uno di loro destabilizza un equilibrio spesso faticosamente trovato nell’arco di parecchi anni. Questo perché chi si trova per primo a dare risposta all’evento disabilità sono ovviamente i genitori, anche se va tenuto conto che spesso non è sufficiente il sistema parentale, ancorché “allargato”. Risulta quindi chiaro che, nell’arco del tempo, diventa indispensabile per la famiglia del disabile ampliare il proprio contesto relazionale, uscendo da un ambito strettamente familiare che spesso diventa insufficiente di fronte ai bisogni manifestati dal figlio disabile qualora non sia percorribile l’attivazione del progetto SAVI (Servizio di Aiuto alla Vita Indipendente). Sia chiaro che, senza considerare secondari l’assistenza, i supporti e i servizi territoriali, alla famiglia serve innanzitutto un’accoglienza concreta da parte della COMUNITÀ: in una parola è necessaria una vera e propria integrazione nel sistema sociale e si vuole sottolineare questo concetto in quanto non si deve dare per scontato qualcosa che invece scontato non è, ovvero il coinvolgimento della COMUNITÀ nella gestione di questa problematica. La preoccupazione che la famiglia col passare degli anni si pone in maniera a volte affliggente riguarda il futuro del disabile dal momento in cui verranno a mancare i genitori, e quindi il “come” e il “dove”. L’Amministrazione Comunale dovrà quindi affrontare l’impegno di attivare interventi residenziali, a fronte al sempre maggior numero di disabili adulti che rischiano di rimanere senza un diretto e completo sostegno familiare in quanto ulteriori attendismi potrebbero portare a casi di emergenza. Detto 26 questo, un progetto in grado di dare risposta a situazioni diversificate e necessità che variano col tempo potrebbe consistere nel portare all’attenzione dei tavoli sovra comunali la necessità di dotare il territorio di soluzioni miste, che localmente potrebbero essere anche micro comunità protette, di sostenibili sia economicamente che dal punto di vista organizzativo, che potrebbero attivare percorsi di autonomia, tenendo come centrale il concetto che creare un ambiente idoneo per la persona disabile non vuol dire custodirla o segregarla ma anzi creare i presupposti per vivere in maniera quanto più indipendente a partire dalla sua specifica situazione. L’obiettivo naturalmente deve essere anticipare il "dopo di noi" al "durante noi" facendolo diventare un “insieme a noi”. MINORI In un’ottica di verifica della scelta di esternalizzazione di taluni servizi all’azienda consortile, il servizio minori sarà uno di quelli più monitorato al fine di appurare che il livello di efficienza e qualità venga garantito. Assicurazione del raggiungimento degli obbiettivi rimarrà il percorso di monitoraggio ed individuazione delle criticità, che parte dall’ambito scolastico con la continua integrazione delle iniziative che i vari soggetti coinvolti metteranno in campo. Anche l’azione preventiva delle situazioni di disagio andrà sostenuta, anche attraverso momenti di incontro per preadolescenti ed adolescenti in cui progettare iniziative ed attività di animazione inerenti i loro bisogni, interessi ed esigenze di crescita, in stretto rapporto con le diverse agenzie educative e proseguendo i progetti già attivi come il Servizio di Educativa Domiciliare e “Non sono Giamburrasca”. Anche per questo settore verranno organizzati dei momenti formativi per gli adulti, al fine di dare dei rudimenti per confrontarsi con queste realtà. Sarà sicuramente un momento di crescita della COMUNITÀ tutta, inoltre, sviluppare la conoscenza e l’esperienza riguardo l’istituto dell’adozione e dell’affido temporaneo, da promuovere come alternativa privilegiata rispetto all’affidamento presso comunità. PRIMA INFANZIA La presenza di un efficiente servizio di asilo Nido Comunale, supportato dai micro nidi privati e dall’offerta effettuata attraverso Mondo bambino permette un’adeguata risposta ai bisogni delle famiglie. Si rileva pertanto la necessità di proseguire conformemente a quanto sinora svolto verificando puntualmente le attività e i criteri di accesso ai servizi, rivedendo ad esempio la composizione delle graduatorie e adeguando le tariffe per i non residenti così da privilegiare le famiglie nervianesi. 27 CASA Negli ultimi anni la problematica abitativa si è ancor più acuita a causa della situazione contingente nonché dell’accresciuta diffidenza dei proprietari di alloggi nell’affittarli. Le iniziative di housing sociale (quali i bonus e i contributi per la prevenzione agli sfratti o il sostegno alla locazione) le opportunità fornite dall’edilizia convenzionata l’incentivazione degli affitti a canone moderato e altre forme di aiuto spesso non sono sufficienti e i nuclei più a rischio risultano quelli costituiti da una o due persone in quanto risulta difficile il reperimento di soluzioni abitative adeguate. A tale proposito una possibilità percorribile potrebbe essere quella di sperimentare soluzioni di cohousing, vista anche la maggior disponibilità di alloggi Aler di taglio grande: una soluzione non semplice, ma che potrebbe dare frutti insperati. Riguardo il Quartiere dei Fiori, comunque, l’Amministrazione si dovrà far parte diligente affinché la Regione prenda seriamente in considerazione interventi di risanamento e ristrutturazione che attendono ormai da troppo tempo e che potrebbero permettere la creazione di alloggi di taglio più adeguato alle attuali esigenze. Sempre sul versante della garanzia al diritto alla casa si garantirà la prosecuzione dell’iter di accesso al Fondo Sostegno Affitti e ai bonus Gas e Energia Elettrica. Discorso a parte merita l’intervento di ristrutturazione per la casa di emergenza abitativa a Garbatola: in un momento come questo ogni azione deve garantire la massimizzazione dell’impegno economico assunto e tale servizio non si deve trasformare in una cronicizzazione delle situazioni, pertanto si valuterà attentamente la modifica del Regolamento di gestione ed esplorare eventuali alternative d’uso qualora se ne ravvisasse l’opportunità. CONTRIBUTO ALLA COMUNITÀ In luogo del semplice assistenzialismo, che vede il Comune in posizione di semplice erogatore di aiuti economici, si intende promuovere una modalità che va intesa come una delle prime forme di politica sociale e va esattamente nella direzione di rendere pienamente partecipe il beneficiato della vita comunitaria, sgomberando il campo da situazioni di imbarazzo o di orgoglio che spesso hanno impedito azioni di supporto a nuclei o singoli in difficoltà a fronte di un rapporto di pari dignità. L’istituto del Baratto Amministrativo, infatti introduce la possibilità - in corresponsione del mancato pagamento dei tributi comunali già scaduti - di integrare il servizio già svolto direttamente dai dipendenti e collaboratori comunali offrendo all’ente comunale, e quindi alla COMUNITÀ, una prestazione di pubblica utilità, con interventi che possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzabili. Cosi facendo si evita lo sciocco assistenzialismo e si aiuta il soggetto ad uscire da quella spirale di sentirsi inutile e perennemente bisognoso, offrendogli una modalità per “guadagnarsi” ciò che gli verrà erogato. 28 STRANIERI É coerente parlare di COMUNITÀ e considerarne diversa una parte? Noi crediamo di no. Al punto che prevedere un capitolo che sia dedicato ai “non italiani” potrebbe risultare razzista! Proprio per questo – e senza minimizzare il disagio di trovarsi in un altro Paese - premessa la condizione di regolarità della presenza in Italia, riteniamo che i cittadini stranieri siano in tutto e per tutto uguali ai cittadini italiani per quanto riguarda i diritti ed i doveri. E il primo diritto/dovere riguarda la partecipazione effettiva alla COMUNITÀ. Da qui l’affermazione che - in una visione di reale integrazione dei cittadini stranieri - i servizi e le opportunità dovranno essere garantiti a tutti con i medesimi criteri, evitando la percezione di un “razzismo al contrario”. L’accesso ai servizi, pertanto, sarà garantito in base a parametri che non considerino “l’essere straniero” come generatore di punteggi aggiuntivi, creando così una effettiva parità. ESTERNALIZZAZIONE La questione non è eludibile: va chiarito che le modalità e le motivazioni che hanno portato di fatto il Comune di Nerviano ad appoggiarsi ad una realtà consortile esterna al proprio ambito di Piano di Zona risultano non convincenti. Si procederà pertanto ad una attenta e serena valutazione, stavolta ampiamente condivisa, prima di assumere una determinazione in merito a questo argomento. 29 PER UNA COMUNITÀ MODERNA Nelle ultime vicende che hanno visto i territori a noi immediatamente adiacenti svilupparsi o ospitare importanti eventi, uno addirittura di portata mondiale come è stata Expo Milano, ciò che è possibile rilevare risulta la scarsa capacità – se non addirittura nulla – di sfruttare la posizione di privilegio che Nerviano ricopre lungo l’asse del Sempione, strategicamente equidistante da Legnano e Rho, con agevoli accessi autostradali a poca distanza, non lontana da Milano. Senza pensare minimamente allo snaturamento delle caratteristiche del territorio e puntando sul recupero del patrimonio edilizio esistente, diventa indispensabile non perdere altre occasioni per favorire l’attrazione di finanziamenti, individuando da subito le iniziative che possono rilanciare la crescita economica. Come accennato le azioni devono essere indirizzate verso uno sviluppo sostenibile, che risponda alle necessità del presente senza che vengano compromesse le possibilità delle generazioni future secondo il principio del «Non abbiamo ricevuto questo mondo in eredità dai nostri genitori, ma in prestito dai nostri figli» e che non tralasci la possibilità di recupero di attività oggi non più considerate strategiche. Chiaramente l’Amministrazione Comunale non può rivestire il compito dell’investitore, ma il ruolo istituzionale che le è proprio e che consiste nella pianificazione urbanistica del territorio andrà svolto nella maniera più proficua e tutelante per l’intera COMUNITÀ. PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Uno strumento che, all’indomani della sua approvazione nel 2010, avrebbe dovuto dare risposta a numerose necessità di Nerviano e dei nervianesi, a distanza di sei anni risulta di fatto inadeguato e non rispondente alle aspettative, con il risultato che nessun intervento di rilievo – pur considerando il periodo problematico che si è attraversato – ha permesso di migliorare una situazione che, paradossalmente, ha tratto parziale giovamento solo da alcuni interventi di recupero partiti con la pianificazione urbanistica precedente l’attuale PGT. Pensiamo che il metodo col quale si è proceduto all’approvazione dell’attuale Piano di Governo del Territorio abbia sottostimato i passaggi propedeutici – ma fondamentali – caratterizzati dalla pubblicità e dalla trasparenza delle attività che portano alla formazione degli strumenti, dalla partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni e dalla possibile integrazione dei contenuti della pianificazione da parte dei privati. Passaggi effettuati a nostro parere in maniera formalmente corretta, ma senza tener conto dell’alto valore partecipativo della COMUNITÀ in una fase di raccolta dei contributi che invece fu liquidata in maniera sbrigativa, producendo una pianificazione che si è rivelata problematica, praticamente impossibile da realizzare, con il risultato di un aggravamento della stasi già innescata dagli altri fattori di crisi. La nostra volontà, in un momento in cui il completo rifacimento del PGT rappresenterebbe un onere gravoso su un Bilancio che imporrà scelte importanti, è comunque rivolta ad un intervento di revisione, possibilmente 30 affidato al personale interno all’Ente, al fine di valorizzarne le competenze e di ridurre i costi. In linea di massima l’obiettivo da raggiungere dovrà essere quello di rendere il Piano di Governo del Territorio meno rigido, più flessibile e predisposto a cogliere le opportunità che possono migliorare la città. Uno strumento che venga finalmente liberato da norme complicate, che sia comprensibile e che svincoli gli interventi nel centro storico da assurde ed anacronistiche limitazioni. A tale riguardo non cambiano le diffuse indicazioni maturate sin dall’approvazione del vigente strumento di pianificazione urbanistica, ovvero la rivisitazione completa dell’applicazione del principio di perequazione, rendendola più diffusa rispetto alla attuale concentrazione su pochi interventi che proprio per questo risultano irrealizzabili. Nell’ottica dell’urbanistica negoziata, andrà risolto il problema degli Ambiti di Riqualificazione Urbana (ARU), completamente non rispondenti alle esigenze dei proprietari, ai quali sono state di fatto imposte modalità e criteri di attuazione che ne hanno bloccato di fatto la realizzazione. In questo caso la fase di contributo preliminare alla stesura del Piano dovrà produrre soluzioni condivise che portino a proposte di incentivo al recupero del patrimonio edilizio esistente, così come gli Ambiti di Trasformazione (AT e ATR), per i quali si opererà una attenta valutazione e rivisitazione, in particolare dell’abnorme intervento previsto a Cantone. Il tutto dovrà essere improntato seguendo due principi di base: la salvaguardia delle aree non urbanizzate e la valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio esistente in un’ottica tendente al “consumo zero” del territorio. Non si esclude una moratoria rivolta ai proprietari delle aree inserite nei piani attuativi, che in questi anni si sono visti gravati da una tassazione pesante a fronte della proprietà di aree che non producevano reddito e neppure potevano essere edificate. Indichiamo nell’urbanistica negoziata, e quindi nella più stretta collaborazione tra pubblico e privato, il principale strumento per il riordino del territorio e per la realizzazione di opere indispensabili alla crescita e al rilancio della città, valutando il ricorso ai Piani Integrati di Intervento solo in un quadro di pianificazione generale, e non certo come strumento di deregolamentazione. In quest’ottica le aree dismesse quali alcune aree dell’ex Catisa e dell’ex IpiSystem potrebbero rivelarsi opportunità strategiche per la riqualificazione del territorio e la contemporanea dotazione di servizi. Ineludibile - per una questione di buon senso oltre che di principio - sarà il tentativo di porre rimedio allo sciagurato cambio di destinazione dell’immobile di via XX Settembre. UNA CITTA’ SOSTENIBILE Il futuro dell’edilizia viene individuato da più parti non in un incremento dell’edificazione, ma nel miglioramento delle caratteristiche degli edifici, in particolar modo nel recupero dell’esistente attraverso tecnologie e materiali che puntino alla riduzione dell’impatto sull’ambiente e all’aumento dei risparmi in campo energetico. In base a questi principi anche Regolamenti e Piani 31 Comunali dovranno tendere ad incentivare le nuove metodologie costruttive anche e soprattutto nel recupero dell’esistente. Chiaramente l’Amministrazione dovrà impegnare attenzione e risorse nel migliorare gli edifici comunali, che riscontrano consumi eccessivi a fronte di mancati adeguamenti anche basilari come possono essere banalmente l’uso di lampade a basso consumo, valvole termostatiche e caldaie a condensazione, sino a spingersi in tecnologie di autoproduzione di energia elettrica. La prima forma di riduzione dei costi consiste sicuramente nell’ottimizzazione dei consumi e nella riduzione degli sprechi, pertanto l’individuazione di una figura professionale che potremmo definire “il Responsabile del Bilancio Energetico” potrà diventare il fulcro di tutta una serie di Buone Pratiche che dovranno essere di riferimento anche per i cittadini nel loro vivere quotidiano. Insomma ci si dovrà impegnare a spegnere il superfluo, partendo proprio dalle strutture pubbliche Con riferimento al risparmio energetico un obiettivo fondamentale sul quale occorrerà intervenire con decisione riguarda la pubblica illuminazione. É infatti noto che questa rappresenta una delle maggiori voci di spesa nella bolletta energetica dei comuni italiani. Viene in aiuto la recente Legge Regionale per l’efficientamento dei sistemi di illuminazione esterna, la 31/2015, cosiddetta “Legge Luce”, con finalità di risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento luminoso, per l’attuazione della quale Regione Lombardia ha preannunciato dei bandi di finanziamento. A semplice segno della volontà dell’Amministrazione comunale di proseguire su questa strada, Nerviano aderirà a manifestazioni quali “Mi illumino di meno”, giunta nel 2016 alla dodicesima edizione. L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale dovrà essere innanzitutto quello di acquisire la proprietà dell’intera rete di pubblica illuminazione - attraverso un’operazione di project financing già sperimentata da altri comuni - e procedere alla sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a led che consentano una drastica riduzione dei consumi; con l’intrigante possibilità di impiegare materiali e tecnologie che permettano di erogare servizi complementari all'illuminazione pubblica, come videosorveglianza, connessione Wi-Fi e gestione di impianti semaforici, secondo il modello di "smart city" e andando verso la costruzione di una moderna “smart grid” per il gestire la rete elettrica in maniera "intelligente" sotto vari aspetti o funzionalità, ovvero in maniera efficiente per la distribuzione di energia elettrica e per un uso più razionale dell'energia minimizzandone i consumi. RIQUALIFICAZIONE DI FRAZIONI E PERIFERIE Posizione non di secondo piano, anche in un progetto complessivo che pone attenzione alla pianificazione, dovrà riguardare le Frazioni e i quartieri periferici e la loro riqualificazione, intendendo questo termine nel suo senso più ampio, tenendo come punto focale non solo gli esiti urbanistici bensì una migliore vivibilità e puntando sul recupero del degrado edilizio e ambientale per giungere ad una rivitalizzazione sociale. Riguardo tale indirizzo l’obiettivo va individuato nell’aumentare - o inserire dove mancano - i servizi alla persona, sostenere le attività commerciali di dettaglio, adeguare l’arredo urbano e la viabilità, incrementare il recupero del 32 patrimonio edilizio esistente: tutte queste componenti porterebbero ad una riqualificazione urbana ma soprattutto ad una rivitalizzazione della COMUNITÀ, ad uno stimolo a vivere insieme il territorio. L’Amministrazione Comunale dovrà quindi trovare nuovi metodi di relazione considerando i “centri periferici” non come entità a parte o peggio come quartieri dormitorio o luoghi della segregazione territoriale, ma riprogettandoli come centri organici, mantenendo legittimamente la loro autonomia e naturalmente integrati con il capoluogo. In particolare sarà importante focalizzare le dinamiche demografiche e di insediamento che stanno interessando il Quartiere dei Fiori (Gescal), con un’età media che si è notevolmente alzata: un chiaro esempio dove il rischio di degrado edilizio potrebbe trasformarsi in disagio sociale. INNOVAZIONE Oltre a quanto già accennato in merito alle opportunità legate ai servizi complementari connessi ai nuovi impianti di pubblica illuminazione l’innovazione delle reti di comunicazione passerà attraverso l’utilizzo di collegamenti in fibra ottica sia per quanto concerne le connessioni tra i vari edifici pubblici che per quel che riguarda i collegamenti con gli impianti di videosorveglianza. Altro punto di attenzione sarà l’incremento dei punti di accesso alla rete Internet in modalità libera (HotSpot Wi-Fi). Ma innovazione significa anche la digitalizzazione dell’archivio esistente e l’attuazione per fasi successive del Sistema Informativo Territoriale, operazione quest’ultima fondamentale per la mappatura integrata del territorio, comprendente dati urbanistici, edilizi, tributari, utenze ecc. ORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA COMUNALE Sicuramente le nuove tecnologie possono aiutare i cittadini ad entrare in relazione con l’apparato comunale e aprire sempre più occasioni di trasparenza e informazione, ma soprattutto devono rappresentare un’opportunità per le strutture amministrative per semplificare i rapporti, ridurre gli adempimenti del cittadino, snellire le procedure. Riguardo poi l’organizzazione vera e propria del personale riteniamo si debbano individuare puntualmente le esigenze interne, ridefinendo laddove necessario la pianta organica così da supportare con adeguati spostamenti gli uffici e i servizi ritenuti più strategici. É nostra convinzione che i dipendenti comunali vadano motivati, a maggior ragione se il progetto di cui dovranno essere parte implica sussidiarietà, apertura verso la cittadinanza e inclusione che impone una pubblica amministrazione senza muri ed ostacoli. Una modalità operativa fondamentale sarà costituita nel mandato agli uffici – creando se del caso una vera e propria task force per il fund raising– al fine di effettuare la ricerca di finanziamenti ed opportunità. 33 LAVORI PUBBLICI Dando una scorsa ai programmi elettorali presentati nelle scorse consultazioni comunali è singolare appurare come siano in larghissima parte attuali, con i bisogni che non sono cambiati, semmai acuiti. Non sfuggono da questa stucchevole considerazione i lavori pubblici, rimasti ampiamente e colpevolmente al palo anche per quanto concerne la fase progettuale, che risulta particolarmente strategica in caso di bandi di finanziamento pubblico. Come già chiarito questo programma intende traguardare il lasso temporale di un solo mandato amministrativo in un panorama nel quale le priorità sono evidenti a tutti. Riteniamo comunque che occorra inquadrare tutta una serie di interventi per i quali la fase minima dovrà consistere nella progettazione – prioritariamente svolta con professionalità interne alla struttura comunale – e ciò al fine di essere pronti a cogliere opportunità e finanziamenti. In tale ottica si potrebbe anche incardinare un progetto da attivare con una scuola superiore del territorio, coniugando la didattica con l’attenzione sociale si potrebbe redigere un piano organico per l’abbattimento delle barriere architettoniche, da utilizzare via via nel corso degli interventi programmati su strade ed edifici. Non bisogna certo nascondere le difficoltà cui si andrà incontro, ma neppure nascondere la necessità di partire proprio da una seria pianificazione e progettazione che contenga tutte quelle opere necessarie per la città senza voler fare voli pindarici e consapevoli che l’elenco delle esigenze non rappresenta sterili promesse ma la manifestazione di una consapevolezza riguardo vincoli, possibilità e necessità progettuali. • Nuova scuola primaria di Via dei Boschi: cantiere partito ma con grossi punti di domanda relativamente a problematiche progettuali che rischiano di rallentarne l’ultimazione. • Dal completamento dei lavori in via dei Boschi dipenderanno poi gli interventi sugli altri edifici scolastici – per i quali si dovrà provvedere da subito alla progettazione - e questo va sottolineato perché al di là delle storielle sul patto di stabilità, in questi 10 anni non si è trovato neppure il tempo e il modo per predisporre le basi per le opere da realizzare, ovvero i progetti – e l’idea, (già illustrata al termine del mio ultimo mandato) è di sfruttare l’attuale scuola elementare di via dei Boschi come polmone per permettere di vuotare parzialmente l’edificio di via Roma e procedere così alla sua ristrutturazione in un paio di lotti. É un’operazione che – evidentemente – richiederà diversi anni, soprattutto se si pensa che anche (e forse ancor più) la scuola media necessita interventi radicali a partire dal tetto. La necessità di intervenire su entrambi i plessi potrà inoltre permettere la creazione di un corpo di raccordo nel quale ubicare una aula magna, un auditorium che oggi manca alle scuole, ma manca anche alla COMUNITÀ e potrebbe diventare un prezioso spazio non solo per le attività didattiche. Insomma riteniamo che ristrutturare una scuola non deve essere letto unicamente come un semplice intervento edilizio ma come offerta di un’opportunità alla COMUNITÀ, lo può essere per il miglioramento della didattica ma anche per la possibile fruizione delle struttura da parte della cittadinanza. Questo per rimarcare che soprattutto in questi frangenti occorre una visione che vada oltre le scadenze elettorali e serve una visione a 360 gradi delle esigenze della COMUNITÀ. 34 • Adeguamento alle norme antincendio: di fatto quasi tutti gli immobili comunali risultano privi dell’obbligatorio Certificato di Prevenzione Incendi ormai da anni e l’adeguamento alla normativa dovrà prevedere le necessarie opere per le quali procedere innanzitutto alla progettazione e quantificazione. • Rotatoria di via Carlo Porta/S.P. 109: opera prevista sin dal 2002, in carico ora alla Città Metropolitana che vive tuttora una vicenda di opacità che andrà risolta una volta per tutte. • Ex Acli in S.Ilario: l’ennesimo evidente esempio di ritardo sulla programmazione delle opere, considerando che i lavori sono coperti da un finanziamento addirittura dal 2002: finanziamento che oggi rischia di risultare insufficiente, mentre S.Ilario è ancora privo di uno spazio civico polivalente. • Individuazione condivisa con la cittadinanza di un’area per un parco pubblico a Garbatola. • Piano di riasfaltatura delle strade: situazione che risulta al limite dell’emergenza e riguardo la quale sarà fondamentale riattivare un circolo virtuoso che eviti per il futuro di giungere a contesti-limite. • Recupero conservativo della Torre Civica: si tratta di un intervento di restauro che consentirebbe l’accessibilità ad uno dei simboli di Nerviano, ma soprattutto è un intervento che riveste un carattere di messa in sicurezza. • Ex Centrale Termica di via Marzorati: una volta acquisita tale struttura si dovrà prevederne il recupero a scopi culturali (biblioteca moderna e punto di aggregazione giovanile) attraverso l’attivazione di strumenti di urbanistica negoziata e la possibilità di renderla un punto di interesse sovracomunale, così da non gravare sui bilanci comunali. • Ponte del Lazzaretto: sia la sponda che la stessa struttura del ponte rappresentano l’unico punto critico rimasto sull’asta dell’Olona in territorio nervianese pertanto diventa urgente reperire risorse, anche presso gli Enti che gestiscono le problematiche legate ai corsi d’acqua, quali Regione Lombardia e Aipo. • Rete di piste ciclabili: definire un programma di priorità, che privilegi la ricucitura dei tratti di piste esistenti ed i collegamenti con e fra le Frazioni. • Piazza Don Musazzi a Garbatola: oggetto di ripetute promesse ed ora rimasta priva dei finanziamenti, così come Piazza Italia nel capoluogo. Va da sé che un ampliamento dell’elenco delle opere divenute necessarie per la nostra COMUNITÀ può risultare un esercizio teorico, anche alla luce delle condizioni in cui versa il Bilancio dell’Ente. La modifica dei parametri di rispetto del Patto di stabilità potrà certamente agevolare l’azione amministrativa, ma crediamo che occorra ripartire da una visione prospettica e puntare sulle progettazioni, perché ciò che è più mancato in questi 10 anni è stata proprio la pianificazione e la creazione di opportunità per la ricerca e l’ottenimento di finanziamenti. MANUTENZIONI Già si è detto sulla necessità di provvedere alla programmazione di un piano di manutenzione di strade e piazze ed alla stessa maniera occorrerà rivedere le modalità di manutenzione delle aree a verde, che scontano un progressivo disimpegno nell’attenzione sul patrimonio. 35 Molto ci sarà da fare invece sugli impianti sportivi, riguardo i quali sarà fondamentale un’azione sinergica fra Amministrazione e associazioni sportive al fine di individuare le priorità e le forme di intervento, che non escludano possibilità di project financing affiancate a investimenti comunali ed interventi supportati da finanziamenti provenienti da altri Enti o federazioni sportive che possano permettere la messa a reddito degli impianti così da finanziare la manutenzione ordinaria. L’aver colpevolmente accantonate anche le manutenzioni sugli immobili scolastici e sul Monastero ha posto una pesante ipoteca sulla gestione futura delle risorse economiche e sulla strutturazione del Bilancio Comunale. In tema di manutenzioni - così come per i lavori pubblici – la parola d’ordine sarà comunque “controllo”. Gli appalti, i servizi, i materiali, la conformità con le progettazioni dovranno essere oggetto di una puntuale verifica in fase di esecuzione dei lavori per garantire innanzitutto il corretto uso dei soldi dei cittadini. RIVITALIZZAZIONE DELLA CITTA’ I problemi relativi alla scarsa attrattività della nostra cittadina sono in parte dovuti alla mancanza di forme di incentivazione all’apertura di nuove attività o al mantenimento delle esistenti, tema riguardo il quale - di concerto con le rappresentanze di commercianti in primis, ma anche artigiani, agricoltori e industriali – si dovranno aprire tavoli di discussione per definire le azioni da mettere in campo ognuno per la propria competenza. Sicuramente andranno riaperti i ragionamenti arenatisi con il Tavolo della Mobilità sulla viabilità cittadina, definendo l’annoso nodo via Roma/Villoresi Piazza Italia, nonchè situazioni più puntuali ma più decentrate ma per questo non meno importanti, affiancando azioni di stimolo per il raggiungimento di obbiettivi di eccellenza sul versante della mobilità dolce e dei trasporti collettivi. Ma il concetto fondante dovrà essere sempre incentrato sulla capacità e sulla volontà dei nervianesi di riappropriarsi del territorio, facendolo vivere con la presenza e l’attenzione. COMMERCIO La fase attualmente attraversata dal commercio locale è purtroppo il punto peggiore toccato dal momento dell’apertura del primo centro commerciale sul territorio. Duole rilevare che in questi anni i tanti impegni si sono risolti in un nulla di fatto. In un panorama del genere, avendo perso ben dieci anni, un’Amministrazione Comunale che pensi di avere in tasca la ricetta magica si prenderebbe gioco degli eroici superstiti di quel commercio cittadino che un tempo riempiva le strade ora desolatamente vuote. La COMUNITÀ necessita della presenza viva di ogni sua componente e il supporto al commercio non può prescindere dalla concertazione delle azioni da porre in campo. Occorre definire una serie di interventi che non si possono liquidare con parole d’ordine come “eventi”, “serate”, “arredo urbano” o “distretto del commercio” 36 in quanto il problematico contesto impone un’analisi attenta che parta innanzitutto dalle esigenze dell’utenza, dei cittadini, che vanno convinti dell’indispensabilità del mantenimento dei negozi di vicinato, ricreando le condizioni ideali per la fruizione degli spazi cittadini dove gli esercizi commerciali. Nerviano è diversa da altri comuni e la ricetta uguale per tutti non esiste: esiste semmai la volontà di condividere un percorso nel quale tutte le parti in causa mettano a disposizione dell’obiettivo finale la propria disponibilità e le proprie capacità. La coprogettazione, in questo ambito specifico diventa pertanto più che mai opportuna in quanto va calata nella realtà contingente, con esigenze differenziate per i vari esercizi commerciali e le varie zone della città. Sicuramente nella eventualità circa qualsiasi richiesta di ampliamento o nuova apertura di grandi superfici di vendita ci sarà una risoluta posizione di contrapposizione. 37 PER UNA COMUNITÀ ATTENTA ALL’AMBIENTE Per affermare una reale qualità della vita, l’operato dell’Amministrazione Comunale deve riservare attenzioni particolari e risorse importanti alla riqualificazione dell’ambiente che ci circonda e alla tutela delle risorse naturali. Assi territorialmente portanti sono il fiume Olona ed il canale Villoresi, attorno ai quali si potrebbe realizzare un “percorso” comune. L’opportunità offerta dai due corsi d’acqua e dalle aree verdi lungo le rive può essere sfruttata per far coincidere esigenze di più fasce di persone, a livello sportivo, ambientale e sociale. Ma solo con la collaborazione dei cittadini si può arrivare a vivere in un “isola” ecologica, garantendo una più alta percentuale di raccolta differenziata, un minore abbandono di rifiuti lungo le strade, un miglior sfruttamento di quello che è il tanto verde presente a Nerviano, sostenendo le “buone pratiche” e gli stili di vita virtuosi. RIFIUTI L’interpretazione virtuosa delle pratiche di gestione dei rifiuti che l’Amministrazione Comunale intende promuovere verte sui principi consolidati: - riduzione del rifiuto; supportando l’apertura di negozi ecosolidali per la commercializzazione di prodotti sfusi come detersivi a dispenser, sostenendo queste iniziative con tessere ad acquisto agevolato, o promuovendo l’installazione di distributori di latte alla spina prevalentemente nelle vicinanze delle strutture scolastiche e nel centro cittadino; - Il riutilizzo del rifiuto; stimolando lo scambio tra cittadini di oggetti non più utilizzati attraverso un “mercato virtuale” dell’usato ossia stimolando l’attivazione di una piattaforma tecnologica dedicata allo scambio, senza scopi di lucro, di oggetti altrimenti destinati alla dismissione; - il riciclo del rifiuto; che parte da una gestione trasparente delle informazioni inerente non solo la percentuale di raccolta differenziata effettuata ma anche la quota di riutilizzo, promuovendo l’uso di manufatti prodotti con materiali recuperati già a partire dagli acquisti comunali; - la raccolta differenziata; da consolidare e rafforzare con ogni mezzo tramite campagne di sensibilizzazione e valutando l’introduzione di altre modalità di calcolo più incentivanti basate sulla tassazione del rifiuto effettivamente prodotto dal nucleo familiare (differenziato e non) e una razionalizzazione dei servizi, a partire dalla revisione delle modalità di accesso alla piattaforma comunale. Su tutto, l’Amministrazione Comunale si pronuncerà rispetto la vicenda della chiusura del termovalorizzatore ACCAM, sostenendo il progetto della “Fabbrica dei Materiali”, trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati con recupero delle residue frazioni riciclabili. Ciò pur con la consapevolezza che la decisione della dismissione di ACCAM (già assunta dai 27 Comuni Soci fra cui Nerviano senza che la decisione venisse discussa in Consiglio Comunale) determinerà una perdita patrimoniale di circa 900.00 € per il patrimonio del Comune e avrà ripercussioni occupazionali per i 170 dipendenti che lavorano in ACCAM. 38 VERDE PUBBLICO – PARCHI – PISTE CICLABILI La manutenzione dei parchi pubblici e delle aree a verde è come ovvio a carico dell’Amministrazione Comunale; tuttavia mantenere Nerviano più curata e verde è più facile se si stimolano azioni virtuose da parte della cittadinanza avviando anche contratti di sponsorizzazione o accordi di collaborazione con soggetti pubblici o privati. Si tratti di singoli cittadini, associazioni, condomini, enti, scuole, società, banche, negozi, bar, chioschi, studi professionali o in generale chiunque voglia contribuire fattivamente alla valorizzazione del verde pubblico la possibilità di contribuire al miglioramento della città sarà aperto a tutti. Una ipotesi che verrà valutata attentamente sarà la possibilità di far aprire dei chioschi stagionali nei parchi cittadini più frequentati. Una richiesta avanzata da numerosi cittadini riguarda la realizzazione di un’Area Cani: a tale riguardo abbiamo individuato una soluzione che potrebbe permetterne l’ubicazione nei Giardini Pubblici di via Roma, nella porzione oltre il fiume Olona, già circoscritta e dotata di fontanella, pertanto necessitante di opere limitate, dando cosi uno spazio adeguato per i nostri amici a 4 zampe e rispettando l’utilizzo del resto del parco. Unitamente a questa iniziativa, si valuterà il posizionamento in alcune zone della città dei dispenser di sacchettini per le deizioni canine. Altra istanza cui si dovrà dare risposta riguarda l’utilizzo del bacino della ex cava di viale Giovanni XXIII: da qualche tempo infatti non vi è più un soggetto che ne gestisce l’attività di pesca sportiva, con il chiaro rischio di imboccare la via del degrado. Si procederà quindi a sondare la disponibilità di soggetti che abbiano la volontà di stendere un progetto per il rilancio della pratica sportiva. Rispetto alle piste ciclabili, sarà rivalutato lo studio presentato alla precedente amministrazione per la progressiva realizzazione di una rete cittadina allo scopo di promuovere modalità di trasporto alternative all’utilizzo del mezzo privato motorizzato e incentivare bambini e adolescenti all’uso della bicicletta in sicurezza per raggiungere i plessi scolastici del territorio e collegare le zone periferiche con il centro, segnalando in tal senso il completo isolamento del piccolo agglomerato di Costa S. Lorenzo dal Capoluogo. In merito alla ciclabile Betulle-Garbatola, dovrà essere completato il tratto inerente il collegamento con il Capoluogo in zona Auchan rivedendo, laddove possibile, il progetto in fase di ultimazione. Riguardo i due Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, l’Amministrazione Comunale sosterrà l’accorpamento del Parco del Roccolo e del Parco dei Mulini, al fine di uniformarne il funzionamento e ridurre i costi di gestione degli organi amministrativi. SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DI SEGNALAZIONE Soprattutto in campo di reati contro l’Ambiente, la già esplicitata possibilità di utilizzare mezzi ormai diffusi che permettono un immediato canale di segnalazione, consentirà di semplificare le procedure di intervento e sanzione riguardo tutti quei reati contro l’ambiente che stanno deturpando il nostro territorio. Il particolare il riferimento va alle zone agricole e ai cigli strada, che sono in talune zone delle vere e proprie discariche a cielo aperto. 39 LE BUONE PRATICHE Intese come tutte quelle azioni che hanno come scopo il risparmio delle risorse, le “buone pratiche” assumono una vera e propria valenza culturale, in quanto si prefiggono di trasformare in virtuosi i comportamenti di ogni singolo cittadino orientandolo verso stili di vita sostenibili per l’ambiente. Si tratta quindi di serie di piccole azioni - anche quotidiane – in gran parte già note ma spesso inosservate che, singolarmente, potrebbero avere poca rilevanza, ma che assieme possono produrre risultati rilevanti sia rispetto alla diminuzione dell’impatto ambientale che rispetto al risparmio delle risorse naturali. L’opera dell’Amministrazione Comunale, pertanto, nell’ottica di una COMUNITÀ che comprende l’unicità dell’ambiente in cui vive, ha il compito di promuovere campagne mirate partendo innanzitutto dall’azione delle agenzie educative, scuola in primis. Si può pensare all’acquisto di prodotti con meno imballi, all’utilizzo di lampadine a basso consumo, all’uso della lavatrice in ore serali e sempre a pieno carico, ad evitare lo stand by per tv, pc e video, attivare il compostaggio domestico (chi può…), fare attenzione alla raccolta differenziata, scegliere gli elettrodomestici di classe elevata, privilegiare la doccia al bagno in vasca, utilizzare beni realizzati con materie riciclate (carta, toner, ecc.), bere l’acqua del rubinetto riducendo l’uso delle acque minerali, usare le valvole termostatiche e non superare i 20°… eccetera. Una sorta di moderna educazione civica, basata sulla sensibilizzazione e sulla comunicazione delle opportunità e dei vantaggi anche economici, che siamo convinti sia uno dei compiti di un’amministrazione comunale attenta, che stimoli i cittadini a condotte che, oltre all’ambiente, fanno bene anche alle loro tasche! 40 PER UNA COMUNITÀ CHE VIVE IL TERRITORIO La necessità di una svolta decisa per la cura della qualità urbana, della sicurezza del territorio,della viabilità, del decoro delle strade, dell’arredo urbano, della pulizia dei parchi è diventata prioritaria nella percezione di tutta la cittadinanza. Più puliti, frequentabili e quindi vissuti sono i luoghi che ci circondano, minore è la microcriminalità che vi si può insediare e gli atti di vandalismo che vi si possono perpetrare, permettendo altresì un migliore controllo da parte delle autorità preposte per garantire una sempre maggiore vivibilità. La repressione deve essere solo l’estremo strumento: anzitutto occorre la propositività e la prevenzione. La COMUNITÀ nella sua interezza deve essere portatrice di una volontà di riappropriarsi del territorio e creare rete anche in supporto delle forze dell’ordine e di conseguenza rendere ogni angolo di Nerviano maggiormente fruibile, in ogni momento. Un luogo vissuto è un luogo tolto all’abbandono, all’errato utilizzo, al non rispetto. UNA CITTA’ SENZA PAURA Nelle azioni concrete che proponiamo, quindi, uno spazio di rilievo viene dato proprio alla sicurezza in quanto vi è una richiesta particolarmente sentita da parte dei cittadini. Va da sé che la sicurezza è spesso distorta da sensazioni individualistiche, fra le quali non possiamo dimenticare la percezione di essere soli, di sentirsi abbandonati, di non appartenere ad un gruppo. Quindi la necessità di ricostruire i legami, di riformare la compattezza di una comunità solidale, di dare risposte ai disagi sono dei passaggi ineludibili se si vuole pensare veramente al benessere dei cittadini. Anche l’iniziativa del Controllo del Vicinato già lodevole sotto il punto di vista del monitoraggio e della veicolazione delle informazioni, potrà essere il volano per la ricostruzione di reti relazionali e per la conoscenza di chi ci vive accanto, nello spirito auspicato della ricostruzione della COMUNITÀ Vengono poi tutti quegli interventi “tecnici” che devono puntare a prevenire e disincentivare i comportamenti delittuosi: e allora i “varchi”, da realizzare di concerto con i comuni confinanti in maniera da rendere organiche le azioni; le videocamere, il cui efficientamento oggi è consentito anche dalla riduzione dei costi e dalla semplificazione della loro gestione; la chiusura dei tratti di vicinale soprattutto nel parco del Roccolo che risultano oggetto di scarichi abusivi o vie di fuga per i malviventi; l’incremento dei pattugliamenti, possibile grazie non tanto all’aumento del numero degli agenti (cui si dovrà comunque provvedere) quanto ad un migliore impiego e una razionalizzazione dei servizi svolti, sgravandoli di adempimenti burocratici o da servizi che possono essere svolti in maniera alternativa. Grande aspettative, poi, vengono riposte in progetti che coinvolgano più Amministrazioni Comunali, come quello che vede coinvolti i Comuni dell’Asse del Sempione. Le attività di vigilanza potranno essere garantite in fascia notturna attraverso servizi privati, soluzione da valutare, così come proporre una modalità di ulteriore avvicinamento del Corpo di Polizia Locale sperimentando una sorta di “poliziotto di quartiere”, con lo scopo di dare maggiore sicurezza, controllare il 41 territorio più capillarmente e dare un punto di riferimento ai cittadini per qualsiasi necessità attraverso un rapporto fiduciario con gli agenti della Polizia Locale. Sul versante dell’informazione e della prevenzione verranno organizzati incontri di sensibilizzazione e corsi di formazione per cittadini/ addetti comunali/ assistenti sociali/ docenti su: Primo Soccorso, gestione delle emergenze, prevenzione truffe e furti in appartamento, prevenzione del bullismo, dalle dipendenze (es. dalla ludopatia), reati informatici, anti stalking e prevenzione dall’usura Ma ciò che deve essere chiaro è lo scopo per cui si agisce. L’Amministrazione Comunale non deve diventare “lo sceriffo” della collettività, ma deve operare affinchè la sicurezza garantisca una rinascita della COMUNITÀ, così che si riscopra la piacevolezza di vivere il proprio territorio: uscire per il gusto di stare insieme agli altri. In una parola: fare COMUNITÀ. VIABILITA’ E MOBILITA’ Gli studi sui flussi di traffico sono già stati effettuati, sul PGT si sono formulate soluzioni, con il Tavolo della Mobilità si sono discusse molteplici problematiche, ipotesi di una rete di piste ciclabili sono state oggetto di incontri, hanno prodotto una proposta ed un ulteriore contributo è giunto da una petizione promossa da un’associazione… Manca ora la fase decisionale, la doverosa presa di posizione che dovrà portare a scelte certamente difficili ma necessarie. Sicuramente necessarie appaiono opere previste già da tempo, quali la rotatoria sulla S.P.109 e gli interventi di snellimento dei flussi di traffico in Garbatola previsti dal PGT. La mobilità risulta essere un elemento chiave a sostegno dello sviluppo insediativo, anche attraverso il coordinamento dei trasporti pubblici e di quelli privati ed il nodo dell’attraversamento dell’abitato di S.Ilario da parte degli autobus dovrà essere finalmente risolto. Il nodo della viabilità del centro cittadino, con la realizzazione di un senso unico in via Roma, in via Brera e la riprogettazione di viale Villoresi e Piazza Italia, ricopre anch’esso carattere di urgenza. Altri interventi necessari al miglioramento della viabilità interna potrebbero essere la rotatoria sulla S.S.33 (in località La Guardia) e la realizzazione della tangenzialina a sud (collegamento S.S. 33 con via Cavour), ma il tutto elencato anche così sommariamente risulta di fatto proibitivo con l’attuale quadro economico e le altre priorità di intervento esposte nelle altre sezioni del programma. Sono aspetti, che risultano certo fondamentali per la città del futuro, che non può essere pensata sul presupposto di un grande unico ingorgo di mezzi. Occorrerà pertanto calendarizzare le soluzioni che siano compatibili con le risorse disponibili, attraverso la definizione della viabilità principale (percorsi preferenziali) e la creazione delle cosiddette “isole ambientali”, dove il traffico diventi unicamente locale. Per fare ciò non bisogna dimenticare che i livelli delle azioni da intraprendere è differenziato: vi sono azioni locali e azioni di area vasta, pertanto occorrerà 42 una chiara ed efficace strategia intercomunale alla quale Nerviano dovrà portare il proprio strategico contributo (vista l’ubicazione territoriale). A livello di “buone pratiche” locali sarà interessante percorrere alcune sperimentazioni, proponendo e/o incentivando iniziative quali il Pedibus, il Bicycle pools, il Car sharing (o trasporti collettivi in genere), così come il progetto “Bike to work” (a lavoro in bicicletta), con l’obiettivo di promuovere la mobilità ciclistica in alternativa all’uso del mezzo privato motorizzato. A livello più vasto invece, in una prospettiva di competenze affidate alla Città Metropolitana proprio in ordine ai trasporti e alla pianificazione territoriale, andranno portate sui tavoli competenti le istanze di Nerviano. Mobilità significa anche trasporto ferroviario ed in questi anni non è mai stato avviato un confronto serio da parte dell’Amministrazione Comunale uscente in merito alla fermata FFSS a Cantone. Il primo passo consisterà nel fare chiarezza ed avere certezze dalle quali dipenderanno anche successivi impegni a livello locale. Il ruolo dell’Amministrazione Comunale si dovrà sviluppare anche attraverso contatti e pressioni, anche in accordo con altri Comuni, al fine di ottenere un più frequente cadenzamento del trasporto su rotaia che attualmente vede Nerviano fare riferimento alla stazione di Parabiago. Analogo discorso riguarda la richiesta da avanzare a Movibus per la modifica del tracciato della linea verso il nuovo ospedale di Legnano, che attualmente non prevede fermate sul nostro territorio. PROTEZIONE CIVILE Il territorio nervianese è complesso: attraversato da corsi d’acqua problematici, strade statali e provinciali ad alto scorrimento, con la presenza di aziende a rischio e inserito in un contesto urbanizzato che presenta tutte i potenziali pericoli di aree analoghe. La scelta strategica di avere sul territorio due gruppi operativi di Protezione Civile ha permesso in passato di passare pressoché indenni da diverse traversie (emergenze inquinamento, esondazioni, ecc.), sfruttando anche la presenza di questi volontari per il controllo ed il monitoraggio dei Parchi Sovracomunali in funzioni di prevenzione. La volontà è quella di consolidarne la presenza e l’operatività, anche perché la situazione contingente non può far escludere situazioni di pericolo che possano passare dallo status di potenziale a quello di concreto. L’Amministrazione Comunale, nel solco tracciato ormai oltre venti anni or sono, confermerà la stretta collaborazione con i gruppi di Protezione Civile, assicurando loro, spazi e supporti logistici, in un’ottica di sinergia volta a fronteggiare eventuali calamità. In questo campo si dovrà provvedere alla revisione ed all’aggiornamento del Piano di Protezione Civile e del Piano di Emergenza Idraulica, strumenti di cui la COMUNITÀ dovrebbe peraltro conoscere il senso e i contenuti. 43 BILANCIO E GOVERNO DELLE RISORSE I meccanismi di calcolo con il quale vengono determinati gli obiettivi di bilancio confrontano il saldo tra entrate e uscite della spesa corrente, contabilizzato con il principio della competenza, e il saldo della spesa per gli investimenti, calcolato con il principio della cassa (pagamenti e incassi). Secondo questo presupposto, obbligatorio per legge, va da sé che l’Amministrazione ha in sostanza tre leve per quadrare il bilancio: 1) l’aumento delle imposte 2) la riduzione della spesa corrente 3) il contenimento o il posticipo dei pagamenti per le opere pubbliche La voce “imposte” e “tasse” dei bilanci pregressi è sostanzialmente rimasta inalterata negli anni a dispetto della crisi economica che ha attanagliato le famiglie di Nerviano; su questo fronte sarà importante rivedere la spesa corrente allo scopo di eliminare gli sprechi che si ripercuotono sulla fiscalità locale. Alcune voci sono già state identificate ma occorrerà effettuare una attenta ricognizione, in quanto sul Bilancio Comunale gravano alcune incognite rappresentate da entrate che molto probabilmente si riveleranno inesigibili, richiedendo quindi ulteriori sforzi. L’Amministrazione Comunale dovrà inoltre integrare le risorse economiche da reinvestire in opere pubbliche o altre iniziative attraverso la predisposizione di progetti finanziabili da organismi sovracomunali, comunitari quali ad esempio il FERS (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) o i periodici bandi regionali, cogliendo ogni opportunità perseguibile per alleggerire il carico fiscale. Su questo concetto puntiamo in maniera particolare in quanto riteniamo che si debba porre una particolare attenzione nel reperimento delle risorse da fonti che permettano di realizzare opere riducendo l’aggravio sui cittadini di Nerviano e a tale scopo verranno date indicazioni precise anche sull’organizzazione della macchina comunale. In ossequio ai concetti di partecipazione e trasparenza si procederà ad esporre ai cittadini le linee di Bilancio in tempi che permettano di esprimere idee e suggerimenti, utilizzando forme di presentazioni comprensibili e meno tecniche possibile. 44 NOI SIAMO, PERCHÉ NOI SOGNIAMO… DREAM... sogno… utopia… proiezione del futuro... Ebbene, anche noi abbiamo una VISIONE e non è quella raffazzonata navigazione a vista a cui abbiamo assistito negli ultimi due lustri. La nostra visione è per una Nerviano che finalmente si scopre COMUNITÀ, che valorizza i legami fra le persone, che fa della solidarietà la propria pietra angolare. La nostra visione va oltre la città bella, il verde curato, le strade ben manutenute, gli edifici scolastici funzionali e sicuri - necessari e per i quali lavoreremo duramente - la nostra visione ci mostra la gente finalmente contenta di trovarsi per il solo gusto di farlo, gente che "vive bene" (il benessere ) perché è serena... ci mostra la gente appropriarsi pienamente del territorio che ha scelto come propria casa, ci mostra la gente che vive per ideali e non per ideologie. Dietro la visione c'è un'idea e l'idea è supportata da un progetto. Un progetto si realizza programmando azioni, interventi e l'energia che deve muovere la COMUNITÀ verso l'obiettivo finale sta nella convinzione e nell'ottimismo che ogni singola persona deve riporre nel primato dello stare insieme contrapposto allo sterile individualismo. Noi non vendiamo fumo, noi siamo decisi, concreti e responsabili. Ma abbiamo una visione, che con queste pagine diventa una missione: ricostruire la COMUNITÀ. «Viandante, sono le tue impronte il cammino e nulla più; Viandante non c'è un cammino la via si fa con l'andare...» Cantares..., Antonio Machado 45