Quattroruote LAB

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QUATTRORUOTE LAB Rilevatori elettronici
L’ACCHIAPPA
AUTOVELOX
B
Funzionano, ma i troppi
allarmi infastidiscono
Bip... Bip... Bip... Clic! No,
non è un nuovo manifesto del
Futurismo e non siamo nemmeno impazziti. Sono semplicemente i suoni che si possono
sentire dopo aver adoperato un
rilevatore di Tutor e autovelox:
una sequenza fastidiosa di bip
interrotta, appunto, dal clic dello
spegnimento. Già, perché questi apparecchi, pur mantenendo
quel che promettono, alla fine
generano così tanti falsi allarmi
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da risultare irritanti, tanto da costringere chi li usa a spegnerli.
Siamo arrivati a questa conclusione dopo aver provato il
Royaltek RCD-1100 e l’Inforad K1,
di facile reperibilità sia su Internet sia nei centri commerciali:
sono venduti rispettivamente a
39,90 e 49,90 euro.
PICCOLE ANTENNE
Il Royaltek non solo segnala i
luoghi dove si trovano o possono trovarsi i rilevatori di velocità, ma grazie al Bluetooth può
fungere anche da antenna Gps
per far «navigare» un cellulare
con cartografia elettronica. I due
Ecco come
si presentano
le confezioni dei
due apparecchi
di cosimo murianni
pulsanti sul dorso servono per
attivare l’avviso di superamento dei limiti e per inserire nuovi
potenziali autovelox. Per contro,
bisogna tenerlo sempre collegato alla presa dell’accendisigari.
L’Inforad, invece, ha una batteria
interna che lo rende autonomo:
la ricarica può essere eseguita
sia dal pc che in auto. Non ha le
funzioni del Royaltek, ma è più
piccolo e più facile da posizionare sulla plancia o dietro il pa-
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rabrezza. Inoltre ha funzionato
meglio, generando un numero
inferiore di falsi allarmi.
AL LUPO! AL LUPO!
Sia il Royaltek sia l’Inforad segnalano gli autovelox con una
sequenza di bip e lampeggi. A
ogni sequenza corrisponde un
MA SONO LEGALI?
• Questi apparecchi sono «promemoria
elettronici». Sfruttano la connessione Gps
e le coordinate già in memoria per stabilire
la posizione del veicolo in tempo reale,
avvisando il conducente quando entra in una
zona a rischio. Sono legali perché l’ubicazione
dei dispositivi di controllo della velocità è
di pubblico dominio (informazioni anche
nel sito della Polizia di Stato) e non intercettano
gli autovelox, ammesso che sia possibile.
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1 Il Royaltek
e la sua
scatola.
2 Basta
collegarlo
alla presa
accendisigari
e metterlo
sulla plancia.
3. Una volta
collegato
alla rete Gps,
inizia
a segnalare
le postazioni
autovelox 4.
A sinistra,
il piccolo
Inforad
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Tutor, un autovelox o altro: impossibile impararle tutte. Alla
fine ci si limita a rallentare ogni
volta che si sentono gli avvisi e
vi assicuriamo che se ne sentono
molti: se fossero tutti veritieri, ci
sarebbe una pattuglia ogni 500
metri! L’affidabilità è proporzionale alla bontà delle informazioni
in memoria e forse quelle dell’Inforad sono migliori, almeno a giudicare dal minor numero di falsi
allarmi. Entrambi gli apparecchi,
comunque, permettono di tenere
le mappe degli autovelox aggiornate grazie a un piccolo software
gratuito da scaricare dai siti dei
rispettivi produttori.
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