TEAM BUILDING: costruire lo spirito di squadra
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TEAM BUILDING: costruire lo spirito di squadra
TEAM BUILDING: costruire lo spirito di squadra La discesa di un torrente: Cambiamento, Azione, Movimento, Guida di un gruppo Mercoledì, 27 gennaio 2005 Orario: 9,00 – 13,00 14,00 – 17,30 Creare un team è sinonimo di cambiamento. Significa chiedere alle persone di cambiare le proprie abitudini di lavoro, di incominciare a interagire con altri in modo nuovo. Il cambiamento implica innanzitutto il mettersi in discussione, è poi esplorazione di qualcosa di nuovo, è movimento, è desiderio di imparare qualcosa di diverso. Ma quando si impara? Quando si sbattono il naso ed i denti di fronte a situazioni difficili: il conflitto con un collega, la difficoltà di far passare la propria idea che magari sappiamo essere la più valida, errori di valutazione delle persone, esprimere un rimprovero ad un collaboratore, fare una comunicazione difficile ai propri colleghi che presenta pesanti implicazioni, ecc. Si impara cioè quando c’è azione. Qualcuno ha detto che il cambiamento lo si compie “con le scarpe”, viaggiando in mezzo alle culture: “camminando si apprende la vita” dice lo scrittore sudamericano Jeorge Amado. Bisogna insomma uscire dalle aule per affrontare il tema e l’ansia del cambiamento. Come esortazione: il cambiamento bisogna “farlo”, bisogna dunque vivere un’esperienza assieme a coloro che vogliono cambiare. Alla base c’è la scelta della metafora, ad esempio una discesa fra le rapide di un fiume. Il gruppo si sposta nello spazio e nel tempo: la discesa in gommone è la metafora del mercato. Verso dove si cammina? Indietro, avanti, di lato, stiamo andando nella direzione sbagliata? Nell’esperienza in gruppo si sperimentano tutte le situazioni: il gruppo è quello che prende in mano la scena, il timone dell’organizzazione. Non si lavora sulla prestanza fisica: bisogna usare la testa, la nostra risorsa che non sempre in azienda viene utilizzata con tutte le sue potenzialità. Bisogna pensare dunque. Il gruppo prima di tutto si allena a pensare. Per dirlo in altro modo, si tratta di usare più velocemente la testa per usare meglio le mani. Insomma Ulisse e non Ercole è l’eroe cui ci si ispira. L’allenamento è dunque verso il ricorso all’ingegno. Come qualcuno ha detto: bisogna usare tutti “i chili di cervello” di cui la natura ci ha dotato…. Stiamo usando la capacità di interazione delle persone ? Come si superano le resistenze alla creazione di un gruppo? I singoli comprendono qual è il proprio apporto al gruppo? L’esperienza forte vissuta in un contesto sfidante ci costringe a far cadere le maschere che indossiamo, infonde entusiasmo, fa nascere una sana competizione col gruppo e tra i gruppi ma anche si superano le diversità e succede anche che il collega “spaventi” meno. E’ l’esperienza vissuta assieme il frutto più prezioso: si bisticcia, ci si aiuta, si negozia. E c’è un’intensità straordinaria in quello che si fa assieme. Dunque pensiero e movimento “giocati” in gruppo sono gli ingredienti di una formazione al lavoro in team che si fa azione. Il confronto con un testimone, un atleta professionista delle discese su fiumi e torrenti e guida di gruppi nelle discese nella corrente e nelle rapide metterà in luce comportamenti e azioni vitali per condurre in modo sicuro ai risultati attesi dai discesisti. Obiettivi • Riflettere sui passaggi necessari alla costruzione di un team, analizzandone le resistenze e le difficoltà ed individuando strumenti per superarle efficacemente • Apprendere da un mondo diverso modalità di interazione con i membri di un team: i comportamenti della guida nella attribuzione dei ruoli, negli aspetti comunicativi, verso la costruzione dello “spirito della barca” Passi successivi per i partecipanti è possibile massimizzare l’apprendimento, partecipando ad una giornata di follow-up e di formazione esperienziale nei “luoghi” del rafting. Mettere in pratica molte delle tecniche di teambuilding conosciute nella giornata d’aula significa partecipare attivamente all’esperienza che meglio mette in pratica tutto ciò: una discesa in rafting svolta presso il Centro di Rafting in Val di Sole. I partecipanti sono guidati durante questa esperienza dalle guide della scuola e successivamente partecipano ad un’attività di debriefing gestita dai consulenti Niederdorf e dalle guide. La metodologia proposta si basa sull’utilizzo della metafora del mondo del “torrente” e del “rafting”. La metafora “abbatte” ogni differenza e porta i componenti del gruppo ad agire al di fuori del contesto aziendale e a vivere le problematiche in un contesto diverso. In particolare, l’ambiente che il torrente propone enfatizza molte delle caratteristiche presenti nel mondo aziendale: dinamismo, cambiamento continuo, velocità, difficoltà, turbolenze non previste e non prevedibili… Tali caratteristiche richiedono alla guida e all’equipaggio di sviluppare ed energizzare dei comportamenti idonei a portare il proprio gommone nella direzione giusta riducendo al massimo le asprezze del percorso. Il vivere la metafora del rafting evidenzia alcune dinamiche presenti all’interno di ogni gruppo e tipiche di chi è alla guida del gruppo stesso. Per le condizioni particolari del clima e dell’ambiente questa attività potrà essere svolta solo da giugno 2005 in poi. Docente Marco Toffanin, laurea in Economia Aziendale, Università Cà Foscari, Venezia, Master in Strategie di Comunicazione Efficace, con specializzazione in Programmazione Neuro-linguistica ed Excutive Master Mimesis in Psicodramma Organizzativo. Dal ‘96 svolge attività di formazione e consulenza con particolare riguardo all’area delle Relazioni Interpersonali e della Comunicazione efficace con applicazione alla Vendita, all’area della Creatività, della Leadership e del Team e all’area del Time management e Sviluppo personale. Ha condotto importanti progetti formativi, occupandosi della progettazione e della delivery d’aula, in molteplici settori merceologici da quello dei servizi a quello dell’industria, dal settore automotive a quello dell’edilizia, dal settore della grafica a quello dei servizi informativi, operando con clienti quali Fincatieri, Renault, Peugeot, Jacuzzi, Marangoni Spa, Bestfood, Alcoa, Ceccato, Air Dolomiti, Formazione Un industria Tv, Consorzio Sive Formazione. Ha svolto inoltre attività di consulenza e formazione per Summit nel campo dei processi di cambiamento organizzativo particolarmente mirati al miglioramento delle relazioni interne ed esterne. Ha gestito numerosi seminari sulla Leadership per Gruppo Amadori, Sas Institute, Arca Network, Plastal spa e interventi relativi alle Tecniche di Presentazione e Public Speaking per società quali Soco, Cariparma e Gruppo Amadori. Ha gestito corsi sulla Gestione del tempo e Sviluppo personale per Boscolo spa, Area Banca, Poste Italiane, Arpa Campania. Ha introdotto e gestito il corso sulla creatività presso Prima Power Bike, Pedrollo spa, Plastal e Sara Lee. Ha partecipato a progetti di Analisi Culturale, conducendo interviste, gestendo workshop e svolgendo la fase di reporting per Axa Assicurazioni, Liquigas, Sanofi Syntelabo, Regione Lombardia, Luxottica, Aprilia, Dnm&Inferentia, Intesa Private, Magazzini Gabrielli e Pedrollo, Clementoni spa. Dal 2003 fa parte del Team di Niederdorf Italia in cui svolge attività di consulenza e di formazione. Con la testimonianza di Alessandro Mariani, diplomato ISEF, Allenatore e Maestro F.I.C.K., Guida-Maestro A.I.RAF. Pratica il kayak dal 1972, più volte Campione italiano ed in squadra nazionale in kayak e canadese slalom. Nel 1985 apre con il fratello Renzo la Scuola di Canoa della Val di Sole e si dedica ad esperienze extraeuropee sui fiumi del Cile e Costarica. Membro della Commissione tecnica per la selezione e formazione Maestri FICK. La sua attività principale è quella di Responsabile Tecnico del Centro Canoa Rafting Val di Sole.