L`ecografia “esperta” a 11-13 e 19-20 settimane
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L`ecografia “esperta” a 11-13 e 19-20 settimane
AGGIORNAMENTI IN TEMA DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA E DIAGNOSI PRENATALE VERONA 22 FEBBBRAIO 2013 L’ecografia “esperta” a 11-13 e 19-20 settimane Dott.ssa Ricciarda Raffaelli La diagnosi prenatale delle anomalie fetali è parte integrante della moderna assistenza alla gravidanza. E’ ormai consolidato che il più delle anomalie maggiori può essere rilevato ecograficamente in epoca prenatale e che la maggior parte di tali difetti può essere evidenziato nel primo trimestre. Il 90% dei feti con aneuploidie maggiori può essere identificato a 11-13 settimane attraverso la combinazione dell’età materna, dello spessore della translucenza nucale (NT) e il dosaggio nel siero materno di betaHCG e PAPP-A. Nella stessa epoca di gestazione è possibile diagnosticare o sospettare la presenza di buona parte delle anomalie strutturali, sia letali che associate a handicap severi, in modo tale da offrire ai genitori l’opzione di una più precoce e sicura procedura di interruzione della gravidanza. Le anomalie strutturali maggiori possono essere distinte in 3 gruppi, relativamente all’epoca precoce di diagnosi: quelle sempre rilevabili (per esempio la “body stalk anomaly”, l’anencefalia, l’oloprosencefalia alobare, l’onfalocele, la gastroschisi e la megavescica); quelle non diagnosticabili, poiché i segni ecografici correlati si manifestano più tardivamente nel 2°-3° trimestre (per esempio l’ipoplasia del verme cerebellare, la microcefalia, l’idrocefalo, l’agenesia del corpo calloso, lesioni ecogeniche del polmone, anomalie renali, l’acondroplasia, le ostruzioni intestinali). Esiste poi un terzo gruppo di anomalie potenzialmente rilevabili, in conseguenza al tempo destinato alla base alla finalità dell’esame ecografico e di sua esecuzione, nonché alla esperienza dell’ecografista e alla qualità degli strumenti a disposizione. Inoltre è importante, a questo riguardo, la presenza di marcatori facilmente riconoscibili di una specifica anomalia sottostante, che catturino l’attenzione dell’ecografista. Lo spessore aumentato della NT, per esempio, identifica nel 1° trimestre la maggior parte dei feti con anomalie cromosomiche, displasie scheletriche letali, cardiopatie maggiori. Una delle grandi sfide rimaste nella diagnosi ecografica del 1° trimestre è la diagnosi di spina bifida aperta, che può ora essere sospettata precocemente attraverso un marcatore facilmente rilevabile: l’assenza della normale translucenza intracranica (IT) che identifica ecograficamente il quarto ventricolo cerebrale. Un’ecografia esperta a 11-13 settimane può dunque ricavare 1 AGGIORNAMENTI IN TEMA DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA E DIAGNOSI PRENATALE VERONA 22 FEBBBRAIO 2013 dalla medesima scansione sagittale mediana dell’estremo cefalico fetale numerose informazioni, attraverso la misurazione della NT, l’esame dell’osso nasale, la valutazione della IT: qualora quest’ultimo marcatore non venisse visualizzato, l’operatore sarebbe allertato e indotto ad uno studio dettagliato della colonna vertebrale fetale. Un effetto collaterale positivo dello screening genetico del 1° trimestre è, inoltre, la diagnosi precoce di difetti come la oloprosencefalia, l’onfalocele e la megacisti. L’orientamento oggi sembra quello di introdurre su larga scala un nuovo modello di assistenza prenatale dove l’esame ecografico “esperto” a 11-13 settimane è parte integrante di una valutazione più “estesa”, volta a stimare precocemente il rischio individuale di specifiche complicanze ostetriche, in modo da ridurre la mortalità e morbidità materna e neonatale. Secondo alcuni Autori questo primo “step” diagnostico a 12 settimane sarebbe il più importante, seguito da una rivalutazione dell’anatomia e della crescita fetale a 19-20 settimane. Nonostante l’importante evoluzione della tecnologia disponibile, la diagnosi prenatale delle malformazioni rimane tuttavia estremamente complessa. La maggior parte degli studi mostra come l’ecografia fetale di “screening” sia in grado di identificare al secondo trimestre di gravidanza circa il 40% dei casi che vengono riconosciuti alla nascita. Sensibilità dell’ecografia morfologica (< 23 settimane) in studi multicentrici Sensibilità % Levi, 1991 29 RADIUS, 1993 18 Levi, 1995 39 EUROFETUS, 1999 41 EUROCAT, 2005 44 Non esistono specifiche malformazioni che siano sempre riconoscibili con certezza. Relativamente ai gruppi specifici di anomalie strutturali, la maggior parte delle 2 AGGIORNAMENTI IN TEMA DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA E DIAGNOSI PRENATALE VERONA 22 FEBBBRAIO 2013 malformazioni sono state riconosciute in meno della metà della casi, come dimostra la migliore evidenza disponibile con lo studio Eurofetus: Sensibilità diagnostica dell’ecografia per apparato Sensibilità % SNC 88 Urinarie 85 Scheletro 74 Cuore 39 Cleft facciali 18 La efficacia di un esame ecografico “esperto”, che comprenda la valutazione di distretti fetali comunemente non indagati e dettagli anatomici non facilmente dimostrabili, come il volto, l’encefalo e l'apparato cardiovascolare, è probabilmente superiore rispetto a quella di un esame “standard”, ma non è semplice stabilire con precisione quale sia in una popolazione a basso rischio. E’ comunemente accettato che la neurosonografia “dedicata”, basata su un approccio multiplanare, abbia un potere diagnostico molto maggiore rispetto all’esame standard transaddominale dell'encefalo, ed è particolarmente utile in pazienti a rischio aumentato di anomalie del sistema nervoso centrale, compresi i casi relativi a reperti sospetti all’esame “base”. Tuttavia, questo esame richiede un grado di expertise non disponibile in molte situazioni. La ventricolomegalia cerebrale “lieve” è un esempio di reperto borderline che richiede un approfondimento diagnostico dettagliato, mediante scansioni multiplanari, soprattutto nel 3° trimestre onde evidenziare eventuali anomalie tardive associate. Le anomalie della fossa cranica posteriore sono un'altra categoria di anomalia cerebrale che necessita di una valutazione esperta, al fine di diagnosticare in modo specifico un gruppo di entità eterogenee con aspetto ecografico simile: per esempio la cisti della tasca di Blake e la megacisterna magna. 3 AGGIORNAMENTI IN TEMA DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA E DIAGNOSI PRENATALE VERONA 22 FEBBBRAIO 2013 Le cardiopatie rimangono una delle cause principali di mortalità infantile, con un’incidenza di 4-13 su mille nati vivi. La valutazione dei tratti di efflusso dovrebbe essere parte dell’esame di screening cardiologico basico esteso, potenziando la diagnosi delle cardiopatie maggiori. Sensibilità degli esami di screening nella predizione delle cardiopatie nel secondo trimestre: Tegnander, 1995 (7%) Buskens, 1996 (5%) Levi, 1995 (8%) Todros, 1995 (15%) TOTALE (8%) Sensibilità di un esame ecocardiografico completo nella predizione delle cardiopatie congenite Achiron, 1992 78% Bromley, 1992 83% Stumpflen, 1996 85% La nostra tecnologia è negli anni molto migliorata, e ciò che una volta pochi operatori esperti vedevano ecograficamente è oggi più accessibile a tutti e sempre più precocemente; questo ha portato ad un aumento della capacità diagnostica anche dei Centri di diagnosi prenatale non di riferimento. Tuttavia, ogni nuova metodica, ogni evoluzione porta con sé qualche conseguenza meno positiva: l’impiego su larga scala dell’ ecografia esperta ha aumentato il problema delle varianti anatomiche, ossia il rilievo di una proporzione maggiore di deviazioni dall’anatomia normale che non sono necessariamente malformazioni, patologia. Il problema conseguente è il sempre maggior numero di pazienti che vivono nel contesto della diagnosi prenatale lo stress relativo alla comunicazione di un dubbio clinico, il maggior numero di conseguenti diagnosi invasive e possibili interruzioni della gravidanza. 4