N. 1- gennaio febbraio 2005
Transcript
N. 1- gennaio febbraio 2005
dermo cosmo N°1 6-10-2005 9:50 Pagina 1 Vo l u m e 3 • N u m e r o 1 • G e n n a i o - F e b b r a i o 2 0 0 5 Spediz. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20.b - legge 662/96 - Filiale di Milano • Una copia: e 0,40 BIMESTRALE DI NOTIZIE, NOVITÀ, AGGIORNAMENTI, TERAPIE IN DERMOCOSMETOLOGIA Direttore Scientifico: Ruggero Caputo Direttore Responsabile: Riccarda Serri Coordinatore Scientifico: Stefano Veraldi Comitato Scientifico e di Redazione: Mauro Barbareschi (MI), Enzo Berardesca (RM), Stefano Calvieri (RM), Leonardo Celleno (RM), Sergio Chimenti (RM), Alberto Giannetti (MO), Marcella Guarrera (GE), Franco Kokelj (TS), Giorgio Landi (CE), Giuseppe Micali (CT), Giuseppe Monfrecola (NA), Nerella Petrini (Pescia-PT), Paolo Piazza (RM), Marcella Ribuffo (RM), Fabio Rinaldi (MI), Luigi Rusciani (RM), Adele Sparavigna (Monza - MI), Antonella Tosti (BO), Antonello Tulli (CH) Segreteria di Redazione: Giuseppe Provveduto [email protected] Redazione e Pubblicità: Via B. Verro, 12 20141 Milano Tel. 02 895 40 427 Fax 02 895 18 954 [email protected] Editore: ARTCOM S.r.l. Via B. Verro, 12 20141 Milano Tel. 02 895 40 427 Fax 02 895 18 954 Stampa: Arti Grafiche Stefano Pinelli S.r.l. Via R. Farnetti, 8 20129 Milano Iscrizione al ROC n° 9838 Iscrizione Tribunale di Milano n° 87 del 15/02/2003 ABBONAMENTI ANNUALI e 100 (Italia) e 150 (Estero) MATERIE PRIME NEL FUTURO DEI COSMETICI: VEGETALI, SINTETICHE O “MISTE”? Luigi Rigano, Nicola Lionetti Laboratori L. Rigano - Milano ABSTRACT Lo sviluppo della cosmetica, scienza multidisciplinare e strumento del benessere allo stesso tempo, segue e interpreta l’evoluzione delle scienze ad essa collegate. Funzionalità e gradevolezza, interazione con la biochimica della cute e sicurezza ad alta frequenza di impiego pongono nuovi stimoli di ricerca e formulativi. Strumento base dei cosmetici, le materie prime, la cui combinazione lineare dà luogo alle formule finite. Oltre diecimila sostanze a disposizione, seppure simili tra loro in molti casi, non arre s t ano la proposta di nuovi ingredienti o lo studio di quelli già a disposizione. Le principali categorie di ingredienti, emollienti, emulsionanti, principi attivi anti-invecchiamento cutaneo, emulsionanti, detergenti e anti-irritanti sono qui esaminate, alla ricerca delle tendenze dell’innovazione in atto. Nuove n o rme relative alla sicurezza d’uso impongono oggi INTRODUZIONE P er soddisfare la continua evoluzione delle richieste, le formulazioni cosmetiche si sviluppano sotto la spinta di E SOMMARIO etichettature più trasparenti, allo scopo di evitare danni al paziente allergico e regolamentare la durata d’uso in condizioni controllate. La protezione solare diventa sempre più tecnologica, cercando di raggiungere i propri effetti con il massimo di eff icienza, ottenuta con l’azione contemporanea su tutti gli aspetti del danno solare. Il mondo vegetale continua a fornire molecole funzionali, prima filtrate dalla tradizione e oggi munite di abbondante razionale scientifico. Gli aspetti sensoriali dei cosmetici stanno infine dimostrandosi una nuova arma di benessere psico-fisico e intervento biochimico sorprendente. Al di là di una comunicazione spesso enfatica perché rivolta al consumatore finale, i contenuti tecnologici del mondo cosmetico sono un valido strumento che merita attenzione come sistema di “gradevole manutenzione” del corpo. motori molto diversi. Le nuove esigenze di trattamento cutaneo, le scoperte della dermatologia e della biochimica cutanea, le misurazioni raffinate della bioingegneria, la chimica fisica e la fisica dei mate- Pag. 8 1 Rubrica aperta ai nostri sponsor Materie prime nel futuro dei Cosmetici: vegetali, sintetiche o “miste”? di Luigi Rigano, Nicola Lionetti 9 Rubrica aperta ai lettori 6 Nuove prospettive terapeutiche per l’irsutismo 12 di Sandra Lorenzi, Antonella Tosti 8 Notizie dalla Letteratura Internazionale e dai Congressi dermo cosmo N°1 6-10-2005 2 9:50 Pagina 2 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 riali, la ricerca di gradevolezza estrema forniscono nuovo alimento allo sviluppo formulativo. Le scienze sensoriali e quelle legate allo sviluppo della società richiedono nuove combinazioni di sostanze e piacevoli sviluppi percettivi durante l’applicazione sulla pelle. L’ecosistema cutaneo esige un rispetto adeguato e il mantenimento del suo stato di equilibrio. L’innovazione spinta richiesta dal settore non sarebbe tuttavia possibile senza nuove materie prime. Fonte di sviluppo anche la rivisitazione degli ingredienti tradizionali, cui si attribuiscono oggi nuovi razionali scientifici di impiego. L’esame di alcuni ingredienti nuovi o ‘rinnovati’, secondo le strategie del ‘naturale’ o delle nuove sintesi, può aiutarc i a seguire le tendenze nella strategia formulativa cosmetica dei prossimi anni. 1) Gli emollienti Sostanze ‘veicolo’, si diceva in passato. In grado di rendere liscia e morbida la pelle, secondo la definizione del dizionario. Di fatto, il deus ex machina dell’ingredientistica cosmetica. Non esiste adeguato passaggio trans-derm i c o senza il giusto veicolo o corretto sistema solvente né protezione della barriera epidermica. Non si hanno sensazioni gradevoli e distribuzione cutanea adeguata senza l’insieme dei componenti oleosi delle emulsioni. Tuttavia, questo non è più sufficiente. Siamo ormai nel mondo degli emollienti funzionali, sostanze che uniscono potere solvente e buona distribuzione cutanea a una serie di attività dermiche nuove. Ne sono un esempio i Polideceni idrogenati, idrocarburi tecnologici ottenuti dall’etilene ad alta purezza, tramite passaggi successivi di polimerizzazione, prima a decene, poi ai suoi oligomeri, successivamente idrogenati. Di aspetto simile all’olio di vaselina, ne hanno tutti i vantaggi e nessuno dei difetti. A struttura molecolare ramificata, sferoidale, sono molto scorrevoli e poco untuosi. Poco polari, hanno tuttavia potere solvente per molte sostanze media- mente polari e principi attivi. Non occlusivi, rendono gradevole la permanenza dei trattamenti sulla cute. Chimicamente stabili, stabilizzano sostanze labili all’ossidazione. A struttura esattamente nota, hanno limiti tossicologici molto più alti rispetto agli idrocarburi misti, che sono in gran parte non identificati e poco rintracciabili, contenuti nell’olio di vaselina. Senza diffondere in profondità nella cute, hanno potere idratante notevole e formano film protettivi. Facilmente emulsionabili, sono compatibili anche con cute abrasa o irritata. Disponibili in vari livelli di scorrimento, sono approvati anche per uso alimentare. Un esempio di emolliente funzionale perfetto. N e l l ’ a l t ro campo, quello del vegetale, gli oli non si usano più solo per la componente trigliceridica ma anche per le frazioni dette insaponificabili, contenenti stero l i p rotettivi delle membrane cellulari, in grado di coord i n a re l’idratazione cutanea e support a re le difese antiossidanti. Si sta riscoprendo quindi l’olio di Palma (Elaeis guineensis) integrale: ricco in t o c o f e roli, tocotrienoli e betacarotene, ha per questo proprietà antiossidanti e anti-age molto spiccate. I tocotrienoli, appart enenti alla famiglia della vitamina E, sono strutturalmente molto simili ai tocoferoli, dai quali diff eriscono solo per il numero super i o re di legami insaturi. Questi p e rmettono di penetrare più facilmente la membrana cellulare, con conseguenze funzionali import a nti: l’alfa tocotrienolo ha attività antiossidante da 40 a 60 volte m a g g i o re dell’alfa tocoferolo, grazie alla maggior efficienza di riciclo del radicale cromanossilico; migliore biodistribuzione nelle membrane e interazione con i radicali lipopero s s i d i c i . Tra le varie isoforme, il delta-tocotrienolo è fisiologicamente il più potente, con una maggior eff i c i e nza di neutralizzazione delle specie radicaliche. Nel campo delle sintesi organiche con sostanze “miste” (ottenute con materie prime sia vegetali che di sintesi) è comparso un nuovo attore, il butilenglicole di-caprilato Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 di-caprato, un estere ramificato derivante da acidi grassi vegetali (malgrado il nome) a corta catena, con un tatto emolliente alla distribuzione ma una sensazione finale molto asciutta (dry-feel) in grado di re n d e re meno pesante il tatto dei protettivi solari ad elevato contenuto di filtri minerali. S e m p re la spinta sensoriale ha p o rtato allo sviluppo, nel mondo della sintesi organica, di nuove gomme siliconiche lubrificanti, massaggiabili a lungo ma con tatto finale sericeo. Permettono un massaggio continuato, la stesura in film sottile, sono chimicamente inerti ed esaltano la compliance di impiego. 2) Emulsionanti Destinati, nella tecnologia delle emulsioni, a stabilizzarle, si sono anch’essi funzionalizzati e adeguati alle richieste della sicurezza di impiego. La nuova parola d’ordine è: ridurre la concentrazione. Un eccesso di emulsionanti secca la pelle e veicola in profondità sostanze non sempre desiderate (es. conservanti, profumi) molto di più delle soluzioni alcoliche. Ormai si ottengono emulsioni stabili con solo l’ 1-3 % dei nuovi emulsionanti. Si è scoperto inoltre che sono efficaci veicoli dei principi attivi e ne promuovono l’ assorbimento trans-cutaneo. Emulsionanti polimerici sempre più raffinati rimangono invece in superficie e il loro effetto svanisce dopo interazione con i sali di calcio residui dal lavaggio con acqua di rete. Nel campo vegetale, associazioni di gomme polisaccaridiche, pur non ottenendo risultati sensorialmente brillanti, sono oggi usate come stabilizzanti alternativi. 3) Le nuove norme S e m p re più rivolte alla pro t e z i o n e del consumatore le nuove leggi europee, sicurezza è la parola chiave anche nel campo delle materie prime. Oltre al già consolidato Dossier di Innocuità della formula, che deve a c c o m p a g n a re ogni prodotto nella sua vita di mercato, dal Marz o 2005 tutti i cosmetici dovranno riportare la data di scadenza postapertura. Un grosso colpo all’immortalità apparente di moltissimi prodotti, e una garanzia di non impiegare cosmetici scaduti e divenuti perciò meno sicuri. Sempre alla stessa data, gli allergeni più frequenti contenuti nei profumi o negli oli essenziali più o meno vegetali (da un elenco di 26) saranno indicati nella composizione INCI in etichetta, se al disopra della soglia di rischio. Compito del medico segnalarli ai propri pazienti allerg i c i . I NUOVI SOLARI Per migliorare la foto-stabilità e la resa dei filtri minerali (biossido di Titanio e ossido di Zinco), si esegue un ‘dopaggio’ con sali di Manganese, che rendono più facile il ritorno allo stato fondamentale degli elettroni “eccitati” dagli UV. Nuovi filtri organici insolubili (un ibrido tra i due concetti di filtro chimico e filtro fisico) sono stati sintetizzati. Sempre all’insegna dell’efficienza con il minimo di concentrazione, si producono oggi nano-filtri di dimensioni microniche, oppure si inglobano le sostanze filtranti in microsfere di materiale vetroso, per impedirne la diffusione negli strati più profondi dell’epidermide, dove sarebbero inefficienti. 3 danni UV-A alla membrana basale, tanto che il 90% delle donne sui 40-50 anni è gelatinasi-positivo nelle zone foto-esposte. POLI- E OLIGO-SACCARIDI Considerati nel passato molecole prive di informazioni stru t t u r a l i interessanti, sono oggi alla ribalta sotto la spinta di nuove scoperte. Oligo- & poli-saccaridi ricchi in ramnosio e fucosio, secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Parigi e dell’Istituto di Dermatologia Hotel Dieu, stimolano la proliferazione cellulare, cat4) La detersione funzionalizzata turano i ROS, inibiscono le proteasi MMP-2 e MMP-9, ed aumentaNon più un’operazione di elimino le sintesi della matrice dermica nazione, ma un vero e pro p r i o ed elastina. Ahn et al, nel corso trattamento cutaneo durante il dell’ultima Conferenza IFSCC di lavaggio. Con il nuovo Seul (2003) hanno Zinco Cocoil etere s o ldimostrato che il fato (INCI: Zinc CoFruttosio-1,6-Difosfacethsulphate) si otto, molecola fisioloCompatibile tiene, durante la detergica ma ottenibile per con la vita: sione, la deposizione di sintesi, riduce il danComunicazione “Naturale” ossido di Zinco colloino ossidativo UV-indale. Si hanno eff e t t i dotto, preserva il condeodoranti di lungo tertenuto di glutatione mine, una buona eff i c acellulare dopo irradiaCosti cia anti-forfora ed efzione UV, sopprime la fetti cutanei lenitivi. riduzione dell’espresAlla luce dei vantaggi sione di collagene inEfficace Tradizioni off e rti dai sali di Zinco dotta dagli UVA e rinelle allergie al Nichel, duce l’espre s s i o n e popolari potrebbe essere intedella metallo-proteasi ressante studiarne l’efMMP-1, anch’essa UVficacia di riduzione Fig. 1 - Elementi base dell’impiego di estratti vegetali in cosmetica. Indotta. Un’arma muldell’elicitazione allertipla contro l’invecgica nei pazienti sensibilizzati al Ma l’innovazione più intrigante chiamento cutaneo. Tra gli attivi Nichel. Nel campo della detersio- sono nuove scaglie polimeriche estratti dal riso, il mio-inositolo, ne tradizionale, i nuovi Gemini multistrato. Regolando lo spessore uno zucchero esistente anche nelSurfactants, formati da due cate- delle lamelle multiple che li com- l’organismo, a forte potere di coorne tensioattive classiche unite da pongono si possono riflettere solo i dinazione e strutturazione dell’acun ponte di alcuni atomi di carbo- raggi UVB e UVA, rimanendo per- qua, va ad aggiungersi ai già noti nio, danno uguale funzionalità a fettamente trasparenti al visibile e trealosio, un disaccaride osmodosi molto inferiori a quelle tradi- senza nessun passaggio trans-der- protettivo che mantiene inalterata zionali. Sono in arrivo i tensioatti- mico. l’attività degli enzimi con cui è a vi polimerici (fatti da più catene Dal mondo marino, una polvere di contatto e allo xilitolo, a potere impacchettate) che dovrebbero corallo fornisce un nuovo filtro idratante 8 volte superiore a quelfunzionare a livelli ancora minori. ‘fisico’ in alternativa agli ossidi lo della glicerina. Per ridurre l’irritazione da ten- metallici. Ad ampio spettro di Non un saccaride, ma comunque sioattivi, gli alchil glucosidi, la assorbimento (UV-B, UV-A e IR) ricavata dall’industria dello zuccui parte idrofila è una lunga ha anche funzione di termoregola- chero, la trimetilglicina o betaina, catena polisaccaridica vegetale e zione cutanea. La miglior difesa è un osmo-protettivo in grado di la parte lipofila deriva dall’olio di la prevenzione, specie in cosmesi: solubilizzare l’acido salicilico, ha cocco, hanno dimostrato di l’estratto di Curcuma Longa potere idratante molto elevato e la abbassare il numero e l’entità di (Curcumina) inibisce la gelatinasi capacità di ridurre l’irritazione reazioni allergiche alle impure z z e (Takada et al; IFSCC Conference delle mucose trattate con tendelle alchilamido betaine. Seul 2003) enzima coinvolto nei sioattivi. dermo cosmo N°1 4 6-10-2005 9:50 Pagina 4 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 I NUOVI ESTRATTI VEGETALI meri o altri flavonoidi, sostanze tutt’altro che nocive. Anzi, la possibile sinergia degli ingre d i e n t i può essere decisiva per la funzionalità cutanea. Le proprietà del tè verde sono note nella farmacopea cinese da secoli; gli studi più recenti confermano specifiche p roprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antiradicaliche. La miscela di tutti i polifenoli rafforza i sistemi difensivi antiossidanti, stimolando la glutatione perossidasi, la catalasi e le glutatione-stransferasi. 5 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 torie, rigranulanti, cicatrizzanti, antiallergiche, dimostrate sperimentalmente su ferite ed ulcere. È usato per il trattamento locale di d i s o rdini infiammatori della pelle, bocca e gola. Utilizzata in molti prodotti tricologici, la Serenoa repens ha funzionalità ben dimostrata, data dall’insieme di diversi meccanismi d’azione: Sono molte le materie prime di origine naturale oggi impiegate in campo cosmetico. Usare un estratto vegetale vuol dire anche, agli occhi del consumatore medio, arricchire una formula, ossia un insieme di ingredienti vissuto come “artificiale”, definito sgradevolmente “chimico”, dandogli 1) inibizione della 5-alfa-re d u t t auna veste “naturale”. Anche se si, enzima implicato nella trasforquesto è un termine talmente abumazione del testosterone in disato da divenire privo di significaidrotestosterone, metabolita bioto. Un prodotto indulogicamente attivo che striale quale il cosmestimola sia la pro l i f etico, privo di sostanze razione cellulare, favodi sintesi, non avrebbe rendo quindi l’ipert rostabilità adeguata alfia del tessuto pro s t a t il’ossidazione o all’atco, che la formazione tacco microbico. di forfora e sebo in La filosofia di comunieccesso sul cuoio cacazione basata sul pelluto, fino alla mi“naturale” piace molto niaturizzazione del caal consumatore medio, pello e alla sua caduta; che comprende il linguaggio degli alimenti 2) antagonismo selete non quello delle tivo locale del legame molecole. È infatti più tra di-idro t e s t o s t e rone facile rassicurare dee recettore per gli anscrivendo un ingre- Fig. 2 - Estratti vegetali e identità dei principi attivi: un esempio della nuova drogeni; diente naturale che strategia tecnologica nell’impiego di derivati naturali. uno di sintesi. Ricor3) azione antinfiamdandoci che nella comunicazione La tecnologia attuale ci permette matoria e antiedemigena, dimooccorre usare il linguaggio dell’a- di estrarre da vegetali miscele di strata dalla ridotta permeabilità scoltatore per essere efficaci. sostanze (es. con CO2 supercriti- capillare indotta dall’istamina. Il mondo vegetale offre tuttavia ca), titolarle e standardizzarle in alcuni vantaggi obiettivi. In primo sostanze funzionali. Inoltre, è pos- IL FUTURO? luogo, si riducono, anche in sibile isolare determinati principi maniera sensibile, i costi legati attivi (es. per distillazione moleco- Ci aspetta la polisensorialità gloalla ricerca di nuove materie pri- lare) e concentrarli ad un livello di bale, intesa come arricchimento me; l’identificazione di un princi- purezza elevato. Procedimenti dell’esperienza di consumo. I pio attivo da sostanze vegetali e la successivi possono essere la deri- sensi guideranno l’educazione del sua produzione per estrazione vatizzazione, eseguita a scopo di consumatore verso cosmetici semhanno costi inferiori rispetto alla stabilizzazione o per un migliore pre più gradevoli, con immagine ricerca e alla successiva sintesi di passaggio trans-epidermico. pubblicitaria indefinita, per peruna sostanza di pari complessità, In sintesi, l’impiego vegetale per mettere ampio spazio alla fantasia, come nel caso dell’Acido Rosma- tradizione popolare oggi viene ma sensorialmente eccitanti. rinico, potente antiossidante. riscoperto e studiato scientifica- Nuovi attivi high – tech, saranno Inoltre, non è sempre necessario mente con test clinici che ne certi- contenuti in sistemi “automatici” purificare a fondo le miscele di ficano l’efficacia, l’innocuità e di rilascio, attivati da segnali estrazione vegetale. Molte sostan- compatibilità cutanea. L’Acido 18- molecolari. E forse la cosmesi ze accompagnanti i principi attivi beta-glicirretico ne è un esempio. elettrica, stimolante reazioni antinon ne pregiudicano l’innocuità o Acido triterpenico ottenuto per ossidative, sarà la tecnologia antiefficacia. L’attività dell’acido idrolisi dell’acido glicirrizico, age del prossimo decennio. rosmarinico è coadiuvata dalle principale costituente della tradi- Per ora accontentiamoci dei “proi m p u rezze di acido ursolico e zionale liquirizia (Glycyrrhiza gla- dotti Morfeo” che aiutano i rituali acido carnosico, che agiscono in bra L.) è dotato di buona azione propiziatori del sonno. sinergia. L’epigallocatechina gal- batteriostatica che si evidenzia Insieme al massaggio cre a n o lato estratto dal tè verde può con- soprattutto sui gram-negativi. un’atmosfera rilassante, utilizzantenere come impurezze dimeri, tri- Possiede proprietà antiinfiamma- do le tecniche della cosmesi olfat- tiva, che stimola alcune funzioni Occorre ricord a re che non ha sistemi. La battaglia della naturafisiologiche (es. lipolisi). Si tratta senso scientifico la contrapposi- lità, se intesa apoditticamente, ha di prodotti ‘slow’ che spesso significati pro p irichiedono tempo per la ziatori agli dei dell’emoDIR. 76/768/CEE, ANNEX III, PARTE I loro applicazione e creazione. no isole di calma nella P rodotti più performanti, I NOMI DI 26 IDENTIFICATI ALLERGENI vita di tutti i giorni. con risultati più facilmenDA AGGIUNGERE AI NOMI INCI Contrapposti ai cosmetici te percepibili dal consuad alta velocità “fast”, matore sono l’obiettivo multiuso e a rapida aziodella cosmesi moderna. ...LORO PRESENZA DEVE ESSERE INDICATA ne per chi ha poco tempo Ottenibili con tecniche NELLA LISTA DEGLI INGREDIENTI […] da dedicarsi. nuove e sostanze sempre QUANDO LA CONCENTRAZIONE meglio caratterizzate. CONCLUSIONI Il traguardo della chiare zÈ MAGGIORE DI: za espositiva e la chiara Il mondo delle piante, se dimostrazione e comuniU 0,001% PRODOTTI LEAVE-ON esplorato ancora più a cazione degli effetti ragfondo, può riservare molgiungibili dovranno acU 0,01% PRODOTTO RINSE-OFF te sorprese. compagnarli, per una creIl mare poi è stato anche Tab. I scita sempre più sciendefinito il nuovo petrotifica del settore. lio, con i suoi tanti possibili setto- zione naturale-sintetico. Come in ri di ricerca: Alghe, Funghi, tutte le zone di confine, avviene il Plancton, ecc. massimo degli scambi tra i due g ALLERGENI - NOMI INCI BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL COUMARIN ALPHA-METHYL IONONE LIMONENE AMYL CINNAMAL EUGENOL AMYLCINNAMYL ALCOHOL FARNESOL ANISE ALCOHOL GERANIOL BENZYL ALCOHOL HEXYL CINNAMAL BENZYL BENZOATE HYDROXYCITRONELLAL BENZYL CINNAMATE HYDROXYISOHEXYL 3 CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE BENZYL SALICYLATE ISOEUGENOL CINNAMAL LINALOOL CINNAMYL ALCOHOL METHYL 2 - OCTYNOATE CITRAL EVERNIA PRUNASTRI CITRONELLOL EVERNIA FURFURACEA Tab. II dermo cosmo N°1 6 6-10-2005 9:50 Pagina 6 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 NUOVE PROSPETTIVE TERAPEUTICHE PER L’IRSUTISMO Sandra Lorenzi*, Antonella Tosti° * Dottore di Ricerca in Scienze Dermatologiche - Dipartimento di Medicina Clinica Specialistica e Sperimentale Sezione di Clinica Dermatologica - Università Degli Studi di Bologna ° Professore Straordinario - Dipartimento di Medicina Clinica Specialistica e Sperimentale Sezione di Clinica Dermatologica - Università Degli Studi di Bologna U n eccesso di peli localizzati al viso è una condizione assai frequente nella donna adulta, assai più comune dei casi che giungono a l l ’ o s s e rvazione del medico, poiché le donne ricorrono non di rado a trattamenti autonomi per rimuovere i peli indesiderati e mascherare il problema. Nonostante l’irsutismo possa essere associato a patologie di rilievo, la maggior parte delle donne che si rivolgono al medico per la presenza di un eccesso di peli al volto, si decide di chiedere un aiuto esperto per motivi estetici. Il fatto di percepire in modo più o meno acuto che il proprio aspetto si discosta da quella che per consuetudine viene considerata la norm alità e le implicazioni legate alla supposta perdita di femminilità hanno, infatti, un impatto psicosociale significativo e sono talora motivo di notevole ansia e sofferenza. Con il termine ipertricosi viene indicato un eccesso di peli terminali in qualsiasi area corporea. La presenza di un’ipetricosi è più spesso condizionata da una pre d isposizione genetica o da fattori razziali, anche se può dipendere da alterazioni endocrine, malnutrizione (anoressia nervosa), porf i r i a ( p o rfiria cutanea tarda, porf i r i a congenita), assunzione di farmaci (ciclosporina, steroidi, interferone, minoxidil) e, più raramente, tumori. Il termine irsutismo è da riservarsi alle donne in cui l’eccesso di peli mostra una distribuzione in aree androgeno-dipendenti e, in primo luogo, a livello del volto. Può trattarsi di una condizione secondaria a patologie endocrine, assunzione di farmaci o tumori virilizzanti, anche se non in rari casi non viene identificato alcun fattore predisponente. L’approccio terapeutico all’irsutismo del volto comprende numerose opzioni di terapia locale oppure il ricorso ad alcuni trattamenti sistemici, riservati soprattutto ai casi di irsutismo associati a iperandrogenismo. Nonostante molte donne ricorrano solo allo schiarimento dei peli con perossido di idrogeno al 3-6% ed al maquillage, per lo più vengono utilizzati anche trattamenti locali di natura fisica o chimica che prevedono la rimozione dei peli mediante depilazione o epilazione. Ciascun trattamento consente di ottenere risultati più o meno duraturi e in genere ciascuna donna prova più di una strada prima di 7 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 adottare l’una o l’altra strategia. La crema contenente eflornitina all’11,5% rappresenta un approccio nuovo al problema dell’irsutismo del volto. Si tratta infatti del primo trattamento topico che ha dimostrato di rallentare significativamente la crecita dei peli in donne affette da tale condizione. Il principio attivo, l’eflornitina, un analogo aminoacido, era stato studiato inizialmente come anti-neoplastico da impiegarsi per via sistemica. Mentre in oncologia il suo sviluppo si è fermato in fase sperimentale, questo farmaco è stato utilizzato per via endovenosa ad elevati dosaggi nel trattamento della tripanosmiasi africana (la cosiddetta “malattia del sonno”). Eflornitina agisce a livello del follicolo pilifero bloccando l’enzima ornitina decarbossilasi (ODC), enzima che catalizza la conversione dell’ornitina in putrescina, tappa che precede la formazione di altre poliamine come spermidina e stermina. L’azione stimolatoria delle poliamine è indispensabile alla c rescita dei peli poiché determina la proliferazione delle cellule della matrice pilifera. Inibendo farmacologicamente l’attività della ODC, attività influenzata dalla fase del ciclo del pelo, risultando maggiore in anagen e ridotta in telogen, ci si attende, quindi, un rallentamento della crescita dei peli e una diminuzione delle dimensioni follicolari con una conseguente “miniaturizzazione” del pelo. Studi in vitro hanno dimostrato che l’inibizione dell’enzima ODC esercitata da questo farmaco è irreversibile grazie al legame covalente fra le due molecole. Tuttavia poiché l’ODC è dotata di un rapido turnover (viene cioè rapidamente prodotto nuovo enzima con degradazione del vecchio) l’effetto dell’applicazione topica di e f l o rnitina risulta reversibile dal punto di vista della cellula in un a rco di tempo relativamente breve. Di conseguenza per ottenere l’eff e tto terapeutico si prevede un’applicazione bi-giornaliera della crema contenente eflornitina. Le valutazioni riguardanti la farm acocinetica del prodotto ricorrendo alla radiomarcatura di eflornitina hanno consentito di stabilire che solo lo 0.8% della crema applicata ripetutamente sulla cute del volto di donne rasate viene rapidamente assorbita per via per cutanea ed è rinvenibile in circolo, mentre le concentrazioni all’equilibrio di e f l o rnitina vengono raggiunte dopo q u a t t ro giorni di applicazioni biquotidiane con un’emivita di 8 ore. La quota del farmaco assorbita viene eliminata in larga misura immodificata nelle urine. Nelle modalità di utilizzo raccomandato viene specificato che la crema deve e s s e re applicata due volte al giorno su cute detersa ed asciutta. Dopo l’applicazione si deve evitare il lavaggio del volto per almeno quatt ro ore, mentre già dopo 5 minuti è possibile applicare altri pro d o t t i topici quali cosmetici o creme solari. I dati di efficacia riguardanti il trattamento topico con eflornitina dell’irsutismo del volto derivano in primo luogo da due studi pilota condotti in doppio cieco e controllati con placebo che hanno valutato complessivamente 596 donne aff e tte da irsutismo del volto di età compresa tra i 18 e 83 anni, di diverse etnie e rappresentative dei diversi fitotipi di Fitzpatrick (I-IV). Nei due studi di confronto rispetto al veicolo, un miglioramento statisticamente significativo è stato evidenziato con eflornitina crema a part i re dalle prime 8 settimane di trattamento con un miglioramento clinico nel 70% delle pazienti rispetto al 41% del gruppo placebo dopo 24 settimane di trattamento. Altri studi di efficacia confermano l’efficacia del prodotto accanto alla sua ottima tollerabilità. Le valutazioni di tollerabilità dermica del prodotto infatti non hanno mostrato segni di reazione di sensibilizzazione da contatto o da fotocontatto. È stata rilevata solo una lieve irr i t azione allorché la crema sia stata applicata in condizioni di occlusione. I dati attualmente disponibili riguardanti l’uso in gravidanza e allattamento non consentono alcuna conclusione certa sulla sicure zza cosicché l’uso di eflornitina in queste donne appare al momento sconsigliato. Un recente studio pilota apre infine delle interessanti prospettive circa l’impiego topico di eflornitina in crema in associazione al trattamento laser. L’analisi dei dati suggerisce che l’aggiunta di eflornitina al trattamento laser consente di ottenere con maggiore rapi- dità risultati più soddisfacenti del solo trattamento laser. L’azione sinergica delle due terapie, indipendentemente dal tipo di laser impiegato, e la sicurezza evidenziata meritano quindi di essere ulteriormente indagate per valutare a pieno le potenzialità terapeutiche di questo promettente approccio. Eflornitina mostra quindi il vantaggio di poter essere utilizzata in s i c u rezza anche in associazione non solo ai prodotti cosmetici desiderati ma anche ad altri trattamenti di rimozione dei peli in part i c o l a re al trattamento laser potendo essere utilizzata sia in attesa che contemporaneamente a quest’ultimo, migliorandone ed accelerandone gli effetti benefici. g Bibliografia 1. Hock DL; Seifer DB. New treatments of h y p e r a n d rogenism and hirsutism. Obstet Gynecol Clin North Am 2000; 27(3): 567-81 2. Balfour JA; McClellan K. Topical eflornithine. Am J Clin Dermatol 2001;2(3):197201;discussion 202 3. Malhotra B; Palmisano M; Schrode K et al. percutaneous absorption, pharmacokinetics and dermal safety of eflornithine 15% cream in Hirsute women. Poster. Bristol-Myers Squibb Pharmaceutical Research Institute, Princeton, NJ, USA; Gillette Research Institute, Gaithersburg, MD, USA 4. Malhotra B; Noveck R; Behe D et al. Percutaneous absorption and pharmacokinetics of eflornithine HCL 13.9% cream in women with unwanted facial hair. J Clin Pharmacol 2001;41(9):972-8 dermo cosmo N°1 8 6-10-2005 9:50 Pagina 8 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 9 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 Notizie dalla Letteratura Internazionale e dai Congressi I contributi editoriali dei Lettori vanno inviati a: [email protected] IL TACROLIMUS UNGUENTO È EFFICACE NELLA PSORIASI DELLE PIEGHE E DEL VOLTO L’ i n t e ressamento delle pieghe e del volto in caso di psoriasi richiede generalmente un diverso approccio terapeutico rispetto a quello utilizzato per una tipica psoriasi in chiazze localizzata in altre sedi cutanee. I corticosteroidi topici rappresentano la terapia spesso iniziale in caso di psoriasi, ma gli effetti collaterali di questi farmaci sono maggiori su cute del volto e delle pieghe. Il tacrolimus topico off re la possibilità di un effetto anti-infiammatorio senza determinare la comparsa di atrofia ed altri effetti collaterali comunemente associati all’uso di steroidi topici. In questo studio multicentrico, in doppio cieco, 167 pazienti affetti da psoriasi del volto o delle pieghe sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 e trattati rispettivamente mediante tacro l imus unguento 0,1% o unguento senza tacrolimus da applicare 2 volte al giorno per 8 settimane totali. Già dall’ottava giornata un numero significativo di pazienti trattati con tacrolimus aveva ottenuto un ottimo miglioramento del quadro clinico rispetto ai pazienti trattati con placebo (24,8% vs 5,8%). Alla fine dello studio, dopo 8 settimane di terapia, il 62,5% dei pazienti trattati con Tacrolimus e il 31,5% del gruppo di controllo non presentava lesioni attive, con una differenza statisticamente significativa. Al contra- rio gli effetti collaterali sono risultati scarsi e sovrapponibili nei 2 gruppi. COMMENTO: Il trattamento con t a c rolimus topico rappresenta una valida alternativa nella psoriasi del volto e delle pieghe; altri studi, con un follow-up a maggiore distanza, sono necessari per c o n f e rm a re l’efficacia del tacrolimus e del pimecrolimus nella terapia della psoriasi inversa e nella psoriasi dell’infanzia, due tipi di psoriasi che interessano p revalentemente una cute sottile. - Lebwohl M, Freeman AK, Chapman MS et al. Tacrolimus ointment is effective for facial and intertriginous psoriasis. J Am Acad Dermatol 2004; 51:723-30 Daniele Gambini - Milano pilchitosano,contenuto in ECOCEL trasporta queste sostanze attive all’interno della lamina e forma uno strato protettivo sulle unghie. Un film invisibile che si toglie con l’acqua. ECOCEL agevola così la crescita fisiologica di unghie sane, le r a ff o rza e le protegge. Sirton Pharmaceuticals P.zza XX settembre, 2 22079 Villa Guardia (Como) Italy SCULPTRA®, ACIDO POLILATTICO, PER MODELLARE IL VISO SEGNATO DAL TEMPO. Dal ‘99 SCULPTRA® è utilizzato per la correzione delle rughe e delle depressioni del viso. Nell’agosto 2004 ottiene dalla FDA l’approvazione per il trattamento della lipoatrofia facciale. Oggi SCULPTRA®, proposto in tutto il mondo da Aventis Pharma S.p.A., è usato con successo anche grazie al suo effetto prolungato (18-24 mesi). SLIMING THEORY DI SHISEIDO FA UN ULTERIORE PASSO AVANTI Fragranze aromacologiche aumentano il tono simpatico e facilitano l’ utilizzazione dei grassi amplificando l’ effetto lipolitico della caffeina. Le UCP (uncoupling proteins) così potenziate bruciano i grassi senza compiere eserc i z i o fisico. Per un effetto ottimale il tono simpatico deve essere sostenuto alme- no fino a quando la caffeina ha raggiunto concentrazioni sufficienti, solo così si realizza la sinergia che consente di bruciare i grassi. Il tessuto adiposo inoltre non deve essere ipossico né ossidato. Per questo Shiseido, proseguendo nella sua attività di ricerca, ha formulato una nuova fragranza più persistente e concentrata che sostiene più a lungo il tono simpatico, un complesso di caffeina che penetra nella cute più rapidamente ed un estratto di biancospino, antinfiammatorio ed antiossidante, che migliora il metabolismo ossidativo e che permette allo stimolo beta adrenergico di esprimersi appieno. I grassi depositati nelle cellule adipose bruciano e viene impedito l’ ingresso di quelli circolanti. I contributi editoriali dei Lettori vanno inviati a: [email protected] • [email protected] A PROPOSITO DI UNGHIE: ECOCEL Le laminopatie, oltre a costituire un motivo di disagio psicologico, possono comport a re notevoli problemi di ordine funzionale. ECOCEL è DERMATOLOGIA E ARTE una novità, un’idrolacca ungueale rimineralizzante da applicare quotidianamente sulle unghie di mani e piedi. Uno dei componenti principali di ECOCEL è l’estratto di equiseto, ricco in silicio organico e che r a p p resenta l’elemento indurente della lamina ungueale. Il metilsul fonilmetano, altro costituente di E C O C E L, ha la proprietà di cedere solfuri a livello dell’unghia, stabilizzandone la struttura. L’idrossipro - Caro Veraldi, per prima cosa, come Le ho detto a voce, mi congratulo con Lei per il Suo giornale impostato in modo molto moderno e facilmente leggi- bile anche negli articoli di un certo spessore e molto interessanti le lettere, sia quelle cosiddette serie ed in modo particolare quelle che riguardano argomenti che ci rendono la vita piacevole e ci fanno dire: abbasso la dermatolo- gia (che pure ci fa campare) con tutte le beghe e le responsabilità che i nostri ruoli nella struttura ci accollano. Ho trovato interessante il quesito posto da Ferd i n a n d o Neri sulla sclerodermia di Klee e molto più interessante la Sua dermo cosmo N°1 10 6-10-2005 9:50 Pagina 10 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 11 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 I contributi editoriali dei Lettori vanno inviati a: [email protected] • [email protected] risposta riguardo i Colleghi che si interessano alle arti figurative ed in particolare a quella contemporanea: non ho il piacere di conoscere Battarra ma non sapevo, pur conoscendoli bene, che Borroni, Lotti e Vena facessero parte di questa ridottissima schiera come loro sicuramente non sanno che anche il sottoscritto ha lo stessa passione e come me tanti altri che non conosco e che alcuni, purtroppo scomparsi come Cozzani, avevano collezioni di altissimo interesse. Come già Le ho detto sarebbe molto interessante conoscere i nomi di altri Colleghi con lo stesso pallino e che considerano un’opera non per il suo valore intrinseco o futuro ma come una cosa scelta per un moto interno, una follia del momento, un amore a prima vista che poi si può anche rivelare un buon investimento economico. Ma questo passa in seconda linea. Fare questo è difficile e faticoso. Per il neofita c’è il timore reverenziale di entrare in galleria per una vernice e parlare con il “MAESTRO” che poi maestro non è, avere il coraggio di chiedere e di aprire un discorso con l’artista e/o con il gallerista e, perché no, con qualche critico serio e non con un pompier che parla con un linguaggio molto più astruso del nostro. Il contributo di ognuno di noi tramite il suo giornale che raggiunge i Colleghi di tutta Italia potrebbe far conoscere agli interessati alcuni artisti validi ma pressochè sconosciuti al di fuori dell’ambito di una provincia o di una regione. Questa rubrica potrebbe mettere sull’avviso sulle tante mostre bufale (è un termine romanesco da non confondere con il ruminante che produce il latte per la mozzarella, ma sottintende una presa per i fondelli) come stanno sorgendo ad ogni piè sospinto. Non siamo legati ad alcun carrozzone e possiamo permetterci il lusso di criticare ed avvisare gli amici che si fidano dei nostri giudizi. Al nucleo primigenio si potrebbero associare non solo i Colleghi più o meno addetti ai lavori ma, e soprattutto, i cosiddetti peones o laici o “Carneade chi era costui” che volessero addentrarsi nei meandri dell’arte contemporanea. In tutte le branche dello scibile umano ed in modo particolare in quella di cui stiamo parlando, se non c’è qualcuno che ne sa più di te e non ti prende per mano è molto, ma molto difficile che qualcuno possa appassionarsi e cercare di capire. Ma questa, caro Veraldi, è pura filosofia ed io, pur amando la pittura astratta, credo di essere una persona concreta. Mi auguro che tramite il suo giornale possa nascere un gruppo che una volta tanto non si occupa di dermatolo- gia. La ringrazio per il tempo che Le ho rubato e La prego di accettare i miei più cordiali saluti da estendere agli amici. Gian Carlo Fuga TACROLIMUS NELLA DERMATITE SEBORROICA Il quesito Caro Veraldi, Sono mai stati pubblicati studi clinici sull’utilizzo del tacrolimus nella dermatite seborroica? Hai un’esperienza sull’argomento? Gianni A. - Rieti La risposta Caro Collega, Ho utilizzato per la prima volta il tacrolimus nel trattamento della dermatite seborroica circa un anno e mezzo fa e, fino a oggi, ho trattato complessivamente circa 25 pazienti. Questa casistica è limitata in quanto ho utilizzato il farmaco solo in pazienti resistenti agli antimicotici orali e in pazienti che applicavano cortisonici topici da molto tempo. La casistica è quindi limitata, ma selezionata. La mia personale sensazione è che il tacrolimus allo 0.1% sia di gran lunga il topico non cortisonico più efficace nel trattamento della dermatite seborroica: in alcuni pazienti il risultato è sbalorditivo. Lo schema terapeutico che ho seguito prevede una applicazione a giorni alterni per due settimane (il tacrolimus mi sembra paradossalmente un po’ più irritante su cute seborroica che su cute atopica), quindi una applicazione al giorno per quattro settimane. Il rebound è pressochè inesistente; le recidive compaiono 6-8 settimane dopo la fine del trattamento e sono più lievi rispetto al quadro clinico pre-terapia. Anche i pochi studi clinici fino a oggi pubblicati confermano questa mia esperienza. Quindi: provare per credere, nonostante il foglietto illustrativo del tacrolimus non preveda, tra le indicazioni, la dermatite seborroica e il costo del farmaco sia ragguardevole. - TJ Braza et al: Br J Dermatol 2003; 148: 1242-4. A Meshkinpour et al: J Am Acad Dermatol 2003; 49: 145-7. Stefano Veraldi - Milano TERAPIA DELLA PSORIASI Il quesito Egregio Dottore, Sono un medico di medicina generale e sono molto interessato alla terapia della psoriasi, avendo in cura numerosi pazienti. All’ultimo c o n g resso dell’EADV a Fire n z e Lei ha presentato i risultati di uno studio clinico relativo all’utilizzo del tazarotene secondo la metodica della “short contact”. Mi può far avere i risultati essenziali dello studio? B.C. - Longarone l’assorbimento del farmaco è minimo, anche se non esistono ancora dati ufficiali sull’argomento. La risposta Egregio Collega, Lo studio è stato condotto da K. Peris e A. Pacifico (Clinica Dermatologica dell’Università dell’Aquila), S. Chimenti e R. Soda (Clinica Dermatologica dell’Università di Tor Vergata di Roma) e S. Veraldi e R. Caputo (Istituto di Scienze Dermatologiche dell’Università di Milano) (diamo a Cesare quel che è di Cesare!). I risultati dello studio possono essere così schematizzati. - Veraldi S, Schianchi R: Derma tology 2003; 206: 347-8. Veraldi S et al.: G Ital Dermatol Venereol 2003; 138 (Suppl 2): 4-5. Veraldi S, Caputo R: G Ital Dermatol Venereol 2003; 138 (Suppl 2): 6-7. Stefano Veraldi - Milano a) La dermatite irritativa da contatto causata dal tazarotene utilizzato secondo la short contact therapy è molto meno frequente e severa rispetto al trattamento tradizionale con lo stesso farmaco; b) La breve durata dell’applicazione del tazarotene (20’), seguita dal lavaggio, aumenta straordinariamente la compliance del paziente; c) Il tazarotene, utilizzato secondo la short contact therapy, è efficace nella psoriasi in placche almeno quanto il trattamento tradizionale con lo stesso farmaco; d) Con la short contact therapy RETINALDEIDE NEL TRATTAMENTO DELLA ROSACEA ERITEMATOTELEANGECTASICA Il quesito Caro Collega Veraldi, Gradirei sapere quale prodotto commerciale (estero?) a base di retinaldeide impieghi nel trattamento della rosacea eritematoteleangectasica, visto che nell’Informatore Farmaceutico 2004, 64a ediz. non ne è riportato nessuno. C. Pellizzari - Grosseto La risposta Caro Pellizzari, Faccio un po’ di fatica a fare i nomi commerciali di prodotti e farmaci. Tuttavia, di fronte a una domanda così circonstanziata, sono inevitabilmente costretto a risponderTI. Si tratta di Ystheal®, a base di retinaldeide allo 0.05%, e di Diacneal®, a base di retinaldeide allo 0.1%. Stefano Veraldi - Milano dermo cosmo N°1 6-10-2005 9:50 Pagina 12 Volume 3 • Numero 1 • Gennaio-Febbraio 2005 Al 6° Congresso Internazionale di Medicina Estetica (Milano, 8 - 9 10 ottobre 2004 ) è stata pre s e n t ata una nuova preparazione di sostanze per peeling superficiali e medi proposta dalla dottore s s a Rossana Castellana di Trieste, che lo ha testato per oltre un anno su 126 pazienti affetti da cloasma (26 pazienti), photoaging (80 pazienti), acne attiva e cicatrici acneiche (16 pazienti). La nuova formulazione ha suscitato vivo interesse tra gli addetti ai lavori per l’originale meccanismo d’interazione delle sostanze associate, che consente risultati incoraggianti e la riduzione di alcuni e ffetti indesiderati tipici di questi trattamenti. La preparazione è costituita da un gel trasparente contenente TCA al 33% e perossido di idrogeno a varie concentrazioni. Il TCA è un agente ben noto, tra i più efficaci nel trattare gli inestetismi del volto: si applica sulla cute in concentrazioni elevate (sup. al 25 %) per attenuare le cicatrici dell’acne e rinnovare la pelle danneggiata dal photoaging. Nei giorni successivi al peeling la cute si ricopre di un’escara nerastra che si stacca dopo un periodo di 8-10 giorni. Tale condizione rende il soggetto trattato socialmente impre s e n t a b ile e ne impedisce una norm a l e vita di relazione. Inoltre, la vivace reazione postinfiammatoria, rende contro i n d icata questa metodica in soggetti con fototipo elevato per la facile comparsa di successive iperpigmentazioni. Per lo stesso motivo, dopo un peeling al TCA per la rimozione di pigmentazioni già esistenti, possono verificarsi recidive talora ancor più evidenti, nonostante l’ottimo risultato estetico immediato. La novità della formulazione consiste nell’associare il TCA col perossido d’idrogeno, rendendo in tal modo meno aggressiva l’azione a livello epidermico dell’acido che agisce però con piena eff i c acia nel derma e determina una reazione infiammatoria meno intensa. Ne conseguono alcuni vantaggi rispetto al trattamento classico col TCA: 1) il soggetto trattato è in grado di v i v e re una normale víta di relazione nei giorni immediatamente successivi; 2) viene contenuto il rischio di pigmentazioni postinfiammatorie; 3) il trattamento risulta adatto anche a portatori di melasma in tutte le sue form e . Come meccanismo d’azione si può ipotizzare che il perossido d’idrogeno, penetrando nei cheratinociti degli strati superficiali e liberando ossigeno nascente, possa neutralizzare l’azione aggre s s i v a dell’acido, che è data ovviamente dalla liberazione degli ioni di idrogeno, con formazione di molecole d’acqua. Il TCA penetrato in pro f o n d i t à sviluppa però la sua azione negli strati sottostanti, il che fa supporre che il perossido di idro g e n o rimanga localizzato solo negli strati superficiali dove esplica il suo effetto neutralizzante limitatamente all’epidermide. Inoltre, nella stessa form u l a z i o n e sono contenuti agenti inibitori della tirosinasi che contribuiscono ulteriormente a limitare la comparsa di successive pigmentazioni postinfiammatorie. Modulando il rapporto tra perossido e TCA si riescono ad ottenere peeling più o meno aggressivi pur mantenendo la concentrazione del TCA al 33% ottenendo pertanto una notevole flessibilità d’uso. Franco Kokelj - Trieste