1 – 27.03.16 - Giovane Montagna

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Il Notiziario on line della GM Roma
27.03.2016
ANNO XXVII – N. 1
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IL NOTIZIARIO ONLINE DELLA SEZIONE DI
ROMA
non tutti possiamo fare grandi cose,
ma possiamo fare piccole cose con
grande amore.
Teresa di Calcutta
Maria
In Questo Numero
3 Le Prossime Attività
EDITORIALE
IL RALLY: UN’OCCASIONE DI INCONTRO, DI MONTAGNA
IN SICUREZZA E DI SPORT
3 le escursioni
17 gli incontri in sede
19 raduni intersezionali
22 Le Attività Svolte
22
33
39
39
40
41
le escursioni
le serate in sede
i raduni intersezionali
notizie varie
note liete
note tristi
Direttore responsabile:
Giuliano Borgianelli Spina
Redazione & Grafica:
Luciano Biocco, Fabrizio Farroni, Marina Peri
[email protected]
Hanno collaborato: B. Posarelli, M. Pecci, S.
Peri, B. Dinale, G. Benedetti, I. Grassilli, P.
Carnevali, i piccoli A. Milano, L. G e G. Ciocca, A.
Farroni, M. Alberti, S. Marinari, F. Farroni, A.
Negri, G. Mazzocchi
Sommario prossime attività - Le escursioni:
da 1 a 3.04. Alta via Terminillo, 16.04 arrampicata
Argentario, 17.04 M. Ode, 23/25.04 Lucca e
dintorni, 7 e 8.05 pausa di riflessione a
Collevecchio, 15.05 festa primavera a C.
Martinelli, 21.05 gita Parkinson, 29.05 valle
calanchi a C.Bagno regio, 29 e 30.05 arrampicata
in Molise, 2/5.06 il Cilento, 12.06 M. Gorzano,
12/15.06 arrampicata in Dolomiti, 18.06 notturna
con luna piena,,dal 29.06 a 03.07 trekking
Pasubio, 10.07 da Trisulti a Collepardo.
In sede: 12.04 alberi in città, docum.
Ambientalistico “home”, 10.07 festa dell' estate.
Intersezionali: 16/20.054 sci alpinismo in
Valtellina, 21 e 22.05 agg.to su ghiaccio a
Valfurva,29.05 benedizione alpini ed attrezzi a
Cividale, 16/19.06 GM giovani A. Orientali
Francigena: 30.04 e 1.05 lungo la francigena
verso Roma
Cari amici della G.M di Roma, un gruppo di soci è da poco rientrato
a Roma dopo aver partecipato al Rally 2016 a Bardonecchia.
E’ stato un piacevole fine settimana, un incontro nel quale si
mescolano tanti ingredienti, tipici della nostra associazione e allora
mi sembra importante non tanto raccontare gli eventi, che potrete
leggere sul sito nazionale e nei resoconti che prima o poi qualcuno
scriverà, quanto condividere le sensazioni, le emozioni e cercare di
rendere tutti partecipi di un momento che, negli ultimi anni, sta
rivitalizzando molte sezioni della GM. Negli ultimi quattro anni la
sezione Roma ha partecipato con grande entusiasmo a questa
iniziativa, sempre con grande generosità e disponibilità anche a
lunghi viaggi, considerando che le sezioni organizzatrici sono state
nell’ordine Verona, Genova, Vicenza e Torino. Ogni anno abbiamo
potuto ammirare montagne meravigliose, dalle Dolomiti al Cervino,
dal lago di Misurina alla Val di Susa. E poi abbiamo sempre colto
l’occasione per visitare le splendide città d’arte, dove si trovava la
sede della sezione organizzatrice, anche per rendere il viaggio di
ritorno meno stancante e godere ancora di qualche ora in
compagnia.
continua a pag. 41.....
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Nel riquadro di questa pagina sono raccolte tutte le indicazioni operative che devono essere tenute
presenti da chi si iscrive ad una escursione.
Le stesse non saranno ripetute nella descrizione di ogni singola gita
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LE PROSSIME ATTIVITA’
LE ESCURSIONI
DA VENERDÌ 1 APRILE A DOMENICA 3 APRILE 2016
ALTA VIA INVERNALE DEL TERMINILLO (RN-SA)
(DdG: M. Pecci, F. Farroni)
Ad iscrizioni ormai avvenute, ma con ancora disponibilità di qualche posto da confermare il
prima possibile, riproponiamo la proposta di Haute Route invernale ad anello al Terminillo
(vedere schizzo), nasce dall’opportunità da una parte di poter ripetere in ambiente
invernale, con gli sci da alpinismo e con le ciaspole, il sentiero proposto da GM Roma in
vista del centenario dell'Associazione ed effettuato nelle estati 2011, 2012 e 2013, e,
dall’altra, di poter chiudere, per la prima volta da quanto risulta, una traversata anulare
sulle montagne innevate reatine.
Rimane confermato anche lo spirito che ha contraddistinto l’esperienza estiva, vale a dire
di condivisione dell’esperienza anche con le locali sezioni del CAI di leonessa e di Rieti, per
quanto possibile e anche con una rappresentanza della sezione GM di Verona che nel
corso del raduno intersezionale estivo del 2015 ha mostrato interesse a partecipare ad
una iniziativa congiunta.
L’itinerario si presta bene alla frequentazione con gli
sci da alpinismo e richiede esperienza e capacità
tecniche BSA (Buoni Sciatori Alpinisti) per quel che
riguarda l’utilizzo di piccozza e ramponi e la discesa di
tratti ripidi; può essere effettuato anche con le
ciaspole, ma comporta necessariamente tratti che
prevedono la progressione con piccozza e ramponi:
l’itinerario con le ciaspole si discosta da quello scialpinistico e i due gruppi andranno in autonomia,
anche se inizio e conclusione di ogni singola tappa
saranno in comune.
Di seguito l’itinerario e la descrizione dell’itinerario sci-alpinistico, con il percorso dei
ciaspolatori riportato a seguire.
1° giorno – Itinerario 1: tratteggiato: partenza dal Parcheggio del Residence Rialto: Valle del Sole
(o dal parcheggio del Rif. Sebastiani) in salita, passo del Cavallo e discesa per la Valle degli Angeli al
Rif. La Fossa (i ciaspolatori arriveranno al Rif. La Fossa con il sentiero estivo che parte dal parcheggio
degli impianti di Pian dè Valli), risalita a Sella di Vallorgano e discesa di circa 10 km (in parte sulle piste
del nuovo comprensorio di Campo Stella) fino al vecchio Albergo degli impianti/Loc. Rif. Vallonina che
si trova sulla strada; con bus navetta dell’Hotel Leo trasferimento a Leonessa e pernottamento presso
l’Hotel Leo (4-6 ore, BSA), con eventuale visita alla città prima di cena.
2° giorno – Itinerario 2: puntinato: trasferimento a Fontenova con Bus dell’Hotel Leo e salita al
Monte di Cambio con itinerario 2 BIS per Rif. Maiolica (non gestito), Rif. Vallebona e cresta Ovest di M.
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di Cambio, con discesa verso Monte Porcini, poi in Vallonina (in base alle condizioni della neve), risalita
alla Sella di Leonessa e discesa e pernottamento al Rif. Sebastiani (4-6 ore MSA).
Alternativa: salita al Monte di Cambio per l’omonimo Canyon, canalino con pendenze intorno a 40°45° (1 ora circa PD+ in dipendenza dall’innevamento, effettuabile solo con condizioni di neve sicura)
3° giorno – itinerario 3: punto e linea: dal Rif. Sebastiani si effettua la classica traversata/piccolo
anello del Terminillo (che costituisce un anello a sé stante all’interno del più grande anello della Alta via
SA proposta): in salita per la cresta SE e cima del Terminillo con discesa dalla testata della Valle
glaciale della Meta e discesa nella Vallonina fino a Fontenova/Albergo Mosè, da dove, ripellando, si
risale fino alla Sella di Leonessa per poi rientrare al Rif. Sebastiani e di li al parcheggio delle macchine
al Rialto.
Alternative: 3 bis - dal Rif. Sebastiani si sale con piccozza e ramponi alla cima del Terminillo
direttamente per il Canalone Centrale (PD +, 45° max);
3 ter – dalla cima del Terminillo si scende direttamente per il canalone Nord (40° max, OSA,
accorciando decisamente l’itinerario e la discesa).
NB: con strada percorribile fino al Rif.
Sebastiani, si parcheggieranno le
macchine al Rif. Sebastiani, anche per
la sicurezza delle macchine stesse,
raggiungendo la Valle del Sole con un
breve tratto in discesa,
per
raggiungere l’inizio del percorso (ma
ritrovandosi più comoda la macchina
alla
conclusione
dell’anello,
direttamente al Rifugio). In caso di
innevamento abbondante sulla strada o
chiusura della stessa il dilemma,
ovviamente, non si pone.
Itinerario proposto per le ciaspole
1° giorno: Pian de’ Valli, Rif. La Fossa,
Sella
Vall’Organo,
Rif.
Leonessa
(pernottamento
al
Leo
Hotel
Leonessa).
2° giorno: traversata Rif. Fontenova –
Sella di Leonessa – Rif. Sebastiani
lungo il tracciato sci-alpinistico o, con
minore fatica, lungo la strada asfaltata.
3° giorno: anello del Terminillo lungo
l’itinerario sci-alpinistico oppure, con
minore fatica, dal Rif. Sebastiani a Pian
de’Valli per il sentiero del planetario (o
lungo la strada, se innevata).
Periodo: 1-3 aprile 2016
Costi: € 105,00, comprendente il
trattamento di ½ pensione presso
l’albergo Leo del 1° aprile, presso il
rifugio Sebastiani del 2 aprile e navetta
per e da l’albergo Leo a Leonessa il 1°
aprile.
Caparra: la prenotazione sarà effettiva solo dopo il versamento della caparra di conferma (da versare
alle strutture ricettive) da effettuare con caparra di € 40,00 entro il 19 gennaio 2015 ai DdG.
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Materiali necessari: sia per SA che per ciaspolatori: ARTVA, pala, sonda, telo termico d’emergenza,
piccozza e ramponi oltre al vestiario e materiale personale, spezzone di corda.
Posti disponibili: 20 (pari ala ricettività del Rif. Sebastiani), di cui 15 SA (tra le sezioni di Roma e di
Verona) e 5 ciaspolatori. In caso di adesione al programma da parte degli SA e ciaspolatori della
sezione CAI di Rieti e di Leonessa, data la logistica, si penserà ad una partecipazione giornaliera,
oppure alla partecipazione completa solo in caso di disponibilità residua.
Ritrovo: al Parcheggio del Rif. Sebastiani il venerdì 1 aprile alle ore 08:30 (dopo aver lasciato i
ciaspolatori a Pian dè Valli).
Ritrovo a Roma: piazza cardinal Consalvi alle ore 06:30 e partenza immediatamente dopo per evitare
il traffico della giornata feriale.
Viaggio: con autovetture private; lungo l’autostrada A1 fino a Fiano R., proseguendo, poi, lungo la
Salaria fino a Rieti e, percorrendo la circonvallazione, da lì fino al Terminillo.
Fare attenzione agli autovelox lungo la via Salaria.
Sono obbligatorie le dotazioni invernali per le autovetture.
Rientro: ore 20 circa di domenica, traffico permettendo.
Abbigliamento ed equipaggiamento: oltre alla normale dotazione, sono obbligatori, anche per i
ciaspolatori, l’ARTVA, la pala e la sonda, i rampant per gli sci, e la piccozza e i ramponi.
Spesa: da Roma calcolare per il viaggio di A/R circa 40 euro a vettura da dividere tra l’equipaggio.
Iscrizioni: entro martedì 19 gennaio 2016 a Massimo Pecci ([email protected] – 338.7170911) o
Fabrizio Farroni ([email protected] – 335.7272381).
Noleggio materiali: GM sezione di Roma ha in dotazione 5 kit completi di sicurezza
(ARTVA, pala e sonda) che potranno essere affittati a € 8,00.
SABATO 16 APRILE 2016
VIE DI PIÙ TIRI ALL' ARGENTARIO (Arr)
(DdG: M. Pecci, G. De Felice)
Si concluderà a giugno 2016, la proposta della nostra sezione sull’attività di arrampicata rivolta ai giovani, in collaborazione con FamiglieinCordata e vi aggiorneremo sull’andamento complessivo dell’iniziativa, facendo il punto “a corde ferme” nel prossimo Notiziario (il 2° del 2016).
Dopo gli appuntamenti invernali, in cui ci siamo dedicati a riprendere in mano l’organizzazione delle soste e la manovre elementari di autosoccorso della cordata, è arrivato il momento di riprendere l’attività alpinistica su vie di più tiri e, ci auguriamo, concludere in bellezza e con una bella compagnia, partecipando ed “allungando” GM Giovani 2016.
I primi due appuntamenti primaverili si svolgeranno sabato 16 aprile 2016 e sabato 29 maggio e domenica 30 maggio 2016, dedicandoci a vie di più tiri, rispettivamente all’Argentario e in Molise.
Trattandosi di itinerari, alpinistici, pur se facili, la partecipazione sarà ristretta,
sulla base anche del numero di capicordata disponibili, a chi ha frequentato gli
incontri precedenti, iscrivendosi allìattività, ed è anche iscritto all’Associazione.
Anticipiamo località (che potranno variare in basedelle condizioni meteorologiche e logistiche) e recapiti
dei referenti, in maniera tale che gli interessati confermino quanto prima la partecipazione.
Sabato 16 aprile – Argentario ([email protected] e Gianni de Felice: [email protected])
Sabato 29 maggio e domenica 30 maggio 2016: Molise – Alto Sangro (per confermare la disponibilità, dovendo prenotare il pernottamento, contattare il prima possibile [email protected] e [email protected]).
Da domenica 12 a mercoledì 15 giugno 2016: raduno in Dolomiti zona di Canazei che
anticiperà e ci porterà a GM-Giovani, con l’augurio che quest’anno la partecipazione di Roma, sia di
ragazzi, sia di staff-istruttori, sia ulteriormente incrementata rispetto alle precedenti edizioni (per
confermare la disponibilità, dovendo prenotare il pernottamento, contattare il prima possibile
[email protected] [email protected]).
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DOMENICA 17 APRILE 2016
MONTE ODE E POZZE DEL DIAVOLO (E)
(DdG: C. Antonucci, L. Biocco)
n.d.r.: riproponiamo questa escursione in programma nel 2015 e non effettuata per il maltempo.
Una piacevole escursione fra corsi d' acqua, poi vaste distese prative a pascolo e la cima panoramica
di Monte Ode. Gli ambienti naturalistici sopratutto geologici e botanici cambiano salendo lungo questo
itinerario facile, alla portata di tutti coloro che vogliano approcciarsi in modo diretto con la realtà
stupenda dei Monti Sabini.
Ritrovo: Piazzale Ostiense, sotto le mura, alle ore 7:30 e partenza alle 7:45.
Viaggio: se in numero adeguato in pullman, altrimenti in auto.
Sviluppo dell' escursione: percorso ad anello integrale con partenza dal ponticello
lungo la via Tancia. Attraverseremo la “testata” del torrente Galantina, che qui prende il
nome di “fosso della osteria”, alimentato poco a monte da numerose sorgenti
provenienti dalle pendici calcaree dello “arroccamento di Faducchio”, resti di un'
avamposto medievale di avvistamento e rifugio. Per un comodo sentiero si salirà fino ad
arrivare, in breve, ad osservare la cascata e “le pozze del diavolo”, profonde vasche
naturali che l' acqua ha scavato nella roccia: ancora in lieve salita si arriverà alla vasta
zona di pascolo denominata “prati di Salisano”. Da qui si salirà con ripidi ma facili tratti,
lungo il sentiero della cresta ovest del Monte Ode, alla cima a quota 964 m slm. Qui i panorami sono
molto vasti verso tutta la valle del Tevere, i monti Lucretili e tanto altro ancora. Per discendere si
percorrerà un sentiero sul versante opposto a quello di salita, fino a raggiungere l' Osteria del Tancia
dove si concluderà la escursione.
Lunghezza: circa 8 km per un dislivello di circa 350 m e per la durata di circa 4 ore più le soste.
Costo: spesa viaggio euro 15/25 a seconda del numero dei partecipanti.
Abbigliamento: si consigliano scarponi o scarpe con suole ben scolpite.
Rientro: ore 18:00/19:00 traffico permettendo.
Iscrizioni: presso Luciano Biocco cell. 347.3239729 email [email protected] oppure presso Cesare
Antonucci cell. 339.3245709, tel. 06.3051957 email [email protected]
DA SABATO 23 A LUNEDÌ 25 APRILE 2016
LUCCA E DINTORNI (E – T)
(DdG: L. Maura, A. Giovacchini)
Una gita turistico-culturale-escursionistica proprio per tutti.
23 aprile: partenza da Porta S. Paolo ore 7:15. Arrivo alla
FERRIERA ore 12:30. E' una ferriera storica, della fine del 1700,
completamente funzionante ad acqua, con fabbro altrettanto
storico, situata in Val Pedogna, nella Media Val del Serchio.
Pranzo al sacco, sui prati in fiore. Ore 14:00, circa, ripartiamo per
Lucca. Sistemazione all'Ostello S. Frediano in centro (fabbricato
del XII sec.). Visita guidata, indi passeggiata o escursione in bici
sulle mura del 1400. Cena caratteristica.
24 aprile: dopo colazione, partenza per la media Valle del
Serchio con destinazione Pian di Matanna, un altopiano delle Alpi
Apuane meridionali, accessibile a tutti.
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Da lì partiamo per il Procinto, una specie di panettone molto carino; circa 1-1,30 ore di cammino. Ai
piedi del Procinto troveremo la ferrata più antica d'Italia, non è molto difficile, ma chi la vuol fare deve
essere fornito di kit per ferrata e caschetto; circa 45 minuti andata e ritorno. Se rientriamo nei tempi,
dopo il Procinto visita al Museo del Castagno, a Gello, e al Museo Puccini, a Celle di Puccini; cena in un
locale tipico. Pernottamento all' Ostello S. Frediano.
25 aprile: dopo colazione, partenza per il rientro, passando per Torre del Lago, per la visita alla
storica Villa Puccini ed eventuale giro in battello sul Lago di Massaciuccoli.
Purtroppo i posti sono limitati, per cui prenotatevi il più presto possibile, almeno entro il 29-febbraio2016. Spesa prevista: 200,00-230,00 €.
Referenti: Antonio Giovacchini 06.3053475 cell. 328.9714289 mail <[email protected]>
Lidia Maura 06.5896927 cell. 328.5663958.
DA VENERDÌ 29 APRILE A DOMENICA 1 MAGGIO 2016
ESCURSIONE DA FABRO AD ORVIETO LUNGO IL PILGRIMS CROSSINGS BORDER (E)
(DdG: G. Borgianelli Spina, M. Catanorchi)
Dedicato ai pellegrini, provetti ed agli aspiranti tali.
Come probabilmente già saprete il calendario dell’anno in corso, oltre ad essere bisestile, ci regala
un’altra sorpresa: il primo di maggio, nota come festa del lavoro cadrà di Domenica uccidendo sul
nascere la possibilità di utilizzare codesto giorno per un favoloso ponte nel tenue tepore primaverile.
Come sopperire, almeno in parte a tale disgrazia? Una possibilità si apre ai nostri arti intorpiditi dal
freddo invernale, percorrere un paio di tappe del percorso inaugurato lo scorso anno, quello che
partito in Aprile nella fredda Norvegia, dopo aver attraversato da Nord a Sud tutta l’Europa giunse a
Roma nell’Ottobre dello stesso anno. Il percorso fu chiamato: Pilgrims Crossings Border. Tra le
Regioni italiane attraversate dal percorso, ci furono la Romagna, la Toscana e l’Umbria. Quest’anno
vorremmo percorrere un tratto Umbro del cammino indicato, un tratto non ancora battuto da
pellegrini, che oltre ad attraversare una zona ricca di panorami suggestivi offre una serie di monumenti
medievali incastonati nel paesaggio umbro. Inoltre il percorso scelto è facilmente raggiungibile col
treno, il che eliminerà il problema del recupero delle automobili a fine percorso. L’escursione avrà inizio
a Fabro e terminerà ad Orvieto, con una tappa intermedia a Ficulle, sarà per lo più pianeggiante ad
eccezione del tatto finale ad Orvieto situato su un colle, ma attrezzato con una moderna Funicolare. Il
programma dell’escursione nonché l’escursione stessa è stata resa possibile grazie all’efficiente e
cordiale collaborazione offerta dal fratello pellegrino Francesco Biondi da Orvieto il quale ha
collaborato attivamente alla stesura del programma e ci accompagnerà durante il percorso che lui
stesso esplorò e tracciò in occasione del Pi.Cro.Bo dello scorso anno.Il programma, salvo qualche
adattamento degli orari ferroviari della prossima ora legale saranno i seguenti:
Venerdì 29/04 - partenza da Roma: ritrovo alla stazione Termini ore 17:00 partenza con il treno
2316 delle ore 17:22 arrivo alla stazione di Fabro ore 18:47.
Trasferimento a piedi all’albergo l'albergo "Il Focolare" che sta all'uscita dell'autostrada a circa 2 km
dalla stazione ferroviaria. Ottima per un breve allenamento propiziatorio alla copertura delle due tappe
dei giorni successivi.
L’albergo per il pernottamento, comprensivo della prima colazione, applica le seguenti tariffe: camera 3
letti 25,00 € a persona, camera 2 letti 30,00 € a persona e camera 1 letto 40,00 €. Pertanto ogni
partecipante dovrà specificare quale sistemazione preferirà.
Sabato30/04 – Lunghezza del tratto Fabro-Ficulle km 16,00. Punti caratteristici del percorso:
Canale di bonifica del Fiume Chiani, Ponte Romano, Abbazia di San Nicola (ruderi), Ficulle.
Il pernottamento a Ficulle, presso la scuola elementare e materna attrezzata per ospitare i pellegrini
in transito, senza la prima colazione dovrebbe aggirarsi sui 18 € a testa. In ogni caso daremo dati più
precisi con una comunicazione successiva. Anche questa struttura pubblica fu attrezzata e collaudata lo
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scorso anno dai padri pellegrini del Pi.Cro.Bo.. Il pasto del mezzodì verrà consumato presso una
pizzeria e tavola calda lungo il cammino, preavvertita del nostro passaggio.
Domenica 01/05 – Lunghezza del tratto: Ficulle-Orvieto km 21,00. Punti caratteristici: Pieve di
Santa Maria Vecchia, antico fontanile della Pieve, chiesa Madonna della Maestà, Via
Cassia, Antica Osteria, Ponte Giulio, Precettoria dei Templari, Orvieto. Inizio escursione ore
8:00, arrivo previsto ad Orvieto ore 17:00.
Tra Orvieto e Roma c’è un’ ampia scelta di treni per il ritorno, considerando poi che sarà già vigente
l’ora legale, chi vorrà potrà visitare il duomo di Orvieto, come gran finale del pellegrinaggio appena
concluso, per poi raggiungere rapidamente la stazione ferroviaria con la stessa rapida e comoda
funicolare, ma stavolta in discesa. Anche per questo giorno è prevista al mezzodì una tappa presso
una tavola calda a metà percorso, quindi come per il giorno precedente si potrà evitare di andare a
cercare negozi per acquistare i generi alimentari, cosa peraltro difficoltosa nella giornata del I Maggio.
Come avrete constatato il programma è ricco e la zona è densa di siti interessanti, i non-soci, sempre
numerosi e graditi nei nostri percorsi pellegrineschi, al momento della prenotazione dovranno
comunicare i propri dati anagrafici: nome, cognome, luogo e data di nascita, nonché il numero
del proprio cellulare e versare la somma di 5x2 € ai DdG, come quota di partecipazione ed ai fini
dell’assicurazione giornaliera.
Poiché al momento di far uscire il presente notiziario non sarà probabilmente possibile
aver completato le notizie relative ai costi ed agli orari definitivi, sarà necessario che
gl’interessati al percorso manifestino al più presto la loro intenzione.
Ciò sarà di grande utilità nel dettagliare gli aspetti ancora incompleti del programma e
soprattutto ci permetterà di contrattare al meglio i costi del soggiorno.
Pertanto vi chiedo di comunicare prima possibile la vs/partecipazione, preferibilmente
via e-mail, agli indirizzi:
[email protected];
cell.: 3491315722;
[email protected];
cell.:
3491791766;. Sarà compito dei d.d.g. tenere informati i soci ed i non-soci prenotati sull’eventuali
modifiche sopravvenute, tramite e-mail o telefono. Avvertenza pratica: poiché viaggeremo in treno
o a piedi con il nostro bagaglio al seguito, si raccomanda di ridurre quest’ultimo al minimo,
considerato anche che dormiremo in strutture che forniranno lenzuola, coperte e asciugamani e quindi
non dovremo portare sacchi a pelo od altri accessori notturni analoghi.
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SABATO 7 E DOMENICA 8 MAGGIO 2016
PAUSA DI RIFLESSIONE A COLLEVECCHIO
(curata dalla Commissione cultura)
“Che ogni nostro figlio sia figlio della tua pace;che ci sia la pace nelle nostre case, Signore .
Che nessuno abbia rancore contro nessuno,
e i fratelli si perdonino reciprocamente.
Che tutte le nostre famiglie si rispettino,
e nessuno faccia violenza, e offesa,
e calunnia e prepotenza contro nessuno;
che tutte le nostre case siano una cosa sola, Signore.
Che tutti insieme formiamo una vera comunità cristiana,
la tua chiesa sia la nostra più grande casa.
Signore Gesù, che tutto il paese sia una casa sola,
che tutto il mondo sia una famiglia sola. Amen.”
( fra David Maria Turoldo)
quest'anno nell' isola di Lesbo
Che cos’è veramente una famiglia e che cosa non lo è? La famiglia è in crisi? La famiglia tradizionale
almeno era solida? La famiglia va difesa o cambiata? Che tipi di famiglia si incontrano oggi nel mondo?
C’è ancora voglia di “metter su famiglia”? La famiglia è una gabbia? I ruoli familiari sono chiari,
discutibili , necessari o fissi?
Partiamo col dire che non vogliamo vederci a Collevecchio per provare a rispondere a quasi nessuna di
queste domande, che pure – in modi meno schematici e più sotterranei e complessi – ci ronzano in
testa di questi tempi; tempi in cui cambiamenti e proposte nuove nell’assetto delle relazioni tra
persone fanno discutere in toni accesi e spesso molto coinvolti a livello emozionale; e, soprattutto,
tendono a creare schieramenti ideologici e reazioni troppo “di pancia”, oltre che ristrette e decisamente
chiuse ad ogni dialogo, che avvelenano gli animi e spesso lasciano l’amaro in bocca. Si resta
sconcertati, soprattutto, di fronte a schematismi, superficialità, slogan, botte e risposte che troppe
volte banalizzano e appiattiscono problemi che meriterebbero delicatezza, profondità, attenzione,
intelligenza e generosità per affrontarli all’interno di una comunità che voglia dirsi civile e magari anche
in parte cristiana.
Quello che vorremmo fare in questa pausa è misurarci con l’idea/le idee di famiglia in cui ciascuno di
noi si riconosce, mettendo in comune una riflessione profonda e vera sui modi in cui ci sembra abbia
senso oggi quel modello di relazione consapevole e antica, in cui ognuno ha ricevuto e dato e di cui
quindi ciascuno, in forme simili o diversissime, ha fatto più esperienze nella sua vita.
“Ogni famiglia ha un segreto, e il segreto è che non è come le altre famiglie”, dice lo scrittore Alan
Bennett.
Scoprire almeno in parte questi segreti, per condividerli e farcene interrogare ci sembra un modo
giusto per “rispondere”, oggi, anche all’urgenza di eventi e domande che la società nel suo complesso
ci pone, persino con un certo tasso di inquietudine. Ma pensiamo che da sempre, forse, la famiglia,
come qualsiasi altro modello di relazione tra persone, ha generato spesso domande, nel suo vivere –
nel corso della storia - varie trasformazioni e cambiamenti.
Pensiamo soltanto al cambiamento di significato della parola, la cui radice originariamente deriva da
una lingua prelatina, l’osco: a partire dalla parola faaama=casa, il latino conia il termine FAMILIA, che
comprendeva l’insieme dei famuli (ossia la moglie, i figli, i servi e gli schiavi del pater familias). Quella
piccola comunità di "persone che abitano nella stessa casa" in alcune fasi dell’italiano antico – e tuttora
in alcuni dialetti del nord Italia - indica anche un insieme di persone legate tra loro dall’essere al
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servizio di qualcuno. Ma non solo il senso della parola è cambiato nel tempo, ma anche i modelli
considerati “tradizionali”. Un po’ provocatoriamente, pensiamo a come ci viene raccontata nei vangeli
la storia della cosiddetta Sacra Famiglia, che per quanto ne sappiamo già all’epoca non doveva
rispondere a nessuno dei clichés delle famiglie tradizionali, di Oriente e di Occidente; e invece –
almeno per i cristiani – è divenuta fino ad oggi il modello delle relazioni anche e non solo familiari: un
“luogo”, forse, in cui l’ascolto dell’altro diventa priorità assoluta.
Ma sono solo cenni. Spunti e suggestioni ognuno le può cercare e trovare (anzi, vi invitiamo a farlo in
questi mesi) nella sua esperienza, umana e culturale, nella sua conoscenza, diretta e indiretta, della
ricchezza e originalità e verità delle relazioni umane. Abbastanza per poterne parlare insieme in modo
ricco e fecondo, oltre che – come sempre – libero da pregiudizi e da ideologie ristrette, in un’ottica di
confronto e di condivisione.
Come sempre, ci guiderà nella riflessione il “nostro” frate, padre Bernardo Antonini (che proprio
quest’anno – sia detto per inciso – sta tenendo all’Università “Marianum” un corso …sulla famiglia!).
Padre Bernardo lo conosciamo bene , e sappiamo che ci aiuterà a tenere le finestre della mente e del
cuore spalancate e la capacità di ascoltarci reciproca allenata e viva.
La cornice “familiare” di Collevecchio farà il resto!
Il programma di massima è il seguente:
Sabato 7 maggio
ore 15/15:30 - Arrivo e sistemazione nelle camere
ore 16:00 - Partenza per un giro turistico nella zona. (Ritorneremo alla bella chiesa di San Pietro a
Montebuono, come richiesto da alcuni soci che l’anno scorso non hanno potuto visitarla e, se ci sarà
tempo, al paesino abbandonato di Fianello e alla chiesa di S. Maria Assunta
ore 19:00 Celebrazione della S. Messa.
ore 20:00 Cena.
ore 21:00 Introduzione al tema della Pausa mediante la proiezione di un film.
Domenica 8 Maggio
ore 7:30 “Musica e parole” per un inizio meditato della giornata
ore 8:15 Colazione.
ore 9:00 Riflessione comune in assemblea sul tema, introdotta da Padre Bernardo
ore 10:30 Intervallo.
ore 11:00 Ripresa dei lavori in assemblea.
ore 13:30 Pranzo e conclusione dell’incontro.
Costo: 70,00 euro per la pensione completa in camere con bagno e 65 euro per quella in camere
senza bagno. 25 euro per il solo pranzo della domenica.
Prenotazioni presso Cesare Antonucci tel. 06.3051957 – 339.3245709 – e-mail:
[email protected]
Al momento della prenotazione è richiesto un acconto di 20 euro. Ricordiamo che il convento ha solo
13 camere con il bagno e 9 senza. Naturalmente le camere con il bagno verranno assegnate in ordine
di prenotazione.
DOMENICA 15 MAGGIO 2016
FESTA DI PRIMAVERA AL CASALE MARTINELLI - R
(coordinatori: I. Grassili, M. Pecci, P. Novelli )
Quella R posta dopo il titolo significa: proposta rivolta ai ragazzi. Perché è un concentrato di
animazione, giochi, sorprese, arrampicata, orientamento, arrosticini, gelati…che ne fanno una giornata
davvero…. ghiotta. Giovane Montagna, come associazione, è coinvolta con l’organizzazione di una
prova di “orientamento a squadre” mentre alcuni suoi assicureranno l’emozione dell’ arrampicata sul
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”muro”.
La Festa è finalizzata a raccogliere fondi per sostenere la onlus Santa Cruz, che
gestisce una Casa-Famiglia in Perù, con cui è in contatto la famiglia Martinelli. Per
partecipare ad ogni momento della festa, infatti, si deve spendere qualche gettone,
del gruzzolo preventivamente acquistato (a basso prezzo).
Appuntamento: dopo le ore 10:00, direttamente al Casale, che si raggiunge
seguendo le indicazioni riportate di seguito.
Per chi arriva dal centro città: in fondo a Corso Francia prendere la Via Flaminia.
Dopo circa 2 km c’è un’uscita sulla destra (“Zona industriale, Grottarossa,
Inversione di marcia”), trascurarla e andare oltre, ma lentamente perché la nostra
uscita è vicina.
Oltrepassata la stazione di servizio Total (si nota sulla sinistra una chiesa bianca, dove noi dobbiamo
arrivare) prepararsi ad uscire alla imminente indicazione “Via di Grottarossa, Ospedale S. Andrea”
(siamo alle spalle della ben visibile fermata Grottarossa del treno) e salire la rampa. In cima alla
stessa prendere a sinistra, in direzione Roma, scavalcare la Flaminia e ridiscendere su questa via (in
direzione opposta a quella da cui siamo venuti). Percorsi 200 metri, sulla destra, prima di un cavalcavia
pedonale, prendere la direzione “Grottarossa - Zona Industriale, Chiesa dell’Immacolata”.
Fiancheggiamo una lunga casa rossa e siamo alla chiesa.
Per chi arriva dal GRA: scendere sulla Flaminia in direzione del centro città e percorrerla fino a
superare la “Trattoria Casale”. Prima del cavalcavia pedonale, prendere l’uscita laterale per
“Grottarossa - Zona industriale. Chiesa dell’immacolata Concezione”; fiancheggiamo una lunga casa
rossa e siamo alla chiesa.
Per entrambe le provenienze: di fronte alla chiesa, sulla destra, imbocchiamo Via di Valle Vescovo.
Dopo 200 metri ci troviamo davanti a due cancelli; quello di sinistra (numero civico 35, poco visibile,
inciso sul pilone) costituisce l’ingresso al centro residenziale dove si trova il casale Martinelli: entrare.
Dopo circa 1 km di salita la strada fiancheggia un campo da golf (ben visibile sulla destra) e diventa
piana. In fondo al pianoro troveremo tante auto pasteggiate. Siamo arrivati. Ampio parcheggio dopo il
casale.
Porta tranquillamente i tuoi figli, nipoti, amici e i loro figli.
SABATO 21 MAGGIO 2016
GITA CON AZIONE PARKINSON (E)
(DdG: I. e M. Grassilli, G. Motteran, P. Novelli)
E’ la terza proposta di una giornata all’insegna di Natura, Cultura e Amicizia. Per rendere l’uscita più
rilassante, quest’anno ci allontaneremo poco da Roma. Ma la località è sempre di alto interesse:
NEL PARCO DI VEIO
In mattinata visiteremo la “Tomba dei Leoni Ruggenti”, in aperta campagna,
scoperta nel 2006. E’ la più antica tomba dipinta dell’ Etruria, risalente al 690 a.C.
La Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Etruria Meridionale la aprirà
appositamente per noi (forse con la presenza della direttrice, Dott.ssa
D’
Erme).
Nel pomeriggio visiteremo il piccolo e grazioso centro storico di Isola Farnese, la
antica Mola sul fiume Crèmera e l’area archeologica del Portonaccio (col Tempio di Minerva, dove fu
ritrovata la famosa statua di Apollo, oggi custodita altrove).
Come sempre ci sarà il tonificante esercizio yoga su prato con Anna Maria e il momento conviviale
in…….. trattoria.
Ritrovo: alle ore 9:30 presso la sede di Azione Parkinson, Via Ostiense 108 (vicino al Museo
Montemartini) oppure alle ore 10:00 a largo Cardinal Consalvi (lato sud di Ponte Milvio). Viaggio in
pullman, lungo la Cassia bis fin quasi a Formello.
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Spesa: per viaggio e pranzo circa euro 25 (+2 di assicurazione per gli accompagnatori non soci GM).
Altri 2 per la visita al Tempio di Minerva (gratis i parkinsoniani).
Rientro a Roma: per le ore 19:00.
Iscrizioni: entro mercoledì 19 maggio a Ilio Grassilli (06.65745782)
Abbigliamento: scarpe comode, una stuoietta o seggiolino per lo yoga.
DOMENICA 29 MAGGIO 2016
ESCURSIONE AD ANELLO LUNGO LA VALLE DEI CALANCHI DA LUBRIANO (E)
(DdG: E. Fioretti, G. Motteran)
I calanchi come non li avete mai visti.
Ritrovo: ore 7:15 piazzale Ostiense (lato Mura) partenza ore
7,30, fermata a richiesta largo Cardinal Consalvi 7:45.
Descrizione del viaggio: con pullman o con auto
percorreremo la A1 fino ad Orvieto, indi proseguimento per
la città di Lubriano. Lubriano è una cittadina posta nell’alto
viterbese ai confini con l’ Umbria. Il paese è arroccato su una
alta rupe tufacea e si affaccia sul magnifico paesaggio della
Valle dei Calanchi, formato da una serie di colline separate
da profonde vallate. Una vallecola separa Lubriano dalla
storica città di Civita di Bagnoregio. Il centro storico è
formato da case medioevali e quelle che si affacciano lungo
le vie principali sono colorate in tinte pastello.
Descrizione del percorso: il percorso è formato da una serie di rilievi collinari alti circa 400 m che
verranno superati più volte, sia in salita che in discesa. Partiremo dal centro di Lubriano e, dopo essere
scesi lungo un sentiero, supereremo il fosso di Rifarto per salire sul “Pianale”, un rilievo tufaceo, dal
quale godremo di un fantastico panorama sulle formazioni argillose con spettacolari scenari geologici di
grande effetto. Seguiremo lo stesso itinerario della salita per ritornare al fosso e qui decideremo tra
due possibilità, di diversa difficoltà: la prima sarà quella di tornare verso il paese, sostando in area
attrezzata per il pranzo.
Nel pomeriggio sarà possibile visitare il centro storico e il museo naturalistico. Seconda possibilità:
salire lungo un impegnativo sentiero fino al Montaione, poi entrare a Civita di Bagnoregio, passando
per un tunnel posto alla base del rilievo tufaceo. Da qui decideremo se ritornare a Lubriano a piedi
oppure farci venire a riprendere dal pullman.
Sviluppo dell’escursione: prima possibilità: Distanza 7 km, dislivello complessivo a/r in discesa 500
m (225+225) in salita 450 m (125+225). Seconda possibilità: distanza totale 11 km Dislivello
complessivo a/r in discesa 670 m circa in salita 600 m. In alcuni tratti il percorso potrebbe risultare
fangoso, quindi bisogna muoversi con sicurezza su terreni scivolosi. In alcuni punti sarà necessario
guadare il fosso.
Abbigliamento ed equipaggimento: scarponi da montagna resistenti all’acqua e al fango con suola
in Vibram, protezione per la pioggia, cambio completo, acqua (un punto di rifornimento è previsto
all'inizio dell'escursione). Indispensabili i bastoncini telescopici.
Rientro previsto: ore 18/19, traffico permettendo
Spesa: se si raggiungesse il numero di prenotazioni necessarie per il pullman vedi pag. 2, altrimenti
per ogni equipaggio in auto sono previsti euro 50 di spesa.
Iscrizioni: entro giovedì 26 Maggio Elena Fioretti ([email protected]) cell. 339.4769960 e Guido
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DOMENICA 29 E LUNEDÌ 30 MAGGIO 2016
ARRAMPICATA SU VIE LUNGHE – MOLISE (Arr)
(DdG: D. Serafini, L. Gambini)
n.d.r.: Vi rimandiamo a quanto descritto da Massimo Pecci per l' uscita del 16 Aprile 2016.
DA GIOVEDÌ 2 A DOMENICA 5 GIUGNO 2016
GIROVAGANDO PER IL CILENTO (E – T)
(DdG: S. Volpe, F. Farroni)
Il Cilento una terra stupenda spesso mal governata, ma con un patrimonio di inestimabile bellezza.
2 giugno: ritrovo alla Stazione di Roma Termini alle ore 8:45 presso la biglietteria per partire con il
treno InterCity 551 alle 9:26 per Vallo della Lucania (arrivo previsto ore 13:04). Trasferimento con
pullman privato GM presso l’agriturismo La Petrosa (http://www.lapetrosa.it/) dove pranzeremo e ci
sistemeremo negli alloggi assegnati. Nel pomeriggio visita guidata alla splendida Elea – Velia città nota
a Parmenide a Zenone. Rientro in agriturismo cena.
3 giugno: partenza per l’escursione al Monte Cervati (la montagna più alta della Campania quasi 1900
m), dove a seconda le propensioni individuali alla salita ci potrebbe essere la facoltà di dividerci in due
gruppi (entrambi sapientemente guidati). Il gruppo di “camminatori” da quota 500 si incamminerà
verso la cima del Cervati attraverso il tunnel carsico (affondatore di Vallevona) a quota 1900 m. Una
escursione guidata da un grande escursionista locale Carlo Palumbo conoscitore della terra cilentana
che ci allieterà con storie e canti indigeni. L’altro gruppo guidato da un amico di Carlo visiterà
attraverso il Sentiero del Cervati una zona ricca di orchidee in piena fioritura e affascinante. Dopo ci
ritroveremo nuovamente insieme per tornare all’agriturismo per la cena.
4 giugno: partenza per la giornata dedicata al mare … Con il
pullman andremo alla spiaggia di Lendiscelle presso Marina di
Camerota per un leggero trekking che ci porterà dapprima a
visitare la Grotta della difesa (ci si nascondeva dai terribili
Saraceni) per arrivare alla bellissima Cala Infreschi.
Dopo un meritato bagno e pranzo (al sacco) delle barche saracene
verranno a rapirci per farci visitare altre grotte (questa volta
marine). Una volta al porto di Marina di Camerota in base all’orario
possibilità di passeggiata in loco o trasferimento verso l’altra perla
spiaggia di Lendiscelle
del Tirreno Palinuro. Rientro all’agriturismo con cena.
5 giugno: in mattinata un’ escursione che ci porterà con pullman o per sentieri, al Santuario della
Madonna Nera dove chi vorrà potrà partecipare alla Santa Messa. Pranzo da decidere (al sacco o in
agriturismo).
Nel tardo pomeriggio partenza intorno alle 18.00 da Vallo della Lucania per arrivare alle 22.00 a Roma
Termini.
Note pratiche: i costi previsti al momento sono tra i 250 e i 300 € a persona comprensivi di 3 notti
a pensione completa, il pranzo di arrivo e di partenza, due pranzi al sacco durante le gite e gli
spostamenti in pullman e il treno di andata e ritorno.
Al momento i posti disponibili sono esauriti, possiamo solo inserire eventuali iscrizioni in una lista di
attesa
Per informazioni di dettaglio sull’itinerario potete rivolgervi a Sandro Volpe (e-mail
[email protected] cell 347.6318819. Per l’adesione e gli aspetti amministrativi a Fabrizio Farroni
(e-mail [email protected] cell. 335.7272381).
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DOMENICA 12 GIUGNO 2016
IL MONTE PIÙ ALTO DEL LAZIO? MONTE GORZANO (E)
(DdG: M. Grassilli, S. Marchesi, F. Farroni)
Da Cesacastina per la Valle delle Cento Cascate formate dal torrente che scorre nel Fosso dell’Acero,
bellissima escursione alla cima più alta del Lazio
DESCRIZIONE:
Salita: da Cesacastina si segue la strada sterrata che sale a monte del paese, traversa l’Altopiano delle
Piane e porta a un incrocio, prima del bivio c’è il segnale di divieto di transito.
Qui si parcheggia, a 3 km dal paese. A piedi, al bivio, si va
a sinistra, si scende ed in breve, dopo aver lasciato a
sinistra uno stradino secondario, si arriva ad un ponte sul
Fosso dell’Acero. Superato il Fosso, in salita si arriva a un
altro bivio, si va a destra e si giunge presso un piccolo
rifugio dell’ Enel 1365 m.
Esattamente dietro al rifugio parte il sentiero segnato che
più in alto sale parallelo al corso d’acqua (Fosso dell’Acero
o Valle delle Cento Cascate). Splendido itinerario! Si
costeggia un torrente che scorre su lastronate di
arenaria,in fondo il Gran Sasso domina la scena, in tutta la
sua maestosità.
Il rumore dell’acqua che precipita lungo il fosso è sempre presente e ci accompagna fino alla Sorgente
Mercurio. Usciti dal bosco si continua sempre lungo la riva sinistra (senso di marcia) del torrente fino a
incontrare una sterrata che arriva da destra. Poco oltre la sterrata c’è la Sorgente Mercurio 1759 m e
uno stazzo con una capanna di lamiera, ci troviamo al centro dell’anfiteatro chiamato le Cento Fonti
racchiuso, a destra, dalla lunga Costa delle Troie, davanti, dalla cresta dei Monti della Laghetta e, a
sinistra, dal Fosso della Laghetta.
Dalla quota 1759 m si nota verso destra un tratturo che sale in ripida diagonale la Costa delle Troie
raggiungendo il filo di cresta che scende dal Gorzano in direzione Sud-Est nella località Arsecco, è
questo punto che dobbiamo raggiungere per poi risalire la cresta fino sul Monte Gorzano 2458 m, la
più alta montagna del Lazio. Raggiunta l´Arsecco si inizia la lunga salita della cresta Sud-Est (Costa
delle Troie), a quota 2239 m la si lascia per traversare i prati d´altura con una diagonale verso Nord,
senza nessuna difficoltà si raggiunge la cresta Est, lungo la stessa si sale sul Monte Gorzano 2458 m.
Discesa: come per la salita.
L’appuntamento: alle 6:30 a L. go de Dominicis (Portonaccio), il ritorno a Roma è previsto per le
19:30.
Viaggio: da Roma si percorre la Strada dei Parchi (autostrada A24 Roma-L´Aquila-Teramo), usciti al
casello L´Aquila Ovest si prende la Strada Statale 80 del Gran Sasso d´Italia direzione Teramo, giunti
al paese di Aprati si gira a sinistra per Cervaro-Crognaleto, subito dopo il ponte sul Fiume Vomano
trascurare la strada di sinistra e continuare dritti, al bivio successivo si gira ancora a sinistra per
Cervaro-Frattoli-Cesacastina e poche centinaia di metri dopo si va a destra per Cesacastina.
Costi, abbigliamento e attrezzatura: Vedi Pag. 2
Raccomandazioni: si tratta di un’escursione che prevede oltre 1.100 m di salita. I DdG si ri riservano
di confermare l’escursione in casi di condizioni meteo sfavorevoli.
Iscrizioni: entro mercoledì 8 Giugno 2016 presso Marta Grassilli (348.3996136), Stefano Marchesi
(333.3784691), Fabrizio Farroni (335.7272381).
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DA DOMENICA 12 A MERCOLEDÌ 15 GIUGNO 2016
RADUNO IN DOLOMITI (Arr)
(DdG: M. Pecci, P. Iacobell)
n.d.r.: Vi rimandiamo a quanto descritto da Massimo Pecci per l' uscita del 16 Aprile 2016
SABATO 18 GIUGNO 2016
NOTTURNA NELLA RISERVA NATURALE DELL' INSUGHERATA (E)
(DdG: A. Giovacchini, I. Grassilli)
Al chiaro di Luna, seguiti da occhi discreti e vigili, di civette, assioli, gufi e barbagianni, nel fascino
tenebroso del bosco magico di sughere secolari, della riserva naturale dell' insugherata.
.
Ritrovo: per chi usa i mezzi pubblici alle ore 18:30 sul piazzale
della Stazione di IPOGEO DEGLI OTTAVI (da Ostiense treno 24072 partenza ore 17:52,
Trastevere 17:56; Quattro Venti 17:59, S.Pietro 18:04,Valle Aurelia 18:07, Monte Mario 18:20.
Arrivo a Ipogeo degli Ottavi ore 18:28. (0rari indicativi-possibili di variazione).
Chi viene in auto la può comodamente parcheggiare alla stazione di M. Mario, da dove poi
prendere il treno 24072, ore 18:20 per Ipogeo. La recupererà al ritorno.
Programma: partiremo in direzione Parrocchia di S. Andrea Avellino, all'altezza della quale entreremo nella Riserva. Percorreremo un sentiero tra prati e boschi, direzione nord, fino alla Cassia,
proprio là dove comincia il tratto della Via Francigena, all'interno della Riserva dell 'Insugherata.
Percorreremo tutto il tratto della Francigena fino alla fine, là dove ricomincia la civiltà.
Nel frattempo, faremo alcune varianti, come ad esempio la valle degli ontani alla ricerca della
Salamandrina dagli occhiali, ma con molta discrezione, perché rara.
Se avremo tempo, percorreremo il Sentiero del Picchio, per ammirare gli ormai quasi secolari
eucalipti, le cinciallegre e le capinere, e con un pò di fortuna potremo sentire il picchio al lavoro.
Ad una certa ora, ci fermeremo in cima al belvedere per una bella cena al sacco, in compagnia
delle lucciole,distesi su un bel prato, contornati da asfodeli e orchidee in fiore.
Secondo l'Almanacco di Barbanera il sole tramonterà alle 20:38,
secondo +, secondo -.
Siamo quasi al solstizio d'estate (21 giugno, ore 00:34). La luna, quasi piena, sorgerà alle 21:16,
sempre secondo +, secondo -, quindi più o meno al crepuscolo. Finita la cena, a lume di candela ce ne
andremo in giro per il bosco, come i 7 nani, fino alla secolare Sughera della Strega.
Ovviamente non mancherà l'ascolto del bosco, in assoluto silenzio e assolutamente al buio,
con tutti i suoi rumori e il suo respiro.
Raccomandazione: chi ha paura del buio, delle streghe e lupi mannariè meglio che stia a casa,
e si chiuda a quattro mandate. Per finire saliremo sul colle panoramico dell 'Acquatraversa e
tutti a casa.
Ultimo treno da M. Mario per Ostiense, ore 23:01.
Ci sono comunque vari autobus, anche in ora più tarda, per cui se qualcuno si vuole trattenere in
qualche localino, ci possiamo organizzare. C'è anche la possibilità di fare una bella grigliata col
cinghiale da noi cacciato, preparata dal Sig. Mostarda alla cifra di circa 10 €.
Abbigliamento: tipico da escursione estiva. Utile, repellente per zanzare e zecche. Fucile a pallettoni
per cinghiali. Indispensabili torcia elettrica o frontale.
I non soci devono pagare una quota di 5 € come copertura assicurativa. Avvisare in tempo utile,
almento entro il 16 giugno, dando i dati anagrafici occorrenti. (questo solo per i non soci).
Iscrizioni: AntonioGiovacchini (328.9714.289), (06-3053475), mail <[email protected]>.
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DA MERCOLEDÌ 29 GIUGNO A DOMENICA 3 LUGLIO 2016
TREKKING SUL PASUBIO RIEVOCANDO LA GRANDE GUERRA (E)
(DdG: G. Motteran, P. Novelli)
Il Monte Pasubio è posto al confine fra le province di Vicenza e Trento, fra le Piccole Dolomiti e gli
altopiani di Asiago, Folgaria e Lavarone.
È formato da un rilievo dolomitico con ripide pareti, profonde incisioni, guglie e torri spettacolari, e
tutte le vette presentano altezze comprese tra i 2000 e i 2200 m. L'area è ricca di storia della prima
guerra mondiale: sulle imponenti cime si sono svolte furiose battaglie e visitare queste aree dopo
cento anni ci servirà a ricordare e comprendere l'inutilità di tutte le guerre. Abbiamo pensato a un
trekking leggero con dislivelli relativamente contenuti e pernottamenti in rifugi in quota.
Programma
28 giugno: partenza in treno da Roma a
Rovereto. Ognuno può scegliere orari, costi e
modi di prenotazione a lui più convenienti. Vi
suggeriamo: partenza da Roma Termini (treno
Freccia Rossa) alle ore 13:20, cambio a Bologna e
treno Eurocity per Rovereto, con arrivo alle
17:41; oppure treno Freccia Argento, partenza da
Roma ore 16:45 con arrivo alle 20:24 (ma orari e
costi andranno verificati con l’entrata in vigore
dell’orario estivo di Trenitalia).
Incontro con tutti i partecipanti a Rovereto presso l'ostello, cena, pernottamento (25 € a testa,
opzionati 13 posti, deve essere inviata caparra).
29 giugno: ore 10:00, visita al museo della guerra (7 €), quindi (ore 11:30 circa) proseguiremo per
passo Xomo (1058 m) con pulmino a noleggio (già opzionato), costo totale a/r 480 € per 12/13
persone (la somma deve essere versata anticipatamente); inizio trekking a piedi verso il rifugio
Achille Papa (1828 m), per la strada delle 52 gallerie (900 m di dislivello circa), cena e pernottamento
in rifugio (opzionato per 13 persone).
30 giugno: escursione nella “Zona Sacra”: salita a cima Palon, Dente Italiano, Chiesetta di S. Maria,
Arco Romano; eventuale visita guidata ad una delle gallerie di guerra. Cena e pernottamento in rifugio.
1 luglio: partenza per il rifugio Lancia (già pagata la caparra). Escursione per le Alpe di Cosmagnon,
Monte Roiate, Bocchetta delle Corde (4/5 ore di marcia). Cena e pernottamento.
2 luglio: dal rifugio Lancia escursione a Col Santo, Col Santino, Alpe di Pozze. NB: per percorrere il
sentiero attrezzato che arriva al Corno Battisti è necessaria una guida alpina (da contattare per accordi
sull'attrezzatura). Cena e pernottamento.
3 luglio: partenza dal rifugio Lancia per il Passo della Borcola (3/4 ore di cammino), ritorno a
Rovereto con pulmino, rientro a Roma in treno. Orari possibili: treno Freccia Argento Rovereto-Roma,
partenza ore 16:02 con arrivo alle 19:48, oppure partenza ore 18:02 con arrivo alle 21:45 (anche in
questo caso, orari e costi andranno verificati con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenitalia).
Costo previsto: per 10/12 persone, 300/350 € a testa (acconto 100 €).
NB: ad oggi sono iscritte 12 persone, ci sono due posti a disposizione, eventuali interessati sono
pregati di comunicare al più presto la loro adesione ai DdG:
Guido Motteran, tel. 06.58209165, cell. 333.5858517, email [email protected]
Paolo Novelli, tel. 06.8126975, cell. 380.5092852 oppure 331.3405731, email [email protected]
GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Basilica di S. Pancrazio, P.za S. Pancrazio 5 00152 Roma - Segreteria tel.: 063051957
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GLI INCONTRI IN SEDE (a cura della Commissione Cultura)
ORE 20:45
MARTEDÌ 12 APRILE 2016
ALBERI IN CITTÀ
(curatore C. Giovannozzi)
non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici,
e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l'ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
(Alda Merini)
Gli alberi in città sono come ombrelli che ci
proteggono dagli agenti atmosferici, purificano
l’aria, l’acqua e forniscono uno stato generale di
benessere.
Negli ultimi trenta anni le ricerche hanno
dimostrato il valore dei benefici apportati dagli
alberi alla salute ed al risparmio economico dei
cittadini, al miglioramento della qualità di vita;
hanno anche suggerito quali siano inoltre i vantaggi
che questi procurano sullo scorrimento delle acque
in ambiente urbano, sull’energia e sull’aria.
Tutto ciò, ad ogni buon conto, perché possa avvenire deve essere diretto dall’uomo con la selezione, la
gestione e l’amministrazione degli stessi.
L’incontro si propone di definire le informazioni di base che potranno aiutare a comprendere meglio
quali siano i caratteri essenziali dell’arboricoltura urbana, con particolare interesse al valore
paesaggistico che gli alberi assicurano alle nostre città.
Lo faremo con un amico, che gli alberi li conosce, in effetti, sia da agronomo sia da “architetto del
paesaggio”: Claudio Giovannozzi.
MARTEDÌ 17 Maggio 2016
UN LIBRO ED UN ALPINISTA
(a cura della Commissione cultura)
Yuldo – vivere pensare cercare di capire
“Un solo alpinista aveva pensato di dare il suo nome a due vie. Ma la
Silvia alta e la Silvia bassa, tracciate sulle due fasce rocciose del Morra,
no erano solo due percorsi, ma dei miti.
La seconda con i suoi movimenti delicati su minuscole gocce di roccia,
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anticipava l'arrampicata moderna a Sperlonga.
La prima con una traversata orizzontale su un calcare diabolicamente levigato, con solo una fessura
rovescia per le mani, esponeva ad un brutto volo sia il primo che il secondo di cordata.
Per entrambe si usavano due parole che allora venivano pronunciate raramente – sesto grado -.
Qualche anno dopo ho iniziato ad arrampicare al Gran Sasso, ed ho scoperto che Silvio Jovane non
aveva legato il suo nome solo a quelle rocce, tutto sommato modeste, in Sabina.”
VENERDÌ 10 GIUGNO 2016
FESTA DELL' ESTATE A S. PANCRAZIO
(a cura del Consiglio di Presidenza)
L’inverno, finora poco sentito, sta finendo con serietà, la primavera si farà ancora attendere, ma noi
stiamo già pensando all’estate, all’ora legale che allunga le nostre giornate, ed agli appuntamenti
estivi, come la nostra ormai tradizionale Festa del solstizio, un po’ in anticipo, come l’anno scorso,
perché si svolgerà negli spazi all’aperto della sede di S. Pancrazio, destinati, di giorno, al campo estivo
dei bambini e quindi off limits per tutti gli adulti, Giovani Montanari compresi, dal 13 Giugno.
Anche quest’anno il tema della giornata sarà dedicato alla scoperta del Gianicolo, dove sorge la nostra
nuova sede.
Vi presentiamo il programma del pomeriggio e della serata che
trascorreremo insieme:
ore 17:30: appuntamento di fronte alla statua di Garibaldi, al
Gianicolo, con l’amico, Claudio Fracassi, che ci farà rivivere “in
loco” alcuni personaggi, momenti, episodi della Repubblica
Romana, che abbiamo incontrato con lui una sera di ottobre in
sede. Saluteremo Garibaldi ed alcuni dei “busti”, che rivivranno
nella rievocazione, ci affacceremo su Trastevere, seguiremo le
mura fino al Vascello e a Villa Pamphili, dove si sono svolte
alcune battaglie cruciali nel 1849.
E pian piano arriveremo a S. Pancrazio, che certamente avrà vissuto molti di quei concitati e
drammatici avvenimenti.
Ore 20:00 – Il coro del CAI di Roma, diretto dal maestro Pier Paolo Cascioli, di cui fanno parte alcuni
dei nostri soci, ci presenterà un concerto nella Basilica, dotata di aria condizionata …naturale;
ore 21:00: ceneremo nella grande terrazza affacciata su Villa Pamphili, con la collaborazione di un
catering (€ 15,00, tutto compreso).
Vi chiediamo di SEGNALARE la vostra partecipazione al mini-trekking “risorgimentale” e di
PRENOTARVI per la cena presso Bice Dinale (06.5506729 – 333.5452548 – [email protected]),
Luciano Biocco (06.5430422 – 347.3239729 – [email protected]), Lidia Maura (06.5896927
-3285663958), Meme Grassilli (06.65745782 – 339.531062 – [email protected]).
Amici e simpatizzanti, benvenuti!
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I RADUNI INTERSEZIONALI
Sono occasioni di incontro, opportunità di crescita, proposte di “vita GM”.
(informazioni più dettagliate possono essere reperite nel Sito della G.M. Nazionale)
DA SABATO 16 A MERCOLEDÌ 20 APRILE 2016
RANDONÈE DI SCIALPINISMO – VALPELLINE (SA)
(organizzato da CCASA e coordinato per noi da M. Pecci ed E. Fiorentini)
Con la randonnée in programma quest’anno e comprendente la Traversata Cabane de Chanrion Zermatt si completerà un grande anello intorno al Cervino cominciato lo scorso anno.
Il programma previsto, da valutare sulla base delle condizioni di stabilità del manto nevoso e
meteorologiche del momento, prevede:
1° giorno: Aosta/Bionaz arrivo Cabane de Chanrion
2° giorno: Cabane de Chanrion arrivo Cabane de Vignettes
3° giorno: Cabane de Vignettes arrivo rifugio Nacamuli
4° giorno: rifugio Nacamuli arrivo Schoenbielhuette
5° giorno: Schoenbielhuette arrivo a Zermatt
L’obiettivo è proseguire, con un appuntamento annuale di attività scialpinistica in
ambiente, l’attività dedicata ai soci che partecipano agli aggiornamenti, che hanno
buona preparazione e collaborano alle gite in ambito sezionale: sono richiesti,
infatti, oltre ad un elevato standard di allenamento, anche ottime capacità sciistiche
e alpinistiche.
Per tutto il resto, invitiamo gli interessati ad approfondire l’argomento, soprattutto per ulteriori
informazioni e in merito alle modalità di iscrizione, direttamente alla pagina della CCASA:
http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp,
contattando
i
coordinatori
dell’attività:
[email protected], oppure direttamente gli scriventi: ([email protected] [email protected]).
SABATO 21 E DOMENICA 22 MAGGIO 2016
II MODULO DI AGGIORNAMENTO ALPINISMO SU GHIACCIO – VALFURVA (A)
(organizzato da CCASA e coordinato per noi da M. Pecci ed E. Fiorentini)
Quest’anno, oltre al tradizionale appuntamento autunnale di aggiornamento sulle tecniche di
arrampicata e di assicurazione in alpinismo, la C.C.A.SA. offrirà l’opportunità di approfondire le tecniche
BASE di progressione e sicurezza con i ramponi e la piccozza su terreno misto (ghiaccio, neve e roccia)
e, insieme, di godere dell’amicizia dei soci delle altre sezioni, dell’ambiente spettacolare di questo
angolo di Parco Nazionale dello Stelvio e di muovere i nostri passi “ramponati” sul Ghiacciaio dei Forni,
il più grande ghiacciaio vallivo delle Alpi italiane.
Il programma, ovviamente, è ancora in via di definizione da parte della CCASA, ma siamo sicuri che
sarà una importante occasione, soprattutto per chi, qui da noi a Roma, frequenta l’ambiente di alta
montagna estivo per alpinismo facile e traversate. Infatti, questo primo appuntamento è orientato ad
acquisire/consolidare l'uso delle tecniche di progressione con ramponi, sicurezza su terreni glaciali facili
ed autosoccorso.
Per informazioni aggiornate e pratiche consigliamo quindi di consultare nei prossimi mesi la pagina
della CCASA: http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp, oppure contattando gli scriventi:
([email protected]
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DOMENICA 29 MAGGIO 2016
BENEDIZIONE ALPINISTI ED ATTREZZI – CIVATE (E)
(organizzato dalla sez. di Milano)
ndr: chi fosse interessato può avere notizie su questo avvenimento, consultando le pagine del nostro
sito nazionale.
DA GIOVEDÌ 16 A DOMENICA 19 GIUGNO 2016
GM GIOVANI – ALPI ORIENTALI (A)
(organizzato da CCASA e coordinato per noi da M. Pecci ed E. Fiorentini)
Dopo i precedenti 2 appuntamenti, siamo tutti in attesa di partecipare a questo
nuovo appuntamento, il terzo, di GM Giovani, magari allargando ad altri ragazzi
(compagni di scuola, amici, figli di amici, nipoti) l’invito e la partecipazione.
Il progetto, iniziato nel 2014 con il centenario dell’Associazione, rimane più o meno
con obiettivi invariati, vale a dire, tenendo sempre presente la montagna come
mezzo educativo e formativo, di stimolo per la sensibilità e la crescita equilibrata dei
nostri ragazzi.
Previste attività diversificate, per Junior (da 5 a 8 anni), incentrate sullo
escursionismo, per Esordienti (da 9 a 16 anni), incentrate sull’introduzione
all’alpinismo e per Esperti (da 14 a 18 anni) incentrate su alpinismo e vie ferrate.
Durante la prossima edizione di GM giovani saremo ospitati presso la struttura alberghiera di S. Maria
ad Nives a Penia di Canazei, proprio nel cuore delle Dolomiti, tra gruppo del Sella e Marmolada.
Il programma è ancora in corso di definizione; possiamo anticipare che le iscrizioni saranno aperte a
circa 30 ragazzi (e a un massimo di 30 accompagnatori tra parenti e persone dello staff tecnico) e che i
costi, con uno sforzo particolare per favorire la partecipazione dei ragazzi, saranno intorno ai 120 euro
per i ragazzi e intorno ai 150 euro per gli adulti (accompagnatori e staff).
…..ed in prospettiva
DOMENICA 10 LUGLIO 2016
VALLE DEI SANTI – CAPOFIUME - CERTOSA DI TRISULTI – GROTTE DI COLLEPARDO (E)
(DdG: G. Motteran, S. Segarelli)
E’ un’escursione facile, alla portata di tutti, sia per il dislivello di circa 120 m. che per la lunghezza del
percorso 3,700 km, senza particolari difficoltà tecniche. Si tratta di un’escursione naturalistico-botanica
lungo il torrente “Fiume” con paesaggi incantevoli, cascatelle e ponti di legno, visita storico-artistica
alla Certosa e visita speleologica alle grotte.
Ritrovo: ore 7:15 a piazzale Ostiense lato ACEA; partenza ore 7:30. Fermata a richiesta ore 7:50 a
largo de Dominis (Portonaccio).
Viaggio: con pullman nel caso di iscrizioni sufficienti a giustificarlo, altrimenti con auto private. Si
percorre l’autostrada Roma-Napoli, uscita Anagni-Fiuggi Terme, direzione Fiuggi, Vico nel Lazio,
Collepardo, Contrada San Domenico.
Rientro a Roma: entro le ore 18:30/19:00 traffico permettendo.
Equipaggiamento: Scarpe con suola ben scolpita e racchette, almeno un ricambio, un telo da picnic.
Contesto territoriale: i Monti Ernici sono una catena del Subappennino laziale, che si estende in
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direzione Est-Ovest ed è delimitata a Nord dalla Valle dell’Aniene, ad Est dalla Valle del Liri, a Sud ed a
Ovest, dalla valle del Cosa e del Sacco. Costituiscono con il loro spartiacque il confine naturale tra il
Lazio (nord Ciociaria) e l’Abruzzo.
Descrizione: Escursione sul sentiero Valle dei Santi, così denominato perché inizia nei pressi della
contrada S. Domenico (precisamente in loc. Tòrnera sulla strada Collepardo-Grotte), passa sotto il
Santuario della Madonna delle Cese, la Certosa di Trisulti, il monastero e l'eremo di S. Domenico ed
arriva fino al Ponte dei Santi, con un percorso che costeggia interamente il torrente "Fiume”. Saremo
accompagnati dal Prof. Marco Sarandrea, esperto botanico ed erborista, particolarmente qualificato
negli aspetti di fitochimica, che durante il percorso ci illustrerà le piante e le loro proprietà officinali.
Una grande avventura nella tradizione della farmacopea monastica (tempo di percorrenza 2 ore circa).
Pranzo al sacco durante l’escursione.
Visita guidata alla Certosa di Trisulti, fondata nel 1204, e
Monumento nazionale: al suo interno è possibile visiteremo la
Chiesa ricca di pregevoli opere d'arte e l'antica Farmacia del XVII
sec. Costo visita: offerta libera ai monaci.
Visita alle Grotte di Collepardo che presentano stalattiti e
stalagmiti di un fascino ineguagliabile, denominate "Grotte dei
Bambocci" per la singolarità delle forme che riecheggiano figure
umane ed animali e, se possibile, al Pozzo d' Antullo, una
grande voragine carsica di singolare rarità naturale, unica in
Europa per le sue dimensioni, circonferenza di circa 300 metri e
profondità di 60.
Visita spettacolare per i fenomeni carsici e geologici unici nel loro genere. Costo visita: 8 € adulti; 6 €
bambini Gruppi 6 €.
Costo viaggio: se si utilizza il pullman il costo dipende dal numero dei partecipanti; i non soci
verseranno in più il “contributo spese” comprensivo della copertura assicurativa di 2-5 euro, a seconda
dell’età.
Iscrizioni: entro lunedì 4 luglio presso i D.d.G. Guido Motteran, [email protected] cell.
3335858517 e Stefania Segarelli, [email protected] cell. 3316204389 – 3342838541.
DA DOMENICA 10 A DOMENICA 17 LUGLIO 2016
SETTIMANA PRATICA ALPINISTICA-BERNINA, DISGRAZIA
Organizzata dalla CCASA (in particolare da noi di Roma)
In linea con il percorso triennale di formazione della C.C.A.SA., nella prossima settimana di pratica
alpinistica si darà la possibilità a tutti, anche in funzione ed in continuità con gli aggiornamenti
programmati per l'anno 2016, di praticare un alpinismo che privilegerà la possibilità di fare esperienza,
soprattutto agli aspiranti capicordata, piuttosto che l'impegno tecnico, sia su vie di misto/ghiaccio, sia
di arrampicata. Compatibilmente con le condizioni meteo, punteremo alle vie normali di salita su misto
al M. Bernina e al M. Disgrazia, oltre a vie di arrampicata di media difficoltà su strutture di più bassa
quota. Faremo base, pertanto, dal 10 al 12 luglio in un rifugio del Bernina e dal 12 al 17 in uno del
Disgrazia, rimanendo sempre sul versante italiano. In caso di tempo non buono, ogni cordata avrà
l'opportunità di esercitarsi a scavare un bivacco su neve (truna o grotta): è un lavoro lungo e faticoso,
ma che in condizioni di necessità rappresenta spesso la salvezza e che raramente si fa.
Per informazioni aggiornate e pratiche consigliamo quindi di consultare nei prossimi mesi la pagina
della CCASA: http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp, oppure, ancora meglio, contattando gli
scriventi ([email protected] - [email protected]).
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DA DOMENICA 21 AGOSTO A DOMENICA 28 AGOSTO 2016
SETTIMANA ESTIVA IN VAL DI FASSA ( E )
(Coordinatore: C. Antonucci)
Anche quest’anno torniamo in Val di Fassa a Soraga, ma cambiamo albergo. Stiamo trattando con
l’albergo Latemar che si trova in posizione tranquilla e soleggiata dominante il lago, a pochi passi dal
centro e all’inizio dei sentieri pedonali che da Soraga portano a Moena. Il costo per la mezza pensione
in camera doppia dovrebbe aggirarsi, per l’intera settimana, intorno ai 400,00 euro a persona, bevande
e tassa di soggiorno incluse. La trattativa non è ancora conclusa. Per l’organizzazione delle gite
avremo, come l’anno scorso, la preziosa collaborazione dei soci Bozzolo, Macchia, Maglietta e Mori. La
posizione dell’albergo permette anche brevi e piacevoli passeggiate per i prati e i boschi che portano a
Moena. Al più presto faremo avere via e-mail notizie più dettagliate, ma poiché, come è noto, occorre
prenotare le stanze al più presto, gli interessati possono contattare sin d’ora Cesare Antonucci tel.
063051957 – cell. 3393245709, e-mail: [email protected]
LE ATTIVITA' SVOLTE
LE ESCURSIONI
SABATO 9 GENNAIO 2016
L'AUTOSOCCORSO IN MONTAGNA – S. LUIGI DI MONFORT
(a cura di Massimo Pecci)
L'attività è stata svolta regolarmente con una dozzina di partecipanti e verrà fatta una relazione
conclusiva, comprendente attività svolte e commenti, alla fine delle attività, prevista a giugno 2016.
DOMENICA 10 GENNAIO 2016
M. SAN FRANCO (2134 m) GRAN SASSO D’ITALIA
(a cura di Massimo Pecci)
Le precoci nevicate di fine novembre ci hanno fatto subito entusiasmare pensando ad un inverno
ricco di neve, soprattutto in Appennino centrale e soprattutto al Gran Sasso d’Italia.
E, invece, dopo quella prematura, anche se significativa nevicata, almeno sul
gran Sasso e sul Monte San Franco, meta della nostra gita di domenica 10
gennaio 2016 (la prima gita in calendario…) … nulla.
Anche adesso che scriviamo, a fine gennaio, la neve è proprio prossima a zero
in zona … e non è una grande consolazione sapere che comunque ci saremmo
organizzati a gennaio, il San Franco ci avrebbe comunque fatto rimanere a
casa.Peccato, perché la gita è bella e perché non siamo riusciti neanche a fare
l’esercitazione ARTVA (per il Rally) e di autosoccorso (per tutte le nostre
attività invernali). E non siamo riusciti neanche a trovare un luogo entro i 150 no neve... no party
km da Roma in cui poter fare almeno le esercitazioni in tranquillità.
Speriamo che l’inverno continui meglio e che riusciamo a tornare al Monte San Franco al più
presto…
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DOMENICA 24 GENNAIO 2016
DAL PARCO DELL'APPIA ALLA “URBAN ART”
(a cura di Bice Dinale e Giuliana Benedetti)
Abbiamo risposto in tanti – 64 – all’invito delle “pifferaie”, Francesca e Sabrina, e ci siamo affollati
alla fermata Giulio Agricola, dopo aver ripassato velocemente nomi e personaggi legati alla romanità,
ed alla metropolitana. Anche la metro può essere un’occasione di scoperta. Favoriti da una splendida
giornata invernale romana, il Parco degli Acquedotti ci ha accolto. E’ un’area verde urbana, di circa
240 ettari, facente parte del Parco Regionale Suburbano dell’Appia Antica, compreso fra il quartiere
Appio Claudio, Via delle Capannelle e la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli. L’area, un tempo tutta
targata Torlonia, era stata destinata a parco pubblico già dal 1965, con espropri e bonifiche ambientali
effettuati negli anni 70, nei “borghetti” a ridosso dei fornici dell’Acquedotto Felice (al Quadraro).
Il progetto rimase abbandonato, finché nel 1986 un neonato
“Comitato per la Salvaguardia del Parco degli Acquedotti e di Roma
Vecchia” riuscì a farlo inserire nel 1988 nel parco dell’Appia Antica
(Lorenzo Quilici contribuì, ma la spinta popolare fu determinante).
Furono fatti e sono ancora in corso lavori di ripristino, di restauro,
di arredo, e realizzato il collegamento pedonale e per biciclette con
l’area di Tor Fiscale.
L’area è ovviamene caratterizzata dalla presenza degli
Acquedotti, in elevato o in sotterranea – ben sei di quelli romani ed
uno rinascimentale, e cioè: Anio Vetus (sotterraneo), Marcia,
Tepula, Iulia e Felice (sovrapposti), Claudio e Anio Novus,
sovrapposti e distaccati. L’acquedotto Felice ha preso il nome da
Papa Sisto V (Felice Peretti, 1585-1590), che lo fece costruire sul
in fila indiana
Marcio, distruggendolo in buona parte.
In passato l’area era nota come Roma Vecchia, dall’omonimo casale tuttora esistente, molto grande,
con vari ambienti ed un cortile, destinato a museo ed altri usi comunitari ma ancora non fruibile. Forse
era una stazione di posta sulla Via Latina. Si pensava che la zona corrispondesse ad un’antica città di
Roma, appunto Roma Vecchia, prima di Romolo e Remo.
Il territorio era il residuo dell’Agro Romano, fino ai Colli Albani, ricco di vegetazione, di pini. Tuttora si
vedono sullo sfondo i Castelli, ed i grandi spazi sono punteggiati da migliaia di romani, che
passeggiano, giocano, esplorano (vedi i tanti gruppi scout), corrono, vanno in bicicletta, e da migliaia
di pecore che contribuiscono a mantenere l’erba ben rasata, all’inglese.
Durante la visita ci siamo perfino specchiati in un laghetto
alimentato da un’acqua purissima che sgorga sotto l’acquedotto
Felice, e crea un corso d’acqua ed una cascata, che ricalcano
l’antica “marana” dell’Acqua Mariana, creata nel 1122 da Papa
Callisto II: portava l’acqua da Grottaferrata fin dentro Roma,
quando gli acquedotti non funzionavano più per vicende
geologiche e belliche.
L’unico inconveniente moderno è il frequente passaggio di aerei
in fase di atterraggio e decollo dal confinante aeroporto di
il nostro......specchio
Ciampino!
Lungo il percorso, tra le due serie di acquedotti monumentali (teatro e set di molti film famosi, da La
Dolce Vita a La Grande Bellezza, e documentari e foto), passiamo alcune emergenze: il Casale di
Roma Vecchia; il Casale del Sellaretto, casa cantoniera lungo la ferrovia Roma-Ceprano che coincideva
in parte con la cremagliera “del Papa” del 1862 fino a Frascati; il basolato della Via Latina, che molti
volontari hanno portato alla luce scavando a mano con santa pazienza e senza onori né compensi,
anticipando la Soprintendenza, anzi ancora stavano scavando sotto i nostri occhi, e ne avranno per
molti altri chilometri. Nei ruderi ben conservati della Villa delle Vignacce, una grande villa romana, con
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terme e cisterna, attribuita a Quinto Servilio Pudente, produttore di laterizi del 138 d.C., sono stati
trovati bolli laterizi e fistule (tubi di piombo) utilizzati per le terme, alimentate dall’acquedotto Marcio.
Ci siamo goduti i fornici grandiosi ed altissimi dell’acquedotto Claudio, e siamo poi passati all’area di
Tor Fiscale, adiacente, più piccola, ma molto significativa. La Torre Fiscale (così chiamata dal 17°
secolo perché apparteneva al “fiscale”, cioè al tesoriere pontificio), alta circa 30 metri, è stata costruita
nel 13° secondo sopra l’incrocio degli acquedotti Marcio e Claudio, e serviva per controllo ed
avvistamento. Gli stessi acquedotti si incrociano poi di nuovo, e tra i due incroci si crea un grande
quadrilatero, che venne chiamato Campo Barbarico, quando i barbari di Vitige si insediarono qui per
assediare Roma, tagliando l’acqua degli acquedotti medesimi.
Il pic-nic tra i due acquedotti, Felice a destra e Claudio a sinistra, nei pressi del centro-visite di Tor
Fiscale, ha chiuso degnamente la prima parte di questa giornata dedicata alle rovine romane, quasi
una conclusione sul campo dell’incontro su Ettore Roesler Franz, pittore delle ”rovine” e di Roma
Sparita. Qual’ è l’impressione di questa mattinata? Un sentimento di gratitudine e di stupore per
questa nostra Roma che ci disturba e ci colpisce spesso con le sue disfunzioni ed i suoi mille problemi,
e poi ci regala, senza nessun merito da parte nostra, luoghi ed atmosfere irripetibili come questo
angolo di campagna romana. E gratitudine per le nostre due “pifferaie” che hanno cercato di spiegarci
le tecniche (misteriose) di costruzione di queste meraviglie architettoniche ma soprattutto ci hanno
trasmesso l’entusiasmo per le scoperte e le esperienze ancora possibili, basta saperle cogliere.
(Bice)
Il Quadraro, quartiere libero di Roma.
Quando passeggi per il Quadraro, capita che se vuoi fotografare un muro dall'altra parte della strada
quando un'auto sta per passare....., niente, l'automobile rallenta, aspetta lo scatto, la verifica della
foto, e poi riparte con un cenno ed un sorriso.
Ok, ma perché dovreste finire in un quartier misconosciuto di Roma e fotografare il muro di
un'officina?Ora ve lo racconto.
Il MURo, arte a cielo aperto.
Il Quadraro è un quartiere che si estende alle porte di Roma dalle parti di Centocelle, un
pò prima di Cinecittà. Dal 2010 le sue strade ospitano il MURo- Museo di Urban Art di
Roma - Lo scopo del MURo è quello di sperimentare una nuova concezione di Street Art, che
voglia essere parte integrante del tessuto urbano. L’idea è quella di far interagire gli artisti con la
conformazione e le caratteristiche dei luoghi in cui vengono realizzate le opere, prevalentemente
murales, in accordo con la storia, le tradizioni e lo “spirito” della comunità che in quei luoghi vive.
L’intuizione è vincente. Le opere degli artisti sono in mezzo alla gente, alla fermata dell’autobus, sul
muro di cinta del parco giochi, tra le serrande di un’officina ed una macelleria, attorno alla cabina
dell’elettricità. Sono insomma dove ci si aspetterebbe di trovare un murales in un quartiere popolare.
Ed al tempo stesso però, si nota qualcosa di diverso, una maggiore cura, una fantasia superiore, anche
una perizia tecnica diversa rispetto ai graffiti che vediamo nella stradina sotto casa. Il motivo è presto
detto: a partire dal 2010, artisti contemporanei da tutto il mondo sono venuti a dare il loro contributo
per questo progetto di museo a cielo aperto. Per ora sono già 21, ma altri se ne aggiungeranno.
Nasce così anche un modo alternativo di visitare la città.
Seguendo la mappa alla ricerca delle varie opere, si ha
l’occasione di passeggiare per le strade di un quartiere
poco frequentato dal grande turismo, respirando un’aria
popolare.
Fra i vari murales scegliamo IL NIDO DI VESPE, quello più
carico di significati. Per capire bisogna fare un salto
indietro negli anni.
Seconda Guerra Mondiale. Occupazione tedesca. La voce
popolare diceva che per sfuggire i tedeschi potevi andare
una delle...vespe
in “Vaticano o al Quadraro”.
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Il Quadraro, nato nei primi anni del secolo ospitava soprattutto maestranze di Cinecittà ed operai. Un
quartiere popolare che aveva connotazioni politiche precise. Infatti durante l’occupazione divenne
rifugio di oppositori, sabotatori e partigiani.
In queste zone abitava la banda del Gobbo del Quarticciolo ed un’infinità di altri gruppuscoli resistenti.
Era teatro di sommosse e covo di ribelli, tanto che i nazifascisti lo chiamarono “il Nido di Vespe”. I
tedeschi però non potevano tollerare di non avere il pieno controllo sulla città, anche perché dopo lo
sbarco di Anzio, l’avvicinamento a Roma degli Alleati era percepito come ineluttabile. Diventava quindi
vitale bonificare le aree a sud ed ad est di Roma da ribelli e possibili fiancheggiatori alleati. Occorreva
dare una lezione al Nido di Vespe. All’alba del 17 aprile 1944 le truppe tedesche circondarono il
quartiere con l’aiuto delle SS e dei fiancheggiatori della banda Koch setacciando casa per casa. Circa
2000 persone vennero ammassate a Cinecittà. Di queste circa un migliaio vennero caricate sui camion
verso nord come “operai volontari per la Germania”. Alla fine della guerra solo la metà fece ritorno. Fu
il rastrellamento più imponente dopo quello del ghetto ebraico dell’ottobre del 1943.
Sessanta anni dopo quei giorni drammatici, il 17 aprile 2004, il Presidente Ciampi ha consegnato una
Medaglia d’Oro al Valor Civile al quartiere che non si arrende o che “nun abbozza”, secondo i suoi
abitanti. E l’orgoglioso murales delle Vespe ne rappresenta l’anima.
Il nostro giro ad anello del Quadraro si è aperto con
un murales ammonitore: il drago dalle scaglie nere e
viola che si snoda lungo il muro, aiutato e sostenuto
dalle braccia di uomini neri, spalanca le sue fauci per
ingoiare un grande ratto verde che accetta il suo
destino. Il messaggio è chiaro: se collaboriamo e non
resistiamo, andrà a finire così. Ma la fine del nostro
percorso ci apre alla speranza colorata di pastello ed
illuminata dal sorriso dei bimbi e di giovani donne
dell’ultimo murales.
Grazie a Francesca e Sabrina che ci hanno regalato una giornata davvero bella.
(Giuliana)
DOMENICA 7 FEBBRAIO 2016
SCI DI FONDO E CIASPOLE PER TUTTI
(a cura di Ilio Grassili, Pietro Carnevali, Andrea Milano)
L’USCITA DEL 7 FEBBRAIO 2016: NIENTE NEVE, MA…..BENE LO STESSO
Inverno ladro e traditore. Le danze propiziatorie della neve, che hanno impegnato i tre DdG nei giorni
precedenti , non hanno sortito l’effetto sperato: ancora una volta il programma di Fondo e Ciaspole è
saltato per mancanza di neve. E così gli iscritti (fra cui alcuni giovanissimi) si sono ridotti a quei 17
desiderosi comunque di camminare, a piedi, nella natura, con gli amici.
Ancora una volta, però, abbiamo sperimentato
come, quando c’è armonia, il…..piccolo possa
essere anche… bello..
Eccessivamente bello ,invece, non era il
paesaggio, perché il giro invernale di Monte
Pelato da Campaegli me lo ricordavo immerso in
un mondo tutto bianco, ovattato e scintillante.
Pur nella delusione, tuttavia, devo ammettere
che la nebbia fra i faggi un certo fascino lo
aveva, e forse anche quel po’ di ghiaccio in alcuni
tratti del percorso che ha permesso ai più
intrepidi di dimostrare agli amici di essere
ai tre confini senza neve
persone….. molto equilibrate.
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A fine giornata abbiamo chiesto un commento /intervista a due dei partecipanti,
Pietro (il “figliol prodigo”che, dopo un periodo di assenza , ha sentito che GM gli mancava):
“Non hanno ammazzato il vitello grasso ma mi hanno accolto con grande cordialità ed affetto al mio
rientro nella G.M. dopo 5 anni.”
In un anfratto del bosco del Monte Pelato c’è stata la consegna solenne della tessera e canzoncina
ammonitrice sulla meteo della montagna.
E’ stato un piacere ritrovarvi!
Bice con i suoi occhiali da sole da diva hollywoodiana malgrado la nebbia nel bosco; Guido che vede
fossili in tutti i sassi macchiati che incontra; Marta che ci offre tazze di acqua calda con vago profumo
di limone chiamandolo te’; Ilio che, da bravo DdG, ogni tanto sparisce ma ci legge sempre un
edificante racconto di montagna mentre mastichiamo i nostri gommosi panini….
La giornata grigia ed umida, la ciaspolata senza neve nel bosco nebbioso mi piace leggerli come l’inizio
di un diverso cammino con la G.M.: meno attività sportiva e più possibilità di pensare, meditare …Sarà
la vecchiaia…?!
Andrea (il più giovane, impegnato in una escursione “estrema”, che dall’alto dei suoi 6 anni,
rappresenta la memoria storica del gruppo e il suo picco di esperienza).
Andrea, Come è andata oggi?
«Mi è piaciuta tutta la gita. Ecco.»
Ma che cosa più di tutto?
«Il pranzo! Cioè, il posto dove ci siamo fermati, non i panini…»
E anche la tenda che ho costruito con i ramoscelli.»
Ti sei stancato?
«No… Sì, sì, sì! Un pochino sì.»
Tre parole per ricordare questa gita?
«“Quello” che trovava le persone.» [ndr: l’ ARTVA]
«Poi le scivolate sulla neve: è stata proprio una gita “scivolosa”!»
«E poi mi è piaciuto il ghiaccio, ma non sempre si rompeva con il bastone.» [ndr: un pizzico di
delusione accompagna questa dichiarazione]
Infine, la cosa più simpatica e che ti ha divertito di più in questa giornata?
«Stefano!» [ndr: trattasi di uno dei direttori di gita. Legittimo il dubbio che si sia trattato di un atto di
pura ruffianeria, dovuto al passaggio in auto che era in corso durante l’intervista, ma non ci spingiamo
oltre nelle interpretazioni]
E con queste forse non proprio tecniche, ma sicuramente sincere parole, si chiude l’intervista al nostro
Andrea e, con lei, si conclude una gita che sarà un altro prezioso mattoncino nella memoria di un
bambino.
SABATO 13 FEBBRAIO 2016
ARRAMPICATA? SI GRAZIE – S. LUIGI DI MONFORT
(a cura di Massimo Pecci)
L'attività è stata svolta regolarmente con una decina di partecipanti e verrà fatta una relazione
conclusiva, comprendente attività svolte e commenti, a fine delle attività, previste a giugno 2016.
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DOMENICA 6 MARZO 2016
SALITA AL MONTE CIRCEO
(a cura di Giulio Ciocca)
PRIMA di fare la gita ci siamo visti in pasticceria e abbiamo mangiato i dolci .
DOPO siamo partiti verso Torre Paola, quando siamo arrivati abbiamo visto il mare.
POI abbiamo iniziato la salita nel bosco, era tutto silenzioso e tutto bello.
AD un certo punto Fabrizio ha letto un pezzo della storia della maga Circe e è stata bella.
DOPO abbiamo continuato la gita e c'era una bellissima vista sul mare Tirreno e si vedevano le quattro
isole: Zannone, Palmarola, Ponza, Ventotene.
il mio Circeo
(Giulio)
AD un certo punto c'erano dei sassi dove ti dovevi arrampicare e io ero
come una capretta.
INFINE quando siamo arrivati sulla vetta del Circeo c'era una bandiera
dell'Italia e ci siamo messi a riposare e da là si vedeva il punto d'arrivo,
che era vicino alle antenne.
E' successo di divertente che mentre io, Giulio, stavo mangiando un
panino al prosciutto, Fabrizio stava leggendo la storia e ha preso un
pezzo del mio panino al prosciutto proprio mentre stava leggendo la
parte della maga Circe che trasformò gli amici di Ulisse in porci.
IO ho disegnato un disegno della gita sul Circeo prima di partire e l'hanno
messo sul notiziario.
La gita mi è piaciuta tantissimo. Giulio (anni 7)
.
DOMENICA 13 MARZO 2016
LA CIVITA DI TARQUINIA e LE TOMBE DIPINTE
(a cura di Sabrina Marinari)
Mentre i nostri si facevano onore in quel di Bardonecchia, 28 montanari intrepidi sfidavano un vento a
trenta nodi che ringhiava sulle splendide colline di Tarquinia.
Nonostante il tempo avverso siamo riusciti ad ammirare non solo la splendida campagna dell’ alto
Lazio, con le sue colline che degradano verso il mare, ma soprattutto i resti dell’antica Civita (la
Tarquinia antica fondata dagli etruschi). Subito dopo aver visitato gli imponenti resti del Tempio dell’
Ara della Regina (con il racconto di Marisa della leggenda del bambino col volto da vecchio emerso
dagli inferi per dettare al mitico re etrusco Tarcone le leggi da rispettare) e la Porta Romanelli (accesso
fortificato all’antica Tarquinia per chi proveniva dal porto a valle) abbiamo avuto un’opportunità unica e
insperata di entrare nel sito dell’Area Sacra, che normalmente è chiuso al pubblico e che la stessa
Marisa nonostante frequenti la zona da molti anni non è mai riuscita ad accedervi. Fortuna ha voluto
che in quel momento nell’ area ci fossero due giovani studiosi dell’università di Milano che erano li per
controllare eventuali danni al sito provocati dal mal tempo, e ci hanno non solo aperto ma anche
accompagnato nell’ area. In particolare abbaiamo potuto ammirare il punto forse più sacro agli
etruschi, il fosso dove venivano versati i sacrifici agli dei e dove è strato ritrovato il corpo di un giovane
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fanciullo albino che è probabilmente all’origine della legenda del bimbo con volto e saggezza di un
vecchio.
Marisa ed i.... cavalli alati
...le custodie
Appagati da questa splendida esperienza ci siamo poi diretti verso la nuova Tarquinia discendendo e
poi risalendo le colline tra splendidi campi di fava in fiore e di verde grano mosso dal vento. Dopo
esserci rifocillati con un frugale pasto, abbiamo visitato meravigliose tombe Etrusche fino alla Tomba
dei Leopardi che da sola vale la visita.
Dopo una breve passeggiatina nella Tarquinia medioevale siamo giunti al Museo archeologico di
Tarquinia dove sono conservati (e non solo ma troppo lungo sarebbe l’elenco) i Cavalli Alati in
terracotta simbolo stesso della città di Tarquinia.
Marisa e il buon Carlo da bravi “Charun/Caronte” ma senza martello e armati solo di grande pazienza e
cortesia ci hanno piacevolmente traghettato in questi luoghi ricchi di storia e di bellezza che ci ha
riempito gli occhi e l’anima. Grazie di cuore.
DOMENICA 20 MARZO 2016
NON E' LAVINIO, NEANCHE LARIANO E'..... LANUVIO
(a cura di Giulio, Gabriele e Andrea Ciocca)
(Giulio Ciocca)
Eravamo 34 partecipanti, più una cagnolina di nome Mia. Ci siamo incontrati
nella piazza Carlo Fontana di Lanuvio, dove abbiamo attaccato un cartellone
con scritto BENVENUTI. Dopo abbiamo conosciuto Luca, il direttore del
Museo, che abbiamo visitato. Poi siamo andati a visitare il portico del tempio
di Giunone Sospita e Pantancci una zona archeologica dove io, Giulio, e mio
fratello ci siamo travestiti da Antonino Pio e Lucio Licinio Murena (due lanuvini
illustri). Abbiamo scritto una poesia che fa così:
So' Antonino Pio , qua a Lanuvio è tutto mio
Adriano mi adottò e sul trono mi posò
credo agli dei pagani, ma lascio stare i cristiani
mia moglie Faustina tanto brava è stata che un tempio al foro romano si è
meritata
ma visto che figli maschi non ne ho Marcaurelio e Lucio Vero miei succersori
farò
due antichi romani (o
giovani?)
Poi siamo andati a mangiare alla Casa di Pietro: abbiamo esplorato il bosco, dove abbiamo trovato un
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mandibola di cinghiale e un'altalena naturale, fatta con un tronco.
(Leonardo Ciocca)
La nostra prima tappa è stata il museo di Lanuvio, ricco di reperti di epoca romana e lì il direttore del
museo ha fatto un quadro sulla storia dell'antica Lanuvium e soprattutto sul santuario di Giunone
Sospita, che ha influenzato la struttura della città. Subito dopo abbiamo visitato i resti del portico di
questo santuario, da cui si gode un bellissimo panorama sulla pianura Pontina. Camminando attraverso
il parco pubblico e alcune strade sterrate, siamo arrivati alla stipe votiva dei Pantanacci, luogo
suggestivo dove probabilmente si svolgevano dei riti legati al culto della dea Giunone.
Dopo tanta cultura ci è venuto appetito, ma il pranzo ce lo siamo guadagnati con un'altra passeggiata
che dal centro di Lanuvio ci ha portato in un casale in campagna dove abbiamo consumato un pranzo
al sacco.
Il pomeriggio è passato tra partite di pallone e la visita del bosco attiguo al casale. La giornata si è
conclusa con il ritorno a piedi al centro del paese.
(dal DdG Gabriele Ciocca)
E' stata una bella gita che ha mostrato a tante persone l'importanza di un piccolo paese di campagna.
Noi DdG siamo orgogliosi perchè questa gita ha riscosso successo e anche per la presenza di un buon
numero di famiglie e di ragazzi.
MERCOLEDÌ 23 MARZO 2016
VIA CRUCIS NEL PARCO DELL’ASSOCIAZIONE NOMADELFIA ALL’ INSUGHERATA
(a cura di Giorgio Mazzocchi)
Un gruppetto di più o meno dodici persone si è avviato a celebrare la Via Crucis con un po’ di
perplessità per un gelido vento di cui ci eravamo ormai dimenticati. Nella valletta, sotto la sede di
Nomadelfia, il vento era un po’ meno brutale e siamo riusciti a dimenticarlo, nel raccoglimento sulle
meditazioni proposte. Tra le preghiere personali l’attenzione è andata ai dolorosi eventi di questi giorni,
al futuro spezzato, già pieno di promesse, delle ragazze dell’ Erasmus, alle vittime di Bruxelles, e alla
mamma di Fabrizio Farroni, salita al cielo proprio quel giorno. La tragica morte della ragazza di
Genova, bellissima persona, ha toccato in particolare qualcuno di noi, amico dei familiari della ragazza.
Le successive preghiere tratte da un libretto ci hanno proposto il non sottrarsi Gesù
ad una crudele, ingiusta e dolorosissima morte, come il dono totale di un Dio che
per dono si è incarnato, assumendo tutte le debolezze umane, e per dono si è
messo nelle mani dei carnefici perché facessero di Lui ciò che avessero voluto. Alle
meditazioni e preghiere veniva proposta una domanda per ogni stazione, molte delle
quali per stimolarci a riflettere sul nostro comportamento verso i miseri e gli
stranieri, a confronto con l’esempio del Dio Incarnato. Nell’ultima Stazione, al caldo
questa della cappella di Nomadelfia, un sacerdote dell’Associazione ci ha benedetto.
E’ seguito un generoso e gradito aperitivo, offerto da Nomadelfia, a base di affettati, formaggi,
focaccia e vini di loro produzione. Tutto da 10 e lode!! Durante la degustazione, Carlo, il nostro ospite,
ha spiegato a quanti di noi, come me, ignoravano anche l’esistenza dell’Associazione, i principi
ispiratori e il funzionamento della struttura, realizzata e ben radicata da Don Zeno a Grosseto, dagli
anni ’30 del secolo scorso. Mi limito a ricordare che trattasi di famiglie che decidono di vivere in
comunità, con i beni in comune. Lavorano all’interno della comunità (servizi, agricoltura, artigianato) e
non percepiscono stipendio, ma vengono versati i contributi INPS. Oltre ai propri figli prendono in
affido bambini senza famiglia, che crescono come propri figli; tutti gli adulti si sentono responsabili di
tutti i bambini, intervenendo secondo il caso e il bisogno alla loro tutela.
Siamo andati via riscaldati dal contatto e saluto di tanta gioventù raccolti a mangiare
insieme con tanti bimbi intorno: la vita è più forte del dolore e dell’odio.
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I RADUNI INTERSEZIONALI
INTERSEZIONALE 12 e 13 MARZO 2016
RALLY SCIALPINISMO E GARA RACCHETTE A BARDONECCHIA
(a cura Ilio Grassilli)
In evidenza il veneto ( noi …bravi nelle racchette e bravissimi nell’Artva)
La tradizione si è ripetuta: anche questa edizione è stata una magica esperienza intersezionale di
amicizia, entusiasmo e stimolante competizione. Più di cento partecipanti. Noi, da Roma, in 22. Le
gare si sono svolte sulla parte alta dello Jafferau, da quota 1900 …in su.
Brava la sezione di Torino : per la scelta del sito, la perfetta organizzazione, la tenacia nel
fronteggiare le anomalie di questo strano inverno (suspence fino all’ultimo, ma poi la neve è arrivata) e
per la performance sportiva delle sue squadre.
Tanti atleti in gara: 19 squadre di Scialpinismo e 24 per le Racchette . Noi eravamo presenti con due
squadre di Scialpinismo e 7 di Racchette (più 2 accompagnatori).
Queste le squadre vincitrici delle cinque classifiche:
Scialpinismo Maschile : Vicenza 1
Scialpinismo Femminile: Verona 1
Racchette Maschile: Verona 4
Racchette Femminile: Vicenza 4
Ricerca ARTVA (individuazione del sepolto da valanga): Torino 1.
E noi ? Nonostante il mancato allenamento (per assenza di neve dalle nostre parti) :

assieme a Verona, la nostra sezione ha partecipato col maggior numero di squadre

abbiamo sfiorato il podio (4° posto) nella Racchette Maschile (Tullio e Andrea)

ci siamo aggiudicati il secondo posto nella Racchette Femminile (Federica e Monica)
 siamo stati bravissimi nell’ARTVA: secondo posto per Roma 3 (Fabrizio e Paolo) e terzo (con lo
stesso tempo) per Roma 4 (Tullio e Andrea) e Roma 6 (Federico e Stefano).
 abbiamo preso il premio per il partecipante più giovane (Filippo, che ha fatto squadra col
papà). E’ un buon auspicio!
L’appendice turistico-culturale di Torino ha chiuso in eleganza (la caratteristica di questa città)
la nostra trasferta: il barocco di tante basiliche (e la Sindone nella Real Chiesa di S. Lorenzo), le
residenze dei Savoia, Palazzo Madama, la memoria di tanti santi (anche la tomba di Piergiorgio Frassati
in Duomo), la mostra del cinema alla Mole Antonellina, cena e pranzo in due ristoranti tipici. Ci hanno
fatto da guida (e li ringraziamo) alcuni cugini di Meme, anche loro sci alpinisti, residenti in questa
bellissima città, la prima capitale d’Italia.
Annotazioni di appendice (anche per una eventuale… settimana bianca) su Bardonecchia:
1. si raggiunge comodamente col treno. E in loco ci si sposta con navette gratis
al Villaggio Olimpico si sta benissimo (e si hanno agevolazioni per il “ giornaliero”)
2. davvero olimpiche le piste da discesa: lo hanno sperimentato alcuni di noi che hanno
anticipato di due giorni la vacanza
Due nuovi soci: Andrea Negri e Filippo Iacobelli) hanno ricevuto la tessera all’inizio di questa vacanza.
Andrea ha espresso così la sintesi delle emozioni provate:
“-----------Le 30 cose che non dimenticherò del Rally …..
- io e Paolo sulla Car2go alle 7,15 di mattina;
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- le 4 ore di chiacchiere con Pia, Francesca, appena conosciute, e Paolo.
- fingere di scoprire che il mio lavoro è detestato da qualcuno;
- affittare un 9 posti in 4 e guidarlo sull'autostrada accelerando ai caselli;
- mangiare da Mac Bun;
- Bardonecchia;
- conoscere Annalisa, Domenico, Federica, Filippo;
- incontrare Ilio, Marta, Paolo, Antonio, Emilio, Stefano, Federico, la commare Monica,
Massimo, Guido, Lucio, Gianni, Fabrizio, Paolo e Tullio;
- fare il briefing;
- uscire la mattina e farsi convincere a sbagliare strada alla prima rotonda;
- fingere freddezza e padronanza mentre il furgone pieno di giovani montanari slitta sul
nevischio;
- salire su un provvidenziale pick up ridendo, come nella pubblicità del Montenegro;
- partire con Tullio, e trovare l'arva in un minuto;
- le emozioni della gara;
- gestire il ritmo;
- spingere forte in salita;
- non farsi male in discesa;
- infreddolirsi all'arrivo col piacere di vedere gli altri arrivare contenti;
- avere un cognato e amico con cui arrivare quarti!
- la cinta dell'Abarth;
- rivedere Torino, dove qualcuno mi ha comunicato 7 anni fa che sarei andato con Vincenza
in Kazakhstan a prendere mio figlio;
- fermarsi al Cottolengo chiedendo "è qui il Cermig?";
- il giro turistico, cercando di evitare gaffe su storia patria e stili architettonici;
- due chiacchiere con Marta e Stefano;
- il pensiero laterale del marziano Antonio;
- la fiamminga del Bicerin;
- la disincantata autorevolezza di Ilio;
- mangiare bene, senza che questo sia al centro delle conversazioni;
- ripromettersi di rivedere tutti;
- ripromettersi di allenarsi e arrivare primi alla prossima.
Andrea
Monica e Federica seconde nella gara di racchette
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RM 1 Massimo, Gianni, Domenico - RM 2 Marta, Lucio, Antonio
Hanno anticipato di 2 giorni per fare la discesa
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LE SERATE IN SEDE
ORE 20:45
MARTEDÌ 12 GENNAIO 2016
IL GRAN TOUR E I SUOI PROTAGONISTI: DIPINGERE LE BELLEZZE DEL LAZIO
GLI ACQUERELLI DI ETTORE ROESLER FRANZ
(a cura di Bice Dinale)
Marco Testi, amico da lunga data di Guido e Bianca Motteran, ci ha presentato Ettore Roesler Franz,
pittore di “Roma Sparita”, fondatore e più volte presidente della Società degli Acquerellisti in Roma.
Era nato nel 1845 e morì a 66 anni nel 1907. I suoi acquerelli riprendono i luoghi del Gran Tour, vale
a dire le tappe, soprattutto italiane, del viaggio d’apprendimento (una specie di università “on the
road”) che fin dal ‘700 portò pittori, scrittori, intellettuali, nobili in giro per l’Europa. Alcuni erano
italiani e a fine ‘800 rappresentarono il nucleo dei nostri paesaggisti, come Carlandi, Coleman, che
rinnovarono l’attenzione al paesaggio laziale.
Nonostante il nome tedesco (la famiglia, originaria dei Sudeti, si era trasferita a Roma all’inizio del
‘700, fondando l’Hotel di Allemagne), Franz era un romano da molte generazioni, innamorato di Roma
e del Lazio, ed in particolare dei Monti Lucretili, del “suo” Monte Gennaro (che Orazio chiamava Monte
Lucretile). Anche i 25 pittori della Campagna Romana, compreso Coleman, ammiravano quei
paesaggi, visitavano quei paesi, S. Polo dei Cavalieri, Marcellina, Palombara. Franz amava soprattutto
Tivoli, vi comprò la casa del pittore Onorato Carlandi e nel 1903 gli fu concessa la cittadinanza onoraria
per ringraziarlo dell’attaccamento dimostrato a Tivoli ed alle sue ville, Villa Adriana, Villa d’Este, Villa
Gregoriana. (n.d.r. Chissà? Forse avremo incontrato il suo fantasma durante le nostre numerose
escursioni sui Lucretili!).
Era il pittore della memoria di Roma, e del Lazio Antico, molto legato alla storia dei luoghi. Amava la
solitudine, la sua poetica non andava molto d’accordo con le correnti del suo tempo, era
apparentemente fuori moda, c’erano contrasti tra il positivismo e le avanguardie soprattutto negli anni
tra il 70 ed il 90, gli anni della sua maggiore produzione. Era isolato anche a livello culturale, perché
prediligeva la natura e le persone del popolo. Cercava di sentire lo spirito del luogo, l’entità della
“rovina”.
In quel periodo furono effettuati a Roma moltissimi ritrovamenti di tipo archeologico:
bassorilievi, statue, sarcofagi, lucerne, colonne, epigrafi, che hanno fatto capire in venti anni
l’archeologia molto di più che nei cinque secoli precedenti. Tutte scoperte dovute agli scavi ed alle
demolizioni e riedificazioni seguite all’unità d’Italia volute dal governo italiano e portate avanti
freneticamente da imprenditori soprattutto del nord, dai “liberatori”, che hanno reso la città più
moderna e vivibile, ma hanno anche distrutto case, palazzi, chiese, strade, soprattutto medioevali, con
grande dispiacere di Franz.
E’ diventato famoso, ha esposto in moltissime occasioni in Italia ed in Europa, fino a S. Pietroburgo ed
in particolare in Inghilterra, dove trovò molti dei suoi acquirenti.
Franz era autodidatta e non amava “impicci” , cioè una scuola dove avrebbe dovuto seguire degli
allievi. Ne ebbe solo uno: Adolfo Scalpelli, che gli fece un ritratto, ed ereditò le sue fotografie, e tutto
il suo materiale.
L’amico Marco Testi ci ha mostrato alcuni dei quadri di Franz, e di altri pittori, precedenti o
contemporanei, dai quali Franz ha preso ispirazione, o con i quali sentiva una corrispondenza, per
esempio, Corot che lui considerava suo maestro.
Abbiamo visto: Maccarese, Ninfa, Villa dei Quintili (che lui amava molto), Tusculum, Castel Gandolfo,
l’Appia Antica, Carsoli (Castello degli Angiò), i Colli Albani, Porto di Ripetta, Borgo Pio (con la spina di
Borgo ancora esistente), la Fontana dell’Acqua Paola, il Tevere, l’Isola Tiberina, Piazza Belli con le mura
del Palazzo Anguillara, l’Arco di Giano e S. Maria in Cosmedin, Villa Ludovisi. I 120 quadri di “Roma
Sparita”, dipinti in tre serie, lo hanno reso famoso e testimoniano il suo affetto ed il suo rimpianto per
la Roma che non ormai non esisteva più, ma la sua opera in realtà ha interessato molti luoghi laziali,
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abruzzesi, italiani. Il comune di Roma ha comprato le tre serie che ora sono al Museo del Folklore a
Trastevere.
La sua tecnica era un po’ particolare: fotografava i luoghi, i
soggetti, le scene di vita quotidiana che lo interessavano, poi
dipingeva, facendo anche dei collages, cioè, una specie di
foto-montaggio, inserendo persone e prospettive in contesti
diversi. Inseriva figure per accontentare i committenti, ma
preferiva i quadri senza figure, con le rovine immerse nella
natura, nel silenzio.
Si portava il cavalletto e lavorava
all’aperto. Faceva dei piccoli acquerelli che mandava come
auguri di Natale.
Gli altri pittori erano un po’ gelosi, secondo loro lui era più che
altro un archeologo.
Un pronipote di Roesler Franz, presente all’incontro di
martedì, ha aggiunto che la sua opera era finalizzata a
documentare quello che poi sarebbe sparito.
Serena ed il nostro ospite
Lui avrebbe voluto che chi fosse andato a vedere i quadri
trovasse anche la mappa di Roma per capire i luoghi, com’erano e come sono.
La sua idea pittorica partì da un episodio avvenuto 100 giorni dopo Porta Pia, e cioè l’inondazione - di
Ripetta, del Ghetto, del Pantheon. Ha fatto il quadro di Vittorio Emanuele II che cammina su Via del
Corso (forse allagata) e da lì sembra che sia partita l'idea dei muraglioni, che hanno impedito al
Tevere di fare altri danni, ma hanno fatto perdere alle sue rive tutta la poesia documentata da Franz
nei suoi acquerelli. Senza i suoi quadri non si capirebbe niente di Roma e di come sia cambiata. La
sua si potrebbe chiamare “la poetica del rudere”. Oggi i ruderi sono isolati, magari restaurati,
scarnificati, però non fanno parte della vita, non hanno più un dialogo con la natura, con gli alberi,
mentre nei quadri di Franz la natura è protagonista e gli alberi dialogano con i ruderi.
Le immagini presentate da Marco Testi durante l’incontro provengono soprattutto dal volume da lui
curato:”Ettore Roesler Franz. Un vedutista di fine Ottocento a Tivoli e nel Lazio” (De Luca, 2004), che
ha fatto anche da catalogo alla più grande mostra su Roesler Franz al di fuori della Roma Sparita,
allestita alla Villa d’Este tra il maggio ed il settembre del 2004.
Ringraziamo l’amico Marco (Testi) ed il pronipote di Franz e chiediamo di condurci un giorno per le
strade di Roma, con la guida dei quadri di Franz, per riscoprire insieme quello che è ormai “sparito”.
A fine serata la nostra Serena ha voluto così ringraziare Marco Testi
Una serata di colori paesaggi parole e memorie…
Bisogna cominciar nel modo giusto
e quindi affinandoci nel gusto:
dare principio… all’arte è anche augurale
e quindi questo inizio non è male.
Se poi l’arte al viaggiare si accompagna,
sembra più adatta alla Giovane Montagna:
stasera del Grand Tour cercammo i resti
appassionati, grazie ai sacri…Testi!
In paesaggi laziali ottocenteschi
romantici e anche un po’ fiabeschi
colori e linee crean come una danz:
son gli acquerelli di Ettor Roesler Franz.
“Lo spirito del luogo e del paesaggio
della poetica di Franz è il messaggio:
non cerca – lui – di appiattirsi sopra gli –ismi
e invece inventa nuovi cromatismi”.
Comincia questo incontro di pittura
con il mélange della letteratura,
per riprodurre la lazial natura
e di Tivoli salvare la cultura.
“Il Ponte Lupo è il capolavoro,
ma anche altri pittori – pure loro –
il Latium Vetus hanno spesso ritratto
dandogli lustro nuovo, questo è un fatto!
I templi i monti e i boschi tiburtini
fanno da sfondo a quadri sopraffini:
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con cardinali e grandi musicist
(tra tutti, il più famoso è stato Lizst).”
Tutti i dettagli ci vuol far gustare
il relatore, e mentre il commentare
si appunta agli archi, agli alberi o alle vette…
in palla sono andate le freccette!
La tira su e cambia la visuale
(dal pubblico “poli-consiglio” sale);
“è meglio ritornare verso il basso”
e “indovinare” l’angolo del…tasso
o del salice o dell’olmo di tanti anni…
e starsi fermi, e limitare i danni!
“Roesler Franz nuovo stil fondò
e suo maestro prese il garn Corot:
fontane e piazze anche artificiali
ispirazioni son sensazionali!
Dipingere dal vivo, ma poi usare
Ciò che di bello sai fotografare:
collage di foto poi ridisegnato:
campo de’ Fiori in Tivoli “incastrato”.
Oltre che Roma che sparisce, ahimé,
ci sta pure la Tibur che non c’è:
io, quadri del silenzio li chiamai
quelli in cui gli uman non ci son mai.
Dipingere en plein air, si sa, è il segreto
per render bene i ponti, i fiumi, il greto:
molti gli scorci ancor non “in pensione”,
compresa la Vallée dell’Empiglione.
Roesler Franz sulla strada di Pomata
a due mani usa la pennellata:
forse ne fé di più belli, di acquerelli,
ma quello ha il suo pupillo, lo Scalpelli.
Ponte Lucano bello, Ponte Lucano
merita un en plein air di prima mano”.
Si spinge in storia estense, il colto Marco,
e illustra al pubblico le Cave del Barco.
Monte Lucretile, ossia Monte Gennaro,
San Polo, Marcellina…un iter raro
per i pittor di una generazione,
ma non in GM, nella nostra sezione.
I piedi escursionisti in questa zona
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ai pennelli di Franz fanno corona.
Sull’Appia Antica alfine, eccoci qua,
col Grand Tour come università.
La Villa dei Quintili con piscina,
Castel Porziano con la pinetina;
poi Maccarese, finito in Inghilterra,
e Ninfa, col mister della sua terra.
Poi il Cupolon, caro alla committenza,
col cielo a gran campate, un’eccellenza!
E Ponte Milvio e il Porto di Ripetta
e pioppi bianchi…sparizione netta!
Leggere il panorama con amore,
poetica di volume e di colore:
non sol pittore di quel che non c’è più,
lui plasma il suo paesaggio, a tu per tu.”
Viaggiare stando in sede è un uso antico
ma è meglio farlo con un gruppo amico:
se il Grand Tour spesso è in solitaria,
a noi piace viaggiar con gente varia.
Quello che è vero è però che il camminare
ti aiuta i colori a conquistare
e a tracciare coi passi una memoria
che poi assume le tinte della storia.
Ci hai ricordato, Marco, la passione
curiosa e colta di una generazione:
i dettagli, i ricordi ed i colori
restano dentro, come i vecchi amori.
Grazie del tuo Grand Tour di questa sera
come in una magia di mongolfiera
abbiam volato indietro verso il Lazio
dipinto e reinventato nello spazio
di chi lo ritrae un po’ come lo vede
e un po’ con i color che ognuno crede.
Con la realtà mischiata a fantasia,
stanotte assieme a te ce ne andiam via
con la pittura che è sempre magia
e con la disponibil simpatia
di chi ci ha disegnato come un arco
di storia ed arte: e allora, grazie, Marco!
Serena ( e la Giovane Montagna di Roma)
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VENERDÌ 12 FEBBRAIO 2016
guardiAMO IL CIELO
(a cura di Andrea Farroni)
Venerdì 12 Febbraio. Cosa c'è di strano in questa data? Per molti è una data come un'altra, ma per la
Giovane Montagna di Roma.. NO!
Ringraziando i “benedetti” Benedetti Giuliana ed Eugenio siamo riusciti, in via del tutto speciale, ad
effettuare una visita all'ESA : European Space Agency!
Con la lezione privata tenutasi appositamente per noi, accolti da un coffee break, abbiamo appreso
cosa fa, da chi è sostenuta e qual è il suo impegno. Sapevate che l'Italia partecipa al 10.5% delle
spese e quindi secondo gli accordi dell'ESA la stessa percentuale dei dipendenti deve essere italiana?
L'Italia è terza per il contributo dato, prima la Germania e seconda la Francia. Ebbene, nonostante il
suo budget per il 2014 sia stato di ben 4102.1 Milioni di € il costo per finanziare le attività spaziali è di
soli... 10€ l'anno a persona!
Dopo questa breve introduzione per conoscere come viene supportata l'agenzia spaziale, siamo andati
ad addentrarci nel vivo del programma e perché non mettere tutti in gioco? Ed ecco allora che l'ESA ci
prepara un bel giochetto: "Trova i puntini", sì cari, il gioco è proprio quello di trovare i puntini, in
realtà asteroidi, che si muovono sullo schermo per vedere se possono essere dannosi o meno per la
Terra! Ogni volta che si trova un nuovo asteroide si aggiorna prontamente una lista, visualizzabile
online - http://neo.ssa.esa.int/web/guest/risk-page - e si monitora il percorso che potrebbe fare.
Crediamo che gli asteroidi pericolosi siano solo quelli grandi? Ebbene, basti pensare che il meteorite (i
resti di un asteroide) caduto in Russia nel 2013 era solo di 17 metri di diametro e che un asteroide di 1
km potrebbe distruggere un intero continente con serie conseguenze su tutto il pianeta. Molto
interessante è anche il progetto con cui l'ESA aspira a salvarci in caso di asteroidi prevedibili che
impattino la Terra: lanciare un satellite tramite il quale "dare una bottarella" all'asteroide e spostarlo
così dalla sua orbita. Tutto questo però si può fare solo se l'asteroide è stato scoperto da diverso
tempo, ecco perché è importante studiarli con molto anticipo. Un progetto più ambizioso? Lanciare una
bomba atomica per spostarlo dall'orbita; utile se l'asteroide è molto vicino, ma le questioni
burocratiche rischierebbero di allungare troppo i tempi!
Una parte veramente coinvolgente di questa visita è stata la presentazione svolta in 3D. Ci sono stati
regalati degli occhialetti per vedere i filmati in 3 dimensioni e ci hanno spiegato l'utilizzo dei vari
satelliti : quelli per monitorare gli incendi, la salinità del mare e la temperatura degli oceani. Essenziali
sono i satelliti per le telecomunicazioni che viaggiano su una fascia privilegiata dell'orbita terrestre in
maniera tale che sono rivolti sempre sulla stessa parte della Terra (geostazionari) e sono numerosi in
maniera tale da non avere punti ciechi.
Molto interessante anche la spiegazione di come si lancia un satellite nello spazio. Recentemente è
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stato sviluppato un lanciatore chiamato VEGA, appositamente progettato per lanciare nello spazio
satelliti di piccole dimensioni e pesi ridotti. Il carburante e le strumentazioni? Tutte fuori dall'ordinario,
quando un serbatoio si è svuotato e non serve più perché appesantirebbe solo il suo volo verso lo
spazio.. delle cariche esplosive lo fanno saltare giù, buttandolo via e separandolo dal resto.
Abbiamo visto in 3D anche come vivono gli astronauti dentro la stazione spaziale, vi siamo entrati e
abbiamo potuto vedere le loro attività e le problematiche che affrontano, nonché la fantastica visione
che si ha da lassù! Credete sia semplice fare esercizio fisico in assenza di gravità? Per mantenere attiva
la massa muscolare gli astronauti devono fare obbligatoriamente molte ore al giorno di attività fisica su
uno speciale tapis roulant che li tiene bloccati con degli elastici, simulando l'attrazione gravitazionale.
Ma tornando all'utilizzo dei satelliti, ci hanno spiegato che la collaborazione tra le varie agenzie è
essenziale perché i satelliti aiutano anche in caso di disastri. Un sito molto interessante è www.disasterscharter.org - A cosa serve? A monitorare la zona per poter indirizzare i soccorsi in
maniera rapida e veloce nei punti più critici. Un esempio è il terremoto in Giappone dell'11 marzo del
2011 e l'eruzione del vulcano Eyjafjöll in Islanda nel 2010. L'ultima volta che è stato utilizzato? Il 19
febbraio per un ciclone alle Fiji, e in Italia nel 2003, il 9 aprile, per monitorare l'eruzione del vulcano di
Stromboli. Tutte le immagini, le attivazioni e le informazioni sono disponibili sul sito nella sezione
dedicata - https://www.disasterscharter.org/web/guest/activations/charter-activations - dove si può
effettuare una selezione per tipo di disastro o Paese.
Ci siamo salutati carichi di materiale informativo e con l’intenzione di visitare il sito
http://www.esa.int/ita/ESA_in_your_country/Italy dove ci sono continui aggiornamenti sulle attività, e
attraverso Twitter e Facebook abbiamo anche la possibilità di scrivere ai nostri astronauti italiani e
ricevere la risposta!
L'ESA? Per citare una parte della bella poesia di Serena si potrebbe riassumere così questa giornata:
Una visita bella, quasi ESAgerata,
nessuno ESAsperato, tutti “in tono”,
ESAtta fu la scelta, anzi azzeccata,
dell’ESA l’amicizia ormai è un gran dono!
La prossima volta… Non mancate!
Andrea Farroni
IL DOCUMENTARIO “HOME” IN SEDE (22 MARZO 2016) E’ STATO UN GRIDO DI AIUTO
DEL PIANETA TERRA, MA CON QUALCHE SPERANZA
(da Ilio Grassilli)
"Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi.
Sono le azioni che contano, i nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non
vengono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo"
(Mahatma Gandhi)
Grande partecipazione, clima di intensa condivisione in una giornata difficile per il nostro mondo, dopo
i fatti di Bruxelles e l’incidente in Spagna; e molta attenzione al susseguirsi di magnifiche immagini
sulle sofferenze e le meraviglie della nostra Terra.
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Il film fu girato sorvolando in elicottero più di 50 Paesi per documentare il danno che il “sempre più
veloce e più grande” ha procurato al nostro pianeta negli ultimi cento anni, alterando vitali equilibri .
Fu presentato alla Giornata Mondiale dell’Ambiente del 2009 ( e da allora la salute della Terra è ancora
peggiorata). Ma si conclude con una speranza: qualcosa si sta iniziando a fare, l’opinione pubblica è
più sensibile, ha capito che le risorse della natura sono limitate (e vanno distribuite in modo più
solidale). Abbiamo , per esempio, disboscato molto, ma abbiamo ancora tante foreste da sfruttare in
modo intelligente; possiamo invertire le tendenze distruttive e ingiuste con un cammino di
consapevolezza comune (che, quello sì, deve essere veloce). Occorre che ognuno di noi dia il suo
contributo, forse siamo ancora in tempo ad evitare la catastrofe. “Tocca a noi scrivere il seguito della
nostra storia. Insieme”: è la frase conclusiva del film, prima delle belle ultime immagini dei titoli di
coda.
Un ringraziamento, per averci offerto la visione del documentario e la presenza alla serata, alla dr.ssa
Alberta Maranzano, consigliera al XII° Municipio, da sempre impegnata sui problemi dall’ambiente, mia
amica e da oggi amica anche della nostra Associazione.
Dalla tradizionale poesiola con cui Serena ha chiuso l’incontro estraggo qualche strofa significativa:
“L’ambiente non è scritto sulle carte,
ci tiene dentro, tutti ci comprende:
con consapevolezza farne parte
è una delle più essenzial faccende!
[…]
A noi tocca riscrivere la storia
(almeno il resto), e va fatto insieme,
perché resti una traccia e la memoria
di ogni impronta bella che ci preme.
Questo messaggio è come una catena
che dal 2009 ci passiamo
perché sia sempre solidale e piena
la forza di cambiare in cui speriamo. […]
…per renderci coscienti che si è ricchi
se si è capaci di condivisione
senza sentir la Terra fatta a spicchi,
ma destinata a ogni popolazione.
Diceva una canzone ormai antiquata
che non ci è stata data per giardino
da recintare, e render frammentata:
ma per facilitare ogni cammino
di viaggio e vita a chi cerca riparo
di soste brevi o lunghe, ma accoglienti,
che non faccian sentire così amaro
il muro assurdo tra esseri viventi.
Un mondo meno ingiusto e più capace
di mettere in comune ed esaltare
l’impegno per la vita nella pace:
la Madre Terra ormai non può aspettare!
la Dr.ssa Maranzano
PS: in apertura dell’incontro abbiamo rivolto un breve ma intenso pensiero alle giovani studentesse
Erasmus morte due giorni prima nell’incidente in Catalogna. Un paio di loro erano amiche delle famiglie
di nostri soci, in particolare Paolo Michetti e Massimo Pecci
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NOTIZIE VARIE
L'ANGOLO DELLA FRANCIGENA
(a cura di Giuliano Borgianelli)
n.d.r.: pubblichiamo l' esperienza francigena del nostro socio/amico Beppe Posarelli, scusandoci con
lui per la mancata pubblicazione nel numero precedente.
Alcune considerazioni sulla mia Francigena
Il suggerimento di scrivere due righe sull'avventura che ho vissuto questa estate, venutomi da Bice e
poi anche da altri amici, cerco di tradurlo ora in due parole, dopo un po' di esitazione e qualche
perplessita'.
Avendo percorso, lo scorso anno, i circa 300 km che separano Gambassi (il mio paese in Toscana) da
Roma, sempre piu' mi sentivo stimolato dalla volonta' di completare il tratto della francigena del Nord.
Le difficolta' logistiche, di organizzazione, di scelta dei tempi, non erano poche ma la piu'
preponderante era quella relativa alla difficolta' di una percorrenza molto lunga che si sviluppa per
circa 650 km.
Raccomandazioni da casa, non poche: l' eta', la distanza, il caldo ecc. ecc. Niente da fare. Partenza! E'
il 22 luglio quando dal passo del Monginevro in Francia, inizia l'avventura giu' giu' per le gole di S.
Gervasio e poi, attraverso il degradare delle Alpi, lungo la via dei Franchi fino ad Alba per giungere a
Torino ma dopo esser saliti su quella splendida cima che ospita la Sagra di S. Michele. Per raggiungerla
si procede per una salita durissima che alla fine presenta lo spettacolo indimenticabile di un monastero
medievale costruito sulle ultime rocce della montagna. Una atmosfera d'incanto, di potenza spirituale,
di innalzamento dell'anima e di isolamento completo dal presente.
Ecco la pianura padana, lunga sterminata, solo apparentemente uguale, con i suoi canali, le sue
coltivazioni di riso prima, e di granturco poi e il guado del grande fiume. Di seguito si prospettano i
rilievi emiliani fino al valico della Cisa che scende giu' verso la Toscana con le sue colline e la meta che
comincia ad avvicinarsi. Cosa ricordare?. Tantissime emozioni. Sono state indimenticabili le aurore, con
il sole in Val Padana, frastagliato dalle mille foglie dei frassini, il silenzio delle prime ore, la visione
lontana di un campanile. E ancora , i momenti di meditazione e di raccoglimento, un ritorno di affetti e
di ricordi, una immedesimazione con la natura, un sentirsi fibra con la stessa, un far parte del tutto. E
poi l'incontro di sensibilità, speranze, spiritualità di altre persone, comunicate in maniera sincera
diretta.
Si e' presentato per due volte anche il timore di dover sospendere il cammino. Il primo dovuto a certi
doloretti alle estremità, e' stato superato con la cura di qualche cerotto. Il secondo, dovuto ad uno
scarpone ,poi " legato " e "ricucito", in tre fasi successive, con lo spago e il fil di ferro. Ora, in vista
dell'arrivo i passi rallentano, vorrei tornare indietro. C'è un po' di malinconia perchè l'avventura è finita
ma la meta è raggiunta e la scommessa vinta.
Beppe
P.S. Quanto sopra ,mentre fuori si registravano 38 / 40 gradi, con la TV che consigliava ai "VECCHI" di
non uscire e restare in casa al fresco.
Lasciatemi infine un po' di autoironia: in Toscana si dice che qualche BISCHERO a giro c'è sempre!
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SABATO 27 FEBBRAIO 2016
ABBAZIA DI FOSSANOVA – FESTA DELLA VIA FRANCIGENA
Marisa Alberti ci descrive la festa-convegno che si è tenuta nell' Abbazia di Fossanova.
Un gruppo di soci ha risposto all’invito di Giuliano Borgianelli a partecipare alla
festa organizzata dalla Associazione “Gruppo dei Dodici” a Fossanova il 27
marzo, per incentivare la Francigena del Sud.
Si è trattato di un evento che aveva obiettivi diversi, e che ha raccolto nella
spettacolare cornice del Borgo medievale, appassionati di pellegrinaggio da
Associazioni e Comuni del Sud, sollecitati da istanze reali e motivazioni ideali.
Il corteo che si è formato alla Porta del Borgo, dopo il rituale benedettino del
lavacro e della distribuzione del pane, si è avviato verso la splendida Basilica
cistercense.
Qui erano ad attenderlo due messaggeri di pace: il padre superiore che
presiede all’Ordine dell’Abbazia e che ha introdotto il tema del Giubileo della
Misericordia, e un Monsignore cattolico di rito bizantino che con il suo tipico
copricapo ha parlato con nostalgia di una Siria dove, fino a pochi anni fa, il
dialogo tra comunità di religioni diverse avveniva in maniera pacifica e
...due dei nostri
naturale, sulla scia di una tradizione che durava da 2000 anni.
Nella sala del Refettorio incorniciata dalla bellezza architettonica del chiostro, ci siamo calati nella
realtà della Via Francigena per discutere dei problemi ad essa connessi, di gestione, di segnaletica, di
alloggi. Anche la Francigena del Sud è ormai una realtà che non può essere lasciata all’improvvisazione
o solo al volontariato: questo è emerso dagli interventi delle autorità locali e dei numerosi addetti ai
lavori, tra cui due relatori del progetto di legge sulla sentieristica della Regione Lazio. E la speranza è
l’ultima a morire….
Ha preso la parola anche Giuliano Borgianelli che ha sottolineato come la Francigena del Nord e la
Francigena del Sud siano una la prosecuzione dell’altra, grazie al lavoro serio e costante di oltre 15
anni, durante i quali molti dei soci della Giovane Montagna hanno dato un valido contributo.
Un tripudio di suoni e di colori ha poi creato un intervallo insolito nella sala. Un gruppo da Cori, “Tres
Lusores”, sono entrati con i loro splendidi costumi e, accompagnati da bravissimi musicisti che
suonavano strumenti antichi, hanno intrecciato danze rinascimentali e danze popolari. E lì, nel
Refettorio allestito a festa per il convegno, il nostro socio Mario Bernardi ha avuto un attimo di
esitazione: “sogno o son desto?” Sì, tra le fila delle bellissime ragazze che danzavano c’era una sua
nipote. Che piacevole sorpresa!
Allo spettacolo è seguito il momento conviviale, e presso la trattoria del borgo ci hanno servito il
“piatto del pellegrino” in stile rustico secondo la tradizione antica, ma la zuppa alle erbe e le altre
pietanze avevano sapori e profumi d’altri tempi: erano delle vere prelibatezze!
Ancora un dibattito sul tema della giornata, e poi un saluto e un augurio di rivederci in altre occasioni
come questa.
NOTE LIETE
E’ arrivato il 16° (sì, sedicesimo!) “colletto”, cioè un nipotino di Luciana e Francesco
Colla. Si chiama Lorenzo, e i suoi fratelli, Gabriele e Alessandro, insieme ai genitori,
Stefano e Cristina, gli vogliono già tanto bene. Benvenuto Lorenzo, da tutta la GM!
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NOTE TRISTI
Porgiamo le nostre più sentite condoglianze a Laura Ruali, che ha perso la sorella Clara, e a Diego
Magliocchetti, il cui padre Piero se ne è andato serenamente pochi giorni fa; nell' imminenza dell'
uscita del notiziario è deceduta la mamma di Fabrizio Farroni, a lui ed alla sua famiglia giungano le più
sincere condoglianze dei soci della sezione GM di Roma.
Notiziario
SCADENZARIO 2016
Termine Invio
Presentazione Delle
Documentazione
Attivita' Previste Tra....
Data Prevista di
Distribuzione
N°1
----------
---------------------------
-----------
N°2
31/05/16
Luglio/Settembre 2016
20/06/16
N°3
30/08/16
Ottobre/Dicembre 2016
20/09/16
N°4
30/11/16
Gennaio/Marzo 2017
20/12/16
…..dalla prima pagina
Sì, perché la prima sensazione che condivido con voi è proprio quella del piacere dell’incontro. Si parte
insieme, magari qualcuno arriva un po’ prima per una sciata in più, qualcuno ha problemi di lavoro e
parte all’ultimo momento. Ma poi quando si è lì, si condivide una passeggiata, la preparazione alla
gara e soprattutto l’incontro con gli amici delle altre sezioni. Ormai è una tradizione che ci porta a
cercare i volti già noti, a chiedere notizie sulla salute, sulle ultime novità della vita quotidiana,
camminando insieme sulla neve mentre si cerca di capire dove va il percorso e quanto questo sarà
impegnativo.
Tutto si svolge, in una cornice di amicizia e di piacevole competizione, dando una particolare rilevanza
alla sicurezza sulla neve: oltre alla ricerca Artva, strumento ormai obbligatorio in molte regioni per chi
va fuori pista o con le racchette da neve, viene data molta attenzione anche all’abbigliamento, al
materiale da avere sempre con sé in caso di difficoltà. In questo modo si lavora insieme per una
educazione alla montagna, la diffusione di un modo corretto di affrontare i percorsi e di non
sottovalutare mai le condizioni ambientali intorno a noi.
E da ultimo la gara: un’occasione di divertimento, di sport e di scherzosa e amichevole competizione,
nel corso della quale ci si ritrova con chi l’anno prima abbiamo superato o con chi, in altre occasione ha
camminato con noi.
Il tutto nella cornice familiare di un’associazione che ha nel cuore proprio i valori dell’amicizia,
dell’incontro, dell’accoglienza e del rispetto reciproco.
E allora, cari soci, è arrivato il momento di accogliere noi, come sezione di Roma, i soci di tutta Italia
per il Rally 2017! Sarà una grande occasione per far conoscere il Gran Sasso ai nostri amici del nord e
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per poter avere l’occasione di ricambiare i tanti preziosi momenti vissuti negli ultimi anni.
Saremo tutti coinvolti, ciascuno secondo le proprie disponibilità, e ancora una volta sarà possibile
incontrare tanti amici da tante città diverse per camminare e sciare con loro condividendo la gioia di
conoscersi e di rivedersi con altri soci che condividono il nostro modo di andare in montagna.
Fabrizio Farroni
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