Teatro dell`Oppresso con adolescenti

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Teatro dell`Oppresso con adolescenti
Teatro dell'Oppresso con adolescenti
Teatro dell’Oppresso con gli adolescenti
Dall’aprile 2010, Mamre promuove azioni di sensibilizzazione e prevenzione in diverse
scuole medie e superiori di Torino attraverso le tecniche del Teatro dell’Oppresso. Sono
stati realizzati laboratori e spettacoli di Teatro Forum con i ragazzi/e, gli insegnanti, le
famiglie, il personale ausiliario, idirigenti scolastici. I temi trattati prendono spunto
direttamente dai vissuti quotidiani dei ragazzi, sia scuola, sia casa, sia nei luoghi del loor
tempo libero.
Le scuole con le quali si é collaborato e si collabora: scuola media Bobbio, scuola media
Viotti, scuola media Rosselli, scuola media Cottolengo, scuola media Giacosa e Liceo
Europeo Spinelli.
Si sono svolti laboratori con adolescenti presso il Centro Interculturale di Corso Taranto, il
doposcuola Asai di via Genè e Asai di via San Pio V e presso la sede di Mamre di Strada
delle Maddalene.
Il lavoro con gli adolescenti dell’Associazione Asai ha promosso una riflessione sui temi di
cittadinanza e legalità e si è concluso con uno Spettacolo Forum in collaborazione con
l’associazione Acunamatata di Palermo, che ha lavorato sulla cultura mafiosa.
Alcuni dei contenuti:
 Il rapporto madre-figlia: nella scena sono stati sviluppati lo stereotipo della madre
apprensiva, normativa e indifferente, mettendo quindi in luce l’archetipo materno
nella sua complessità e il momento delicato di sviluppo delle giovani adolescenti, in
processo per diventare donne;
 La svalutazione del ruolo dell’insegnante: la provocazione continua in classe che
porta al quesito di come re-agire, in quanto professori, di fronte alla richiesta di
relazione, che implica la necessità di uscita da schemi predeterminati;
 La dinamica intrafamiliare: la scissione del nucleo familiare a partire dalla perdita di
riferimenti di ruolo e di assunzione di responsabilità genitoriale, agli occhi di un
ragazzo rappresenta la necessità di cercare altrove un gruppo di appartenenza
nella devianza;
 Il bullismo: sempre più presente la questione dell’abuso di potere tra pari e
l’appropriazione indebita di ciò che appartiene all’altro.
 L’abuso di potere dell’adulto insegnante: la posizione subalterna dell’allievo diventa
strumento di rivalsa;
 Il tradimento: gelosia e gestione delle relazioni sentimentali dal punto di vista
femminile, dove il maschile è oggetto conteso e posseduto;
 Indovina chi viene a cena: “cosa succede se mia figlia frequenta un ragazzo
brasiliano? Pur essendo io padre di origine peruviana?”
Altro tema trattato in sede di laboratorio è quello della pedofilia e delle attenzioni che le
giovani donne ricevono subiscono sia in casa sia fuori casa.
A differenza che per quanto succede con gli adulti, la funzione pensiero e azione per i
ragazzi di questa fascia di età e con l’utilizzo di questo particolare strumento teatrale, è
condensato in un unico elemento, apportando da un lato una velocizzazione
nell’esprimere i vissuti conflittuali e opprimenti dall’altro promuovendo una capacità di
riflessione agita. È ciò che protegge da un’eccessiva esposizione a tematiche forti del
proprio vissuto ma che allo stesso tempo permette di affrontarle, lasciando una memoria
corporea dell’elaborazione teatrale.
Il riscontro immediato deriva direttamente dai resoconti e dalle osservazioni di alcuni
insegnanti, che riconoscono delle modificazioni comportamentali connesse alla
partecipazione al laboratorio.
Infine il momento del Forum ha permesso un confronto ricco articolandosi nelle diverse
possibilità relazionali. La reazione del pubblico è stata partecipata, riconoscendo
l’importante lavoro fatto dai ragazzi, nel mostrarsi negli aspetti di luce e di ombra.